piano op. sicurezza -lav. scuole belle

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Transcript piano op. sicurezza -lav. scuole belle

Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
Piano Operativo
di
data emissione
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
1
10/03/17
Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
Intervento di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili scolastici e
di giardinaggio di cui ai paragrafi 7.3 e 7.4 della convenzione CONSIP
IS ENRICO FERMI - AVIS029002 2017
IPSCT " S. SCOCA" - VIA PESCATORI,76 - AVRC029011 2017
Oggetto
Committente
Cantiere
Intervento di mantenimento del decoro e della funzionalità degli
immobili scolastici e di giardinaggio di cui ai paragrafi 7.3 e 7.4
della convenzione CONSIP
IS ENRICO FERMI - AVIS029002 2017
IPSCT " S. SCOCA" - VIA PESCATORI,76 - AVRC029011 2017
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
2
LAVORO
(punto 3.2.1, lettera a, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:
Natura dell'Opera: Opera Edile
OGGETTO: Interventi di mantenimento di decoro di edifici scolastici: tinteggiatura delle pareti esterne,
tinteggiatura delle pareti interne, verniciatura di infissi in legno, riparazione o rimozione di arredi
scolastici,
Numero imprese in cantiere: 1 (previsto)
Numero massimo di lavoratori: 10 (massimo presunto)
Data inizio lavori: 10/03/2017
Data fine lavori presunta: 31/03/2017
Dati del CANTIERE:
Indirizzo: VIA PESCATORI,76
Città: AVELLINO - Avellino
COMMITTENTI
Dati del COMMITTENTE:
Denominazione Istituto Comprensivo: IS ENRICO FERMI
Codice Meccanografico: AVIS029002 2017
Città: AVELLINO
- Avellino
3
DATI IDENTIFICATIVI DELL'IMPRESA ESECUTRICE
(punto 3.2.1, lettera a, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Dati dell'IMPRESA:
Impresa: Esecutrice
Ragione sociale: MERIDIONALE SERVIZI soc. coop.
Datore di lavoro: dott. Vernaglione Giuseppe
Indirizzo: viale L. Einaudi, 15
CAP: 70125
Città: Bari (BA)
Telefono / Fax: 080/5021720 080/5648709
Indirizzo e-mail: [email protected]
Codice Fiscale: 02434290728
Partita IVA: 02434290728
Posizione INPS: 0904987869
Posizione INAIL: 4556440
Registro Imprese (C.C.I.A.A.): 189610
Tipologia Lavori: Interventi di mantenimento del decoro di edifici scolastici
Data inizio lavori: 10/03/17
RESPONSABILI
(punto 3.2.1, lettera a, punto 3, 4, 5 e 6, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Rappresentante Lavori per la sicurezza:
Nome: Carlo
Cognome: Minciguerra
Indirizzo: Via San Massimo, 93
Città: Orta di Atella
CAP: 81030
Telefono/Fax: 3202493675
Responsabile servizio PP:
Nome: Camillo
Cognome: Semeraro
Qualifica: Ingegnere
Indirizzo: Via M. Troisi, 59
Città: Bari (BA)
CAP: 70126
Telefono/Fax: 347/2975671
Indirizzo e-mail: [email protected]
4
Medico Competente:
Nome: Caterina
Cognome: Tullio
Qualifica: Dottoressa
Indirizzo: Viale della Repubblica, 82
Città: Bari (BA)
CAP: 70125
Telefono/Fax: 080/5016721
Addetto al Pronto Soccorso:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono/Fax:
Data Corso
NEGRI
D'ALESSIO
INDIPENDENZA
PANNARANO
82017
Benevento
18/06/14
Addetto al Servizio antincendio:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono/Fax:
Data Corso:
NEGRI
D'ALESSIO
INDIPENDENZA
PANNARANO
82017
Benevento
18/06/14
Addetto all'evacuazione:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono/Fax:
Data Corso:
NEGRI
D'ALESSIO
INDIPENDENZA
PANNARANO
82017
Benevento
18/06/14
Addetto alla gestione delle emergenze:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono/Fax:
Data Corso:
NEGRI
D'ALESSIO
INDIPENDENZA
PANNARANO
82017
Benevento
18/06/14
Preposto:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
NEGRI
D'ALESSIO
5
INDIPENDENZA
PANNARANO
82017
Indirizzo:
Città:
CAP:
Telefono/Fax:
Data Corso:
Benevento
18/06/14
NUMERO E RELATIVE QUALIFICHE DEI LAVORATORI
DIPENDENTI ED AUTONOMI
(punto 3.2.1, lettera a, punto 7, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Lavoratori dipendenti:
D'ALESSIO
NEGRI
CUCCINIELLO
GIUSEPPINA
GALLUCCIO
RENATO
PALMA
ANGELA
COLAIANNI
PIA
GUNGUI
MARIA
6
SPECIFICHE MANSIONI INERENTI LA SICUREZZA
Responsabile dei lavori:
(punto 3.2.1, lettera b, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
Il Responsabile dei lavori provvede a : 1) organizzare il progetto esecutivo onde ottenere che durante il suo sviluppo si
tengano in conti i principi e le misure generali per la salute e la sicurezza dei lavoratori prevedibilmente destinati alla
realizzazione delle opere; 2) programmare tempi e procedure di esecuzione delle opere onde consentire agli operatori
costruttori di pianificare la realizzazione delle opere in modo da assicurare le condizioni di sicurezza e di igiene dei lavoratori
previsti; 3) nominare il Coordinatore per la progettazione ed il coordinatore per l’ìesecuzione; 4) verificare gli elaborati del
Coordinatore in fase di progettazione e di trasmetterli alle imprese invitate ad effettuare le offerte o individuate per l'esecuzione
dei lavori; 5) trasmettere la Notifica preliminare agli enti competenti; 6) affidare i lavori ad imprese che abbiano i requisiti
tecnici e professionali in relazione ai lavori da svolgere; 7) verificare che le imprese siano in regola sotto gli aspetti contributivi,
assicurativi e del lavoro in genere; 8) autorizzare o negare il subappalto; 9) verificare l'operato del Coordinatore per
l’esecuzione; 10) sospendere i lavori, allontanare le imprese, rescindere il contratto, su motivata richiesta del Coordinatore per
l’esecuzione.
Direttore Tecnico Cantiere:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
Il Direttore tecnico di cantiere provvede a: 1) adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII del D.Lgs.
81/2008 o attua quanto previsto nei piani di sicurezza; 2) esercitare la sorveglianza sull'attuazione di tutte le misure di
sicurezza previste nei piani di sicurezza affidati alla sovrintendenza dei suoi preposti nonché dei responsabili delle imprese
coesecutrici o dei fornitori o sub-appaltatori; 3) mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza copia dei piani di
sicurezza 10 giorni prima dell'inizio dei lavori; 4) prima dell'inizio dei lavori l'impresa aggiudicataria trasmettere il Piano di
sicurezza e coordinamento alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi; 5) prima dell'inizio dei rispettivi lavori trasmettere il
proprio Piano operativo di sicurezza al Coordinatore per l'esecuzione.
Assistente di Cantiere:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
L'Assistente di cantiere provvede a: 1) adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII; 2) attuare quanto
previsto nei piani di sicurezza; 3) sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza ed
affidate alle varie squadre.
Capocantiere:
Il Capocantiere provvede a: 1) adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'art. 96 del D.Lgs. 81/2008; 2) attuare
quanto previsto nei piani di sicurezza; 3) sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza
ed affidate alle varie squadre.
Preposto:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
Il Preposto provvede a: 1) adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'art. 96 del D.Lgs. 81/2008; 2) attuare quanto
previsto nei piani di sicurezza; 3) sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza ed
affidati alla propria squadra.
Addetto al pronto soccorso:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
- Controlla la completezza del presidio di primo soccorso, sostituendo eventuali dotazioni scadute
In caso di incidente:
1) Si accerta delle condizioni di salute dell’infortunato in modo da fornire agli Enti di Soccorso tutte le informazioni utili possibili
2) Assiste l’infortunato fino all’arrivo dei Soccorsi
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3) Presta le prime cure agli infortunati conformemente alla formazione ricevuta.
Addetto al servizio antincendio, evacuazione e gestione delle emergenze:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
- Attua le misure di prevenzione incendi e lotta antincendi, di evacuazione dei lavoratori in caso di grave pericolo, di
salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell`emergenze.
- Dà informazioni affinchè i lavoratori possano mettersi al sicuro
- Informa i lavoratori circa le misure predisposte e le misure da adottare in caso di emergenza
- Pianifica i provvedimenti necessari affinchè qualsiasi lavoratore, nell`impossibilità di contattare il superiore gerarchico, possa
prendere le misure adeguate per evitare qualsiasi rischio grave e immediato.
Rappresentante Lavoratori per la siicurezza:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
- Formula osservazioni in occasione delle visite dell`ASL
Informa il Datore di Lavoro sui rischi individuati
- Partecipa alle riunioni periodiche sulla sicurezza
- Promuove l`elaborazione, individuazione e attuazione delle misure di protezione
- Ricorre alle autorità competenti qualora ritenga non idonee le misure di prevenzione e i mezzi impiegati
- Visita i posti di lavoro
Responsabile servizio PP:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
- Collabora con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi
- Collabora con il medico competente
- Partecipa alle riunioni periodiche sulla sicurezza e prevenzione
- Visita i locali di lavoro unitamente al medico competente
Medico Competente:
Specifiche mansioni inerenti la sicurezza:
- Collabora alla attività di formazione e informazione
- Effettua gli accertamenti sanitari obbligatori e relativi giudizi di idoneità sul personale dipendente
- Fornisce i pareri al Datore di Lavoro affinchè questo attui misure idonee di prevenzione
- Istituisce ed aggiorna le cartelle sanitarie e di rischio del personale dipendente
- Partecipa alle riunioni periodiche sulla programmazione del controllo della sicurezza e visita almeno due volte l`anno gli
ambienti di lavoro
SPECIFICHE ATTIVITA' E SINGOLE LAVORAZIONI SVOLTE
IN CANTIERE
(punto 3.2.1, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
-ALLESTIMENTO DEL CANTIERE
-Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi
-PITTURAZIONI INTERNE ED ESTERNE
-Pulizia di superfici interne ed esterne
-Tinteggiatura di superfici interne ed esterne
-INFISSI
-Verniciatura di infissi interni ed esterni in legno
-MANUTENZIONE ARREDI SCOLASTICI
-Rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche
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-Riparazione di arredi scolastici
-SMOBILIZZO DEL CANTIERE
-Smobilizzo del cantiere
NOTA
Se non diversamente specificato le attività e/o lavorazioni indicate sono svolte dall'impresa esecutrice Meridionale
Servizi Soc.Coop.
