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PRIMO PIANO
Trump. Prima l’attacco ai giudici. Poi quello ai media. Dopo,
le accuse a quello di prima. Ora l’annuncio del taglio delle
tasse. Prossima tappa quindi saranno le cene eleganti.
Claudio Cadei
Passaggio generazionale punito
DI
PAOLO SIEPI
E adesso mi aspetto che la Lega dei Ticinesi
lanci la campagna «Aiutiamoli a morire a casa
loro». Antonio Satta. MF.
«E dove si svolgeranno le primarie?». «Dietro
il convento delle Carmelitane Scalze». Massimo Bucchi. La Repubblica.
Tra le norme fiscali più assurde va senz’altro annoverato
il comma 6-bis. Dell’art. 54 del Tuir che così dispone: «Non
sono ammesse deduzioni per i compensi al coniuge, ai figli,
affidati o affiliati, minori di età o permanentemente inabili
al lavoro, nonché agli ascendenti dell’artista o professionista
ovvero dei soci o associati per il lavoro prestato o l’opera
svolta nei confronti dell’artista o professionista ovvero della
società o associazione.» Ho moglie e due figli disoccupati,
come posso risolvere il problema e restare nella legalità?
Assumendo la moglie e i figli di un collega, e facendomi da
lui assumere mia moglie e i miei figli? Ma perché in Italia
dobbiamo trovare sempre soluzione estreme? Non è invece
più logico che un professionista che ha bisogno di collaborazione si avvalga dei propri familiari anche al fine domani di
continuare la propria attività? E così che vogliamo salvare
il lavoro e il passaggio generazionale?
Paolo Amato
La sigla del nostro movimento? Faccio un
appello: non chiamateci Dp ma Amdp, ovvero
Articolo 1 Movimento Democratico Progressista. Arturo Scotto, deputato degli scissionisti dal Pd. Un Giorno da Pecora. Rai
Radio1.
Tesi ripetute da anni come un disco rotto
Alcune delle più incredibili storie d’amore
che io conosca hanno avuto un protagonista
solo. Wilson Mizner.
«Con questi dirigenti non vinceremo mai, non sanno più
parlare al cuore, alla testa e all’anima delle persone». Era
il febbraio del 2002, e in una infreddolita piazza Navona si
riunivano i girotondini per protestare contro Silvio Berlusconi. Nanni Moretti, con questa frase, aizzava le folle non
contro i destrorsi, legittimi avversari politici, ma contro i
capi dei Ds del tempo, cioè i Veltroni e i Rutelli, che, così
continuando ad agire, avrebbero portato il centrosinistra a
sbattere contro il muro. A rivedere oggi le immagini di quel
comizio, e le considerazioni fatte da Moretti contro quelle
stesse persone che, oggi, sono tornate a galla dopo essere
riuscite a sfuggire alla rottamazione di renziana memoria,
viene da restare a bocca aperta. Quei signori avevano 15
anni meno di oggi, e noi abbiamo tutti 15 anni più di allora,
eppure siamo costretti a sentire sempre gli stessi Bersani e
D’Alema, con la stessa arroganza e presunzione del 2002.
Quell’anno, Matteo Renzi aveva 28 anni e forse aveva già
iniziato a fare politica. Anche lui, oggi, viene accusato di
non aver saputo più parlare al cuore dei militanti del Pd.
Evidentemente è proprio il partito che ti trasforma così. O,
forse, è proprio la politica che ti fa allontanare dalla gente
che ti ha votato....
Carlo Olivi
Marie Collins se ne è andata
Marie Collins, vittima negli anni ’60 di abusi sessuali
da parte di un prete, lascia la Commissione pontificia
voluta da Papa Francesco. In Italia tutti parlano di «resistenze della Curia», ma il comunicato stampa della
Collins, in inglese, è più esplicito. Dice che non solo la
Curia, ma anche «il dicastero che si occupa più da vicino dei casi d’abuso» non ha collaborato a dovere con la
Commissione, incontrando così resistenze. Ve lo diciamo
noi quale sia il dicastero che è incaricato di processare i preti pedofili: è la Congregazione per la Dottrina
della Fede, guidata dal cardinale Gerhard Mueller. Ah,
a proposito: la Collins ha anche scritto nel comunicato
che la mancanza di cooperazione da parte del «dicastero che si occupa più da vicino dei casi d’abuso» è stata
shameful, vergognosa.
