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Farmaci
Silvio Garattini
Ha fondato nel 1963 e
dirige l'Istituto di ricerche
farmacologiche "Mario
Negri". In oltre cinquantanni
di attività, l'Istituto sotto
la direzione del professor
Garattini, ha prodotto
oltre 13.000 pubblicazioni
scientifiche e circa 250 volumi,
in cancerologia, chemioterapia
e immunologia dei tumori, in
neuropsicofarmacologia, in
farmacologia cardiovascolare
e renale. Garattini è autore
di molte centinaia di lavori
scientifici pubblicati in riviste
nazionali ed internazionali e
di numerosi volumi nel campo
della farmacologia.
"In molti casi mancano
prove della loro efficacia"
Silvio Garattini, "Mario Negri": "Il Servizio sanitario nazionale dovrebbe
essere più attento a recepire solo i medicinali per cui esiste un vero vantaggio
per il paziente nel rapporto tra costi e benefici"
7 8 | «««Salvagente | marzo 2017
GARATTINI
Farmaci
tempo denuncia il business dei "farmaci inutili" in commercio in Italia.
Professor Garattini, lei ha affermato che molti farmaci messi in commercio in Italia sono inutili: in
che senso?
Nel senso che rappresentano delle copie o che
in molti casi non sono disponibili dati per stabilire se siano migliori o peggiori di quelli già
esistenti per le stesse indicazioni. Basti pensare
a tutto il gruppo dei farmaci ipoglicemizzanti
o al grande numero di farmaci antidepressivi.
Gli eccipienti differenti possono giustificare l'acquisto di un farmaco nuovo rispetto al vecchio con
lo stesso principio attivo?
Gli eccipienti sono certamente importanti, ma
non c'è nessuna ragione per ritenere che quelli
dei nuovi farmaci siano più tossici o allergizzanti dei vecchi farmaci. Fra l'altro spesso non
sono differenti.
Farmaci con efficacia assimilabile hanno prezzi
molto diversi tra di loro. I produttori si difendono
dicendo che ciò è dovuto agli alti costi di ricerca. È
vero ed è sempre così?
Non è affatto vero. I prezzi dovrebbero essere fìssati in rapporto all'efficacia, ma se non si
fanno studi comparativi è difficile stabilire quale sia l'efficacia di un nuovo farmaco rispetto ai
vecchi prodotti disponibili. In particolare il Ssn
visto che spende soldi pubblici dovrebbe essere
molto più attento a recepire solo i prodotti per
cui esiste un vantaggio nel rapporto costi-benefici. Quando per
una determinata indicazione, ad
Da molto tempo
esempio gli antipertensivi, esiste
si richiede di avere
un prodotto ancora coperto da
confezioni adeguate
brevetto ad un prezzo molto più
alle prescrizioni
alto dei prodotti generici, si dovrebbe procedere ad una riduzioper ridurre gli sprechi
ne del prezzo.
I
l business ha delle regole ferree che valgono
anche per il delicato settore dei medicinali. Tra queste, c'è senza dubbio quella che
impone all'azienda di immettere periodicamente sul mercato nuovi prodotti, anche quando
la domanda dei consumatori non dà segno di
averne bisogno. Nel caso dei farmaci, viene tradotto nell'introduzione di nuove formulazioni
che inducono gli italiani a passare a quello
che ritengono, a torto, un miglioramento del
vecchio medicinale. Questo è quanto sostiene
Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri", che già da
Esiste una questione legata allo spreco dovuto ai
blister non dimensionati alle prescrizioni? E come
si potrebbe risolvere?
È da molto tempo che si richiede di avere
confezioni adeguate alle prescrizioni, ma
gli interessi economici rischiano sempre di
prevalere. Se le confezioni non sono adeguate
si vende di più!
È vero che molti farmaci hanno una data di scadenza troppo ravvicinata alla produzione sulla confezione e dunque vengono buttati inutilmente?
hi linea generale si tratta sempre di anni e quindi si butta solo ciò che avanza per il fatto che
non si usa tutto il contenuto.
marzo 2017 1 ^«Salvagente I 79
GARATTINI