RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED

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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta DAL MONDO DEI CLUB HUDOLIN: “NON È IMPORTANTE L’ALCOL, IMPORTANTE È L’UOMO NELLA SUA COMPLESSITÀ.” http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2017/02/14/news/storie‐di‐ex‐alcolisti‐con‐l‐acat‐siamo‐
rinati‐1.14881645 STORIE DI EX ALCOLISTI «CON L’ACAT SIAMO RINATI» Due famiglie raccontano come hanno superato la dipendenza di cui soffrivano «Stiamo camminando verso una nuova vita senza alcol e ne siamo fieri» 14 febbraio 2017 BELLUNO. Chiedere aiuto, un atto di coraggio. Soprattutto quando ci si trova nel baratro dell’alcolismo, un fenomeno che colpisce decine di famiglie nel Bellunese. La storia di chi ce l’ha fatta può essere d’aiuto a chi si sente perso in un problema più grande di lui. Ecco perché due famiglie che fanno parte dell’Acat – Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento – hanno deciso di mettere nero su bianco il loro «percorso di libertà». «Conducevo una vita normale» spiega F., «lavoro, matrimonio, figli, impegni nelle associazioni e nella comunità. Ero apparentemente felice ma ad un certo punto ho dovuto fare i conti con il consumo quotidiano di birra e di vino. Senza nemmeno accorgermene la mia vita, le mie scelte, i miei comportamenti erano condizionati dalla birra, dal vino e anche dal caffè corretto “col resentin”. Cercavo tutte le occasioni e le situazioni in cui ero sicuro di bere perché ormai si era creata una dipendenza tra me e l’alcol anche se io ero convinto che fosse un bere moderato, senza eccessi eclatanti. Mia moglie cercava di farmi cambiare, di farmi vedere il problema ma io pensavo di stare bene così. Un giorno però mia moglie ha fatto scattare qualcosa in me, mettendomi di fronte ai ragazzi e chiedendomi di fare una scelta: spettava a me decidere qual era il padre di cui i miei figli avevano bisogno. Messo così, a nudo, mi sono sentito sollevato, quasi liberato. Stavo sconfiggendo tante resistenze e paure. Da quel momento è iniziato il mio percorso di libertà: da un legame subdolo, quello con l’alcol, che mi inibiva psicologicamente e mi condizionava, sono passato al sentirmi libero di ascoltare anche i consigli degli amici che avevano avuto i miei stessi problemi. È così che ho scelto il percorso del Club Alcologici Territoriali, che tutt’ora frequento, che propongono la scelta dell’astinenza dalle sostanze alcoliche ed uno stile di vita che valorizza la persona nella sua essenza. Si sente la gioia di riprendere in mano la propria vita, e anche le proprie responsabilità e i problemi ma con la tranquillità e la serenità che solo la libertà conquistata ti possono dare». Anche C. e C., marito e moglie, hanno deciso di raccontare la loro storia. «Frequentare il Club è una bellissima esperienza in cui ci accompagnano gli amici che abbiamo conosciuto lì. Ora stiamo camminando verso una nuova vita senza alcol e ne siamo fieri. Abbiamo lasciato alle spalle il passato, i tempi in cui C. preferiva trascorrere il suo tempo fuori casa con gli amici e le serate al bar dove era normale alzare spesso il gomito mentre io, la moglie, stavo rinchiusa in casa: conducevo una vita di solitudine, incapace di trovare interesse ed entusiasmo per qualsiasi cosa tanto da trascurare me stessa, la famiglia e la casa. Anch’io pensavo di “tirarmi su” con un bicchierino ma ciò non faceva che aumentare il mio malessere, le incomprensioni e i litigi con mio marito. Così la depressione e la vergogna mi portarono ad isolarmi sempre di più dal resto del mondo. Da quando frequentiamo il Club siamo entrambi cambiati, il nostro rapporto di coppia è rinato e ora vediamo le cose con più positività. L’alcol non è importante, importante è l’uomo nella sua complessità». INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE http://www.ecodicaserta.it/index.php/home/nnscienzaamedicinann/32977‐napoli‐clinica‐
