Archivio 2016 - Mistero BUFO

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Una gaffe degli Usa e la collaborazione con gli inglesi sugli X-files degli Ufo
Un Ufo a Iglesias: dopo due anni, foto e testimonianze
Un segnale misterioso, il catenaccio della scienza e quell'Ufo (forse) nel cielo di Milano
Un caso "Amicizia" sulle Ande: Vlado Kapetanovic e le sue 170 ore con gli Alieni
Ufologia, magia, stregoneria e le discutibili certezze della scienza
Ufoleaks: Presidenti Usa, bugie e …videotape!
Ufo e linguaggio
Ufo e Alieni sbarcano su "La Lettura" del Corriere
Ufo and Nukes: l'occhio "alieno" sui siti nucleari e la revisione del caso di Rendlesham
Torriglia, due donne avvistano un Ufo enorme
Titano, l'HCN e quel salto culturale sulla vita aliena
Società storica certifica il caso Reed: fu vero contatto con un Ufo
Schiaparelli sabotata dalla Nasa? Scott Waring ne è sicuro
Scantamburlo, i "black project" e gli avamposti umani su Marte
San Marino, simposi e "Scale" per Ufo e Alieni
Ritorna a farsi vivo il misterioso Pianeta 9 Stiamo parlando del Nibiru di Sitchin?
Rio 2016 e la (possibile) "Brexit" di Mistero bUFO
Quella stella cometa che pare tanto un Ufo
Posti fuori posto: la storia del Doctor "X"
Obama, Ufo, Alieni e i flussi migratori che "abituano"
Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
Letture aliene: un diario misterioso e un Ufo pubblicato in un libro del 1716
La Cia pubblica i suoi X-Files: quelli veri?
L'Uso del Turano: c'era un Ufo che si nascondeva sotto l'acqua?
L'ufologo morto (ammazzato?) e gli insetti di Marte
L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
L'alone invisibile del cosmo sfruttato (forse) dagli Alieni
In Cina 9000 contadini trasferiti per dare la caccia agli Alieni nel cosmo
Il ritorno degli X-Files e il profumo alieno
Il pugnale alieno di Tutankhamon
Il pianeta proibito e L'invasione degli ultracorpi hanno 60 anni: quando la questione aliena era affrontata in modo
più aperto di oggi
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Il blog è di nuovo "in pista". Un Ufo sopra Palù
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Il "risveglio" del frammento del dottor Wolf
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I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
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Harvard d'accordo con Asimov
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Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
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Gli Ufo di Hillary Clinton: John Podesta rilancia in un'intervista alla CNN
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Gli attacchi all'ufologia e le violente "rappresaglie" contro i contattisti
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Gli Alieni del vice premier russo Rogozin e quel "duello" con gli Usa
Europa, getti di acqua liquida. Secondo la Nasa ci sono condizioni favorevoli alla vita
Edgar Mitchell, la scomparsa dell'astronauta che parlava di Alieni
e=mc2
Dibattiti bUFI / 53 - Ma batteri e virus sono veramente "alieni"?
Dibattiti bUFI / 52 - Cerchiamo un nuovo nome per gli extraterrestri?
Dibattiti bUFI / 51 - Piero Zanfretta, il terremoto, il Vesuvio e i Dargos in arrivo
Dibattiti bUFI / 50 - Marte abitato sarà indipendente dalla Terra?
Dibattiti bUFI / 49 - Che cosa ci domanderebbe un Alieno nel giorno del contatto?
Dibattiti bUFI / 48 - Cerere, Ahuna Mons e la Terra matrice
Dibattiti bUFI / 47 - Siamo passati dalla congiura del silenzio al caos mediatico?
Dibattiti bUFI / 46 - Nella mitologia la nostra storia?
Come superare l'equazione di Drake e non essere più pessimisti nella caccia agli Alieni
Come fare per dialogare con ET? Studiate i Pirahã dell'Amazzonia
Cinegiornale bUFO 34 - Cile
Cinegiornale bUFO / 37 - La "Grande Luna" e i suoi misteri che profumano di alieno
Cinegiornale bUFO / 36 - Strano Ufo vicino alla Iss: la Nasa ancora oscura il filmato
Cinegiornale bUFO / 35 - Il presidente e la bambina
Cinegiornale bUFO / 34 - Caso Zanfretta, ecco un filmato d'epoca con le testimonianze degli ex colleghi e dei
Carabinieri di Torriglia
Cinegiornale bUFO / 33 - Usa, Urss e Ufo Quando i generali fanno pubbliche ammissioni
C'è un pianeta attorno a Proxima Centauri. Forse ET lo incontreremo...dietro l'angolo
Breaktrough Starshot, i risvolti alieni di uno storico progetto dell'umanità
Breakthrough Initiative Listen
Bosnia superstar: dopo le Piramidi di Visoko ecco la misteriosa sfera gigante
Arrival, nel film di Denis Villeneuve il nuovo modo di pensare agli Alieni
Arriva al cinema "Story of your life": in un film la questione del dialogo con gli Alieni
"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
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TRADUZIONE PER ALIENI
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3714266/If-aliens-speak-Scientist-explores-humans-translateextraterrestrial-language.html
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3713667/Have-sea-creatures-spotted-MARS-Alien-hunters-cl
aim-seashells-evidence-ancient-ocean-life.html
ufo shot down
http://www.inquisitr.com/3358600/ufo-shot-down-by-jet-fighter-over-south-africa-crash-video-surfaces-of-re
ported-incident/
http://www.inquisitr.com/3357812/black-triangle-ufo-with-three-bright-lights-filmed-over-charlottesville-vir
ginia-video/
http://www.inquisitr.com/3353867/bizarre-living-creature-ufo-spotted-swimming-like-an-eel-in-the-air-overhendersonville-tennessee-photo/
http://www.inquisitr.com/3358739/alien-invasion-underway-another-mysterious-ufo-spotted-releasing-orb-sh
aped-landing-pods-over-shelburne-bay-in-vermont/
http://www.inquisitr.com/3354598/ufo-believers-obama-is-the-last-u-s-president-before-alien-invasion-and-t
akeover-according-to-baba-vanga-prophecy-video/
LUNA
Se davvero ci fossero delle basi aliene sulla Luna, utilizzate anche per attivita’ minerarie, e’ importante
considerare che negli anni le crepe e fenditure del nostro satellite sono aumentare di numero, ed ingrandite:
http://www.ansuitalia.it/Sito/index.php?mod=read&id=1467107465
Con il link qui sopra leggete un’analisi della strategia spaziale terreste potenzialmente implicata.
PLUTONE
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3692523/What-like-land-Pluto-Nasa-releases-stunning-videocelebrate-anniversary-New-Horizons-flyby.html
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13 contatti alieni
https://www.buzzfeed.com/gabrielsanchez/bizzare-ufo-destinations-that-will-make-you-believe
Una gaffe degli Usa e la collaborazione con gli inglesi sugli X-files degli Ufo
C’è una novità, legata a
una gaffe (voluta o casuale?), a uno scopo indiretto e molto terrestre (in attesa che spuntino gli Alieni), e a
una conferma, ovvero che, piaccia o non piaccia, la questione extraterrestre è sempre più centrale nel mondo
di oggi, vuoi perché si discute sempre di più di come eventualmente stabilire il contatto con un’altra civiltà,
vuoi perché il cinema ci sta proponendo sempre di più, nel filone sci-fi, questo tema (basti pensare ad Arrival
e alla riproposizione – che mi dicono essere orrenda e non faccio fatica a pensarlo, tant’è che non andrò a
vedere questo remake – di Independence Day). Ma dicevamo della notizia, rilanciata da tanti media (qui uso
alcuni passaggi pubblicati da Dagospia e da Liberoquotidiano). I servizi segreti militari americani hanno
iniziato a collaborare con l’equipe inglese che dal 2009 studia gli Ufo. Uno dei principali collaboratori del
gruppo di ricerca britannico è un ufficiale Usa, già consulente della 20th Century Fox, produttore di molti
film di fantascienza. L’obiettivo di Washington è creare, all’interno del Pentagono, una struttura simile a
quella inglese, così da risolvere molti degli X-files” aperti, legati agli avvistamenti di Oggetti non
identificati. Le strategie americane sono uscite per errore – ecco la gaffe di cui parlavo – sulla rivista del
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Una gaffe degli Usa e la collaborazione con gli inglesi sugli X-files degli Ufo
E’ una circostanza che dimostra
ministero della Difesa degli Usa.
l’interesse verso gli Ovni nelle alte gerarchie del ministero. Ma dimostra anche, una volta di più e se mai ce
ne fosse bisogno, la volontà americana di militarizzare lo spazio. Uno degli studi condotti a Washington,
infatti, punta a scoprire le potenziali nuove applicazioni militari del laser, usato come arma. E lo sviluppo
può essere favorito dalle ricerche britanniche in materia di applicazione del “plasma atmosferico”. Secondo
Nick Pope, ex responsabile della divisione Ufo inglese e personaggio pluri-intervistato, “il plasma
atmosferico può rappresentare l’ultima frontiera per svelare il mistero degli Ufo”. E aggiunge: “Per questo
gli americani sono interessati”. Tutto quadra?
Post scriptum: sul tema del fatto che forse ci stiamo avvicinando al fatidico giorno atteso da sempre,
segnalo questo interessante articolo uscito sul Rivistastudio.com: per leggerlo, cliccate a questo link.
Un Ufo a Iglesias: dopo due anni, foto e testimonianze
A volte il timore di non
essere creduti o addirittura di subire delle conseguenze per quanto si dichiara è alla base di una storia della
quale si hanno da poco avute notizie. Ed è un peccato che sia andata così, dal momento che la vicenda
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Un Ufo a Iglesias: dopo due anni, foto e testimonianze
sembra avere dei contorni interessanti sul piano ufologico.
Il caso risale al 2014, ma solo pochi mesi fa – come detto – i testimoni hanno deciso di contattare un ente
ufologico, nella fattispecie il Cufom (Centro Ufologico Mediterraneo). Si tratta di un avvistamento avvenuto
in Sardegna la sera del 23 febbraio 2014: una famiglia composta da tre persone faceva ritorno a Iglesias da
una visita a parenti a Portoscuso, località distante 22 chilometri.
Ad
un certo punto dai finestrini dell’automobile i tre hanno visto quella che a un primo giudizio sembrava una
stella. Poi hanno pensato che fosse un aereo, dal momento che l’oggetto si muoveva. Ma l’impressione è
cambiata radicalmente quando i testimoni hanno constatato che l’Ovni seguiva il veicolo. Arrivata
finalmente al cancello di casa – saranno trascorsi una ventina di minuti circa dal momento in cui i passeggeri
si erano accorti della luce -, la famiglia con sorpresa ha constatato che quella strana cosa era sempre lì, sopra
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Un Ufo a Iglesias: dopo due anni, foto e testimonianze
e incombente.
E’ a quel punto che i tre testimoni hanno deciso di
riprendere l’oggetto con il cellulare, scoprendo in breve che l’Ufo si divideva in tre parti e poco dopo in una
dozzina di oggetti più piccoli. Gli esperti del Cufom non hanno per ora trovato una spiegazione plausibile per
quanto accaduto. Sul sito (ecco il link) trovate i due video e una serie di ipotesi (razionali) avanzate dal team.
“Ma ancora non c’è alcuna certezza – spiega il presidente del Cufom, Angelo Carannante -: considero
l’episodio uno dei più interessanti di questi anni”.
L’approfondimento delle immagini, per arrivare a una corretta valutazione delle stesse, è indispensabile:
penso che questo sia il lavoro principale al quale il team del Cufom sarà chiamato. E se qualcuno dei lettori
di MB avesse dei suggerimenti, questi sarebbero graditi. Diciamo che non è la prima volta che si hanno
evidenze di un qualcosa che si spacca e che si separa. Probabilmente molti di voi ricorderanno la vicenda di
quella signora italo-brasiliana che vive nei pressi di Treviso e che tre anni fa (se non erro: vado a memoria)
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Un Ufo a Iglesias: dopo due anni, foto e testimonianze
avvistò, al mattino presto, un oggetto che poi si separò e che sul blog fu alla base di un lungo e duro dibattito
con chi invece ha sostenuto la tesi che si trattasse di Giove. Per la cronaca, su Youtube, digitando la query
Ufo Iglesias, è possibile vedere un filmato dell’avvistamento con alcune considerazioni di chi l’ha valutato.
A voi la palla per i commenti e i giudizi.
Un segnale misterioso, il catenaccio della scienza e quell'Ufo (forse) nel cielo di Milano
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Un segnale misterioso, il catenaccio della scienza e quell'Ufo (forse) nel cielo di Milano
Due notizie per continuare il percorso del nostro blog. Una arriva dagli scienziati, un’altra…dal Corriere della
Sera. Ecco la prima. Non siamo ancora al balzo sulla sedia determinato dal famoso segnale Wow! (agosto
1977: il volontario del Seti, Jerry R.Ehmann, fu colpito dalle caratteristiche di un messaggio radio
proveniente dalla costellazione del Sagittario), ma l’interesse sta crescendo sempre di più attorno a quanto
giunge dalla stella HD164595. Lo ha captato il radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchuskaya, situato sul
versante settentrionale del Caucaso: anche questo impianto è coinvolto nella ricerca di potenziali messaggi
inviati da civiltà extraterrestri. Il 15 maggio dello scorso anno ha rilevato un segnale anomalo e di forte
potenza che, al momento, non trova ancora spiegazione. La stella dalla quale sembra provenire si trova nella
costellazione di Ercole, a una distanza di 95 anni luce, ha una massa quasi identica a quella del nostro Sole,
ha un’età di 6,3 miliardi di anni (il Sole è più giovane: 4,57 miliardi di anni) e possiede almeno un pianeta
grande come Nettuno ma più caldo, quindi un gigante gassoso. Come riportiamo nell’articolo di Corriere.it,
gli esperti aggiungono però che potrebbero esserci anche altri pianeti non identificati. Gli stessi esperti – cito
sempre quanto scrive il collega Virtuani – affermano che, “studiando la forza del segnale, se proviene da un
radiofaro isotropico diretto proprio verso di noi sarebbe stato emesso da una civiltà di tipo Kardashev I.
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Un segnale misterioso, il catenaccio della scienza e quell'Ufo (forse) nel cielo di Milano
Se invece fosse diretto
verso la galassia senza una direzione specifica avrebbe una potenza possibile solo se ci trovassimo di fronte a
una civiltà di tipo Kardashev II. Si definisce Kardashev I una civiltà in grado di raccogliere e sfruttare tutta
l’energia di un pianeta. Kardashev II sfrutta l’energia di un intero sistema solare. La Terra è a livello
Kardashev 0,7 e potrebbe arrivare a livello I tra 200-300 anni”. Nel team della scoperta lavora pure
l’astronomo torinese Claudio Maccone. E lui è uno dei primi a predicare la massima prudenza, vuoi per le
caratteristiche del radiotelescopio (in grado di indagare solo un arco preciso del cielo), vuoi perché il
messaggio particolare non si è più ripetuto. Capisco tutto e in linea di massima concordo con la necessità di
procedere con piedi di piombo. Ma in questi casi mi colpisce un atteggiamento della comunità scientifica che
mi lascia a dir poco basito: noto infatti il desiderio, più che altro, di ridimensionare subito la novità. Quasi ci
fosse paura o vergogna di ammettere che sì, potrebbe esserci vita altrove. Ragazzi, datevi una mossa: più
sciolti e più entusiasmo, per favore (nei dovuti modi).
Il mio primo avvistamento: da un terrazzo del Corriere
Quanto a entusiasmo (ecco la seconda cosa di cui volevo parlare) vi
posso assicurare che l’altra sera, lunedì 29 agosto, ho fatto il pieno. Per la prima volta nella mia vita posso
dire di aver visto qualcosa di veramente anomalo nel cielo. Un Ufo, tanto per essere chiari. Lo dico anche se
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Un segnale misterioso, il catenaccio della scienza e quell'Ufo (forse) nel cielo di Milano
stavolta sono io il primo a frenare. Ma qui al Corriere, da una terrazza vicina alla redazione sport, io altri
colleghi abbiamo notato una luce che cambiava colore (prima blu, poi rossa, poi di nuovo blu) e che si
muoveva con un andamento a scatti del tutto incompatibile con aerei, elicotteri o altri oggetti volanti
convenzionali. E’ stato un mio collega (fumatore e pure miscredente trinariciuto in tema di Alieni) a
chiamarci fuori sul balconcino. La visuale dal terrazzo copre la zona Sud (181° in bussola, guardando
diritto). A ore 10-11 rispetto al punto d’osservazione si è visto questo “coso” (che ad un certo punto
sembrava avere una forma a triangolo, con un punto interno illuminato e collegato ai tre vertici): per 5-7
minuti si è spostato con traiettorie irregolari. Poi è sparito sotto un orizzonte dettato dai tetti dei palazzi di
fronte. Erano le 22.30, il cielo era coperto (dunque non poteva esserci alcuna interferenza con stelle e
quant’altro). Lanterne cinesi? Palloni? Praticamente impensabile, visto il moto irregolare e a scatti. Escludo
anche l’ipotesi di un drone: a quell’ora? Difficile. E poi volava troppo alto. Il buio ci ha impedito di filmare
o di fare foto (sarebbero state, in ogni caso, immagini pessime anche perché quello che io definisco Ufo non
era vicino), ma tutti siamo stati colpiti dalla stranezza dell’episodio. Ho guardato anche le cartine IFR di
Linate (area, partenze e arrivi): praticamente impossibile che fosse un aereo in decollo o in atterraggio. Non
tiro alcuna conclusione, ci mancherebbe, ma pongo una domanda: qualcuno dei lettori milanesi ha forse visto
la stessa cosa?
Un caso "Amicizia" sulle Ande: Vlado Kapetanovic e le sue 170 ore con gli Alieni
A proposito di contatti già avvenuti con gli Alieni, ecco la storia di
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Un caso "Amicizia" sulle Ande: Vlado Kapetanovic e le sue 170 ore con gli Alieni
Vlado Kapetanovic. Chi è? Classe 1918 – non ci risulta che sia passato a miglior vita…-, è un montenegrino
emigrato in Perù per dimenticare gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Ha lavorato come ingegnere
nella centrale idroelettrica di Huallanca, sulle Ande, e nel corso delle sue escursioni sulle montagne ha
incontrato varie volte visitatori provenienti dal pianeta Apu, dei quali parla nei suoi libri. Il più importante,
probabilmente, è “170 ore con gli extraterrestri” (in Italia è edito da Edizioni Verdechiaro, il prezzo è di
12,50 euro), che narra una vicenda molto simile a quella di Amicizia. Ecco la recensione di Exonews: “Gli
extraterrestri incontrati da Vlado Kapetanovic non sono né angeli, né invasori: sono esseri come noi che,
grazie ai loro elevati valori di servizio, hanno potuto sviluppare le loro potenzialità di esseri universali.
Nonostante l’iniziale scetticismo, l’autore, di fronte alle meraviglie e alle straordinarie guarigioni delle quali
fu testimone, dovette accettare l’evidenza che questi visitatori provenivano davvero dallo spazio. Sulle loro
astronavi, Vlado vide il passato dell’umanità e altri avvenimenti che, con sua grande sorpresa, sarebbero
accaduti in futuro. L’esperienza incredibile vissuta da Vlado è impossibile da accettare con razionalità, come
del resto tutti i casi di questo tipo… solo per il motivo che il lettore non li ha vissuti in prima persona e
pertanto permane in lui un misto di stupore e dubbio. Tuttavia egli non è l’unico a raccontare incontri di
questa natura e molti, come nel suo caso, sono avvenuti in zone montagnose o vulcaniche del nostro pianeta…
come se i nostri confratelli cosmici preferissero le alte montagne.
In questo caso si
tratta delle Ande peruviane, quell’area carica di magia millenaria dove si celano ancora enormi misteri. Nel
libro emerge spontaneamente la profonda spiritualità che incontri come questo riescono a trasferire nei
contattati, e la sua lettura toglierà – anche al lettore più scettico – ogni dubbio sull’esistenza degli
extraterrestri, che sono semplicemente nostri fratelli…”. Se volete approfondire ulteriormente, potete tuffarvi
in questo linke leggere, sempre grazie a Exonews, un interessante articolo (è in inglese, ma è facilmente
comprensibile). Si parla anche del “minius”, “l’origine di tutta la vita”, la più piccola particella esistente tra
il nulla e il primo scampolo di materia. Un amico del blog, che ha voluto approfondire la figura di
Kapetanovic, paragona il “minius” al Bosone di Higgs.
Ad Anzio presento la mia guida ufologica
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Un caso "Amicizia" sulle Ande: Vlado Kapetanovic e le sue 170 ore con gli Alieni
Il prossimo 7 aprile nella sala del consiglio comunale di Anzio, a
Villa Sarsina, presento la guida “Turisti per Ufo – I 51 posti alieni da visitare nel mondo” che ho realizzato
assieme a Ottavio Daviddi e Sara Caffulli. Appuntamento dalle 17.30 in poi: mi aspetto un pubblico
numeroso, interessato e curioso per approfondire i temi proposti dalla mia, anzi dalla nostra, “Lonely Planet”
dell’ufologia.
A Pomezia convegno ufologico il 10 aprile
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Un caso "Amicizia" sulle Ande: Vlado Kapetanovic e le sue 170 ore con gli Alieni
E pochi giorni dopo, il 10 aprile per la precisione, ecco un secondo
appuntamento ufologico praticamente nella stessa zona (o comunque, poco distante da Anzio). Mi riferisco
infatti a Pomezia, che ospiterà la terza edizione del Convegno di ufologia, con la partecipazione del Centro
Ufologico del Mediterraneo presieduto da Angelo Carannante. Il tema dell’incontro è “Alieni. Da dove
vengono? Paura dell’invasione!”: gli organizzatori assicurano la presenza anche di Piero Zanfretta.
Ufologia, magia, stregoneria e le discutibili certezze della scienza
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Ufologia, magia, stregoneria e le discutibili certezze della scienza
Di solito non partecipo ai
convegni ufologici, più che altro a causa degli impegni di lavoro. Ultimamente, invece, sono riuscito a fare
un salto sia a quello di Milano di Sabrina Pieragostini sia, sabato scorso, a quello di Savona, organizzato dal
Centro Ufologico Mediterraneo di Angelo Carannante e patrocinato dal Comune. A parte l’invito che avevo
ricevuto in Liguria, mi incuriosiva un aspetto: le polemiche dei giorni precedenti, sfociate in una diatriba
anche sulla stampa locale, per l’appoggio dato dall’amministrazione locale. Ne ho lette di ogni e in
particolare una, di fronte alla quale non so se sganasciarmi dal ridere oppure se preoccuparmi per il livello di
fesserie al quale si può arrivare: l’ufologia non può essere considerata un evento culturale perché va
equiparata alla magia e alla stregoneria. Bene, allora uno si immagina che la sala strapiena (anche alla ripresa
dei lavori al pomeriggio: non sempre è così) pulluli di personaggi dark, di cultori dei riti voodoo o, se proprio
va bene, del Mago do Nascimento (quello di Wanna Marchi). Invece vai in quel locale e scopri innanzitutto
un’umanità assortita fatta di giovani, meno giovani, perfino di famiglie con bambini piccolissimi.
Soprattutto, scopri che tutti sono incuriositi di fronte al fenomeno Ufo perché, pur essendo impropria la sua
automatica associazione con l’esistenza aliena, in realtà è la principale porta d’accesso alla questione di
fondo: siamo soli sì o no nell’universo? Ecco, credo che la madre di tutte le domande sia oggi un “topic”
molto diffuso e gettonato. Beffeggiare chi si pone l’interrogativo è una stupidaggine solenne, detto che il
compito dell’ufologia è di alimentare il dibattito con argomenti seri e tenendo lontano cialtroni e falsificatori.
Ma questo, in verità, è anche il minimo sindacale. E per concludere, visto che spesso si tira in ballo il primato
della Scienza in certi argomenti (sia chiaro: non sono affatto contrario alla Scienza, che reputo centrale e
cardinale nella vita del genere umano; semplicemente non mi piace l’atteggiamento arrogante che spesso si
ha in suo nome), vorrei aggiungere quanto ha scritto l’astrofisico Trinh Xuan Thuan:
“Va anche detto quanto la descrizione ideale del metodo scientifico potrebbe lasciarci credere che la
scienza non è poi così obiettiva nell’analisi e. Per cominciare, nell’interpretare i risultati lo scienziato
è influenzato dalla sua formazione professionale, dall’apprendistato a fianco dei suoi maestri, dalle
interazioni con i colleghi, dalla lettura delle opere pubblicate, e, una volta realizzate le osservazioni e
gli esperimenti, l’analisi e l’interpretazione avvengono alla luce dell’universo interiore, fatto di
concetti e di teorie, proprio di ogni scienziato. Ad esempio, l’astrofisico farà appello a una teoria
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Ufologia, magia, stregoneria e le discutibili certezze della scienza
della formazione delle galassie, mentre il suo collega, che è un fisico, si riferirà a una teoria delle
forze nucleari. Aderire a una teoria piuttosto che a un’altra a volte è un’operazione in cui
intervengono dei preconcetti: il ricercatore può essere influenzato dalle opinioni dei suoi maestri o dei
suoi colleghi (quella che viene chiamata una “scuola” scientifica), oppure, peggio ancora, da
fenomeni di moda. Nella scienza, come in tutti gli altri campi, bisogna effettivamente diffidare delle
mode: una teoria che riscuote il consenso della maggioranza non è necessariamente quella giusta.
Molti dei suoi fautori non l’hanno esaminata con spirito critico, ma l’adottano per conformismo, per
inerzia intellettuale, o magari perché quella teoria è difesa da qualche capofila particolarmente
eloquente o influente. Lo scienziato non può osservare la natura in modo perfettamente oggettivo;
Einstein scrive: «I concetti fisici sono libere creazioni della mente umana e, anche se paiono essere
determinati unicamente dal mondo esterno, non lo sono. I nostri sforzi per cogliere la realtà sembrano
quelli di un uomo che cerca di comprendere il meccanismo di un orologio chiuso. Vede il quadrante e
le lancette che si muovono, lo sente anche ticchettare, ma non ha alcun mezzo per aprire la cassa”.
La “contraddizione” di Stephen Hawking
Stephen Hawking, come noto, è tra i più convinti sostenitori della
vita extraterrestre. E ha pure co-finanziato la ricerca di segnali intelligenti nel cosmo. Però se da un lato
incentiva certi studi, dall’altro sembra preoccupato, anzi intimorito, dall’eventuale contatto. Per cui ecco la
tesi, contraddittoria rispetto a quanto a fatto, di non entusiasmarsi nella caccia a ET. Lo ha detto nel film
online “Stephen Hawking’s Favourite Places”: “Il progetto Breakthrough Listen passerà in rassegna milioni
di stelle più vicine in cerca di segnali di vita, ma so che c’è un posto in cui possiamo iniziare a guardare. Un
giorno forse riceveremo un segnale da un pianeta come Gliese 832c, ma dobbiamo stare attenti a rispondere:
potrebbero considerarci alla stregua di come noi consideriamo i batteri oggi”. Non proprio il massimo.
Ufoleaks: Presidenti Usa, bugie e …videotape!
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Ufoleaks: Presidenti Usa, bugie e …videotape!
E’ uscito da poco Ufo Leaks, un bel libro che anch’io sto
leggendo. Il nostro amico (nonché mio collega) Angelo Pugliese l’ha già fatto e ha preparato per noi
questa recensione.
Larry Holcombe, 73 anni, è un ricercatore indipendente nell’ambiente ufologico statunitense. Sa benissimo
di non avere le competenze da astrofisico o da esobiologo e non ha problemi ad ammetterlo. Ma sa fare un
buon lavoro di ricerca, basandosi su tanto materiale giornalistico e archivistico a cui aggiunge anche un
pizzico di analisi in cui il filo conduttore è appunto il passaggio del mandato presidenziale da un uomo di
Stato ad un altro, partendo da Roosevelt, fino ad arrivare all’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack
Obama. Il risultato di tutto ciò è “Ufoleaks. I documenti segreti della Casa Bianca da Roosevelt a Obama”,
edito in Italia dalla Piemme di Milano, un libro in cui il primo interessante “scoop” riguarda un Presidente
“insospettabile” per la sua passione ufologica e anche le presunte modalità con cui avrebbe voluto porre in
atto la cosiddetta “disclosure”: Richard Nixon. A raccontare ad Holcombe, in questo appassionante e mai
pesante testo, la “strana richiesta” di collaborare con la Presidenza Usa per un documentario sugli Ufo che
avrebbe avuto in qualche maniera un qualcosa in più in termini di prove è il produttore televisivo Robert
Emenegger, personaggio affermato nel mondo della pubblicità e della divulgazione cinetelevisiva
statunitense a cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70, che proprio nell’anno che porterà alla seconda rielezione
di Nixon (e che vedeva l’ex vice di Eisenhower preparare assieme a Kissinger il suo storico viaggio in Cina),
il 1972, viene contattato da il Comitato per la Rielezione del Presidente, per lavorare come consulente per i
media ad un documentario “misterioso” che avrebbe dovuto parlare di un nuovo progetto scientifico per gli
Usa. Emenegger all’inizio viene “portato a spasso” dagli uomini dello staff di Nixon per valutare diversi
progetti allora in corso, come l’uso dei raggi laser, o l’addestramento dei delfini per le demolizioni
sott’acqua, ma poi, un una base dell’Aviazione Americana in California, in una “stanza sicura e pulita” (da
microspie e cimici) gli viene annunciato che il vero oggetto del documentario sarebbero stati gli Ufo e la
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Archivio 2016
Ufoleaks: Presidenti Usa, bugie e …videotape!
voglia da parte del Presidente in carica di annunciare che qualcosa di vero c’era e che si sarebbe potuto
utilizzare materiale video degli anni 60 riguardante un atterraggio di un oggetto discoidale in una base Usa.
Allo stesso tempo viene avvertito che se alla Casa Bianca erano favorevoli, tanti erano contrari a questo tipo
di processo di comunicazione e che la prudenza non sarebbe mai stata troppa. L’uomo della tv statunitense
rimane sbalordito. Ma decide di accettare la sfida. In effetti troverà degli ostacoli e neanche tanto piccoli. Del
filmato dell’atterraggio non avrà altro che il permesso di rievocarlo con animazioni nell’ambito del famoso
documentario, che però comunque verrà alla luce e che per la modalità e l’approfondimento di alcuni temi
della questione ufologica sarà uno dei più seri e allo stesso tempo “possibilisti” sulla origine extraterrestre
del fenomeno mai andato in onda fino allora in una rete televisiva:”Ufo.It has Begun”. Per chi fosse
interessato a dare una occhiata a questo documentario, i link di due versioni dello stesso andate in onda negli
anni 70 sono qui:
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Ufoleaks: Presidenti Usa, bugie e …videotape!
