24 febbraio 2017 – Aosta - Inaugurazione dell`anno

Download Report

Transcript 24 febbraio 2017 – Aosta - Inaugurazione dell`anno

INTERVENTO DEL PRESIDENTE f.f.
CONS. NICOLA BENEDIZIONE
IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE
DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2017
1
INTERVENTO DEL PRESIDENTE F. F. DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER
LA VALLE D’AOSTA/VALLEE D’AOSTE NELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE
DELL’ANNO GIUDIZIARIO DELLA SEZIONE GIURISDIZIONALE DELLA CORTE DEI CONTI
PER LA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
(Aosta, 24 febbraio 2017)
Signor Presidente della Sezione giurisdizionale, Signor Procuratore regionale,
Signor Presidente della Giunta regionale, Signor Presidente del Consiglio regionale,
Autorità, Colleghi, gentili Ospiti
per la prima volta da quando, nel 2012, la Sezione regionale di controllo per la Valle
d’Aosta/Vallée d’Aoste - istituita con il d.lgs. n. 179/2010 di attuazione dello statuto speciale della
Regione - ha cominciato ad operare, il Presidente della Sezione stessa - incarico che in questo
momento rivesto interinalmente, nelle more dell’ormai prossima assunzione delle funzioni da
parte del collega Aloisio - ha la facoltà di prendere la parola nell’ambito della cerimonia di
inaugurazione dell’anno giudiziario.
Sono personalmente grato al Consiglio di Presidenza della Corte di aver “ravvisato l’opportunità
di far sì che l’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Sezioni giurisdizionali di ciascuna
regione costituisca un momento di confronto sulle problematiche che riguardano l’Istituto,
nell’unitarietà delle sue funzioni, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali e garantendo la terzietà
dei giudici in conformità all’art. 111 Cost.”.
Giurisdizione in materia di contabilità pubblica e controllo sulla legalità finanziaria e
sull’equilibrio economico finanziario del complesso delle amministrazioni pubbliche, a tutela
dell’unità economica della Repubblica, in riferimento a parametri costituzionali e ai vincoli
derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea non sono altro che due facce della stessa
medaglia. Si tratta di affermazioni di principio che ribadiscono autorevolmente una linea di
indirizzo sostanziale, coerente con l’assetto unitario delle funzioni intestate alla Corte.
Ciò premesso, quella odierna si configura come un’occasione importante per dare contezza di come
tra le attività delle diverse componenti della Corte possa esservi diversità ma non separatezza.
2
Cercherò, quindi, di dare conto - molto sinteticamente come richiesto dai tempi stabiliti dalle linee
guida del Consiglio di presidenza - del contributo fornito dalla Sezione regionale di controllo per
la Valle d’Aosta nell’anno da poco concluso e delle prospettive per quello che oggi si inaugura.
Nell’ambito delle attività predette, particolare rilievo rivestono i controlli relativi al rendiconto
generale ed al bilancio di previsione della Regione.
L’analisi del primo di tali documenti, relativa all’esercizio 2015, ha fornito utili elementi circa la
capacità programmatoria della Regione e la gestione delle risorse (delib. 29 dicembre 2016, n. 11).
Per quanto riguarda le entrate, viene confermata una positiva capacità di realizzazione delle
previsioni di bilancio; dal lato delle spese, la capacità di impegno e la capacità di pagamento in
conto competenza si sono attestate su livelli elevati, rispettivamente pari all’87,07 per cento e
all’80,76 per cento.
La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 3, comma 7, d.lgs. n. 118/2011, ha provveduto al
riaccertamento straordinario dei residui e alla consequenziale variazione degli stanziamenti, in
entrata e in spesa, del bilancio di previsione 2016-2018. Il risultato di amministrazione, che in
sede di approvazione del rendiconto era pari a euro 217.599.338,95, a seguito del riaccertamento
straordinario, è stato quindi rideterminato in euro -278.836.628,04. La Regione stessa ha stabilito
- in applicazione dell’art. 3, comma 16, d.lgs. n. 118/2011, e dell’art. 2, decreto Ministero
dell’economia e delle finanze del 2 aprile 2015 - che il ripiano del disavanzo al 1° gennaio 2016,
derivante dalla rideterminazione del risultato di amministrazione a seguito del predetto
riaccertamento straordinario, è disposto, a decorrere dal 2016, in trenta esercizi.