ELENCO DELLE OPERE PROVVISIONALI, MACCHINE E
IMPIANTI UTILIZZATI IN CANTIERE
(punto 3.2.1, lettera d, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Trabattello
Scala manuale
Autocarro
Pulmino
Autovettura
ELENCO DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI
(punto 3.2.1, lettera e, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Legante Idraulico
Stucco
Sigillante
Pittura a tempera
Pittura al quarzo
Malta premiscelata
Gasolio
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti
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(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Servizi Igienico-assistenziali:
I servizi sono messi a disposizione dall'Istituto Scolastico in cui si svolgono le lavorazioni.
Impianti di alimentazione (elettricità, acqua, ecc.):
Gli impianti sono messi a disposizione dall'Istituto Scolastico in cui si svolgono le lavorazioni.
Rischi specifici:
1) Elettrocuzione.
Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche:
Gli impianti in oggetto sono presenti all'interno dell'Istituto Scolastico in cui si svolgono le lavorazioni.
Rischi specifici:
1) Elettrocuzione.
Consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza:
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è stato preventivamente consultato in merito alle lavorazioni da
effettuare.
Accesso dei mezzi di fornitura dei materiali:
I mezzi per la fornitura dei materiali sostano all'ingresso dell'istituto scolastico e scaricano il materiale strettamente
necessario alle lavorazioni.
Rischi specifici:
1) Investimento.
Dislocazione delle zone di carico e scarico:
Il carico e lo scarico dei materiali viene effettuato all'ingresso dell'istituto scolastico, in orari in cui non sono presenti
utenti della scuola.
Rischi specifici:
1)
Investimento, ribaltamento;
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Zone di deposito attrezzature:
Le attrezzature utilizzate in cantiere alla fine dei lavori vengono depositate negli automezzi aziendali, pertanto non
risulta necessario un deposito per le stesse.
Rischi specifici:
1)
Investimento, ribaltamento;
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Zone di stoccaggio materiali:
In cantiere vengono tenuti i materiali che sono strettamente necessari alle lavorazioni quotidiane, pertanto non è
necessario una zona adibita a deposito materiali.
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Rischi specifici:
1)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2)
Investimento, ribaltamento;
Trabattelli:
I trabattelli utilizzati sono omologati per effettuare lavorazioni ad altezze non superiori a 2,0 m. dal piano di calpestio, e non è
consentito utilizzarne di tipologie diverse. Il montaggio dovrà avvenire conformemente a quanto specificato nel libretto di uso e
manutenzione. Il parapetto dello stesso dovrà avere un’altezza non inferiore a m. 1,00 .
Rischi specifici:
1)
2)
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Gabinetti:
Vengono utilizzati i servizi igienici dell'Istituto Scolastico.
Locali per lavarsi:
I servizi sono messi a disposizione dall'istituto scolastico in cui si svolgono le lavorazioni.
Spogliatoi:
I servizi sono messi a disposizione dall'istituto scolastico in cui si svolgono le lavorazioni.
SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE
1) Segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA' DI CANTIERE, DELLE
MODALITA' ORGANIZZATIVE E DEI TURNI DI LAVORO
(punto 3.2.1, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Misure preventive e protettive in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni
(punto 3.1.2, lettera g, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Procedure complementari e di dettaglio richieste dal PSC
(punto 3.1.2, lettera h, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Allestimento del cantiere:
Allestimento di depositi e zone per lo stoccaggio dei materiali
La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi
Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi (fase):
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Le zone ed i locali per lo stoccaggio dei materiali e le attrezzature saranno individuate dall’istituto scolastico nel
quale si effettueranno le lavorazioni.
Macchine utilizzate:
1)
Autocarro;
2)
Pulmino;
3)
Autovettura.
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri.;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b)
Rumore;
c)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
d)
Scivolamenti, cadute a livello;
e)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
f)
Vibrazioni;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
OPERE INTERNE
La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fassi e Sottofasi:
Pulizia di superfici interne
Tinteggiatura di superfici interne
Pulizia di superfici interne (fase):
Le operazioni di pulizia delle superfici interne consisteranno nella cancellazione di scritte o segni sulle pareti e
sugli infissi con vernici smalto o cementite. I lavoratori in nessun caso sono autorizzati ad effettuare le lavorazioni
ad altezze superiori a m. 2,0, per cui anche nell’utilizzo del trabattello non è consentito effettuare lavorazioni oltre
m. 2,0. Il parapetto dello stesso dovrà avere un’altezza non inferiore a m. 1,00, e sarà montato conformemente a
quanto indicato nel libretto di uso e manutenzione in dotazione. Ai lavoratori sono state comunque fornite idonee
aste telescopiche per effettuare le lavorazioni da terra.
Segnaletica specifica della Lavorazione:
1)
segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate;
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: Guanti; scarpa alta S3 P cantieri; Mascherina antipolvere; Indumenti protettivi; occhiali bioculari;
casco di protezione (quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m.
2,0).;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Chimico;
b)
M.M.C. (elevata frequenza);
c)
Caduta dall'alto;
d)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
e)
Inalazione polveri, fibre;
f)
Getti, schizzi;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
b)
Scala semplice;
c)
Ponteggio mobile o trabattello;
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Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello.
Tinteggiatura di superfici interne (fase)
La fase di lavoro consiste nella tinteggiatura delle pareti interne con idropitture, su intonaci già predisposti. Si
prevede l'utilizzo di tra battello o scala manuale. Se necessario, si provvederà alla stuccatura e levigatura del
sottofondo con successiva applicazione di tinte date a mano. I lavoratori in nessun caso sono autorizzati ad
effettuare le lavorazioni ad altezze superiori a m. 2,0, per cui anche nell’utilizzo del trabattello non è consentito
effettuare lavorazioni oltre m. 2,0. Il parapetto dello stesso dovrà avere un’altezza non inferiore a m. 1,00, e sarà
montato conformemente a quanto indicato nel libretto di uso e manutenzione in dotazione. Ai lavoratori sono state
comunque fornite idonee aste telescopiche per effettuare le lavorazioni da terra.
Segnaletica specifica della Lavorazione:
1)
segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate;
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: Guanti; scarpa alta S3 P cantieri; Mascherina antipolvere; Indumenti protettivi; occhiali
bioculari; casco di protezione (quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o
superiori a m. 2,0).;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Chimico;
b)
M.M.C. (elevata frequenza);
c)
Caduta dall'alto;
d)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
e)
Inalazione polveri, fibre;
f) Getti, schizzi;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
b)
Scala semplice;
c)
Ponteggio mobile o trabattello;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a
livello.
Verniciatura di infissi interni ed esterni in legno (fase)
Il serramento verrà rifinito con vernici per esterni o per interno, con differenti caratteristiche; scopo di questa fase
operativa è di ottenere un’elevata resa estetica e di fornire all’infisso un’ulteriore protezione sia meccanica che di
filtro rispetto alla radiazione solare, con mantenimento di tali requisiti nel tempo.I lavoratori in nessun caso sono
autorizzati ad effettuare le lavorazioni ad altezze superiori a m. 2,0, per cui anche nell’utilizzo del trabattello non è
consentito effettuare lavorazioni oltre m. 2,0. Il parapetto dello stesso dovrà avere un’altezza non inferiore a m.
1,00, e sarà montato conformemente a quanto indicato nel libretto di uso e manutenzione in dotazione. Ai
lavoratori sono state comunque fornite idonee aste telescopiche per effettuare le lavorazioni da terra.
Segnaletica specifica della lavorazione
1)
segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate;
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: Guanti per rischi meccanici; scarpa alta S3 P cantieri; Mascherina antipolvere; Indumenti
protettivi; occhiali bioculari; casco di protezione (quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da
13
altezze uguali o superiori a m. 2,0).;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta dall'alto;
b)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
c)
M.M.C. (elevata frequenzza);
d)
Chimico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
b)
Ponteggio mobile o trabattello;
c)
Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Caduta
dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello.
MANUTENZIONE ARREDI SCOLASTICI
La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche
Riparazione di arredi scolastici
Rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche (fase)
La rimozione e smontaggio delle attrezzature scolastiche avverrà esclusivamente mediante attrezzi manuali.
Saltuariamente potrebbero essere utilizzate anche attrezzature elettriche.
Segnaletica specifica della Lavorazione:
1)
segnale: Divieto di accesso alle persone non autorizzate;
Macchine utilizzate:
1)
Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: Guanti per rischi meccanici; scarpa alta S3 P cantieri; Indumenti protettivi; occhiali bioculari;
casco di protezione (quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m.
2,0).;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
b)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
c)
Punture, tagli, abrasioni;
d)
Scivolamenti, cadute a livello;
e)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
f) Rumore;
g)
Vibrazioni;
h)
Caduta dall'alto;
i)
Inalazione polveri, fibre;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
b)
Trapano elettrico;
c)
Avvitatore elettrico;
d)
Scala semplice;
e)
Seghetto alternativo;
14
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Caduta dall'alto.
Riparazione di arredi scolastici (fase)
Le lavorazioni consisteranno in piccoli interventi di riparazione effettuati esclusivamente con l’utilizzo di attrezzi
manuali. Saltuariamente potrebbero essere utilizzate anche attrezzature elettriche.
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: Guanti per rischi meccanici; scarpa alta S3 P cantieri; Indumenti protettivi; occhiali bioculari;
casco di protezione (quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m.
2,0).;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
b)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
c)
Punture, tagli, abrasioni;
d)
Scivolamenti, cadute a livello;
e)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
f) Rumore;
g)
Vibrazioni;
h)
Caduta dall'alto;
i)
Inalazione polveri, fibre;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
b)
Trapano elettrico;
c)
Avvitatore elettrico;
d)
Scala semplice;
e)
Smerigliatrice angolare (flessibile);
f) Seghetto alternativo;
g) Multilevigatrice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Caduta
dall'alto.
