Perché le donne non chiedono informazioni sulla

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Perchè le donne non chiedono informazioni sulla salute preconcezionale? Uno
studio qualitativo
BMC Pregnancy Childbirth 2017, 17:5
Renata Bortolus1, Nadia Oprandi1, Francesca Rech Morassutti1, Luca Marchetto1, Francesca Filippini1, Eleonora
Agricola2, Alberto E. Tozzi2, Carlo Castellani3, Faustina Lalatta4, Bruno Rusticali5, Pierpaolo Mastroiacovo6
1
IPF Promozione della Ricerca, Dipartimento Direzione Medica Ospedaliera, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona
Area Ricerca Malattie Multifattoriali e Malattie Complesse, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
3
Centro Fibrosi Cistica, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona
4
Unità Dipartimentale di Genetica Medica, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
5
Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
6
Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity - ICBD, Rome, Italy
2
Razionale: occuparsi della salute preconcezionale significa anche promuovere azioni volte a ridurre i fattori
di rischio che possono essere presenti nelle donne e nelle coppie in età fertile. I fattori di rischio per esiti
avversi della riproduzione comprendono: malattie genetiche nella famiglia o nel singolo individuo, storia di
precedenti malattie congenite, infertilità, abortività, prematurità, ridotta crescita fetale, malattie materne
croniche, particolari stili di vita e fattori occupazionali e ambientali. Cure preconcezionali adeguate
prevedono interventi di natura preventiva, terapeutica e comportamentale. Nonostante in Italia le
raccomandazioni sulla salute preconcezionale, rivolte alla popolazione generale, siano abitualmente fornite
in maniera poco strutturata e per singoli fattori di rischio, sta aumentando l’interesse verso un approccio
globale in questo ambito. Lo studio si propone di esplorare nelle donne in età fertile e nei professionisti
sanitari, atteggiamenti e comportamenti in tema di salute preconcezionale.
Metodi: lo studio, di natura qualitativa, si è svolto tra febbraio 2014 e febbraio 2015. Sono stati condotti
cinque focus group, due con donne tra i 22 e i 44 anni non in gravidanza e tre con professionisti sanitari. Gli
argomenti discussi hanno riguardato: le domande delle donne sulla salute preconcezionale, la presenza di
preoccupazioni e barriere in merito agli interventi, gli atteggiamenti ed i comportamenti delle donne e dei
professionisti sanitari nei confronti della salute preconcezionale, le fonti di informazione delle donne.
Risultati: hanno partecipato ai focus group 14 donne in età riproduttiva (8 nullipare e 6 multipare) e 12
professionisti (3 infermiere, 4 ostetriche, 5 medici). È emersa la presenza di diverse barriere e una scarsa
consapevolezza della salute preconcezionale per le donne, gli operatori sanitari, le istituzioni. La fonte di
riferimento principale tra le donne italiane per le informazioni su questo tema sembra essere il proprio
ginecologo.
Conclusioni: lo studio indica che in Italia un approccio adeguato alla salute preconcezionale è ostacolato da
diverse barriere ed evidenzia una scarsa consapevolezza della salute preconcezionale, e della sua gestione,
sia tra le donne in età fertile che tra i professionisti sanitari. Questi risultati possono contribuire
all’elaborazione di strategie efficaci per la diffusione di linee guida sulla salute preconcezionale.
Gli autori ringraziano le donne e i professionisti sanitari che hanno partecipato ai focus group. Lo studio è stato realizzato grazie al
supporto finanziario del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) - Ministero della Salute (Grant n.
I85J12001480001).