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Impresa Cooperativa - Poste Italiane Spa. Spedizione in abbonmaneto postale di 355/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Roma aut. n. 82/2009 - Euro 3,50
Anno XIII n. 96 - Gennaio 2017
€ 3,50
Sommario
Sommario
EDITORIALE
ESTERI
L’Italia e il suo debito
EdITORIAlE
5
INTERNI
donal Trump è veramente il peggiore?
Poste Italiane e i Fondi Immobiliari
58
Le cartucce per stampanti troppo costose
InTERnI
Una opinione sulla BCC
La ripresa delle vendite che non c’è
la nuova economia imprenditoriale Pensione anticipata Ape
Assunzioni e Rinnovi Contrattuali
Cooperazione allo sviluppo per una nuova parternship
Radio Maria: Il terremoto è colpa delle unioni civili
tra pubblico e privato
Il nostro addio a Tina Anselmi
Webmarketing
2017 con alcune brutte sorprese
E’ nata “Io non crollo”
Nuove norme per il trasporto di bambini
ECOnOMIA
Incidenti d’auto in aumento
9
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nuovo aumento di €-coin in ottobre
ECONOMIA
Bce, iniziative per armonizzare le regole Situazione contabile consolidata dell’Eurosistema
al 23 dicembre 2016
di vigilanza sugli Istituti bancari
Limite al contante
disposizioni di vigilanza in materia Ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena
di gruppo bancario cooperativo
ABF - Arbitrato Bancario Finanziario
Piano di garanzia a favore delle PMI
ESTERI
In dicembre si rafforza il migliormento di €-coin
le nazioni Unite sulla resistenza agli antibiotici
ESTERI
l’Unione per il Mediterraneo si impegna a combattere la disoccupazione strutturale 8
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16
Singapore in crescita nelle tecnologie e settore medico
Progetto internet per i bambini più poveri
Missione economica a Singapore e Indonesia per le
Imposta sul reddito delle società, proposta imprese dell’UE del settore design contemporaneo
una riforma sostanziale
La UE lavora con la BEI per stimolare gli investimenti
Proposte volte a rafforzare le difese europee Piano di investimenti per l’Europa: 360 milioni di Euro
contro le pratiche commerciali sleali
per le PMI Italiane
AGRIZOOTECNICA
Fare agriturismo oggi
L’olio extravergine piace nel Sol Levante
Conserve Italia, l’assemblea approva bilancio
Le lunghezze burocratiche per la vendita di prodotti
Alleanza Cooperative, dichiara stato agitazione agroalimentari all’estero
Evoluzione tecnologica nel trasporto Sisma in Italia: aumenta il sostegno alle comunità
dei prodotti deperibili
agrcole intressate
Alimentare, Federcoopesca: Siamo di fronte alla più pericolosa fusione della storia
Premio nazionale per il giornalismo e la scrittura
Invertire trend con acquisti mirati
agricola di qualità. Ad Agriumbria 2017 nasce il
governance internazionale degli oceani
premio Antonio Ricci
Raccomandazioni agli agricoltori CULTURA
nella filiera alimentare
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ASTROlOgIA
L’oroscopo di gennaio
34
l’oroscopo di dicembre
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e della formazione culturale del nuovo imprenditore cooperatore. Più abbonati e più
partecipazione vogliono dire un’informazione
e una formazione migliore.
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António Ferreira (Poeta della saudade)
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E’ morto Zygmunt Bauman
CUlTURA
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EDITORIALE
L’Italia e il suo debito
Ci siamo lasciati che si andava alle
urne per votare il referendum sulla riforma , o meglio una vera e propria
controriforma, costituzionale; ci ritroviamo con un nuovo governo, visto che
l’ex Presidente del consiglio ha dato le
sue dimissioni, ritenendo il voto un voto
contro di lui.
Tralasciamo che, con un errore degno
solo di un improvvisato alla politica, ha
confuso la sua figura con una riforma,
che è sempre opinabile, alla Carta Costituzionale; ci troviamo con un nuovo
governo e il problema di sempre: il debito pubblico.
Il precedente governo, promotore di
una serie di riforme che lo hanno portato a rompere con tutti: sindacati, giovani, pensionati, piccoli imprenditori e
perfino con una parte del suo stesso
schieramento e partito, ha lasciato in
eredità un debito aumentato del 2%, a
fronte di una diminuizione concordata dell’1%; la diminuizione del debito
era stata presa con l’Unione Europea
pertanto lascia un fardello molto grave
e pericoloso, ancorché con il suo successore, con il paese.
L’Italia rischia di avere una procedura
di infrazione, assieme alle decine di
multe per inadempienze comunitarie.
Per inadempienze dobbiamo scrivere:
mancata raccolta rifiuti, inquinamento
atmosferico nelle città, mancato raggiugimento obiettivo produzione energie alternative/rinnovabili ecc, quindi
non certamente tutto contro la “crescita” che l’Italia si vede, d’altronde, posta
tra le ultime in Europa; la procedura
che si rischia significa essere sottoposti alla famosa “troika” di controllo permanente.
D’altronde abbiamo sprecato tutto ciò
che la BCE (la banca centrale europea
di Mario Draghi), ci ha assicurato: uno
spread tra i più contenuti degli ultimi
30 anni, con il risultato di interessi sul
nostro debito molto bassi. Oggi vediamo questo pread risalire con il pericolo
di ritornare ad interessi vicini alla nostra massima possibilità di rimborso
del debito. E non si venga a mettere
scuse, come quelle degli immigrati o
un pò vigliaccamente quella del terremoto, perché il terremoto è avvenuto in
questi ultimi mesi, il debito è cresciuto
dall’inizio dell’era Renzi.
E allora che fare? Intanto la necessità, viste le dimissioni non richieste, di
lasciare da parte di tutti coloro che ci
hanno mantenuto in queste condizioni,
osceno è stato il rimescolamento delle poltrone con i soliti corresponsabili,
alcuni al solito scranno, altriche hanno cambiato solamente l’indirizzo. La
necessità di ricucire i rapporti con le
organizzazioni sindacali e imprenditoriali, con i giovani, con i pensionati e
con quella parte del mondo del lavoro
umiliata in questi ultimi anni.
Ma c’é anche bisogno di maggiori entrate che vanno cercate nella eliminazione degli atti di corruzione, anche
bancaria, prevedendo galera e sequestro dei beni, anzichè lasciarli godersi la vita da nababbi (lettore controlla
quanti banchieri sono in galera per i
danni di decine di miliardi provocati,
e dove hanno passato le feste recenti). Su un tram un ragazzo sorpreso a
rubare un portafogli, viene arrestato,
dopo il verbale inviato in prigione in attesa dell’interrogatorio del giudice, che
poi lo rilascerà, ma sicuramente starà
due o tre giorni in prigione, e i ladri con
potere che rubano o sperperano miliardi? Nulla.
Ecco di che cosa abbiamo bisogno: di
un governo per il paese e di maggiore
giustizia.
5
NEWS - NEWS - NEWS
L’UNESCO sostiene la parità di genere
L’UNESCO sostiene le emittenti nazionali africane sullo sviluppo dei
piani di azione sulla parità di genere.
Il periodo di transizione che
sta vivendo l’Africa con la recente liberalizzazione dei media è caratterizzato dall’espansione dei media audiovisivi, della carta stampata e
online. Questa richiesta di libertà di espressione e di informazione ha
generato dibattiti su argomenti che fino ad ora erano tabu o ignorati e la
parità di genere è tra questi. Dal 21 al 24 ottobre i rappresentanti delle
25 emittenti nazionali africane di lingua francese hanno raggiunto il consenso sui piani di azione sulla parità di genere a seguito della formazione
per l’applicazione degli Indicatori di Genere per i Media dell’UNESCO.
Attraverso questo evento, l’Organizzazione ha cercato di rafforzare il
pluralismo dei media e l’adozione di politiche di parità di genere nelle
emittenti africane.
