Nel fango della nostra storia

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Nel fango della nostra storia
È iniziata la Quaresima, è iniziato il cammino. Almeno per
tutti noi che non viviamo nella diocesi di Milano è iniziato.
Una semplice cerimonia quella delle ceneri che pone un segno
all’inizio appunto di un cammino. Il Papa oggi diceva che
“vivere la Quaresima è anelare a questo soffio di vita che il
nostro Padre non cessa di offrirci nel fango della nostra
storia. ll soffio della vita di Dio ci libera da quella
asfissia di cui tante volte non siamo consapevoli e che,
perfino, ci siamo abituati a “normalizzare”, anche se i suoi
effetti si fanno sentire; ci sembra normale perché ci siamo
abituati a respirare un’aria in cui è rarefatta la speranza,
aria di tristezza e di rassegnazione, aria soffocante di
panico e di ostilità…“
Diceva che la Quaresima è il tempo di dire no a questo
soffocamento.
Che provocazione le Sue parole e che certezza comunicano.
In questi giorni in cui si accusa lo stato perchè non ci
permette di suicidarsi e le chat sono piene di gente che grida
al diritto ad una presunta libertà che mi farebbe scegliere di
morire, giorni in cui finanche la premiazione degli oscar sa
di pilotata, giorni in cui si adottano bambini come fossero
oggetti, un uomo ha il coraggio di ergersi e annunciare la
speranza.
Quella speranza che hanno perso tutti gli ammalati che
vogliono uccidersi, tutti quelli che scappano dai loro paesi,
tanti di noi che soffocano in una quotidianità insostenibile,
quella speranza che invece ho visto ieri in una delle giovani
donne seguite dalla nostra clinica per la gravidanza: il bimbo
appena nato non aveva le gambe. Il papà ed i nonni volevano
lasciarlo alla Kay Pè Giuss ma lei no, quella donna sentiva
che per suo figlio doveva esserci una speranza ed è ripartita
verso la sua baracca con il suo fagottino tra le braccia.
La Quaresima che inizia dunque è il tempo della speranza, cioè
della certezza; è il tempo di “tornare a respirare” dice ancor
Papa Francesco e noi qui a Waf Jeremie, dove l’aria puzza di
immondizia, ce la mettiamo tutta per ricominciare a respirare
e per trasformare l’aria e ci sentiamo sulle Dolomiti.