Antonino D’Anna
Il profilo basso di Marchionne
Forse sta cambiando l’approccio di Sergio Marchionne al
mondo delle corse. Dopo aver lanciato proclami (Ferrari da
mondiale nel 2016, quando poi è riuscita a ottenere la bellezza di zero vittorie), ipotizzato uno sbarco dell’Alfa Romeo
in Formula 1 (ma pensare a rendere competitiva la Rossa,
no?) e addirittura ventilato la possibilità di una Ferrari in
Formula E (una bestemmia far uscire una macchina elettrica da Maranello), ora ha deciso di sposare un low profile
più utile alla causa. Le Ferrari sono sempre belle ad ogni
presentazione e veloci nei test di pre-stagione. Poi inizia il
Mondiale. Ma quest’anno (tra l’altro il 70esimo di vita del
marchio italiano più conosciuto nel mondo) Marchionne
si gioca molto: oltre al titolo potrebbe perdere la faccia e
far rimpiangere Montezemolo. Meglio starsene tranquilli,
misurare le parole e vedere se, dopo dieci anni, arriverà
l’agognato titolo.
Filippo Mulazzi
15
PERISCOPIO
COMMENTI
Milano, Gentiloni pranza coi migranti: «Quanti camerieri!».
Filippo Merli
Giovedì 2 Marzo 2017
Non voglio fare la Cosa Rossa
me
m nemmeno una cosa che sputi
sul
s rosso. Pier Luigi Bersani a
Dimartedì.
D
Se lei spiega con un esempio non capisco più
niente. Ennio Flaiano.
Ho sposato me stesso, da sempre. E non andiamo quasi mai d’accordo. Carmelo Bene.
È forse di sinistra chi difende i pensionati
a tutti costi, opponendosi a ogni limitazione
della spesa previdenziale, non curandosi del
debito pubblico che peserà sui nostri nipoti? A
noi pareva che Marx parlasse di lotta di classe,
non di lotta fra generazioni! Alberto Alesina
e Francesco Giavazzi. Corsera.
soltanto il patrimonio che abbiamo ricevuto in
eredità, ma il nostro mix di passato e presente.
Subiscono, certo, il fascino della nostra arte ma
provano altrettanto interesse per la creatività
di oggi, dalla moda al design, alla cucina. Francesco Rutelli. La Stampa.
Vogliamo sostenere che i fermenti, le suggestioni, la ricerca culturale, politica e intellettuale degli anni che vanno dal 1962 al 1967
non sarebbero sfociati in qualcosa di più moderno, in qualcosa di più solido se non ci fosse
stato quel fiume di violenza del 68 e successive
degenerazioni, iniziato in sordina e finito con la
tragedia nazionale del rapimento e la morte di
Aldo Moro? Basaglia non avrebbe continuato la
sua ricerca sull’antipsichiatria? Il movimento
femminista non sarebbe stato gemello di tutti
gli altri movimenti femministi europei? E anche il pacifismo, e la nuova coscienza verde e
ambientalista? Roberto Cotroneo. Sette.
L’addio al liceo mi è pesato.
Insegnare è il piacere d’accendere una luce. Io dico questo e
tu t’illumini. C’è qualcosa che
passa tra me e te. E che bello
che tu hai questa disposizione
all’umanesimo, non solo al gioco o alle
ll stronzate quotidiane. Tirar fuori questa cosa è fantastico. Negli ultimi anni però ero stanco. Roberto Vecchioni, cantautore. (Francesco
Battistini). Sette.
Ho avuto una vita in cui ha
predominato il piacere di vivep
rre. Nei viaggi, negli incontri, nel
llavoro culturale, in tutto ciò che
potevo conoscere con leggerezza,
p
ssenza l’ideologia che metteva ad
Avevo avuto la sensazione che Michele Emi- esempio mio cugino Pier Paolo Pasolini in tutte
liano facesse un po’ il gioco dell’elastico: tiri, tiri, le cose. L’unica cosa che volevo, eccola: la joie
tiri e poi rientri. Del resto rischiava di finire de vivre. Nico Naldini, poeta, cugino di
come sora Camilla. Quella che tutti la vogliono Pier Paolo Pasolini (Luigi Mascheroni).
e nessuno la piglia. Miguel Gotor, senatore Il Giornale.
