Bosco Verticale in Cina: Stefano Boeri firma la

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Transcript Bosco Verticale in Cina: Stefano Boeri firma la

Bosco Verticale in Cina:
Stefano
Boeri
firma
la
Nanjing Vertical Forest
Applicando i principi della demineralizzazione e della
forestazione urbana, Stefano Boeri Architetti replica il
modello del Bosco Verticale, proponendo due torri da 200 m e
108 m rivestite da 6.000 mq di verde che ogni anno ridurrà di
25 tonnellate le emissioni di anidride carbonica
Dopo premi e riconoscimenti avere dominato nel 2014 la
classifica dell’International Highrise Award, il Bosco
Verticale di Stefano Boeri Architetti prende ulteriore forza
come modello di intervento replicabile: il progetto
della Nanjing Vertical Forest (Bosco Verticale di Nanchino)
verrà infatti realizzato e diventerà il primo Bosco Verticale
dell’Asia.
Previsto in completamento per il 2018, sarà il terzo di una
serie felicemente avviata con la costruzione delle due torri
milanesi nell’area di Porta Nuova: nel 2015 lo studio ha
infatti vinto un concorso internazionale in Svizzera per la
progettazione e realizzazione, insieme a Buro Happold,
dell’intervento Les Terrasses des Cèdres a Chavannes-PrèsRenens, vicino a Losanna, proponendo una torre verde di 117 m
per 36 piani a destinazione mista residenziale e terziaria dai
fronti sempreverdi rivestiti da quattro diverse specie di
cedro.
Leggi anche: Bosco Verticale – Intervista all’agronomo Laura
Gatti
La Nanjing Vertical Forest (ri)porta lo studio milanese (oggi
impegnato anche nella ricostruzione di Amatrice, dove sta
realizzando una mensa scolastica) in Cina, dove ha da tempo
fissato le sue basi. Nel 2013 ha infatti aperto con Yibo Xu
una costola basata a Shanghai e sta oggi sviluppando progetti
architettonici e urbani legati dal comune filo conduttore
della diffusa presenza del verde che potrebbe contribuire a
rendere migliore un’aria fra le più inquinate del pianeta: nel
2015 ha elaborato il masterplan del prototipo di una città
composta da Foreste Verticali per conto della municipalità
dell’inquinatissima Shijiazhuang (presentato anche alla COP21
di Parigi) e ha progettato il Mountain Forest Hotel a Guizhou,
mentre nel 2016 ha lavorato al progetto del piano per Liuzhou
City. Boeri è anche autore di “Un Bosco Verticale – Libretto
di istruzioni per il prototipo di una città foresta” (Corraini
edizioni) e “A Forest City” (Tongji University Press).
Manuale pratico del verde in architettura
Il volume vanta l'apporto di oltre 20 specialisti e
costituisce il primo testo italiano sull'elemento vegetale in
architettura rispetto alle sue molte specifiche. I temi
trattati: florovivaismo, progetto gestione e manutenzione del
verde privato e pubblico, valutazione economica degli alberi,
paesaggio, giardino terapeutico, allestimenti verdi,
substrati, verde pensile, verde verticale, biopiscine,
vegetecture, senza dimenticare gli aspetti culturali, di
mitigazione degli inquinamenti e le prospettive di sviluppo
per le città verdi.
Maurizio Corrado (a cura di)
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Promossa dal Nanjing Yang Zi State-owned National Investment
Group Co.ltd, la nuova Nanjing Vertical Forest più che
raddoppia le dimensioni delle torri residenziali milanesi, che
sviluppano una superficie complessiva di 40.000 mq e si
elevano per altezze di 110 m e 76 m. L’intervento in prossima
realizzazione in Cina è composto da una coppia di torri a
destinazione mista alte rispettivamente 200 m e 108 m, che,
impostate al di sopra di un basamento comune, realizzeranno un
totale di circa 115.500 mq (56.210 e 23.200 mq per le torri e
36.000 mq all’interno del basamento).
Applicando i principi della demineralizzazione e della
forestazione urbana, che in molte città del mondo stanno
progressivamente portando al radicale inverdimento delle
superfici urbane a partire dai tetti e dalla realizzazione di
orti urbani, sorgeranno nel distretto Nanjing Pukou, oggi al
centro di un importante sviluppo lungo il fiume Yangtze, e
creeranno nuovo posto per funzioni commerciali e terziarie:
svariati piani di uffici, un museo, una scuola di architettura
ecologica e un club privato sono pensati per la torre più
alta; un albergo con 247 stanze e una piscina sul tetto per
quella più bassa; un’area commerciale con spazi per mostre,
conference hall e ristoranti nel basamento.
Le premesse, soprattutto quelle ambientali, sono buone:
l’intervento infatti promette di ridurre ogni anno di 25
tonnellate le emissioni di anidride carbonica, produrre ogni
giorno 60 kg di ossigeno e filtrare particolato e inquinanti
grazie alla presenza del verde. Sulle facciate si alternano le
aperture, i balconi e le vasche in cui, seguendo l’esempio del
Bosco Verticale milanese, troveranno posto alberi di grandi
dimensioni, ne sono previsti 600, e di medie dimensioni, 500,
appartenenti a 23 specie locali e autoctone e 2.500 arbusti e
piante a caduta, per un totale di 6.000 mq complessivi di
verde. La torre più alta è anche completata in cima da una
sorta di “lanterna verde” la cui struttura realizzata ad hoc
verrà completamente rivestita di piante.
Leggi anche: Un ‘bosco verticale’ per Losanna: Boeri firma la
Torre dei Cedri
Costruire alternativo
Il testo, che si inserisce in una tendenza sempre più diffusa
di autocostruzione con materiali di scarto della produzione
industriale, definisce il problema dell’uso di tecniche e
materiali non convenzionali in edilizia e contiene un breve
inquadramento storico del problema anche attraverso esempi,
immagini e brevi note esplicative di questi interventi.
Alessandro Rogora, Davide Lobartolo
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