Carne Biologica radioattiva
Tracce di radioattività nelle carni bovine e nel foraggio utilizzato da un’azienda zootecnica biologica in alta Val di Vara, a Rocchetta Vara, nello
Spezzino. Li hanno rilevati, tramite analisi, gli ispettori veterinari dell’Asl
5 che durante un consueto controllo all’azienda lo scorso giugno hanno
individuato la presenza di «stronzio 90» e «potassio 40» sia nel foraggio sia nelle carni bovine. L’Asl 5 ha così avvisato la Regione Liguria, il
Ministero della Salute e la Procura spezzina: giovedì scorso a Genova è
stata convocata una riunione urgente al Dipartimento della Sanità regionale, diretto da Francesco Quaglia, per fare il punto. Secondo l’Asl non
ci sarebbero pericoli per la salute pubblica, perché le carni non sono finite sul mercato, due animali sono stati abbattuti e gli altri isolati. L’azienda
zootecnica si trova nel biodistretto della Val di Vara, che comprende i
territori di Rocchetta Vara, Zignago, Varese Ligure, Sesta Godano, Maissana, Carro e Carrodano. Si tratta di una zona dell’entroterra spezzino
in cui il 60% del territorio in cui operano le aziende è stato certificato
come biologico. Sulla presenza dei due isotopi radioattivi proseguono
gli accertamenti. Non è escluso possa trattarsi di un errore strumentale.
Fatto sta che le analisi proseguiranno anche su campioni di terreno e
sulle acque utilizzate per abbeverare gli animali dell’azienda zootecnica.
Le analisi sono state affidate ad Arpal.
Sospesa l’esecuzione sanzionatoria all’ACI
È stata sospesa l’esecuzione del provvedimento con il quale a metà
dicembre scorso l’Antitrust ha sanzionato per tre milioni di euro l’Aci per
non aver rispettato il Codice del consumo che sancisce il divieto assoluto di imporre spese aggiuntive ai consumatori per pagamenti con
l’utilizzo di carte di credito o bancomat. L’ha deciso il Tar del Lazio accogliendo le richieste dell’ente automobilistico; fissata il 6 dicembre 2017
l’udienza per la trattazione di merito del ricorso.
Secondo l’Antitrust, Automobile Club d’Italia e la sua controllata Aci Informatica, applicano una commissione aggiuntiva ai consumatori che
pagano la tassa automobilistica con carta di credito o bancomat. Per
questa violazione, è stata inflitta ad Aci e Aci Informatica, in solido tra
loro, una sanzione di 2,8 milioni di euro; altri 200mila euro di multa invece
sono state inflitte in relazione alle modalità ingannevoli con le quali, sul
sito www.aci.it, sono state fornite informazioni circa il servizio Bollonet.
La politica e la macroeconomia si uniscono
a Madrid contro l’austerità
Parlamentari italiani e spagnoli, economisti e ricercatori parteciperanno
a Madrid il 25 gennaio ad una importante iniziativa organizzata da chi si
oppone alle politiche di austerità in Europa, e discuteranno sul perché le
politiche di rigore hanno causato la disoccupazione e su come risolverla.
Il titolo “MMT Disoccupazione 0% – Strumenti per il progresso e la piena occupazione” è già una dichiarazione di intenti.I parlamentari Alfredo
D’Attorre (parlamentare di Sinistra Italiana), Manuel Monereo (parlamentare di Podemos), Edoardo Garzón (Economista Università Complutense di Madrid), Nacho Alvarez (Economista e membro della Direzione di
Podemos) Juan Laborda (Docente dell’Università Carlos III e dell’Istituto
degli Studi Bursátiles) si confronteranno sul tema dei “Piani di lavoro
transitorio” come soluzione alla disoccupazione del Sud Europa.
Nelle banche aumentano i depositi
Le aziende non investono e le famiglie non spendono, preferendo accumulare: in banca aumentano le riserve, cresciute in un anno di oltre 54
6
mld. In aumento di 36 mld i salvadanai delle famiglie, in rialzo di quasi 12
miliardi i fondi delle imprese.
Questi i dati principali che emergono dalle ricerca del Centro studi di
Unimpresa sull’andamento delle riserve delle famiglie e delle imprese
italiane, secondo la quale i depositi sono saliti complessivamente di oltre 54 mld. Da novembre 2015 a novembre 2016 il totale dei depositi
di cittadini, aziende, assicurazioni e banche e’ aumentato di oltre il 3%
passando da 1.550 mld a 1.605 mld.
Una italiana nelle creazioni acriliche
È grande attesa per conoscere le novità in cristallo acrilico della marchigiana Vesta. Le ultime creazioni per la casa in acrylic crystal saranno
presentate venerdì 20 gennaio all’importante “Maison& Objet” di Parigi
(20-24 gennaio) e a seguire verranno presentate alla Homi di Milano, il
salone degli stili di vita già definito il “Macef 2.0”, che si terrà nella città
meneghina dal 27 al 30 gennaio.
Nelle due capitali europee dello stile, il mondo della casa sarà esplorato
con lo sguardo minuto del décor: non grandi volumi e macro architetture,
ma piccoli ambienti, luci d’arredo, complementi e articoli da regalo, bijoux e oggetti smart, integrati con il quotidiano. Per una casa da vivere,
non solo da guardare.
E’ questo il percorso che Vesta, manifattura industriale marchigiana specializzata in cristallo acrilico sta compiendo dal 2001, integrando innovazione e tradizione, tecniche produttive d’avanguardia e attenzione al
contemporaneo.
Giornata Internazionale dell’abolizione della
schiavitù 2 dicembre 2016
Milioni di uomini, donne e bambini in tutto il mondo vengono obbligati
a vivere in schiavitù. Sebbene spesso questo sfruttamento non venga
chiamato col vero nome, le condizioni sono esattamente quelle. Le persone vengono vendute come oggetti, costrette a lavorare per compensi
esigui o senza essere retribuite e sono alla mercé dei loro “datori”. In realtà la schiavitù era la prima vera questione riguardante i diritti umani internazionali. Ha portato all’adozione delle prime leggi in grado di tutelare
i diritti umani e alla creazione della prima organizzazione non governativa per i diritti umani. Nella Giornata Internazionale dell’Abolizione della
schiavitù, riaffermiamo per l‘appunto la dignità di ogni uomo, donna e
bambino. E raddoppiamo gli intenti affinché le parole della Dichiarazione
Universale sui Diritti Umani— “nessuno può essere tenuto in schiavitù o
servitù”— rendano giustizia a Kofi Annan.
Investire sulle donne
Investire sulle donne rispondere a un imperativo etico e, allo stesso tempo, favorire potenzialità di sviluppo in grado di beneficiare le comunità.
Sono i due punti su cui si è soffermato il direttore dell’Aics, Laura Frigenti,
intervenendo al seminario conclusivo del programma “Enhancing gender mainstreaming for sustainable rural development and food security
actions (Ge.Mai.Sa), finanziato dalla Cooperazione italiana e realizzato
dal Centro internazionale di studi agronomici mediterranei (Ciheam)
Microfinanza per lo sviluppo
Confrontare esperienze e idee per valorizzare la micro-finanza e la finanza etica nei progetti di sviluppo partecipato nei paesi dell’Africa
sub-sahariana: questo l’obiettivo della conferenza “Microfinanza per lo
sviluppo dei popoli”, che si è svolta questo mese alla Farnesina alla presenza di autorità pubbliche, esponenti del settore finanziario, investitori
sociali, Ong e società civile. Durante la conferenza sono state presentate iniziative e buone prassi già sviluppate nei sud del mondo. Alla conferenza hanno partecipato, tra gli altri, il direttore dell’Agenzia italiana per
la Cooperazione allo sviluppo (Aics), Laura Frigenti; il direttore generale
della Cooperazione italiana allo Sviluppo (Dgcs), Pietro Sebastiani.
Cena di Natale in famiglia
In un periodo pieno di incertezze come quello attuale non c’è da stupirsi
se il ritorno al pranzo di Natale in famiglia riscuote un così ampio consenso da parte degli italiani. Per le festività del 2016 ben 9 italiani su 10
hanno infatti optato per il tradizionale pranzo parentale, complici molteplici fattori tra cui la paura degli attentati, la deflazione ma soprattutto la
propensione degli italiani alla gestione sempre più attenta del portafoglio
NEWS - NEWS - NEWS
familiare.
A confermarlo anche i professionisti del settore, come ad esempio il dr.
Riccardo Fornasier, food and beverage manager e titolare del brand italiano Vignantica con all’attivo 120 punti vendita dedicati al suo vino, che
ci ha informato su come sono andate le vendite delle festività natalizie
del 2016 e su qual’è il trend dei consumi del food and beverage Made
in Italy.
