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BORSA MALORI
Nei giorni scorsi su Repubblica, sezione Economia e Finanza, è stato pubblicato l'articolo"Il
titolo Enav è ancora al prezzo di collocamento" che spiega, in maniera davvero singolare,
le ragioni delle mancate performance in borsa del titolo Enav, definito come "la matricola
d'oro del 2016".
Per la giornalista Sara Bennewitz, infatti, ENAV sarebbe stata scaricata dagli investitori
istituzionali in quanto non avrebbe rispettato le promesse fatte in collocamento, di una
riduzione dei costi aziendali, primo fra tutti quello relativo al personale che rappresenta il
75% del totale dei costi del gruppo.
Infatti, la causa principale dei mali del titolo Enav sarebbe ascrivibile al mancato rinnovo
del CCNL in chiave Low Cost. Scrive la Bennewitz: "La società che con le sue torri gestisce
il traffico aereo di 44 aeroporti in Italia, ha in corso una trattativa sindacale che dovrebbe
chiudersi a marzo, ma le speranze di riuscire a strappare un contratto meno oneroso per
i controllori di volo sono ridotte."
Ecco, dunque, il teorema Bennewitz: una società quotata in borsa vedrà inesorabilmente
scivolare il valore del proprio titolo fino a quando non riuscirà a strappare un CCNL al
ribasso!
Ma vi è di più. Nel caso Enav l'andamento del titolo non risentirà del fatto che, come la
stessa Bennewitz rileva " ... gli analisti hanno raccomandazioni positive (con target price
che spaziano dai 3,3 euro di Kepler ai 4,2 euro di Mediobanca)" e ancora "... i ricavi sono
attesi in crescita del 2%; secondo le stime Eurocontrol per il 2017 i volumi dovrebbero
salire nell’ordine del 3,1%".
La disfatta del titolo della S.p.A. di via Salaria sarebbe ormai segnata!
Senza un top management capace di portare i sindacati a firmare un CCNL "da macelleria"
niente potrà sollevare le sorti dell'Enav che lo stesso articolo descrive come "... solida,
offre un’ottima visibilità dei ricavi e degli utili, e rimane un porto sicuro per gli investimenti
anche grazie al generoso dividendo".
A nulla sarebbe servito il recente scoppio della pace nelle relazioni industriali di una società
che in passato si è distinta per le azioni di sciopero con adesioni del 70% e conseguente
paralisi dei trasporti nazionali.
Irrilevante sarebbe altresì il programma "Free Route" teso a rendere i cieli italiani più
appetibili per le compagnie aeree, andato in onda grazie allo sforzo e alla professionalità
di tutto il personale che ha permesso ad Enav (a costo zero) di essere la prima in Europa.
Privo di significato anche il taglio dei costi dei servizi di accoglienza che ha permesso una
riduzione dei costi, aumentando la produttività degli amministrativi delle Torri di Controllo.
Insomma, dalle pagine di Repubblica il messaggio è chiaro: tutto va bene anzi benissimo,
ma il titolo va male per i costi del personale.
Ed è proprio questo che rende "singolare" l'articolo anche agli occhi del lettore più
distratto: se l'andamento dei titoli delle società quotate in borsa dovesse dipendere dal
mancato rinnovo del CCNL, allora Piazza affari sarebbe eternamente in rosso.
Un.I.C.A. – Unione Italiana Controllo e Assistenza al volo
Via delle Rupicole 85/87 – 00169 Roma - Tel. 06 261687 – fax 06 2327 0538
http://www.unica-av.it - [email protected] - [email protected]
Possibile che dalle pagine di una dei più autorevoli quotidiani nazionali si possa attaccare
una società come Enav con tanta approssimazione? Come si può definire, una società
solida, appetibile e porto sicuro per gli investimenti e poi, al tempo stesso, chiedere che
il suo personale venga drasticamente penalizzato?
La contrazione dei costi del personale c'è già stata ed è stata considerevole, altrimenti il
prezzo di collocamento non sarebbe stato così alto; se qualcuno ha interesse a riportare
un clima di scontro in Enav proponendo cure dimagranti inopportune, allora deve venire
allo scoperto.
Chi è il Re di Prussia?
Di certo dobbiamo difendere quanti hanno permesso, in questi lunghi anni, con la loro
professionalità che Enav fosse un modello d'impresa che fungesse da benchmark nel
panorama europeo.
Stiamo parlando dei meriti del personale Enav, troppo spesso dimenticato e chiamato da
tempo a compiti estranei alle proprie attribuzioni al fine garantire la continuità dei servizi
del traffico aereo.
Se qualcuno pensa davvero che la soluzione a tutti i mali dell'Enav sia un rinnovo
contrattuale con aumento dell'orario di lavoro e riduzione salariale, allora è evidente che
non ha capito niente.
Non ha capito che il successo di un'azienda dipende dalla qualità dei propri dipendenti.
Non ha capito che le scelte premiate nel lungo periodo dal mercato non sono quelle del
taglio del personale a tutti i costi.
E soprattutto non ha capito che, se per far scoppiare la pace nelle relazioni industriali ci
vogliono anni, per far scoppiare la guerra basta un minuto…
Roma, 27/02/2017
UNICA
Segreteria Nazionale
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