ospedale dei castelli terminate le opere murarie

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IL GIORNALE DEL LAZIO
23 FEBBRAIO - 9 MARZO 2017
Il punto è stato fatto dal Direttore Generale, dott. Narciso Mostarda e dall’ing. Aldo Cella in una conferenza stampa
OSPEDALE DEI CASTELLI TERMINATE LE OPERE MURARIE
Ing. Cella: “il nosocomio sarà operativo nei primi mesi del 2018, i posti letto sono 344 (285 H24 + 59 DH), lo renderemo funzionante
con i 120 milioni stanziati nel 2007. La nuova struttura sanitaria sarà l’ospedale di Aprilia, dista 10 chilometri da piazza Roma,
di Nicola Gilardi
e Gianfranco Compagno
Il Nuovo Ospedale dei Castelli
Romani è quasi pronto, lo “Scatolone” (opere murarie) è terminato.
Questo è quanto annunciato alla
conferenza stampa di lunedì 6
febbraio scorso presso la Direzione Generale di Borgo Garibaldi ad Albano, sede della
“ASL ROMA 6”. Sebbene l’iter
sia partito nel 2007, ad oggi i
lavori sono molto avanzati,
tanto che la struttura interna è ad
ottimo punto. Secondo i dati
ufficiali molte delle realizzazioni sono attorno al 99% e presto
saranno terminate per poi iniziare ad ospitare la strumentazione
operativa sanitaria per seguire i
primi pazienti. Soddisfatto il
lineato l’importanza strategica
della nuova struttura che servirà
un bacino di utenza enorme e
che darà servizi ad un territorio
da molti anni in difficoltà da
questo punto di vista. «I dati
ufficiali ci dicono che laddove
siamo più indietro siamo al
79.8% - dice Mostarda -. Siamo
in una fase molto avanzata dal
punto di vista del manufatto e
degli impianti. A breve procederemo con l’acquisto della strumentazione operativa». Il dottor
Mostarda ha poi illustrato come
sia già in fase di progettazione
la messa in funzione dell’opera
stessa, con l’esempio di quelle
strutture territoriali più efficienti. «Non si tratta solo dell’opera
intesa come scatolone - prosegue il direttore - e nemmeno il
riempimento di questo scatolo-
Il dottor Narciso Mostarda e ingegnere Aldo Cella
direttore generale, dottor Narciso Mostarda, che ha presentato i
dati non potendo portare i giornalisti all’interno del cantiere
per motivi metereologici impossibili da prevedere. «Quest’opera ridisegna la rete dei servizi
ospedalieri di questo territorio e
non solo» ha detto il dottor Narciso Mostarda., che ha poi sotto-
ne. Ma si tratta di un lavoro che
comprende una riqualificazione
delle competenze. Dovremo
rivedere quello che di prassi già
si fa in altri ospedali, con una
concezione ed una dimensione
scientifica e culturale diversa».
In fase di elaborazione anche
l’approvvigionamento idrico
della struttura che coinvolge
almeno
tre
amministrazioni
comunali. C’è
poi la questione
della viabilità
sulla Nettunense, che veicola
un numero enorme di auto ogni
giorno. In questa situazione
molto attivo si è
dimostrato
il
comune di Ariccia. La parola è
poi
passata
all’ingegnere
Aldo
Cella,
direttore
dei
lavori, che sta
curando la realizzazione pratica della struttu-
ra. «Molto presto si realizzeranno le opere di urbanizzazione
esterna della struttura. Questo
perché con un comportamento
virtuoso abbiamo risparmiato 7
milioni di Euro e possiamo realizzare queste opere». Sebbene
sia in ritardo la realizzazione
dell’impianto sta seguendo un
iter prestabilito «Abbiamo deciso di fare prima l’area di alta
tecnologia, quella impiantata
nella struttura, per evitare
incompatibilità - ha detto l’ingegnere -. Non si tratta di stare
indietro, ma abbiamo deciso di
operare così per evitare gli sprechi fatti nel passato». Dalla
Regione comunque arrivano
buone notizie. Sono previste,
infatti, ulteriori risorse fino a 25
milioni di euro, attualmente al
vaglio del ministero della Salute. «Se arriveranno per tempo
questi soldi avvieremo l’urbanizzazione di altre due aree
rispetto a quelle già comprese.
Abbiamo un sedime di 15 ettari» ha spiegato l’ingegner Cella.
Per chiarire la questione abbiamo posto all’ingegnere due
domande precise, per non dire
banali: quanto sarà il costo
effettivo dell’opera e quando
inizieranno ad entrare i primi
pazienti. «Renderemo funzionante l’ospedale con i 120
milioni stanziati nel 2007. Avremo 344 posti letto, dei quali 289
disponibili 24 ore su 24. Se ci
danno altri soldi sono bene
accetti, ma comunque non sono
essenziali per la realizzazione
dell’opera. Nei primi mesi del
2018 la struttura sarà operativa». Sebbene questo traguardo
lo si insegua da molto tempo,
questo si avvicina sempre di
più. I tempi burocratici sono
sempre più lunghi di quanto ci si
aspetterebbe, ma l’importanza
dell’opera e gli effettivi avanzamenti dei lavori ci fanno ben
sperare.
Foto di Gianfranco Compagno
Originari di Roccagorga vivono ad Aprilia dal 1973
NOZZE DI DIAMANTE PER ERASMO
DE MEIS E ROSALINDA CIOTTI
Venerdì 17 febbraio hanno festeggiato 60 anni di matrimonio con la loro famiglia
di Noemi Reali
“Due cose ci salvano nella vita:
amare e ridere. Se ne avete una
va bene. Se le avete tutte e due
siete invincibili”. A dirlo è uno
scrittore indiano, Tarun Tejpal.
1957
Ad essere invincibili sono Erasmo De Meis e Rosalinda Ciotti,
una coppia di Aprilia che venerdì 7 febbraio ha festeggiato 60
anni di matrimonio. Erasmo De
Meis è nato il 14 marzo 1935 a
Roccagorga (LT), Rosalinda
Ciotti il 17 ottobre 1939 sempre
a Roccagorga. “ Quando ci
siamo conosciuti avevamo 18
anni io e 14 lei. Ci siamo sposati
che ne avevamo 21 e 17” racconta Erasmo. Il 17 febbraio
1957 i due diventavano marito e
moglie nella Chiesa dei Santi
Leonardo ed Erasmo di Roccagorga. Hanno avuto tre figli, la
prima nata il primo gennaio
1958. Erasmo faceva il muratore, lei l’aiutava come manovale.
Sono venuti ad Aprilia per la
prima volta nel 1973. Erasmo
costruì la prima casa ad Aprilia
come ditta individuale in via
della Valletta (casa di Antonio
Ronconi – ora Quartiere Primavera) e poi la casa dei Lombardi.
Ha lavorato diversi anni anche a
Roma. É Rosalinda a ricordare
che la banca Monte dei Paschi di
Siena a Latina è uno dei lavori
svolti dal marito. “Ho restaurato
una palestra a Via Sannio, vicino
al mercato e il poligono Umberto I; mentre Rosalinda ha lavorato al Risparmio Carne e fatto la
casalinga” continua Erasmo con
gli interventi della moglie.
Venerdì 17 febbraio hanno deciso di festeggiare in famiglia i 60
anni di matrimonio, con i propri
figli. Le cose migliori sono quelle semplici.