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LABORATORIO DELLE EMOZIONI Quando passi quell'infame periodo in cui ti scontri col mondo degli adulti; quando sembra che tutti quanti ce l'abbiano con te, e oltretutto pretendono di insegnarti, di plasmarti, di incanalarti verso obiettivi per i quali tu non provi alcun interesse; quando anche la tua immagine riflessa allo specchio sembra remarti contro...Quando sei in preda alla metamorfosi della preadolescenza. A volte è come se noi adulti avessimo smarrito i codici per interpretare il linguaggio delle emozioni dei ragazzi. Eppure tutti noi siamo stati “vittime” dell'età preadolescenziale, segnata da tanti e repentini cambiamenti. Per aiutare i nostri ragazzi ad accettare e superare questa fase dell'età evolutiva, gli operatori del SERT di Tarquinia hanno tenuto degli incontri rivolti agli alunni delle classi seconde della scuola secondaria: “Il laboratorio delle emozioni”. L“andare a scuola” non è soltanto un momento in cui degli alunni stanno in classe, passano del tempo con i loro compagni e apprendono contenuti disciplinari. E' qualcosa di più profondo; è un momento in cui un ragazzo entra in contatto con suoi pari e con persone pronte a insegnargli competenze utili sia in classe che nel mondo esterno. Lo scopo principale del progetto è stato quello di favorire la relazione e la comunicazione tra tutti gli alunni presenti all’interno del gruppo classe per aiutarli a conoscersi meglio, per esprimersi e comunicare senza finalità competitive o modelli estetici “preconfezionati”da raggiungere. Gli operatori hanno valorizzato le potenzialità espressive di ogni ragazzo, mirando a sviluppare le le capacità sociali per star bene con sé e con gli altri. Lo “star bene a scuola” è imprescindibile dal benessere emotivo provato. Per questo motivo il Laboratorio si è rivolto ai bisogni emotivi, al riconoscimento delle proprie emozioni, all’empatia verso gli altri tramite lavori di gruppo e attività che hanno coinvolto le quattro classi (alunni e professori). Il lavoro di gruppo è un sistema particolarmente intenso ed efficace per acquisire apprendimenti significativi grazie all’esperienza di scambio, interazione e sostegno reciproco. La preferenza accordata alle classe seconde, rispetto alle altre della scuola secondaria, è stata determinata dalla continuità del percorso iniziato con le stesse il precedente anno scolastico, al fine di rendere maggiormente efficace l’operato e il raggiungimento degli obiettivi proposti. E' ovvio che con pochi incontri non si esaurisce un lavoro sulle emozioni, durerà per tutta la vita. Conviviamo giornalmente con loro, ci appartengono. Per questo dobbiamo imparare a riconoscerle e ad accettarle. Quelle “belle” e quelle “brutte”. I nostri ragazzi, grazie agli operatori che hanno offerto le loro competenze professionali a titolo gratuito, hanno iniziato una scoperta fondamentale, la conoscenza di se stessi. La referente Prof.ssa A.M. Cerroni