LaCittà_21-02-17 - Teramo Calcio 1913

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MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2017
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QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
L’ANALISI DEL MISTER
di TONINO VALBRUNI
Decollo fallito anche con il
nuovo tecnico Ugolotti. Ancora una volta abbiamo sbagliato l'approccio alla gara,
non dovevamo concedere tutto
quello spazio agli avversari, non ha funzionato quasi nulla, poca grinta, niente pressing, un'infinità di passaggi sbagliati. Il
centrocampo ha sofferto sin dall'inizio la
prestanza fisica di Obodo e il movimento
perpetuo di Furlan e Cia. I nostri centrocampisti si sono limitati al minimo sindacale. In avanti Sansovini ha confermato i
suoi limiti strutturali (non è una prima
punta). Petrella un paio di verticalizzazioni
e poco altro (anche se nell'arco dei novanta
minuti è stato suo l'unico tiro in porta nello
specchio della porta). Un Teramo grigio e
spuntato, che ha giocato in modo lento e
prevedibile, scolastico e niente più. Una
squadra fatta male (gli acquisti in questo
mercato di riparazione sono stati condivisi
da tecnico, direttore sportivo e società). La
squadra in campo è fragile, tanti errori nei
passaggi e noto anche qualche carenza fisica. Ci sono stati lanci lunghi sbagliati, malissimo nel controllo palla dei biancorossi e
nei passaggi stretti. Bisogna almeno provare
a fare una partita decorosa, i tifosi biancorossi meritano di vedere una prestazione
all’altezza, cosa che, in questo campionato,
hanno visto solo raramente. Sappiamo tutti
che quando i giocatori vanno in campo con
la massima determinazione i risultati vengono. Al Bonolis si è visto solo il Sudtirol,
l'ennesima vittoria mancata, mi dispiace
dirlo, ma così giocano le squadre perdenti,
ossia quelle destinate inevitabilmente a retrocedere, quelle senz'anima. Il pericolo
purtroppo è che, in assenza di risultati, l'entusiasmo del pubblico viene a scemare e le
presenze al Bonolis diminuiscono. Il tecnico Ugolotti deve lavorare molto sulla fase
offensiva e difensiva, i biancorossi devono
diventare impenetrabili specie nelle prossime gare. I biancorossi devono far cambiare musica al proprio campionato. Siamo
ancora a secco di vittorie nel 2017 e da settantasette giorni il digiuno del Teramo continua; l'ultima vittoria è datata 4 dicembre
2016, vittoria di Forli 2-0 con le reti di Bulevardi e Carraro. Adesso c'è bisogno di una
giusta terapia, senza illusioni, con umiltà
devono remare tutti dalla stessa parte: società, tecnico, tifosi e calciatori per il bene
della squadra.Una considerazione perchè la
società non è riuscita a ricompattare lo staff
tecnico dopo l'incomprensione con il preparatore dei portieri Grilli e successivo allontanamento del medesimo ( una bandiera del
Teramo). In questa fase delicata del campionato bisognava alleggerire la tensione, si ha
bisogno di tutti. Mercoledì ci attende una
gara difficile, il Pordenone ha perso la gara
contro il Venezia senza meritarlo ed avrà
una gran voglia di riscatto. Ho avuto modo
di vedere la gara di sabato pomeriggio dello
stadio Penzo; ho avuto una buona impressione della squadra di Tedino. I biancorossi,
se vogliono fare risultato, devono giocare
con rabbia e determinazione come se fosse
uno spareggio. Ugolotti deve ponderare
bene ogni scelta e organizzare anche il più
piccolo particolare. Sicuramente a livello
tattico è ancora presto per dire se la nuova
disposizione in campo varata dal tecnico sia
il punto d'arrivo. La partita di mercoledì al
Bonolis può diventare la svolta della stagione, le gare precedenti ci hanno portato
alla bassa classifica. Il punto di partenza
resta sempre lo stesso: bisogna andare
avanti gara dopo gara e quella di mercoledì
contro il Pordenone è un ottimo test per capire se ci sarà la vera svolta in questo deludente campionato dei biancorossi.
