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10 marzo 2017 delle ore 02:03
READING ROOM
Una donna, tante vite. Antonietta Raphaël
di Antonello Tolve
Non è stato facile raggiungere lo scopo, ma –
dolce e luminoso il finale – Giuseppe Appella,
ha messo a segno un nuovo importante colpo,
collocando sulla gradinata maestra dell'arte il
tanto atteso Catalogo generale della scultura
dedicato a Antonietta Raphaël (Allemandi,
pagine 232, euro 90). Non si tratta di uno dei
numerosi "cataloghi generali” che sfilano tra gli
scaffali delle librerie e che confermano una
superficialità imbarazzante o una "marchetta di
turno”, ma piuttosto di un documento
indispensabile per attraversare il percorso di
una figura «misteriosa e affascinante, dura e
inflessibile, affettuosa e al tempo stesso lontana
e distante». Con tutte le difficoltà incontrate
nella ricerca – «non sono mancati […] i casi di
gallerie di riferimento e di collezionisti che
hanno fornito notizie incomplete, discordanti,
o si sono rifiutati di fornirne», avvisa Appella
nelle Avvertenze – il volume restituisce, oggi,
con esattezza filologica, lo spaccato di un'epoca
e, assieme, gli incontri decisivi dell'artista con
Mario Mafai e Scipione, con Jacob Epstein o
con Isaac Rosenberg. Ma anche i viaggi, le
fughe, le mostre e le speranze di una donna
speciale, la cui volontà di sapere e di
sperimentare ha aperto nuove strade, ha
penetrato i territori segreti della pittura e della
scultura per mostrare sentimenti, collaudare
materiali, modellare i segreti fragili e fugaci
dell'esistenza. «Il sonno delle figlie, le pose
consuete di Mario, come la sorgente o il fiume
raffigurati dai greci con tratti umani, sono
l'occasione per verificare, in un medesimo
tempo e in un medesimo luogo, tutta la gamma
dei sentimenti e il senso della forma, l'attitudine
del corpo […]» o del volto «a modificarsi nella
sua struttura fisiognomica che il colore del
porfido, ad esempio, o la doratura ornamentale
ottenuta con la tempera applicata sul gesso,
accentuano evitando ogni possibile illogicità e
arbitrarietà e ogni forma espressiva convenzionale
», avvisa Appella.
la coda il tempo e tolgono la parola fine al
finale: «La parola finito mi fa paura. Non la uso
quasi mai. Lavorerei su di una scultura o su di
una pittura di una certa dimensione che mi
impegna molto per dei mesi senza finirle,
perché finita per me sembra una parola
pronunciata dal Giudice: la morte». Dopo aver
guardato e riguardato le tavole e letto con
attenzione le magistrali Schede – nella ricerca
Appella ha avuto al suo fianco lo sguardo fidato
dell'assistente Bruna Fontana – il lettore
inciampa nell'organizzazione cronologica di
Vita, opere e fortuna critica che parte dal 1895
e arriva al 2014, per tracciare via via, dopo la
morte, le varie importanti mostre dedicate a una
sognatrice instancabile. È qui che si è
letteralmente rapiti da un viaggio straordinario
che entra nell'intimità, che snocciola ogni
singola sfaccettatura di una vita e che scorre
sotto l'occhio curioso del lettore come un
torrente in piena. La Bibliografia, poi, è un altro
"corpo” magistrale e ineguagliabile che
accompagna dalle prime scritture di Longhi
(1929) alle più recenti di Bruno Corà, di Serena
De Dominicis e dello stesso Appella (2014) che,
quando lavora su un artista pone un punto oltre
il quale non è possibile andare.
Antonietta Raphaël Catalogo generale della
scultura Autore: a cura di Giuseppe Appella con
la collaborazione di Bruna Fontana editore:
Allemandi e Centro Studi Antonietta Raphaël
anno di pubblicazione: 2016 pagine: 232 90
euro
Fornito di una piacevole introduzione che fa
da viatico ad una serie di apparati iconografici
e di schede in cui si traccia la storia di ogni
singola scultura (le mostre in cui è stata esposta,
la bibliografia di riferimento, le date, i materiali,
le affinità con altre sculture ecc) il volume
delinea un percorso – quello poetico ed
espressivo dell'artista – che, se da una parte
ridisegna l'avventura intellettuale di Raphaël,
dall'altra la collega a grandi tematiche, a
pensieri, a dibattiti, a scoperte che prendono per
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