La storia di Emenegger e di come fu contattato da personalità vicine alla Presidenza Nixon è tutta nel libro,
così come nello stesso testo si racconta la gestione “ragionata” da parte di Roosevelt e di Truman del
“segreto Ufo” o di come, per esempio, il vice di Nixon, poi a sua volta Presidente, Gerald Ford, fosse stato
nella sua attività politica precedente uno dei più accesi fautori della necessità di una disclosure da parte
dell’autorità statale sull’argomento o su come George Herbert Bush, nel suo mandato di Presidente si trovò a
fronteggiare la vicenda degli avvistamenti di massa in Belgio o di come il suo predecessore Reagan venne
scosso dalla vicenda dell’avvistamento avvenuto al largo dell’Alaska da parte del volo di linea della Japan
Air Lines, nel 1986. Fu colpito tanto da far “secretare” tutto quello che riguardava tale vicenda. Holcombe ha
il merito in questo testo di non cadere nella “vulgata” complottista, ma neanche nello scetticismo di ritorno.
Invece cerca semplicemente di ragionare sui motivi per cui per il più importante Paese di quello che era il
blocco occidentale fosse “difficile”, se non impossibile, immaginare una strategia di comunicazione su un
fenomeno di cui non si ha sicuramente una gestione e comprensione totale. Per la serie e quantità di notizie
“nuove” ( almeno per il pubblico italiano) e anche per la raffinatezza nel modo di trattarle, il libro
dell’autore americano va letto e allo stesso tempo va anche preso come spunto per chi nel resto del mondo
occidentale, nel proprio Paese, volesse fare lo stesso tipo di lavoro, partendo appunto dalla successione alle
cariche di governo dal dopoguerra ad oggi dei principali protagonisti della politica e di come, in alcuni
determinati momenti, legati alle grandi “ondate” di avvistamenti, hanno provato ad affrontare l’argomento.
Angelo Pugliese
Ufo e linguaggio
Il fenomeno Ufo è una questione di linguaggio?Quel linguaggio che , magari è il prodotto della nostra mente
e come tale potrebbe anticipare una realtà – qui, l’Ufo- dove ci si può provare ad esternare ciò che potrebbe
essere vissuto intimamente come “insensato” in sé ma , terribile e così devastante da non poterlo governare .
Sembrerebbe quasi essere un’immagine primordiale quasi una visione primitiva del mondo, un qualche
cosa di innato o ereditato che è rimasto nella mente che…esplode in un certo momento mettendo in una
condizione di parlare dell’esperienza umanizzando o quasi addomesticando i personaggi ,qui extraterrestri,
per cercare comprensione o qualche spiegazione dagli altri per non sentirsi soli a vivere qualche cosa che
potrebbe diventare nel tempo ingestibile umanamente con il rischio di essere marchiati a vita come pazzi
forse perché il nostro linguaggio appunto è troppo “umano”rispetto a ciò che va oltre e che avrebbe
necessità di parole nuove per essere accettato o capito?
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Ufo e Alieni sbarcano su "La Lettura" del Corriere
Ufo e Alieni sbarcano su "La Lettura" del Corriere
Un post breve per annunciare una notizia che, mi auguro, sarà
motivo di soddisfazione anche per voi. Sul numero in arrivo de La Lettura, il magazine culturale del Corriere
della Sera che ormai vive di vita autonoma, ci saranno due pagine dedicate agli Ufo e agli Alieni.
L’appuntamento è per domani (nel senso di domenica 21 febbraio) e la sezione è quella denominata
“Orizzonti-Visual data”. Troverete, a doppia pagina, un’infografica davvero bella che a sinistra riporta
alcuni casi famosi dell’ufologia, oltre alla classificazione di Hynek relativa agli incontri ravvicinati, e a
destra due tabelle-grafico che riconducono allo storico degli avvistamenti in Italia con i numeri raccolti dal
Cun (il secondo di questi due contributi riproduce una mappa del nostro Paese con la densità, regione per
regione, degli episodi). Su questa base abbiamo imbastito due articoli. Il pezzo che mi è stato richiesto,
avendo realizzato nel 2012, assieme a Ottavio Daviddi e a Sara Caffulli, la guida “Turisti per Ufo, i 51 luoghi
alieni da visitare nel mondo”, vuole essere un sintetico pro memoria per potenziali escursionisti che
intendono visitare, appunto, posti legabili a storie di Ufo e affini. A destra, invece, ecco un curioso contributo
di Francesco Gungui, autore di libri per ragazzi tra cui la serie distopica “Canti delle Terre divise”. Il suo
intervento ci racconta “dello sbarco di organismi essenziali su navi scalcagnate ai tempi dell’integrazione
spaziale”. Davvero divertente e arguto. Riporto giusto la chiosa, come invito ad acquistare questo numero del
magazine (costa 50 centesimi e, ovviamente, offre parecchio d’altro da leggere): “Ci chiamavano «alieni»,
mentre per descrivere la loro specie utilizzavano il termine «umani», l’unico che, a quanto pareva, li
accomunava tutti. La verità la compresi solo molti anni dopo, quando l’integrazione, lungi dall’essere
compiuta, aveva fatto significativi passi avanti. Alieno è semplicemente chi arriva, l’umanità invece è una
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Ufo e Alieni sbarcano su "La Lettura" del Corriere
conquista. Per tutti”.
Ufo and Nukes: l'occhio "alieno" sui siti nucleari e la revisione del caso di Rendlesham
Voglio celebrare l’ormai trascorso 2 luglio – giornata mondiale dedicata agli Ufo – con la fatidica frase: “A
volte ritornano”. Se non gli Alieni (per chi non ci crede, ovvio…), almeno le storie legate ad essi e agli
avvistamenti di oggetti non identificati. La storia che riappare dal passato è quella del caso del 26 dicembre e
28 1980 nella foresta di Rendlesham, dalle parti di Woodbridge nel Suffolk. Nell’ambito della storiografia
ufologica, questa vicenda è definita la Roswell britannica. Sintesi minima, lasciandovi a questo link di
Wikipedia per i dettagli completi: avieri della base avvistarono una luce strana e furono attirati da essa nella
foresta, scoprendo un oggetto che si posava sul terreno e che emetteva una luce lampeggiante e dei “marker”
dalla forma di strani geroglifici. Dettagli accessori: gli animali erano spaventati e furono rilevati tassi di
radioattività anomali. L’episodio si ripeté nella notte del 28. E non solo: la novità è che ci sarebbero stati
tanti altri avvistamenti di Ufo e che i radar militari ne furono testimoni. Anche quello del 26 ebbe una
“multivisione”: oltre all’incontro diretto nella foresta, fu seguito dagli addetti delle torri di controllo delle
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Ufo and Nukes: l'occhio "alieno" sui siti nucleari e la revisione del caso di Rendlesham
basi di Bentwaters e Woodbridge e tracciato dai rispettivi radar.
Quelle erano basi Raf affittate dagli Usa e nella prima erano conservate armi nucleari. Ecco allora la tesi del
ricercatore Robert Hastings, che con il suo libro “UFOs and Nukes: Extraordinary Encounters at Nuclear
Weapons Sites” avanza questa conclusione: gli Ovni (e gli Alieni) tengono d’occhio i siti nucleari degli
umani. Questo spiegherebbe la frequenza di quei passaggi nel Suffolk (sarebbero avvenuti per anni e anni…) e
anche in altre zone del pianeta dove si maneggia l’atomo a scopi militari. Questa idea è stata avanzata anche
da altri e documentata in vario modo. Hastings sembra solo portare ulteriore, ma interessante credito. Il
filmato che potete vedere qui in alto è un riassunto di un documentario più lungo (Ufo and Nukes: the secret
link revealed) che trovate nella rete ma che ad ogni modo potete vedere a questo link.
Torriglia, due donne avvistano un Ufo enorme
E’ il caso di dirlo: a volte ritornano. Così è, o sembra, quando di
mezzo c’è Torriglia, la località dell’entroterra genovese diventata famosa per le vicende del caso Zanfretta
(e, dieci anni dopo, dunque sulla fine degli anni 80), per la forse meno nota ma non meno interessante
vicenda di Quota Mille. Orbene, che cosa capita in questo “locus zanfrettianus”? Succede che il giorno di
Capodanno due giovani donne hanno (o avrebbero, se preferite) avvistato un enorme Ufo. E la zona è proprio
quella di Marzano, la frazione che è stata al centro della vicenda dell’ex metronotte. Le domande sono tante:
tutto vero quello che hanno visto? Parrebbe proprio di sì. Aveva allora ragione Zanfretta, che di recente ha
dichiarato che gli Alieni si sarebbero rivisti? Mah, intanto le due donne non si sono imbattute nei fatidici
Dargos (buon per loro…) e poi c’è da dire che ultimamente Piero esterna con eccessiva frequenza… Ad ogni
modo non sembra affatto una cavolata. E nella storia è stato coinvolto Rino Di Stefano, il collega genovese
che 37 anni fa visse in presa diretta il caso-Zanfretta, scrivendo pure un libro di successo. Ecco, Rino è
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Torriglia, due donne avvistano un Ufo enorme
andato dalle due donne, assieme a due rappresentanti del Cun, e ha raccontato la chiacchierata avvenuta con
la stessa chiarezza e con la stessa equidistanza che aveva usato a suo tempo nel libro (si è fatto fare anche dei
disegni dell’oggetto avvistato: quello che vedete sopra è proprio frutto della relazione delle testimoni). Non
voglio levare nulla né a lui né al Cun che ha ospitato per primo il racconto: vi rimando, pertanto, al link del
sito. Troverete una storia a mio avviso interessante e ricca di ricorrenze giustappunto “zanfrettiane”. Il che la
rende decisamente inquitante. Non a caso, come leggerete, ha mosso un po’ di acque. P.s.: Rino Di Stefano è
stato da me avvisato di tenersi pronto a intervenire per raccontare ulteriori dettagli.
Quell’Ufo del Lago di Como…
In tema di avvistamenti, però, c’è anche un fatto accaduto nei
giorni scorsi sul Lago di Como. E’ stato il mio amico e collega Pino Allievi, grande firma
dell’automobilismo della Gazzetta dello Sport, a girarmi quanto gli ha riferito un suo conoscente (che è un
professionista legato a un personaggio famoso). La persona che ha osservato l’oggetto, assieme alla moglie,
è uno scettico in tema di dischi volanti e Alieni, pur essendo interessato alla materia con curiosità: ma dice
che questa esperienza l’ha davvero colpito. Il fatto è presto spiegato. Sabato 23 gennaio, alto Lago di Como:
alle 20 è apparso un oggetto che si muoveva a zig zag. Era di colore rosso. L’amico di Pino l’ha fotografato
con tempo di 1/40: purtroppo la foto, che vedete sopra, è quella che è e non consente di apprezzare la forma
dell’Ufo, ma l’impressione dei testimoni è che avesse una forma discoidale. Ad ogni modo, sia l’uomo sia
la moglie escludono che si trattasse di lanterne cinesi: il moto a scatti, con rapidi inversioni di rotta, lo
esclude. L’avvistamento è durato circa mezzo minuto, poi il disco è sparito. Chi fosse stato a sua volta
testimone del fatto, può dire la sua. Anzi, è invitato a farlo.
Titano, l'HCN e quel salto culturale sulla vita aliena
La notizia deriva da una ricerca della Cornell University di Ithaca (stato di New York) e riguarda Titano, il
più grande dei satelliti di Saturno. E’ più grande di Mercurio e se ruotasse attorno al Sole potremmo
battezzarlo come pianeta. Ma c’è di più: ci sono prove dell’esistenza di fiumi e laghi, oltre che di
precipitazioni piovose. Ma non c’è l’acqua di mezzo, bensì il metano, che produce peraltro fenomeni di
erosione grazie ai quali si sono originate valli e montagne. La mancanza di acqua liquida e la realtà di
temperature bestiali, nell’ordine dei -180 gradi centigradi, avevano portato a escludere la possibilità della
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Titano, l'HCN e quel salto culturale sulla vita aliena
vita. Ecco invece, grazie allo studio di cui sopra, il contrordine: la presenza di cianuro di idrogeno, rilevata
dalle apparecchiature della sonda Cassini, riporta in gioco la questione. l’HCN, infatti, anche in condizioni
estreme ha la capacità di dare origine a una molecola complessa denominata “polyimine”, la cui proprietà
ricorda quella dei catalizzatori: è in grado di accelerare alcune reazioni chimiche.
Dettaglio fondamentale:
ciò accade anche se le radiazioni solari, come in questo caso, sono minime. Questo lavoro è già avvenuto
sulla Terra e in questo caso la maggiore vicinanza del Sole è stata d’aiuto. Ovviamente, il polyimine andrà
adesso trovato su Titano, per ora siamo alle ipotesi per quanto plausibili. A mio giudizio questa notizia,
sperando che nella comunità scientifica ci sia la voglia di approfondirla e di cercare nuove conferme, mentre
di solito in questi casi di tende a minimizzare quasi che ci fosse una vera paura a chiudere il cerchio, contiene
un valore particolarmente importante. Vale a dire: spiega che davvero possiamo (o dobbiamo?) abituarci
all’idea che la vita può procedere non solo secondo i termini ai quali siamo abituati, ma che probabilmente
scorre su più binari. Qualche anno fa c’era già stata una scossa significativa, con la scoperta di un batterio
che nel Mono Lake (in California) resiste in un ambiente dominato dall’arsenico e con scarsa presenza di
fosforo. Successivamente quella valutazione fu in parte ritoccata, perché due studi dimostrarono che in
assenza totale di fosforo la crescita del batterio si blocca. Ma d’altro canto ha confermato che può
sopravvivere in un ambiente particolarmente ostile (secondo certi parametri) come, appunto, l’abbondanza di
arsenico. Mia riflessione: abituarsi al principio che la vita non è incanalata in unico percorso è un po’ come
accettare che non esista un solo universo, ma un sistema di “multiversi”. Credo che siano i due poli di un
salto culturale necessario e prioritario, nella speranza che sia la comunità scientifica a codificarlo senza più
dubbi e remore. Mi spingo oltre: è una condizione basilare se si vuole davvero essere pronti a misurarsi con
la vita aliena.
Società storica certifica il caso Reed: fu vero contatto con un Ufo
Navigando e scartabellando nel mare magnum di Internet è saltata mi è saltata all’occhio una notizia
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Società storica certifica il caso Reed: fu vero contatto con un Ufo
interessante che ci conduce negli Usa, riporta agli anni 60. In sintesi, la storia è questa: per la Società
Storica di Great Barrington, l’incontro avvenuto nel 1966 tra Thomas Reed e un Ufo è significativo
e vero. E per ufficializzare ha rilasciato tanto di certificato (quello che vedete qui riprodotto). Non
credo che enti di questo livello elargiscano a man salva riconoscimenti del genere. Forse l’umanità
dovrebbe cominciare ad accettare il concetto che nella vastità dei casi di avvistamento, fatte le
opportune scremature, episodi di contatto sono già avvenuti. Ecco il testo pubblicato dal sito
fanwave.it
Che la Terra non sia più il centro dell’universo è pacifico (o almeno dovrebbe esserlo) dal sedicesimo secolo,
che esistano pianeti extrasolari è ugualmente accertato ma la prova di segni di vita su altri pianeti è ancora da
acquisire. In compenso qualcuno inizia ad accettare come fatto storicamente comprovato il contatto tra esseri
umani e Alieni, sia pure con una trentina d’anni di ritardo rispetto a “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. La
Società Storica di Great Barrington (Gbhs), in Massachussets, in una lettera datata 6 febbraio 2015 resa nota
dal sito Openminds, ha formalmente e ufficialmente ammesso il primo caso di Ufo “da un altro mondo” della
storia americana. L’incontro avrebbe coinvolto Thomas Reed, un residente di Great Barrington, e la sua
famiglia, il primo settembre 1969 e sarebbe avvenuto dopo una serie di avvistamenti Ufo confermati da
dozzine di testimoni della zona, alcuni dei quali contattarono anche la radio WSB di Great Barrington, che
all’epoca riferì dell’avvenimento. Secondo il Boston Globe, Reed (che oggi ha 55 anni) ha sostenuto che
questo avvistamento Ufo faceva parte di una serie di strani incontri avuti da lui e dalla sua famiglia a partire
nel 1966 (un altro contatto sarebbe avvenuto l’anno seguente, poi ancora due anni dopo, nel 1970). Il primo
incontro avrebbe avuto luogo presso il loro allevamento di cavalli, quando Reed, all’epoca un bambino di 6
anni, vide delle strane luci provenire dalla foresta vicino a casa e delle strane figure in salone. Poco dopo lui
e suo fratello minore, Matthew, nel bosco vicino a casa avrebbero visto un Ufo a forma di disco, per
ritrovarsi infine a bordo dove sarebbe stata mostrata loro la proiezione di un salice. Reed aveva già
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Società storica certifica il caso Reed: fu vero contatto con un Ufo
raccontato molte volte la sua storia ma finora nessuno gli aveva creduto: ora la direttrice della Gbhs, Debbie
Oppermann, ha confermato al Boston Globe di giudicare autentica la storia “sulla base delle prove che ci
sono state date” e di ritenere l’evento “significativo e vero” e questo fatto è di per sé inedito, visto che è la
prima volta che una società storica “mainstream” o un museo negli Stati Uniti dichiarano come fatto
accertato e autentico un incontro con un Ufo. O quanto meno è la prima volta che un americano ha vissuto
un’esperienza che ha ritenuto essere un “incontro ravvicinato del terzo tipo” molto prima che Steven
Spielberg, nel 1977, lo descrivesse nel suo celebre film.
Schiaparelli sabotata dalla Nasa? Scott Waring ne è sicuro
Vista la sua passione per Marte, ho chiesto al nostro Tetricus un commento sulle affermazioni di Scott
Waring circa lo schianto della sonda europea Schiaparelli sul Pianeta Rosso. Qui sotto trovate il suo
pensiero. Aggiungo un dettagli, fattomi notare da un collega che ha osservato la cartina che vedete: le
esplorazioni su Marte sembrano concentrarsi in un’area ben definita (e anche questo sarebbe un
punto su cui riflettere); non è che abbia davvero dato fastidio che Schiaparelli fosse destinata a posarsi
proprio in quella zona? Ma ecco il testo di Tetricus.
Secondo il sito Ufo
Sightings Daily gestito da Scott Waring, la sonda europea Schiaparelli è stata sabotata dalla Nasa (questo il
link per leggere l’originale). L’Ente spaziale americano, secondo Waring, non avrebbe infatti alcun interesse
a farsi “scippare” all’ultimo momento l’annuncio della presenza della vita su Marte da una missione europea
che vede tra l’altro la partecipazione della Russia. Il ricercatore indipendente formula precise accuse contro
la Nasa anche in riferimento a episodi passati: “…what I was going to say is that Nasa destroyed the Phobos
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Schiaparelli sabotata dalla Nasa? Scott Waring ne è sicuro
Russian Probe back in March 25, 1989 and Nasa also destroyed the Russian Mars (Nov 2011) lander while it
was still in Earth orbit…lost communication I might add…over America. Now there is no way Nasa will permit
any other country to get the first dibs on discovering life on Mars!”
Tuttavia l’ipotesi che l’Esa sta considerando è la prematura
apertura del paracadute che avrebbe provocato un’attivazione anticipata dei razzi di frenata e il conseguente
anticipato spegnimento, facendo cadere la sonda sulla superficie marziana da una quota eccessiva che
l’avrebbe danneggiata. Ma, a nostro parere, esiste anche una seconda ipotesi che può confermare il
sabotaggio. E’ infatti tecnicamente possibile azzerare le comunicazioni di Schiaparelli provenienti dalla
superficie marziana. Danneggiando la sonda con armi laser? Non è necessario ricorrere a certe soluzioni
estreme e costose. La tecnologia esiste ed è di facile e realizzazione: si chiama jammer. Si tratta di un
disturbatore di frequenza in grado di azzerare – ad esempio – le comunicazioni dei cellulari in una
determinata area. Nel nostro Paese ne è proibito l’uso, ma esistono decine di siti, soprattutto cinesi, che li
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Schiaparelli sabotata dalla Nasa? Scott Waring ne è sicuro
vendono per pochi euro: è insomma facilissimo procurarseli.
Trattandosi di una tecnologia a basso costo, non può escludersi che la Nasa, conoscendo le frequenze di
comunicazione di Schiaparelli, abbia potuto azzerarle attraverso una semplice emissione di onde radio dirette
con precisione millimetrica sul lander europeo, zittendolo per sempre. L’operazione sarebbe potuta avvenire
da uno dei satelliti Nasa in orbita ormai da anni intorno a Marte, oppure dallo stesso rover Opportunity, che si
trova a operare ad appena quindici chilometri dal luogo di atterraggio della sonda europea. Riferiscono infatti
fonti ufficiali dell’ ente spaziale americano che Opportunity si preparava a immortalare con le sue telecamere
l’entrata nell’atmosfera del lander europeo, aspettativa purtroppo andata delusa. Abbiamo parlato
naturalmente di ipotesi tutte da dimostrare: occorre procedere con cautela di fronte a certe tesi che
sottintendono complotti e dietrologie. Ma è corretto aggiungere che la tecnologia per un’operazione di
questo genere esiste ed è alla portata di tutti.
Tetricus
Scantamburlo, i "black project" e gli avamposti umani su Marte
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Scantamburlo, i "black project" e gli avamposti umani su Marte
Al recente convegno di Pomezia promosso dal Cufom, Luca Scantamburlo – colui che anni fa sollevò il
caso di Apollo 19 e 20 – ha avuto modo di intervenire e di esporre un’altra storia che non mancherà di
scatenare interesse (e polemiche, visto che Luca ha una schiera di interlocutori che non manca di
“incrociare le armi” con lui). Vi lascio allora alle sue parole, con una precisazione: il testo completo lo
trovate sul suo sito, Angeli Smarriti, il cui link è questo. Sotto, invece, ecco una sorta di presentazione
del suo lavoro, redatta da lui stesso: l’ha integrata con un ulteriore commento.
Siamo realmente andati sulla Luna? Armstrong ed Aldrin sono stati davvero i primi uomini a calcare il suolo
lunare, nel luglio 1969? Ho atteso il convegno Cufom per diffondere un comunicato stampa che vuole dare
stimoli alla ricerca di frontiera, soprattutto storica, e fornire un contributo al complesso quadro geopolitico e
di storia dell’astronautica del XX secolo, connesso a “presenze altre” sulla Luna, e non solo, che
giustificarono a suo tempo – nel corso della Gara allo Spazio fra le due superpotenze Usa e Urss – le ingenti
spese di denaro da parte del Complesso Militare industriale e del Dipartimento della Difesa americano, e non
solo di essi (black budget)…nell’approntare un programma spaziale separato, e parallelo a quello della Nasa.
Un programma che ebbe anche una cooperazione con l’Urss per costruire avamposti umani su Marte, ma in
gran segreto. Diversi retroscena del caso Apollo 19 /20 saranno più chiari dopo la lettura del mio
comunicato.
Alcune ombre ed ambiguità permangono, ma il quadro
di disclosure che emerge è più netto e connette numerosi personaggi ed eventi della storia della conquista
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Scantamburlo, i "black project" e gli avamposti umani su Marte
spaziale, soprattutto statunitense, ma anche sovietica. Sullo sfondo, le presenze “altre” sul nostro satellite
naturale. E non solo lì. Marte, invece, come traguardo negli anni 70 del secolo scorso per cominciare il
progetto di colonizzazione umana, ma in ambito militare (Project RedSun). La mia resta una testimonianza,
costruita anche su un percorso di ricerca giornalistica e storica, fatto con modesti mezzi e modeste
forze. Sulla base della mia comprensione degli eventi e del complesso quadro di fuga di informazioni pilotata
da taluni addetti ai lavori del mondo astronautico, che restano ancora oggi nell’ombra, ma che hanno dati
alcuni indizi, ed elementi per comprendere cosa accadde realmente durante gli anni 60 e 70 della corsa allo
Spazio.
UN BREVE COMMENTO AL COMUNICATO STAMPA
A proposito delle informazioni che mi diede “John
Moonwalker” sul veicolo spaziale “Apollo D-2” (ideato dalla General Electric: eccolo nel rendering
dell’epoca), riferendosi alla presunta prima missione di allunaggio della storia, c’è da dire che dovremmo
specificare “veicolo spaziale” e non “razzo vettore”, come ho scritto nel mio comunicato
stampa-testimonianza. Forse l’insider di YouTube intendeva usare l’espressione “Apollo D-2” in un
contesto generico, in un senso più ampio, intendendo l’Apollo D-2 all’interno del razzo, in analogia alla
capsula Apollo, posta sulla cima del gigantesco razzo vettore Saturno V prima del lancio. Comunque ho
trovato che ben 12 industrie aerospaziali dell’epoca furono invitate nel 1961 dalla NASA a proporre un
contratto con uno studio tecnico-teorico di fattibilità per costruire un veicolo spaziale capace di andare sulla
Luna e tornare sulla Terra. Nel novembre 1961 la Nasa scelse il progetto della North American Aviation Inc.
La General Electric (GE) effettivamente propose alla Nasa nel luglio 1961 un progetto denominato proprio
“Apollo D-2”, la stessa espressione usata dall’insider che ha svelato il Programma Spaziale Taurus. Inoltre,
ho trovato un indizio storico molto interessante, in cui la data del 1966 è chiaramente indicata ed è coerente
con la possibile data di allunaggio di cui ci ha parlato “John Moonwalker”: infatti la General Electric a quel
tempo era “[…] confident of achieving circumlunar flight by the end of 1966 and lunar-orbital flight shortly
thereafter” (Si veda in proposito il libro Chariots for Apollo, di Courtney Brooks, James Grimwood, e Loyd
Swenson, © Blackmash Online, 2002). Sicché è possibile che i militari statunitensi valutassero una grande
idea il concetto di veicolo spaziale di rientro proposto dalla General Electric, rifiutato dalla Nasa. Un
concetto che presentava più metri cubi di spazio abitativo e di lavoro per gli astronauti rispetto al volume
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Scantamburlo, i "black project" e gli avamposti umani su Marte
della capsula Apollo ed altri vantaggi. Così essi potrebbero aver sviluppato ed usato tale progetto in gran
segreto per il loro “Programma Spaziale Taurus”.
Luca Scantamburlo
San Marino, simposi e "Scale" per Ufo e Alieni
E’ la settimana dei tradizionali e annuali simposi di San Marino organizzati dal Cun (appuntamento
per sabato 7 e domenica 8) e l’occasione è anche opportuna per ricordare che nel 2005 l’antica Repubblica
ospitò un evento nel quale l’astronomo ungherese Iván Almár formulò una Scala (la Scala di San Marino,
appunto) destinata a quantificare l’efficacia di un messaggio lanciato nel cosmo e rivolto a possibili
intelligenze aliene. Non solo: la Scala calcola anche i rischi e l’impatto annessi e connessi.
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San Marino, simposi e "Scale" per Ufo e Alieni
Non ne abbiamo mai parlato e tanti probabilmente non conoscono questo metodo di lavoro che qualcuno ha
paragonato alla Scala Mercalli dei terremoti (il criterio è analogo: si va dal valore più basso a quello più
alto). Il concetto di fondo, premesso che stiamo parlando di un “work in progress” destinato ad essere
raffinato, è che mentre la ricerca della vita extraterrestre (Seti) è ormai una scienza codificata, il Meti
(Messaging to Extra-Terrestrial Intelligence) rimane qualcosa di più controverso.
La Scala serve a fornire qualcosa di più analitico e oggettivo al dibattito. Nei filmati che vedete qui pubblicati
trovate un’intervista fatta da Alfredo Lissoni, ma sarà anche il caso di spiegare meglio – citando Wikipedia –
la distinzione tra Seti e Meti. Eccoci, allora.
Il Seti attivo è il tentativo di inviare messaggi ad extraterrestri intelligenti. Generalmente questi
messaggi vengono inviati sotto forma di segnali radio, ma vengono considerati forme di Seti attivo
anche messaggi fisici come la targa applicata sulle sonde Pioneer 10 e 11 il Voyager Golden Record.
Il Seti attivo è noto anche come Meti (Messaging to Extra-Terrestrial Intelligence) e si contrappone al
Seti passivo, che si limita a ricercare segnali extraterrestri senza alcun tentativo di spedirli. Il termine
Meti è stato coniato dallo scienziato russo Alexander L. Zaitsev per far notare la chiara differenzae tra
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San Marino, simposi e "Scale" per Ufo e Alieni
Seti attivo e Meti. Il progetto Meti ha puntato le sue antenne in direzione di Gliese 581 c, pianeta su
cui si suppone possano esistere condizioni favorevoli allo sviluppo della vita. Trovandosi tale pianeta
ad una distanza di 20 anni luce dalla Terra, un’eventuale risposta arriverebbe dopo 40 anni.
La Scala di San Marino dispone anche di una formula: SMI=I+C, dove SMI è, come detto, un indice da 1 a
10, I è la misura logaritmica della forza o dell’intensità del segnale in rapporto alla radiazione di fondo del
nostro Sole, C rappresenta una caratteristica della trasmissione in relazione all’informazione contenuta nel
messaggio. A questo link trovate, seppure in inglese, tutte le informazioni.
Una due giorni di incontri per parlare di cosmo ed extraterrestri
Il Simposio internazionale di San Marino è scorporato in due fasi:
la prima, sabato 7, è dedicata all’esplorazione spaziale e alla vita nel cosmo; la seconda, domenica, agli
oggetti volanti non identificati e ai fenomeni ad essi correlati. Qui a fianco trovate la locandina ufficiale della
due giorni di incontri; a questo link, invece, potete leggere il comunicato stampa del Cun
Ritorna a farsi vivo il misterioso Pianeta 9 Stiamo parlando del Nibiru di Sitchin?
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Ritorna a farsi vivo il misterioso Pianeta 9 Stiamo parlando del Nibiru di Sitchin?
A volte
ritornano. Non solo gli Alieni (per chi crede alla teoria degli Antichi Astronauti, ad esempio…) ma anche i
pianeti “girovaghi”. Vi ricordate la storia di Nibiru, di Zecharia Sitchin e del misterioso decimo pianeta (in
realtà adesso sarebbe il nono, a causa del “downgrade” di Plutone)? La teoria dello scrittore, scomparso nel
2010, è stata sempre contestata dalla comunità scientifica e nel 1992 l’astronomo Myles Standish portò alla
ribalta una serie di discrepanze. Ma forse non funziona così e il corpo celeste in questione potrebbe non
essere un fantasma o il parto di una fantasia. Non faccio altro che proporvi quanto l’agenzia Ansa, dunque
una fonte qualificata e non certo “sparacchiona”, ha mandato in rete lo scorso 24 ottobre.