mediterranea‐alcol‐fumo‐e‐droghe‐come‐educare‐gli‐adulti‐a‐parlarne‐con‐i‐giovani.html NAPOLI, CLINICA MEDITERRANEA: ALCOL, FUMO E DROGHE REDAZIONE Martedì 14 Febbraio 2017 14:07 NAPOLI ‐ Il 15 febbraio alle ore 17 presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea si terrà il dibattito aperto al pubblico dal titolo “Prevenire eccessi ed abusi di alcol, fumo e droghe? Comunichiamo con i giovani: istruzioni per l’uso!”. E’ il quarto di 9 appuntamenti della V edizione di Mondo Donna Rendere consapevoli i giovani delle conseguenze derivanti dall’uso di droghe occasionale o frequente è un problema di costante attualità, ma ancora di difficile soluzione. Il tema delle droghe stimola la società e il mondo degli adulti su quale sia il messaggio corretto da inviare ai giovani. Spaventare facendo riferimento ai pericoli? Informare? E se poi l'informazione stimola la curiosità? E se poi otteniamo l'effetto contrario? Diamo spesso per scontato che i giovani abbiano gli adulti come fonte di informazione, quando ormai la fonte più accreditata è il web e gli amici stessi, con tutto quello che ne consegue. Dimentichiamo spesso che le droghe non sono comparse di colpo nella nostra epoca, ma hanno accompagnato, fin dagli albori della nostra storia, la vita dell'uomo. Ma allora: se provassimo a giocare la partita della conoscenza edella consapevolezza? Se pensassimo veramente che la conoscenza è la forma più efficace di prevenzione? I primi a mettersi in gioco (e in discussione) dovrebbero essere allora gli adulti, alla ricerca ‐ insieme e non contro i loro figli ‐ di una strada nuova per costruire un dialogo “bidirezionale” e per comportarsi in modo coerente rispetto a quanto diciamo di temere. Se ogni sera noi adulti beviamo l’aperitivo davanti ai nostri ragazzi, siamo sicuri di aver dato il messaggio corretto sul perché loro non dovrebbero farlo? E’ quanto si propone l’incontro che si terrà il prossimo 15 febbraio 2017 alle ore 17.00, presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea, moderato da Vittoria Fiorelli, Professore Ordinario dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Dopo i saluti di Alessandra Clemente, Assessore ai giovani del Comune di Napoli, Edoardo Polidori, Direttore UOC Dipendenze Patologiche di Forlì Azienda USL della Romagna, sarà il protagonista di una particolare performance, volta ad aiutare gli adulti a rispondere ad alcuni importanti quesiti: cosa sappiamo del mondo delle droghe? Come va affrontato questo discorso con i ragazzi? Abbiamo le idee chiare? Quali bisogni spingono gli adolescenti a superare certi confini? Abbiamo compreso le differenze tra uso, abuso e dipendenza da sostanze stupefacenti? Bisogna uscire dalla trappola “le droghe fanno male”, perché è una frase che dice molto a chi vuole stare lontano dal problema, ma non dice nulla a chi vuole provare, a chi è curioso di sperimentare. Noi dobbiamo capire che non è solo importante il tipo di sostanza leggera o pesante di cui fanno uso i ragazzi, ma soprattutto il tipo di rapporto che hanno con le sostanze. Ne fanno uso transitorio o prevalente? “Le politiche attuali non stanno funzionando – dice Polidori ‐ ci sono sempre più droghe e sempre più accessibili, occorre adottare un differente approccio. Le scuole, ad esempio, dovrebbero affrontare al discorso degli abusi non come problema, ma come fenomeno, non solo per quanto riguarda le droghe, ma anche l’alcol. Ad esempio, siamo capaci di dare ai nostri ragazzi un messaggio corretto contro l’alcolismo? Siamo sicuri che basta dire ai giovani che le droghe fanno male? Il problema va risolto, il fenomeno va capito”. “Siamo veramente una società contro le droghe? Viene da domandarci – si chiede Celeste Condorelli, Amministratore Delegato Clinica Mediterranea – quanto siamo tutti condizionati da continui messaggi che ci inducono a consumare, inducendoci a considerare l’alcol e le droghe un qualsiasi prodotto. La migliore arma, allora, è parlare con i nostri figli, senza mai stancarci, per renderli consapevoli, usando un linguaggio a loro congeniale, senza il timore di affrontare certi discorsi. Il secondo invito al dott. Polidori punta a un dialogo aperto sulle dipendenze, ma soprattutto a fornirci utili istruzioni per l’uso nell’affrontare, limitare, possibilmente superare un problema che oggi rende difficile la vita di troppe famiglie”. Siamo capaci di dare ai nostri ragazzi un messaggio corretto contro le droghe? Siamo sicuri che basta dire ai giovani che le droghe fanno male? A queste e altre domande cercheremo di dare