Foglietto Parrocchiale 26 febbraio 2017

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Transcript Foglietto Parrocchiale 26 febbraio 2017

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della Parrocchia di
SALGAREDA
ANNO III - Numero 8 - Notiziario della parrocchia di SAN MICHELE ARCANGELO
Via Roma, 15 - 31040 Salgareda (TV) - Tel. 0422/747015
VIIIa del Tempo Ordinario - 26 Febbraio 2017
Is 49,14-15
Dal libro del profeta Isaìa.
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore
mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da
non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
1Cor 4,1-5
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi.
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli
amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi
o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me
stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna
colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il
Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore
verrà. Egli metterà in luce i
segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà
da Dio la lode.
Mt 6,24-34
Dal Vangelo
secondo Matteo.
In quel tempo Gesù disse
ai suoi discepoli: «Nessuno
può servire due padroni,
perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà
l’altro. Non potete servire
Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non
preoccupatevi per la vostra
vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro
corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse
più del cibo e il corpo più del
vestito?
Guardate gli uccelli del
cielo: non séminano e non
mietono, né raccolgono nei
granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non
valete forse più di loro? E chi di voi, per
quanto si preoccupi, può allungare anche di
poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate?
Osservate come crescono i gigli del campo:
non faticano e non filano. Eppure io vi dico
che neanche Salomone, con tutta la sua
gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se
Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è
e domani si getta nel forno, non farà molto
di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo:
“Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?
Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste
cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio
e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani,
perché il domani si preoccuperà di se stesso.
A ciascun giorno basta la sua pena».
Preghiera del Mercoledì delle Ceneri Ti preghiamo, Signore Gesù,
fa’ che questa cenere che scenda sulle nostre teste
con la forza della grandine
e ci svegli dal torpore del peccato.
Fa’ che questi quaranta giorni
siano un occasione speciale per convertire il nostro cuore a te,
e rimetterti al primo posto della nostra vita.
Donaci di saper riconoscere il tuo passaggio
e di vivere ogni istante con la certezza
che tu cammini in mezzo a noi,
che tu sai aspettare il nostro passo lento e insicuro;
che tu sai vedere in noi
quello che nemmeno sappiamo immaginare.
In questi quaranta giorni,
metti nel nostro cuore desideri
che palpitino al ritmo della tua Parola.
Maria aggiunga ciò che manca alla nostra preghiera.
Amen.
Al sabato dalle 17.30 alle 18.20
don Corrado
è disponibile in Chiesa per le Confessioni.
Articoli nel bollettino parrocchiale LA VOCE
Chi ha articoli o avvisi riguardandi la parrocchia da pubblicare in questo bollettino parrocchiale può
inviare i testi a Marco Alberti entro la giornata di mercoledì - [email protected]
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Sabato 25 febbraio
ore 18.30 Santa Messa. (Def.to Sartori Ferruccio; def.ta Stefania Davanzo; def.ti Sebastiano e Veronica Bordignon; def.to
Fracasso Antonio; def.ta Bianchi Elena; def.ti Daniotti Eugenio, Francesco
e Pietro; def.ti Moretto Giuseppina e
Carrer Guido; def.ti Sartor Benedetto
e Ornella; def.ti Pezzutto Francesco,
Sartori Zaira e Ceolotto Renzo; def.ti
Bergamo Luigi e Pierina; def.ti Piovesan Eugenio e Maria)
Domenica 26 febbraio VIII° del Tempo Ordinario
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa. (Def. Diana Gianni)
Lunedì 27 febbraio Santa Messa sospesa
Martedì 28 febbraio Santa Messa sospesa
Mercoledì delle Ceneri
ore 15.00Santa Messa in Chiesa con imposizione delle ceneri.
ore 17.00 Santa Messa a Campobernardo con
imposizione delle ceneri.
ore 20.00 Santa Messa in Chiesa con imposizione delle ceneri.
Giovedì 2 marzo
ore 8.30 Santa Messa in Oratorio.
Venerdì 3 marzo ore 8.30 Santa Messa in Oratorio.