A Cosenza sportello emergenza debiti
Cosenza, 28 dicembre 2016 – Per venire incontro alle esigenze di cittadini e imprenditori l’associazione “CesConsumatori” ha deciso di offrire
consulenze gratuite su come affrontare il problema dell’indebitamento,
uno dei problemi più diffusi in città, e trovare la soluzione migliore senza
‘scivolare’ nelle trappole dalla ludopatia e dell’usura.
Ad oggi è attivo uno “Sportello Emergenza Debiti” a Rende, in Via Kennedy 126, un luogo dove esporre le proprie problematiche e trovare,
insieme ai consulenti dell’associazione, la migliore soluzione ai propri
problemi e da gennaio il servizio sarà attivo anche a Cosenza nella circoscrizione di Via Popilia.
Il servizio di consulenza è gratuito, usufruibile solo tramite appuntamento, contattando il numero verde 800 892393 .
Negli ultimi 10 anni l’indebitamento nella provincia di Cosenza è cresciuto del 141%. L’emergenza debiti ormai è una priorità assoluta che
va risolta. Le strade per uscirne sono tante anche per evitare che il cittadino non trovando una mano si affidi a soluzioni peggiori, dalla ludopatia
all’usura. Allora consulenza gratuita a tutti i cittadini in difficoltà con uno
sportello in città.
l’autenticità, l’egualitarismo e il radicamento.
Basta Scempio a Lipari
Le aree di cava della pietra pomice sono nuovamente oggetto di controversia tra il Comune e il privato. Oggi, come in un passato lontano, dalla
nota contesa nel 1813 tra il Vescovo e il Comune, si ritorna in Tribunale
per rivendicare il diritto del Comune di Lipari di poter decidere le sorti di
un’area dalla forte connotazione di interesse pubblico, traino dell’economia dell’isola anche oggi come all’epoca.
Il Comune di Lipari rappresentato dal Sindaco Marco Giorgianni con le
azioni di rivendica e/o di restituzione vuole dare un taglio con gli scempi del passato attraverso un percorso ecosostenibile: riappropriandosi
dell’aree demaniali, bonificando le aree e riqualificando il territorio di
Porticello Acquacalda.
Nel giugno 2016 l’Avv.to Antonio Vitrano, a norma dell’art.103
L.F., ha presentato un ricorso per la rivendica e/o restituzione dei fabbricati e terreni nell’area di cava di Porticello.
E in data 02.01.17 è stato presentato un ulteriore ricorso che interessa,
invece, la discarica di Punta Castagna. In tale circostanza è stato importante il supporto dell’Assessore Avv.to Gaetano Orto.
I ricorsi spiccati dal Comune di Lipari, nei confronti della curatela, rappresentano la prima tappa di un progetto di riqualificazione delle aree a
cui seguirà un percorso condiviso di sviluppo e di tutela ambientale del
territorio, ovvero di dismissione degli impianti e di bonifica.
Falco 10
Swarovski supporta la Conferenza di Trust Women per far progredire i
diritti delle donne e affrontare la schiavitù; Swarovski sostiene la Conferenza di Trust Women, che riunisce i leader di pensiero e i fautori del
cambiamento al fine di trovare soluzioni reali pr l’empowerment delle
donne e per la lotta contro la schiavitù in tutto il mondo. La Conferenza
di Trust Women è un evento annuale che raccoglie oltre 600 delegati
provenienti da tutto il mondo per discutere di diritti delle donne, di responsabilizzazione femminile, di schiavitù moderna e di lavoro forzato.
L’evento di quest’anno prevede la presenza di relatori incredibili tra cui il
Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, l’attrice e attivista Gillian
Anderson, il presidente internazionale di Medici Senza Frontiere Joanne
Liu e l’attivista anti-schiavitù Biram Dah Abeid. I delegati propongono
soluzioni innovative per affrontare i temi della conferenza, per trovare
opportunità di creare nuove partnership e, soprattutto, si impegnano
a intraprendere azioni ambiziose verso l’emancipazione delle donne e
porre fine alla schiavitù. Come società con clientela e forza lavoro in
gran parte femminile, Swarovski cerca attivamente di promuovere l’emancipazione delle donne, sia tra i suoi dipendenti che nella comunità.
L’azienda si impegna a condurre gli affari in modo legale ed etico.
Con l’arrivo del nuovo anno sono entrate in vigore le nuove norme apportate dalla legge di bilancio 2017 che modifica il regime contabile delle
aziende in contabilità semplificata, portandole al regime per cassa utilizzato fino ad ora solo dai professionisti.
Per aiutare le aziende a gestire la contabilità, anche in base a tali cambiamenti delle normative, è stata lanciata “FALCO 10“, la nuova generazione di software per la contabilità aziendale della Finson, che dal 1984
è tra i produttori software più diffusi in Italia per la produzione di software
per Windows.
La nuova linea software è composta da 5 titoli differenti dedicati alla
gestione contabile delle aziende.
Un’importante innovazione introdotta è che ora, nei programmi per la
contabilità, è possibile per ogni utente stabilire i livelli di accesso ed utilizzare il nuovo CRM (customer relationship management), in modo da
permettere alle aziende una migliore gestione delle relazioni con i clienti.
I 5 programmi hanno in comune la semplicità di utilizzo, la completezza che deriva dall’esperienza di migliaia di utenti nei settori più diversi
e l’economicità: le licenze dei software “FALCO 10” sono infatti senza
scadenza e l’assistenza tecnica via email è gratuita per tutta la durata
della vita del programma. Per chi desidera un supporto telefonico, con
eventuale accesso remoto al PC, è disponibile il servizio di assistenza
avanzata a pagamento.
Arriva a Firenze “Africana Womanism”
Forum Investire nelle Canarie
Venerdì 3 febbraio alle ore 17,30 si inaugura in occasione del BHMF
Black History Month Florence presso Le Murate Pac, in Piazza delle
Murate a Firenze, la XVI edizione della rassegna artistica “Videozoom”,
. la rassegna video di artiste africane che racconta le esperienze, lotte,
bisogni e desideri delle donne africane, che propone una nuova visione
delle madri e delle donne africane
Quest’anno la rassegna presenta opere di video artiste africane dal titolo “Africana womanism”, che vede come curatrice dell’edizione Antonella Pisilli.
“Videozoom: Africana womanism” è un progetto “work in progress”, che
racconta la video arte contemporanea nella specificità culturale delle
diverse realtà territoriali del mondo.
Le edizioni precedenti hanno visto come paesi coinvolti: Israele, Polonia,
Iran, Cina, Spagna, San Marino, Marocco, Giappone, Québec, Bangladesh, Grecia, Kurdistan Iraq, Romania e Danimarca.
La XVI edizione di Videozoom vede protagoniste 8 artiste africane: Nirdeva Alleck (Mauritius), Nathalie Mba Bikoro (Gabon), Rehema Chachage (Tanzania), Wanja Kimani (Kenia), Michèle Magema (RDC), Fatima
Mazmouz (Marocco), Myriam Mihindou (Gabon), Tabita Rezaire (Francia-Guyana/Danese) tutte accomunate da valori comuni quali l’identità,
È stato fissato per l’11 febbraio prossimo il Forum “Investire alle Canarie”, che si terrà ad Orio al Serio, Bergamo. Il Meeting Forum vedrà
protagonisti gli imprenditori ed investitori interessati ad investimenti a
Tenerife, Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote, Isole Canarie, in
Spagna, dando loro informazioni, analisi e dati su come investire alle
Canarie nella maniera più giusta.
L’incontro sarà tenuto da “InfoCanarie”, società specializzata, operante
dal 1999, in orientamento, consulenza ed assistenza per imprenditori ed
investitori interessati ad investire nelle isole Canarie.
Da più di 15 anni la società organizza incontri per informare correttamente gli imprenditori su come “Investire alle Canarie”, con lo scopo
di fornire informazioni, analisi e dare una primo concreto orientamento
(successivamente e in funzione di ogni singola esigenza di approfondimento) a tutti gli interessati ad investire sia nelle isole Canarie in genere
e sia in progetti Iìimprenditoriali nell’ambito immobiliare.
Il primo Meeting Forum “Investire alle Canarie” del 2017 avrà luogo l’11
febbraio in provincia di Bergamo e precisamente a Orio al Serio c/o NH
Hotel Orio al Serio, di fronte all’omonimo aeroporto, dal quale partono
proprio diversi voli diretti per Tenerife, Gran Canaria, Fuerteventura e
Lanzarote.