risposta durante il prossimo appuntamento Mondo Donna. Durante i suoi incontri, Edoardo Polidori si rivolge al pubblico come se parlasse singolarmente ad ognuno dei presenti, da medico, da esperto delle sostanze, ma anche da conoscitore dei sentimenti dei giovani e delle persone in generale. Gli incontri del dott. Polidori vogliono suscitare “perplessità” più che domande, per indurci a rivedere e ripensare i nostri modelli. Non accettare le caramelle dagli sconosciuti, diciamo ai nostri figli, senza renderci conto che più frequentemente sarà un amico, o un’amica, ad offrire la prima “canna” ai nostri figli, come gesto di condivisione ed amicizia, e non sempre i nostri figli hanno la forza di non omologarsi. La quinta edizione di “Mondo Donna” mira ad accrescere le competenze necessarie affinché i cittadini siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria salute ed acquisiscano competenze al fine di migliorare il proprio ambiente sociale e politico. La salute, infatti, non è determinata solo dalle politiche del Servizio Sanitario Nazionale, ma soprattutto dalle politiche di istruzione, economiche, urbanistiche, ambientali, dell’energia, dei trasporti e della mobilità, per cui tutti sono devono partecipare per migliorare la salute della popolazione. Per questo motivo il titolo dell’intera rassegna sarà “Il futuro è di chi sa” perché Mondo Donna vuole essere un momento gratuito di informazione rivolto a tutti i cittadini che vogliono essere più consapevoli sui temi che riguardano la salute e la prevenzione in genere. La CLINICA MEDITERRANEA è una struttura privata di eccellenza nella sanità campana. Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, ospita attività ad elevata specializzazione. Fondata nel 1949, ha costituito nel tempo delle equipe stabili, formate da personalità di spicco nel mondo della sanità e caratterizzate da un’elevata interazione tra le diverse specialità. Certificata in qualità a norma UNI EN ISO 9001/2008, la Clinica Mediterranea è una struttura all’avanguardia per i servizi e le attività proposte in particolare l’alta specialità del Cuore e il Nido per tre, la prima sala parto familiare del centro sud Italia, inaugurata anche per tentare di contrastare il triste primato mondiale della Campania per numero di parti cesarei, numero che dal 2006 al 2011 è ulteriormente cresciuto dal 60,6% al 62,4% dei casi. Negli ultimi sessant’anni alla Clinica Mediterranea sono nati oltre 50mila napoletani. http://www.bassairpinia.it/attualita/scafati‐alcol‐assassino‐progetto‐la‐campagna‐sensibilizzazione‐la‐
guida‐ebbrezza/ SCAFATI. “ALCOL ASSASSINO” IL PROGETTO PER LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO LA GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Pubblicato il febbraio 15, 2017 da Bassairpinia.It E’ partito ufficialmente il progetto per la Campagna di Sensibilizzazione contro la guida in stato di ebbrezza “Alcol Assassino”. Un progetto che apre le porte al cortometraggio che vedrà partire le riprese nei giorni 17‐18 e 19 marzo per la regia di Marco Esposito con la produzione di MaxaFilm. Tra gli attori protagonisti troviamo Salvatore Gisonna, Emanuela Giordano, Valeria Di Pace ed altri che si uniranno al cast nei prossimi giorni, ma soprattutto tanti giovani attori di teatro. “Un cortometraggio per la durata di 15 minuti che parte da Scafati (Sa) con le riprese per poi spostarsi in alcuni comuni limitrofi fino ad Avella (Av) – commenta il regista Marco Esposito – il progetto è nato dalla volontà di alcuni amici e soprattutto per far capire ai giovani che l’alcol bene non fa, non è certo una novità, ma con questo cortometraggio si vuol dare un senso della vita visto da punti diversi. Sto ragionando personalmente con tanti altri attori perchè l’intento non è di realizzare un semplice corto da sbattere su internet e farlo morire lì, da qui partirà una vera campagna nazionale trasmesso in tv, sarà portato nelle scuole, sale cinematografiche, web e tanto ancora. Questo mini film è già in fase di preparazione e giorno dopo giorno vede la luce della realizzazione. La storia racconterà due giorni tipo di una giovane ragazza che si divide tra famiglia, amiche e divertimento, una storia che vede il bene e il male dell’abuso dell’alcol. Ma non