Sabato 4 marzo
ore 18.30Santa Messa. (Def.ta Suor Prospera
Prase)
Domenica 5 marzo I° domenica di Quaresima
ore 8.00 Santa Messa. (Def.to Gianni Biasini)
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa.
AVVISI parrocchiali
Giovedì 2 marzo
ore 20.45 Incontro Comitato scuola materna nei locali della scuola
materna.
Venerdì 3 marzo dalle ore 20.00 / 21.00 Adorazione Eucaristica presso la cappellina dell’Oratorio
Domenica 5 marzo ore 15.00 Celebrazione della Prima confessione dei ragazzi di III°
elementare.
Iniziativa spirituale per il tempo di Quaresima 2017
L’ora di lettura
In occasione del cammino quaresimale vogliamo prepararci alla Pasqua
del Signore aiutati dalla lettura integrale del Vangelo di Marco.
Presso l’Oratorio sala Cardinal Poletto dalle ore 20.00 alle ore 21.00.
Venerdì 10 marzo “La preparazione del ministero di Gesù”
Venerdì 17 marzo “Il ministero di Gesù in Galilea”
Venerdì 24 marzo “Viaggi di Gesù fuori dalla Galilea”
Venerdì 31 marzo “Il ministero di Gesù a Gerusalemme”
Venerdì 7 aprile “La passione e la risurrezione di Gesù”
Tesseramento
Noi Oratorio
Sono aperte le iscrizione al Noi Oratorio
Ogni DOMENICA e SABATO pomeriggio
potrai rinnovare la tua tessera NOI presso il bar dell’Oratorio.
Il costo del tesseramento:
ADULTI € 8,00
RAGAZZI € 5,00
VI ASPETTIAMO TUTTI!
Alla casa del padre
A tutti coloro che la conobbero
e l’amarono
perché rimanga vivo
il suo ricordo.
Bruna Francescotto ved. Donadi
di anni 86
Date, o Signore, al suo spirito l’eterno riposo
e la luce Vostra risplenda
negli occhi suoi.
Chi ti conobbe ti amò.
Chi ti amò ti piange.
Vilma Piovesan ved. Bellinaso
di anni 90
Necessitiamo in questo momento di
latte, farina, tonno
e scatolame vario.
La prossima distribuzione sarà sabato 25 marzo
con le consuete modalità.
Il cibo si può portare nel cesto
che si trova in chiesa oppure da
Roberto alimentari.
Il Gruppo Caritas ringrazia tutte le persone che contribuiscono a dare l’aiuto
necessario alle famiglie in difficoltà.
Cammino sinodale della Chiesa diocesana di Treviso
Il nostro vescovo Mons. Agostino Gianfranco Gardin nella lettera che trovate di seguito ha indicato il cammino diocesano per il
prossimo tempo dal titolo “Verso un incontro vivo con Gesù”
(segue dal bollettino n. 7)
cammino che si svolgerà in modo sinodale.
4. DA DOVE COMINCIARE?
È questa – “da dove cominciare?” – la
do- man da che spesso ci viene spontanea
quando ci troviamo di fronte ad un vasto
orizzonte di impegno, quale è anche la nostra Chiesa diocesana, e ci sentiamo sollecitati da una grande quantità di stimoli e
di sfide: provenienti dalla Vi­sita pastorale,
da papa Francesco, dai molti cam­biamenti
in atto nel contesto socio-culturale in cui le
nostre comunità sono inserite.
Una cosa è certa: non si tratta di cominciare, per così dire, “da zero”. Non siamo una
Chiesa paralizzata e inerte, ma una Chiesa in
cammino, capace di vivacità e di disponibilità missionaria; nemmeno siamo – mi pare
– una Chiesa rintanata in casa perché paurosa di uscire, o che ricerca la «comodità di
aggrapparsi alle proprie sicurezze» (EG 49).
Lo dimostra anche la presenza dei nostri 13
preti, 2 cooperatrici pastorali e alcuni laici fidei donum, cioè missionari in chiese lontane.
Tuttavia non vogliamo procedere “a vista”, ma percorrendo degli itinerari definiti e
il più possibile motivati, frutto di un discernimento condiviso.