Swarovski contro la schiavitù
7
INTERNI
Poste Italiane
e i Fondi Immobiliari
solamente in parte, i suoi clienti che con
troppa faciloneria sono stati convinti ad
acquistare prodotti non adeguati alle loro
conoscenze ed ai loro piccoli capitali.
MILANO. C’è un caso di risparmio tradito
che ha fatto meno scalpore del Monte dei
Paschi o dell’Etruria, ma che sta per deflagrare con numeri da capogiro. Riguarda
migliaia di risparmiatori che hanno pensato bene di lasciarsi incantare dalla tradizionale sicurezza che garantivano i prodotti
di risparmio postali, associati con un altro
investimento “sicuro” come il mattone.
Le Poste dal 2002 al 2005, sotto la guida di
Massimo Sarmi, hanno venduto, attraverso i loro 14mila uffici dislocati su tutto il territorio italiano, quote di quattro fondi immobiliari, che avevano in comune due cose: il
prezzo molto contenuto, 2.500 euro l’una,
ed un rischio altissimo data la particolarità
dell’investimento tutto incentrato sulla speculazione nel settore immobiliare. Questa
vendita è avvenuta, guarda caso, in concomitanza con la vendita dei noti e sicuri
prodotti di risparmio postale, all’insegna
dell’investimento “mattone sicuro”.
Naturalmente i prospetti informativi erano
molto chiari e informavano del rischio, ma
sembra che negli uffici postali non ci sarebbe stata la stessa chiara informazione,
al contrario sembra che siano stati presentati in modo al quanto superficiale e consigliati con troppa faciloneria.
Sta di fatto che le cose sono andate subito male tanto che anno dopo anno questi
fondi chiudevano sempre in perdita e non
distribuivano dividendi. Tanto che ad oggi
gli 850 milioni di Euro raccolti si sono dissolti in pochi spiccioli.
L’Invest Real Security, uno dei fondi, dopo
aver chiesto ed ottenuto un allungamento di tre anni del fondo, ha chiuso il 2016
con il record di aver distribuito in 13 anni
di attività (10 più 3 anni di allungamento)
lo striminzito dividendi pari a 658 Euro per
quota investita.
Per gli altri tre fondi aspettiamo il loro turno
di scadenza, tutti hanno richiesto proroghe, e tutti hanno quasi sempre chiuso in
perdita, per conoscere nel dettaglio il loro
disastro finanziario.
Il rimborso delle quote acquistate è scritto
8
nel rendiconto distribuito agli investitori, e
sarà di 390 Euro per quota la distribuzione
avverrà entro il prossimo mese di marzo.
Con la messa in liquidazione del fondo dovrebbero arrivare, sempre per gli investitori, alcune decine di Euro, sempre molto
distanti dai 2500 Euro spesi per ogni quota
acquistata.
Questi fondi, composti normalmente da finanzieri senza scrupoli, avevano come attività quella di acquistare immobili, ristrutturarli e rivenderli a prezzi raddoppiati. Il
fondo ha dieci anni di tempo per realizzare
il suo progetto di speculazione finanziaria,
anche se in caso di difficoltà può chiedere
un allungamento dei tempi, solitamente di
tre anni.
Questi gruppi speculativi sono riusciti a
vendere questi immobili a prezzi inferiori al
loro costo, per cui, non loro, ma i piccoli
risparmiatori che hanno comprato le quote dovranno pareggiare i conti con i soldi
da loro investiti. Banca d’Italia e Consob,
deputati a controllare, non lo hanno fatto a
dovere, infatti stando al regolamento Consob art. 28 del Testo Unico della Finanza,
questi prodotti non sarebbero dovuti essere acquistati da piccoli risparmiatori, come
invece è stato fatto soprattutto da Poste
Italiane, perché ritenute da subito ad altissimo rischio.
Alla fine del racconto chi ci ha guadagnato da questa debacle? Chi ha acquistato
a prezzi ridotti, in alcuni casi del 60% del
valore reale peritato, forse andare a conoscere meglio e bene i compratori potrebbero venire un po’ di sorprese.
Comunque Poste Italiane sta esaminando la possibilità di rimborsare, magari
Era Sarmi. Sì perché le Poste, insieme
ad altri collocatori, dal 2002 al 2005, sotto
la guida di Massimo Sarmi, hanno venduto nei loro 13mila uffici le quote di quattro
fondi immobiliari, che avevano in comune
due cose: il prezzo, di 2.500 euro l’una (un
taglio non elevato e per questo accessibile
a molti portafogli) e l’alta rischiosità dell’investimento. Il tutto era spiegato bene nei
prospetti informativi dei fondi Invest Real
Security, Obelisco, Europa Immobiliare
1 e Alpha, ma non sembra che sia stato
spiegato altrettanto bene a chi si recava
in Posta in cerca di consigli per i suoi risparmi. Che le cose non andassero nel
verso giusto lo avevano capito tutti leggendo i rendiconti annuali dei fondi che
hanno quasi sempre chiuso con perdite. Anno dopo anno, gli 850 milioni di
euro raccolti inizialmente e divisi in oltre
340mila quote si sono quasi evaporati.
Il nodo è giunto al pettine con la scadenza
del primo dei quattro fondi. Cinque giorni
fa, il 31 dicembre 2016, l’Invest Real Security, dopo aver allungato con una proroga la propria vita di tre anni nella speranza
di vendere al meglio i propri immobili, ha
chiuso i battenti. Le parole scritte nel rendiconto del fondo suonano come una lapide per gli investitori: “Verrà effettuato un
primo rimborso ad oggi stimato di 390 euro
per quota entro il 31 marzo 2017”. Mentre
“il rimborso finale complessivo - che comunque avrà ad oggetto importi residuali
- sarà determinato solo con la liquidazione
del fondo”. Potranno quindi arrivare pochi
euro in più, ma si tratta comunque di un
bagno di sangue per chi aveva comprato
le quote a 2.500 euro l’una specie se si
considera che in 13 anni il fondo ha distri-
INTERNI
buito solo 658 euro per quota. A giugno,
gli esperti del fondo stimavano il valore
delle quote a 1.229 euro, senza nemmeno immaginare che sei mesi dopo sarebbero state liquidate a meno di un terzo.
I motivi della debacle sono semplici. I fondi immobiliari raccolgono i capitali dai risparmiatori attraverso la vendita di quote
e con il ricavato comprano palazzi: a volte
li ristrutturano per poi venderli a un prezzo
più elevato, a volte li rivendono dopo averli messi in affitto. Se le vendite e gli affitti
vanno bene, i proventi vengono distribuiti
o accumulati per aumentare il valore delle
quote. Diversamente, si registrano perdite.
Per portare a termine la propria missione il
fondo ha 10 anni di tempo, ma in caso di
difficoltà la società che li gestisce applica
una proroga. Per tutti i fondi collocati dalle Poste, la crisi del settore e il crollo dei
prezzi degli immobili non hanno lasciato
scampo. Il fondo Invest Real Security ne
è l’emblema: i suoi ultimi cinque immobili sono stati ceduti a prezzi di svendita. Il
centro commerciale di Andria è stato venduto per 8,8 milioni con una minusvalenza
di 14,2 milioni rispetto al valore certificato al 30 giugno. E così è andata per tutti
gli altri, il centro commerciale di Bologna
(perdita di 11,9 milioni), un immobile a Rutigliano (meno 1,76 milioni), un palazzo a
Cinisello Balsamo (minusvalenza di 3,5
milioni) e uno a Torino (meno 9,4 milioni).
L’affare lo hanno fatto i compratori finali
degli immobili, chi nel 2003 li ha venduti
ai fondi e le società che li hanno gestiti.
La Investire sgr, una società del gruppo
Finnat, la banca della famiglia Nattino,
ha curato l’Invest Real Security e il fondo Obelisco. Per il fondo Europa Immobiliare 1, si è mossa la Vegagest sgr, tra
i cui azionisti figurano Carife, Cassa di
Risparmio di San Miniato, Cattolica Assicurazioni, Popolare di Bari e Cassa
di Risparmio di Cento, banche che non
brillano certo per redditività. La Fimit sgr,
controllata dal gruppo De Agostini (64%) e
dall’Inps (29,7%), gestisce il fondo Alpha.