finisce qui perchè il corto è legato ad un altro grande progetto con una tematica molto forte, la violenza sulle donne, infatti Alcol Assassino è legato a Woman Respect ed il suo ciak sarà a Giugno, un film diviso ad episodi, in questo corto ci sarà una scena che legherà ed anticiperà questa un episodio del film che avrà comunque una distribuzione cinematografica in sala”. http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=AA796513 ALCOL ALLA GUIDA, OLTRE 1600 STUDENTI PARTECIPERANNO ALLA CAMPAGNA DELLA POLIZIA MUNICIPALE TOSCANA ‐ 14/02/2017 ‐ Si comincia domani. Le otto scuole parteciperanno a lezioni formative ed emozionali, poi inizierà la gara Al via domani l'ottava edizione di Alcol e responsabilità, la campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta alle nuove generazioni promossa dalla polizia municipale di Prato. Oltre 1600 gli alunni di otto scuole medie che saranno coinvolti in lezioni e incontri per capire quanto grave e rischioso sia bere sostanze alcoliche quando si deve guidare. "Dopo la sperimentazione dello scorso anno con gli studenti delle terze medie abbiamo avuto conferma che proprio questa fascia di età è la più sensibile all'argomento e abbiamo deciso di continuare l'attività di intervento e di sensibilizzazione rivolgendoci esclusivamente a loro ‐ ha spiegato Andrea Pasquinelli, comandante della Polizia municipale ‐. Durante gli incontri saranno spiegati ai ragazzi i pericoli della correlazione alcol e guida ". Secondo i dati della polizia municipale il 5,5% degli incidenti registrati a Prato nel 2016 è alcol correlato, in linea con la media toscana, ma il numero non riflette completamente la realtà. Secondo le stime dell'organizzazione mondiale della sanità, infatti, è al 40% perchè considera anche i Paesi dove il limite è zero (in Italia è 0.5). Lo slogan scelto per questa edizione è "Non essere folle bevendo, sii folle vivendo" realizzato dai ragazzi della scuola Mazzoni, vincitori della passata stagione. L'iniziativa infatti, è pensata come un concorso in cui i ragazzi si contendono la vittoria a colpi di quiz su circolazione stradale e comportamenti scorretti. La gara verrà preceduta da lezioni specifiche e incontri emozionali tenuti dalla stessa polizia municipale, da Aci, dall'associazione Figli del vento e dal gruppo di motociclisti Golden Drakes. Ci sarà anche l'intervento di un ufficiale della polizia municipale specializzato in psicoterapia. "Durante i nostri interventi ‐ ha spiegato l'ispettore Elisabetta Gasparrini ‐ cercheremo di parlare con i ragazzi degli aspetti psicologici legati al bere, alle modalità con cui viene fatto e alle motivazioni con cui i più giovani vi si approcciano. Grazie al supporto dei ragazzi del servizio civile abbiamo introdotto quest'anno anche una "magic box" in cui i ragazzi in forma anonima potranno inserire pensieri, storie, racconti legati alla loro esperienza o anche dei loro amici con l'alcol e poi parlarne con loro". Ad ogni giovane verrà inoltre consegnato un libretto informativo dal titolo "Alcol & guida, un binomio impossibile", prodotto dalla collaborazione di tutto il gruppo di lavoro. Gli Istituti che parteciperanno saranno: Malaparte, Ser Lapo Mazzei, Enrico Fermi, Zipoli, Buricchi, Convenevole, Pier Cironi e Mazzoni. CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICIhttp://www.torinoggi.it/2017/02/09/leggi‐notizia/argomenti/cronaca‐11/articolo/omicidio‐di‐
piazza‐bottesini‐16‐anni‐allassassino.html OMICIDIO DI PIAZZA BOTTESINI, 16 ANNI ALL'ASSASSINO giovedì 09 febbraio 2017, 14:20 Elisa Sola Michele Rignanese lo scorso 13 marzo aveva ucciso a coltellate il 30enne rumeno Claudiu Gheorghe E’ stato condannato a sedici anni di reclusione Michele Rignanese, il 66enne che lo scorso 13 marzo uccise a coltellate, ai giardinetti di piazza Bottesini, Claudiu Gheorghe, rumeno di 30 anni con cui, in serata, aveva litigato per futili motivi, forse per una sigaretta, sicuramente dopo aver bevuto troppo. Questa mattina il gup di Torino ha pronunciato sentenza di condanna, dopo avere accolto la tesi della seminfermità mentale dell’imputato, come ribadito dal suo legale, l’avvocato Wilmer Perga. Il pubblico ministero Marco Gianoglio aveva chiesto 18 anni. Rignanese, residente a Torino, si era