Cercherò allora di illustrare sinteticamente co­me si articolerà il Cammino Sinodale (l’obiettivo, gli organismi, il metodo di
lavoro, la partecipazione).
Da dove cominciare? Di solito si comincia individuando un obiettivo. Ora, guardando al cammino compiuto dalla nostra
Chiesa negli ul- timi anni, vi troviamo due
preoccupazioni, che diventano due obiettivi
essenziali da perseguire insieme e forse con
urgenza. Essi sono: in primo luogo, la conoscenza di Gesù e l’incontro con Lui; in secondo luogo, la cura della fede dei cristiani
adulti. Non vi è dubbio che la Visita pastorale abbia con- fermato la validità di questi
due obiettivi.
Provo ad illustrarli.
Gesù Cristo. Scrivendo ai Corinzi, Paolo
pro- pone loro una specie di test di verifica
della loro fede: «Esaminate voi stessi, se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi?»
(2Cor 13,5). La relazio- ne con Cristo, percepito presente nella propria vita, è la prova
che siamo davvero credenti.
Anzitutto ci pare, dunque, importante
tenta- re di rimettere a fuoco la relazione
con Gesù Cri- sto e la sua centralità nella
vita dei credenti e delle comunità cristiane. Un cristianesimo come quello di tanti
di noi, frutto di una lunga tradizione (fatta
di riti, di consuetudini, di appartenenza ad
una comunità cristiana spesso di fatto coincidente con la comunità civile), può sempre
rischiare di perdere il suo cuore pulsante, la
sua “anima”, che è la relazione con Gesù. È,
infatti, la relazione con Gesù Cristo, prima
di ogni altra cosa, a decidere dell’identità
cristiana di una persona.
Una frase di Benedetto XVI, ripresa anche da Francesco, esprime questo con parole
lucidissime, che dovrebbero essere scolpite
sopra la porta d’ingresso di ogni comunità
cristiana; esse dicono, in fondo, anche la ragione profonda dell’obiettivo che sto descrivendo: «All’inizio dell’essere cri­stiano non
c’è una decisione etica o una grande idea,
bensì l’incontro con un avvenimento, con
una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Deus
caritas est, n. 1). La Persona è ovviamente
Gesù Cristo, e l’av­venimento è il suo “farsi
carne” tra gli uomini, la sua vita morte e risurrezione.
Per contro, un bel documento della CEI
del 2004 constatava che «oggi siamo in mezzo a per­vasivi processi di scristianizzazione,
che genera­no indifferenza e agnosticismo»;
e osservava che «non si può più dare per
scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che
si conosca il Vangelo, che si abbia una qualche esperienza di Chiesa. Vale per fanciulli, ragazzi, giovani e adulti ... ». Il ap­porto
con Gesù può farsi opaco o flebile non solo
in cristiani che vivono piuttosto ai margini
della comunità: può divenire tale anche in
cristiani che sono considerati, o si considerano, “impegnati”.
Una pagina davvero pregevole di EG, in
cui Francesco pone la relazione con Gesù
alla base dell’impegno di evangelizzazione,
aiuta a capire che cosa significa vivere una
relazione con Lui. Egli scrive: «Non si può
perseverare in un’ evangelizzazione piena di
fervore se non si resta convinti, in virtù della
propria esperienza, che non è la stessa cosa
aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non
è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascolta­re o ignorare la sua Parola, non è
la stessa cosa poterlo contemplare, adorare,
riposare in Lui, o non poterlo fare. Non è la
stessa cosa cercare di costruire il mondo con
il suo Vangelo piutto­sto che farlo unicamente con la propria ragio­ne. Sappiamo bene
che la vita con Gesù diventa molto più piena
e che con Lui è più facile trovare il senso di
ogni cosa. È per questo che evangeliz­ziamo»
(n. 266).
Ci è chiesto di conoscere e far conoscere
Ge­sù, parlare di Gesù, riconoscere la presenza di Gesù in tante situazioni di vita, anche quelle che paiono lontane da Lui.
Gli adulti. È il secondo obiettivo. Non
è pensabile una comunità cristiana senza
adulti credenti.
«No adulti? No fede!»: è l’icastico titolo
di un paragrafo, all’interno di un libro di
Armando Matteo: L’adulto che ci manca.