Nonostante le perdite dei sottoscrittori le
Sgr hanno continuato a incassare ogni
anno commissioni che variano tra lo 0,8 e
l’1,8% del valore del fondo. E come loro
hanno guadagnato le banche depositarie,
gli esperti che hanno redatto le perizie degli immobili, pur cambiandone più volte il
valore e determinando l’oscillazione del
prezzo delle quote. Al 30 giugno 2016, la
valutazione dei periti del fondo Obelisco
era di 1.118 euro, mentre quella di Europa Immobiliare 1 era di 1.314 euro, meno
della metà del valore iniziale. Le cose sembrano andar meglio per il fondo Alpha valutato 3.304 euro, ma si tratta di una salute
apparente, perché dopo un avvio brillante
è dal 2012 che non distribuisce più proventi e per riuscire a vendere gli immobili ha chiesto una proroga di 15 anni con
buona pace dei pensionati che nel 2002
hanno investito nel fondo. Salute permettendo, dovranno aspettare fino al 2030.
Regolamento Consob. Sui fondi avrebbero dovuto vigilare Banca d’Italia e Consob. Poste, dal canto suo, sostiene di non
essere l’unico collocatore e sta cercando, non ancora ufficialmente, un accordo con i consumatori. Eppure, stando al
regolamento Consob attuativo del Testo
unico della finanza (art. 28), quei prodotti
non sarebbero dovuti finire nei portafogli
dei piccoli risparmiatori perché ad alto rischio: la durata temporale è medio-lunga
e sono difficili da vendere. Le Sgr li hanno pure collocati in Borsa per renderli più liquidi, ma le quotazioni sempre a
sconto non hanno permesso di venderli.
I valori di Borsa riflettono le difficoltà nella
cessioni degli immobili. L’ultima quotazione
del fondo Invest Real Security (28 dicembre 2016) era di 410 euro, ben lontana dai
1.229 euro del perito, ma ben più vicina
al valore di liquidazione finale (390 euro).
Oggi in Borsa Obelisco vale 216 euro, Europa Immobiliare 936 euro e Alpha 1.321.
Per capire le perdite non serve un perito.
Pina Bettarini
Le cartucce per stampanti troppo costose
Le cartucce per stampanti rappresentano in una azienda
fino al 35% dei costi di cancelleria, ma anche sul bilancio
di molte famiglie, che possiedono una stampante collegata
al loro PC di casa, pesano in modo non indifferente.
Il comparto commerciale delle cartucce per stampanti in
Italia rappresenta una percentuale non indifferente del
mercato tecnologico e da solo sviluppa un fatturato di
molti miliardi di euro.
Se poi andiamo ad analizzare i costi all’interno delle aziende per il consumo di cartucce per stampanti, ci accorgiamo
di come i costi di stampa hanno raggiunto, assieme alla
carta, oltre il 40% delle spese di cancelleria varia.
Particolare da non sottovalutare è che, la maggior parte
delle cartucce per stampanti ink jet, sono più costose di un
famosissimo profumo di lusso.
Sono stati infatti confrontati i prezzi di alcune cartucce per
ink jet tra quelle più vendute in Italia e le sorprese non sono
mancate. Facendo un calcolo, molto semplice, del costo
delle cartucce suddiviso il contenuto espresso in millilitri,
abbiamo scoperto che la maggior parte delle cartucce hanno un costo superiore al famosissimo profumo Chanel n. 5.
Esiste un sistema per risparmiare sulle cartucce per stampanti? Certamente si, ed abbiamo chiesto ad un esperto
qualche consiglio.
Un imprenditore esperto di tematiche inerenti l’ufficio, ci ha
stilato una lista di 5 consigli per risparmiare fino al 70% sui
consumi e sui costi della stampa.
1. Acquistare la cartuccia in versione alta capacità. I
brands più conosciuti vendono le cartucce in versione
standard e alta capacità ma se fate il calcolo del loro
prezzo suddiviso per il contenuto espresso in millilitri
vi accorgerete che quelle ad alta capacità sono nettamente preferibili (e più economiche)
2. Acquistare quando è possibile le confezioni multiple,
chiamate anche multipack. Sono confezioni che contengono 2/3 cartucce e sono molto scontate rispetto al
loro codice singolo.
3. Acquistare la cartuccia in versione compatibile. O meglio, provatela, testatela e se funziona senza nessun
problema, avete fatto un ottimo risparmio.
4. Sostituire il carattere Times New Roman con il font
Spranq eco sans che troverete facendo una semplice
ricerca su google. Questo carattere è studiato appositamente per risparmiare anche il 10% di inchiostro
5. Fare sempre un’anteprima di stampa evitando così di
stampare inutilmente pagine che non servono.
Ecco questi sono i dati e questi alcuni consigli per risparmiare denaro e, con il minor consumo, aiutare anche l’ambiente.
Cristina Laziosi
9
INTERNI
Una opinione sulla BCC
La cooperazione di credito è sopravvissuta al Novecento, a due guerre mondiali, ad infiniti tentativi di riforme imposte e
ipotizzate. E ora che ha avuto la possibilità di riformarsi da sola per cavalcare il
terzo millennio e gli tsunami della finanza
mondiale, mi riesce difficile accettare -e
nemmeno credere- che non sopravviva
a se stessa per colpa di piccoli Signorotti
locali che in questi anni si sono solo mascherati da cooperatori.
Sto parlando, come è evidente, del “mio”
Credito Cooperativo, che come tante
volte è stato scritto ha avuto un trattamento di favore, giacché il Governo ci
ha consentito di proporre da soli la soluzione migliore per il futuro del movimento
della cooperazione di credito.
E qual è stato il risultato di questa larga
apertura di credito che ci hanno fatto?
L’ harakiri.
Perché quando leggo
commenti di Presidenti di Bcc che parlano sul maggior quotidiano economico
nazionale con tono aggressivo di “grandeur”, di crescita, di dimensioni (“saremo
il sesto gruppo italiano”), di concorrenza
(tra Bcc???!!!), di scelta di un gruppo rispetto ad un altro per non avere “rivali
territoriali”, a me è chiaro ed evidente
che questi non sono discorsi da cooperatori che dovrebbero camminare nel
solco della mutualità.
Che sia così risulta chiaro ed evidente
leggendo gli articoli pubblicati dopo l’assemblea di Federcasse dello scorso 20
dicembre cui ho partecipato, che mi portano a due amare riflessioni. La prima di
rabbia per l’incapacità palesata nel trovare una soluzione unitaria; la seconda
di assoluta rabbia perché è evidente che
non si è mai -MAI- voluta la soluzione
unitaria, come è chiaramente emerso da
un intervento sentito in Federcasse.
Questi mesi di finto confronto, da parte
di uno degli attori, per trovare la soluzione unitaria, che non è arrivata, sono solo
serviti a separare la pula dal grano, cioè
le pseudo-cooperative dalle cooperative.
Lo dico senza livore. E’ una mera, amara
constatazione.
Così mi tornano alla mente le parole di
un amico che siede nel Cda di una Bcc,
che ripete sempre: “le Bcc si dividono in
due categorie, quelle piccole e quelle
che non l’hanno ancora capito. Poi leggo
e rileggo vari autorevoli interventi, che
quest’anno, in tutti i modi, hanno provato a spiegarci come la scelta dei due
gruppi fosse solo deleteria. A dicembre,
poco prima del naufragio sancito dall’assemblea di Federcasse, un dirigente
scriveva su Avvenire: “il conflitto di questi
ultimi tempi tra due anime che vorrebbero dar luogo a due gruppi diversi non si
giustifica in base a differenze di cultura
e strategia e rischierebbe di indebolire
entrambi i poli. Sarebbe pertanto auspicabile che il movimento cooperativo trovi
la forza di procedere unitariamente dando opportuno spazio alle due anime che
oggi si contrappongono. E’ interesse del
mondo bancario cooperativo, ma anche
del Paese e delle Istituzioni locali e nazionali che le cose vadano così. Sarebbe pertanto opportuno utilizzare tutti gli
strumenti di moral suasion per raggiungere questo obiettivo , ricordando che il
principio di concorrenza non c’entra”.
Parole al vento, che ancora una volta
una parte ha volutamente lasciato fluire
via. Perché, parliamoci chiaro, la vera
verità è che le motivazioni di chi non ha
mai ricercato la soluzione unitaria sono
solo economiche e per niente trasparenti.