costituito poche ore dopo il delitto presentandosi alla stazione dei carabinieri delle Vallette, in via dei Glicini. I militari lo avevano fermato, insieme agli agenti della squadra mobile, dopo aver verbalizzato la sua confessione. Per uccidere Rignanese aveva usato un coltello da cucina della lunghezza di 16 centimetri, conficcando nove fendenti al torace della vittima. La rabbia era scattata all’improvviso, quando era scoppiata una lite tra i due, entrambi ubriachi, a cui avevano assistito alcuni testimoni. Rignanese è una vecchia conoscenza per la forze dell’ordine. Alle spalle ha una decina di condanne per reati contro il patrimonio. Viveva da solo, in condizioni di povertà. Oltre al vizio dell’alcol, come è stato appurato durante l’indagine e riconosciuto dal giudice, aveva anche problemi mentali, seppur parziali, motivo per cui la pena per omicidio è stata ridotta di alcuni anni, come prevede il codice. http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_febbraio_15/01‐interni‐a9llcorriere‐web‐milano‐
d5153322‐f2e9‐11e6‐a761‐60f3fdff5014.shtml PIÙ ALCOL DURANTE L’ERASMUS (MA POI I RAGAZZI BEVONO MENO) 15 febbraio 2017 Ricerca dell’Università Cattolica: «Il programma di studi all’estero è un marcatore dello sviluppo» di Giampiero Rossi In lituano si dice alus, in ceco pivo. Per il resto — una volta messo a fuoco che in spagnolo si dice cervezae in portoghese cerveja— la parola birra ha un suono simile e in mezza Europa. Vodka, tequila, gin e quasi tutti cocktail non hanno nemmeno bisogno di traduzione. Il vino, semmai, richiede uno sforzo in più col dizionario e soprattutto col portafogli. Ma tra la generazione Erasmus e un bicchiere (anzi, più di uno) non c’è ostacolo che tenga: il soggiorno di studi all’estero si rivela anche l’occasione per una maggiore familiarità con l’alcol. Salvo rientrare nei ranghi una volta tornati a casa. Non c’è sorpresa né scandalo nei risultati della meticolosa e lunga ricerca condotta dall’Università Cattolica di Milano. Per un paio d’anni la Facoltà di psicologia ha monitorato i «comportamenti legati alla salute» di oltre 900 studenti Erasmus provenienti da 42 Paesi europei. E dal racconto degli stessi ragazzi emerge che, mentre non cambiano l’alimentazione, la cura dell’igiene personale e altre abitudini, l’unica vera discontinuità riguarda il rapporto con l’alcol. Bevono più di prima, ma una volta tornati nel proprio paese recuperano lo stile di vita abituale. Anzi, in molti casi il consumo di alcol tende persino ad abbassarsi rispetto alla vita pre‐Erasmus. La spiegazione dei ricercatori? Il programma di studi all’estero rappresenta «un marcatore dello sviluppo», cioè un’occasione per fare esperienze, anche trasgressive, prima del passaggio definitivo all’età e alla vita adulta, con il suo fardello di responsabilità. Così, per esempio, soltanto il 10 per cento degli studenti dichiara di essersi ubriacato più di tre volte in un mese prima di partire, mentre durante il periodi all’estero è capitato quasi al 30 per cento degli interpellati. Ma al ritorno in patria al 70 per cento dei ragazzi capita di non sbronzarsi «mai», al poco più del 20 per cento succede una o due volte in un mese e soltanto il 7 per cento esagera ad alzare il gomito per tre volte al mese o anche di più. E la stessa tendenza si manifesta a proposito del numero di drink settimanali. «Per i ragazzi questo è il vero rito di passaggio — spiega la professoressa Elena Marta, che ha diretto la ricerca — un ragazzo si trova da solo, in un altro Paese, per realizzare un suo progetto che è anche un investimento per il suo futuro, e di quel momento vuole prendere tutto, il massimo, compresi gli aspetti ludici». «Si organizzavano i cosiddetti barcrawl, cioè giri dei locali per bere prima di andare a ballare — racconta Mariarosaria Manisera, anni, reduce da quattro mesi di Erasmus a Leicester in Gran Bretagna — però, con pochissime eccezioni, i ragazzi non si sono mai comportati male nemmeno da ubriachi. Al massimo stavano male, oppure una volta un gruppetto ha pensato di andare a spasso con un trenino di carrelli del supermarket, ma sono stati beccati dalle telecamere e si sono presi una multa e una ramanzina dall’università». La birra è la bevanda alcolica più diffusa, anche