[N-FIR - 14] NAZIONE/GIORNALE/FIR/14 07/03/17

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14 CAMPIONATO GIORNALISMO
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Scuola media
San Giuseppe
Firenze
MARTEDÌ 7 MARZO 2017
Da rifiuti a risorse
Quando la raccolta differenziata può migliorare il pianeta
il papa e l’ambiente
La terra
è ferita,
serve cambiare
CON
L’ENCICLICA
“Laudato sì” il Papa si è pronunciato sulla “nostra casa
comune”. Prima di lui Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI. Il papa afferma che “l’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti
di stili di vita, di produzione e di consumo.” La terra
ci precede, “ci è stata donata” e appartiene anche “a coloro che verranno”. L’inquinamento è legato alla cultura dello scarto che colpisce
gli esseri umani e le cose, le
quali si trasformano in rifiuti. Il Papa ricorda che riutilizzare qualcosa invece di disfarsene “può essere un atto
di amore che esprime la nostra dignità”. Per salvaguardare l’ambiente occorre “investire molto di più nella ricerca, per comprendere meglio il comportamento degli
ecosistemi” e analizzare le
“variabili di impatto di qualsiasi modifica importante
dell’ambiente”. Gli ecosistemi intervengono nel “sequestro dell’anidride carbonica, nella purificazione
dell’acqua, nel contrasto di
malattie (…) nella decomposizione dei rifiuti”. Parlare
di uso sostenibile è “introdurre una considerazione
sulle capacità di rigenerazione di ogni ecosistema”. Necessita un cambiamento di
abitudini e oggi i giovani
hanno sicuramente “una
nuova sensibilità ecologica
e uno spirito generoso (…)
ma sono cresciuti in un contesto di altissimo consumo
e benessere che rende difficile la maturazione di altre
abitudini”. E’ dunque una
sfida educativa.
LA RACCOLTA differenziata:
un vero rompicapo. E così capita
che per disattenzione si sbagli
contenitore o non si faccia particolarmente caso a quello che buttiamo. Ma cosa comportano le nostre dimenticanze alla salute del
nostro pianeta? I rifiuti oggi possono essere trasformati in altre risorse e riutilizzati, ma il percorso
è lungo e, se non svolgiamo attentamente la raccolta differenziata,
non potranno essere riciclati. Buttiamo, ad esempio, la plastica nel
contenitore appropriato e poi
qual è il percorso per poter essere
usata di nuovo? A grandi linee:
inizialmente vengono distribuiti
i materiali nei centri di selezione:
la prima fase consiste nella vagliatura, che permette l’eliminazione
di ciò che non si può riciclare; dopo vari passaggi si arriva all’estrusione, l’ultimo step per la plastica; attraverso questo procedimento il materiale viene scaldato fino
al punto di fusione in uno stampo
che crea dei fili simili a spaghetti,
poi tagliati in granuli per fare as-
pianeta. Tutti i rifiuti dovrebbero
essere portati nelle discariche autorizzate e negli inceneritori regolamentati; quando questo non avviene i rifiuti se bruciati producono diossina, una sostanza molto
nociva, oppure, sotterrati illegalmente, creano danni irreversibili
sia al terreno che alle falde acquifere.
Le buone
pratiche nel
riciclaggio
dei rifiuti
possono
salvare il
mondo
sumere al composto di plastica
una forma simile a lenticchie che,
raccolte in sacchetti, vengono inviate alle imprese utilizzatrici. Alla fine di questo processo la plastica può essere nuovamente utilizzata per produrre nuovi oggetti,
anche molto diversi da quelli originali. Tuttavia, non sempre i ri-
fiuti vengono portati negli appositi contenitori e, quel che è peggio,
vengono addirittura dispersi
nell’ambiente per incuria e maleducazione. Vengono gettati in mare oppure abbandonati lungo le
strade e nelle campagne creando
delle vere e proprie discariche a
cielo aperto causando la lenta e
graduale distruzione del nostro
QUELLO dei rifiuti è un problema che noi sottovalutiamo mentre portare il nostro contributo
con la raccolta differenziata è essenziale per l’ambiente: basta poco, bastano pochi gesti, ma è una
battaglia di civiltà per il bene di
tutti. Ciascuno di noi è una pedina importante per diminuire la
produzione di rifiuti e per inserirli nel processo di riciclaggio e di
recupero di materiali e di energia.
I rifiuti, come dice la parola stessa, sono materiali da eliminare il
prima possibile; eppure essi, tramite la raccolta differenziata, possono essere trasformati in altri materiali utili e funzionali. E che i rifiuti si trasformino in risorsa è la
vera sfida, basta raccoglierla.
PROGETTI EDIFICI INNOVATIVI, NUOVO MODO DI VIVERE, ZERO CONSUMI: VERSO IL FUTURO
Come fare ad avere una vita “total green”
L’INCONTRO A scuola
con la professoressa Tonelli
«STIAMO inquinando il nostro pianeta, dobbiamo
risparmiare energia, non finire tutte le risorse che abbiamo a disposizione: ora sappiamo come» così parla Chiara Tonelli, docente di tecnologia presso l’Università Roma 3, nella lezione tenuta all’Istituto San
Giuseppe. Ad oggi solo l’11% dell’energia mondiale
in uso è ecologica; gli studi statistici confermano
che molti paesi sprecano energia. Inoltre non inquinano solo le industrie o i mezzi di trasporto ma le
nostre stesse case: occorre quindi progettare edifici
ecosostenibili. Per questo è nato il Solar Decathlon:
una competizione a livello mondiale nella quale si
sfidano università selezionate con progetti di edifici
dove design e innovazione, in termini di produzione
di energia ecosostenibile, sono perfettamente coniugati.
La professoressa Tonelli e il suo team hanno conquistato più podi e «una grande vittoria a Parigi nel
2014» che «con una casa rivoluzionaria» ha reso innovativa in questo settore la bellezza “made in Italy”. Struttura antisismica, zero consumo, zero spese,
velocità di assemblaggio, insomma un nuovo modo
di vivere. Pannelli solari che si spostano a seconda
del meteo, un parapetto innovativo che raccoglie l’acqua piovana e durante l’estate funge da refrigerante
al pannello solare. Dentro la casa un computer mostra quanta energia si accumula e quanta se ne consuma. I fornelli sono elettrici per limitare l’uso del gas;
per non immettere nell’atmosfera CO2 non sono previsti caminetti o stufe. Ecco il futuro che avanza: se
ecosostenibile, speriamo non manchi l’impegno a
trovare le risorse economiche necessarie.
LA REDAZIONE
LA PAGINA è stata realizzata dagli alunni della
classe III: Alpi Matteo, Bardazzi Guya, Benini Sofia
Rosalia, Biagiotti Federico, Boretti Matilde, Cavaliere Roberta, Ceccato Tommaso, Ciani Bernardo,
De Biasio Marco, De Martini Pietro, Donzelli Vitto-
ria, Farini Laura, Ferrini Stefano, Feruglio Daniele, Ghignone Maria, Giuliani Alessia, Lazzeri Maria, Lingria Martina, Magliulo Pietro, Masi Gemma,
Mazzanti Gabriele, Morelli Maria, Nannelli Margherita, Norfini Giovanni, Rangoni Beatrice, Straffi Lu-
dovica, Targioni Leonardo, Toccafondi Lapo, Viviano Matteo.
Docenti Tutor: professoresse Anna Nuzzaci, Lucia
Rossi.
Dirigente scolastico: professoressa Lucia Rossi.