Pd, scissionista (Annalisa Cuzzocrea). La
Charles Trenet festeggia sul palco i suoi
Repubblica.
ottant’anni, Charles Aznavour trionfa setMichele Emiliano, presidente tant’anni. I soliti si agitano dicendo: «È perche i
della
Regione Puglia, è un gran vecchi continuano a lavorare che i giovani sono
d
gigione
che sta suo agio sul palco, disoccupati!». Tutto è meno semplice. Mandate
g
pronto
a cogliere subito la pan- in pensione Trenet e Aznavour. Ciò non creep
cia
c della platea e ad accarezzarla rà alcun nuovo posto nella canzone. Philippe
senza
mai affondare il colpo. Vor- Bouvard, Journal drôle et impertinent.
s
rebbe salire sulla tolda di comando del Pd. Nel J’ai lu,1997.
gruppo, lui si è assegnato la parte del comico
Dopo sposato, mio nonno si è messo a fare
piacione, una sorta di Beppe Grillo piddino: «Io
sono quello che scherza e deve fare sorridere», il contadino. Avrà avuto ventidue anni. Prima
ammette. Fuori le signore fanno la fila per ab- è stato con i fratelli della moglie per imprabracciarlo. Lui si concede. E poi sapientemen- tichirsi, diciamo così, pure se impratichirsi
te va a stringere la mano a ogni poliziotto in da contadino non è così facile come a dirlo, ci
servizio. Populista? «Ma no. Questi sono i miei devi nascere sulla terra. Se non ci sei nato resti
ragazzi, con cui ho lavorato una vita». Franco sempre poco pratico, non saprai mai qual è il
momento giusto per piantare o raccogliere le
Bechis. Libero.
cose, devi guardare gli altri e anche nei moviRacconto lo stage di mio nonno. Non un avo menti resti sempre un po’ impacciato. Antonio
remoto: il papà di mia mamma. A 12 anni do- Pennacchi, Canale Mussolini. Mondadovette lasciare gli studi per fare il garzone in ri, 2010.
una macelleria. Da casa sua erano venti chiloPovera giacca e povera crametri; ma lui non aveva i soldi per la corriera,
e non sarebbe mai salito su una corriera senza vatta. La gran parte dei giovabiglietto. Partì a piedi. Era il 1924 e c’era il ni le hanno già abbandonate.
fascismo. Andare sotto padrone era come di- Ma adesso la moda dilaga tra i
ventare schiavo. Per fortuna, il macellaio era manager. Un tempo, imitavano
una brava persona. Si chiamava Amilcare Fe- l’Avvocato con i suoi blazer e i suoi
oi doppiopetti
noglio. Suo figlio, Beppe, dimostrò fin da subito dai revers molto grandi. Adesso il modello è
un insospettabile talento letterario. Mio nonno Sergio Marchionne. Pullover scuro, pantaloni
ha fatto il macellaio tutta la vita, ed era un scuri, camicia, scarpe nere larghe e pratiche.
uomo finissimo, grande lettore di poesie e di Che comodità! Carlo Rossella. Il Foglio.
giornali (non ho mai visto un giornale in mano
Quanti di noi pensano che solo perché cama un giovane, e neanche un dvd o un cd; ne
vedo pochi al cinema, a teatro, all’opera, salvo minano un’ora al giorno, possono permettersi
lamentarsi che l’industria culturale non assu- una brioche in più quando, per un’ora di camme; ne vedo molti per strada con in mano lo minata, possiamo, al massimo, permetterci due
spritz, e neppure quello è gratis). Non sopporto fette biscottate con un velo di marmellata? Prichi usa la parola macellaio come un insulto, mo Vercilli, medico dietologo. La Màdia.
e in genere disprezza i lavori manuali. Aldo
La ricchezza non dà potere
Cazzullo. Corsera.
ssolo a chi al potere è indifferentte. Roberto Gervaso. Il MesIn Cina ci considerano non una grande potenza economica ma una superpotenza culssaggero.
turale. E per cultura i cinesi non intendono
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