perché la più economica, ma molti ragazzi amano il vino e per farsi un bicchiere sono disposti a fare collette e a spendere qualcosa in più. «Una sera nello studentato abbiamo organizzato una gara di cocktail, ognuno proponeva qualcosa — racconta ancora la studentessa di lingue di Pertosa, in provincia di Salerno — altrimenti da quelle parti andava molto l’idromele». Clément Gauchet, 23 anni di Grenoble, si è trasferito per sei mesi a studiare architettura a Bruxelles . Dove, ammette, «mi sono molto divertito e ho bevuto decisamente più del solito». Perché? «Perché in effetti mi trovavo in una situazione unica, da solo, libero, senza controlli diretti, in un’atmosfera che ricorda un po’ una vacanza perché non è la vera vita ma soltanto una parentesi piena di condizioni vantaggiose. E poi — aggiunge — l’obiettivo di un’esperienza così è studiare cose nuove ma anche esplorare e vivere il luogo in cui ti trovi, conoscere la gente. Comunque — conclude — non ho mai perso la consapevolezza del motivo per cui mi trovavo lì e non ho saltato una lezione perché non volevo sprecare i soldi che i miei genitori avevano speso per me». Insomma, non è una vacanza, perché i risultati ci sono, i docenti osservano nei ragazzi Erasmus «la grande capacità di tenere insieme e valorizzare tutte le variegate conoscenze ed esperienze acquisite durante il soggiorno all’estero». Ma c’è la consapevolezza che dopo si dovranno fare i conti con la realtà. E allora, complici le infinite occasioni di socialità tra coetanei espatriati, tanto vale spingere sull’acceleratore. E forse un giorno, da genitore o nonno, qualcuno si farà ogni tanto un bicchiere: non per dimenticare ma per ricordare i bei tempi dell’Erasmus. L'IMPEGNO DELLE FORZE DELL'ORDINE NEL CONTRASTARE I PROBLEMI DERIVATI DAL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI http://ilmattino.it/napoli/cronaca/movida_minorenni_sorpresi_consumare_alcool_multata_paninoteca
‐2256640.html NAPOLI, MINORENNI SORPRESI A CONSUMARE ALCOL: MULTATA PANINOTECA di Gennaro Pelliccia Lunedì 13 Febbraio 2017 Una operazione di contrasto della vendita di alcolici ai minorenni è stata effettuata dagli uomini dell’Unità operativa tutela emergenze sociali e minori della Polizia Municipale di Napoli, nelle zone della movida del quartiere Vomero, lo scorso fine settimana. Gli agenti, vestiti con abiti civili e mescolandosi alla folla, hanno sorpreso cinque minori a consumare alcolici in piazza Medaglie d’Oro. Successivamente è stato individuato anche il locale dove erano state vendute le bevande: una paninoteca già in passato verbalizzata perché vendeva birra a giovani minorenni. Per il titolare è scattato un verbale di 333 euro con segnalazione alla prefettura, per valutare l’eventuale sanzione della chiusura temporanea del locale, e alla polizia amministrativa. I ragazzi, tutti compresi tra i 16 e 18 anni, sono stati segnalati alla Procura presso il Tribunale per i minorenni e affidati ai genitori destinatari anche di una diffida a vigilare sui comportamenti dei figli. http://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/161099/atti‐osceni‐alcol‐e‐droga‐nei‐guai‐tre‐ragazzi‐di‐
soncino.html ATTI OSCENI, ALCOL E DROGA: NEI GUAI TRE RAGAZZI DI SONCINO Lotta contro i molesti del sabato sera. Un ragazzo orina sotto gli occhi dei vigili: multato. Patenti via e denuncia per 2 automobilisti: ebbrezza e stupefacenti le rispettive violazioni 15.02.2017 ORZI ‐ Non resiste e scambia il muro di una casa del centro per una latrina: il tutto davanti ai vigili allibiti, che lo sanzionano. Controlli serrati e pugno duro della polizia locale contro i ‘molesti’ del sabato sera e nei guai finiscono tre giovani soncinesi per guida in stato di ebbrezza, fuga da un posto di blocco, guida sotto l’effetto di droghe e, appunto, per atti osceni. Da mesi alcuni residenti della piazza denunciano il degrado del centro storico nel weekend, con l’invasione di bande di ragazzi molesti, sotto l’effetto di alcol o di droghe. Oltre agli orceani, anche i soncinesi si rivelano protagonisti di questi eccessi. Il Comune reagisce e partono i controlli a 360 gradi: vie d’accesso alla città monitorate, piazza blindata e locali sotto controllo. Nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento