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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Giovedì 2 Marzo 2017
Per la Coppa di Germania, il Lotte (13 mila abitanti) si batteva contro il Dortmund (600 mila)
Un paesino ai quarti di finale
In Germania le regole, per strane che siano, si rispettano
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
È
una notizia che, temo,
non leggerete mai. Goro,
il paese della Bassa ferrarese, dove è nata Milva, ai quarti di finale di Coppa
Italia contro il Milan, o l’Inter,
o la Juve, o la Roma, fate voi.
Veramente non so neanche se
Goro abbia una squadra di calcio. Ma è un esempio. Potremmo fare anche Cefalù, 10 mila
abitanti, contro il Napoli che fu
di Maradona. Martedì scorso,
a causa di un’improvvisa nevicata è stata rinviata la partita
della Coppa di Germania, tra il
Dortmund e il Lotte, come dire
un derby della Nord Renania
Westfalia, l’immenso Land
inventato dagli alleati dopo la
fine del III Reich. Il Dortmund
è in Renania, nella Ruhr, oltre 600 mila abitanti, Lotte in
Westfalia, 13 mila abitanti. Per
la verità, confesso, che benché
abiti in Germania da decenni,
ne ignoravo l’esistenza. È una
comunità di cinque o sei paesini, diventata municipio nel
1975, anche se il nome Lotte
appaia per la prima
volta nel tardo Medioevo. La sola Lotte ha
meno abitanti dei compaesani della Pantera
di Goro.
La partita tra gialloneri di Dortmund
e i biancoblu di Lotte,
in programma martedì
sera, è stata rinviata a
causa di un’improvvisa
e forte nevicata che ha
trasformato il campo
in un pantano. Si giocava nel paesino, avrei
dovuto dirlo subito e
lo stadio, 10 mila e 59
posti, duemila seduti
Angela Merkel scatenata allo stadio
gli altri in piedi, era
esaurito. Sicura vittoPerché qui, nella patria
ria per il Dortmund quando si
tornerà a giocare? Non è detto. di Frau Angela, il calcio è
Se avesse nevicato in maniera rimasto una cosa seria, cioè è
ragionevole, magari perdevano più importante lo sport che i
i professionisti milionari, a di- soldi. La coppa, come in Gran
sagio su un prato malandato, Bretagna, viene decisa da un
contro i semidilettanti che si incontro, senza gironi e angiocavano la partita della vita, data e ritorno, e la partita si
sostenuti dai tifosi di casa. Av- disputa dove lo decide il caso,
viene spesso. In Germania, mai quindi a scapito degli incassi,
anche a Lotte e non a Dortin Italia.
mund, dove lo stadio
ospita 80 mila spettatori. Il Dortmund
ha vinto sei scudetti
della Bundesliga, una
Coppa delle Coppe, e
nel 1997 ha vinto la
Coppa dei Campioni
battendo in finale proprio la Juventus per 3
a 1. Non importa. Lotte, che gioca in serie
C, avrà la sua chance.
Anche per questo gli
stadi in Germania
sono sempre pieni, e
da noi semivuoti. Se
si rispetta lo sport si
incassano anche più
soldi.
Prevedo l’obiezione. Mentre Martin Schulz,
campione dei rossi stinti della
Spd, sfida Angela, campione in
carica dei neri della Cdu-Csu,
che c’importa di Lotte? Ma il
Fußball, il calcio, è uno specchio del paese. Da noi l’outsider, anche se è in gamba, non la
spunta quasi mai. Sul campo,
ci sarà sempre un arbitro a
fischiare un rigore inesistente
per rispettare i pronostici a favore del più forte. Nella vita si
troverà un inghippo, una legge
dimenticata, o un trucco, per
bloccare chi sta vincendo contro chi è al potere. In Germania
non c’è bisogno di primarie più
o meno fasulle per decidere il
leader di un partito. Martin
Schulz, nella sua sincera autobiografia, confessa di aver
rischiato da giovane di finir
male, ha interrotto gli studi,
beveva troppo, poi ha lavorato come libraio in provincia.
Gerhard Schröder era figlio
di una donna delle pulizie, si
laureò in legge e divenne avvocato. Frau Merkel è figlia di
un pastore luterano, laureata
in fisica nella scomparsa Ddr.
Hanno giocato contro condizioni avverse, contro i vecchi
leader del loro partito, e alla
fine hanno prevalso. Quando
si tornerà a giocare, tutta la
Germania farà il tifo per Lotte contro Dortmund. E l’arbitrò fischierà un rigore senza
pensare a chi conta di più. Il
segreto del successo tedesco
non è l’euro, o non solo.
© Riproduzione riservata
AL MUSEO COGNACQ-JAY DI PARIGI IN MOSTRA LA SERENISSIMA DEL XVIII SEC.