SMOBILIZZO DEL CANTIERE
La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:
Smobilizzo del cantiere
Smobilizzo del cantiere (fase)
Macchine utilizzate:
1)
Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1)
Operaio;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri.;
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
15
b)
Rumore;
c)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
d)
Scivolamenti, cadute a livello;
e)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
f) Vibrazioni;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
16
17
18
RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
Elenco dei rischi:
1)
Caduta dall'alto;
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3)
Chimico;
4)
Getti, schizzi;
5)
Inalazione polveri, fibre;
6)
M.M.C. (elevata frequenza);
7)
M.M.C. (sollevamento e trasporto);
8)
Punture e morsi di insetti, rettili ed altri animali.;
9)
Punture, tagli, abrasioni;
10)
Radiazioni solari.;
11)
Rumore;
12)
Scivolamenti, cadute a livello;
13)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
14)
Vibrazioni.
Rischio: "Caduta dall'alto"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Tinteggiatura di superfici interne; riparazione di infissi interni ed esterni; verniciatura di
infissi interni ed esterni; sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; riparazione di arredi scolastici.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i
lavoratori non dovranno assumere bevande alcoliche durante le lavorazioni in quota; b) Durante l'utilizzo dei
trabattelli, viene verificato il corretto montaggio delle barriere e delle protezioni; c) E' vietato spostare il trabattello
con operatori presenti sul ponte; d) Durante la salita/discesa dalle scale il personale deve sempre avere le mani
libere da oggetti; e) E’ vietato effettuare lavorazioni ad altezza superiore a 2,0 m.
19
Rischio: "Caduta di materiale dall'alto o a livello"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi e zone per lo stoccaggio dei materiali; pulizia di superfici
interne; tinteggiatura di superfici interne; riparazione di infissi interni ed esterni; verniciatura di infissi interni ed
esterni; sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche; riparazione
di arredi scolastici; manutenzione di impianti idrico sanitari; smobilizzo del cantiere.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a)
Maneggiare con attenzione tutti i carichi, rispettando sempre i limiti per la movimentazione; b) Non utilizzare
alcun mezzo “di fortuna”, quale sistema di presa o di sollevamento dei materiali; c) Prima dell'inizio della
movimentazione di materiali pesanti verrà studiata la maniera più sicura di presa e trasporto.
Rischio: Chimico
Descrizione del Rischio:
Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la
produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che
risultino da tale attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si
rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Pulizia di superfici interne; Tinteggiatura di superfici interne; Verniciatura di infissi
interni ed esterni;
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi
derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e
prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere
effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite
devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti
durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e
l'intensità dell'esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo; e) devono essere fornite
indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza
dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione
delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni
che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di
agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.
Rischio: "Getti, schizzi"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Tinteggiatura di superfici interne.
Rischio: "Inalazione polveri, fibre"
Descrizione del Rischio:
20
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: pulizia di superfici interne; tinteggiatura di superfici interne; riparazione di infissi interni
ed esterni; rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche; manutenzione di impianti idrico sanitari;
Manutenzione delle sistemazioni a verde esterne; Manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico
ricreative e sportive.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a)
Quando esigenze tecniche non consentano di impedire o ridurre adeguatamente le esposizioni con altre misure
tecniche e organizzative il personale esposto in ambienti polverosi dispone di idonei mezzi di protezione
personale.
Rischio: M.M.C. (elevata frequenza)
Descrizione del Rischio:
Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad elevata frequenza
degli arti superiori (mani, polsi, braccia, spalle). Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Pulizia di superfici interne; Tinteggiatura di superfici interne; Verniciatura di infissi
interni ed esterni;
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: i compiti dovranno essere tali da evitare prolungate sequenze di movimenti ripetitivi degli arti superiori
(spalle, braccia, polsi e mani).
Rischio: M.M.C. (sollevamento e trasporto)
Descrizione del Rischio:
Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni
di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si
rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;
Riparazione di infissi interni ed esterni; Sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; Rimozione e smontaggio di
attrezzature didattiche ; Riparazione di arredi scolastici; Manutenzione delle sistemazioni a verde esterne ;
Manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico ricreative e sportive ; Smobilizzo del cantiere;
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni:
a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni
microclimatiche adeguate; b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento
dei carichi deve essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona; d) il carico da sollevare non deve
essere estremamente freddo, caldo o contaminato; e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere
minimali; f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento; g) i gesti di sollevamento devono essere
eseguiti in modo non brusco.
Rischio: "Punture e morsi di insetti, rettili ed altri animali."
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
21
a)
Nelle lavorazioni: Manutenzione delle sistemazioni a verde esterne; manutenzione degli spazi e strutture
dedicate alle attività ludico ricreative e sportive.
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) Se si è in zone in cui è possibile la presenza di vipere, camminare facendo rumore. Non infilare le
mani tra i sassi, sopratutto quelli al sole. Non sedersi a terra o su sassi senza prima dare qualche colpo di
bastone. Utilizzare se possibile scarpe abbastanza alte e resistenti; b) Per evitare punture di insetti indossare
pantaloni e indumenti a manica lunga introducendone il fondo all’interno delle calze; evitare abiti scuri dopo il
tramonto; eliminare profumi e deodoranti e lacche per capelli; evitare movimenti bruschi se l’insetto ronza nei
paraggi; applicare insetto-repellenti nelle zone cutanee scoperte, rinnovandoli più volte specie se si suda o ci si
bagna; nelle persone particolarmente sensibili alle punture di zanzare, o con storia di anafilassi grave occorre
consultare ed informare il medico competente; c) In caso di morso di vipera potrebbero essere necessari, in
situazioni gravi, anche la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Chiedere il soccorso il più presto
possibile. Se il serpente è stato ucciso, portarlo con sé affinché possa essere identificato; d) Se si è punti da un
insetto in particolari zone del corpo (occhi, labbra e in generale il viso, lingua e gola), oppure se si soffre di forme
allergiche, rivolgersi subito ad una struttura sanitaria.
Rischio: "Punture, tagli, abrasioni"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Riparazione di infissi interni ed esterni; sostituzione vetri di infissi interni ed esterni;
rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche; riparazione di arredi scolastici; manutenzione di impianti idricosanitari; manutenzione delle sistemazioni a verde esterne; manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle
attività ludico ricreative e sportive.
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) Ai lavoratori è raccomandato di usare la massima attenzione nella manipolazione di strumenti
taglienti di qualsiasi genere; b) Adoperare i necessari DPI ed eseguire le operazioni di lavoro seguendo le
direttive di sicurezza.
Rischio: "Radiazioni solari"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Manutenzione delle sistemazioni a verde esterne; manutenzione degli spazi e strutture
dedicate alle attività ludico ricreative e sportive.
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) Il personale addetto deve utilizzare i dispositivi di protezione per il capo.
Rischio: Rumore
Descrizione del Rischio:
Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
22
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;
Riparazione di infissi interni ed esterni; Sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; Rimozione e smontaggio di
attrezzature didattiche ; Riparazione di arredi scolastici; Manutenzione impianti idrico-sanitari; Manutenzione delle
sistemazioni a verde esterne ; Manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico ricreative e
sportive ; Smobilizzo del cantiere;
Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di
attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c)
riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e
dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d)
adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e
dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre
l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso
per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali
di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le
loro condizioni di utilizzo.
Rischio: " Scivolamento, cadute a livello"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi e zone per lo stoccaggio dei materiali; pulizia di superfici
interne; riparazione di infissi interni ed esterni; sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; rimozione e smontaggio
di attrezzature didattiche; riparazione di arredi scolastici; manutenzione di impianti idrico-sanitari; manutenzione
delle sistemazioni a verde esterne; manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico ricreative e
sportive; smobilizzo del cantiere.
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) I pavimenti ed i passaggi devono essere controllati periodicamente per eliminare eventuali
inconvenienti riscontrati; b) Tutti i luoghi di lavoro e di transito devono essere mantenuti sgombri ed ordinati.
Rischio: " Urti, colpi, impatti, compressioni"
Descrizione del Rischio:
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi e zone per lo stoccaggio dei materiali; riparazione di infissi
interni ed esterni; sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; rimozione e smontaggio di attrezzature didattiche;
riparazione di arredi scolastici; manutenzione di impianti idrico-sanitari; manutenzione delle sistemazioni a verde
esterne; manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico ricreative e sportive; smobilizzo del
cantiere.
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) Tutte le operazioni devono essere eseguite a ritmi non eccessivi, in modo da evitare urti con
23
macchine e materiali; b) Evitare di compiere azioni repentine ed effettuare le previste interruzioni e riposo; c)
Durante la movimentazione dei carichi accertarsi di avere spazi di lavoro adeguati per prevenire traumi da urti, per
facilitare i movimenti e per non intralciare le manovre necessarie in caso di emergenza.
Rischio: Vibrazioni
Descrizione del Rischio:
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;
Riparazione di infissi interni ed esterni; Sostituzione vetri di infissi interni ed esterni; Rimozione e smontaggio di
attrezzature didattiche ; Riparazione di arredi scolastici; Manutenzione impianti idrico-sanitari; Manutenzione delle
sistemazioni a verde esterne ; Manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività ludico ricreative e
sportive ; Smobilizzo del cantiere;
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o
ridotti al minimo.
ATTREZZATURE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI
Elenco degli attrezzi:
1)
Attrezzi manuali;
2)
Avvitatore elettrico;
3)
Decespugliatore;
4)
Ponteggio mobile o trabattello;
5)
Rasaerba;
6)
Scala semplice;
7)
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Attrezzi manuali
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Punture, tagli, abrasioni;
2)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; casco di protezione (quando si opera in locali
con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0);
Avvitatore elettrico
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
24
1)
2)
Elettrocuzione;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Avvitatore elettrico: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; casco di protezione (quando si opera in locali
con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0);
Ponteggio mobile o trabattello
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
2)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; casco di protezione (quando si opera in locali
con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0);
Scala semplice
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Caduta dall'alto;
2)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Scala semplice: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; casco di protezione (quando si opera in locali
con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0);
Smerigliatrice angolare (flessibile)
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Elettrocuzione;
2)
Inalazione polveri, fibre;
3)
Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; Indumenti protettivi ;casco di protezione
(quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0), occhiali
bioculari;
Trapano elettrico
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
Elettrocuzione;
2)
Inalazione polveri, fibre;
3)
Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Trapano elettrico: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; Indumenti protettivi ;casco di protezione
(quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0), occhiali
bioculari;
Seghetto alternativo
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
25
1)
2)
3)
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Seghetto alternativo: misure preventive e protettive;
2)
DPI: guanti per rischi meccanici, scarpa alta S3 P cantieri; Indumenti protettivi ;casco di protezione
(quando si opera in locali con pericolo di caduta di materiali da altezze uguali o superiori a m. 2,0), occhiali
bioculari;
MACCHINE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI
Elenco delle macchine:
1)
Autocarro;
2)
Autovettura;
3)
Pulmino.