Torna a farsi il vivo il Pianeta 9. Dopo che Plutone è stato declassato a pianeta nano, dieci anni fa, il
Sistema Solare è rimasto ufficialmente con soli otto pianeti, ma una serie di studi in questi ultimi anni
ha portato a ipotizzare la presenza di un grande pianeta, finora invisibile.
Nuovi indizi
Questa volta l’indizio della sua esistenza ai confini del Sistema Solare è un piccolo mondo ghiacciato
chiamato L91, la cui orbita molto anomala potrebbe essere dovuta alla presenza di questo pianeta
misterioso. Inoltre il pianeta 9 sarebbe così “impertinente” che potrebbe addirittura essere il
responsabile dell’insolita “inclinazione” del Sole, come pensano i primi due ricercatori che ne hanno
ipotizzato l’esistenza, Konstantin Batygin e Mike Brown del Caltech del California Institute of
Technology (Caltech). Questi nuovi dettagli sono emersi da due studi presentati al convegno della
Società di Astronomia Americana.
La strana orbita del pianeta L91
Secondo il gruppo coordinato dall’astrofisico Michele Bannister della Queen’s University di
Belfastof, il pianeta 9 sarebbe il responsabile dell’orbita molto allungata del pianeta L91, un piccolo
mondo ghiacciato che impiega 20.000 anni per ruotare intorno al Sole. Il corpo celeste, di cui ancora
non sono state definite dimensione e massa, fa parte della famiglia di pianetini ghiacciati che si
trovano al di là di Nettuno, in strane orbite che implicano disturbi gravitazionali dovuti alla presenza
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Ritorna a farsi vivo il misterioso Pianeta 9 Stiamo parlando del Nibiru di Sitchin?
di altri corpi celesti. Come quelle molto irregolari dei sei pianetini che, all’inizio del 2016, avevano
fatto ipotizzare a Batygin e Brown l’esistenza di un grande pianeta ai confini del Sistema Solare, con
una massa dieci volte più grande di quella della Terra e un’orbita insolitamente allungata
(impiegherebbe da 10.000 a 20.000 anni per completare una rotazione attorno al Sole).
L’inclinazione del Sole
Adesso sull’Astrophysical Journal, i due astronomi spiegano che il pianeta misterioso sarebbe
addirittura responsabile dell’insolita inclinazione di sei gradi del piano su cui orbitano tutti i pianeti
del Sistema Solare e che dà l’impressione che il Sole stesso sia inclinato. ”Matematicamente – ha
detto Brown – data la dimensione ipotizzata e la distanza del pianeta 9, un’inclinazione di sei gradi si
adatta perfettamente”.
Giro dunque la patata, e la parola, agli appassionati di astronomia del blog. A cominciare da Delphie,
particolarmente ferrata in questioni celesti. Oppure da NickFe, che lavora al prestigioso Mit e che – così mi
ha raccontato mentre ero negli Usa – è coinvolto in un importante lavoro relativo a Marte.
Rio 2016 e la (possibile) "Brexit" di Mistero bUFO
Cari amici, questo sarà un
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Rio 2016 e la (possibile) "Brexit" di Mistero bUFO
post particolare, che cade nel cuore dell’estate e ormai alla vigilia dello start dei Giochi olimpici di Rio.
Premetto subito: stavolta non parlerò di Alieni e dintorni. Comincio anzi dai cinque cerchi che mi stanno
accalappiando per la dodicesima volta nella mia carriera giornalistica, considerando le edizioni estive e
quelle invernali. Rio 2016 sarà per i giornalisti un’edizione particolarmente stressante dei Giochi: da qualche
giorno lo sto sperimentando e sarà sempre peggio con l’inizio delle gare, anche a causa della scelta degli
organizzatori di collocare la maggior parte delle competizioni a un orario che si somma alle 5 ore del fuso e
che finisce per penalizzare pesantemente i Paesi (e i giornali) europei. In pratica, per noi sarà come
lavorare…a Vancouver o in California. Questo comporterà uno sforzo maggiore. Tutto questo per spiegarvi
che nel mese di agosto il blog procederà a ritmo ridotto: fino al 25, quando tornerò in Italia, potrò dedicare
poco tempo per nuovi post (che non mancheranno, ma che avranno una cadenza più dilatata del solito;
quanto ai vostri commenti, invece, saranno pubblicati come al solito o in tempo reale o entro un periodo
ragionevole rispetto al loro rilascio). Confido nella vostra comprensione e vi invito in ogni caso a non
mollare l’osso e a continuare a seguire il blog anche se – ve lo auguro – siete in vacanza. L’altro aspetto che
volevo trattare qui, comunque, è proprio quello di Mistero bUFO. Come ben sapete, dall’inizio dell’anno,
con l’adozione da parte del Corriere della Sera del meccanismo del “paywall”, Internet non è più gratuito,
salvo 20 articoli al mese. Nel computo delle contenuti a pagamento sono stati inseriti pure i blog. Fin dal
primo giorno ho dichiarato la mia avversione nei confronti di questa scelta. E l’ho pure detto in un paio di
occasioni al direttore Fontana, girandogli perfino le mail di protesta dei lettori.
Purtroppo è un qualcosa di più grande di me: più di tanto non posso
fare. Anzi, non posso fare un bel nulla, tranne dissentire. Non posso incidere in questo passaggio storico del
giornale perché è una decisione profonda, filosofica. Anche se il rischio è di proseguire sulla strada
dell’assurdità – un po’ come facevano quei generali nel film “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick -, un
cambiamento radicale non è in agenda. A meno di novità cruciali, quali in realtà potrebbero esserci, anzi ci
saranno di sicuro. Ne parlerò tra poco. Però prima voglio rendervi partecipi di quello che ho pensato. Sto
valutando di trasferire Mistero bUFO al di fuori dell’alveo del Corriere e di farlo vivere sganciato da esso,
probabilmente sempre sulla piattaforma di World Press. Si perderebbe un traino di immagine, ma si
tornerebbe a un blog frequentabile liberamente da tutti. Per ora è solo un’idea e la tempistica di questa
“Brexit” del blog porterebbe comunque all’autunno, se non all’inizio dell’inverno. Voglio infatti valutare
che cosa succederà ora che Urbano Cairo è diventato il nostro nuovo editore (nonché, da oggi, presidente e
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Rio 2016 e la (possibile) "Brexit" di Mistero bUFO
“ad” di Rcs). Se fanno fede le dichiarazioni che ha sempre rilasciato, potenzierà il giornale di carta e non
credo proprio che sarà stregato da Internet e dal paywall. Insomma, vediamo che cosa succede: potrebbe
valere la pena di pazientare e, sopratutto, di non sganciarsi dai blog del Corriere. Però intanto chiedo un
parere anche a voi. Organizzo insomma un referendum e la domanda è semplice: siete favorevoli o no alla
Brexit del blog? Vi prego di mandare il vostro voto e il vostro parere alla mail del blog: [email protected].
Il vostro pensiero sarà tenuto in considerazione.
Quella stella cometa che pare tanto un Ufo
Come vi dicevo, intendo dedicare un post (questo che leggete) a
Padre Marco Adu, un frate francescano che vive in Sardegna e che di recente ha pubblicato un libro (per i tipi
delle edizioni Epdo) intitolato “La Stella di Natale”. Ovvio e scontato, visto che si tratta di un religioso? Sì,
se non fosse che il volumetto è in realtà una interessante e arguta disquisizione a sfondo alieno. Perché la
domanda “quale stella?” introduce già da sola il dubbio: potrebbe non essere stato un astro. E Padre Adu non
fa mistero di chiedere agli extraterrestri: “I figli di Dio – scrive – sono dappertutto: ma a volte facciamo
fatica a riconoscere i nostri fratelli”. Vi passo allora il link del sito “Misteri & Controinformazione” che ha
trattato l’analisi del libro, sentendo pure il frate: lo trovate qui. Ma Padre Adu non è il solo ad essersi
occupato della stella cometa in una chiave ben precisa. Lo ha fatto anche Antonio Panaino nel suo “I Magi e
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Quella stella cometa che pare tanto un Ufo
la loro Stella” (edizioni San Paolo).
La tesi interessante sostenuta
da Panaino è a pagina 27 (provo a pubblicarla, nella speranza che possa essere letta, magari ricorrendo allo
zoom) e si lega al termine greco “idoù”. La “stella” appare, scompare per poi in seguito riapparire. Una
congiunzione astrale di Giove e Saturno del 6 o 7 A.C. o una supernova non sono affatto plausibili perché tali
fenomeni non potrebbero essere frutto di una sparizione di una improvvisa riapparizione. I Magi erano ottimi
astronomi: è di alcuni giorni fa la notizia di un ritrovamento di una tavoletta di argilla, risalente a 1500 anni
prima di Cristo, sulla quale è stabilita esattamente la posizione di Giove. Se fosse stata una congiunzione di
due pianeti, non avrebbe suscitato in loro tale sbalordimento. In più la “stella” dopo l’apparizione si ferma
proprio sopra la grotta dove è nato Gesù. Guarda caso…
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Quella stella cometa che pare tanto un Ufo
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Quella stella cometa che pare tanto un Ufo
Posti fuori posto: la storia del Doctor "X"
Vi offro un post double face. Mentre nella seconda parte trovate un
documento del Cisu sul deciso caso di riduzione degli avvistamenti, inizio con una storia interessante che mi
è stata segnalata: quella del Doctor X. Vi giro direttamente al link del sito “zret.blogspot”. non prima di
avervi proposto la sintesi. Nel saggio intitolato “Incontri”, Jacques Vallée riesamina il celebre caso del
Dottor X, riferendo particolari ed episodi inediti che suggeriscono un tema enigmatico e poco studiato
all’interno dell’ufologia, quello della percezione di luoghi non esistenti o fuori posto. Cito anche una frase a
mio avviso molto bella
Sia come sia, è plausibile che il reale trascenda di gran lunga il mondo quadridimensionale in cui sia
il senso comune sia la scienza accademica l’hanno imprigionato.
Leggete comunque il testo, è davvero interessante e non mancherà di colpirvi. Lo potete trovare a questo
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Posti fuori posto: la storia del Doctor "X"
indirizzo.
Il Cisu: gli avvistamenti Ufo in netto calo
Come vi dicevo, ho ricevuto dal Cisu un comunicato che
rappresenta il bilancio dell’attività 2015: gli avvistamenti di Ufo, dai dati dell’ente, risultano in netto e
costante calo. Una spiegazione precisa pare ancora non ci sia. Ma io mi soffermerei sul dato relativo a quel
10 per cento che risulta ancora non spiegato: se ha passato setacci severi – e quelli del Cisu di sicuro lo sono
-, automaticamente diventano significativi e spiegano che il fenomeno degli oggetti volanti non identificati
non può essere liquidato come una baggianata. Ecco comunque il testo del comunicato stampa: “Meno Ufo
in Italia nel 2015: per il terzo anno consecutivo diminuiscono fortemente (-50%) le segnalazioni di strani
oggetti e luci nei cieli italiani, sulla base dei dati raccolti dal Centro Italiano Studi Ufologici (Cisu),
associazione che dal 1985 gestisce il monitoraggio degli avvistamenti Ufo nel nostro paese (25.000 a partire
dall’ultimo dopoguerra). Il primo consuntivo dell’anno appena concluso è basato sui questionari compilati
direttamente dai testimoni su questo sito Internet: solamente 226, mentre erano stati 399 nel 2014, 617 nel
2013 e 974 nel 2012. Un trend chiaramente in forte discesa, per il quale non ci sono ancora spiegazioni. Il
numero di avvistamenti Ufo in Italia non è costante, e fin dal 1950 ci sono sempre stati anni più ricchi (le
cosiddette “ondate”: 1950, 1954, 1973-74, 1978, 1985, 1997, 2001, 2004-05, 2009-10) seguiti da altri
poverissimi (1955, 1981-82, 1991, 1998). Sono state fatte varie ipotesi di correlazione tra il numero di
segnalazioni Ufo e altri fenomeni fisici (vicinanza col pianeta Marte) o sociologici (crisi economiche), ma
nessuna è stata confermata nel tempo.
Il Cisu, che affronta l’argomento
Ufo in un’ottica scientifica e non sensazionalistica, fa periodicamente appello ai testimoni di fenomeni aerei
insoliti, perché riferiscano le loro osservazioni collaborando all’attività di studio. Sulla base delle indagini e
delle analisi degli ufologi, oltre il 90% degli avvistamenti risulta spiegabile con fenomeni naturali (meteore e
bolidi, corpi astronomici) o oggetti artificiali (satelliti, palloni sonda, fari a effetto laser, negli ultimi anni le
lanterne cinesi) e meno del 10% rimane realmente “non identificato”.
Obama, Ufo, Alieni e i flussi migratori che "abituano"
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Obama, Ufo, Alieni e i flussi migratori che "abituano"
Si torna a parlare di Barack Obama e di Alieni. Nel senso che il presidente degli Usa sarebbe davvero a
un passo dal fare clamorose ammissioni, accompagnando il tutto con la “disclosure” di alcuni X-Files.
Viste le frenate (o le delusioni) del passato – per ora solo uno ha detto certe cose, fuori onda, ed è il
russo Medvedev -, rimango abbottonato e in attesa. Angelo Carannante, presidente del CUFOM
(Centro Ufologico Mediterraneo) mi ha comunque proposto una riflessione. Ve la giro.
Nell’ultimo periodo si susseguono le voci di una possibile
definitiva ed ufficiale rivelazione della presenza di Alieni sulla terra. Le illazioni si rincorrono da tempo. In
un primo momento si era detto che sarebbe stata Hillary Clinton a parlare. In campagna elettorale sembra
abbia promesso la verità sugli oggetti volanti non identificati con le parole: “Se non c’è niente là fuori,
annunceremo che non c’è niente. Se invece c’è qualcosa, salvo che sia una minaccia per la sicurezza
nazionale, abbiamo il dovere di condividere ed annunciare al mondo questa informazione”. Ora, l’annuncio
probabilmente più importante della storia dell’umanità lo dovrebbe dare nientedimeno che il presidente pro
tempore Barack Obama in persona, “costretto” proprio dalle aperture della Clinton in tal senso. E
naturalmente tutti gli ufologi ma anche semplici appassionati e curiosi, attendono con trepidazione il fatidico
momento. Ma sarà proprio vero? A sbandierare ai quattro venti la notizia è stato Stephen Bassett, direttore
esecutivo del Paradigm Research Group. Restano da capire due cose: come egli sia riuscito ad ottenere queste
informazioni e la sua attendibilità. In altre parole, c’è sempre il rischio di cadere nel più bieco
cospirazionismo che tutto proclama e niente prova. Andando sul sito del Paradigm Research Group (ecco
il link) troviamo senzaltro del cospirazionismo, ma anche tanti Ufo files certamente interessanti legati a
personaggi governativi, dell’economia o più in generale della vita pubblica di primo piano: Webster
Hubbell, Laurance Rockefeller , John Podesta, gli stessi Clinton, ma anche ricercatori di primo piano quali
Colin Andrews, Steven Greer, Jaques Valées. Insomma, abbiamo una positiva impressione del sito. Logica
conseguenza, se vi saranno effettivamente queste storiche rivelazioni, è che fino ad oggi all’umanità sono
state raccontate tante bugie e la tanto sbandierata apertura degli archivi, in atto da alcuni anni, è solo fumo
negli occhi per coprire una realtà ben più profonda del fenomeno Ufo.
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Obama, Ufo, Alieni e i flussi migratori che "abituano"
Se vi è una matrice aliena dietro alla manifestazione degli Ovni
(acronimo di oggetto volante non identificato), dizione tanto cara ai sudamericani, allora la conoscenza della
verità è inevitabilmente appannaggio di pochi governi del mondo. Infatti, non si spiegherebbe come i circa
200 stati del nostro pianeta riescano a mantenere una “congiura del silenzio” così ferrea. Viene da sé che,
anche al solo scopo di fare un “dispetto” ai governi nemici, un qualsiasi Paese sarebbe disposto a vuotare
immediatamente il sacco con buona pace dei presunti shock sociali. In ogni caso, si respira quella sorta di
“aria sospesa”, di “attesa” di un qualcosa, di uno shock alla situazione attuale mondiale sempre sul punto di
tanti annunciati, ma mai portati a termine, cambiamenti epocali. Alla fine una domanda pervade la nostra
mente: e se fosse vero che Barack Obama rivelerà la presenza degli extraterrestri sulla terra? In fondo,
l’apparente incoraggiamento dei flussi migratori da parte di alcuni governi, evidentemente “informati” della
“verità”, potrebbe significare un’opera di acclimatamento. Oggi il nero, il giallo, il mulatto, domani gli
Alieni! In altre parole: i governi ci stanno preparando allo sbarco degli extraterrestri?
Angelo Carannante
Spiritualità e Vimana nell’incontro degli Skywatcher romani
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Obama, Ufo, Alieni e i flussi migratori che "abituano"
Il gruppo Skywatcher Romano organizza per domenica, 5 giugno,
un evento- incontro. Tema la tecnologia e la spirituralità dell’antica India, con particolare riferimento al
mistero dei Vimana. Ne parlerà il giornalista-scrittore Enrico Baccarini. Tra i relatori della giornata un altro
giornalista-ricercatore, Ivan Ceci. Appuntamento alla Sala Italia dell’Unar, in via Ulisse Aldrovandi 16.
Inizio alle 15, quota di partecipazione 7 euro.
Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
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Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
Cominciamo con ordine,
cioè dalla scimmia. Sì non ci crederete, ma proprio in questi giorni è stata avvistata dal rover Curiosity una
vera scimmia sul pianeta Marte. Ce ne dà notizia il solito Scott Waring che stavolta, lasciato per un po’
l’impegno di vedere facce marziane dappertutto, si è concentrato su qualcosa di più concreto e di inquietante.
Non capisco come questo animale faccia a respirare e a nutrirsi; casomai potrebbe solo bere. A voi il
giudizio.
Passiamo ad altro, un’immagine abbastanza agghiacciante, quella di un
presunto bambino pietrificato oppure incenerito da qualche fenomeno sconosciuto il cui corpicino giace sul
deserto marziano. Dello stesso genere, ma ben più grande è la carcassa di un dinosauro che giace sventrato in
cima a una collina.
Che il
drago marziano sia stato ucciso da qualche indomito cavaliere? Tutto è possibile, poiché le tombe di due di
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Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
questi valorosi emergono anch’esse dalle sabbie marziane.
Confrontatele con una tomba medievale di origine terrestre. Poco
distante dalla punta di una piramide (ma quante piramidi ci sono su Marte?!) emergono poi i fossili di due
possibili trilobiti, anche in questo caso potete confrontarli con un esemplare terrestre della stessa specie
.
Aggiungo la foto di frammenti di coralli che circondano una bella conchiglia. Questa immagine si ricollega a
una serie di screenshot che ci ha mandato l’attentissimo femax e che mostrano frammenti di conchiglie, un
rametto o un vermiciattolo, una foglia e delle pietre, forse dei manufatti. Un meticoloso lavoro di ricerca che
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Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
ha portato a risultati eccellenti.
Per concludere, come poteva mancare la mano, non quella della
Famiglia Addams, ma una vera e propria verdognola mano marziana cha appare sul bordo destro di un
mosaico. Che dire? Scusatemi il bisticcio, ma io non ci metterei la mano sul fuoco…
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Monkey Martian, scimmie e altro ancora sul Pianeta Rosso
Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
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Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
Dopo un periodo di pausa, causa impegni di lavoro, torna il nostro Tetricus. Ha trovato alcuni aspetti
interessanti relativi all’esplorazione di Marte da parte dei rover della Nasa. Eccovi il suo testo, che
parte da una riflessione particolare.
I marziani veneravano gli dei? Bè l’immagine che vi propongo lascerebbe supporre di sì. Da una foto ad
altissima definizione prossima alla zona di Sharp City ecco apparire la sagoma di un tempio di fattura arcaica
completo di pronao, acroterio e statue acroteriali.
L’immagine non
è delle migliori perché si tratta di un piccolo e marginale dettaglio, ripreso da Curiosity a 2-3 miglia di
distanza, presente su una gigapan (ecco il link). Ho proposto anche il modello di un tempio etrusco di fattura
arcaica in cui sono visibili elementi analoghi a quelli dell’anomalia marziana. Certo, per gli scettici è un
boccone pesante da mandare giù, tuttavia è un’evidenza che va studiata ed eventualmente smentita, prove
alla mano. Rimaniamo sempre su Sharp City: sulle sue propaggini ecco apparire, in una splendida giornata di
sole (ma l’originale è patinato con il solito colore giallastro di m…a) alcuni ruderi di edifici maestosi (cliccate
qui). Sulla sinistra si può notare una piramide raggiungibile attraverso una serie di tornanti sorretti da
giganteschi muraglioni e, sulla destra della piramide, un edificio a pianta rettangolare. Continuando
l’osservazione verso destra, ecco apparire altri ruderi di edifici e poi un’altra piramide e almeno cinque
grandi cupole. Lascio a voi ogni commento, però bisogna ammettere che la foto è abbastanza inquietante e le
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Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
‘pareidolie’ sono schierate in bella mostra una di fila all’altra sfidando ogni calcolo probabilistico
. Dalla ChemCam di
Curiosity, un’altra anomalia: un pilastro o una torre si staglia tra le montagne marziane (link). La fattura, le
simmetrie e il colore chiarissimo fanno pensare a un manufatto di cemento armato. Si tratta di ciò che rimane
di un viadotto o di un ponte? Oppure di un manufatto di altra natura? L’oggetto è in bella mostra, pronto a
sfidare anche l’arrampicata sugli specchi dell’ultimo scettico
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Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
. Concludiamo,
mestamente, con un cadavere, l’ennesimo e, direi, il più suggestivo, perché testimonia, al pari dell’uomo
pompeiano di cui parlammo a suo tempo, il verificarsi di un evento catastrofico che ha devastato con immane
violenza la superficie di Marte in un’epoca non lontana. Il corpo dell’umanoide emerge prono dalle rovine di
un edificio che nel crollo lo ha schiacciato. Si può notare il cranio, forse coperto da un elmo, un braccio
completo della mano e delle dita e la gamba sinistra. A proposito di catastrofi, eccovi un link molto istruttivo
circa la storia di Marte. Lo studioso Alberto Fairén del Centro di Astrobiologia di Madrid ha fatto
un’eccezionale scoperta: due differenti tsunami provocati dalla caduta di altrettanti meteoriti hanno
devastato in epoche diverse la superficie di Marte. Il primo, verificatosi 3,4 miliardi di anni fa, ha aperto un
cratere di 30 chilometri di diametro causando onde gigantesche, alte fino a 120 metri, capaci di viaggiare 20
metri al secondo e di penetrare nella terraferma per centinaia di chilometri; il secondo tsunami si è verificato
in un’epoca più recente quando già l’acqua del pianeta si era trasformata in ghiaccio portando ulteriore
devastazione. Trovate tutto a questo link. Manca soltanto che la data degli eventi venga rivista avvicinandola
ai nostri tempi, dal momento che finora Marte non ha dato certezze assolute circa lo svolgersi della sua
storia.
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Marte, templi e (possibili) dei. E due tsunami tremendi
Tetricus
Letture aliene: un diario misterioso e un Ufo pubblicato in un libro del 1716
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Letture aliene: un diario misterioso e un Ufo pubblicato in un libro del 1716
Tempo di feste di fine anno,
tempo (anche) di letture. Noi diamo un’interpretazione estensiva al concetto e parliamo, ad uso del blog, di
un diario e di un libro antico. Entrambi non sono consultabili direttamente, ma mediante link di Internet che
vi indicherò. Cominciamo dal diario, del quale vi offro anche un filmato (in spagnolo) postato su Youtube. Si
tratta di una scoperta effettuata dal sito Inquisitr: il diario dovrebbe essere appartenuto a uno scienziato e
conterrebbe informazioni pericolose su appositi programmi governativi top secret relativi ad Alieni ed Ufo.
Bufala oppure no? Guardate il filmato e leggete a questo link. Sul tema ha espresso un parere anche il
Quanto
Cufom: l’indirizzo per consultare il suo sito è questo.
al libro, invece, ci riferiamo a un testo di 300 anni fa: è un trattato di matematica redatto in latino da Johann
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Letture aliene: un diario misterioso e un Ufo pubblicato in un libro del 1716
Caspar Funck e pubblicato nel 1716. Il matematico settecentesco ha inserito nella prima pagina del volume
un’immagine che sembra proprio essere quella di un Ufo che solca il cielo, increspando le acque e lasciando
una scia che l’illustratore dipinge facendo ricorso anche alla punta di frecce. A questo indirizzo trovate un
primo spunto per documentarvi. Che ne dite, dell’uno e dell’altro?
L’Ufo di Gubbio del 1737
E a proposito di Ufo dell’antichità, Tetricus mi ha segnalato questo
bellissimo documento che testimonia di un avvistamento a Gubbio il 26 dicembre 1737. La strana e
inquietante apparizione fu piuttosto lunga: questione di ore, non di minuti, con tanti testimoni e in particolare
i viandanti che provenivano da Perugia. La “grande ruota”, poi, si aprì e si dilatò, generando paura in chi la
osservava.
La Cia pubblica i suoi X-Files: quelli veri?
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La Cia pubblica i suoi X-Files: quelli veri?
Bene, se vogliamo
proseguire sul filone dell’acclimatamento progressivo, ecco che alla lista dei divulgatori dei
documenti criptati relativi agli Ufo si è aggiunta pure la Cia: l’organizzazione che dirige i servizi segreti
degli Stati Uniti ha infatti pubblicato una serie di documenti che riguardano casi di avvistamento avvenuti tra
il 1940 e il 1950, periodo notoriamente “caldo” che il suo clou ha nella famosa vicenda della “Battaglia di
Los Angeles” (notte tra il 24 e il 25 febbraio 1942) e nel caso Roswell (i fatti non hanno in realtà una data
precisa, ma spaziano dal 2 giugno all’8 luglio 1947). Nell’iniziativa della Cia ci sono un paio di cose
divertenti: prima di tutto l’aggancio con la recente ripresa della serie Tv sugli X-Files (e qui, un po’ gatta
ci cova: l’hanno fatto apposta per dare una mano, esattamente come la Nasa aveva parlato dell’acqua su
Marte nei giorni in cui usciva il film con Matt Damon?), quindi i consigli per riprendere un Ufo nel migliore
dei modi. “Guardate i nostri X-Files.
Abbiamo deciso di mettere in
evidenza alcuni documenti che sia gli scettici sia coloro che credono negli Ufo troveranno interessanti”, dice
la Nasa, facendo esplicito distinguo tra l’agente Fox Mulder (credente) e la sua collega Dana Scully
(semi-miscredente, che cerca sempre di trovare spiegazioni scientifiche per i casi di Ovni). Quanto al corretto
immortalare dischi volanti e affini, ecco la regola: “Fate parecchi scatti, il maggior numero possibile. E
cercate di includere il terreno in quello che fotografate”. Tutto bello, tutto curioso. Ma io mi pongo una
domanda: gli X-Files resi pubblici sono davvero tutti quelli in possesso dei signori dei servizi segreti? O
quelli inconfessabili rimangono nell’ombra, come si conviene con i documenti troppo scottanti?
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La Cia pubblica i suoi X-Files: quelli veri?
L'Uso del Turano: c'era un Ufo che si nascondeva sotto l'acqua?
Faccio una premessa. Queste foto me le ha passate Tetricus e si riferiscono a un avvenimento di 11
anni fa nel lago del Turano. Una forte luminosità saliva dallo specchio d’acqua e non si è mai mossa.
Quindi non poteva essere, per dire, uno scherzo della corrente o un riflesso particolare. E nemmeno
sembra che centrasse una luminescenza legabile alla fauna del lago. Queste immagini non sono di
sicuro ideali, ma la storia ha un suo perché e, soprattutto, ha avuto più testimoni. Vi invito a leggere
quanto ha scritto Tetricus e a commentare, oltre che a porre domande dirette a lui.
“Era un gruppo di foto che avevo perso di vista e che ho recuperato per serendipità, cercando altri file nel
computer. La storia è quella che ti ho raccontato e con me c’erano almeno 5-6 testimoni. Posso affermare
che la forte luminosità proveniva dall’acqua e non era visibile alcun raggio di luce provenire dall’esterno. La
cosa impressionante è che era una giornata molto soleggiata e luminosa e la luminosità proveniente
dall’acqua superava quella dell’ambiente circostante. Purtroppo sono passati quasi 11 anni e la tecnologia
dei cellulari all’epoca era ancora involuta. Io non dico che si tratti di Uso, ma il fenomeno è inspiegabile.
Purtroppo la foto è stata fatta con un telefonino a bassa definizione, ma ti assicuro che nonostante
l’illuminazione esterna fosse intensa, la luce proveniente dal lago era intensissima e ben delimitata e non si è
mai mossa per molte ore dallo stesso punto. Se fosse stato un riflesso solare avrebbe durato pochi attimi e
comunque si sarebbe mosso. Le foto sono state riprese in tempi diversi da una posizione soprelevata e al dire
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L'Uso del Turano: c'era un Ufo che si nascondeva sotto l'acqua?
del mio amico che abita lì da decenni, era la prima volta che si manifestava quel fenomeno. L’ultima delle
quattro foto, sebbene la luminosità si sia attenuata, dà meglio le dimensioni della fonte di luce che dava
l’impressione di provenire dal fondo del lago. Il fatto risale al 28 agosto 2005, il lago è quello (artificiale) del
Turano dalla villa del collega Ruggero Marino che raffigurano un oggetto sommerso di grande luminosità. Il
fenomeno si è prolungato molte ore dal primo pomeriggio e non era provocato da un riflesso poiché rimase
sempre fisso nello stesso punto.
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L'Uso del Turano: c'era un Ufo che si nascondeva sotto l'acqua?
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L'Uso del Turano: c'era un Ufo che si nascondeva sotto l'acqua?
