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20 febbraio 2017 delle ore 09:05
Concorso di bellezza alla Galleria Nazionale.
Porta pubblico, avvicina i giovani, esprime la
natura ormai liquida del museo? Staremo a
vedere. Per ora siamo alle fasi eliminatorie dei
bellissimi
"Specchio delle mie brame, chi sono il più bello
e la più bella del reame?...pardon della Galleria
Nazionale”?. La citazione è pop e non vuole
essere una critica radical cheap nei confronti
della fase finale del "Museum Beauty Contest
", l’ormai noto e discusso concorso di bellezza
organizzato dall’artista spagnolo Paco Cao alla
Galleria Nazionale. Dei 35 ritratti di uomini e
dei 35 ritratti di donne inizialmente selezionati
(eseguiti dai primi anni del XIX secolo fino alla
fine del XX secolo, da grandi maestri insieme
ad artisti meno noti e alcuni addirittura anonimi)
apprendiamo oggi che 18 uomini e 18 donne
(sempre ritratti) hanno passato il turno
attraverso il televoto online. Nell’attuale fase
finale del concorso i "finalisti” esposti nella
galleria principale del museo potranno essere
votati sia dai Millennials online (sul sito GAN)
che di persona, inserendo la scheda nell’urna
apposita dopo aver passato in rassegna i
"concorrenti”. Miss e Mister Galleria
Nazionale saranno proclamati il 27 marzo e
diverranno gli ambasciatori della celebre
istituzione museale per il 2017. Piace, non
piace? È il museo di oggi bellezza, verrebbe da
dire. Dove la liturgia esposta somiglia a quella
di un reality o di un talent show. Ma la strada
per l’autonomia museale, prevista dalla legge
Franceschini e a cui anche questa istituzione
dovrà arrivare, è lunga e accidentata. E prevede
anche un Museum Beauty Contest come questo
di Paco Cao, con il quale il creativo spagnolo
compie un esperimento socio-antropologico
rivolto al cittadino comune, forse annoiato del
classico format museale e, per l’occasione,
catapultato in un set da "Truman Show”. La
scommessa della Galleria Nazionale è di
stabilire un coinvolgimento emozionale tra
pubblico e opera affinché ciascuno dei visitatori
possa elaborarne la propria interpretazione.
Con il dipinto più bello o con il ritratto del
modello più bello (pare vada molto forte
l’inossidabile Giuseppe Verdi ritratto da
Giovanni Boldini nel 1886). Interrogando tutti,
democraticamente, sul senso della bellezza
oggi. E se forse la bellezza non ha molte chance
di salvare il mondo, ci auguriamo che questo
concorso raggiunga l’obiettivo: incrementare i
visitatori delle straordinarie collezioni della
Galleria Nazionale, anche se è tutto da vedere
se tattiche lontane dall’istituzione museo poi
funzionino effettivamente. E per collezioni non
intendiamo solo quelle di cui si è parlato tanto
in occasione del riallestimento, ma anche di
quelle minori (i "bellissimi” oggi in mostra)
fino al nucleo di opere di Balla donate dalle
figlie e di cui, sempre oggi, è stata presentata
una bella mostra.
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