L’esame dei dati di rendiconto ha evidenziato il rispetto dei limiti di spesa imposti dal patto di
stabilità interno. In merito, la Sezione, pur rilevando positivamente l’assenza di nuovo
indebitamento sul bilancio regionale, ha osservato tuttavia che, anche nel 2015, una significativa
quota di spesa per gli investimenti regionali grava sulla “gestione speciale” di Finaosta s.p.a., la
quale, a fronte di specifici mandati conferiti dall’amministrazione, ha contratto a vario titolo
indebitamento presso la Cassa Depositi e Prestiti (CDDPP) e la Banca europea degli investimenti
(BEI). Da ciò potrebbero discendere ricadute contabili future per l’amministrazione, in
prospettiva del consolidamento dei bilanci pubblici stabilito dalle normative sull’armonizzazione.
L’analisi del complesso quadro delle partecipazioni regionali ha rilevato, infine, il permanere di
risultati d’esercizio negativi per due società (Casinò de la Vallée s.p.a. e Struttura Valle d'Aosta
s.r.l.), rispettivamente pari a euro 18.566.046 ed euro 1.731.489.
3
Quanto, invece, al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2016 (del. 29 dicembre 2016, n.
10), il referto ha evidenziato la messa in opera da parte dell'amministrazione di misure idonee a
mantenere gli stanziamenti iniziali entro i limiti imposti dagli interventi legislativi in materia di
contenimento della spesa, con una riduzione dei medesimi da 1.265 milioni nel 2015 a 1.223 milioni
nel 2016. Sono altresì registrati a bilancio gli accantonamenti a valere sulle compartecipazioni di
tributi erariali per il concorso annuale al riequilibrio della finanza pubblica. È stato inoltre
perseguito l’equilibrio di bilancio, così come previsto dall’art. 7, comma 3, l.r. n. 30/2009, così
come è stato rispettato il vincolo di indebitamento di cui all’art. 62, comma 6, d.lgs. n. 118/2011.
È tuttavia da segnalare che la contrazione di spazi finanziari a bilancio ha indotto il Consiglio
regionale a prorogare l’autorizzazione all’indebitamento della “gestione speciale” di Finaosta
s.p.a. fino al 2018, rimodulando, a parità di indebitamento complessivamente autorizzato ai sensi
dell’art. 40, l.r. n. 40/2010, gli ambiti prioritari di intervento, prevedendo nuove spese e
includendone altre precedentemente poste a carico del bilancio regionale, con conseguente revoca
dei relativi impegni contabili già registrati per le annualità 2016 e seguenti (l.r. n. 19/2015 e d.g.r.
n. 1/2016).
La gestione in conto residui dopo il riaccertamento ordinario (d.g.r. n. 415/2016) presenta una
lieve flessione dei residui attivi (da 756,2 milioni a fine 2014 a 747,9 milioni a fine 2015: -1,1 per
cento), di cui 4,3 milioni preesistenti al 2006, e dei residui passivi (da 728 milioni a fine 2014 a
655,9 milioni a fine 2015: -9,9 per cento). L’indice di riscossione in conto residui si attesta al 13,4
per cento e risulta, pertanto, troppo basso data la determinazione dei residui attivi ritenuti di
“certa esigibilità” quantificati in 734,4 milioni (98,2 per cento del totale); la Sezione ha ribadito
inoltre come la consistenza del fondo residui perenti risulti troppo elevata in rapporto alle richieste
creditorie.
Con riferimento ai finanziamenti del settore sanitario, gli stessi permangono vincolati alle
disponibilità del bilancio regionale e non risultano pertanto quantificati sulla base di una concreta
programmazione. Merita, tuttavia, richiamare il “Primo provvedimento di variazione al bilancio
di previsione della Regione per il triennio 2016-2018”, in forza del quale, rivalutata la situazione
finanziaria dell’azienda USL, ai sensi dell’art. 15, comma 3, l.r. n. 19/2015, il Consiglio regionale
ha previsto, tra l’altro, un incremento del finanziamento alla stessa azienda di 12 milioni,
rimodulando il trasferimento complessivo in 245 milioni.
Altro oggetto di esame è stato il processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni
societarie direttamente e indirettamente possedute dalla Regione (delib. 29 dicembre 2016, n. 9).