sono finite alcune attività commerciali che vendevano alcol ai minori e ora è la volta dei ragazzi. A fare le spese del giro di vite sono tre giovani del borgo che sono stati sorpresi sabato notte in tre diverse situazioni e tutti ugualmente sanzionati. Il primo dei tre soncinesi, tutti sulla ventina, a finire nel mirino dei vigili della città è stato bloccato mentre tornava a casa dopo una bevuta. Il giovane, per distrazione o forse intenzionalmente, ha deciso di tirare dritto all’alt imposto dagli agenti del comando di piazza Vittorio Emanuele che si sono subito messi all’inseguimento. La fuga si è conclusa pochi minuti dopo quando il soncinese ha deciso di desistere. Sottoposto ad alcol‐test, è stato denunciato per guida in stato di ebrezza e patente ritirata. Stesso destino per un concittadino coetaneo bloccato mentre guidava sotto l’effetto di stupefacenti. Anche lui non vedrà per diverso tempo la sua patente. Terminati i controlli su strada le pattuglie della municipale si sono spostate nel centro cittadino per contrastare il fenomeno denunciato dai residenti nei giorni scorsi: urla, schiamazzi e atti osceni. Anche in questo caso tra i ‘vandali’ scoperti dai vigili c’è un soncinese: l’urgenza che l’ha spinto a orinare su una casa sotto gli occhi degli agenti gli costerà 150 euro di multa. http://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia‐social‐club‐chiuso.html/pag/2 MINORE SI SENTE MALE PER IL TROPPO ALCOL, RICORSO RESPINTO: CHIUSO IL SOCIAL CLUB Serrande abbassate per 15 giorni per il Social Club di Via della Ziziola: il Tar ha respinto il ricorso dei titolari in merito ad un caso di somministrazione di alcolici a un ragazzo minorenne Redazione 15 febbraio 2017 08:09 Il locale era stato chiuso e riaperto in meno di 24 ore, con un fulmineo ricorso al Tar da parte dei gestori. Sono passati quasi due mesi, il Tar ha detto la sua: il Social Club di Via della Ziziola a Brescia dovrà chiudere i battenti per 15 giorni, in merito ad un caso di somministrazione di alcolici a minori. Respinto il ricorso dei titolari. La sentenza del Tar parla chiaro, chiarissimo. “E' oggettivo che all'interno del locale il gruppo di minori, di cui faceva parte il giovane che successivamente si è sentito male per abuso di sostanze alcoliche, ha avuto a disposizione tale tipologia di bevande”. Per i titolari del Social il ragazzo invece avrebbe bevuto di fuori: la direzione, onde evitare problemi di questo tipo, da tempo ha predisposto controlli serrati all'ingresso. I minorenni possono entrare previo controllo di carta d'identità, ma vengono comunque “segnalati” con un bracciale di colore rosso. Dentro il locale, niente alcol. Ma purtroppo pare non sia impossibile sgarrare. Lo scrive anche il Tar: “In buona sostanza non sono emersi elementi per escludere che la somministrazione delle bevande alcoliche sia avvenuta all'interno del locale, così da rendere attendibile la diversa circostanza dell'introduzione dall'esterno o dell'assunzione precedente all'ingresso nel locale”. Ipso Facto: il Social Club dovrà chiudere per 15 giorni. La vicenda aveva fatto non poco rumore, e probabilmente ne farà ancora. Il ragazzo minorenne si era sentito male, ed era stato accompagnato fuori dal locale. In pochi minuti sono arrivati i genitori, mamma e papà che hanno subito avvisato i soccorsi. Tra l'altro non una mamma qualunque: la donna è giudice della Corte d'Appello del Tribunale di Brescia. http://www.ilcorrieredellacitta.com/ambiente/torvaianica‐schiamazzi‐notturni‐alcol‐sporcizia‐cittadini‐
esasperati‐fanno‐appello‐alle‐istituzioni.html TORVAIANICA: SCHIAMAZZI NOTTURNI, ALCOL E SPORCIZIA. CITTADINI ESASPERATI FANNO APPELLO ALLE ISTITUZIONI Disturbi alle quiete pubblica nelle ore notturne e possibili violazioni dei limiti orari nella vendita di bevande alcoliche: i cittadini, esasperati, si rivolgono alle istituzioni Di Redazione ‐ 14 febbraio 2017 Una lettera inviata alle istituzioni locali per segnalare l’elevata condizione di disagio che da qualche tempo contraddistingue la vita degli abitanti del centro di Torvaianica. A farsi portavoce dei cittadini è il Comitato di Quartiere. “Lo scrivente comitato di quartiere Torvaianica Centro – si legge nella lettera – in relazione a numerose segnalazioni