Perché è diventato difficile educare e trasmettere la fede. Egli sostiene che, se i giovani stanno andando verso l’incredu­lità, ciò
è dovuto al fatto che «di adulti credenti se
ne vedono pochi in giro». La ricaduta sugli
adolescenti e sui giovani è inevitabile; e i
giovani dicono, in sostanza: «Se Dio non è
importante per mio padre e per mia madre,
non lo può essere per me. Se mio padre e
mia madre non pregano, la fede non c’entra
con la vita. Se non c’è posto per Dio negli occhi di mio padre e di mia madre, non esiste
proprio il problema del posto di Dio nella
mia esistenza».
L’analisi, forse un po’ generalizzante e
piut­tosto perentoria nei giudizi, può essere
non del tutto condivisibile. Non credo che si
possa ap­plicare senza distinzioni alla realtà
della nostra diocesi, dove di adulti credenti in giro se ne ve­dono certamente. Ci sono
tanti adulti tra noi dalla fede robusta e coerente; e non mancano persone che esprimono, in forme e con accenti diversi, domande
di fede, desideri di approfondimento dei
suoi contenuti, una maggior conoscenza
della figura di Gesù, o che cercano un inse-
rimento più convinto in comunità cristiane re a ciò che doveva prefiggersi il Cammino
accoglienti. Non sono folle sterminate, ma Sinodale, li abbiamo visti come un unico
ci sono.
obiettivo, articolato in due elementi inscinE tuttavia, pur attenuando le tinte, anche dibili: Gesù e gli adulti.
la nostra situazione segnala il progressivo
Qui emerge subito l’esigenza di precisare
ridursi della presenza degli adulti nelle no- una questione importante.
stre comuni­tà; e l’assottigliarsi delle file di
Perché il tema del Cammino Sinodale
cristiani che sono tali prevalentemente “per è stato scelto in anticipo? Non sarebbe statradizione” non sem­
bra trovare compen- to più “sinodale” lasciare a chi partecipa
so in un aumento dei cristiani che hanno al Cammino Sinodale la scelta dei temi da
maturato una consapevole “scelta di fede”. trattare? È vero: sarebbe stato più sinodale,
In ogni caso, sentiamo che verso l’adulto, ma decisamente arduo da realizzare. A nesquello che “ci manca” e quello ben presente suno sfugge che un adeguato svolgimento di
tra noi con la sua testimonianza, dobbia- questa iniziativa ecclesiale esige necessariamo rivolgere una maggior attenzione. Già mente una sua accurata preparazione, una
nel 2012, del resto, era stato lanciato nella valutazione attenta di ipotesi diverse, la renostra Diocesi il motto “Cristiani adulti in dazione di opportuni “strumenti di lavoro”,
una Chiesa adulta”. Il che non significa certo ecc.; diversamente si rischierebbe di procenon prendersi cura della fede dei fanciulli o dere all’insegna dell’improvvisazione e nella
degli adolescenti. «No adulti? No fede!» si- confusione. Non si deve poi dimenticare che
gnifica proprio che diventa difficile educare il Cam­mino Sinodale ha già avuto di fatto
fanciulli e adolescenti alla fede in assenza di le sue pre­messe nella Visita pastorale, dalla
cre- denti adulti. Ma aiutare i più piccoli e i quale sono stati attinti i temi da affrontare.
più gio- vani ad aprirsi alla fede e all’inconContinua nel prossimo bollettino
tro con Gesù ci interessa, eccome!
Un duplice ma unitario tema-obiettivo.
Tra i due temiobiettivi appena richiamati
vi è un legame stretto. La
conoscenzaincontro nei Festeggiamo il Carnevale con Truccabimbi
confronti di
Gesù e la sua
centralità nelInoltre, ad animare la
la vita del cristiano e della
festa, ci saranno giochi
comunità, e la
assieme agli animatori
cura della fede
degli
adulti
non sono due
Seguici su
ambiti diversi,
www.oratoriosanmichele.it
separati. Tanto
Oratorio San Michele Arcangelo Salgareda
che, nel pensa-
Domenica 26 Febbraio
ore 15:30