Autocarro
26
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
Cesoiamenti, stritolamenti;
2)
Getti, schizzi;
3)
Inalazione polveri, fibre;
4)
Incidenti stradali;
5)
Investimento, ribaltamento;
6)
Rumore;
Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di
attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c)
adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e
dei sistemi sul posto di lavoro; d) I mezzi di trasporto sono conformi ai requisiti generali di sicurezza richiesti; e)
mezzi di trasporto sono oggetto di verifiche al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza,
il buono stato di conservazione e l'efficienza delle macchine, effettuate da persona competente; f) Prestare
attenzione ai veicoli in transito; g) In caso di sosta imprevista su strada aperta al traffico, non uscire
dall’autoveicolo senza avere indossato prima gli indumenti ad alta visibilità.
7)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
8)
Vibrazioni;
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o
ridotti al minimo.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Autocarro: misure preventive e protettive;
Autovettura
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
Incidenti stradali;
2)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di
attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c)
adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e
dei sistemi sul posto di lavoro; d) I mezzi di trasporto sono conformi ai requisiti generali di sicurezza richiesti; e)
mezzi di trasporto sono oggetto di verifiche al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza,
il buono stato di conservazione e l'efficienza delle macchine, effettuate da persona competente; f) Prestare
attenzione ai veicoli in transito; g) In caso di sosta imprevista su strada aperta al traffico, non uscire
dall’autoveicolo senza avere indossato prima gli indumenti ad alta visibilità.
7)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
27
8)
Vibrazioni;
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o
ridotti al minimo.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Autovettura: misure preventive e protettive;
Pulmino
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
Incidenti stradali;
2)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti
indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di
attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c)
adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e
dei sistemi sul posto di lavoro; d) I mezzi di trasporto sono conformi ai requisiti generali di sicurezza richiesti; e)
mezzi di trasporto sono oggetto di verifiche al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza,
il buono stato di conservazione e l'efficienza delle macchine, effettuate da persona competente; f) Prestare
attenzione ai veicoli in transito; g) In caso di sosta imprevista su strada aperta al traffico, non uscire
dall’autoveicolo senza avere indossato prima gli indumenti ad alta visibilità.
7)
Urti, colpi, impatti, compressioni;
8)
Vibrazioni;
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di
valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o
ridotti al minimo.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Pulmino: misure preventive e protettive;
ELENCO DEI DPI FORNITI AI LAVORATORI
(punto 3.2.1, lettera I, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
28
Lavoratori dipendenti
NEGRI
D'ALESSIO
GIUSEPPINA
CUCCINIELLO
RENATO
GALLUCCIO
ANGELA
PALMA
PIA
COLAIANNI
MARIA
GUNGUI
Ogni singolo dipendente ha ricevuto i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e nello specifico:
- Occhiali di sicurezza EN 166 (durante le lavorazioni di pitturazioni e l’utilizzo di utensili portatili);
- Calzatura di sicurezza UNI EN ISO 20345 con puntale rinforzato S3;
- Copricapo EN 812 (per lavorazioni esterne);
- Guanti EN 388 per rischi meccanici;
- Maschera antipolvere EN 149 per la protezione delle vie respiratorie (durante le lavorazioni di
pitturazioni);
29
- Indumenti protettivi EN 471;
- Elmetto di protezione EN 397 (nel caso di lavorazioni da effettuare ad altezze superiori a 2,0 m di altezza)
FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
Documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori
(punto 3.2.1, lettera l, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Ai sensi dell'Art. 36 del D.Lgs n.81/2008 e s.m.i. i lavoratori hanno ricevuto una adeguata informazione:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività dell'impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 (primo soccorso)e 46
(prevenzione incendi);
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico
competente.
e) sui rischi specifici cui é esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni
aziendali in materia;
f) sui pericoli connessi all'eventuale uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di
sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
g) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
Ai sensi dell'Art. 37 del D.Lgs n.81/2008 i lavoratori hanno ricevuto una adeguata formazione in materia di salute e
sicurezza, con particolare riferimento a:
a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri
dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione
caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda
CONCLUSIONI GENERALI
Al presente Piano Operativo di Sicurezza sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del
Piano stesso:
- Analisi e valutazione dei rischi (comprensiva della valutazione dei rischi specifici "Rumore", "Vibrazioni", ecc).
30
31
Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
ANALISI E VALUTAZIONE
DEI RISCHI
(Allegato XV e art.89 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
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ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
L. 18 giugno 2009, n. 69;
L. 7 luglio 2009, n. 88;
D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
L. 4 giugno 2010, n. 96;
L. 13 agosto 2010, n. 136;
D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
Individuazione del criterio generale seguito per la valutazione dei rischi
La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza
aziendale, è stata effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione delle conseguenze sulle persone in
base ad eventuali conoscenze statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e della
probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo, quali le
misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e funzione dell'esperienza lavorativa degli
addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto).
La metodologia per la valutazione "semi-quantitativa" dei rischi occupazionali generalmente utilizzata è basata sul
metodo "a matrice" di seguito esposto.
La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un
fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la
seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento:
Soglia
Descrizione della probabilità di accadimento
1) Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno,
Molto probabile 2) Il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione,
3) Il verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa.
Probabile
[P4]
1) E' noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno,
[P3]
2) Il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa.
[P3]
1) Sono noti rari episodi già verificati,
Poco probabile 2) Il danno può verificarsi solo in circostanze particolari,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa.
Improbabile
Valore
[P4]
[P4]
[P3]
[P2]
[P2]
1) Non sono noti episodi già verificati,
2) Il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi
improbabili e tra loro indipendenti,
3) Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
[P2]
[P1]
[P1]
[P1]
L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato.
33
Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno:
Soglia
Gravissimo
Descrizione dell'entità del danno
1) Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale
o conseguenze letali,
2) Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.
Grave
1) Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative
irreversibili o invalidità parziale.
2) Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti.
Significativo
1) Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative
reversibili a medio termine.
2) Esposizione cronica con effetti reversibili.
Lieve
Valore
[E4]
[E3]
[E2]
1) Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili.
2) Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
[E1]
Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato quale prodotto
dell'Entità del danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.
[R] = [P] x [E]
Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra
1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.
Rischio
probabile
Improbabile
Poco probabile
Probabile
[R]
[P1]
[P2]
[P3]
Danno lieve
Rischio basso
Rischio basso
Rischio moderato
Rischio moderato
[E1]
[P1]X[E1]=1
[P2]X[E1]=2
[P3]X[E1]=3
[P4]X[E1]=4
Danno significativo
Rischio basso
Rischio moderato
Rischio medio
Rischio rilevante
[E2]
[P1]X[E2]=2
[P2]X[E2]=4
[P3]X[E2]=6
[P4]X[E2]=8
Danno grave
Rischio moderato
Rischio medio
Rischio rilevante
Rischio alto
[E3]
[P1]X[E3]=3
[P2]X[E3]=6
[P3]X[E3]=9
[P4]X[E3]=12
Danno gravissimo
Rischio moderato
Rischio rilevante
Rischio alto
Rischio alto
[E4]
[P1]X[E4]=4
[P2]X[E4]=8
[P3]X[E4]=12
[P4]X[E4]=16
34
Molto
[P4]
ESITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
35
36
37
38
39
LEGENDA:
[CA] = Caratteristiche area del Cantiere; [FE] = Fattori esterni che comportano rischi per il Cantiere; [RT] = Rischi che le
lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante; [OR] = Organizzazione del Cantiere; [LF] = Lavorazione; [MA] =
Macchina; [LV] = Lavoratore; [AT] = Attrezzo; [RS] = Rischio; [RM] = Rischio rumore; [VB] = Rischio vibrazioni; [CH] =
Rischio chimico; [MC1] = Rischio M.M.C.(sollevamento e trasporto); [MC2] = Rischio M.M.C.(spinta e traino); [MC3] = Rischio
M.M.C.(elevata frequenza); [ROA] = Rischio R.O.A.(operazioni di saldatura); [CM] = Rischio cancerogeno e mutageno; [BIO] =
Rischio biologico; [RL] = Rischio R.O.A. (laser); [RNC] = Rischio R.O.A. (non coerenti); [CEM] = Rischio campi
elettromagnetici; [AM] = Rischio amianto; [MCS] = Rischio microclima (caldo severo); [MFS] = Rischio microclima (freddo
severo); [SA] = Rischio scariche atmosferiche; [IN] = Rischio incendio; [PR] = Prevenzione; [IC] = Coordinamento; [SG] =
Segnaletica; [CG] = Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi; [UO] = Ulteriori osservazioni;
[E1] = Entità Danno Lieve; [E2] = Entità Danno Serio; [E3] = Entità Danno Grave; [E4] = Entità Danno Gravissimo;
[P1] = Probabilità Bassissima; [P2] = Probabilità Bassa; [P3] = Probabilità Media; [P4] = Probabilità Alta.
Il presente documento è stato redatto conformemente all'art. 29 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i..
40
Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO DEL RUMORE
relazione sulla valutazione del rischjio di
esposizione al rumore
(Art.190 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
41
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Obiettivi e scopi
La valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori ad agenti fisici costituisce parte integrante del documento di
valutazione dei rischi ed è programmata ed effettuata con cadenza almeno quadriennale da personale qualificato
nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. La
valutazione dei rischi è aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta,
ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione.
Definizioni concettuali
Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione
ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione. Il rischio (R) è funzione della probabilità (P) o
frequenza del verificarsi dell’evento e del danno ( D) provocato.