Così, quando le Bcc dei Signorotti che
vogliono giocare ad essere grandi finalmente capiranno di non avere abbastanza risorse, a quali capitali si apriranno?
Non certo a quelli “pazienti” auspicati dal
presidente e da Confcooperative all’inizio del percorso di autoriforma , ma ai
capitali esteri, consegnando in tal modo
parte del Credito Cooperativo Italiano
allo straniero
Di più: da una parte, la stampa nazionale scrive di un gruppo (la cassa centrale
banca) che non è ancora strutturato per
essere banca di secondo livello e in cui
per entrare sarà necessario una prima,
certa, sottoscrizione di capitale, che per
molte Bcc vorrà dire intaccare sensibilmente i ratio patrimoniali: riporto testualmente dal Sole24Ore “… un versamento
che non sarà indolore ed è destinato ad
avere un peso sul futuro delle piccole
banche”. Dall’altra mi raccontano di Direzioni di Bcc che hanno espresso ai
loro CdA i dubbi su tale scelta, scontrandosi con decisioni irremovibili della governance.
E’ la storia che si ripete e da cui non impariamo mai.
Autore anonimo per scelta
La ripresa delle vendite che non c’è
La ripresina delle vendite verso la fine
del 2015 ha dato qualche sollievo ai bilanci boccheggianti delle catene commerciali: l’anno scorso le 9 grandi Coop
hanno registrato ricavi per 11,2 miliardi
contro 11,4 miliardi dell’esercizio precedente (11,94 miliardi l’intera rete, 11,93
miliardi nel 2014).
Le Coop hanno fatto peggio della media
di un campione individuato dallo stesso ufficio studi sull’Ebitda (4% contro
10
il 4,3%) e ancora di più sull’Ebit (0,4%
contro l’1,9%); meglio sul risultato netto
(1,3% contro 1,1%) grazie a una gestione finanziaria risalita dallo 0,9% all’1,6%
dei ricavi. Coop conta su una raccolta
di risparmio dai soci che l’anno scorso
si è assestata a 10,65 miliardi dai 10,95
miliardi del 2014, mezzi che le assicurano la copertura degli investimenti. «Il
calo della raccolta non ci preoccupa - ha
rassicurato Stefano Bassi, presidente
dell’Ancc -. Siamo tranquillissimi. Non
spingiamo sulla raccolta e stiamo rafforzando le garanzie per i risparmiatori».
Come interpretare il margine industriale a lumicino di Coop? «L’anno scorso
abbiamo investito 646 milioni nell’attività
caratteristica - ha detto Marco Pedroni,
presidente di Coop Italia - Abbiamo puntato sulla convenienza, registrando vendite a valore stabili e aumentando i volumi. Inoltre Coop ha una missione sociale
INTERNI
che ci spinge a fare scelte anche onerose: per esempio la rinuncia totale all’olio
di palma. Siamo stati la prima catena a
deciderlo, anche se sappiamo che l’allarme scatta quando si assumono determinate quantità». Pedroni ha annunciato
anche il rilancio sul prodotto a marchio,
fatto di una rivisitazione delle oltre 3mila
referenze già a scaffale e «il lancio di altre 4mila referenze per un fatturato di 3
miliardi e un’incidenza del 27% a valore
e del 33% a quantità».
Bassi ha spiegato che se la redditività
caratteristica è peggiore della media «ciò
dipende anche dalla nostra volontà di rimanere al Sud senza licenziare nessuno
e con contratti di lavoro onerosi (13,8%
contro il 10,1% della media della Gdo
ndr)». Anzi a proposito del rinnovo contrattuale Coop (in discussione da oltre un
anno), Bassi ha avvertito che «per investire e mantenere l’occupazione dobbiamo liberare nuove risorse riducendo in
generale i costi e tra questi, in occasione
del rinnovo contrattuale, il differenziale
troppo pesante che la distribuzione coo-
perativa sopporta rispetto all’impresa privata, senza voler omologarci a questa».
Infine Pedroni ha annunciato che, prima
del Natale, a Milano Bicocca Village risorgerà il Supermercato del futuro realizzato per Expo con l’Mit senseable city
lab di Boston e lo studio Carlo Ratti. Si
tratta di circa mille mq, di cui 300 circa
dedicati alla ristorazione. «Il nuovo Supermercato del futuro sarà un laboratorio
dove Coop potrà testare sul campo le
soluzioni più innovative del nostro settore».
A parità di rete i dati sono anche peggiori:
-1,4% le vendite di grocery nella grande
distribuzione e -2,6% per il discount. Gli
ultimi dati sono stati forniti ieri in occasione della presentazione, a Milano, del
Rapporto Coop 2016. I dati delle vendite di Nielsen sono peggiori di quelli,
perfettamente confrontabili, rilevati da
Iri (+0,3% nel semestre, a rete corrente) e da Istat (+0,4% a valore per il solo
food), ma la sostanza non cambia: al di là
dell’errore statistico, i consumi si muovono intorno allo zero virgola.
Sul trend dei consumi pesano evidentemente la crisi degli ultimi anni e alcune
tendenze di fondo del nostro Paese, fotografate dall’analisi a tutto campo del
Rapporto curato da Albino Russo, direttore dell’ufficio studi Coop: l’erosione
dei redditi e del risparmio delle famiglie
(dal 2007 a oggi il tasso di risparmio è
calato di circa 3 punti percentuali); un
tasso di disoccupazione giovanile elevatissimo (al 37,6% e quattro under 35 su
cinque ammettono di sentirsi ai margini
della società); la ricchezza finanziaria
concentrata nel portafoglio degli over 65:
154mila euro contro i 18mila degli under
35.
Sui fattori strutturali si innestano le cento
sfaccettature della rivoluzione silenziosa
a tavola degli italiani: la spesa per alimentari è calata del 12% in un decennio;
si sono tagliati i consumi di carni rosse,
pasta, salumi, latticini, uova e dolciari; a
fronte di più acquisti di frutta e verdura,
pesce, prodotti bio e integrali, latte ad
alta digeribilità, dolcificanti, tonno naturale, prodotti a base soia, riso e gluten free.
11
INTERNI
Pensione anticipata Ape
Dal primo maggio 2017 al 31 dicembre
2018 i nati nel 1951-52-53 possono chiedere di andare in pensione anticipata
grazie all’APE, l’anticipo pensionistico.
Inserita nella legge di stabilità, l’APE è
una misura sperimentale in partenza a
maggio 2017: i lavoratori che presentano determinati requisiti possono andare
in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo grazie ad un “prestito-ponte” che
sarà poi restituito una volta raggiunta la
pensione vera e propria. A pochi mesi
dall’attivazione dell’APE, l’INPS fornisce
alcuni importanti chiarimenti sul suo funzionamento.
Ricordiamo che la pensione anticipata
tramite APE è destinata a tre diverse tipologie di lavoratori: l’APE social valida
per lavoratori di categorie svantaggiate
che potranno andare in pensione anticipata senza dover pagare il rimborso
che sarà a carico dello Stato; l’APE volontaria per coloro che vogliono andare
in pensione anticipata per propria scelta
e dovranno pagarsi l’intero costo dell’operazione; e infine l’APE aziendale che
prevede la suddivisione del costo dell’operazione tra dipendente e società.
L’APE social permette a certe categorie di lavoratori svantaggiati di andare in
pensione anticipata con costi a carico
dello Stato. L’APE social, precisa l’INPS,
è destinata a lavoratori, dipendenti pubblici e privati, autonomi e ai lavoratori
iscritti alla gestione separata che si trovino in una delle seguenti condizioni:
• disoccupati che abbiano finito integralmente di percepire, da almeno
tre mesi, la prestazione per la disoccupazione loro spettante. Lo stato di
disoccupazione deve essere conseguente alla cessazione del rapporto
di lavoro per licenziamento, anche
collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione;
• assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge
o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap
grave;
• sono invalidi civili con un grado di
invalidità pari o superiore al 74%.