L'ufologo morto (ammazzato?) e gli insetti di Marte
Sfrutto il tempo di attesa
nel transito da New York per un post-flash su due fatti che mi sono stati segnalati. Non si tratta di farina del
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L'ufologo morto (ammazzato?) e gli insetti di Marte
mio sacco, dunque vi rimando direttamente ai link dei siti che hanno parlato delle due vicende. Nel primo
caso, riportato dal sito Liberoquotidiano.it (ecco il link per leggere la storia), si parla di un ufologo trovato
morto in Polonia: era un britannico e si occupava di indagare su quelli che riteneva essere dei complotti, poi
puntualmente denunciati. Il caso è un po’ pasticciato e a una prima lettura non manca di qualche zona
d’ombra e del fatto che la tesi dell’omicidio è sostenuta prima di tutto dalla madre del poveretto. Però non è
affatto da escludere che sia stato fatto fuori un personaggio scomodo, anche per la sospetta velocità con cui
l’inchiesta è stata chiusa. Saremmo insomma nella migliore tradizione delle spy-story o alle tecniche adottate
ad esempio dal Kgb, che usava piccoli aghi avvelenati per eliminare senza lasciare traccia chi non era gradito
e, dal suo punto di vista, pericoloso. La storia numero 2, invece, ci riporta su Marte. Ne parla il sito
Segnidalcielo (questo il link con l’articolo) riportando che, nel corso della perforazione di una roccia da parte
del rover “Curiosity”, si vedrebbero delle piccole creature – qualcosa di simile agli insetti – fuggire. Su
quest’ultimo episodio ho chiesto un primo parere a Tetricus, nostro “marzianologo”. La sua risposta è
questa: “Le immagini da Marte sono suggestive, anche se molto accelerate (time lapse); perciò il movimento
del presunto insetto è stato nella realtà molto, molto lento. Però le zampette sembrano proprio vedersi…” .
Avanti con i vostri commenti, allora.
Waring: “La Nasa ha sabotato la sonda europea”
E dato che abbiamo parlato di Marte, ecco che cosa pensa Scott Waring sulla sonda europea precipitata sul
pianeta rosso nella fase di discesa: secondo lui si tratterebbe di un sabotaggio da parte della Nasa. Ecco il
link al quale potete trovare le sue considerazioni.
L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli
Alieni"
Dario Fo, Mistero Buffo e Mistero bUFO
Mi inserisco nel post dell’intervista di Travis Walton, modificandolo il minimo indispensabile, per un
brevissimo ricordo di Dario Fo, purtroppo scomparso. Vi racconto un piccolo aneddoto: quando decidemmo
di dare il nome Mistero bUFO al blog, fummo un po’ imbarazzati pensando al suo Mistero Buffo: ci
sembrava, in qualche modo, di scimmiottare una sorta di copyright, legato soprattutto all’assonanza. Grazie
a una collega del Corsera ebbi modo di contattare Dario – mio conterraneo, essendo nato nel Varesotto – e
di spiegargli quello che avevamo fatto. Si mise a ridere e concesse il suo nulla osta. Di lui ho questo bel
ricordo, oltre alla stampa – amava la pittura – che avevo acquistato per beneficenza a un suo spettacolo e
che lui accettò di dedicarmi con una seconda, autografa firma.
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L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
Travis Walton è l’ex boscaiolo dell’Arizona che il 5 novembre
del 1975 fu al centro di una vicenda tuttora tra le più controverse dell’ufologia e delle abduction. A
Snowflake, in una sera già fredda, successe qualcosa di strano. Travis, che ora a 63 anni e gira il
mondo a parlare di se stesso e della sua storia per non darla vinta chi gli dà del mitomane, l0 ha
spiegato in un libro. E il regista Robert Liebermann l’ha raccontato per lui nel film “Fire in the sky”
(“Bagliori nel buio” è il titolo italiano): una pellicola nella quale – sostiene – alcuni aspetti sono stati
forzati. Ho incontrato Travis a Milano: ha partecipato a “Figli delle stelle”, l’evento di Sabrina
Pieragostini, e si è fatto intervistare. Un incontro emozionante, anche per scoprire che degli Alieni che
l’hanno preso 41 anni fa, oggi non ha affatto una cattiva idea: a suo giudizio non erano cattivi e
l’hanno anzi salvato.
Travis, come andò quella sera nella Sitgreaves National Forest?
“Andò che, dalla mattina alla sera, la mia vita cambiò radicalmente. Avevamo lavorato duro, io e i miei
colleghi boscaioli; avevamo rimesso tutto sul pick up e stavamo rietrando a casa, a Snowflake. Ma non
impiegammo molto a incontrare l’Ufo (ndr: Walton parla di “craft”, che potremmo tradurre con nave,
vascello). Io uscii dal veicolo perché volevo capire che cosa diavolo fosse quel “c0s0?. Volevo capire di più,
ma forse sono andato troppo vicino… Rimasi ferito da un flusso di energia calato dall’astronave: ipotizzo che
fosse un’arma difensiva. Oppure qualcosa che scaricava in automatico, pronta a scattare contro chi si
avvicinava eccessivamente”.
I suoi compagni scapparono impauriti, ma poi tornarono.
“Pensavano che fossi morto: era stata una botta violenta e temevano fossi stato bruciato. Se ne andarono
perché immaginavano che avrebbero fatto la stessa fine: quando tornarono, videro il velivolo librarsi e
notarono che io non c’ero più. Andarono allora dallo sceriffo, dicendo che ero stato rapito da quell’oggetto e
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L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
che probabilmente ero stato ucciso. Ma lo sceriffo cominciò a pensare che fossero stati loro a uccidermi e che
avessero sepolto il corpo da qualche parte, inventandosi una storia come questa per depistare. Un bel
pasticcio davvero. Peraltro, i compagni superarono il test della verità con il lie detector. Del resto, non
aveva senso inventarsi tutta quella storia: sarebbe stato più facile e sensato sostenere che mi ero allontanato
da loro per assecondare un bisogno fisiologico e che, nell’appartarmi, forse ero stato aggredito da una bestia
feroce, ad esempio un orso”.
Lei stesso avrebbe poi superato il test della verità.
“Ben cinque nel corso di più anni, condotti da tre esaminatori differenti. Non c’è possibilità che ci siano
stati errori in questo esame: è la stessa tecnologia adottata ancora oggi da Fbi e Cia. Peraltro non c’erano
solo le testimonianze dei colleghi. C’erano pure le evidenze fisiche: tutti gli alberi più vicini alla zona in cui
stazionava il disco, erano caduti. E successivamente in quella stessa area si sono verificate stranezze nella
ricrescita della vegetazione: si è rivelata particolarmente irregolare. Di recente sono ritornato in quel luogo e
ho notato che le anomalie nelle piante ricorrono: perfino i pini sembrano avere una crescita accelerata e i
tronchi paiono più densi”.
Com’è andata invece sul fronte dei test medici?
“La scarica è stata simile a quella che colpisce una persona fulminata da corrente elettrica ad alta tensione. Io
sono stato sottoposto a uno stretto follow up medico, con tanto di controlli al cervello: per fortuna, è tutto
normale. Hanno provato a verificare anche se ci fossero tracce di radioattività nel mio corpo, una valutazione
estesa al terreno. Tutto negativo pure su questo fronte”.
Quale effetto fa non essere creduto?
“E’ molto, molto frustrante. Ti danno del pazzo, del visionario, del drogato. Non c’è nulla di peggio di chi
non ti vuole credere. Si arroccano addirittura nelle sciocchezze o nelle ipotesi assurde, pur non di non
accettare che non siamo soli nell’universo. C’è stato anche un tentativo di screditare la vicenda, utilizzando
tutte le tecniche di propaganda da manuale. Ma io ho affrontato ogni teoria e ho dimostrato che nessuna di
queste interpretazioni aveva senso, a cominciare dal sostenere che sia stata un’allucinazione di massa o
persino un’allucinazione prodotta dalla droga. No, signori, sette persone non possono avere le medesime
visioni”.
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L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
E, come capitato a Piero Zanfretta, immaginiamo che la sua vita si sia complicata.
“Ho avuto un ‘push back’, sono stato respinto a livello sociale: per un certo periodo non ho trovato lavoro e
immagino che la colpa sia stata di quella storia. Le cose sono megliorate nel corso degli anni e adesso a
Snowflake sono trattato bene: mi vengono a trovare, mi salutano, qualcuno vuole fare un selfie con me”.
Quanto è accurato il
film “Fire in the sky”?
“In un film, si sa, una vicenda viene rivisitata e spesso modificata in modo profondo. Nel mio caso sono
andati un po’ troppo in là nella descrizione della nave. Era l’opposto di quello che si è visto: nel film appare
molto irregolare nelle forme, sporca, impregnata materiale colloso, forse organico. In realtà era, come dire,
molto meccanica, metallica, geometrica e pulita”.
Com’è riuscito a scappare? E’ vero che è stato aiutato da Alieni buoni?
“Ero terrorizzato, facevo cose pazze pur di trovare il modo di scappare. Ma non ci riuscivo. Sì, mi hanno
aiutato degli Alieni buoni. Ne ho visti di due tipi: quelli con fattezze che definirei simili a quelle dei Grigi e
quelli che paiono essere tanto simili ai pop0li nordici. Mi sono reso conto che la nave decollava, magari mi
hanno portato su qualche luna o su qualche asteroide. Il fatto che mi hanno depositato dove potessi essere
aiutato, spiega il loro intento: non erano malevoli, come molti pensano. E parlo soprattutto dei ‘nordici’.
Tutt’altro, mi volevano aiutare. A distanza di 41 anni modifico il concetto di abduction: ora mi pare qualcosa
di più simile al soccorso di un’ambulanza. Mi hanno preso per rianimarmi. Il primo ospedale era a un’ora di
distanza e nessuno del mio equipaggio aveva uno strumento per restituirmi lucidità e coscienza. Mi sono
convinto che se i colleghi fossero stati nelle condizioni di farlo, non sarei stato prelevato e sarei rimasto lì”.
Qual era allora lo scopo di visitare una foresta?
“Non lo so e non l’ho mai veramente capito. Ipotizzo: queste entità sembravano preferire le aree remote e
lontane da zone abitate. Penso che anche fossero interessati a fare esperimenti agricole. Due miei colleghi
hanno pure sostenuto che ci stavano aspettando e che io, in particolare, fossi il loro obiettivo. Chissà, forse li
abbiamo sorpresi o abbiamo fatto qualcosa di inaspettato”.
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L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
Fu lei a decidere di avvicinarsi all’Ufo, oppure fu come forzato a farlo?
“Sembra proprio che sia stata una mia decisione. I compagni hanno sempre sostenuto che fossi in trance e
fuori controllo, ma io ho eccepito: no, ero uscito dal pick up di mia volontà. Loro non si sono arresi,
sostenendo che gli Alieni forse mi hanno condizionato. Io continuo invece a pensare che è stata tutta farina
del mio sacco”.
Una volta a bordo, lei fu visitato. E, appunto, rianimato.
“Sono stati gli esseri più piccoli a darsi da fare. Ad un certo punto si fermarono: forse avevano raggiunto il
limite possibile dell’aiuto. Presumo che non conoscessero a fondo la fisiologia umana e che non avessero
strumenti adeguati al nostro tipo di corpo. E poi io lottavo come un leone. Ero impaurito, mi dibattevo. Mi
misero una maschera sulla faccia, chiaramente per addormentarmi. Al risveglio sentivo dei dolori tremendi.
Così loro mi restituirono all’incoscienza. I vantaggi delle cure li ho avvertiti dopo il secondo risveglio”.
Proprio non ha cercato di instaurare un dialogo con l0ro?
“Certo che ci ho provato. Ero in un panico… razionale: sapevo che stavo vivendo qualcosa di unico per un
essere umano, mi sforzavo di essere calmo e di provare a fare domande intelligenti, magari anche solo
pensarle nell’ipotesi che la telepatia potesse stabilire il contatto. E speravo pure di procurarmi un souvenir,
una prova inconfutabile di quanto stavo sperimentando. Ma ero fuori controllo, urlavo senza sosta: penso che
mi abbiano sedato pure per questo motivo”.
Si è accorto di altre presenze umane a bordo?
“C’erano due tipi di navi e due tipi di esseri, come ho detto: gli Alieni piccoli stavano nella nave più
spigolosa e angolare, i ‘nordici’ in quella più grande. Poi sì, c’erano altri umani: pensai che fossero cavie o
vittime. Invece oggi rivedo quell’impressione: per me erano lì a cooperare”.
Quando fu depositato sulla strada, si rese conto che erano trascorsi cinque giorni?
“Non certo in quei momenti: la prima cosa che avevo in mente era avvisare qualcuno di dove ero. Tra l’altro
non fu semplice spiegare alla mia famiglia che ero davvero io. Fu mio fratello, ore dopo, a spiegarmi da
quanto mancavo: mi invitò a guardare la barba, per rendermene conto. Secondo me gli Alieni hanno
interrotto il tempo della mia coscienza”.
Ancora oggi c’è chi sostiene che lei ha inventato tutto per business. E il film farebbe parte di questo
affare.
“Ridicolo. Nessuno fa soldi nell’ufologia: più facile, invece, rovinarsi”.
Secondo lei siamo vicini all’ammissione dell’esistenza della vita aliena?
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Archivio 2016
L'incontro con Travis Walton, l'ex boscaiolo dell'Arizona: "Aiutato, non rapito dagli Alieni"
“La domanda è quella cruciale del genere umano. Per cui non capisco la posizione troppo conservativa della
Nasa. Chi lavora per questo ente scruta il cosmo, vede quante stelle e quanti pianeti ci sono: come fa a
bloccare la verità? Mi chiedete se siamo vicini all’ammissione. Rispondo: mah, non saprei. Mi pare che i
governi nascondano le cose con una decisione perfino superiore a quella dei militari. La mia missione è
aiutare la gente ad accettare un dato di fatto: l’esistenza aliena è reale e non si potrà più nasconderla.
Peraltro, la gente dovrà essere pronta ad accettarlo: ci vuole qualcuno che trovi il modo di dirlo. E tutti
devono rendersi conto che non c’è nulla di sopranaturale e di spaventoso”.
Travis Walton credevva negli Alieni prima di quanto ha vissuto?
“Sì, perché mio fratello aveva vissuto un episodio di avvistamento”.
Su Social Web Radio la vicenda di Walton e Zanfretta
A mo’ di completamento dell’intervista che avete letto sopra,
segnalo che di Travis Walton ho avuto modo di parlare pure a Social Web Radio in una puntata in cui è stata
affrontata pure la storia di Piero Zanfretta. Ecco il link, per chi fosse interessato.
L'alone invisibile del cosmo sfruttato (forse) dagli Alieni
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L'alone invisibile del cosmo sfruttato (forse) dagli Alieni
Prendo spunto da un
interessante articolo uscito sul Manifesto (ecco il link) nel quale un astronomo italiano, Federico Lelli, parla
di una scoperta fatta con colleghi americani e pubblicata su “Physical Review Letters”: la materia oscura è
messa in discussione, anzi è ritenuta una bufala. Al suo posto, meglio parlare di qualcosa di simile a un fluido
(peraltro invisibile). Più nel dettaglio: per spiegare certe stranezze cosmologiche, i fisici ipotizzano che
intorno alle galassie vi sia un “alone” che influisce sul moto delle stelle senza essere rilevabile dagli attuali
strumenti e con leggi fisiche ignote. Io aggiungo una provocazione: e se questo alone fosse anche
l’autostrada invisibile percorsa dagli Alieni con i loro Ufo? Oppure, se la materia oscura gli scienziati se la
sono inventata, perché non possiamo mettere nell’universo ciò che vogliamo? Considerazione estreme e
probabilmente appese a un filo troppo sottile, d’accordo. Ma perché non parlarne, facendo anche lo sforzo di
allargare gli orizzonti della mente?
Gli extraterrestri pronti allo sbarco su Aliens Week di History Channel
Storie, simboli, ritrovamenti misteriosi: siamo veramente soli
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L'alone invisibile del cosmo sfruttato (forse) dagli Alieni
nell’universo? Dai ghiacciai dell’Antartide fino alla Cina, nuove prove e nuove ipotesi emergono
sull’esistenza degli extraterrestri. Il termine extraterrestre indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al
nostro pianeta. Può essere riferito a materiale come i meteoriti o a forme di vita estranee alla Terra. History
(in esclusiva su Sky al canale canale 407) prova a rispondere alle domande che da sempre circondano queste
misteriose ed inquietanti creature, proponendo Aliens Week un’intera settimana di programmazione proposta
a livello internazionale da lunedì 24 a domenica 30 ottobre alle 21. La parola Alieno deriva dal latino
alienus che assume diversi significati come «appartenente ad altri, altrui; straniero; estraneo; avverso». In
generale indica una qualunque cosa o soggetto estraneo all’ambiente di riferimento. Aliens Week ripercorre
la storia degli avvistamenti degli Ufo e discute sulle diverse teorie che ruotano intorno agli alieni,
analizzando misteriosi reperti archeologici, immagini e filmati di strani esseri che gli scienziati non sono
ancora riusciti a identificare. Ogni sera viene trasmesso un nuovo episodio di Enigmi alieni che scava tra
decine di storie per provare l’esistenza di una civiltà ultraterrena. A seguire, i migliori episodi di Enigmi
alieni-Giorgio Edition, lo spin-off di Enigmi alieni in cui lo scrittore e ufologo Giorgio Tsoukalos viaggia in
tutto il mondo alla ricerca di indizi che provino l’esistenza degli extraterrestri.
In Cina 9000 contadini trasferiti per dare la caccia agli Alieni nel cosmo
Si muove anche la Cina
nella caccia a E.T. e forse, in proposito, sarebbe il caso di farsi qualche domanda. Si muove e lo fa a modo
suo. Quale? Costringendo 9000 contadini a lasciare i rispettivi villaggi e a trasferirsi altrove: in quella zona,
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Archivio 2016
In Cina 9000 contadini trasferiti per dare la caccia agli Alieni nel cosmo
infatti, deve essere portata a termine la costruzione del più grande telescopio del mondo. Qualcosa di simile
era già successa con l’Expo 2010 di Shanghai: dal quartiere di Pudong, destinato a ospitare l’area espositiva,
furono allontanate migliaia e migliaia di persone. Nel caso della ricerca della vita nel cosmo – il Governo ha
ufficialmente motivato in questo modo la “deportazione” – le famiglie coinvolte saranno 2029, per un totale
di 9110 individui. La Provincia di Guizhou è una delle più povere del Paese e i contadini riceveranno
l’equivalente di 1800 dollari a testa quale compensazione per l’abbandono delle dimore e la cessione del
territorio a FAST, un gigante che ha una “retina” che pesa 33 tonnellate e che è sospesa tra 460 e 525 piedi
sopra il disco riflettore, ormai completato a metà. E’ pacifico che questo impianto avrà come missione
principale l’analisi dell’universo profondo, dei buchi neri, delle galassie, delle pulsar, delle nuvole gassose.
Ma l’approccio romantico – la ricerca di vita aliena – è sottolineato ed enfatizzato dalle autorità cinesi,
convinti che sia possibile il fatidico incontro sotto forma di un segnale inequivocabile. La razza umana da 53
anni lo sta inseguendo ad Arecibo, in Portorico, ma FAST sembra in grado di fare molto meglio: “Dal
momento che dispone di una superficie più ampia e di una maggiore flessibilità – spiegano i tecnici -, potrà
scandagliare due volte meglio del radiotelescopio di Arecibo, con una sensibilità superiore da tre a cinque
volte”. Se sono alieni…. fioriranno.
Quell’Ufo dalle parti dell’asteroide 2004BL86
Ma visto che siamo nel cosmo, vi passo anche questa curiosità che
circola da qualche giorno: la Nasa potrebbe aver intercettato un maxi-Ufo (largo una settantina di metri, così
si stima) dalle parti dell’asteroide 2004 BL86. Secondo l’ente aerospaziale americano si tratterebbe di una
Luna, ma non pochi sostengono che, in realtà, i suoi responsabili non la raccontano giusta e quell’oggetto lo
conoscono molto bene. Vi passo il link del sito “Il navigatore curioso”, che ha ben trattato la questione.
Il ritorno degli X-Files e il profumo alieno
Gennaio e l’anno nuovo ci riportano i cari e mai dimenticati X-Files: la serie di culto è in arrivo sul
canale satellitare di Fox, ma è destinata ad essere poi sviluppata in Dvd e in altre versioni. Le premesse
sono promettenti e non solo per la conferma degli attori principali, condizione chiave per creare un
solido ponte con gli episodi passati: pare che questi episodi siano ad alto contenuto alieno ed ufologico,
mentre nelle precedenti stagioni questa venatura non era sempre così marcata. Secondo me, dopo i
vari film che trattano la materia, non è un caso che ci sia una svolta tanto netta: la questione
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Il ritorno degli X-Files e il profumo alieno
extraterrestre, ne sono più che mai convinto, è ormai centrale nella società di oggi. Miscredenti,
rassegnatevi… Sui nuovi X-Files vi propongo comunque l’articolo scritto nei giorni scorsi dal mio
collega Renato Franco per le pagine degli spettacoli.
Dicevi? Il filo del discorso si riannoda 13 anni dopo. I tratti del
volto di Scully sono ancora più ossuti, Mulder invece sfoggia una barba perenne di quattro giorni, lo sguardo
di uno appena sceso dal letto, ma con il cervello acceso da una notte insonne. Chiusi nel 2002 dopo 202
episodi, gli X-Files si riaprono sempre grazie ai due agenti speciali dell’Fbi, con vista su paranormale, Ufo e
alieni. L’opposto approccio alla realtà è intatto: da una parte Dana Scully (interpretata da Gillian Anderson,
oggi 47 anni) medico patologo, scettica verso il soprannaturale, dall’altra Fox Mulder (David Duchovny, 55
anni) fermamente convinto dell’esistenza degli extraterrestri e di una cospirazione governativa finalizzata a
nascondere la verità sulla loro esistenza. Ma ora Mulder vede le sue certezze ribaltate. Il governo — o
comunque una frangia deviata, sarà da capire — già da 70 anni conosce la tecnologia aliena (dunque gli
extraterrestri esistono), l’ha studiata ed è in grado di usarla per tenere sempre i cittadini in stato di allarme ed
esercitare una forma di sorveglianza puntando sulla loro paura. Un modo per controllare la popolazione, già
massificata attraverso il consumismo (compare anche Bush in un filmato d’archivio che invita i cittadini a
spendere), nelle parole di un Mulder sempre rivoluzionario, pronto a non accettare in modo passivo le verità
ufficiali, a guardare oltre la superficie, a coltivare certezze e dubbi senza che questo possa apparire una
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Il ritorno degli X-Files e il profumo alieno
contraddizione del suo pensare.
Presentato in anteprima europea al
Courmayeur Noir in Festival, X-Files riapre su Fox da martedì 26 gennaio, con sei nuovi episodi.
L’impressione tratta dal primo è che l’effetto nostalgia che si trasforma in effetto tristezza è scongiurato. La
tecnologia nel frattempo è migliorata — via quei cellulari enormi che sembravano dei telefoni fissi ma
portatili —, per fortuna ha fatto passi in avanti anche la moda — i corpi dei due attori negli anni 90 annegavano
in vestiti più ampi di almeno tre taglie. I protagonisti sono invecchiati — è inevitabile — ma la decadenza da
museo delle cere tipo il sequel di Dallas rilanciato tre anni fa non si avverte. Il creatore della serie Chris
Carter aveva spiegato l’attualità di un ritorno non solo per ragioni di business: «Nelle storie di Mulder e
Scully c’è un periodo vuoto da riempire e sarà un modo per arricchire le puntate e scoprire qualcosa della più
grande e malefica cospirazione della storia. Tutta la mitologia di X-Files è nata dai misteri che pensiamo si
nascondano dietro ai racconti ufficiali». Qualcosa di televisivamente più appetibile e paranormalmente
plausibile della teoria delle scie chimiche.
Renato Franco
Il pugnale alieno di Tutankhamon
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lama-pugnale-tutankhamon-proviene-meteorite-1264054.html
Il pianeta proibito e L'invasione degli ultracorpi hanno 60 anni: quando la questione
aliena era affrontata in modo più aperto di oggi
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Il pianeta proibito e L'invasione degli ultracorpi hanno 60 anni: quando la questione aliena era affrontata in
modo più aperto di oggi
Un interessante articolo uscito domenica 6 novembre
sulle pagine culturali de “La Stampa” mi ha prima di tutto fatto sobbalzare: sono già passati 60 anni
dall’uscita di due film, “Il pianeta proibito” e “L’invasione degli ultracorpi”, che segnarono il passaggio
della fantascienza da prodotto più che altro per bambini e adolescenti a contenitore per adulti. Premessa: si
tratta di due capolavori assoluti. Del primo, che narra di viaggi spaziali resi possibili da misteriose
propulsioni, ho pure un ricordo vivo di quando ero bambino: l’apparizione del mostro che sistemava per le
feste gli umani era quanto di più spaventoso potesse apparire su uno schermo televisivo o cinematografico.
La trama de “Il Pianeta proibito”, diretto da Fred McLeod Wilcox, è in realtà mutuata da “La Tempesta” di
Shakespeare (gli effetti speciali furono curati da un veterano della Disney, che accettò il lavoro a fronte di un
bel po’ di soldi) ed è contaminata dall’avvento della psicanalisi nel cinema statunitense degli anni 50,
favorito dal disagio che circolava in quel periodo nella società: negli strani sogni che tormentano l’anziano
dottor Edward Morbius (Walter Pidgeon) si riconducono al concetto del male ereditato dalla popolazione che
un tempo abitava il pianeta. Ci sono poi il robot Robbie, che in ossequio ai principi di Isaac Asimov non può
recare danno al prossimo, e l’aggancio shakespeariano tramite la mente assassina che tiene sotto controllo il
protagonista e che ricorda lo spirito incombente su Prospero. In questo scenario la presenza aliena è in fondo
defilata e remota (si parla, appunto, di una popolazione che non c’è più) ancorché ancora in qualche modo
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Archivio 2016
Il pianeta proibito e L'invasione degli ultracorpi hanno 60 anni: quando la questione aliena era affrontata in
modo più aperto di oggi
Invece nell'”Invasione degli ultracorpi”, film in bianco
immanente.
e nero realizzato con un budget contenuto e ispirato dal romanzo del 1954 di Jack Finney, l’extraterrestre è
una realtà effettiva e terrificante. Gli Alieni, infatti, arrivano sulla Terra e vogliono sostituirsi alla nostra
razza prendendo le sembianze di noi umani: durante questo processo, i nostri visitatori sono racchiusi in
“baccelloni”, piselli inquietanti che diventano la culla della trasformazione. Mi paiono due film straordinari e
ancora oggi attuali, vuoi perché la tesi del pianeta abitato e poi estinto è una di quelle seguita nelle ricerche
che stiamo compiendo nel Sistema Solare. Quanto alla possibilità di una contaminazione tra noi e gli Alieni,
be’, c’è solo l’imbarazzo di scegliere una delle tante teorie che sono state proposte. Ma la mia riflessione è
un’altra: 60 anni fa avevano la mente più aperta, flessibile e lungimirante.
Il blog è di nuovo "in pista". Un Ufo sopra Palù
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Archivio 2016
Il blog è di nuovo "in pista". Un Ufo sopra Palù
In questi giorni, ve ne
sarete accorti, il blog ha avuto seri problemi ed è risultato inaccessibile sia a voi lettori sia a me che lo
amministro. Tutto è cominciato, all’improvviso, martedì pomeriggio e diciamo che non è stata la situazione
migliore perché si era nell’imminenza del ponte legato alle festività del 7 dicembre (a Milano è il giorno di
Sant’Ambrogio) e dell’8 dicembre (festa dell’Immacolata). I tecnici della società che gestisce la piattaforma
hanno potuto metterci mano solo oggi, lunedì 12, mentre il nostro presidio interno ha provato già da
mercoledì a vedere che cosa fosse possibile fare. C’è riuscito solo in parte, chi ha avuto modo di visualizzare
dall’esterno si ritrovava spedito ai post d’inizio agosto, a cominciare da quello del giorno 3 (messo in rete
durante i Giochi di Rio de Janeiro). O siamo stati davvero “sfigati”, o gli Alieni ci hanno mezzo lo zampino,
oppure… Vabbé, per ora fermiamoci qui: non posso non prendere atto con fiducia di quanto mi è stato
comunicato, ovvero che si è trattato di un difetto nella configurazione dovuto alle numerose e recenti
migrazioni in “cloud” da parte dei nostri blog. Vorrei rendervi partecipi della spiegazione che mi è stata data
da uno dei responsabili dell’area blog (un amico che spesso dà una mano a risolvere guai occasionali sulla
piattaforma):
“Rcs si sforza di adeguare i propri blog alle tecnologie più moderne, tra le quali vi è Cloud. Si tratta
di un’architettura complessa, che vede coinvolti oltre 120 blog tra Corriere.it e Gazzetta.it.
Purtroppo può succedere che nonostante gli sforzi per garantire la continuità del servizio, degli
errori di configurazione sfuggano ai controlli dei tecnici penalizzando un blog o l’altro. Questa volta
è toccato a Mistero bUFO. L’adeguamento tecnologico è in corso da molti mesi, durante i quali
abbiamo ridotto a un minimo tollerabile gli impatti negativi; tuttavia non sottovalutiamo quanto
avvenuto e prenderemo le dovute misure per scongiurare il ripetersi dei problemi in futuro”.
Piccola avvertenza, ora che siamo tornati in pista: potrebbe essere che la visualizzazione, sulle prime, vi dà di
nuovo errore. Se accadesse, effettuate altri refresh, tutto dovrebbe normalizzarsi (se non succede, ditemelo
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Archivio 2016
Il blog è di nuovo "in pista". Un Ufo sopra Palù
perché sono aspetti che devo segnalare alla Rcs Digital). Per concludere, e soprattutto per tornare a parlare
del tema oggetto del blog, vi linko questo articolo della Provincia di Sondrio: un Ufo è apparso sopra le piste
di sci di Palù, visto dunque da varie persone. E’ il ritorno in auge della Valmalenco, in questi anni terra calda
sul fronte degli avvistamenti. Leggete e commentate a questo indirizzo, anche per salutare il ritorno on line.
Il "risveglio" del frammento del dottor Wolf
Non è farina del nostro sacco (è stata la redazione della
trasmissione Mistero a parlarne poche ore fa tramite la sua pagina Facebook) e aggiungo che di mezzo c’è
Maurizio Baiata, un collega giornalista nei confronti del quale non ho assolutamente nulla ma che nel mondo
dell’ufologia riscuote pareri discordanti. Però la storia ha un suo perché e non mancherà di dividere e di
alimentare il dibattito, anche tra di noi. Vi passerò il link affinché possiate leggere la vicenda nella sua
interezza. La sintesi, peraltro è questa. Si tratta del frammento di metallo siliceo che il dottor Michael Wolf,
l’enigmatico personaggio che sarebbe appartenuto al “MJ-12” e che ha sostenuto di aver lavorato all’Area
51, fece pervenire nel 1997, tre anni prima di morire. Ha sempre dichiarato che la scaglia (la vedete nella foto
di Pasquale Galasso di AltriGiornale) è stata recuperata dal crash di un disco volante. Ebbene, il reperto è
esposto a Torino alla mostra “Mistero-The Experience” e non molto tempo fa la pietra si sarebbe “attivata”,
emettendo luce, energia e calore, dopo le pratiche di un turista indiano di passaggio. Ora gli organizzatori
della mostra sono alla ricerca di quell’uomo. Immaginando già le facce dei miscredenti, vi passo dunque il
link del sito di Baiata. A voi la parola.