Suono: è definito come una perturbazione meccanica (variazione di pressione) che si propaga in un mezzo
elastico (gas, liquido, solido), tale da eccitare il senso dell’udito. Riferendosi all’aria come mezzo elastico, tale
perturbazione produce un alternarsi di compressioni e rarefazioni che fanno vibrare le molecole d’aria rispetto alla
loro posizione d’equilibrio. Nei suoni più semplici (toni puri) le variazioni di pressione rispetto alla pressione statica
di riferimento si rappresentano con un’onda sinusoidale. Come tutte le onde, anche quelle sonore sono
caratterizzate da una frequenza e da un’intensità del suono.
Livello sonoro continuo equivalente ponderato A (LAeq,T): livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderata "A" considerato in un intervallo di tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2.
Livello sonoro continuo equivalente ponderato C (LCeq,T): livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderata "C" considerato in un intervallo di tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2.
Livello sonoro di picco (Lpicco): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza
"C".
Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): livello sonoro, espresso in dB(A), dell’esposizione di un
lavoratore al rumore, normalizzato ad una durata convenzionale T0 della giornata.
Livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): livello sonoro, espresso in dB(A), dell’esposizione di un
lavoratore al rumore, normalizzato ad una durata convenzionale della settimana lavorativa pari a 5 giornate di 8
ore ciascuna.
Incertezza: parametro associato al risultato di una misurazione o di una stima di una grandezza che ne
caratterizza la dispersione dei valori ad essa attribuibili con ragionevole probabilità.
Valore limite di esposizione: valore del livello di esposizione al rumore il cui superamento deve essere impedito
mediante tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili.
Valore superiore di azione: livello di esposizione al rumore, pari a LEX = 85 dB(A) e/o Lpicco = 137 dB(C), oltre il
quale occorre attuare un programma specifico di riduzione del rischio.
Valore inferiore di azione: livello di esposizione al rumore, pari a LEX = 80 dB(A) e/o Lpicco = 135 dB(C), oltre il
quale occorre attuare specifiche misure di tutela.
Curve di ponderazione: iI livello sonoro misurato da uno strumento con una risposta lineare nel campo delle
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frequenze udibili mal si correla con la risposta soggettiva degli esseri umani allo stesso rumore. Introducendo nei
misuratori di livello sonoro una ponderazione dei valori misurati in funzione della frequenza, ci si avvicina alla
valutazione non lineare compiuta dagli esseri umani. A tale scopo, Sulla base del comportamento dell'orecchio
medio sono state realizzate delle curve di eguale sensazione sonora in funzione della frequenza e del livello di
pressione sonora, dette curve isofone. Attraverso tali curve si corregge il livello rilevato da uno strumento ad una
certa frequenza per un fattore collegato alla sensibilità dell’orecchio umano a quella stessa frequenza. Si
utilizzano, quindi, delle curve di ponderazione che trasformano i dB reali in dB corrispondenti alla sensazione
fisiologica dell’uomo. Esistono diverse curve di ponderazione più o meno adatte ai diversi livelli sonori, la più usata
(perché rientra nell’intervallo di udibilità ottimale, compreso tra i 30 e i 70 dB, e perché viene indicata come
riferimento nella normativa) è la curva di ponderazione “A”. Questa ponderazione dello spettro sonoro viene
effettuata sommando algebricamente determinati valori (detti nell’insieme curva di ponderazione “A”) ai livelli
sonori di ciascuna banda di ottava o terzi di ottava. I livelli sonori espressi in dB, senza nessuna ponderazione,
vengono detti espressi in scala lineare.
Decibel: in acustica i livelli energetici misurati variano entro limiti assai estesi che, per la potenza acustica, ad
esempio, possono andare da 10-4 a 5 107 watt; è necessario, pertanto, anche per semplificare i procedimenti di
misura, utilizzare parametri di valutazione di tipo logaritmico, come il decibel. Il campo di variazione della potenza
sonora, precedentemente indicato, infatti, se espresso in dB, è compreso fra 20 e 200 dB.
Il decibel è l'unità di misura convenzionale con la quale in acustica si indica il livello di un fenomeno acustico ed è
definito come:
dB=10log10(P/Po)
dove:
P è la misura in Pa della pressione sonora;
P0 è il livello standard di riferimento, cioè il livello minimo di udibilità stabilito in 20 micro pascal, essendo questo il
più piccolo valore di pressione in grado di produrre una sensazione sonora in un orecchio normale.
Frequenza: parametro di valutazione di un suono che caratterizza la tonalità del suono stesso (da grave a molto
acuto). Il campo di frequenze che interessano la percezione uditiva dell'orecchio umano è compreso fra 20 Hz e
20.000 Hz. Quando il fenomeno sonoro presenta una sola banda di frequenza, viene definiti tono puro. I rumori
udibili dall’uomo sono tuttavia, in generale, composti da tutte le frequenze comprese nell’intervallo 20÷20000 Hz e
per la loro analisi vengono utilizzati filtri in frequenza con particolari caratteristiche, detti in banda di ottava e di
terzo di ottava.
Generalmente la banda acustica viene, infatti, suddivisa in ottave (l'ottava è l'intervallo entro il quale si raddoppia
la frequenza in Hz di un suono), o 1/3 di ottava.
Rumore costante: un rumore di durata maggiore di 1 s è definito stazionario (o costante) se la differenza tra
43
valore massimo e valore minimo del livello sonoro ponderato A con costante di tempo slow (LAS) è inferiore a 3
dB(A).
Rumore fluttuante: un rumore di durata maggiore di 1 s è definito fluttuante (o non stazionario) se la differenza
tra valore massimo e valore minimo del livello sonoro ponderato A con costante di tempo slow (LAS) è superiore a
3 dB(A).
Rumore ciclico: un rumore si definisce ciclico se si ripete con le stesse caratteristiche ad intervalli di tempo uguali
e maggiori di 1 s.
Rumore impulsivo: un rumore si definisce impulsivo se caratterizzato da una rapida crescita e da un rapido
decadimento del livello sonoro, di durata non superiore ad 1 s e, generalmente, ripetuto ad intervalli. Viene
considerato impulsivo un rumore caratterizzato da un indice di impulsività ΔKI 3 dove rappresenta la differenza
tra il livello sonoro continuo equivalente ponderato A con la costante di tempo Impulse e il livello sonoro continuo
equivalente ponderato A. Il rumore impulsivo è classificato nelle seguenti tipologie:
-
tipo 1, quando la maggior parte dell’energia acustica è distribuita negli intervalli delle frequenze più basse;
-
tipo 2, quando la maggior parte dell’energia acustica è distribuita nelle frequenze medie e più elevate;
-
tipo 3, quando la maggior parte dell’energia acustica è distribuita nelle frequenze medie e più elevate.
CRITERI ADOTTATI PER LA NORMATIVA
Normativa di riferimento
La seguente relazione di valutazione del rischio rumore è stata redatta seguendo i principi dettati dalla normativa
cogente ed alla norme di buona prassi a cui tale normativa fa riferimento.
Normativa di riferimento
D. Lgs. n. 81/08
"Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro"
UNI 9432:2011
“Acustica. Determinazione del livello di esposizione personale al rumore
nell’ambiente di lavoro”
Determinazione
dell’esposizione
UNI EN ISO 9612:2011 “Acustica.
lavoro. Metodo tecnico progettuale”
UNI EN 458:2005
al
rumore
negli
ambienti
di
“Protettori dell’udito: raccomandazioni per la selezione, l’uso, la cura e la
manutenzione”
Per la valutazione del rischio rumore, inoltre, si è tenuto conto delle Indicazioni operative fornite dal
Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province
autonome (CTIPLL).
Livelli di esposizione a rumore e classi di rischio
44
I valori limite di esposizione ed i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore ed al
livello sonoro di picco, sono fissati a:
VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE: rispettivamente LEX = 87 dB(A) e Lpicco = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20
µPa);
VALORI SUPERIORI DI AZIONE: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e Lpicco = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 µPa);
VALORI INFERIORI DI AZIONE: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e Lpicco = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 µPa);
Il D.Lgs. 81/08 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall'esposizione al rumore durante il
lavoro fissa 4 Classi di Esposizione al Rumore, come di seguito riportato:
RISCHIO
ESPOSIZIONE dB(A)
LIVELLO DI PICCO dB(C)
CL. RISCHIO
TRASCURABILE
LEX ≤ 80
Lpicco ≤ 135
0
BASSO
80 < LEX ≤ 85
135 < Lpicco ≤ 137
1
MEDIO
85 < LEX ≤ 87
137 < Lpicco ≤ 140
2
INACCETTABILE
LEX > 87
Lpicco > 140
3
Il livello di esposizione, LEX, ed il livello di picco, Lpicco, sono osservati congiuntamente ai fini della verifica del
superamento dei valori di azione e di quelli limite.
Azioni da intraprendere
CLASSE DI RISCHIO 0:
Il datore di lavoro:
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione a
rumore nei luoghi di lavoro
CLASSE DI RISCHIO 1
Il datore di lavoro:
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione a
rumore nei luoghi di lavoro;
·
estende il controllo sanitario a chi ne faccia richiesta o qualora il medico competente ne confermi
l'opportunità;
·
mette a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione individuale dell’udito.
CLASSE DI RISCHIO 2
Il datore di lavoro:
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione a
rumore nei luoghi di lavoro;
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo
da ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori al rumore;
·
adotta un’idonea cartellonistica;
·
sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario;
·
fornisce ai lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentano di eliminare il rischio
per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti, ed esige che li
indossino;
·
verifica l’efficacia dei DPI.
CLASSE DI RISCHIO 3
45
Il datore di lavoro:
·
adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione;
·
individua le cause dell'esposizione eccessiva;
·
modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta;
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione a
rumore nei luoghi di lavoro;
·
prevede un’adeguata formazione ed informazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo
da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;
·
sottopone i lavoratori esposti a controllo sanitario;
·
fornisce ai lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentano di eliminare il rischio
per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti, ed esige che li
indossino;
·
verifica l’efficacia dei DPI.
Confronto con limiti di legge
Al fine di dimostrare la conformità ai valori di azione e al valore limite di esposizione stabiliti dalla legislazione
vigente, il confronto con detti valori è avvenuto utilizzando per il livello di esposizione giornaliera LEX,8h, l’estremo
superiore dell’intervallo monolaterale corrispondente a un livello di confidenza del 95%:
L*EX,8h = LEX,8h + U(LEX,8h)
dove:
·
U(LEX,8h) = [k × u(LEX,8h)] è l’incertezza estesa sul livello di esposizione giornaliera;
·
u(LEX,8h) è l’incertezza sul livello di esposizione giornaliera;
·
k è un fattore di copertura che in questo caso assume il valore 1,65.
