Fuel Poverty: i nuovi poveri italiani che non possono

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Fuel Poverty: i nuovi poveri
italiani che non possono
pagare le bollette
Al Convegno Aicarr la relazione sulla "Fuel Poverty", un
fenomeno ormai concreto in Italia: l'aumento delle famiglie
che non riescono a pagare le bollette del gas e dell’energia
In Italia, nel 2015 le famiglie in condizione di povertà
assoluta sono 1 milione e 582 mila con i singoli individui
attestati a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005
a oggi) e le stime dicono che la popolazione a rischio povertà
è in forte crescita. Tra le problematiche registrate, anche la
difficoltà delle famiglie nei paesi economicamente avanzati ad
accedere ai servizi essenziali di energia e gas. E’ quanto è
emerso nel corso della recente conferenza “ Il ruolo
dell’efficienza energetica nel contrasto alla fuel poverty”,
organizzata, su impulso di AiCARR (l’Associazione italiana
Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento, Refrigerazione),
nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio permanente della
regolazione energetica, idrica e del teleriscaldamento
dell’Autorità per l’Energia (gruppo di lavoro Efficienza
Energetica).
Questa nuova “povertà energetica” o, come dicono gli
anglosassoni “fuel poverty”, colpisce quei nuclei famigliari
che spendono più del 10% del proprio reddito in energia e per
riscaldare l’abitazione a una temperatura adeguata.
Secondo Livio De Santoli, Presidente AiCARR e delegato
dell’Università La Sapienza di Roma per l’Energia, “Occorre
iniziare subito una serie coordinata di azioni, cosi come
peraltro richiesto dall’Unione Europea, che, partendo da una
definizione del fenomeno condivisa e idonea a valutarne la
effettiva gravità, sia in grado di rimuoverne le cause. Tra
queste, il prezzo dell’energia che in Italia è il più alto
d’Europa per l’utente finale, una riqualificazione energetica
degli edifici accessibile a tutti, un interesse particolare e
intensificato per l’housing sociale, un apposito fondo sociale
per la riqualificazione energetica e la costituzione di un
osservatorio del fenomeno in grado di monitorare nel tempo
l’efficacia delle azioni. In definitiva, stabilendo di fatto
il principio che l’efficienza energetica è uno strumento
importante per la lotta alla povertà”.
Purtroppo nel nostro Paese il tema della precarietà energetica
è affrontato in modo frammentario poiché, a livello politico,
si legge nel documento predisposto da AiCARR, “non esiste una
visione complessiva di lungo termine e inclusiva sul problema.
Ne consegue che le tematiche relative alla salute, alla casa,
all’indebitamento delle famiglie, all’ambiente e all’energia,
ai problemi sociali e alle interdipendenze tra queste sono
gestite in modo separato dai diversi Ministeri competenti”.
Una situazione che genera “un’inconsistenza degli interventi,
una pluralità di portatori di interessi coinvolti, e procedure
complesse non standardizzate che, inevitabilmente, comportano
costi eccessivi, problemi di comunicazione e ritardi
amministrativi”. Intanto, come rivela Teresa Bellanova, vice
ministro allo Sviluppo economico, “La Commissione europea sta
istituendo un Osservatorio della povertà energetica con
l’obiettivo di avere dati e statistiche affidabili e
comparabili per studiare il fenomeno nei vari Paesi. L’Italia
in questo ambito può avere un ruolo di apripista in un
contesto in cui le politiche di contrasto alla povertà
energetica non sono ben definite. Per questo stiamo pensando a
un gruppo di coordinamento presso il ministero dello Sviluppo
economico che raccolga le indicazioni degli studiosi per
elaborare strumenti efficaci per combattere la povertà
energetica”.
Quali soluzioni, dunque? Il primo passo sarà assumere un
approccio di sistema per varare un piano di efficienza
energetica su scala nazionale, in analogia all’esperienza già
attiva nel Regno Unito e in Francia. Secondo i responsabili
AiCARR, sarà necessario anche utilizzare, a livello
governativo, i fondi strutturali e il fondo di coesione
proprio per stimolare gli investimenti volti al miglioramento
dell’efficienza energetica, anche attraverso l’erogazione di
incentivi e agevolazioni fiscali.
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Ma non solo: nel corso del convegno è stato ratificato un
documento condiviso che individua le strategie più utili per
la lotta alla fuel poverty.
Ecco i punti principali:
– la promozione di strumenti di finanziamento adeguati con la
creazione di un Fondo dedicato all’efficienza energetica;
– l’accesso a un’energia che abbia prezzi accessibili e sia
affidabile, sostenibile e moderna per tutti, in linea con gli
obiettivi di sviluppo sostenibile posti dal Protocollo di
Kyoto;
– la costituzione di un organismo unico che, agendo quale
provider di commodity energetiche, sia deputato alla
trattazione dell’insieme di aspetti inerenti le politiche
mirate a contrastare il fenomeno;
– l’ampliamento del perimetro dei bonus, nell’aumento del loro
valore e nella revisione degli importi dell’indicatore ISEE;
– la “portabilità” del sistema delle detrazioni fiscali per
consentire agli aventi diritto di
trasferire il credito fiscale derivante dalle detrazioni ad un
istituto bancario o al fornitore degli interventi di
efficienza energetica;
– la creazione di processi deliberativi che promuovano e
facilitino la partecipazione diretta delle persone esposte al
rischio di povertà e di esclusione sociale;
– lo sviluppo di jobs e skills (nuove professionalità) in
grado di garantire nuovi posti di lavoro;
– la promozione e la partecipazione degli attori interessati
(Enti Locali, Pubbliche
Amministrazioni, …);
– la creazione di nuove strutture aventi come obiettivo la
normalizzazione delle informazioni, delle politiche e delle
iniziative al fine di rendere olistico il contributo di ogni
singolo ente preposto nelle diverse amministrazioni coinvolte
nella lotta alla fuel poverty;
– l’utilizzo della tecnologia per un’analisi più puntale e
attuale delle condizioni di disagio: senza dubbio la
pervasività dell’ICT nella vita quotidiana di ognuno di noi,
che si viva in città o in contesto rurale, obbliga a vedere le
nuove tecnologie (banda larga e big data) come strumenti
necessari, sebbene non sufficienti, al contrasto alla povertà
energetica. Solo attuando tali politiche e iniziative, si
riuscirà a contrastare efficacemente la povertà energetica.
Clicca qui per scaricare la relazione integrale.
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