4
La relazione è stata predisposta prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 175/2016; in relazione a
ciò, la Corte non ha ritenuto sindacare in questa sede l’attività effettivamente svolta dalle
compagini societarie. Peraltro, erano già noti i contenuti di tale provvedimento, in particolare
quelli relativi al nuovo doppio binario di intervento sui piani di razionalizzazione “a regime” (art.
20), e “straordinario” (art. 24) nella prospettiva dei quali si orienteranno i futuri controlli.
L’analisi ha dato conto di una generalizzata attenzione da parte dell’ente alle norme esaminate,
con l’unica eccezione derivante dalla mancata applicazione del d.l. n. 78/2010 (art. 6, comma 6),
con riferimento alla riduzione dei compensi erogati ad un amministratore per il triennio 20122014.
Circa i contenuti del piano di cui all’art. 1, comma 612, l. n. 190/2014, la Sezione ha esclusivamente
rimarcato che dal medesimo non emergono i percorsi istruttori e decisionali che hanno indotto
l’amministrazione a mantenere pressoché tutti gli organismi partecipati, in quanto l’unico
parametro di “razionalizzazione” si è concretizzato nella formulazione stereotipata
dell’indispensabilità delle medesime al perseguimento dei fini istituzionali dell’ente.
Il risparmio conseguito per le dismissioni di alcune partecipazioni ammonta a euro 539,16. Nel
periodo 2008-2014 non sono emerse economie derivanti dalle riduzioni del personale, neanche a
seguito dell’emanazione del d.l. n. 112/2008. Le economie dovute alla riduzione degli organi
societari sono invece pari a circa euro 325.000.
La relazione sulla gestione del Servizio sanitario della Regione Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste.
Esercizio 2014” (delib. 24 giugno 2016, n. 3) ha messo in luce diverse criticità. In particolare,
quanto alla spesa per il personale, la Sezione ha riscontrato un rilevante ricorso a contratti di
lavoro esternalizzato e un utilizzo di servizi ad alta intensità di lavoro forniti da un’altra società
partecipata regionale e da agenzie di lavoro interinale.
Nell’ambito della programmazione degli acquisti di beni e servizi, inoltre, è stata rilevata l’assenza
sistematica di procedure ad evidenza pubblica per la selezione dei contraenti sia per i contratti in
scadenza sia per quelli scaduti nonché un frequente, non fisiologico, ricorso a “proroghe tecniche”,
rinnovi contrattuali con rinegoziazione del prezzo, o proroghe effettuate a sanatoria.
Ulteriore tema di indagine è stato rappresentato dalla tipologia delle coperture finanziarie
adottate nelle leggi regionali approvate nell’anno 2015 (delib. 29 dicembre 2016, n. 5). In tale
ambito, è stato preso in esame, in primo luogo, il complesso contesto normativo e
giurisprudenziale nell’ambito del quale tale controllo si pone. In particolare, la relazione ha
5
richiamato l'attenzione sull’esigenza di operare un riordino del sistema contabile della Regione in
materia di copertura finanziaria, onde conformarlo sia alla normativa costituzionale sia a quella
statale primaria specificativa dell’obbligo costituzionale di copertura o comunque operante quale
fonte interposta (intervenute successivamente all’emanazione della soprindicata legge di
contabilità regionale). La revisione predetta, inoltre, dovrebbe tenere in adeguata considerazione
i principi di diritto enucleati dalla Corte costituzionale, con particolare riferimento ai meccanismi
di compensazione degli scostamenti degli oneri rispetto alle previsioni, alla definizione dei mezzi
di copertura e alla configurazione nonché all’ambito applicativo della relazione tecnica.
Riguardo ai mezzi di copertura applicati per il 2015, la modalità più rilevante è rappresentata
dalle nuove o maggiori entrate (96,5 per cento), a cui si aggiungono le “altre forme di copertura”
(2,3 per cento), la riduzione di precedenti autorizzazioni legislative di spesa (1,1 per cento) e
l’utilizzo degli accantonamenti iscritti nei fondi speciali (0,1 per cento).