Per le condizioni in cui si necessita del confronto con il livello di esposizione settimanale, l’equazione è applicata
sostituendo il livello LEX,W al livello LEX,8h.
Il confronto del livello di picco con i relativi valori di azione e con il valore limite di esposizione di legge è avvenuto
utilizzando lo stesso metodo sopra illustrato per il livello di esposizione giornaliera, a partire dall’incertezza u
(Lpicco,C):
L*picco = Lpicco + U(Lpicco)
dove:
·
U(Lpicco) = [k × u(Lpicco)] è l’incertezza estesa sul livello di picco;
·
u(Lpicco) è l’incertezza sul livello di picco;
·
k è un fattore di copertura che in questo caso assume il valore 1,65.
METODOLOGIA E VALUTAZIONE
La valutazione del rischio rumore è stata effettuata prendendo, innanzitutto, in considerazione le caratteristiche
dell’attività oggetto di valutazione sulla scorta di una serie di rilevazioni strumentali in ottemperanza con quanto
indicato dall’art.190 del D.Lgs.81/08; contestualmente sono state elaborate le valutazioni del rumore per ogni
46
lavoratore o per gruppi acusticamente omogenei di lavoratori.
Grandezze misurate e descrittori di esposizione
Per effettuare la valutazione del rischio sono state rilevate, per ogni punto di misura/fonte di rumore, le seguenti
grandezze:
·
LAeq [dB(A)]: livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di
tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2;
LCeq [dB(C)]: livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "C" considerato in un intervallo
di tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2;
-
Lpicco [dB(C)]: valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C".
I descrittori di esposizione, invece, sono:
livello di picco, Lpicco [dB(C)]: valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in
frequenza "C";
livello di esposizione giornaliera al rumore, LEX,8h [dB(A)]: valore medio, ponderato in funzione del
tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore;
livello di esposizione settimanale al rumore, LEX,w [dB(A)]: valore medio, ponderato in funzione del
tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di
otto ore.
Il livello sonoro di picco è stato rilevato in fase di misurazione per valutare l’esposizione al rumore impulsivo.
I livelli di esposizione, invece, sono stati calcolati a partire dai livelli continui equivalenti misurati.
Fatto ciò, viene indicato, in funzione di come si articola la settimana lavorativa, qual è l’esposizione significativa,
per ogni lavoratore, tra la giornaliera e la settimanale, ai fini del confronto con i valori limite di legge e
dell’identificazione della classe di rischio, ricordando che:
se il livello di esposizione giornaliera LEX,8h dello stesso lavoratore mostra una variabilità significativa
all’interno della settimana, è possibile:
– assumere come livello di esposizione del lavoratore il valore massimo del livello di esposizione giornaliera ;
– assumere come livello di esposizione del lavoratore quello calcolato su base settimanale.
Qualora la settimana lavorativa ha durata diversa dalle 5 giornate, si assume come livello di esposizione del
lavoratore quello calcolato su base settimanale.
Se l’esposizione manifesta caratteristiche di significativa variabilità su scale di tempo superiori ad una
settimana, si assume come livello di esposizione del lavoratore il valore massimo ricorrente del livello di
esposizione calcolato (giornaliero o settimanale).
Se, invece, i tempi di esposizione sono gli stessi per tutta la settimana, “Giornata tipo”, si prendono come
riferimento per il calcolo dell’esposizione i tempi per un unico giorno; in tal caso il livello di esposizione
giornaliera e settimanale coincidono.
47
Livello sonoro equivalente ponderato "A" - LAeq
Per la misura del rumore ai fini della valutazione degli effetti, sia in campo ambientale (per valutare il disturbo) sia
negli ambienti di lavoro (per valutare l'eventuale danno uditivo), è necessario considerare oltre al livello anche la
durata, in modo da poter determinare l'energia ricevuta.
L'indice che descrive questa energia è il livello sonoro continuo equivalente (LAeq) misurato in un dato
intervallo di tempo.
Il livello sonoro equivalente, è, infatti, definito come il valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un
suono costante che, misurato nel periodo di tempo T, ha il medesimo contenuto energetico, quindi lo stesso
potenziale nocivo, del corrispondente suono variabile analizzato nello stesso periodo di tempo. Esso è calcolato
secondo la seguente relazione:
dove:
LAeq,T è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di
tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2;
·
pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa);
·
p0 = 20 µPa è la pressione sonora di riferimento.
Il calcolo del LAeq avviene direttamente con lo strumento di misura attraverso un circuito mediatore.
Livello sonoro equivalente ponderato "C" - LCeq
La grandezza LCeq è utilizzata, nell’ambito dei metodi previsti dall’UNI EN 458, per il calcolo dell’esposizione a
rumore quando si deve tener conto dell’attenuazione introdotta dai dispositivi di protezione individuale.
Il livello sonoro equivalente, definito come il valore del livello di pressione sonora ponderata "C" di un suono
costante, misurato nel periodo di tempo T, è calcolato secondo la seguente relazione:
dove:
·
LCeq,T è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "C" considerato in un intervallo di
tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2;
·
pC(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "C" del segnale acustico in Pascal (Pa);
·
p0 = 20 µPa è la pressione sonora di riferimento.
Livello sonoro di picco - Lpicco
Il livello sonoro di picco è stato individuato prendendo come riferimento il più elevato valore misurato, per ogni
punto di misura, sia che si tratti di singola misurazione che di campionamento.
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Strategie di misura
La valutazione del rischio è stata eseguita in conformità alle indicazioni della norma UNI EN ISO 9612:2011 che
propone un metodo tecnico progettuale per la misurazione dell’esposizione al rumore dei lavoratori nell’ambiente
di lavoro ed il calcolo del livello di esposizione sonora.
Si è tenuto conto, inoltre, della norma UNI 9432:2011, da considerarsi complementare alla UNI EN ISO 9612:2011.
La valutazione del rischio è stata effettuata seguendo la strategia di misura basata sui compiti lavorativi: il
lavoro svolto durante la giornata è analizzato e diviso in un numero di compiti rappresentativi, per ogni determinato
compito si eseguono separatamente le misure di livello di pressione sonora.
Misurazione basata sui compiti
La misurazione basata sui compiti è stata utilizzata per lavori costituiti da compiti ben definiti, con condizioni di
rumore chiaramente individuabili.
Per il lavoratore o per i gruppi acusticamente omogenei in esame, la giornata lavorativa nominale è stata suddivisa
in compiti.
Per ogni compito, è stato rilevato il livello sonoro equivalente ponderato A, LAeq,i, ed il livello sonoro di picco
ponderato C, Lpicco,i.
La misurazione del livello sonoro equivalente ponderato C, LCeq,i, pur non essendo obbligatoria ai fini del calcolo
dei descrittori di rischio, si è resa utile per l’eventuale verifica dei DPI dell’udito.
Calcolo del livello di esposizione giornaliera al rumore
Per ogni giornata lavorativa è stato calcolato il livello di esposizione giornaliera al rumore del singolo lavoratore o
del gruppo acusticamente omogeneo dovuto alla totalità dei compiti, secondo la seguente relazione:
dove:
·
·
·
T0 è la durata di riferimento pari 8 ore;
Te,i è la durata del compito i;
LAeq,i è il livello sonoro continuo equivalente ponderato A del compito i.
Calcolo dell'incertezza estesa U(lex,8h)
Le incertezze associate alla misurazione dell’esposizione al rumore sono state determinate in conformità
all’appendice C dell’UNI EN ISO 9612:2011. Tale appendice descrive la procedura per determinare l’incertezza
estesa del livello di esposizione al rumore ponderato A e normalizzato ad una giornata lavorativa di 8h, LEX,8h.
L’incertezza per i livelli di pressione sonora di picco ponderati C è stata determinata in conformità all’appendice B
della UNI 9432:2011.
L’incertezza estesa è data da:
U(LEX,8h) = k * u(LEX,8h)
49
dove:
·
·
K = 1,65 è un fattore di copertura, funzione dell’intervallo di confidenza unilaterale del 95%;
u(LEX,8h) è l’incertezza standard combinata sul livello di esposizione.
Calcolo dell'incertezza combinata standard u(lex,8h)
I contributi all’incertezza combinata standard, u, associata al livello di esposizione al rumore dipendono
dall’incertezza ui di ogni grandezza in ingresso e dai relativi coefficienti di sensibilità ci. I coefficienti di sensibilità
rappresentano la misura di come il livello di esposizione al rumore è modificato dai cambiamenti nei valori delle
relative grandezze d’ingresso. I contributi delle relative grandezze d’ingresso sono dati dal prodotto delle
incertezze standard e dei coefficienti di sensibilità associati.
L’incertezza combinata standard, u, si ottiene dai contributi individuali di incertezza, ciui, mediante la seguente
equazione:
Per la strategia di misura basata sui compiti, l’incertezza combinata standard è:
dove:
c1a,i - coefficiente di sensibilità:
in cui:
·
·
·
·
Te,i è la durata del compito i;
T0 è il tempo di riferimento pari a 480 minuti;
LAeq,i è il livello sonoro equivalente ponderato A del compito “i”;
LEX,8h è il livello di esposizione giornaliera a rumore.
us,LAeq – incertezza standard dovuta alla strumentazione:
us,LAeq è l’incertezza standard dovuta alla strumentazione usata per la misura dei compiti: tale valore è funzione
della conformità normativa della strumentazione utilizzata e si ricava tramite la seguente tabella:
Tipo di strumentazione
Incertezza standard us(dB) (*)
Fonometro in conformità alla IEC 61672-1:2002, classe 1
0,7
Misuratore personale dell’esposizione sonora in conformità alla IEC 61252
1,5
Fonometro in conformità alla IEC 61672-1:2002, classe 2
(*) L’incertezza standard indicata nel prospetto precedente è valida solo per LAeq.
1,5
Up – incertezza standard dovuta alla posizione della strumentazione:
up è l’incertezza standard dovuta alla posizione della strumentazione: si basa su dati empirici ed è posta pari ad 1.