• lavoratori dipendenti che svolgono
da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso (operai dell’industria
estrattiva, dell’edilizia; conduttori di
gru, di convogli ferroviari, di mezzi
pesanti e camion; conciatori; per-
12
sonale delle professioni sanitarie
con lavoro organizzato in turni; insegnanti della scuola dell’infanzia
e educatori degli asili nido; facchini,
addetti allo spostamento merci eersonale e ai servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori
e separatori di rifiuti). Il lavoratore,
che rientra in una di queste categorie, per ottenere l’indennità fino al
raggiungimento della pensione deve
avere i seguenti requisiti:
• almeno 63 anni di età
• almeno 30 anni di anzianità contributiva o 36 per i lavoratori che svolgono attività difficoltose o rischiose.
• maturare il diritto alla pensione di
vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi
• non essere titolari di alcuna pensione diretta.
L’accesso alla pensione anticipata tramite APE social, inoltre, precisa l’INPS,
è subordinato alla cessazione di qualunque attività lavorativa anche autonoma.
L’indennità è pari all’importo della rata
mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se
inferiore a 1500 euro) o pari a 1500 (se
la pensione è pari o maggiore di detto importo). Il lavoratore ha diritto all’indennità
fino al raggiungimento dei requisiti per la
pensione di vecchiari o per la pensione
anticipata.
L’INPS però precisa anche che nel caso
in cui “le risorse finanziarie stanziate a
copertura del beneficio risultino insufficienti rispetto al numero degli aventi diritto, la decorrenza dell’indennità è differita
secondo criteri di priorità individuati con
Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri” non ancora pubblicato.
L’Inps ha chiarito la differenza dell’APE
social che pone a carico dello Stato il
costo della pensione anticipata, mentre
l’APE volontaria invece, è a carico del
lavoratore. L’APE volontaria può essere
richiesta dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e
dagli iscritti alla gestione separata, sono
esclusi i liberi professionisti iscritti alle
Casse professionali.
L’INPS precisa che per accedere al prestito è necessario avere, al momento
della richiesta, i seguenti requisiti:
• almeno 63 anni di età e 20 anni di
contributi;
• maturare il diritto alla pensione di
vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi;
• importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito,
pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’assicurazione
generale obbligatoria;
• non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità;
• non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa.
Il funzionamento dell’APE volontaria e
il coinvolgimento delle banche è stato
al centro del dibattito degli ultimi mesi.
L’INPS prova a fornire chiarimenti. Il
prestito è erogato da banche e assicurazioni scelti tra quelli che aderiscono
agli accordi-quadro da stipulare tra Ministeri, l’Associazione bancaria italiana e
l’Associazione nazionale fra le imprese
assicuratrici.
Il lavoratore dovrà restituire il prestito
ottenuto in 260 rate in un periodo di 20
anni mediante una trattenuta che viene
effettuata dall’INPS sulla pensione mensile, compresa la tredicesima. La restituzione del prestito quindi, inizia dal primo
pagamento della pensione e si completa
20 anni dopo quando la pensione sarà
erogata al pensionato per intero, senza
trattenute.
L’INPS precisa che è comunque prevista la possibilità di estinzione anticipata
del prestito, secondo criteri che saranno
successivamente fissati da un decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il prestito per la pensione anticipata è
coperto anche da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza: in caso di decesso del lavoratore
prima dell’intera restituzione del debito
l’assicurazione versa alla banca il debito
residuo. Il prestito, erogato fino alla maturazione dei requisiti per la pensione,
è calcolato sulla pensione di vecchiaia
futura, ma l’importo massimo e minimo
richiedibile sarà stabilito con decreto del
presidente del Consiglio dei Ministri.
Ilaria Benelli
INTERNI
Cooperazione allo sviluppo
per una nuova partnership tra
pubblico e privato
L’Agenda 2030 ha riaffermato l’importanza di un approccio trasversale da
perseguire sia nei paesi avanzati che in
quelli in via di sviluppo attraverso il coinvolgimento non solo degli Stati ma anche dei soggetti privati
Si guarda a una strategia di lungo termine che partendo dai bisogni e dalle
necessità dei paesi partner della cooperazione possa promuovere e garantire
una crescita sostenibile e duratura
È fondamentale definire in maniera chiara i requisiti che permettano di identificare al di là di ogni ragionevole dubbio la
specifica iniziativa privata come azione
di cooperazione allo sviluppo
Il ricorso a meccanismi innovativi di partenariato pubblico-privato modifica la visione tradizionale dell’aiuto allo sviluppo
trasformandolo in un sistema in grado di
convogliare competenze e risorse e di
creare condizioni di redditività capaci di
attrarre anche capitali privati
Attraverso un’alleanza strategica con
partner privati la cooperazione può accrescere le opportunità di sviluppo
Contrariamente a una narrativa che ne
minimizza i risultati e ne enfatizza i limiti, l’aiuto pubblico svolge una funzione
essenziale nell’intervenire sulle fasce più
vulnerabili della popolazione
La sfida oggi è concentrare le scelte in
modo coerente e selettivo sulla qualità
degli interventi e nell’individuazione di
quei paesi che rischiano di essere tagliati fuori sia dall’intervento della cooperazione che dai circuiti degli investimenti
Il business inclusivo come strumento di
sviluppo L’esperienza di De-Lab
Nel 2013 un team internazionale di professionisti ha lanciato un centro di ricerca per portare a termine progetti di
ricerca applicata, consulenza e progettazione Inclusive business, innovazione
sociale e comunicazione etica d’impresa
Lontano dal concetto di delocalizzazione il business inclusivo punta all’innovazione dei prodotti e dei modelli di
distribuzione e fruizione dei beni rivolti ai
paesi in via di sviluppo
De-Lab collabora anche con Aics per
condurre uno studio sul posizionamento
del profit italiano in materia di cooperazione allo sviluppo secondo i parametri
del business inclusivo
Pochi giorni fa ha terminato la sua esperienza in Italia un tecnico del governo del
Mozambico impegnato a promuovere le
opportunità offerte dal suo paese in materia di agricoltura È solo l’ultimo di 60
delegati di paesi in via di sviluppo che
hanno potuto contare sulla rete di promozione degli investimenti.
L’ufficio italiano
per la promozione
tecnologica e degli investimenti ha il
mandato di contribuire allo sviluppo in-
dustriale e alla crescita economica dei
paesi in via di sviluppo incoraggiando la
creazione di partnership tra aziende e il
miglioramento degli standard tecnologici e qualitativi
Rafforzare l’impegno del settore privato
nello sviluppo internazionale non è semplice ma due importanti strumenti sono
stati finora poco considerati: atenei ed
enti di ricerca, ne è nata un’iniziativa per
formare una nuova generazione d’imprenditori in 6 paesi dell’Africa
A dispetto di una popolazione giovane e
volenterosa, in Africa il contributo delle
Pmi locali al Pil e all’occupazione è ancora insufficiente, il contributo delle Pmi
locali al Pil e all’occupazione resta ancora fermo a un valore, rispettivamente, del
17 per cento e del 30 per cento (contro
un 50 per cento e 60 per cento nei paesi
Ocse).
Le alleanze tra università italiane e locali
possono creare condizioni tali per cui le
aziende assicurino un trasferimento tecnologico che si adegui alle esigenze del
mercato e del contesto locale.
Dalle conferenze sul clima di Parigi e
Marrakech sono emerse nuove idee per
sostenere programmi e progetti di cooperazione legati alla finanza climatica.
L’obiettivo è convertire i fattori negativi di
alterazione climatica in fattori positivi di
sviluppo.
Ai nuovi meccanismi di “finanziamento
verde” sono invitati ad accedere sia gli
attori istituzionali pubblici che i portatori di interesse privato in una soluzione
potenzialmente “win-win” di partnership
pubblico-privato.
La loro finanziarizzazione in un mercato libero dei crediti, si fa invogliando gli
Stati a mettere a disposizione fondi pubblici per programmi di riduzione delle
emissioni: ad esempio è il caso dei 100
miliardi di dollari all’anno promessi dai
paesi sviluppati, a partire dal 2020, per
finanziare prossimamente programmi e
progetti di adattamento e mitigazione in
cui potranno agire come attuatori, organizzazioni della società civile ed imprese
private.
Luc Bernait
13
INTERNI
Webmarketing
tphone diventa più userfriendly. I tempi
non sono ancora maturi affinchè le app
prendino il sopravvento sui siti web, ma
sono già in molti a pensare che accadrà sicuramente in futuro. Le imprese
dovrebbero però almeno iniziare a pensarci.