La Ufo-nuvola del Gran Sasso
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Il "risveglio" del frammento del dottor Wolf
Diciamolo: sarebbe davvero bello se fosse una nave madre aliena
camuffata dentro una nube. Ma si tratta, semplicemente e con ragionevole probabilità, di una nuvola che ha
assunto le forme di un Ufo gigantesco. Non è la prima volta che succede: ricordo ad esempio episodi in
Russia e in Cina (senza trascurare il fatto che il grande Piero della Francesca era solito riempire i cieli dei
suoi dipinti con nubi di quella foggia: forse il fenomeno è meno raro di quello che si pensa). Ad ogni modo,
immagine bellissima, esaltata dalla luce dell’ora dello scatto: la foto ha spopolato in Internet.
“Turisti per Ufo” è ancora disponibile
Chiudo con una piccola parentesi personale. Sono disponibili e
acquistabili le ultime copie della guida “Turisti per Ufo – I 51 luoghi “alieni” da visitare nel mondo” che nel
2013 ho realizzato assieme ai colleghi Sara Caffulli e Ottavio Daviddi. Chi fosse interessato a riceverla, può
mandare una mail a [email protected] precisando gli estremi per la spedizione (che sarà offerta).
I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
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I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
Periodicamente, assistiamo al ritorno di sondaggi su Ufo e Alieni. Con relative classifiche. Tra i tanti che mi
sono capitati sotto il naso, mi va di citarne uno, uscito nel cuore dell’estate e uscito sul sito BuzzFeed (ecco
il link), Lo staff ha deciso di mettere in fila i 13 casi di incontri ravvicinati più interessanti e plausibili mai
registrati nella storia. L’obiettivo della scrematura è semplice: indicare le storie che possono veramente
convincere tutti, miscredenti inclusi, a credere. Vi rimando così direttamente alle schede (in inglese)
preparate da Gabriel Sanchez, ma nel contempo provvedo anche ad anticiparvi l’elenco, redatto
presumibilmente in ordine di importanza e verosimiglianza. Ma come ogni classifica, anche questa lista è
discutibile. Quindi, la lascio al vostro dibattito. (p.s.: concedetemi un minimo di vanità. Molti di questi posti
li ho inclusi nella mia guida “Turisti per Ufo, i 51 posti alieni da visitare nel mondo”; mi va dunque piacere
che altri concordano sulle mie scelte).
Numero 1 – La Abduction di Barney e Betty Hill. E’ il famoso caso del settembre 1961, coinvolta una
coppia di Franconia (New Hampshire, la città natale di Bode Miller, asso dello sci). Tre ore di “tempo
mancante” e poi una progressiva riscoperta dei dettagli vissuti, incluso il “trattamento” dei Grigi.
Numero 2 – Il Triangolo delle Bermuda. Una delle zone più misteriose del pianeta, a torto o a ragione, si
lega soprattutto alla vicenda del “Flight 19” e dei 5 Grumman Avenger scomparsi nel nulla.
Numero 3 – Il crash di Roswell. Bene, qui siamo a una delle pietre miliari dell’ufologia. Che cosa è
successo veramente agli inizi di luglio del 1947 nel ranch di “Mack” Brazel? Cadde una nave aliena oppure
il pallone sonda che fu usato come spiegazione, ancorché molto zoppicante? Un must che è sbarcato nel terzo
millennio con tutti i suoi punti irrisolti.
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I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
Numero 4 – Il “gateway” del Monte Bytktha. Siamo in Russia, a Sochi, sede dei Giochi bianchi 2014. Qui
abbondano gli avvistamenti e c’è chi pensa che si sia in presenza di un vero portale di collegamento con altre
dimensioni e altri mondi
Numero 5 – Le linee di Nazca. Affascinanti, straordinarie, emozionanti (le ho viste l’anno scorso durante
un bellissimo giro del Perù). Questi geoglifi, realizzati verosimilmente dal popolo Nazca e visibili solo
dall’alto, sono un messaggio ad esseri venuti dal cosmo e con i quali c’è stato un contatto?
Numero 6 – Il caso dell’Ufo di Levelland. Un caso del 1957: due camionisti dichiararono allo sceriffo che il
loro camion si spense di colpo e contemporaneamente apparve un Ufo a forma di razzo. Non furono creduti,
però, guarda caso, tanti altri testimoni confermarono il fatto.
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Numero 7 – Le luci di Phoenix. Un altro caso storico e molto noto. Il 13 marzo 1997 la capitale
dell’Arizona fu al centro di un vero e proprio avvistamento di massa perché apparvero, e restarono a lungo in
zona, osservata da migliaia e migliaia di persone, luci a forma di “V” che si muovevano pure nel cuore della
notte.
Numero 8 – Northen Territory, la regione “calda” dell’Australia. L’Oceania è un continente fertile, in
tema di Ufo. E i Territori nel Nord australiani lo sono in modo particolare.
Numero 9 – Le foto degli Ufo di McMinnville. Si ritorna al 1950. E si va in Oregon, dove una contadina,
Evelyn Trent, mentre dava da mangiare ai suoi conigli ebbe modo di avvistare dischi volanti. All’epoca i
photoshop o programmi analoghi di ritocco, sarà bene ricordarlo, non esistevano…
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I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
Numero 10 – Il “cimitero” di Aurora. Storie, addirittura, di fine 800. Precisamente, siamo nel 1897: nella
cittadina del Texas ci fu uno schianto di un Ufo e si vuole che sia stato recuperato il corpo di un Alieno. Fu
sepolto nel locale cimitero e si tratterebbe del primo funerale della storia di un extraterrestre.
Numero 11 – I fenomeni di Warminster. Crop circles che compaiono all’improvviso, avvistamenti di Ufo,
auto che si spengono: benvenuti nella località inglese zeppa di misteri.
Numero 12 – Le luci di Marfa. Fin dall’Ottocento, queste luci particolari illuminano la piccola località
texana nel deserto del Sonora, famosa anche per l’installazione che simula un outlet di Prada. Di recente la
zona è stata immortalata al cinema grazie a “Animali notturni” di Tom Ford. Scenari da brividi e notti buie:
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I 13 incontri ravvicinati che portano a credere negli Alieni
atmosfera davvero aliena.
Numero 13 – Il “visitor” di Broad Haven. Anche qui siamo in Inghilterra: il caso è del 1977, protagonisti
14 bambini che a scuola avvistano un Ufo sigariforme. L’innocenza dell’età non è una garanzia di serietà?
Harvard d'accordo con Asimov
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/07/vita-aliena-ricercatori-harvard-si-trova-dove-aveva-ipotizzato-asi
mov/2355655/?utm_source=outbrain&utm_medium=widget&utm_campaign=obinsource
Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
Dal momento che nell’ultimo post ci sono state parecchie attenzioni sull’uscita di Hillary Clinton, candidata
presidente alle prossime elezioni statunitensi, sarà il caso di riepilogare il rapporto tra i vari numeri 1 della
Casa Bianca, il fenomeno degli Ufo e, in senso lato, la questione aliena. Mi appoggio, per il riepilogo, al sito
Mistero Ufo (che considero nostro cugino, visto il nome).
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Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
Harry Truman. Giocoforza, si deve cominciare da lui. Vuoi
perché al museo di Roswell è conservato il dispaccio in cui comunicò alle forze armate della cittadina texana
lo schianto di un oggetto non identificato, probabilmente non terrestre, vuoi perché nel 1948 – probabilmente
proprio sull’onda lunga del ricordo dei fatti di Roswell – incaricò l’assistente Robert Landry di
redigere rapporti ogni tre mesi sui dischi volanti osservati in tutta la nazione. Truman fece poi indagare sul
caso della comparsa di un oggetto misterioso sopra Washington, osservato attraverso la sua finestra. Sempre
durante il suo mandato si verificò, nel 1952, il famoso caso del carosello di Ufo sopra il Campidoglio. Gerald
Haines, agente della Cia, dichiarò che l’amministrazione presidenziale fu gravemente disturbata da una
“massiccia ondata di avvistamenti Ufo”. E ammise che ci fu pure un tentativo di abbattere quegli oggetti
volanti non identificati.
Dwight Eisenhower. Possiamo definirlo l’Ufo-president per
eccellenza. Prima di tutto, quando era ancora generale, fu al centro di un episodio avvenuto sulla portaerei
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Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
“Franklin Delano Roosevelt”. Ecco il racconto di un ufficiale di marina; anche in questo caso siamo nel
1952: “Ci trovavamo a Nord-Est dell’Inghilterra, con una flotta della Nato. Intorno alla 01:30 sul lato destro
della portaerei e apparso un grande Ufo di colore bianco e blu. E’ venuto giù e si librava a 30 metri sopra
l’acqua. L’Ufo ha cambiato colore diventando rosa, poi è volato via a sinistra. Il generale Eisenhower, che
era arrivato in elicottero con l’ammiraglio della flotta, uscì sul ponte in quel momento. Abbiamo guardato
l’Ufo per circa dieci minuti”. Però “Ike” è famoso soprattutto per il presunto incontro del 1955, durato due
giorni, con una delegazione aliena nella base di Muroc (poi diventata Edwards): la bisnipote Laura
Eisenhower ha confermato tutto. Maggiori dettagli sull’episodio li trovate qui, sul sito della collega Sabrina
Pieragostini. Sarebbe stato quello il giorno del cosiddetto patto scellerato: humans for technology; ovvero la
possiblità di “brancare” esseri umani in cambio di tecnologia avanzata.
Richard Nixon. Ci spostiamo al 1972. Il 12 gennaio una donna che
viveva in Oklahoma, Sherry Eckhardt, era al telefono con sua madre. Improvvisamente accadde qualcosa di
“strano” al ricevitore: c’era una voce sconosciuta: “Abbiamo emesso un allarme … Ci sono sempre gli
oggetti sul radar che appaiono sul Pacifico e nel Golfo del Messico … Fighters sono sulla strada … Un oggetto
è caduto nel Pacifico, Fighters abbattuto “. Stupita, Sherry fece un segno al marito di prendere il telefono in
un’altra stanza. Sentirono: “Chiama il presidente al telefono!” Poi si udì una voce simile a quella di Richard
Nixon. Naturalmente la coppia raccontò tutto alla stampa. La Casa Bianca e l’aviazione Usa comunicarono
subito: “Non ci sono stati degli Ufo, niente è stato abbattuto”. Tuttavia i funzionari della centrale telefonica
locale dichiararono che i coniugi Eckhart forse si erano collegati senza saperlo alla linea di comunicazione
del governo.
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Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
Jimmy Carter. Un presidente “Ufo-confesso”, viene da dire. Il 6 gennaio
1969, Carter vide un grande oggetto luminoso nel cielo che stava cambiando colore. Il commento fu: “E’
stata la più incredibile di tutte le cose che io abbia mai visto”. Durante la campagna elettorale, Carter promise
di declassificare tutte le informazioni sugli avvistamenti Ufo negli Stati Uniti: parola mantenuta, una serie di
documenti resi disponibili al pubblico vennero consultati dagli ufologi.
Ronald Reagan. Anche
lui, l’ex attore assurto alla Casa Bianca, ha osservato un Ufo quando era ancora governatore. Accadde a
bordo di un aereo. Ecco la testimonianza: “L’abbiamo seguito per diversi minuti. Era una luce bianca.
L’abbiamo seguita per Bakersfield, e tutto ad un tratto con nostro grande stupore è andato dritto verso il
cielo.” E quando venne organizzata una proiezione privata di E.T., Reagan battè sulla spalla di Steven
Spielberg, presente a casa sua, e disse al regista: “Sai quanto questo sia vero nella realtà.” Infine, famoso fu
il suo discorso nel 1987 all’Onu sulla necessità di prevenire un attacco alieno; e sul fatto che un eventuale
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Gli Ufo e i presidenti Usa: una storia infinita
minaccia dallo spazio aiuterebbe a compattare la razza umana, troppo divisa.
Barack Obama. Sull’attuale presidente circolano varie frasi
attribuite a lui. E poi puntualmente smentite. Di certo però c’è quanto dichiarò a sorpresa il suo consigliere
John Podesta alla fine dell’incarico: “Dobbiamo ammettere che abbiamo incontrato gli Alieni”. E
su Twitter aggiunse che il suo più grande rimpianto è stato quello di non essere stato capace di svelare la
verità sull’esistenza degli Ufo.
Ora, sarà anche vero – lo sostiene qualcuno – che perfino i presidente degli Usa non hanno accesso a tutte le
informazioni e che esiste un livello addirittura superiore. Ma come spieghiamo tutti questi episodi?
Ubriaconi, falsari e cialtroni anche loro?
Gli Ufo di Hillary Clinton: John Podesta rilancia in un'intervista alla CNN
Se crediamo all’idea che è in corso un progressivo avvicinamento
delle masse allo “shock” dell’ammissione dell’esistenza aliena, ecco qui un’altra prova: John Podesta (nella
foto tratta da newyorker.com), colui che al momento di concludere l’esperienza di lavoro nella gestione
Obama si è rammaricato via Twitter “di non essere stato in grado di arrivare alla piena disclosure degli
X-Files, è intervenuto in un dibattito della CNN (lo trovate a questo indirizzo). Podesta oggi è il capo della
campagna elettorale per la Casa Bianca di Hillary Clinton, ribadendo che la ex First Lady farà di tutto per
divulgare la verità sul fenomeno Ufo. Testuale: “Il Governo degli Usa potrebbe fare un lavoro migliore nel
dare risposte alle domande piuttosto legittime che la gente si pone su quanto sta succedendo in merito
ai fenomeni aerei non identificati”. L’intervistatore l’ha incalzato, citando anche l’Area 51 (“Quali giudizi
si aspetta?) e Podesta è stato in un primo tempo evasivo: “Quelli che ciascuno si sentirà di dare”. Ma a
domanda precisa (“Qual è invece il suo giudizio”), è stato chiaro: “Credo che ci sia qualcuno là fuori…”.
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Gli Ufo di Hillary Clinton: John Podesta rilancia in un'intervista alla CNN
Dettaglio non trascurabile, a mio avviso: questa intervista è andata in onda sulla CNN, non su
un’emittentucola qualsiasi. Qualcosa vorrà pur dire…
Il caso dell’Ufo di Praia a Mara: una giornalista è la testimone
Dall’inizio dell’anno, la
Calabria pare sia stata oggetto di una serie di interessanti avvistamenti. Il C.Ufo.M, che domani a Pomezia
tiene un convegno, ne rende conto sul suo sito. Ed ad esso rimando (questo il link) perché possiate leggere
dell’episodio di Praia a Mare, documentato anche da una serie di foto (le riproduco qui) e da un filmato. E’
stata una giornalista freelance, Francesca Lagatta, a vivere l’episodio e a raccontarlo. Gli Ovni sarebbero
due, al netto di distorsioni ottiche legate alle riprese e alla posizione della donna. Vi lascio comunque al
dettagliato resoconto, affinché possiate dire la vostra.
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Gli Ufo di Hillary Clinton: John Podesta rilancia in un'intervista alla CNN
Gli attacchi all'ufologia e le violente "rappresaglie" contro i contattisti
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Gli attacchi all'ufologia e le violente "rappresaglie" contro i contattisti
Avviso subito che questo sarà un post provocatorio e non
necessariamente condivisibile da tutti i nostri lettori. Daniele Dellerba, che segue il blog e a volte partecipa
con contributi diretti, ha voluto dire la sua su un tema delicato: le critiche, spesso violente e inurbane, di cui
sono oggetto coloro che seguono l’ufologia. In particolare, ha voluto occuparsi delle persone che sostengono
di essere state addotte (e si sofferma in particolare sulla vicenda di Piero Zanfretta), a suo avviso vittima di
vere e proprie rappresaglie. Il testo scritto per noi è sul sito di Ansu Italia. Non faccio altro, allora, che
indicarvi il link (lo trovate qui) e invitarvi alla lettura direttamente lì. Ripeto: è solo una tesi e, come tale, può
non essere accettata. Me nello spirito di dare la parola a chi si sente di esprimere un parere e, soprattutto, a
chi ci mette nome, cognome e faccia, mi pare giusto e democratico accendere il microfono.
Gli Alieni del vice premier russo Rogozin e quel "duello" con gli Usa
E’ in corso forse un duello a distanza tra Stati Uniti e Russia sul
tema degli Ufo e della vita aliena nel cosmo? Stiamo per caso vivendo una sorta di Guerra Fredda delle
stelle? Sembrerebbe di sì, perché se da un lato ci sono gli intenti di Hillary Clinton, la candidata presidente
che ha promesso di rimuovere i segreti sugli X-Files relativi ad avvistamenti e ad episodi di contatto
(posizione rilanciata e rafforzata da John Podesta, al vertice del suo comitato elettorale), dall’altro ecco
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Gli Alieni del vice premier russo Rogozin e quel "duello" con gli Usa
l’intervento del vice premier del Cremlino, Dmitry Rogozin. In un’intervista rilasciata in questi giorni
all’importante Ria Novosti (agenzia di stampa di primo piano), Rogozin ha apertamente dichiarato che il suo
Paese non ha alcuna intenzione di fare ostruzione sul tema extraterrestri e che l’ente aerospaziale russo ha tra
le sue “missions” la ricerca della vita intelligente al di là della Terra. ‘Uno dei dilemmi più grandi della
scienza e dell’umanità è se o non siamo soli nell’Universo, ovvero se da qualche parte là fuori c’è un altra
civiltà intelligenti. Data l’infinità dello spazio e del tempo, tutto è possibile “, ha detto Rogozin. Sono parole
misurate, più misurate di quelle – diventate subito famose – pronunciate nel 2013 dal premier Dmitry
Medved. Ma il concetto è sempre lo stesso: c’è qualcuno là fuori. Vorrei allora ricordare proprio la frase di
Medved: “Ve lo dico per la prima e ultima volta. Insieme a una valigia con i codici per i missili nucleari, il
presidente russo riceve una cartella il cui contenuto è top secret: al suo interno ci sono documenti
interamente dedicati ai rapporti della sezione dei servizi segreti che gestisce il controllo degli extraterrestri
nel nostro Paese. A fine mandato quelle cartelle e la valigia “nucleare” sono trasferiti al nuovo presidente.
Quanti extraterrestri sono già tra di noi? Non posso dirlo perché scatenerebbe il panico”.
Dettaglio di cronaca a completamento: Rogozin ha confermato le
sue parole a Roberto Pinotti, past president del Cun, che in questi giorni è a Mosca e che ha avuto modo di
incontrare il vice premier. Pinotti riferirà della chiacchierata al’ormai imminente simposio di San Marino (7
e 8 maggio).
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Gli Alieni del vice premier russo Rogozin e quel "duello" con gli Usa
Europa, getti di acqua liquida. Secondo la Nasa ci sono condizioni favorevoli alla vita
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Europa, getti di acqua liquida. Secondo la Nasa ci sono condizioni favorevoli alla vita
Aggiornamento rispetto al post originario: l’annuncio riguarda il fatto che sotto la superficie
ghiacciata di Europa c’è un volume di acqua liquida che è 2 volte maggiore alla somma di tutti gli
oceani della Terra. Con condizioni favorevoli alla vita. Ecco il link di Corriere.it: http://www.corriere.i
t/scienze/16_settembre_27/getti-alti-200-km-vapore-acquo-europa-satellite-giove-9b667b84-84b9-11e6b7a9-74dcfa8f2989.shtml
C’è fermento, in queste ore, per un annuncio che la Nasa ha promesso via Twitter: “Lunedì annunceremo
nuovi ritrovamenti circa Europa, la Luna del pianeta Giove”. E subito dopo, la precisazione: non ci sono di
mezzo gli Alieni. Però non sarebbe del tutto vero, nel senso che un portavoce ha buttato lì un’altra
affermazione perlomeno sibilina. Questa: “Gli astronomi presenteranno i risultati derivati da una singolare
campagna di osservazione di Europa dalla quale risulta la sorprendente evidenza di un’attività che può essere
correlata con la presenza di un oceano sotto la superficie”. Non resta che attendere.
Convegno di Pomezia: un nuovo libro e l’Ufo di Roma
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Europa, getti di acqua liquida. Secondo la Nasa ci sono condizioni favorevoli alla vita
Il 2 ottobre a Pomezia si torna a parlare di Ufo e Alieni grazie al
convegno “Alieni, incontri ravvicinati”, organizzato dal Centro Ufologico Mediterraneo presieduto da
Angelo Carannante. Vari i relatori e i temi trattati (a questo link trovate la locandina con il programma
dettagliato), ma una citazione la merita la presentazione del libro “Ritorno su Lahmu” (Ossimoro Marte 2) di
Ennio Piccaluga. L’autore, già noto per una serie di affermazioni sul conto del Pianeta Rosso, torna
sull’argomento a lui caro puntando diritto al cuore della questione: sul pianeta c’è vita. Ecco un passaggio
con cui le edizioni Acquario presentano il volume: “Il testo mostra, senza se e senza ma, le “prove” di
attività intelligenti sul Pianeta Rosso con immagini davvero sorprendenti, di cui molte sconosciute al
pubblico anche se tutte dotate del relativo riscontro del relativo ente spaziale. Microorganismi su Marte?
L’argomento viene saltato a pie’ pari, mostrando le foto Nasa originali che, dopo una breve e paziente
osservazione, mostrano qualcosa che va molto al di là dei microrganismi: si tratta di veri e propri esseri
viventi, osservabili con una chiarezza disarmante, non confutabile in alcun modo”. Ma tra gli argomenti di
maggiore interesse ci sarà anche la discussione su un caso di avvistamento Ufo avvenuto nel 2012 a Roma,
del quale esiste un filmato molto interessante, oltre a foto che sono già state analizzate. Chi è interessato può
già trovare tutto sul sito del CUFOM a questo indirizzo.
Edgar Mitchell, la scomparsa dell'astronauta che parlava di Alieni
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Edgar Mitchell, la scomparsa dell'astronauta che parlava di Alieni
A proposito di Nasa,
Roswell, Alieni e coperture più o meno vere. Una triste notizia ci fa rimanere su un tema che si è riproposto
anche negli ultimi post: a 85 anni, si è spento Edgar Mitchell, il sesto “moonwalker”. E’ mancato, in un
ospedale di West Palm Beach dopo una breve malattia, proprio in occasione del quarantacinquesimo
anniversario della missione Apollo 14 (31 gennaio-9 febbraio 1971: assieme a lui, Alan Shepard e Stuart
Roosa).
La spedizione seguì quella famosa e sfortunata di
Apollo 13 (un fallimento di successo, fu la definizione), abortita per un’esplosione sul modulo di comando:
la Nasa dimostrò di sapersi riprendere e quando Mitchell assieme al comandante Shepard (il primo astronauta
Usa a volare nello spazio, nel 1961) camminò sul suolo della Luna raccogliendo reperti, l’ente aerospaziale
tirò un sospiro di sollievo. “Un altro flop avrebbe significato di sicuro la chiusura immediata del programma
Apollo”, commentò Ed: in realtà di problemi ce ne furono parecchi, ma furono tutti risolti. E Shepard potè
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Edgar Mitchell, la scomparsa dell'astronauta che parlava di Alieni
anche esibirsi in un colpo da golf sul suolo del nostro satellite. Mitchell, tuttavia, si è ritagliato molta più
popolarità per quanto disse dopo il rientro e quando, soprattutto, spostò il tiro delle sue frasi su percezioni
della psiche, Ufo e Alieni. Tanto per cominciare, raccontò che durante i 3 giorni di ritorno verso la Terra
avvertì “un senso di irresistibile connessione con l’universo”. Parlò di aver vissuto un’epifania – che
l’avrebbe portato a studiare temi legati alla conoscenza, al mistero e alla stessa fisica -, disse di aver
percepito qualcosa di unico: “Era come se ogni molecola del mio corpo e quelle della nave spaziale fossero
state forgiate nella fornace dell’esplosione di una vecchia stella”.
Sulla via del ritorno tentò anche un esperimento di telepatia con alcuni amici: sarebbe riuscito, a sua detta.
Ma alcuni lo smentirono e in ogni caso sia Shepard sia il direttore di volo, Deke Slayton, rimasero infastiditi
dalle sue affermazioni. Di fatto quello fu l’inizio dei giudizi controversi su Mitchell: c’è chi lo avrebbe
seguito con entusiasmo e chi l’avrebbe denigrato, definendolo, se non un cialtrone, un tipo troppo fantasioso.
L’astronauta scomparso, originario di Hereford nel Texas, località non lontana dal New Mexico e da
Roswell, sosteneva che gli extraterrestri ci avevano già visitato più volte e che il governo americano copriva
la verità. Non pochi astronauti della Nasa hanno affrontato la questione Ufo e Alieni: chi negando la loro
esistenza, chi facendo battute perlomeno strane, salvo poi svicolare sul più bello. Mitchell, no: lui non ha mai
avuto problemi a rispondere a certe domande, spiegando di non aver mai avuto esperienze dirette ma di
essere “preparato sul tema”. Ecco allora una carrellata di frasi. Sul caso Roswell: “Sono stato contattato da
persone collegate agli osservatori dei fatti originali, come la persona che ha recapitato le bare di dimensioni
minuscole per contenere i corpi degli alieni recuperati”. Una bella botta e anche un’azione di rottura rispetto
agli ambienti Nasa, dove parole quali Ufo, Alieni, Roswell non sono mai state gradite, tant’è che secondo la
comunità ufologica l’acronimo dell’ente spaziale sta per “Never A Straight Answer” (mai una risposta
chiara). Nello specifico, ecco la sua idea, riportata a Bloomberg, riguardo la presunta copertura
dell’incidente del 1947: “Credo che inizialmente la giustificazione fosse che la popolazione non fosse pronta
a una notizia del genere. Ma siamo da molto oltre quel punto (ndr: nei giorni dell’intervista un gruppo di
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Edgar Mitchell, la scomparsa dell'astronauta che parlava di Alieni
matematici scozzesi ipotizzò che sonde aliene autoreplicanti potrebbero aver visitato il sistema solare e la
Terra, invisibili alle tecnologie umane).
Perché tacere, allora? Per i
soldi. “E’ un’opinione personale: ricordo quello che disse il presidente Eisenhower nel suo discorso finale,
ovvero “diffidate della struttura industriale militare”: credo che sia questo il nodo della vicenda”. Le
coperture e gli insabbiamenti: “Non bisogna peraltro ridurre la questione all’industria militare: c’è tutta una
serie di organizzazioni che si muovono in questo senso per garantire dei profitti. Abbiamo inventato gli aerei
all’inizio del XX secolo, vent’anni dopo avevamo un’industria aeronautica. Pensate a cosa possa significare
questo rapportato al viaggio nello spazio, se avessimo controllo della tecnologia dietro gli Ufo. Pensate alla
quantità di soldi che gira intorno a questa vicenda”. Il suo messaggio finale, comunque, è di sprone e di
fiducia: “Dobbiamo continuare a sviluppare tecnologie per portare l’umanità su altri pianeti, ma dev’essere
uno sforzo mondiale perché nessun Paese può farcela da solo. Le nazioni dovranno saper attraversare lo
spazio perché un giorno da questo pianeta dovremo andare via: il Sole prima o poi finirà il suo ciclo vitale”.
Come ogni personaggio controverso, Mitchell ha diviso: ma molte sue uscite a me paiono tutt’altro che
insensate.
e=mc2
*
E Einstein, guardando il cielo pensò alla mitologia greca , e allora…E(Gea, la potenza )= m (Eracle, la
massa)c(Ermes , la velocità ).Poi, un lampo di genio e: E = mc2
Che ne dite?
Dibattiti bUFI / 53 - Ma batteri e virus sono veramente "alieni"?
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Dibattiti bUFI / 53 - Ma batteri e virus sono veramente "alieni"?
Sul Giornale è stata pubblicata
una notizia decisamente interessante, che riguarda la medicina e nello specifico la lotta alla leucemia: gli
ematologi dell’Ospedale Niguarda di Milano e i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano hanno
scoperto che la leucemia mieloide acuta potrebbe avere un’origine virale o batterica. Chi è interessato, può
trovare l’articolo a questo link. L’aspetto che mi ha colpito, peraltro, sta in questa frase: “Ci sarebbe una
parte del Dna presente nelle cellule malate che potrebbe non essere di tipo umano”. Subito dopo si parla
esplicitamente di “cellule aliene”. Uno pensa, d’istinto, a un qualcosa legato agli extraterrestri, ma è evidente
che il riferimento è alla realtà di certi virus e di certi batteri esterni all’uomo e in grado di attaccarlo. Però mi
domando due cose. La prima: è corretto usare il termine alieno, che potrebbe creare, appunto, degli equivoci?
La seconda: virus e batteri appartengono in realtà proprio a quella frontiera che stiamo cercando di esplorare,
un po’ come se parlassimo delle due facce di una stessa medaglia? Anche se l’immagine dell’Alieno resta
legata a un essere o a un’entità più o meno simile all’uomo, non è che dobbiamo allargare il tiro e guardare
anche al “molto piccolo”? In tal caso, saremmo già stati “visitati” da un bel po’…
Dibattiti bUFI / 52 - Cerchiamo un nuovo nome per gli extraterrestri?
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Dibattiti bUFI / 52 - Cerchiamo un nuovo nome per gli extraterrestri?
Questo breve post nasce da un invito a riflettere sulla
parola extraterrestre. Anzi, nello specifico su “extra”, che può avere vari significati a seconda che sia usato
come prefisso o come aggettivo invariantivo, o come preposizione o come sostantivo. Ma le principali
definizioni sono (basandomi sul dizionario del Corriere): fuori; non incluso; insolito; supplementare;
eccedenza; eccesso. Non credete che un extraterrestre, aprendo il vocabolario, potrebbe sentirsi offeso, come
se fosse un prodotto di scarto o anomalo rispetto alla Natura? Non sarebbe forse il caso di trovare qualche
altra denominazione, più rispettosa magari di un concetto di appartenenza a una Natura unica che non può
fare figli e figliastri quando si tratta di esseri viventi? E in tal caso, quale termine usereste? Dai sbizzarritevi.