50
Calcolo dell'incertezza sul livello sonoro di picco
L’incertezza totale sul livello sonoro di picco vale:
u(Lpicco)=[(u picco*upicco)+(up*up)]^1/2
L’incertezza strumentale sul risultato della misura del livello sonoro di picco è stimabile dimezzando il valore
dell’incertezza estesa Us,picco riportato sul certificato di taratura dello strumento di misura.
us,picco=0,5 Us,picco
Nel caso tale valore non sia indicato, per strumenti di classe 1, us,picco è assunto pari a 1,2 dB.
L’incertezza dovuta al posizionamento dello strumento è:
up=1
Calcolo del livello di esposizione giornaliera al rumore
Il livello di esposizione settimanale al rumore è stato calcolato utilizzando la seguente espressione:
dove:
·
(L’EX,8h)i = (LEX,8h + U(LEX,8h))i
dell’aliquota relativa all’incertezza.
è l’esposizione quotidiana della i-esima giornata comprensiva
51
VALUTAZIONE: Riparazione di infissi interni ed esterni,
sostituzione vetri di infissi interni ed esterni, rimozione e
smontaggio di attrezzature didattiche, riparazione di arredi
scolastici, manutenzione impianti idrico-sanitari,
manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività
ludico ricreative e sportive
Strumento di supporto: Analisi e checklist
Pericoli associati:
Strumentazione utilizzata
Per le misurazioni sono state utilizzate le seguenti attrezzature, i cui errori strumentali, sul livello sonoro
equivalente ponderato A e sul livello sonoro di picco, sono riportati nella seguente tabella:
Denominazione
Marca
Modello
Data taratura
Tipo strumento
us (LAeq)
Fonometro integratore
LARSON & DAVIS
L&D LxT Sound Track matricola 0002564
Fonometro in conformità alla IEC 61672-1:2002, classe 1
0,70us (Lpicco)1,20
52
Per quanto concerne il valore massimo della pressione acustica istantanea, il valore risultante è: Lpicco = 106,16
dB(C).
Classe di rischio di appartenenza:
TRASCURABILE
LEX ≤ 80 e Lpicco ≤ 135
53
Classe di rischio 0
MISURE DI SICUREZZA
In funzione della classe di rischio d'appartenenza si adottano le seguenti misure:
Prevenzione
—E' prevista un'adeguata formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione a rumore
nei luoghi di lavoro.
Tecniche organizzative
—Il lavoro è organizzato in modo tale da limitare al massimo i tempi da trascorrere in aree rumorose.
Formazione
—Rischio Rumore
54
55
56
Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO VIBRAZIONI
relazione sulla valutazione del rischio di
esposizione a vibrazioni meccaniche
(Art. 202 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
57
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Si definiscono vibrazioni i processi dinamici indotti in corpi elastici da sollecitazioni aventi carattere ripetitivo nel
tempo. I parametri caratterizzanti una vibrazione sono la frequenza, la lunghezza d’onda, l’ampiezza, la velocità e
l’accelerazione.
L’esposizione umana a vibrazioni meccaniche rappresenta un fattore di rischio rilevante per i lavoratori esposti.
Il rischio connesso ad esposizione di vibrazioni dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni in cui vengono
trasmesse:
·
·
·
·
estensione della zona di contatto con l’oggetto che vibra (mani, piedi ecc.)
frequenza della vibrazione
direzione di propagazione
tempo di esposizione
Dal punto di vista igienistico, l'esposizione umana a vibrazioni si differenzia in:
Esposizione del Sistema Mano-Braccio, indicata con acronimo inglese HAV (Hand Arm Vibration). Si riscontra in
lavorazioni in cui s’impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti. Questo tipo di vibrazioni
possono indurre a disturbi neurologici e circolatori digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori,
definito con termine unitario “Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio”. L'esposizione a vibrazioni al sistema manobraccio è generalmente causata dal contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari
condotti a mano.
Esposizione del corpo intero, indicata con acronimo inglese WBV (Whole Body Vibration). Si riscontra in
lavorazioni a bordo di mezzi di movimentazione usati in industria ed in agricoltura, mezzi di trasporto e in generale
macchinari industriali vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero. Tale esposizione può comportare rischi di
lombalgie e traumi del rachide per i lavoratori esposti.
Per effettuare la valutazione dell’esposizione al rischio vibrazioni si procederà nel seguente modo:
·
individuazione (marca e tipo) delle singole macchine o attrezzature utilizzate;
·
individuazione del tempo di esposizione (rappresentativo del periodo di maggior esposizione in relazione
alle effettive situazioni di lavoro);
·
individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione durante il loro
utilizzo;
·
determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.
Effetti delle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio
L’esposizione a vibrazioni mano-braccio generate da utensili portatili e/o da manufatti impugnati e lavorati su
macchinario fisso è associata ad un aumentato rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e muscoloscheletriche a carico del sistema mano-braccio. L’insieme di tali lesioni è definito Sindrome da Vibrazioni ManoBraccio.
La componente vascolare della sindrome è rappresentata da una forma secondaria di fenomeno di Raynaud
58
comunemente denominata “sindrome del dito bianco”; la componente neurologica è caratterizzata da un
neuropatia periferica prevalentemente sensitiva; la componente osteoarticolare comprende lesioni cronicodegenerative a carico dei segmenti ossei ed articolari degli arti superiori, in particolare a livello dei polsi e dei
gomiti.
Insorgenza fenomeno di Raynaud
Studi statistici, come indicato nell’appendice C della norma UNI ISO 5349-2, consentono di stimare gli anni di
esposizione per una insorgenza prevista del fenomeno di Raynaud del 10% in gruppi di persone esposte, in
funzione dell’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita a 8 ore di lavoro.
Conoscendo il valore A(8) riportato sull’asse delle ascisse, definire il tempo di latenza – in anni di esposizione –
affinché possa manifestarsi il fenomeno di Raynaud.
Per fare questo è sufficiente entrare nel grafico dal basso individuando un valore di esposizione A(8). Si sale,
parallelamente all’asse delle ordinate, sino ad incontrare la retta inclinata. Si prosegue, ora, verso sinistra con una
retta parallela all’asse delle ascisse sino ad incontrare l’asse verticale delle ordinate. Il punto di incontro con
quest’ultimo asse indica il tempo stimato in anni per cui potrebbero manifestarsi problemi di circolazione
sanguigna nelle mani.
Quasi tutti gli studi hanno coinvolto gruppi di persone che hanno utilizzato, nella loro attività lavorativa, attrezzi
vibranti e con cui ne sono stati a contatto con le mani.
I valori riportati nella tabella seguente derivano da studi condotti su gruppi di lavoratori esposti ad attrezzi vibranti
in grado di generare ampiezze di accelerazioni sino a 30 m/s2 e con 25 anni di servizio.
Anni di esposizione (Dy)
1
2
4
8
A(8) m/s2
26
14
7
4
I dati riportati in tabella si basano su una relazione che consente di stimare gli anni di esposizione per una
prevalenza prevista del fenomeno di Raynaud del 10% in gruppi di esposti, in funzione dell'accelerazione
equivalente ponderata in frequenza riferita a 8 ore di lavoro A(8).
Tale relazione è riportata di seguito:
Dy (anni di esposizione) = 31,8 * A (8)^-1,06
Normativa di riferimento
59
Si riportano i principali riferimenti normativi, a livello nazionale e internazionale, riguardanti la prevenzione del
rischio vibrazioni:
Rif. Normativo
D.Lgs. 81/2008
Contenuto
Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro
ISO 5349/2001 Mechanical vibration – Measurement and evaluation of human exposure to handtransmitted vibration – Part 1: General requirements; Part 2: Practical guidance for
measurement at the workplace
Metodologia di calcolo
Il metodo di calcolo utilizzato, riferito al rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche definite dallo standard
internazionale ISO 5349 e da numerosi altri criteri igienistici e standard nazionali, si basa sulla misura della
seguente grandezza fisica:
T
1
1
2
a w  [ *  a w ( t ) dt ] 2
T 0
dove:
rappresenta il valore quadratico medio (r.m.s.) dell’accelerazione ponderata in frequenza, espresso in m/s2. Tale
quantità va rilevata lungo ciascuna delle tre componenti assiali del vettore accelerazione.
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio
L’esposizione a vibrazioni mano-braccio viene quantificata mediante la valutazione dell’accelerazione equivalente
ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro per convenzione indicata con il simbolo A(8). L’accelerazione
equivalente ponderata in frequenza riferita ad 8 ore di lavoro, si calcola mediante la seguente formula:
dove:
·
·
Te
A(8)  AWsum *
* Fcorr
480
Te: durata complessiva giornaliera di esposizione a vibrazioni (in min).
AWsum: (awx2 + awy2 + awz2)1/2
con: awi valore r.m.s dell’accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo l’asse i = x, y, z.
Fcorr: fattore di correzione (per calcolare l’esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più utensili
vibranti nell’arco della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni
operative, l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove:
n
A(8)  [ A8i ]
2
·
1
2
A8i: A(8) parziale relativo all’operazione i-esima
i 1
Livelli di esposizione
Il Testo Unico fornisce i valori di azione ed i valori limite di esposizione giornaliera alle vibrazioni meccaniche,
normalizzati ad un periodo di riferimento di 8 ore. Di seguito è riportata la tabella con i valori di riferimento per il
60
calcolo dell’esposizione a vibrazioni mano-braccio:
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO (HAV)
Livello d’azione giornaliero di esposizione
periodi brevi
Valore limite giornaliero di esposizione
A(8) = 2,5 m/s2
A(8) = 5 m/s2
Valore limitegiornaliero per
A(8) = 20 m/s2
Il valore di azione giornaliero rappresenta quel valore di esposizione a partire dal quale devono essere attuate
specifiche misure di tutela per i soggetti esposti. Tali misure includono la informazione e formazione dei lavoratori
sul rischio specifico, l’attuazione di interventi mirati alla riduzione del rischio, il controllo sanitario periodico dei
soggetti esposti.
Il valore limite di esposizione giornaliero rappresenta il livello di esposizione il cui superamento è vietato per legge
e deve essere prevenuto in quanto comporta un rischio inaccettabile per un soggetto che vi sia esposto.
Nello specifico, per determinare la fascia di appartenenza e le misure di prevenzione da adottare si dovranno
confrontare i valori di A(8) con i seguenti range:
Livello di Rischio
Entità
Azione da Intraprendere
A(8) ≤ 2,5
RISCHIO BASSO
Nessuna misura specifica obbligatoria.
