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FISCO E CONTABILITA’

Via libera al Fondo Imu-Tasi, cambia la contabilizzazione in bilancio

I Comuni possono iscrivere nel bilancio di previsione 2017 il fondo Imu-Tasi. L'intesa sancita giovedì scorso in Conferenza unificata fissa il contributo in complessivi 300 milioni di euro, pari al 76,92% dei 390 milioni attribuiti per l'annualità 2016. È anche noto l'importo che sarà erogato a ognuno dei 1.831 Comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, Siciliana e Sardegna. Ad ogni ente spetta, infatti, un contributo proporzionale alla quota definita per il 2016 (con il decreto del Ministro dell'Interno emanato il 26 maggio 2016).

Modalità di contabilizzazione

La contabilizzazione di questa entrata ai fini del pareggio di bilancio è però diversa rispetto al passato. La voce di contributo sarà infatti contabilizzata tra le entrate rilevanti per il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, ma ogni ente dovrà conseguire un valore positivo del saldo di pareggio pari almeno alla quota del fondo assegnata (comma 437 dell’articolo 1 della legge 232/2016). In altri termini il contributo rileva nel conteggio delle entrate finali del pareggio, però il saldo da conseguire non è zero, ma è aumentato dell'importo del contributo ricevuto. Il via libera ottenuto sul decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri riguarda la partita più ampia della distribuzione dei due fondi, pari a circa 3 miliari, previsti a favore degli enti territoriali dai commi 433 e 438 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2017 (232/2016). Il primo fondo di circa 2 miliardi “scarica” sugli enti beneficiari gli effetti in termini di pareggio di bilancio (comma 433), mentre il fondo di cui al comma 438 è finanziato anche per gli anni successivi (con una dotazione di 969,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2026, di 935 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2046 e di 925 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2047).

Altri interventi

Gli ulteriori interventi per i Comuni riguardano il rimborso delle spese per uffici giudiziari, i minori introiti Imu terreni agricoli a chiusura dei conti 2015 (5,8 milioni l'anno per 10 anni), la differenza del gettito Ici e stima Imu, l'incremento dei fondi per fusioni di Comuni. Per gli uffici giudiziari sono previsti 300 milioni rateizzati in 30 anni. La somma però sarebbe insufficiente. Secondo Anci la partita fra Stato e comuni per le spese di funzionamento degli uffici giudiziari sarebbe infatti molto più ampia e ammonterebbe a 650 milioni di euro fino al 2015. La formula del riconoscimento dei contributi in modo rateizzato nel tempo comporta, a seguito dell'entrata in vigore dell'armonizzazione contabile, effetti contabili di cui occorre tener conto. Se le somme sono esigibili di anno in anno secondo la scadenza si hanno due effetti: da un lato entreranno a far parte degli equilibri annuali futuri e dall'altro non si avranno le riscossioni dei residui attivi, che quindi dovranno essere eliminati, con effetti sul risultato di amministrazione. La fetta più importante dei fondi, infine, è spettata alle Regioni e alle Province. Alle prime sono stati assegnati 1,7 miliardi, mentre alle Province sono stati destinati 900 milioni per azzerare i tagli previsti per l'anno 2017 da parte della legge di stabilità 2015.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 27/02/2017 Autori: Anna Guiducci e Patrizia Ruffini