“Figli delle Stelle” il 25 settembre a Milano
Anche quest’anno Sabrina Pieragostini, collega di Mediaset,
ripropone, a Milano, il suo meeting internazionale di esobiologia. Si intitola “Figli delle Stelle” e si lega al
blog Extremamente: appuntamento domenica 25 settembre, a partire dalle 9.30, nel Salone degli Affreschi
della Società Umanitaria, in via San Barnaba 48. Ospite d’eccezione, il cui caso ha ispirato anche il film
“Bagliori nel buio” sarà Travis Walton, il boscaiolo di Snowflake protagonista di una vicenda di rapimento
avvenuta nella Sitgreaves National Forest in Arizona. Gli altri relatori sono: Mauro Biglino, analista dei testi
biblici in contraddizione con la tradizionale teologia cattolica; Pietro Buffa, biologo molecolare, specializzato
in bioinformatica e consapevole – dati scientifici alla mano – che la filogenesi umana è eccezionalmente
rapida grazie soprattutto a tre importanti “balzi evolutivi”, un problema irrisolto per la scienza
ufficiale; Salvatore Capozziello, docente di astronomia e astrofisica all’Università Federico II di Napoli che
indagherà sui tunnel spazio-temporali e sulla possibilità di viaggiare nel tempo; Roberto Pinotti che parlerà di
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Dibattiti bUFI / 52 - Cerchiamo un nuovo nome per gli extraterrestri?
Ufo e Vaticano; Pablo Ayo e Maurizio Baiata, esperti di materia extraterrestre; il colonnello Arturo Cattel,
portavoce dell’Aeronautica che parlerà di oggetti volanti non identificati anche il punto di vista militare. Per
partecipare al convegno è assolutamente necessario iscriversi al sito dedicato di Extremamente: questo è il
link.
Dibattiti bUFI / 51 - Piero Zanfretta, il terremoto, il Vesuvio e i Dargos in arrivo
Il devastante terremoto che ha purtroppo colpito il
centro Italia rende attuale una vicenda che riguarda Pier Fortunato Zanfretta, il famoso metronotte la cui
presunta vicenda di abduction seriale, tra il 1978 e il 1981 nella zona di Torriglia, rappresenta una delle
vicende più controverse e ancora irrisolte dell’ufologia mondiale. Faccio una premessa: sono amico di Piero
e io sono uno di quelli che è convinto, anzi di più, che abbia vissuto qualcosa di assolutamente particolare, di
sicuro non riconducibile alla sfilza di spiegazioni risibili che si è tentato di dare al suo caso. Da anni, però,
l’ex metronotte ha preso un piglio, diciamo così, “divulgativo”, che mi lascia un p0? perplesso e che non mi
convince. Usa molto Facebook e sul “social” esterna le sue paure, le sue tensioni, il fatto che sente che i
Dargos che lo rapirono sono pronti a tornare. Dice anche che gli appaiono in Tv… Mah…
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Dibattiti bUFI / 51 - Piero Zanfretta, il terremoto, il Vesuvio e i Dargos in arrivo
Ad ogni modo, pare proprio che di una cosa gli si debba dare atto:
in tempi non sospetti (sotto vedete riportata una sua frase pubblicata su FB) ha detto chiaramente – e
parrebbe che l’imbeccata provenga appunto da quegli Alieni con l’aspetto dei Rettiliani – che prima di
settembre ci sarebbe stato un violento terremoto proprio dove adesso piangiamo vittime e contiamo i danni. E
ha anche aggiunto che il Vesuvio è a un passo da un’esplosione catastrofica. L’ultima “profezia” è, appunto,
il ritorno dei Dargos. Con spirito assolutamente laico, senza alcun “endorsement” pro o contro le sue tesi,
lascio la questione a voi e al vostro dibattito. Diciamo però che qualche piccolo brivido, forse… Ecco
comunque il link del video postato da Ivan Ceci su Facebook nel quale Zanfretta spiega gran parte di quanto
vi ho appena illustrato.
CIAO A TUTTI, NON DITE CHE NON AVEVO AVVERTITO CHE CI SAREBBE STATO UN
GROSSO TERREMOTO SU MEZZA ITALIA PRIMA DI SETTEMBRE. FRA NON MOLTO SI
SVEGLIERA’ IL VESUVIO. PIERO ZANFRETTA SU FACEBOOK IL 24 AGOSTO SCORSO
Dibattiti bUFI / 50 - Marte abitato sarà indipendente dalla Terra?
Sfrutto un articolo molto interessante uscito nei giorni scorsi sul sito della concorrenza (Repubblica) per
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Dibattiti bUFI / 50 - Marte abitato sarà indipendente dalla Terra?
aprire un dibattito che mi pare tutt’altro che banale. Se mai un giorno ci sarà una colonizzazione marziana, il
Pianeta Rosso sarà indipendente o sarà una succursale del Pianeta Terra, con annessi e connessi? E nel caso
l’opzione sia la seconda, le leggi di quale Paese fungeranno da riferimento? La proposta di discutere il tema
l’ha avanzata Tetricus, il nostro “marzianologo”, che ha pure aggiunto una serie di riflessioni da usare come
molla per il dibattito. Ecco il suo pensiero: “Nelle future spedizioni verso Marte, un ruolo sempre più
rilevante lo avrà la società privata Space X, che di fatto è incaricata dalla Nasa per svolgere tutto il lavoro.
Ma come mai una società governativa delega a un privato compiti così importanti?. Va bene il budget sempre
più risicato della Nasa, ma forse dietro ci sono altre motivazioni, politiche ed economiche. Perché il governo
americano non potrebbe fare quello che vuole – se ricordo bene, esiste anche una specie di Costituzione
approvata da tutti i paesi all’Onu sulla colonizzazione spaziale – mentre un privato avrebbe molta più libertà
di azione? Intanto questa è la bandiera ufficiale di Marte (vedi foto sopra, ndr), nel caso lassù ci sia una
civiltà aliena. Dico che più tempo passa e più sento di avere ragione. Questi sono molti passi in avanti
rispetto alla scienza ufficiale: stanno parlando addirittura dell’indipendenza di Marte”. Butto lì una
considerazione accessoria, per concludere e aprire le danze con una provocazione: forse non è un caso,
perché su Marte già esistono insediamenti umani. Quella descritta è dunque un’azione di copertura di ciò che
già sta avvenendo. Ecco il link di Repubblica.it, ad ogni modo: buona discussione.
Dibattiti bUFI / 49 - Che cosa ci domanderebbe un Alieno nel giorno del contatto?
Faccio gli auguri di
Buona Pasqua a voi tutti e accompagno i saluti non con la colomba o l’uovo di cioccolato ma con una
semplice domanda che vuole essere lo spunto per un dibattito. Di solito, immaginando il giorno del fatidico
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Dibattiti bUFI / 49 - Che cosa ci domanderebbe un Alieno nel giorno del contatto?
contatto con una civiltà extraterrestre, ci interroghiamo su quale sarà il nostro feeling con gli Alieni. Ed è
pacifico, se non saremo terrorizzati dall’incontro e se riusciremo a trovare un punto di approccio sul fronte
del linguaggio, che ci saranno molte domande da porre. Da quelle più semplici (Chi siete? Da dove venite?
Com’è strutturata la vostra società?, etc etc etc) a quelle più complicate, che hanno per oggetto magari la
religione o la spiritualità. Ma non ci siamo mai posti nella situazione contraria, vale a dire quella
dell’extraterrestre: che cosa penserà di noi? E che domande lui farà a noi? Ecco allora il dibattito, che voglio
girare anche in una forma un po’ originale, quella del concorso: immaginate un dialogo tra un Alieno e un
umano. E scrivetelo, o sotto forma di “ics” punti che potrebbero esserci proposti oppure con la sintesi di un
discorso che ci potrebbe essere fatto. Pubblicherò tutti i vostri contributi, ovviamente e come al solito, ma mi
riserverò di indicare quello più originale di tutti. Scatenate la fantasia: al vincitore regalerò una copia della
mia guida ufologica “Turisti per UFO”.
Dibattiti bUFI / 48 - Cerere, Ahuna Mons e la Terra matrice
E se fosse Ahuna Mons il più grande enigma allo studio della Nasa? L’interrogativo ce lo gira il nostro
Tetricus, al quale ho affidato il lancio di questo dibattito bUFO. Ahuna Mons è la montagna scoperta
sulla superficie di Cerere, il più grande asteroide tra Marte e Giove che, grazie a una sonda spaziale, si
è iniziato a esplorare un anno fa. Come sottolinea il sito Scienzenotizie.it, il rilievo viene descritto come
una “cupola” con pareti lisce e ripide. Anche per questo motivo era era stata scambiata, inizialmente,
per una piramide. “Nessuno si aspettava una montagna su Cerere, soprattutto dalle caratteristiche di
Ahuna Mons – ha ammesso Chris Russell, ricercatore dell’Università della California -: stiamo ancora
cercando di capire il processo con cui questa montagna si è formata”. È stata evidenziata la presenza
di molto materiale luminoso su alcune delle sue pendici, e meno su altre. Il suo lato più ripido è alto 5
chilometri. Ecco allora la riflessione, provocatoria, di Tetricus: va ben oltre Cerere.
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Dibattiti bUFI / 48 - Cerere, Ahuna Mons e la Terra matrice
È un manufatto di grandi dimensioni che cela all’interno una città. È sconcertate la presenza di manufatti
anche analoghi su quasi tutti i satelliti del Sistema Solare. Questo conferma la teoria della ciclicità. Quante
altre umanità ci hanno preceduti? La Terra appare come una specie di “pianeta matrice” in cui la vita si
manifesta in maniera prorompente, multiforme e continua. Viene da pensare che molte civiltà “aliene” siano
invece nate sulla Terra che con questa sua attività ha popolato questo quadrante della Galassia e anche realtà
parallele. Alcune di esse coesistono sulla Terra con la nostra e hanno raggiunto un livello di elevazione
spirituale superiore che le ha portate a scoprire altri piani di esistenza. Con questo si spiega la presenza sulla
Terra di personaggi come Gesù e molti altri (V. Schurè – I grandi Iniziati) e la loro connessione con una
Verità trascendente che non è irraggiungibile, ma che necessita della giusta preparazione spirituale. I
cosiddetti atei negano, con il loro atteggiamento, una parte consistente della scienza che ha scoperto e
indagato con i mezzi appropriati la dimensione spirituale. Se la mente umana ha una matrice quantistica,
come tutto lascia credere, le sue potenzialità sono praticamente infinite e se l’universo è infinito, ogni cosa
pensata esiste da qualche parte.
Tetricus
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Dibattiti bUFI / 47 - Siamo passati dalla congiura del silenzio al caos mediatico?
Dibattiti bUFI / 47 - Siamo passati dalla congiura del silenzio al caos mediatico?
Vladimiro Bibolotti, presidente del Cun, mi passa questa riflessione in merito a una vicenda che nei
giorni scorsi ha tenuto banco: mi riferisco alla questione dei suoni anomali e delle interferenze che
avrebbero caratterizzato, nel 1969, la missione Apollo 10 della Nasa (nella foto dell’ente aerospaziale
Usa, da sinistra: Eugene Cernan, John Young e il comandante, Tom Stafford). Lo giro ai vostri
commenti, vista la tesi-provocazione di Bibolotti.
I suoni anomali e le
interferenze nello spazio registrati durante la Missione Apollo 10, diffusi dalla Nasa, hanno aperto la solita
bagarre. La notizia, dopo essere stata diffusa da fonti serie ed autorevoli, è• stata poi stravolta inserendo nei
commenti anche l’ipotesi aliena. Ora si parla di bufala. Ma creata e organizzata da chi? Dalla Nasa che ha
rilasciato dopo circa 50 anni le registrazioni sonore? E perché proprio adesso? Oppure da chi ha voluto
coinvolgere la pattuglia degli scettici per dare loro voce con il solito “coro a prescindere contro gli alieni?”
Ma nessuno ha mai menzionato tale vocabolo, nessuna seria organizzazione ufologica ha inserito il sospetto
di interferenze aliene o di attività Ufo. Sembra che questa penosa diatriba sia servita solo nella logica di
presentare ai media l’ormai sparuto gruppetto di negatori d’ufficio che si sono guadagnati visibilità e la loro
brava medaglietta. Ma tale evento ci porta a una considerazione. Questa nuova politica di rilascio di
informazioni sugli Ufo e gli extraterrestri, varata dalla Cia con un migliaio di files pubblicati sul suo sito con
documenti e foto inedite e ora anche dalla Nasa, non genera il sospetto che stiamo passando dalla congiura
del silenzio (e della secretazione di tutto ciò che riguarda tale argomento) al “Circo Barnum”, cioè alla
“strategia del caos mediatico” con il rilascio di notizie le più svariate ed incredibili, a cui abboccano
improvvisate organizzazioni prive di serio background o maldestri ufologi della domenica? L’obiettivo
sarebbe di inquinare una ricerca seria e priva di preconcetti, che dopo quasi 70 anni ha imposto, riuscendovi,
un salto di qualità nello studio del fenomeno Ufo, abbattendo quel muro di scherno e scetticismo che ha
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Dibattiti bUFI / 47 - Siamo passati dalla congiura del silenzio al caos mediatico?
contraddistinto per anni tali studi e costringendo di fatto governi ed autorità militari al rilascio e alla
pubblicazione su Internet di migliaia di casi prima classificati. Così è stato rivelato ai ai più ingenui che per
oltre mezzo secolo le autorità hanno comunque seguito, studiato e classificato attività spaziali anomale, senza
il dilemma di credere o non credere come atto di fede, ma monitorando tali eventi con logica pragmatica e
razionalista.
Vladimiro Bibolotti (presidente del Centro Ufologico Nazionale)
Dibattiti bUFI / 46 - Nella mitologia la nostra storia?
La vicenda dell’esistenza di un possibile, ulteriore grande pianeta
(sarebbe il nono, essendo Plutone stato “declassato” dalla comunità scientifica), in realtà è un ponte verso
tanti altri argomenti. Il pianeta misterioso ha ad esempio riproposto il dubbio che il vituperato Zecharia
Sitchin non ci avesse visto poi così male, anche se è ancora da stabilire che questo corpo celeste coincida con
il suo Nibiru. Però, allargando l’imbuto delle riflessioni, ci si può porre delle domande – anche sul tema del
nostro essere o non essere soli nel cosmo – che ci riportano all’antichità e perfino alla mitologia. Assiri,
Sumeri, Babilonesi, ma anche Maya e Nazca, ne sapevano di più su chi siamo e da dove veniamo? E nella
mitologia c’è forse il senso della nostra storia? Vi passo la palla, ma aggiungo un altro spunto, legato alla
figura di Padre Paolo Crespi, il salesiano milanese che visse tra gli Indios e che sconvolse l’archeologia
(salvo essere sbertucciato e denigrato da quella ufficiale). Il suo patrimonio incredibile di reperti (circa 5000
pezzi) è sparito nel nulla, o forse si trova nelle segrete del Vaticano. Ma per fortuna rimangono filmati e foto
che documentano la sua vicenda umana e i suoi studi, secondo i quali la storia dell’umanità sarebbe da
riscrivere secondo parametri ben differenti da quelli canonici. Visionate il filmato di Youtube che vedete qui
sotto, ma guardate pure anche questi link: 1, 2, 3
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Dibattiti bUFI / 46 - Nella mitologia la nostra storia?
Come superare l'equazione di Drake e non essere più pessimisti nella caccia agli Alieni
Perché ancora non sappiamo dire se ci sono civiltà extraterrestri
nella nostra galassia nonostante il numero degli esopianeti conosciuti sia arrivato a più di 3000? Colpa
dell’equazione che Frank Drake nel 1961 elaborò – senza farne una cosa definitiva, tipo una legge universale
come l’E=mc2 di Einstein – per indirizzare in un canale logico la discussione sulla vita aliena. In uno dei
recenti numeri del Giornale dell’Astrobiologia l’hanno sostenuto l’astrofisico Adam Frank e l’astronomo
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Come superare l'equazione di Drake e non essere più pessimisti nella caccia agli Alieni
Woodruff Sullivan (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto). Quest’ultimo l’ha poi spiegato in un
articolo uscito sul New York Times. Drake sostenne che la probabilità di contatto con gli extraterrestri
dipende da quante civiltà aliene avanzate esistono nella galassia. Identificò 7 fattori per arrivare alla loro
determinazione. Ai suoi tempi solo il primo fattore, il numero delle stelle che nascono ogni anno, era
quantificabile e noto. E questo è stato a lungo un limite non valicato.
Oggi, invece, grazie
recenti scoperte, siamo saliti a quota 3 parametri: sappiamo infatti che ci sono almeno 100 stelle in grado di
ospitare pianeti e che il 20-25 per cento di questi sono nel posto giusto perché si formi la vita (nei termini e
nei modi a noi conosciuti). Secondo i due studiosi, questa situazione ci mette nelle condizioni per dire
qualcosa di definitivo sulle civiltà extraterrestri. Ma va fatto un passo in avanti rispetto all’equazione di
Drake. Invece di domandarsi quante civiltà esistano attualmente, Frank e Sullivan si interrogano sulla
probabilità che la razza umana sia l’unica comunità tecnologica mai apparsa. Questo ci lascia con tre soli
fattori sconosciuti, però riuniti in un’unica categoria “biotecnica”: la probabilità della creazione di una vita
intelligente e dotata di capacità tecnologica. E se anche questo valore è basso, le chance che non siamo la
prima civiltà tecnologica sono alte. Traducendo in numeri: se con l’equazione di Drake si arrivava a
determinare che la probabilità che si formasse una civiltà è di una su 10 miliardi per pianeta, con il nuovo
sistema si calcola che un miliardo di miliardi di civiltà sarebbero apparse nel corso della storia del cosmo. E
questo farebbe scendere a livelli illogici il pessimismo circa l’esistenza di E.T.
Come fare per dialogare con ET? Studiate i Pirahã dell'Amazzonia
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Come fare per dialogare con ET? Studiate i Pirahã dell'Amazzonia
Mi riaggancio al precedente post, relativo al film “Arrival”, per
segnalare un interessante articolo pubblicato da “Scientific American”. Sviluppa il concetto del linguaggio
tra umani e possibili esseri alieni portato alla ribalta dall’opera di Denis Villeneuve, anche se poi in realtà il
film si rifà a “Story of your life” dello scrittore Ted Chiang. Ebbene, in un commento di Daniel Everett,
linguista della Bentley University, emerge una cosa molto singolare ed istruttiva: per avere una linea guida su
come eventualmente dialogare con gli extraterrestri, presupponendo la difficoltà di interagire con loro,
bisogna imitare quanto fatto per con i Pirahã dell’Amazzonia. Si tratta di una popolazione indigena dai
contatti limitati con il resto del mondo e che proprio Everett ha studiato. La loro lingua, che riprende il nome
della popolazione, è di difficile comprensione. Complicata perché una parola ricopre più significati: è
composta da 8 consonanti e 3 vocali e può essere, oltre che parlata, anche fischiata dai cacciatori della
giungla. Inoltre questi indigeni contano solo fino a 2; per quantità maggiori utilizzano un concetto simile a
“molti”. La loro lingua comprende solo dieci fonemi, conoscono solo i numeri uno e due, nessuna frase con
subordinate, e hanno solo due parole per i colori. La tesi di Everett, soprattutto, vuole che sia assolutamente
inutile cercare un denominatore comune, cioè un idioma condiviso che funga da traghetto tra i due linguaggi:
meglio esprimersi nella propria lingua, l’inglese ad esempio, e cercare di capire quale risposta dà
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Come fare per dialogare con ET? Studiate i Pirahã dell'Amazzonia
Per dire: mostro un bastone e ti faccio
l’interlocutore quando gli si mostra una cosa.
capire che sto chiedendoti che cosa è, quindi annoto la tua risposta, cercando di essere preciso nel riportare
sulla carta quanto sembra dettare il suono. Pare che dopo un paio di ore appena un buon linguista sia in grado
di decifrare le caratteristiche base di un idioma sconosciuto. Per approcciarsi con gli Alieni, dunque,
occorrerebbe fare qualcosa di analogo: “La cooperazione di entrambe le parti sarebbe fondamentale”,
sottolinea lo scienziato. Ma c’è un dettaglio importante, forse trascurato dai più: “Non sarebbe importante
quello che fai ora, ma quello che farai subito dopo. Ovvero: come reagisci ai tuoi errori, alle tue gaffe o agli
equivoci in cui potresti cadere?”. Domanda non da poco e risposta necessaria: un disastro lessicale potrebbe
dare il via a una guerra “cosmica”. O banalmente al fatto che, se si arrabbiano, magari fanno “zot” con il
dito, come il famoso personaggio dei fumetti, e noi siamo inceneriti sul posto. Ecco comunque il link
dell’articolo, qualora qualcuno fosse interessato a leggerlo.
Oggi e domani la Ufo convention di Torriglia
Anche quest’anno Torriglia, il “locus” degli episodi zanfrettiani,
propone la sua due giorni ufologica, giunta ormai alla quinta edizione. Appuntamento oggi e domani: al
centro dell’intenso programma (qui vedete la locandina) ci sono dibattiti, incontri, testimonianze.
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Come fare per dialogare con ET? Studiate i Pirahã dell'Amazzonia
La mia “radio-intervista” su Social Web Radio
Nei giorni scorsi sono stato intervistato da Angelo Pugliese su Social Web Radio: abbiamo parlato di Arrival
e della vicenda del segnale che sarebbe giunto due anni fa dalla costellazione d’Ercole. Chi fosse interessato
a sentire la chiacchierata, può cliccare a questo link.
Cinegiornale bUFO 34 - Cile
Ed eccoci al filmato made in
Chile. Segno dei tempi o strategia politico-mediatica? Siamo, appunto, in Sud America, dove la televisione
cilena mostra tranquillamente alla popolazione la destabilizzante idea di una maxi-astronave in orbita attorno
alla Terra. Ma il Cile per questo non è precipitato nel panico e nella guerra civile. Si tratta di immagini del
satellite Meteosat, da alcuni spiegate come comprensive della Luna vicina al bordo della Terra. Per altri si
tratta invece di un vero mistero, sotto forma di un enorme disco volante parcheggiato tra il 1993 ed il 1995
attorno al nostro pianeta. Indipendentemente da chi abbia ragione, come mai dalla televisione cilena questa
ipotesi viene trasformata in un concetto popolare?
Cinegiornale bUFO / 37 - La "Grande Luna" e i suoi misteri che profumano di alieno
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Cinegiornale bUFO / 37 - La "Grande Luna" e i suoi misteri che profumano di alieno
Lo spunto arriva dai giorni in
cui abbiamo assistito al fenomeno della grande Luna. Bellissimo, emozionante e anche un po’
impressionante, quel disco che, tra l’altro, ha ispirato una serie di fotografi, autori di bellissimi scatti. Il
satellite della Terra sembrava l’incombente pianeta di Melancholia, il film di Lars von Trier. E aveva un
qualcosa di “alieno”. Così mi è venuta l’idea di vedere se ci sono novità sul tema (controverso) secondo cui
la Luna sia già stata visitata prima di noi umani e che, soprattutto, sia “roba” di altri. Qualcosa in effetti c’è.
Proprio nei giorni scorsi è circolato un video, postato su Youtube e ricavato grazie allo strumento di Google
Moon. Appare una figura misteriosa: pareidolia, gioco di luci e ombre oppure presenza di un essere. Dite la
vostra: il video è diventato virale, ad ogni modo, dividendo gli osservatori. Ma c’è stata un’altra vicenda,
che dalle nostre parti è stata trattata da Dagospia: parliamo sempre di un video, che parrebbe testimoniare
movimenti particolari sia sul suolo lunare sia in partenza dal satellite. Anche queste immagini sono state
ottenute nei giorni della grande Luna. Per leggere l’articolo (e per vedere il filmato), cliccate su questo link.
Invece, per leggere il commento postato da Rainews al video che trovate sopra, dovete portarvi qui.
Cinegiornale bUFO / 36 - Strano Ufo vicino alla Iss: la Nasa ancora oscura il filmato
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Cinegiornale bUFO / 36 - Strano Ufo vicino alla Iss: la Nasa ancora oscura il filmato
Pare proprio che ci risiamo. Nei primi giorni di ottobre, la Nasa avrebbe cassato all’improvviso le immagini
catturate dalla Iss che immortalavano la comparsa di un oggeto molto strano. In alto trovate i filmati. Ecco la
descrizione fatta dai siti Universo.it e Segnidalcielo.
“Questo misterioso Ufo è stato catturato dalle telecamere della Stazione Spaziale Internazionale (Iss)
nei primi giorni di ottobre 2016. A registrare le immagini è il ricercatore Ufo “Streetcap1”, che su
Youtube ha pubblicato il video relativo alla scoperta di questo misterioso oggetto. Il tutto è avvenuto
non a caso durante durante la trasmissione in diretta della Iss sul canale Nasa-Ustream. Subito dopo
l’avvistamento dell’oggetto, la Nasa ha interrotto le trasmissioni. Streetcap1 è però riuscito ad avere
la meglio e ancora una volta ha registrato le immagini”.
Per la cronaca, non è la prima volta che questi singolari black out accadono (guardate anche il precedente
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Cinegiornale bUFO / 36 - Strano Ufo vicino alla Iss: la Nasa ancora oscura il filmato
Cinegiornale: il numero 35, dello scorso luglio) e, soprattutto, non è la prima volta che attorno alla Iss fanno
la loro apparizione oggetti davvero particolari. Si racconta, nello specifico, di un “serpentone” che
periodicamente farebbe le sue brave comparsate e sulla cui natura gli stessi dirigenti della Nasa ammettono di
non saper dare una spiegazione convincente. A voi le riflessioni.
Cinegiornale bUFO / 35 - Il presidente e la bambina
http://www.vimeo.com/155415093 Il gigante e la bambina? No, il presidente e la bambina. Che poi, il
presidente, un po’ gigante è dal momento che si tratta di Barack Obama, il numero uno degli Stati Uniti (e
del mondo, per chi accetta una certa visione del mondo e dei suoi equilibri). Bene, il video che vedete e che
ho deciso di proporre come Cinegiornale bUFO, è andato in rete da qualche giorno. Sulle prime
non convinceva molto, ma in realtà c’è un atteggiamento di Obama che si presta a una valutazione e, mi
auguro, a una discussione. La bimba, di 6 anni, è andata in Tv per parlare al capo della Casa Bianca, con la
facoltà di interrogarlo “a bocca libera”. Prima di tutto gli chiede del libro segreto. E Obama risponde,
liscio: “È un segreto, appunto”. Poi la bimba gli domanda se gli Alieni sono reali e il presidente, esitando e
balbettando, pondera la risposta: “Non abbiamo ancora avuto un contatto diretto con gli Alieni, ma quando
succederà lo saprai.” L’esitazione nel rispondere e la frase ben calibrata mettono in evidenza la mancanza di
negazione sull’esistenza degli extraterrestri. Non solo: se con ragionamenti trasversali si può arrivare
al sottointeso che un contatto indiretto possa essere avvenuto, c’è comunque la dichiarazione diretta e
inequivocabile dettata dall’espressione ‘quando succederà, lo saprai….’ ” . Insomma, a me pare che Obama,
nella peggiore delle ipotesi, lasci vistosamente la porta aperta all’esistenza degli extraterrestri. E questa
sembra una novità. Dopo tutto la bambina ha posto una domanda precisa, alla quale il
presidente avrebbe potuto rispondere con un “sì, sono reali”, oppure con un “no, non sono reali”. Ha scelto
una risposta che include la risposta “sì, sono reali”, con l’aggiunta (non richiesta) dell’informazione
temporale di un possibile contatto diretto. A voi la favella…
Il 13 marzo il convegno del Gruppo Skywatcher romano
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Cinegiornale bUFO / 35 - Il presidente e la bambina
Domenica 13 marzo a Roma, a partire dalle 15, si tiene a Roma il
quinto convegno organizzato dal Gruppo Skywatcher. Tema della giornata (nella foto la locandina ufficiale):
“Ufo, Perego, Del Buono, oltre il contatto”. Relatori Ivan Ceci e Dario Del Buono (figlio di Eufemio),
previsti interventi anche di Francesco Passeretti (presidente del Centro Italiano Ricerche) e di Massimo
Fratini, direttore di Segni dal Cielo.
Cinegiornale bUFO / 34 - Caso Zanfretta, ecco un filmato d'epoca con le testimonianze
degli ex colleghi e dei Carabinieri di Torriglia
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Cinegiornale bUFO / 34 - Caso Zanfretta, ecco un filmato d'epoca con le testimonianze degli ex colleghi e dei
Carabinieri di Torriglia
Angelo Pugliese ha
recuperato un documento molto interessante, che vi propongo nel filone dei nostri “cinegiornali”. Si tratta di
un filmato relativo a Piero Zanfretta, risalente ai giorni successivi ai primi episodi della sua tormentata
vicenda. Siamo dunque tra la fine del 1978 e i primi mesi del 1979 e questo video raccoglie un servizio
dell’epoca svolto probabilmente dalla Rai. Nel reportage appare anche il buon Piero, ma soprattutto
compaiono i colleghi del corpo di vigilanza per cui lavorava, oltre a Carabinieri e ad altri esponenti delle
forze dell’ordine che hanno avuto modo di occuparsi del caso e, in particolare, di recuperare il povero
Zanfretta disperso e frastornato dopo i fatidici incontri (che lui ha sempre sostenuto essere stati con entità
terrificanti e aliene, i famosi Dargos). E’ un filmato a mio avviso significativo per tanti motivi. Prima di tutto
dà perfettamente il senso di quanto siano genuine certe testimonianze (con buona pace di certi pisquani che
continuano a seguire la tesi della montatura a scopo commerciale). In secondo luogo c’è la conferma che
pure i Carabinieri – cosa della quale Rino di Stefano mi aveva parlato – sono stati a loro volta protagonisti di
almeno un avvistamento; infine, c’è pure la certificazione che il caso Zanfretta non ha riguardato solo questo
sfortunato ex metronotte, ma un bel numero di persone in più in una zona, quella di Torriglia, caratterizzata
da episodi davvero particolari. Per non dire da brividi. Guardate, annotate e commentate.
Cinegiornale bUFO / 33 - Usa, Urss e Ufo Quando i generali fanno pubbliche
ammissioni
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Cinegiornale bUFO / 33 - Usa, Urss e Ufo Quando i generali fanno pubbliche ammissioni
Un doppio cinegiornale
bUFO, su spunto del Cun e di Ansuitalia, per proporre le immagini di due casi, uno statunitense e uno russo.
Protagonisti? Due “generaloni”. Cominciamo dal primo. Il generale Mark Milley, capo di Stato Maggiore
dell’Us Army, in un discorso pubblico accenna a un possibile futuro problema militare con gli extraterrestri:
la cosa, pare, non fa molto rumore…Ecco il passaggio cruciale:
“Se il mondo nel 1916 era complesso, o se il mondo del 1945 è stato complesso, il mondo del 2016 è
intensamente complesso, e lo posso dire per esperienza personale. Avrete a che fare con terroristi,
avrete a che fare con eserciti ibridi, avrete a che fare con piccoli omini verdi, avrete a che fare con
tribù, avrete a che fare con leaders nazionali e leaders locali, avrete a che fare con la politica e
l’economia del fuoco diretto e indiretto, e avrete a che fare con tutto ciò e tutto verrà affrontato
simultaneamente, e dovrete essere pronti”.