E’
consigliata,
comunque,
l’informazione e la formazione dei
lavoratori esposti al rischio
2,5 < A(8) ≤ 5
2,5 < A(8) ≤ 20 *
RISCHIO MEDIO
·Informazione/Formazione
lavoratori esposti al rischio
·Controlli sanitari periodici
·Misure per abbattere il rischio
A(8) > 5
A(8) > 20 *
RISCHIO
Sostituzione
immediata
della
macchina/attrezzo/apparecchiatura
o
riduzione dei tempi di esposizione
INACCETTABILE
dei
* Riferito a periodi brevi (Art. 201, comma 1, lettera a), punto1))
VALUTAZIONE: Riparazione di infissi interni ed esterni,
sostituzione vetri di infissi interni ed esterni, rimozione e
smontaggio di attrezzature didattiche, riparazione di arredi
scolastici, manutenzione impianti idrico-sanitari,
manutenzione degli spazi e strutture dedicate alle attività
ludico ricreative e sportive
Strumento di supporto: Analisi e checklist
61
Pericoli associati:
Calcolo dell'esposizione
Di seguito, sono riportati, per ogni fonte di vibrazioni, il valore dell’accelerazione ponderata in frequenza, A(w)
sum, ed il valore dell’esposizione quotidiana, A(8):
Fonte di vibrazioni
A(w)sum
[m/s2]
Desunto da
Te [min]
Fcorr
A(8)
[m/s2]
trapano Black & Decker KR 705K
4,60
Sch. tecnica
5
1
0,469
trapano Stanley Fat Max
3,80
Ril. strum.
5
1
0,388
avvitatore Dewalt 14.4V
2,80
seghetto alternativo Black &
Decker Autoselect 520W
Sch. tecnica
2,50
5
Sch. tecnica
1
5
0,286
1
0,255
smerigliatrice Dewalt DWE 4050 9,40
Sch. tecnica
5
1
0,959
multilevigatrice Black &
Decker KA280K
Sch. tecnica
5
1
0,837
8,20
L’esposizione quotidiana risulta pari a:
A(8) = 1,462 m/s2
Classe di rischio di appartenenza:
BASSA
A(8) ≤ 2,5
Rischio Basso
MISURE DI SICUREZZA
In funzione della classe di rischio d'appartenenza si adottano le seguenti misure:
Prevenzione
—I lavoratori esposti a rischi derivanti da vibrazioni e i loro RLS sono adeguatamente informati e formati.
62
63
Comune di AVELLINO
Provincia di Avellino
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO MMC
(sollevamento e trasporto)
relazione sulla valutazione del rischio derivante
dalla movimentazione manuale dei carichi per
azioni di sollevamento e trasporto
(Art. 168 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
MERIDIONALE SERVIZI SOC.
COOP.
Viale Luigi Einaudi, 15
70125 BARI
P.IVA 02434290728
64
ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
L. 18 giugno 2009, n. 69;
L. 7 luglio 2009, n. 88;
D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
L. 4 giugno 2010, n. 96;
L. 13 agosto 2010, n. 136;
D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
e conformemente alla normativa tecnica applicabile:
ISO 11228-1:2003, "Ergonomics - Manual handling - Lifting and carryng"
Premessa
La valutazione dei rischi derivanti da azioni di sollevamento e trasporto riportata di seguito è stata eseguita
secondo le disposizioni del D.Lgs del 9 aprile 2008, n.81 e la normativa tecnica ISO 11228-1, ed in particolare
considerando:
la fascia di età e sesso di gruppi omogenei lavoratori;
le condizioni di movimentazione;
il carico sollevato, la frequenza di sollevamento, la posizione delle mani, la distanza di sollevamento, la
presa, la distanza di trasporto;
i valori del carico, raccomandati per il sollevamento e il trasporto;
gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;
le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
l'informazione e formazione dei lavoratori.
Valutazione del rischio
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti
ai gruppi di lavoratori che svolgono la medesima attività nell'ambito del processo produttivo dall'azienda. Quindi si
è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del rischio. La valutazione delle azioni del sollevamento e del
trasporto, ovvero la movimentazione di un oggetto dalla sua posizione iniziale verso l’alto, senza ausilio
meccanico, e il trasporto orizzontale di un oggetto tenuto sollevato dalla sola forza dell’uomo si basa su un
modello costituito da cinque step successivi:
- Step 1
valutazione del peso effettivamente sollevato rispetto alla massa di riferimento;
- Step 2
valutazione dell’azione in relazione alla frequenza raccomandata in funzione della massa
sollevata;
- Step 3
valutazione dell’azione in relazione ai fattori ergonomici (per esempio, la distanza orizzontale,
l’altezza di sollevamento, l’angolo di asimmetria ecc.);
- Step 4
valutazione dell’azione in relazione alla massa cumulativa giornaliera (ovvero il prodotto tra il peso
trasportato e la frequenza del trasporto);
- Step 5
valutazione concernente la massa cumulativa e la distanza del trasporto in piano.
65
I cinque passaggi sono illustrati con lo schema di flusso rappresentato nello schema 1. In ogni step sono desunti o
calcolati valori limite di riferimento (per esempio, il peso limite). Se le valutazione concernente il singolo step porta
ha una conclusione positiva, ovvero il valore limite di riferimento è rispettato, si passa a quello successivo.
Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione negativa, è necessario adottare azioni di miglioramento per
riportare il rischio a condizioni accettabili.
STEP 1
m < m
P u n to 4 .3 .1
r if (g e n e re )
NO
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
STEP 2
m < m
NO
r if ( fr e q u e n z a )
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to m a n u a le è
a c c e tta b ile n e lle c o n d iz io n i
id e a li
SI
C o n d iz io n i id e a li
NO
STEP 3
m < m
P u n to 4 .3 .1 .2
NO
lim
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
STEP 4
L e c o n d iz io n i s o n o id e a li
m a il c a ric o v ie n e
tra s p o rta to
m
c u m ( g io r . )
< m
P u n to 4 .3 .2 .1
l i m ( g io r . )
NO
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to m a n u a le è
a c c e tta b ile n e lle s p e c ific h e
c o n d iz io n i
SI
hc < 1 m
NO
L a m o v im en tazio n e d ei carich i n o n è accettab ile so n o n ecessari d eg li ad attam en ti
P u n to 4 .3 .1 .1
STEP 5
m c u m , h c ( g io r . ) < m
m cu m , h c (o re) < m
m c u m , h c ( m in .) < m
P u n to 4 .3 .2 .2
l i m , h c ( g io r . )
lim , h c ( o r e )
NO
lim , h c ( m in .)
IS O 1 1 1 2 2 8 -1
SI
Il s o lle v a m e n to e tra s p o rto
m a n u a le s o n o a c c e tta b ili
n e lle s p e c ific h e c o n d iz io n i
Valutazione della massa di riferimento in base al genere, m rif
Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mrif, che è desunta
dalla tabella presente nell’Allegato C alla norma ISO 11228-1. La massa di riferimento si differenzia a seconda del
genere (maschio o femmina), in linea con quanto previsto dall’art. 28, D.Lgs. n. 81/2008, il quale ha stabilito che la
valutazione dei rischi deve comprendere anche i rischi particolari, tra i quali quelli connessi alle differenze di
genere.
La massa di riferimento è individuata, a seconda del genere che caratterizza il gruppo omogeneo, al fine di
garantire la protezione di almeno il 90% della popolazione lavorativa.
La massa di riferimento costituisce il peso limite in condizioni ergonomiche ideali e che, qualora le azioni di
sollevamento non siano occasionali.
Valutazione della massa di riferimento in base al frequenza, m rif
Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f
(atti/minuto); in base alla durata giornaliera della movimentazione, solo breve e media durata, si ricava il peso
limite raccomandato, in funzione della frequenza, in base al grafico di cui alla figura 2 della norma ISO 11228-1.
66
Valutazione della massa di relazione ai fattori ergonomici, m lim
Nel terzo step si confronta la massa movimentata, m, con il peso limite raccomandato che deve essere calcolato
tenendo in considerazione i parametri che caratterizzano la tipologia di sollevamento e, in particolare:
la massa dell’oggetto m;
la distanza orizzontale di presa del carico, h, misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di
mezzo tra la presa delle mani proiettata a terra;
il fattore altezza, v, ovvero l’altezza da terra del punto di presa del carico;
la distanza verticale di sollevamento, d;
la frequenza delle azioni di sollevamento, f;
la durata delle azioni di sollevamento, t;
l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;
la qualità della presa dell’oggetto, c.
Il peso limite raccomandato è calcolato, sia all'origine che alla della movimentazione sulla base di una formula
proposta nell’Allegato A.7 alla ISO 11228-1:
(1)
dove:
mrif è la massa di riferimento in base al genere.
hM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza orizzontale di presa del carico, h;
dM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza verticale di sollevamento, d;
vM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’altezza da terra del punto di presa del carico;
fM è il fattore riduttivo che tiene della frequenza delle azioni di sollevamento, f;
αM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’ l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;
cM è il fattore riduttivo che tiene della qualità della presa dell’oggetto, c.
Valutazione della massa cumulativa, m lim.(giornaliera)
Nel quarto step si confronta la massa cumulativa mcum giornaliera, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la
frequenza di trasporto per le otto ore lavorativa, con la massa raccomandata mlim. giornaliera che è pari a 10000 kg
in caso di solo sollevamento o trasporto inferiore ai 20 m, o 6000 kg in caso di trasporto superiore o uguale ai 20
m.
Valutazione della massa cumulativa trasportata su lungo, medio e breve periodo, m lim.(giornaliera) , mlim.(orario) e mlim.(minuto)
In caso di trasporto su distanza hc uguale o maggiore di 1 m, nel quinto step si confronta la di massa cumulativa
mcum sul breve, medio e lungo periodo (giornaliera, oraria e al minuto) con la massa raccomandata mlim. desunta
dalla la tabella 1 della norma ISO 11228-1.
ESITO DELLA VALUTAZIONE
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente
identificati attraverso le SCHEDE DI VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo.
SCHEDA DI VALUTAZIONE
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Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della
valutazione per ogni mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi
di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui
il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione
Operaio
Scheda di valutazione
SCHEDA N.1
Scheda numero 1
Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni
di sollevare e deporre i carichi.
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