La Sezione, in base alla previsione di cui all’art. 1, c. 3 d.lgs. n. 179/2010, aveva inserito nel
programma di attività per il 2016 la relazione concernente “La gestione dei cofinanziamenti
regionali per interventi sostenuti con fondi comunitari in Valle d’Aosta nell’anno 2015”. La
predetta attività conoscitiva risultava di particolare interesse e rilievo per il fatto che l’anno
oggetto di indagine - ancor più del precedente - presentava come elemento caratterizzante la
contemporanea gestione di attività connesse a due programmazioni: quella relativa al periodo
2007-2013, formalmente conclusa ma ancora attiva fino al 31 dicembre 2016 per quanto concerne
pagamenti e rendicontazione, e quella 2014-2020, nella prima fase di attivazione.
Per quanto concerne il ciclo di programmazione appena iniziato, un dato positivo è rappresentato
dal fatto che i programmi regionali, superato il vaglio di ammissibilità, sono formalmente
operativi; per converso, nell’avvio delle relative procedure sono state riscontrate non poche
difficoltà procedurali ed operative, attribuibili in particolar modo alle significative novità
introdotte dalla nuova regolamentazione europea.
Quanto alla Programmazione dei fondi europei 2007-2013 (ormai alla fase finale), si registrano
performance particolarmente positive e significativamente migliori rispetto alle medie nazionali
dei programmi finanziati con i Fondi strutturali (POR Competitività, POR Occupazione);
positivo, benché di minor rilievo sotto il profilo finanziario, il risultato dei 5 progetti nell’ambito
dell’obiettivo “Cooperazione territoriale”.
Completata l’analisi dei dati e della documentazione, lo schema di relazione è in fase di
predisposizione e verrà sottoposta all’approvazione nei primi mesi dell’anno in corso.
6
La Sezione ha approvato, inoltre, la relazione al Consiglio regionale in merito ai risultati del
controllo avente a oggetto la regolarità dei rendiconti presentati dai Gruppi consiliari sulla
gestione dei contributi da essi percepiti nel 2015 (delib. 29 dicembre 2016, n. 4). L’attività
conoscitiva ha accertato la regolarità del totale delle spese rendicontate, ad eccezione di due di
importo minimale, di fatto sanate a seguito della spontanea restituzione da parte dei rispettivi
capigruppo delle somme, effettuata a seguito dei rilievi espressi in sede istruttoria.
La Sezione ha formulato raccomandazioni per l’adozione, in taluni casi, di più corrette modalità
autorizzative delle spese, ravvisando, altresì, l’opportunità di rettificare un rendiconto mediante
imputazione di una spesa a una voce diversa da quella in cui è stata erroneamente inserita.
Quanto ai controlli sugli Enti locali ex art. 148-bis del TUEL, la Sezione ha proceduto - adottando
integralmente linee-guida e questionario approvati dalla Sezione delle Autonomie, senza
procedere a modifiche ed adeguamenti rispetto alla normativa regionale - all’esame dei
questionari Siquel relativi ai rendiconti 2014 dei comuni della Valle d’Aosta. Acquisiti via web i
predetti questionari, in esito al controllo degli stessi, si è proceduto alla richiesta di chiarimenti
ed integrazioni, quindi alla tipizzazione delle irregolarità riscontrate. E’ in via di completamento
lo schema di relazione che sarà sottoposto all’approvazione nei primi mesi dell’anno 2017.
Nel medesimo ambito dei controlli sugli Enti locali, la Sezione, nelle more dell’emanazione delle
norme di attuazione previste dall’art. 19 bis del d.l. n. 138/2011, ha effettuato un controllo di tipo
collaborativo sulle spese di rappresentanza sostenute dai comuni nel 2015, con riferimento alla
regolamentazione, alla programmazione, all’autorizzazione e alla trasparenza delle stesse (delib.
29 dicembre 2016, n. 7). Dagli esiti di tale indagine è scaturita poi una seconda relazione
concernente i profili di criticità delle spese per i servizi di ufficio stampa, rendicontate dal Comune
di Aosta (delib. 29 dicembre 2016, n. 8).
Altra attività ha riguardato le Unités des Communes valdôtaines, istituite con la legge regionale
n. 6/2014 e recentissimamente rese operative. Si è trattato di prime rilevazioni sull’attività,
sull’organizzazione e sulle risorse di tali organismi, in considerazione del fatto che non era ancora
concluso il primo esercizio finanziario (il 2016) interamente attribuibile alla responsabilità
gestionale delle predette Unités (delib. 29 dicembre 2016, n. 6).
7