IMPRESE SOCIALI INCENTIVATE IN FRANCIA
Il Carnevale di Venezia
si festeggia anche in Francia
Famiglie accoglienti
al posto degli ospizi
DI
I
ANDREA BRENTA
economica e territoriale della Serenissima conosce un inesorabile declino, la città
dei Dogi vive la sua età dell’oro culturale,
moltiplicando feste, celebrazioni, regate
e spettacoli che attirano curiosi da tutta
Europa. Un vero e proprio canto del cigno,
che prelude alla resa, dopo un millennio
di indipendenza, della città a Napoleone
l Carnevale di Venezia si festeggia anche in Francia. A Parigi, per essere più
precisi. E i festeggiamenti si protrarranno fino al prossimo 25 giugno.
Il Museo Cognacq-Jay ospita un’esposizione («Sérénissime! Venise en fête, de Tiepolo à Guardi») che è tutta
un’esplosione di colori, musica e danza e ha l’obiettivo di
mostrare ai visitatori tutto
lo splendore delle feste e delle tradizioni nella Venezia
del XVIII secolo.
Una quarantina le opere
in mostra, tra dipinti, disegni e incisioni, provenienti
dalle più prestigiose collezioni di tutta Europa.
Le gondole di Francesco
Guardi, gli interni veneziani di Pietro Longhi, le
celebrazioni per le nozze
del delfino di Francia Luigi
con l’Infanta Maria Teresa
di Spagna nel 1745: una tavola poco nota di Giovanni
Giovanni Battista Cimaroli, Celebrazioni per il matrimonio
Battista Cimaroli, nella
del delfino Luigi con l’Infanta Maria Teresa
quale Palazzo Surian, sede
dell’ambasciata di Francia,
di Spagna a Palazzo Surian, ambasciata
si trasforma in perfetta
di Francia a Venezia, nel maggio 1745
quinta teatrale. O, ancora,
sempre di Cimaroli, Piazza San Marco tra- nel 1797.
sformata nell’arena di una corrida. Per non
In questo contesto, una festività come il
parlare dell’arrivo trionfale di Napoleone Carnevale, lungi dall’essere mero divertinel 1807, opera di Giuseppe Borsato. E poi mento ozioso, diventa parte della messa in
i gioielli dei Tiepolo, padre (Giambattista) scena politica e religiosa di una Venezia che,
e figlio (Giandomenico).
seppure in declino, dona un’immagine di faCurioso paradosso, quello della Venezia sti e potenza. In una parola, di potere.
del Settecento. Mentre la potenza politica,
© Riproduzione riservata
DI
ETTORE BIANCHI
I
n Francia sul popolare sito dei piccoli annunci su
Internet si trovano quelli di famiglie che accolgono
persone anziane. Il sistema di accoglienza dei privati
è più conosciuto per la protezione dei bambini, ma
esiste anche per gli anziani e i disabili, anche se non è stato
ancora sufficientemente valorizzato e professionalizzato.
Offre, comunque, una alternativa valida, anche se ancora
poco conosciuta, alla casa di riposo.
Yvonne è una donna di 89 ani che non può più vivere
da sola perchè non è in grado di cucinare e ha disturbi di
memoria. Così, Agnès, una cinquantenne che con suo marito ha acquistato una casa in campagna, ed è accreditata
per questa accoglienza in famiglia da parte del consiglio
del dipartimento, si occupa di Yvonne. Per questo lavoro
è remunerata dalla famiglia di Yvonne: prende 1.500 euro
al mese, come ha riportato Le Figaro. E da qualche tempo
Agnès ha una seconda inquilina, Janine, 82 anni.
Queste famiglie si assumono una bella responsabilità sociale, e si caricano addosso le problematiche di
accompagnamento e di isolamento che affliggono la vita
degli anziani soli. L’accoglienza in famiglia diventa così
una soluzione più calda e meno onerosa rispetto a una
residenza socio-sanitaria. Oggi questa alternativa conta
15 mila posti in tutta la Francia presso 10 mila famiglie
accreditate. Per fare meglio conoscere e sviluppare questo
tipo di impresa sociale a giugno 2016 è stata lanciata «Cette
Famille», «Questa famiglia», ndr) che ha l’obiettivo di sostenere le famiglie che offrono accoglienza agli anziani. Si
occupano della gestione amministrativa e di organizzare
settimane di vacanze per gli anziani in un’altra famiglia.
Oggi la struttura può contare su 800 famiglie accreditate
che propongono ospitalità per 1.300-1.800 euro al mese.
Un decreto di dicembre scorso ha stabilito precisamente
i criteri per accreditare le famiglie che vogliono offrire
ospitalità agli anziani. Una valutazione indispensabile
per mettere in sicurezza gli ospiti e evitare casi di maltrattamenti.
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