Interessante la riflessione di Ansuitalia: “Con tutte queste ammissioni e mezze ammissioni è forse possibile
che negatori d’ufficio, troll, infiltrati e sabotatori temano di perdere lo stipendio? Si inventano magari motivi
per continuare a fare il loro lavoro anche dopo un’eventuale ammissione pubblica dell’esistenza degli Ufo,
esagerando la pericolosità degli ufologi per l’ordine pubblico? Finiranno con l’inventarsi un finto attentato
dei malvagi ufologi contro le istituzioni, pur di poter continuare a lavorare nel controllo dell’ufologia?”
Image not foundEd eccoci invece al collega russo, l’Ammiraglio di flotta Vladimir Nikolayevich Chernavin,
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Archivio 2016
Cinegiornale bUFO / 33 - Usa, Urss e Ufo Quando i generali fanno pubbliche ammissioni
ex Comandante in Capo Marina Sovietica (quindi, anche qui, non proprio il primo che passa per la strada…).
Lo scorso ottobre in un programma televisivo ha dichiarato un po’ di cose interessanti. Queste:
“Negli oceani del globo sono state segnalate apparizioni di Ufo e negli archivi militari russi ci sono
centinaia di rapporti di questi avvistamenti. Mentre ero al comando di un sottomarino, fui testimone
diretto di questi fenomeni: ero in missione nell’Oceano Atlantico e nel Mar dei Caraibi”.
Tra gli avvistamenti più incredibili che lo riguardò ci fu l’avvistamento di un oggetto volante sopra una delle
postazioni militari. L’Ufo assunse varie forme, ma la sua forma predominante fu quella di un “cappello
rotondo”. L’oggetto era molto luminoso e la sua luminosità cangiante. Il disco si mosse molto velocemente.
Inoltre, si librò su una zona per poi scomparire e riapparire in un altro posto. Successivamente l’Ufo si
immerse e scomparve totalmente. Dopo un po’ riemerse, assumendo una forma diversa. Chiosa di cronaca:
anche di questo sciolto “favellare” dei militari delle due potenze si parlerà il 7 e l’8 maggio nei simposi che
il Cun, come ogni anno, organizza a San Marino. Nelle scorse settimane una delegazione di dirigenti del
Centro Ufologico Nazionale si è recata a Mosca, proprio su invito dei russi.
C'è un pianeta attorno a Proxima Centauri. Forse ET lo incontreremo...dietro l'angolo
Aggiornamento rispetto al post che avevo lanciato nei giorni scorsi. Il pianeta di cui si era parlato ancora in
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C'è un pianeta attorno a Proxima Centauri. Forse ET lo incontreremo...dietro l'angolo
termini ufficiosi esiste davvero e l’annuncio e’ stato diramato da poco. E’ stato provvisoriamente battezzato
Proxima b, anche se tanti lo chiamano gia’ Terra 2.
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Vi annuncio che sto finalmente uscendo dal cono d’ombra olimpico e che potrò tornare a occuparmi del blog
con maggiore assiduità rispetto a questi giorni brasiliani, lunghi, intensi e davvero duri sul piano del lavoro
anche per l’idea di un’edizione digital che ha aggiunto pagine “notturne” sia sul fronte nostro sia sul fronte
della redazione di Milano. Intanto, mentre preparo le valigie, vi invito a tenere le orecchie ben tese perché
entro la fine del mese dovrebbe essere annunciata la scoperta di un pianeta attorno alla stella più vicina alla
Terra: parliamo di Proxima Centauri, distante “appena” 4,23 anni luce. Tale pianeta rientrerebbe nella
famosa fascia abitabile. Aspettiamo allora la conferma delle indiscrezioni pubblicate dal settimanale tedesco
Der Spiegel: la scoperta sarebbe opera degli astronomi dello European Southern Observatory. Perché
saremmo di fronte a una scoperta epocale? Perché aumenterebbe in modo esponenziale le chance di
incontrare ET, che forse dimora… dietro l’angolo. E magari tante cose si spiegherebbero, forse anche del
passato. Siete d’accordo? Ecco comunque come è stata commentata dagli esperti la possibile scoperta.
“L’idea che a due passi da casa nostra ci sia un pianeta abbastanza vicino alla sua stella (una nana
rossa, il tipo più comune, otto volte più piccola del Sole) per ricevere calore e abbastanza lontano per
non essere un inferno, in poche parole, alla distanza giusta per mantenere acqua liquida sulla sua
superficie, rivoluziona totalmente le speranze di trovare vita extraterrestre. Finora gli esopianeti simili
alla Terra, quindi rocciosi, che orbitano all’interno di quella zona sono stati trovati a distanze
improponibili e incolmabili per qualsiasi tecnologia, anche la più fantascientifica. Per fare un
esempio, Kepler 452b, il più simile alla Terra in orbita attorno a una stella simile al Sole, dista da noi
1.400 anni luce. Se confermata (e dall’Eso non è arrivato alcun assenso dopo la fuga di notizie)
avremmo trovato dunque un posto da esplorare davvero nei prossimi decenni, magari non
direttamente, ma grazie a sonde che potrebbero raggiungere il sistema di Proxima Centauri (un
sistema stellare triplo) in meno di una generazione”
Breaktrough Starshot, i risvolti alieni di uno storico progetto dell'umanità
Il nostro Angelo Pugliese ha voluto inviarmi una sua riflessione sull’annuncio, a mio avviso
assolutamente storico, che l’uomo proverà a raggiungere la costellazione di Alpha Centauri
dimostrando che il progresso tecnologico (abbinato a un salto di qualità nelle proprie visioni) potrà
condurci verso orizzonti che sono sempre stati considerati irraggiungibili.
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Breaktrough Starshot, i risvolti alieni di uno storico progetto dell'umanità
Metti allo stesso tavolo, il
fondatore di Facebook, il più grande astrofisico vivente, la vedova del più grande astronomo statunitense,
l’ideatore della definizione di “Sfera di Dyson” e infine uno dei più ricchi imprenditori russi e che cosa
ottieni? Otterrai “Breaktrough Starshot”, un incredibile progetto, forse visionario, ma forse semplicemente
molto più reale e alla portata di quello che sembri in un momento storico in cui sono i tycoon come Elon
Musk e Jeff Bezos a finanziare e produrre i primi razzi spaziali che riatterrano in ascesa verticale che la
seppur rifinanziata (dal Congresso Usa) Nasa gradisce volentieri come supporto per il suo piano spaziale
contingente. Ma di che cosa si tratta, nei dettagli? Di un qualcosa che per i lettori di Mistero bUFO è di
famiglia. Ovvero il viaggio interstellare, seppure con strumenti robotici, ma miniaturizzati, delle
“nanosonde” lanciate da un’ “Astronave Madre” che ne dovrebbe rilasciare a migliaia (si parla di oggetti dal
peso di 20 grammi ciascuno) nello spazio intraorbitale. Queste dovrebbero aprire le loro minuscole vele ed
essere sospinte con il sostegno di una serie di migliaia di cannoncini laser ad assumere la velocità di 50.000
km al secondo, pari al 20% della velocità della luce. Primo obiettivo, quello annunciato nella
videoconferenza del 12 aprile in cui erano presenti Jeff Dyson, Anne Druyan, Stephen Hawking e il
miliardario russo Yuri Milner, è di indirizzare queste sonde verso la stella più vicina: Alpha Centauri, a 4,37
anni luce di distanza. Oggi le sonde Voyager, gli oggetti robotici più veloci mai lanciati verso la fine del
Sistema Solare, impiegherebbero 30.000 anni per arrivare ad Alpha Centauri. Però se il progetto in questione
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Breaktrough Starshot, i risvolti alieni di uno storico progetto dell'umanità
avesse successo, basterebbero solo 20 anni!
Ovviamente il tempo di
trasmissione dati e di immagini che ci toccherebbe aspettare per la ricezione sarebbe sempre la distanza di
Alpha Centauri in anni luce, ovvero 4,37 anni… Ma sostanzialmente che cosa sarebbero 24 anni di attesa, per
poter avere magari le prime immagini ravvicinate di un altro Sole e di un Esopianeta (magari abitato…)?
Ovviamente il progetto è agli inizi e la base di partenza, come fondo, è di 100 milioni di dollari. Non è poco,
ma è ancora lontano dai 5-10 miliardi di dollari che sono stati stimati necessari per poter avere il risultato
finale di questo progetto. I tempi di realizzazione non sono calcolabili; ma se ci sono i soldi, come ci insegna
il progetto Apollo, poi di solito arrivano anche i risultati e le innovazioni… E che innovazioni! Si parla di uno
stimolo alla nanotecnologia, all’informatica e alle telecomunicazioni che se portasse dei buoni frutti potrebbe
avere degli effetti indotti inimmaginabili sulla vita comune di tutti noi, dalla sanità all’industria,
dall’information technology come la conosciamo oggi alla cibernetica. Comunque una prima ipotesi di
traguardo temporale per la realizzazione di queste nanosonde è stata indicata “distrattamente” tra le varie
slides: 2030. Proprio il decennio in cui la Nasa spera di portare un uomo (o una donna) su Marte, sempre se il
progetto Orion non avrà intoppi burocratici o incidenti di percorso. “Nanosonde”, “Astronavi Madre”, per
chi legge questo blog, questi termini sono stati sempre collegati alla tematica ufologica, perché da molto
tempo si tende a definire così alcuni tipi di oggetti volanti non identificati che sembrerebbero poter avere una
origine non terrestre. Ora leggerli e immaginarli per un progetto molto “terrestre”, per prima cosa ci fa
piacere, perché forse ci fa pensare che sta per giungere il momento in cui si potrà fare quel “salto di qualità”
nell’esplorazione spaziale che da anni attendiamo, dopo un lungo periodo di stasi, dopo la fine delle missioni
lunari. Ma in seconda battuta ci fa anche sorridere e pensare al tema molto spesso utilizzato in ambito
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Breaktrough Starshot, i risvolti alieni di uno storico progetto dell'umanità
fantascientifico e complottista di “retroingegneria aliena”…
Di
certo, se davvero nell’arco di 15 anni si riuscisse ad arrivare a questi gioielli tecnologici, forse qualche
domanda, su come sia stato possibile questo “scatto in avanti” ce la potremmo fare… Di certo, la presenza del
mecenate (anzi dei mecenati, perché Mark Zuckerberg ha subito aderito come socio fondatore a questo
progetto) e di scienziati di indubbio rilievo, fa molto pensare anche alla trama di “Contact” il libro poi
divenuto film scritto dal padre delle missioni robotiche degli anni ’70, Carl Sagan, grande fautore del viaggio
interstellare per tutta la sua vita. Che cosa succederà? Riusciranno i nostri eroi a far arrivare delle nanosonde
su un pianeta intorno ad Alpha Centauri? Ma soprattutto noi…per caso non ne abbiamo raccolta qualcuna
dalle nostre parti (magari targata “Made in Alpha Centauri”…)? Chissà… Di certo oggi il labile confine tra
ipotesi una volta irreali e da fantascienza e realtà praticabili tende ad assottigliarsi sempre più
Angelo Pugliese
Breakthrough Initiative Listen
Quindi è dall’anno scorso che stanno registrando, e hanno anche speso una vagonata di quattrini.
Non so se ti può interessare, cmq te lo scrivo lo stesso. La Breakthrough Initiative, quella che ha già partorito
il progetto Starshot (o Breakthrough Starshot) per arrivare con le nanosonde su Alpha Centauri, si articola
anche in un secondo progetto, denominato Listen (o Breakthrough Listen).Il progetto Listen si appoggia alle
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Archivio 2016
Breakthrough Initiative Listen
già collaudate piattaforme BOINC e SETI@home (quest’ultimo progetto è gestito, come ben sai, dal SETI).
A differenza dello Starshot (che al momento è solo uno studio di fattibilità), il Listen è già partito
ufficialmente e per la precisione il 12 Aprile scorso. Se sai cos’è il SETI@home, saprai anche che, al
momento, le sequenze di dati analizzate da esso provengono dalle registrazioni del Radiotelescopio di
Arecibo (Portorico), anche se è in programma una estensione della ricerca che potrà includere in futuro
sequenze dati provenienti dalle registrazioni dell’Allen Telescope Array (California – U.S.A.). Il progetto
Listen, appoggiandosi al SETI@home, ne sfrutta il software già ben collaudato, ma utilizza per le proprie
analisi delle sequenze dati ottenute in proprio e provenienti dal Green Bank Telescope (Virginia – U.S.A.).
Le sequenze dati in questione sono facilmente distinguibili da quelle classiche del SETI@home; queste
ultime riportano, come parte integrante del nome del file da analizzare attraverso il software domestico, la
data in cui sono state registrare, mentre quelle catturate dal Green Bank Telescope no. Ti mando due
immagini per farti capire: la prima è uno screenshot che mostra i file attualmente in elaborazione da parte del
mio SETI@home; nella seconda, le sequenze dati provenienti dal Radiotelescopio di Arecibo (con data e ora
di registrazione ricompresa nel nome), le ho cerchiate in rosso. Come vedrai da solo, in questi giorni le
sequenze da analizzare provengono per la maggior parte dal progetto Listen (e quindi dal Green Bank
Telescope). Tenendo conto che le sequenze catturate dal Radiotelescopio di Arecibo sono così tante come
quantità che arrivano ad essere analizzate anche dopo qualche anno, non c’è da stupirsi che il mio software
stia analizzando registrazioni del 2010. La cosa che vorrei capire, e che non posso determinare per carenza di
fonti, è quando sono state registrate le sequenze dati del Green Bank Telescope. Perché se sono così tante, o i
miliardari della Breakthrough Initiative hanno cacciato un bel po’ di dollaroni sonanti e si sono affittati a
tempo pieno il Green Bank Telescope, che in questo momento sta dunque lavorando solo per il progetto
Listen, oppure era da ‘mo che le stavano registrando un po’ alla volta (zitti zitti cacchi cacchi) e il che mi fa
sospettare che, sotto sotto, la Breakthrough Initiative sia partita molto prima di quanto ci hanno raccontato (e
quindi a uno viene da domandarsi se, per caso, non sia tutta una mossa mediatica orchestrata per quali fini
non so immaginare).
RISPOSTA DELPHIE
Dunque ho dato un’occhiata, premettendo che non ho mai fatto parte del Seti@home e non so come funziona
il programma. Detto ciò, in un articolo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica del 20 luglio 2015 si annuncia il
coinvolgimento del GBT da parte del progetto di Milner per 20 milioni di dollari in 10 anni. «Ad esempio,
iniziando già da subito l’anno prossimo, all’incirca il 20 percento del tempo osservativo annuale utilizzato
dal radiotelescopio di Green Bank sarà dedicato alla ricerca di un numero impressionante di stelle e galassie
allo scopo di catturare qualche segnale radio proveniente da una civiltà intelligente».
http://www.media.inaf.it/2015/07/20/breakthrough-listen-accelera-il-seti/
Il 12 aprile sono quindi stati rilasciati set di dati osservativi iniziali.
http://breakthroughinitiatives.org/News/3
Il sospetto che sappiano già qualche cosa? Non lo so, ma c’è un tale fermento sulla ricerca di vita su altri
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Breakthrough Initiative Listen
pianeti che la sensazione che stia bollendo qualche cosa in pentola è chiara e limpida. Flavio, si parla più di
alieni sui siti scientifici che di calcio al bar dello sport!!! C’è una escalation più che evidente, mi aspetto
qualche Notizia non tra molto. Perchè “ora”? Questa è la domanda. Il mondo non è neanche lontanamente
pronto e se si stanno accelerando i tempi (anche pubblicamente) uno scopo ci sarà.
Bosnia superstar: dopo le Piramidi di Visoko ecco la misteriosa sfera gigante
Già al centro
dell’attenzione e delle discussioni ufologiche per Visoko, il complesso collinare naturale di aspetto
piramidale, la Bosnia torna protagonista per la scoperta di una misteriora sfera gigante. Rinvenuta in una
foresta vicino alla città di Zavodovici, la palla ha un raggio compreso tra un metro e mezzo e un metro e 80
centimetri e ha un altissimo contenuto di ferro. Semir Osmanagic, archeologo bosniaco che – va detto per
onor di cronaca – non convince tutti, ritiene che la sfera dimostri l’esistenza di una civiltà perduta, risalente a
più di 15 mila anni fa e in possesso di una tecnologia molto avanzata. Osmanagic si spinge anche oltre: a suo
giudizio le sfere erano ben più di una. Ma sarebbero state distrutte entro la fine degli anni 60 perché si era
sparsa la voce che contenessero parecchio oro. C’è da credergli? L’archeologo serbo è stato a dir poco
“massacrato” per le piramidi, che a suo avviso erano collegate da una rete di tunnel sotterranei (Mistero
bUFO se ne occupò con un post, ecco il link per chi non ha voglia di cercarlo nello “storico” del blog):
l’archeologia ufficiale ha sempre gettato fango sulle sue tesi, per quanto da quelle parti siano stati registrati
dei fenomeni strani e per quanto, soprattutto, il governo bosniaco abbia deciso di finanziare ricerche ad hoc.
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Bosnia superstar: dopo le Piramidi di Visoko ecco la misteriosa sfera gigante
La sfera rischia di scoperchiare di nuovo il pentolone. La tesi del
manufatto di una civiltà molto avanzata, dalla quale può derivare di tutto, a cominciare dal fatto che prima di
noi la Terra forse era popolata (o era stata visitata) da specie differenti dall’uomo, è a infatti a dir poco derisa
dagli esperti. Ecco, ad esempio, Mandy Edwards dell’University of Manchester’s School of Earth: “La sfera
si è formata mediante la discesa naturale all’interno degli spazi tra i sedimenti, un processo noto come
concrezione”. Voi che cosa ne pensate? Non è un po’ troppo “rotonda” e ben levigata?
Arrival, nel film di Denis Villeneuve il nuovo modo di pensare agli Alieni
E’ sempre una bella notizia
quando sbarca sugli schermi un film di fantascienza, meglio se sensato e senza esagerazioni sul piano degli
effetti speciali. Pare che con “Arrival”, presentato in questi giorni al Festival del cinema di Venezia, si sia
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Arrival, nel film di Denis Villeneuve il nuovo modo di pensare agli Alieni
pienamente raggiunto lo scopo. Denis Villeneuve, autore di Sicario e in procinto di cimentarsi con Blade
Runner 2, ha dato vita a un film convincente. Sulla Terra sono comparse 12 astronavi che non lasciano alcun
tipo di traccia: sono dislocate in altrettanti luoghi del pianeta, creando la confusione più totale tra i vari Stati
perché non si riesce a capire lo scopo della loro missione, temendo in realtà che si tratti di un’invasione
(secondo gli stereotipi classici che riguardano gli extraterrestri). Bene, in queste navi del cosmo si può
entrare solo per un periodo limitato ogni tot ore e questo è quanto fanno i migliori scienziati in attività per
mettere poi in comune le rispettive conclusioni. Si scopre che il primo problema è quello del dialogo e che
l’eroe non è più chi combatte l’Alieno ma chi riesce a instaurare il contatto con lui. Vi cito la giusta
riflessione di Gabriele Niola su Wired:
Siamo nel pieno di un mutamento profondo della fantascienza al cinema. Da che era un genere
avventuroso oppure filosofico, negli ultimi anni sta diventando qualcos’altro, gli eroi non sono più
avventurieri ma scienziati (e non scienziati/avventurieri) in film che si appassionano e fanno
appassionare all’esplorazione e alla comprensione dell’ignoto. Arrival è un film sulla difficoltà nel
comprendere gli altri e quanto paura ci metta ciò che non capiamo. Uno in cui l’arma dell’eroe non è
il suo ardore ma la sua testa, la maniera in cui è meno spaventato degli altri perché possiede più
conoscenza degli altri.
Vi invito allora a leggere la recensione completa del film, del quale qua propongo il trailer, a questo indirizzo
. Buona visione e lettura. E buoni commenti.
Arriva al cinema "Story of your life": in un film la questione del dialogo con gli Alieni
Novità in arrivo sul fronte della cinematografia legata alla
fantascienza e in particolare al tema alieno. E’ infatti già in fase di post-produzione l’ultimo lavoro del
canadese Denis Villeneuve (regista di “Sicario”): si intitola “Story of your life”, è sceneggiato da Eric
Heissere (La Cosa, Final Destination 5). La trama narra di un’astronave aliena che compare nell’orbita della
Terra e di una serie di oggetti misteriosi che si manifestano sul suolo del nostro pianeta. Il governo degli Stati
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Arriva al cinema "Story of your life": in un film la questione del dialogo con gli Alieni
Uniti recluta la linguista Louise Banks e il fisico Gary Donnelly per trovare il modo di comunicare con le
nuove forme di vita intelligente. La dottoressa Banks scopre che i misteriosi artefatti rinvenuti servono per
comunicare e così avrà il primo contatto con un alieno, chiamato Eptapode. Il cast è composto da attori di
primissimo ordine. In particolare Amy Adams (lo abbiamo visto in “Batman vs Superman”) interpreterà il
ruolo della dottoressa Louise Banks, mentre Jeremy Renner (ovvero l’Avenger chiamato Occhio di Falco)
veste i panni di Gary Donnelly. Completa la lista di stelle il premio Oscar Forrest Whitaker (“L’ultimo re di
Scozia”) nei panni del colonnello a capo delle operazioni di contatto. Denis Villeneuve ha fatto conoscere il
suo nome grazie a titoli molto differenti da questa sua futura opera, ma è balzato al centro dell’attenzione
quando è stato annunciato alla direzione del tanto atteso “Blade Runner 2”: è insomma un regista che inizia
solo ora ad affrontare gradi sfide, ma che si dimostra ambizioso al massimo livello. Story of Your Life si
basa su un racconto lungo (circa 90 pagine) scritto daTed Chiang nel 1998 e vincitore oltretutto di numerosi
premi (tra cui il Nebula Award nel 2000): in Italia è uscito in una raccolta intitolata appunto “Storie della tua
vita”.
Probabilmente il film si discosterà leggermente dalla storia
originale, approfondendo di più la sotto-trama che riguarda il personaggio di Amy Adams, il suo passato e il
rapporto con la figlia, in modo da creare un maggior impatto emotivo. Un altro passaggio interessante sarà lo
sviluppo dell’ipotesi di Sapir-Whorf sulla relatività linguistica, una teoria secondo la quale lo sviluppo
cognitivo di ciascun essere umano è influenzato dalla lingua che parla. Sono risvolti di una certa profondità e
complessità, elementi ai quali siamo poco abituati ad accostarci nei film di fantascienza: ma il tema del
linguaggio (nel senso di metodo per rapportarsi e comunicare) sarà verosimilmente cruciale, se un giorno ci
sarà il contatto con gli Alieni. La pellicola dovrebbe uscire entro la fine del 2016.
"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
Barack Obama, Hillary Clinton, i leader russi. E non solo. Da un po’ di tempo in qua nel mondo degli
Ufo hanno fatto capolino i potenti della Terra. Forse più che nel passato, perché si sa che alla materia i
governanti si sono sempre interessati. E’ giunto allora il momento di fare il punto della situazione,
anche per capire quanto sia vero che siamo vicini al grande e fatidico annuncio. Ho chiesto così un
contributo a Roberto Pinotti, oggi segretario generale del Cun dopo esserne stato presidente a lungo.
La sua esperienza i suoi contatti a livello internazionale fanno sì che possa parlarne con cognizione di
causa. Il suo post è stato diviso in tre parti. Questa è la prima puntata.
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"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
Per chi non lo sapesse, gli UFO in lingua russa sono definiti “Neoposnannie Lietaiuscie Obiekti” (NLO), e, a
parte l’interesse manifestato da Stalin alla fine degli anni Quaranta (il dittatore fu sollevato quando le spie
russe in USA gli confermarono che non erano un’arma segreta americana), l’ufologia in Russia nasce dal
1960 col pionieristico gruppo moscovita aggregatosi attorno alla leggendaria figura dello scrittore, giornalista
scientifico e scacchista Alexandr Petrovich Kazantsev (che fece conoscere nel mondo il famoso “caso
Tunguska” della Siberia nel 1908, investigato in loco fra le due guerre mondiali da Leonid Kulik e più
recentemente riproposto da Vladimir Rubtsov), al suo se gretario Arkhadi Tikhonov, all’astronomo Felix
Zhigel padre dell’ufologia russa e ad altri personaggi minori.
In
parallelo si manifestava l’attività di studiosi che guardavano altresì ai misteri del passato, dal tema delle
presenze extraterrestri (da Matest Agrest a Vyacheslav Zaitsev e da G. V. Shatsky a Vladimir Avinsky) a
quello sull’enigma di Atlantide e dei continenti perduti (con il grande studioso Nikolai Jirov). Chi scrive ha
avuto frequenti e positivi contatti con costoro specie sulle tematiche legate agli UFO e alle intelligenze
extraterrestri fin dagli anni Sessanta. E nel 1967 è stato il primo ad apprendere da Mosca la notizia della
avvenuta costituzione della prima commissione russa per lo studio degli UFO (diretta dal Generale Anatoli
Stoliarov dell’Aeronautica Militare Sovietica). Poi nel 1974 la mia visita a Mosca al “gruppo di lavoro”
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"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
capitanato da Alexandr Kazantsev e Felix Zhigel (con un Tikhonov, un Rotsius, un Fomin, un Bozhich, una
Ivanova e altri), consolidò il rapporto, e non è un caso il fatto che nel 1994, collassato lo Stato Sovietico, sia
stato proprio il sottoscritto con il CUN, grazie al valido Boris Shurinov, a divulgare in Occidente
l’importante Dossier segreto del KGB sugli UFO in URSS (inviato prima che alla stampa italiana agli Enti di
Stato e di Governo e di Intelligence della nostra Repubblica che allora ci hanno ringraziato formalmente e per
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"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
iscritto).
Ma non è tutto.
Perché dietro le quinte qualcosa si muove. Di recente, a Mosca, a livello istituzionale chi scrive ha avuto su
invito, fra il 2015 e il 2016, dei colloqui riservati e importanti che per certi aspetti potrebbero apparire anche
alquanto spiazzanti, visto che quasi tutte le risposte certi ambienti russi affermano di averle già, dai tempi
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Archivio 2016
"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
della “glasnost” e della “perestroika” gorbacioviane in poi. E con esse anche dei contatti con esseri
extraterrestri (ad alto livello e a carattere psichico, tramite sensitivi di provata validità inquadrati in una
struttura operativa statale di ricerca analoga a quella super-segreta dei “remote viewers” americani, le “spie
psichiche” della CIA cui nel 2016 NEWSWEEK ha dedicato un’ampia inchiesta giornalistica). Mi è stato
confermato (Cfr. LUCI NEL CIELO: Italia e UFO, le prove che il Duce sapeva di Roberto Pinotti,
Mondadori, Milano 2011) anche che simili contatti li avrebbero avuti pure i nazisti negli anni 30 fino alla
Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra anche gli americani, beninteso. Ma i nazisti sarebbero stati
“bocciati” per il loro egoistico modus operandi e gli USA con la loro politica imperialistica e arrogante oggi
sarebbero dunque al palo. Già dal 1954, attraverso una sensitiva di Washington, esponenti dell’Intelligence
USA si sarebbero confrontati con entità extraterrestri che avrebbero preso le distanze dalla Guerra Fredda e
dal non positivo orientamento dei militari in USA. La decisione USA di secretare tutto tenendo il mondo
all’oscuro non piacerebbe affatto agli interlocutori alieni. Stati Uniti e URSS avrebbero comunque entrambi
“copiato” in parte tecnologie e mezzi alieni, e ne disporrebbero per fini riservati e a livello militare. A
differenza degli americani, i russi avrebbero però mantenuto dei canali ancora aperti, e il fatto che essi
avrebbero infine compreso che le istruzioni che si possono ricevere dagli Extraterrestri devono essere a
vantaggio di tutti e vanno condivise ai fini di un mondo migliore sarebbe all’origine di questo tuttora vigente
rapporto con i loro interlocutori superni. Interlocutori che ieri come oggi sono a loro dire di varia natura,
provenienza e morale. Ma quelli che interagirebbero con loro (a differenza di taluni manifestatisi ai tedeschi
prima e agli americani poi) sarebbero civiltà eticamente avanzate. A Mosca starebbe prendendo corpo l’idea
di creare una auspicabile “triangolazione” Russia-Italia-Vaticano mediante sensitivi addestrati in base a
criteri che loro ben conoscono e che consentono di trasformare un soggetto normale in una sorta di valido
“ponte psichico” con “Loro”. Questo team dovrebbe lavorare in via riservata e sinergica, con il supporto
russo (informazioni, corsi, istruttori) in quanto espressione di attività pregresse e consolidate a livello
riservato nella Federazione Russa. I volontari scelti all’uopo per essere istruiti devono essere consapevoli del
fatto che in buona misura i risultati sono garantiti, ma che pertanto ciò può cambiare la vita della persona
coinvolta. Ci vuole dunque gente volontaria ma matura (né troppo giovani né troppo vecchi), liberi da
impegni lavorativi gravosi e magari anche affettivi, che potrebbero essere in conflitto con l’attività richiesta.
All’Hotel Hilton di Mosca ho anche incontrato un ex-diplomatico di grande cultura e fascino ma di difficile
definizione circa il suo ruolo attuale di “consulente” governativo, che più che dirmi cose lui (e lo ha fatto,
anche in campo parapsicologico ed esoterico, ma non poi troppo) me ne ha chieste (su di me). Siamo in
Russia e occorre dunque ricordare che tutto è anche un gioco di “matrioske”, l’una dentro l’altra, in modo
che alla fine più credi di sapere e in realtà meno comprendi. Ma va bene così.
Roberto Pinotti
(1- segue)
Nota: la seconda foto è un inedito assoluto. Ecco la didascalia che la spiega. Mosca, 1974: da sinistra,
Alexandr Kazantsev, il figlio Nikita, Roberto Pinotti, Serghiei Bozhic e Barbara Ivanova. La rivista del CUN
(lo storico “Notiziario UFO”) è sul tavolo a sinistra vicino a Kazantsev.
