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Chiusura e declassamento ospedali: annunciata manifestazione per
sabato 4 marzo
Si mobilita il "Comitato per il futuro della salute del territorio del nord Brindisino"
FASANO - Rivedere il piano di riordino ospedaliero e della delibera attuativa della Als di Brindisi nr. 301 del 17 febbraio
2017 - in pratica la delibera con la quale si sancisce la chiusura dal 1° marzo degli ultimi reparti attivi e del pronto
soccorso dell'ospedale di Fasano e la chiusura dei reparti di pediatria e cardiologia dell'ospedale di Ostuni - per
assicurare al territorio della parte nord di Brindisi il diritto alla salute.
E' quanto chiede in una nota il neonato "Comitato per il futuro della salute nel territorio nord Brindisino" che ha
annunciato una manifestazione pubblica per sabato 4 marzo prossimo - al momento non si conosce né il luogo né i
dettagli della manifestazione - chiamando a raccolta anche i cittadini dei comuni viciniori compreso Fasano.
Il Comitato ha inviato una articolata nota al Prefetto di Brindisi, ai sindaci di Ostuni, Fasano, Cisternino, Carovigno,
Ceglie Messapica e San Michele Salentino, ai presidenti dei comitati civici di Fasano, San Pietro Vernoticco, Mesagne,
Ceglie M.ca, alle consulte di Ostuni, al forum della società civile di Ostuni, al presidente del consiglio comunale della
città bianca, alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, e per conoscenza al presidente della Regione Puglia, nella
quale annuncia che "riunirà la cittadinanza in una manifestazione pubblica in data 4 marzo 2017, per chiedere le
modifiche del piano di riordino ospedaliero adottato dalla giunta Regionale con DGR 30 novembre 2016, n. 1933, che
riduce drasticamente l'offerta sanitaria nella Provincia di Brindisi".
Il Comitato "considerato - si legge nella nota - che la provincia di Brindisi risulta essere la più penalizzata per la
possibilità di ricovero dei suoi cittadini, perché con un indice di 2.71 posti letto per 1000 abitanti è lontanissima dal
parametro standard del 3.6 per 1000 previsto dalla norma, considerato che l'Ospedale civile di Ostuni abbraccia un
territorio vasto appartenente ai Comuni di Cisternino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Fasano, Pezze di Greco,
Montalbano, Speziale, San Michele Salentino e Ceglie Messapica, che conta 150.000 abitanti e di estate si arricchisce
con 250.000 arrivi e 1.350.000 presenze turistiche" chiede "la revisione del Piano di Riordino Ospedaliero 2016 e della
Delibera attuativa Asl Brindisi nr. 301 del 17 febbraio 2017 "Riordino della rete ospedaliera. ASL di Brindisi - prima fase
di attuazione", per assicurare al territorio della parte Nord di Brindisi e alla Città di Ostuni: il Diritto alla Salute (Art. 32
della Costituzione e art. 10 dello Statuto regione Puglia); il rispetto dei livelli essenziali di assistenza; il mantenimento dei
posti letto di Cardiologia e Pediatria; il completamento della piattaforma di ampliamento in costruzione per il
trasferimento del pronto Soccorso e dei servizi di laboratorio e radiologia; la riclassificazione dell'ospedale di Ostuni".
Una iniziativa, dunque, che parte da Ostuni - dove da diversi giorni si stanno attuando diverse iniziative di protesta ma che interessa tutto il territorio del nord Brindisino ed in particolare anche Fasano, il cui ospedale in queste ore sta
praticamente chiudendo a seguito proprio del piano di riordino ospedaliero e della delibera della Asl, per i quali "
Comitato per il futuro della salute nel territorio nord Brindisino" chiede la revisione.
È opportuno, dunque, che anche i fasanesi si unissero alle iniziative che questo Comitato sta portando avanti per far sì
che venga garantita sul territorio la giusta assistenza sanitaria e venga garantito a tutti il diritto alla salute, in attesa che
si realizzi il tanto agognato ospedale di Monopoli-Fasano.
"La salute è un diritto dei cittadini - si legge in conclusione alla nota del Comitato - che si garantisce con servizi
appropriati,efficaci ed efficienti sul territorio e non con i soliti tagli lineari incuranti delle esigibilità del territorio; i giusti
tagli devono essere quelli mirati a combattere gli sprechi e la corruzione. I cittadini reclamano un servizio sanitario che,
attraverso la rete ospedaliera e i servizi sul territorio, garantisca tempi rapidi e standard di qualità e di appropriatezza in
tutti i servizi".
Tempo stimato di lettura: 2'
01/03/2017 06:50