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Quell’ora che ha fatto sospirare Teramo
Durante Maceratese-Fano, per 53 minuti il Teramo è stato ultimo in classifica
Può riscattarsi facendo risultato nel recupero contro il Pordenone di Bulevardi
Jacopo Forcella
TERAMO - Cinquantatre minuti. Poco meno di un’ora, ma
un lasso di tempo che a qualcuno deve essere sembrato interminabile e, allo stesso
tempo, ineluttabile. E’ lo spazio tra il gol di Gabbianelli del
Fano e il pareggio (gurda a
volte i casi della vita...) dell’ex Diavolo Gattari; reti che
hanno fissato il punteggio di
Maceratese-Fano. Ma
tra
l’una e l’altra realizzazione
passano, per l’appunto, 53 minuti. Durante i quali il Teramo
è ultimo, solitario. Anche se
con una gara da recuperare.
Ma è in fondo alla classifica
dopo il pareggio a reti bianche
col Sudtirol di qualche ora
prima. Questione di istanti, attimi, come accade spesso nel
calcio. Ma che alla tifoseria
biancorossa devono essere
sembrati non finire mai, nell’attesa che la Maceratese trovasse un gol che evitasse al
Teramo l’onta di quella posizione. E’ arrivato, e molti
avranno pensato: “Almeno
questa ce la siamo risparmiata”. Ma il baratro è sempre
Sopra, Ugolotti. Sotto, i giocatori del Teramo dopo la gara col Sudtirol (foto Danilo Di Giovanni)
SI TORNA IN CAMPO
Stamattina la seduta
di rifinitura. Sales è
squalificato. In gruppo
tornano sia Branduani
che Mirco Spighi
lì e Ugolotti, nel post-gara di
domenica, è stato intelligente
quando ha sottolineato per
l’ennesima volta, come le prerogative di questa squadra
siano inevitabilmente legate al
raggiungimento della salvezza. «Sarà un punto che
oggi può voler dire poco aveva sentenziato il tecnico ma che alla fine della stagione
potrebbe risultare utile». E
non ha torto affatto anche perché oggi, checché se ne possa
pensare, Guido Ugolotti diventa inevitabilmente la più
grande garanzia di sopravvivenza in categoria di questa
formazione. Innanzitutto perché ha dimostrato di avere le
idee molto chiare facendo
scelte nette: dalla vicenda che
ha riguardato Grilli a quella
che ha escluso Spighi anche
dalla panchina per preservarlo
e riaverlo pronto già domani.
Poi in considerazione del fatto
che, essendo arrivato da pochi
giorni, non ha accumulato le
scorie di una stagione balorda
e che gli eventi hanno contribuito a rendere ancora più negativa. E’ fuori discussione,
dunque, che la scelta di richiamare un tecnico già esonerato
e riportarlo al timone, per
questa squadra non potesse
essere una buona idea, al di là
delle qualità che Zauli certamente ha. Certo che adesso, a
livello di numeri, qualcosa va
cambiato: la vittoria continua
a mancare (l’ultima ad inizio
dicembre con il Forlì) e l’attacco fa una fatica immane a
trovare la via della rete. Con
26 reti realizzate, il Diavolo
sarà anche la più prolifica di
quelle che stanno sotto, ma, di
contrasto, la difesa ha fatto
acqua. Con Ugolotti la porta è
rimasta inviolata e questo è
già un passo in avanti. Manca,
però, ancora quel brio, quella
brillantezza che può dare solamente un successo in campionato. Considerando anche
che, dopo il recupero, le gare
con Padova e Venezia si presentano proibitive. Almeno
sulla carta.
DOMANI IL PORDENONE. Intanto stamattina, dopo la conferenza stampa pre partita, il
Teramo effettuerà la seduta di
rifinitura in vista del recupero
di domani pomeriggio contro
il Pordenone dell’ex Bulevardi. Nelle fila biancorosse
non ci sarà lo squalificato
Sales mentre, in difesa, le due
prestazioni di Camilleri (a
proposito, nulla di grave il suo
infortunio) potrebbero consigliare Ugolotti a reinserire
Caidi: giocatore spesso messo
in discussione ma che il Teramo, in questo ultimo anno,
ha provato a rimpiazzare
senza riuscirci. Buone notizie
sul fronte allenamenti perché
da ieri Branduani e lo stesso
Spighi sono tornati a lavorare
con il gruppo e sono a disposizione in vista del recupero.
Probabile che Ugolotti possa
confermare il modulo di domenica pomeriggio che, quantomeno, ha retto l’urto del
Sudtirol con Scipioni che certamente sarà della partita; dal
recupero della condizione
atletica ma, soprattutto, mentale di pezzi importanti della
rosa, passa il destino della formazione biancorossa. E di
una tifoseria a cui sono bastati
quei 53 minuti durante Maceratese-Fano per capire che la
rotta va invertita in maniera
definitiva.