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"Pinotti files": Ufo, Alieni e potenti della Terra, a che punto siamo (parte 1)
"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
Barack Obama, Hillary Clinton, i leader russi. E non solo. Da un po’ di tempo in qua nel mondo degli
Ufo hanno fatto capolino i potenti della Terra. Forse più che nel passato, perché si sa che alla materia i
governanti si sono sempre interessati. E’ giunto allora il momento di fare il punto della situazione,
anche per capire quanto sia vero che siamo vicini al grande e fatidico annuncio. Ho chiesto così un
contributo a Roberto Pinotti, oggi segretario generale del Cun dopo esserne stato presidente a lungo.
La sua esperienza i suoi contatti a livello internazionale fanno sì che possa parlarne con cognizione di
causa. Il suo post è stato diviso in tre parti. Questa è la terza e ultima puntata.
Nel 1989 si ebbe una
grande “ondata” di avvistamenti in URSS. E nel clima di glasnost e di perestroika voluto da Mikhail
Gorbaciov, agli eventi fu data pubblicità senza eccessive censure. Ciò, ovviamente, suscitò grande sorpresa
in Occidente, dove filtrò anche la notizia che in URSS si sarebbe attesa la discesa (poi mai effettuata) di una
nave aliena in una base sovietica dell’Asia Centrale. In Occidente qualche scettico rise dei “creduloni” russi.
Ma in realtà non si trattava di una bufala. Il fatto non si verificò perché l’incontro, concertato attraverso i
sensitivi utilizzati dalle Autorità, prevedeva dei protocolli precisi che i militari sovietici da ultimo ritennero
di non dover rispettare completamente. E così gli Alieni non si presentarono. “Non possiamo fregarli”
commenta un collaboratore di Savin. Nel 1993, a seguito della disintegrazione dell’Unione Sovietica, lo
studio è stato infine interrotto e l’unità è stata sciolta. Secondo Savin, si fu in grado di conservare soltanto
un limitato numero di documenti, mentre la maggior parte di questi, compresi i resoconti fotografici, si
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Archivio 2016
"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
trovano ancora negli archivi del Ministero della Difesa. Tra l’altro, l’unico metodo per lo sviluppo di
capacità fenomenali nell’individuo è stato soprannominato “Gagarin” ed utilizzato fino a poco tempo fa
presso l’Accademia fino a quando non fu sciolto dall’ex Ministro della Difesa Serdyukov. Tuttavia, il nucleo
del gruppo di ricerca è stato preservato. “Quattro anni fa abbiamo cercato di ripetere l’esperimento, e ci
siamo riusciti“, ha detto Alexey Savin. Secondo ciò che ha riferito, oggi questo lavoro continua, e i “cervelli
e le persone di talento sono ancora presenti nell’industria della difesa“. Rispondendo alla domanda sul
motivo per cui si è deciso di annunciare tutto ciò, Savin ha risposto: “Perché mai nascondere qualcosa alla
gente? Al contrario, la gente ha bisogno di prepararsi alle nuove sfide“. Il Generale Savin ritiene oggi che nel
futuro della Terra vi siano due sfide globali: il cambiamento climatico e la scarsità di acqua potabile. E la
Russia ha un ruolo particolare in questo processo. “Quando arriveremo al punto nodale di tutto ciò, persone
provenienti da ogni parte accorreranno verso di noi. E allora come ci confronteremo, con le armi?
Naturalmente, dovremo negoziare“. Forse tutto questo fa parte di un puzzle previsto in un qualche “libro di
testo” alieno per le giovani civiltà dell’universo? “Chissà, magari gli Alieni hanno organizzato un simile
esperimento per vedere come potremmo gestire la cosa”. Comunque, resta il fatto che il ruolo degli ufologi è
destinato a rimanere marginale, quando non amatoriale. Le grandi Potenze ovviamente sanno da tempo come
stanno le cose e non si sognano di rivelare impropriamente certe verità inconfessabili per tema delle reazioni
non prevedibili delle masse. Se si dicesse come stanno le cose l’Occidente filo-yankee vedrebbe crollare
poteri ed economia in un caos di voci di legittimo dissenso non coagulabili in una alternativa di sistema. La
Russia, psicologicamente assai meno egotica dell’America, è però più possibilista su una forma di parziale
“disclosure” perché meno legata alla logica dominata da Wall Street del “Nuovo Ordine Mondiale” e ben più
umanista rispetto alla insipiente e prosaica mentalità americana. I russi, con diversi secoli di cultura classica
ed europea a monte (mentre gli USA hanno a mala pena trecento anni si storia alle spalle), si sentono eredi
consapevoli della grande tradizione cristiana ortodossa (mai scalzata dall’insulso ateismo di stato sovietico)
che lega Roma al Patriarcato di Mosca (la “terza Roma”) attraverso Costantinopoli e Bisanzio (la “seconda
Roma”). Di qui l’idea suggestiva di una auspicabile sorta di triangolazione “neoumanista” che legherebbe la
Russia all’eredità classica e giudaico-cristiana del Vaticano e a quella rinascimentale e progressista propria
della mentalità italiana. Il gioco è dunque complesso e assolutamente trasversale, al di là di scenari politici
convenzionali e di facciata. Per intenderci, le Autorità politiche del Belpaese, totalmente disinformate e
inadeguate, restano necessariamente tagliate fuori.
E per i russi oggi
il problema – visto che, come mi è stato detto, non si può certo dire tutto e subito alla gente – il problema è
come e quanto dire. E prima degli USA. Perché i russi si sono resi conto che dire anche solo qualcosa alla
gente, mentre Washington continua pervicacemente a tacere, potrebbe politicamente avvantaggiarli non poco
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Archivio 2016
"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
a livello di immagine, simpatia e consenso sul piano internazionale. Personalmente, ho ritenuto non casuale e
anzi molto significativo il fatto che mentre mi trovavo a Mosca per il secondo degli incontri in questione,
nell’aprile 2016, il magnate russo Yuri Milner, che ha stanziato 100 milioni di dollari della sua fortuna
personale per la ricerca degli extraterrestri, abbia pubblicamente annunciato col fisico Stephen Hawking il
progetto di lanciare delle nanosonde spaziali verso il sistema stellare a noi più vicino, Alfa del Centauro, per
ricercare forme di aliena; e che quasi contemporaneamente il Vice Primo Ministro russo Dmitri Rogozin
abbia fatto alla stampa delle dichiarazioni decisamente sui generis. Sì, perché se da un lato la stampa
commentava variamente gli espliciti intenti di Hillary Clinton, la candidata presidente che ha promesso in
campagna elettorale di rimuovere in USA, se eletta, i segreti sugli X-Files relativi ad avvistamenti e ad
episodi di contatto alieno (posizione rilanciata e rafforzata da John Podesta, al vertice del suo comitato
elettorale), dall’altro ecco l’intervento inatteso del vice premier del Cremlino. In un’intervista rilasciata
all’importante Ria Novosti (la più autorevole agenzia di stampa russa), Rogozin ha apertamente dichiarato
che il suo Paese non ha alcuna intenzione di fare ostruzione sul tema degli extraterrestri e che l’ente
aerospaziale russo ha tra le sue “missions” la ricerca della vita intelligente al di là della Terra. “Uno dei
dilemmi più grandi della scienza e dell’umanità è se o no siamo soli nell’Universo, ovvero se da qualche
parte là fuori c’è un altra civiltà intelligente. Data l’infinità dello spazio e del tempo, tutto è possibile “, ha
concluso Rogozin. Sono parole misurate, ma anche nette ed inequivocabili. E non certo casuali. E che,
apparentemente, non c’era nessuna necessità di pronunciare. Invece… Pochi giorni dopo, alla 24ma edizione
del Simposio Mondiale sugli UFO di San Marino, mentre il coraggioso scienziato aerospaziale Lachezar
Filipov ribadiva l’intenzione di continuare a dibattere anche nel 2016 in un nuovo congresso internazionale
all’Accademia delle Scienze di Bulgaria a Sofia il tema degli UFO e degli alieni (dopo le precedenti edizioni
del 2014 e del 2015, al quale chi scrive ha partecipato come oratore ufficiale in rappresentanza italiana
unitamente all’astronomo irlandese Eamonn Ansbro, alla ricercatrice inglese Lucy Pringle, al docente
norvegese Erling Strand del “Progetto Hessdalen”, al consulente del governativo GEIPAN francese François
Louange, al vicepresidente della Commissione Associazione Aeronautica ed Astronautica Francese 3AF
Alain Boudier, al giornalista investigativo TV messicano Jaime Maussan e ai colleghi italiani Vladimiro
Bibolotti e Marco Baldini), Steven Bassett auspicava che anche gli USA abbiano a prendere coscienza, oltre
il top secret e il cover up dell’Intelligence, della necessità di dire la verità al popolo americano. E’ un
auspicio assolutamente condivisibile. Di più. Tornato in USA, Bassett ha affermato, in dichiarazioni riprese
dal Mirror e da Express.com.uk che al punto cui si è arrivati, Barack Obama avrebbe evidentemente tutta la
convenienza a informare l’opinione pubblica della natura extraterrestre degli UFO e della presenza di alieni
sulla Terra.
Nessuno potrebbe infatti condizionare più di tanto un
Presidente che ormai lascia dopo il secondo mandato. E il tutto potrebbe passare poi nelle mani di un
candidato già dettosi disponibile a dire “tutta la verità”: Hillary Clinton. Con buona pace di Donald Trump.
Solo che… C’è chi sostiene, come il funzionario governativo Chris Mellon per anni all’interno del
Dipartimento della Difesa USA, che le informazioni al massimo livello di segretezza nell’ambito della
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"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
Sicurezza Nazionale sono e restano gestite sulla base di un perverso concetto di intelligence legato al
cosiddetto “need to know”, ovvero alla effettiva “necessità che qualcuno sappia” questo o quello. In altri
termini, “se è necessario che tu sappia, devi essere informato, ma se non lo è necessariamente, non
devi esserlo”… Insomma, “nel superiore interesse della sicurezza nazionale” non è affatto detto che
“informazioni compatimentate al più alto livello” e frutto di una “continuativa attività top secret di
decenni” debbano per forza essere condivise sic et simpliciter con chi è in fondo l’inquilino politico della
Casa Bianca per soli 4 anni. Affermazione inquietante, ma che sottintende il fatto che in USA i poteri del
Presidente non sarebbero in realtà poi così assoluti come potrebbero sembrare. A livello di fiction, vi
ricordate nel film Independence Day quando l’ignaro Presidente viene brutalmente messo al corrente di
quanto già la CIA sapeva sugli alieni? Più o meno, dunque, le cose starebbero così… Non solo. Come ha
dichiarato nel corso di una manifestazione elettorale a sostegno del figlio Jeb fratello dell’ex Presidente
George W. (in corsa per i Repubblicani per la Casa Bianca ma poi fattosi anch’egli da parte di fronte
all’avanzata di Donald Trump) George H. W. Bush Senior (Presidente degli USA durante la Prima Guerra
del Golfo e già capo della CIA) alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se, nella scia di Jimmy
Carter, anche Jeb si sarebbe impegnato come oggi altri candidati (la Clinton) a fare chiarezza sul tema degli
UFO, “Vedete,” sono le sue parole “gli Americani non possono gestire la verità sugli UFO…” (You see,
Americans can’t handle the truth on UFOs…). Dichiarazione lapidaria e anche sibillina, ma pure
estremamente significativa e significante. Sì, perché in primo luogo ammette esplicitamente che esiste una
“verità” non conosciuta ed evidentemente occultata dalle Autorità sugli UFO; e in secondo luogo afferma
che gli Americani non possono (o non sanno) gestirla. Perché? Perché è una verità comunque scomoda e
destabilizzante, e come tale ingestibile, in quanto travolgerebbe certamente lo status quo. E in USA quasi
nessun politico vorrebbe mai vedere messo in discussione il sistema cui appartiene, a meno che ciò non gli
garantisse la Casa Bianca.
Come già detto, i russi, al contrario,
potrebbero avere una loro calcolata convenienza. Vedremo dunque come si svilupperà la situazione, che
rimbalza a livello internazionale e si colora sempre di più di politica. Non a caso il tema del Simposio
Mondiale sugli UFO di San Marino del 2016 è stato proprio “Ufologia militante e politica”, ispirandosi ad
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Archivio 2016
"Pinotti files" (parte 3): i silenzi delle Potenze e l'occasione di Mosca
una profetica e realistica considerazione espressa poco prima di morire, oltre 25 anni fa, dal diplomatico
Alberto Perego, pioniere dell’ufologia in Italia: “Fino a che quello internazionale degli ufologi non si
trasformerà da un movimento di studio alla ricerca di consenso scientifico in un movimento transnazionale e
organizzato a carattere politico in grado di premere sui Governi, non otterremo risultati sostanziali per quanto
concerne la rivelazione della verità…”
Roberto Pinotti
(3-fine)
"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
Barack Obama, Hillary Clinton, i leader russi. E non solo. Da un po’ di tempo in qua nel mondo degli
Ufo hanno fatto capolino i potenti della Terra. Forse più che nel passato, perché si sa che alla materia i
governanti si sono sempre interessati. E’ giunto allora il momento di fare il punto della situazione,
anche per capire quanto sia vero che siamo vicini al grande e fatidico annuncio. Ho chiesto così un
contributo a Roberto Pinotti, oggi segretario generale del Cun dopo esserne stato presidente a lungo.
La sua esperienza i suoi contatti a livello internazionale fanno sì che possa parlarne con cognizione di
causa. Il suo post è stato diviso in tre parti. Questa è la seconda puntata.
Sempre a Mosca ho anche conosciuto un esponente del Vaticano
coinvolto che non si trovava lì per caso. Ma chi mi ha colpito di più è stato il Generale Alexey Savin. Come
ha già riferito in Rete il 21 febbraio 2013 su Pravda.Ru Svetlana Smetanina, in epoca sovietica il Ministero
della Difesa dell’URSS stava lavorando ad un progetto segreto volto a creare un super-soldato dalle capacità
paranormali. E nell’ambito di questo progetto, un gruppo di scienziati sarebbe riuscito ad entrare in contatto
con una civiltà aliena. E nel 2013 il responsabile di questo progetto top secret ha condiviso, per la prima
volta, alcuni dettagli con dei giornalisti. In un normale giorno d’inverno a Mosca, nel comfort di una stanza
con un camino, ai giornalisti è stata rilasciata questa notizia sensazionale. E Alexey Savin, un alto ufficiale in
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"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
pensione del Ministero della Difesa, Tenente Generale della riserva, munito di PhD e membro
dell’Accademia delle Scienze Naturali, ha dichiarato che alla fine degli anni 80 del secolo scorso, un gruppo
di ricercatori provenienti dall’Unità Gestione Esperti dello Stato Maggiore Generale era riuscito ad effettuare
un contatto con i rappresentanti di una civiltà extraterrestre. È interessante notare che nel 2013 nessuno dei
giornalisti presenti è stato particolarmente sorpreso da queste affermazioni e che questi, piuttosto, sono
apparsi semmai confortati da questa “confessione“. Vasily Yeremenko, un Maggiore Generale della riserva
dell’FSB (la struttura di intelligence che ha sostituito il KGB nel 1991, n.d.r.), docente di Applicazioni
Legali nel campo della Difesa presso l’Accademia di Sicurezza, è stato il primo a parlare con la stampa. In
epoca sovietica aveva operato nel KGB ed era stato supervisore dell’Aeronautica Militare dell’ex Unione
Sovietica e dello sviluppo della tecnologia aeronautica. Tra i suoi incarichi vi era, da parte delle Forze Aeree,
quello della raccolta di informazioni sugli episodi inerenti la comparsa di oggetti volanti non identificati
(NLO). Secondo Vasily Yeremenko, all’epoca vi era una grande quantità di informazioni del ge- nere.
L’unità missilistica aveva fornito anche una direttiva in caso di rilevamento di UFO.
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"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
E l’obbiettivo principale era quello di
non creare le circostanze relative a forme di reciproca aggressione. Nel biennio 1983-1984, sul banco di
prova della Accademia delle Scienze di Vladimirovka, il Ministero della Difesa e del KGB avevano avviato
uno studio a largo raggio sui fenomeni paranormali. Il centro di formazione militare non era stato una scelta
casuale. Infatti gli esperti erano da tempo giunti alla conclusione che gli UFO appaiono inevitabilmente in
luoghi in cui sono stati testati equipaggiamenti e armamenti militari. “Possiamo dire che abbiamo imparato a
contattare gli UFO a Vladimirovka. Per fare questo, abbiamo notevolmente aumentato il numero di voli
militari nonchè il movimento degli equipaggiamenti. Se l’intensità da parte nostra aumentava, gli UFO si
manifestavano puntualmente con una probabilità del 100 per cento“, aveva spiegato Yeremenko. Dopo sei
mesi di esperimenti, l’autorevole commissione arrivò a tre principali conclusioni. Primo, la scienza moderna
non è ancora in grado di identificare tali fenomeni. Secondo, potrebbe anche trattarsi di mezzi di ricognizione
degli Stati Uniti o del Giappone. Terzo, potrebbero essere anche manifestazioni di una civiltà extraterrestre.
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Archivio 2016
"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
Comunque “l’argomento degli UFO è oggi onnipresente. Proprio a causa della loro sconvolgente natura, seri
scienziati non sono disposti a precisare la loro posizione su questo tema. Spesso i piloti di aerei vedono questi
oggetti, ma hanno il divieto a parlare dell’argomento, così come anche gli astronauti. Delle loro esperienze
d’incontro con gli UFO parlano in via confidenziale, ma hanno paura di parlarne pubblicamente“, ha detto
Vasily Yeremenko. Egli ritiene che quest’argomento richieda un approccio serio perché si tratta di un
problema di sicurezza. Tuttavia, questo è ancora un argomento riservato, sia negli Stati Uniti che in Russia. Il
Tenente Generale Alexey Savin ha proceduto a rivelare alcuni aspetti del coinvolgimento del Ministero della
Difesa. Egli ha guidato l’Unità Gestione Esperti dello Stato Maggiore Generale, il cui compito era quello di
esaminare diversi fenomeni insoliti. Il progetto principale del gruppo è stato quello di un programma statale
teso alla scoperta di risorse umane di carattere intellettuale. L’obiettivo del programma è stato quello di
individuare le modalità per far funzionare il cervello umano secondo un regime speciale caratterizzato da
super-poteri, rendendo così una persona una sorta di superuomo. Il Consiglio Scientifico del programma è
stato guidato da Natalya Bekhtereva, che fino alla sua morte ha servito come direttore scientifico dell’Istituto
per lo studio del cervello umano presso l’Accademia delle Scienze di Russia.
Oltre 200 professionisti altamente qualificati provenienti da tutto il
paese hanno partecipato al programma. “Nel processo di ricerca, siamo giunti alla conclusione che l’essere
umano corrisponde ad una specie di sistema energetico il cui sistema di informazioni riceve dati dall’esterno.
Proprio per questo motivo un essere umano può manifestare capacità paranormali“, ha affermato Alexey
Savin. Al fine di identificare questa fonte esterna d’informazioni, sono stati creati tre gruppi. Un gruppo era
formato da scienziati, un altro era di estrazione militare, e il terzo era composto da sole donne. E il gruppo
delle donne è stato quello che ha fatto i progressi più significativi nella ricerca. Savin ha spiegato che con
grande determinazione esse “ricercavano un contatto con i rappresentanti di altre civiltà. E ciò è stato
realizzato“. Secondo lui, è stato sviluppato uno speciale metodo che permetteva al cervello umano di entrare
in sintonia durante il tentativo di contatto. “Abbiamo dovuto sintonizzare il contorno energetico del cervello
umano in base ad una particolare onda, simile ad un onda radio“, ha spiegato Alexey Savin. Nessuna ipnosi,
nessun farmaco, ovvero altri metodi similari sono stati utilizzati nel corso dell’esperimento. Uno speciale
sistema di test è stato sviluppato anche per distinguere i rapporti che derivavano da fasi caratterizzate da
allucinazioni e di pazzia da parte dei partecipanti all’esperimento. I risultati sperimentali sono stati
impressionanti: a sei dei partecipanti è stata concessa una possibilità di contatto fisico, e due di loro sono
riusciti anche a visitare una nave aliena. Secondo Savin, rappresentanti di civiltà extraterrestri si rivelarono
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Archivio 2016
"Pinotti files" (parte 2): il generale Savin e il supersoldato "progettato" con gli Alieni
gradualmente, rilasciando informazioni come meglio credevano. In particolare, essi hanno parlato della loro
struttura di governo e del loro sistema d’istruzione. Non è stata ottenuta nessuna informazione di carattere
militare.
L’unica cosa che gli alieni decisero di condividere è stata
quella inerente uno schema di apparecchiature per la diagnosi e il trattamento di varie malattie. Il
responsabile dell’esperimento ha spiegato che gli esseri umani erano considerati – da loro – come dei
bambini piccoli. “La nostra civiltà è in effetti troppo giovane per essere di loro interesse come soggetto per
un dialogo. Perché anch’essa fa parte dell’universo, e può danneggiare – attraverso le nostre sciocche azioni
– loro stessi e altre civiltà“. Il programma di comunicazione con intelligenze extraterrestri è stato sviluppato
per diversi anni fino a quando poi non intervenne la politica.
Roberto Pinotti
(2- segue)
"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
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"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
Nei giorni scorsi il mondo
di Internet è stato inondato dalla notizia di una email “catturata” non molto tempo fa a Ed Mitchell,
sesto uomo a scendere sulla Luna (l’astronauta di Apollo XIV si è spento lo scorso febbraio), e da una
serie di rivelazioni di Wikileaks. Di mezzo, oltre a Ufo e Alieni, il Vaticano. Dal momento che il nostro
Tetricus (ricordo che questo è il suo nome di battaglia) è stato ottimo vaticanista, gli ho chiesto di dire
la sua.
RIV, res inexplicata volans: in questo modo è recepito e tradotto nel Lexicon Recentis Latinitatis l’acronimo
UFO. Il Lexicon è il dizionario stampato dalla Libreria Editrice Vaticana nel quale si rendono in latino,
parole e concetti che nell’antichità non esistevano, poiché il latino è la lingua ufficiale della Chiesa e nei
documenti ufficiali pubblicati oggi è indispensabile l’introduzione di neologismi attentamente coniati e
vagliati da esperti latinisti. Con l’evolversi dei tempi la Chiesa parimenti si evolve e acquisisce concetti
sconosciuti nell’antichità. Si fa per dire perché Giordano Bruno (1548-1600), il domenicano finito sul rogo
per le sue idee al tempo eretiche, già introdusse addirittura il concetto del multiverso. Perciò la notizia che
secondo Wikileaks il Vaticano è a conoscenza dell’esistenza degli extraterrestri non mi meraviglia. Si narra
che già Giovanni XXIII avesse avuto un contatto diretto con un’entità extraterrestre scesa con la sua
astronave nei giardini di Castel Gandolfo e intrattenutasi a parlare con lui per circa venti minuti. Era l’estate
del 1961 ma la notizia uscì sul quotidiano The Sun soltanto nel 1985. Sembra che la fonte della notizia fosse
degna di credito: Mons. Loris Capovilla, allora segretario personale di Giovanni XXIII. Da quell’incontro il
Papa uscì turbato e piangente ma le sue parole furono inequivocabili: “I figli di Dio sono dappertutto. Anche
se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli”. Quell’evento non fu confermato, né mai
smentito dalla Santa Sede, sebbene l’attendibilità del Sun sia ancora tutta da provare…
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"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
In tempi più recenti, novembre 2009, la Pontificia Accademia delle Scienze ha
ospitato una conferenza sull’Astrobiologia, discutendo delle ripercussioni della vita extraterrestre sulla
religione, l’etica, la scienza e l’umanità, quasi facendo eco all’intervista di Francesco M. Valiante al
direttore della Specola Vaticana P. José Gabriel Funes S.I., pubblicata nel 2008 sull’Osservatore Romano, il
quotidiano semiufficiale della Santa Sede, col titolo “L’extraterrestre è mio fratello” (questo il link).
Fu una notizia che ebbe molta
risonanza e convinse alcuni a ritenere che il Vaticano conoscesse l’esistenza di entità extraterrestri o
addirittura fosse in contatto con queste. Ci si domandava soprattutto che senso avesse per il Direttore della
Specola Vaticana di esporsi trattando degli extraterrestri. In quell’intervista Padre Funes definiva lo scopo
dell’astronomia come la scienza deputata a “restituire agli uomini la giusta dimensione di creature piccole e
fragili davanti allo scenario incommensurabile di miliardi e miliardi di galassie”. Uscendo dagli anni bui del
processo a Galileo, sempre secondo il gesuita, “la Chiesa ha lasciato un segno nella storia della ricerca
astronomica”. E infatti innegabile che una trentina di crateri della luna portano i nomi di antichi astronomi
gesuiti, e che un asteroide del sistema solare porta quello del predecessore di P. Funes, padre George Coyne.
La Specola Vaticana ha poi stabilito una stretta collaborazione con la Nasa nella recente scoperta di asteroidi
residui della formazione di sistemi binari di stelle. Riguardo alla possibilità dell’esistenza di altri mondi
abitati da esseri intelligenti, padre Funes dimostrò di non avere dubbi: “Gli astronomi ritengono che
l’universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da cento miliardi di
stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia
sviluppata anche altrove?” Per il religioso rincara la dose affermando che noi uomini “non possiamo porre
limiti alla libertà creatrice di Dio. Per dirla con San Francesco, se consideriamo le creature terrene come
fratello e sorella, perché non potremmo parlare anche di un fratello extraterrestre? Farebbe parte comunque
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Archivio 2016
"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
della creazione”. E sulla redenzione poi non ha dubbi: “se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è
detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti nell’amicizia piena con il
loro Creatore.” Quindi si troverebbero su un gradino spirituale superiore rispetto alla condizione umana.
L’attività della Specola Vaticana si estende all’Arizona dove esiste il VORG – Vatican Observatory
Research Group ospitato dallo Steward Observatory dell’Università dell’Arizona. A fianco di questo
gruppo la Specola Vaticana ha realizzato il VATT – Vatican Advanced Technology Telescope sul Monte
Graham vicino a Safford sempre in Arizona. Perciò non c’è alcun dubbio che il Vaticano dimostri particolare
interesse scientifico nella ricerca spaziale e della vita extraterrestre. Ritornando a Wikileaks, una mail inviata
lo scorso anno dall’astronauta Edgar Mitchell, sesto uomo a scendere sulla Luna, mancato poi nel febbraio
del 2016, invitava John Podesta a un incontro in cui si dovesse parlare della disclosure aliena e dell’Energia
Punto Zero (ZPE). John Podesta è l’attuale capo della campagna elettorale della Clinton ed ex Capo di
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"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
L’astronauta aggiungeva inoltre che avrebbe partecipato all’incontro anche la sua collega, di religione
cattolica, Terri Mansfield (questo è il suo link) co-fondatrice con Marianne Williamson del Department of
Peace Campaign che si dicono in contatto diretto con entità extraterrestri. Bisogna premettere che il
movimento creato dalle due donne ha un forte sapore New Age e si basa principalmente su suggestioni
piuttosto che su prove scientifiche. In una mail successiva, Mitchell afferma che gli ET “…will not tolerate
any forms of military violence on Earth or in space”, non tollereranno cioè alcuna forma di violenza militare
sulla Terra o nello spazio, prima di condividere la nuova tecnologia ZPE, che consentirebbe di sfruttare
un’energia pulita a bassissimo costo fruibile da tutta l’umanità e utilizzabile anche come propellente per i
viaggi spaziali che diverrebbero particolarmente veloci potendo le astronavi viaggiare a velocità prossime a
quella della luce. Gli studi sulla ZPE, Energia Punto Zero o energia del vuoto che sfrutta le fluttuazioni
quantistiche che rilasciano energia e influenzano gli atomi e l’universo, vedono come iniziatore
addirittura Nikola Tesla che la chiamò “energia libera” e sono oggi condotti dall’ingegnere e fisico Dr. Tom
Valone (Zero Point Energy: The Fuel of the Future), sebbene le conclusioni cui giunge lo studioso non siano
ancora accettate da tutta la comunità scientifica. Quello che, al dire di Mitchell, pretenderebbero gli alieni
dall’umanità, produrrebbe un cambiamento radicale, sia in chiave psicologica, sia in chiave
politico-economica. L’uso della violenza nelle vertenze tra comunità umane strutturate (tribù, domini, stati,
alleanze tra stati etc.) è una costante che accompagna l’umanità dagli albori della storia ed è impensabile,
allo stato attuale dell’evoluzione psichica e sociale una rivoluzione di questo tipo. Quale sarà la nazione che
per prima rinuncerà a possedere un esercito? E la questione non riguarda soltanto il rapporto tra Stati, ma il
rapporto, all’interno di ogni Stato, tra i cittadini e le leggi: come poter disarmare i corpi di polizia, in maniera
unilaterale, tenendo conto che esiste una criminalità comune e organizzata armata e agguerrita che,
infischiandosene degli extraterrestri e delle loro richieste, troverebbe l’occasione di delinquere con maggiore
incisività?
Gabinetto della Casa Bianca ai tempi di Bill Clinton e tra i consiglieri di Obama.
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"Chiesa, Ufo, Alieni e Wikileaks: da ex vaticanista, vi dico la mia"
La
pretesa quindi degli extraterrestri si risolverebbe in un’utopia, o in un abile stratagemma architettato da
qualche visionario per non fornire mai la prova della loro esistenza. E’ un evento impensabile soprattutto in
questo periodo storico in cui il mondo sembra precipitare verso un nuovo conflitto mondiale e in cui la
criminalità organizzata imperversa in ogni ambito dell’attività umana, controllando addirittura interi territori
e sostituendosi in toto alla potestà degli Stati. Personalmente rimango sempre più convinto che alcune società
segrete, in cui è coinvolto un livello segreto della Nasa, detengano tecnologie avanzatissime che permettono
fin d’ora viaggi interstellari e che mai queste organizzazioni condivideranno certe conoscenze con il resto
dell’umanità. Si è poi notato in questi ultimi tempi un crescente interesse dei privati nella conquista dello
spazio. Il magnate russo Yuri Miller è promotore di un progetto, il Breakthrough Starshot, che si avvale della
consulenza dell’astrofisico Stephen Hawking e che prevede la realizzazione di nano-sonde della dimensione
di un francobollo che potranno viaggiare al 20 per cento della velocità della luce, servendosi della spinta
fornita da numerosi raggi laser provenienti dalla Terra, consentendo di raggiungere Plutone in tre giorni e
Alpha Centauri (4,5 anni luce) in 20 anni. Tutto questo, assicurano i progettisti, si compirà nell’arco di una
generazione. Nel frattempo, il presidente Obama promette l’esplorazione umana di Marte entro gli anni
Trenta di questo secolo da parte della Nasa (quella ufficiale…), sempre che qualche imprenditore privato non
la preceda.
Tetricus
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