pervenute da parte di cittadini del quartiere, intende esporre alle pubbliche autorità una serie di problematiche che si protraggono ormai da qualche anno, e che sembrano solo peggiorare col passare del tempo. La stragrande maggioranza delle segnalazioni riguarda Via La Spezia e le vie limitrofe, ove stazionano comitive di persone di ogni etnia, che arrecano disturbo fino anche alle prime ore del mattino.” I problemi di Torvaianica Centro “I disturbi – prosegue il testo – includono urla, conversazioni ad altissima voce, musica ad alto volume, occasionali litigi e risse, lancio di bottiglie di vetro e rottura delle stesse, rifiuti abbandonati sui marciapiedi (bottiglie e cocci di bottiglia, in primis). Questi comportamenti tendono a iniziare verso la mezzanotte e si protraggono spesso fino alle ore tre del mattino. I residenti segnalano che, in passato, questo genere di disturbi fossero usuali soltanto nella stagione estiva, e per questo erano, in parte, “tollerati”. Nell’ultimo anno sembra che il fenomeno abbia assunto carattere permanente. I disturbi sono svincolati sia dalla stagione (in inverno come in estate) sia dal giorno settimanale (nel week‐end come nei giorni lavorativi).” Le vie incriminate “Tutto ciò – leggiamo ancora – si estende quasi sempre lungo viale Italia e fino alla piazza del mercato (Piazza Kennedy), luogo dove notoriamente si aggregano gruppi di persone, a piedi e non. Risulta chiaro che la causa principale di questi schiamazzi è il consumo costante e smisurato di alcolici da parte di queste persone. In relazione a questo problema, si fa presente come non risultino chiare le autorizzazioni di apertura dell’esercizio commerciale situato in Via La Spezia, che stante alle segnalazioni risulterebbe aperto fino a notte inoltrata con vendite di alcolici anche a ragazzi giovani, forse addirittura minori. Facciamo presente l’art 54, legge n. 120 del 29/7/2010 (che reca modifiche e aggiunte all’articolo 6 del decreto‐legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160). Al comma 1 possiamo leggere: “I titolari e i gestori degli esercizi di vicinato, di cui agli articoli 4, comma 1, lettera d), e 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e successive modificazioni, devono interrompere la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 24 alle ore 6, salvo che sia diversamente disposto dal questore in considerazione di particolari esigenze di sicurezza.” Date le segnalazioni ricevute da questo Comitato, esiste motivo di credere che queste norme di legge non siano rispettate da chi sarebbe tenuto a farlo”, conclude quindi il testo. http://www.irpiniafocus.it/cronaca/14181‐minaccia‐i‐baristi‐che‐gli‐negano MINACCIA I BARISTI CHE GLI NEGANO ALTRO ALCOL, 45ENNE DENUNCIATO DAI CARABINIERI Scritto da Redazione Mercoledì, 15 Febbraio 2017 E' accaduto a Volturara Irpina. L’uomo, già in stato di ubriachezza, pretendeva l’ennesimo “bicchierino”. Al diniego dei due esercenti è andato su tutti le furie fino all’intervento dei militari dell’Arma La risposta negativa di due esercenti alla richiesta di altro alcol, ha mandato su tutte le furie un 45enne. I Carabinieri della Stazione di Volturara Irpina hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria un uomo ritenuto responsabile dei reati di minaccia aggravata nonché molestie e disturbo alle persone. L’uomo, in evidente stato di ubriachezza, presso due bar del centro cittadino, ha preteso e successivamente minacciato i rispettivi titolari che giustamente gli hanno negato ulteriori alcolici: la legge infatti vieta di somministrare di altro alcool a chi appare già ubriaco. Un rifiuto che ha fatto infuriare il 45enne che, dopo aver inveito e minacciato gli esercenti, ha iniziato a inveire anche contro i clienti. A seguito di una segnalazione al 112, sul posto è prontamente intervenuta una pattuglia della locale Stazione, impegnata di servizio perlustrativo nell’ambito della capillare attività di controllo del territorio che il Comando Provinciale Carabinieri di Avellino quotidianamente dispiega al fine di garantire sicurezza e rispetto della legalità. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha evitato così il degenerarsi della situazione. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.