5 – LA SOCIAL CONVERSION
L’importanza dei social network, per il
successo delle campagne di web marketing, è ormai una priorità indiscussa
degli ultimi anni. E’ lo sarà ancora di
più nel 2017. Per avere informazioni su
come potenziare le pagine Facebook si
rimanda all’articolo: Fanpage, come acquistare like Facebook per promuoverla.
L’inizio del 2017 è un’ottima occasione
per analizzare la propria strategia di
web marketing, andando ad esaminare
le tendenze per i prossimi 12 mesi, in
modo da restare al passo con i tempi ed
aumentare la propria presenza sul web.
Sicuramente nel 2017 i contenuti di qualità, originali e con lo scopo di aiutare gli
utenti la faranno da padrone. Inoltre assisteremo alla crescita dei video, dei big
data, della pubblicità sui social network.
Vediamo allora nel dettaglio quali sono
gli elementi che non devono assolutamente mancare in una campagna di
marketing con internet nel 2017, per promuovere al meglio il proprio business.
1 – LA SUPREMAZIA DEI VIDEO
PUBBLICITARI
I video con annunci pubblicitari sono
ormai da tempo presenti su Youtube
e Facebook. Ma la vera novità che rivoluzionerà il mondo della pubblicità
online, è il loro inserimento nella SERP
( le pagine dei risultati dei motori di ricerca) di Google. Questo fa prevedere
una presenza maggiore sul web, grazie
anche al fatto che gli utenti stanno iniziando a cambiare il loro atteggiamento
nei loro confronti, essendo più disponibili a guardarli. Anche Instagram si sta
attrezzando per inserire nelle Instagram
story annunci pubblicitari, quindi si tratta
di una tendenza sicuramente in evoluzione, che chiunque voglia promuoversi
sul web deve cercare di sfruttare il più
possibile. Per sapere come creare Insta-
14
gram story consigliamo l’articolo: Storie
Instagram 24 h tutti i suggerimenti per
crearle al meglio.
2 – I VIDEO IN DIRETTA
La presa di piede sempre maggiore dei
video pubblicitari andrà a collegarsi ed
alimentare anche un’altra nuova tendenza: quella dei video in diretta. Questa
nuova modalità non potrà che crescere
nei prossimi mesi, vista che è stata introdotta, sulla scia di Snapchat, anche
da Facebook, Instagram, Twitter e Periscope.
Il 2017 sarà l’anno in cui i video saranno in pole position dal punto di vista dei
contenuti. È facile ipotizzare che saranno utilizzati andando ad inserire gli influencer, dei veri e propri testimonial di
prodotto che influenzeranno le masse.
Per avere tutte le istruzioni su come fare
le dirette Live su Facebook puoi leggere il seguente articolo: Facebook Live:
come andare in onda
3 – L’OTTIMIZZAZIONE MOBILE VINCE SU QUELLA DESKTOP
Google negli ultimi anni ha progressivamente premiato i siti ottimizzati per la ricerca da smartphone. Questa tendenza
continuerà anche per il 2017. Per questo motivo l’ottimizzazione mobile deve
essere una priorità per tutti coloro che
intendono operare sul web.
4 – LE APP CONTINUERANNO
A CRESCERE
Se si crea un’app, tutto ciò che già esiste a livello di ottimizzazione su smar-
6 – LE MODIFICHE CONTINUE
DELL’ALGORITMO
Gli algoritmi su cui si basa la ricerca di
Google variano continuamente in base
alle nuove informazioni che vengono
pubblicate sul web. È sempre molto
complicato essere sempre aggiornati e
sapere quali contenuti avranno la priorità sugli altri. In questo caso il consiglio
da seguire è quello di fornire contenuti
originali e a scopo informativo, l’obiettivo deve essere quello di fornire aiuto ai
lettori on line:
7 – AUMENTO DEI COSTI DELLA
PUBBLICITÀ ONLINE
Visto che sempre più aziende usufruiscono di servizi di web marketing, la
competizione per avere il proprio spazio
sul web si fa sempre più agguerrita. La
principale conseguenza è un aumento
dei costi della pubblicità online in quanto
in particolare Google basa i suoi prezzi
sulla quantità di ricerche per una specifica parola chiave. È una conseguenza
inevitabile che avrà sempre più peso
nei prossimi anni. Sono nate dal 2012
soprattutto all’estero ma anche in italia
piattaforme complete dove è possibile acquistare con pochi click diverse
campagne promozionali. Ne sono un
esempio il sito Magicviral.com, Marketing-seo.it od altri siti similari.
8 – CONTENUTI UNICI E CON ALTO
LIVELLO DI QUALITÀ
Il contenuto di qualità, a differenza degli
altri fattori che abbiamo visto sopra, che
possono anche variare, sarà sempre
INTERNI
una costante per gli anni futuri. Questo
perchè l’unico modo per fare la differenza e quindi poter essere concorrenziali.
Gli scrittori professionisti, saranno sempre più affiancati da produttori di video, e
ci sarà un’alta richiesta di content writer
con conoscenze in delle tematiche molto specifiche.
Un altro tipo di contenuti per cui ci si
attende una crescita nel 2017 è relativo
sempre all’aspetto visuale dei video, ma
reso ancora più reale dalle innovazioni
tecnologiche (vedi l’esempio di Poke-
mon Go).
Sicuramente molti si butteranno in nuove sperimentazioni, approfittando anche
della tecnologia della realtà aumentata.
I brand con budget a disposizione, ad
esempio, potranno utilizzare le riprese
video a 360° che trasformano la visione
in una vera e propria esperienza.
9 – L’IMPORTANZA DELL’ANALISI
DEL CRO
Ritagliare una parte di budget all’analisi del CRO nel 2017 potrebbe essere
quasi più importante che investire nella
pubblicità online, per garantire la conversione del traffico in vendita.
Che cosa si intende per analisi del
CRO?
CRO sta per Conversion Rate Optimization e dovrà essere inclusa in tutti i
siti web e nelle landing page. Servirà a
tenere traccia dei comportamenti degli
utenti sul sito e individuare gli elementi
che producono maggiore conversione
del traffico in vendita.
2017 con alcune brutte sorprese
Luce e gas, pedaggi autostradali, tariffe postali: una raffica
di aumenti è pronta per il 2017 e altre brutte sorprese potrebbero arrivare nel corso dello
stesso anno. A parziale compensazione, risparmi sono invece
attesi dall’abolizione del roaming
europeo per i telefonini, e dal canone Rai. Complessivamente, il
Codacons ha stimato una maggiore spesa media a famiglia di 986
euro, mentre altre associazioni dei
consumatori si fermano 771. Ecco
nel dettaglio come cambieranno le
nostre spese.
Pedaggi autostradali: Dal primo
gennaio l’incremento medio delle
tariffe di pedaggio sull’intera rete
autostradale (calcolato sulla base
dei veicoli-km che si prevede saranno percorsi nell’anno 2017) risulta pari a +0,77%.
Tariffe postali: Spedire raccomandate costerà 50 centesimi
di più, mentre per le assicurate ci sarà un rincaro di 35 centesimi sulle nazionali e di 60 centesimi sulle internazionali.
Per missive, plichi e pacchi si dovranno spendere dai 10 ai
65 centesimi in più.
Luce e gas aumenteranno da gennaio rispettivamente +0,9%
e +4,7%. Ma l’Authority per l’Energia prevede che in un anno
(tra il 1 aprile 2016 e il 31 marzo 2017) spenderemo 8 euro
in meno per la luce e 71 euro in meno per il gas.
I premi per l’assicurazione auto sono fermi da 4 anni. Ora
si prevede un rincaro di +0,6%, ossia all’incirca 10 euro in
più. Dal 15 giugno 2017 scatterà la tariffa unica europea con
l’abolizione del roaming. Finiranno così i costi salatissimi se
si usa il cellulare viggiando in Europa. Dal 2017 il canone
RAI ci costerà all’incirca 10 euro in meno. Non ci sono aumenti nelle ferrovie per i Frecciarossa o gli Intercity, ma le
tariffe dei pendolari sono fissate tramite delibere regionali,
quindi potrebbero esserci variazioni per i residenti di alcune
Regioni. Per l’istruzione (libri, rette scolastiche, cancelleria)
il Codacons prevede un aumento di circa 45 euro. Eventuali
rincari bancari sono di competenza dei diversi istituti di credito, ma le associazioni dei consumatori ritengono che sia in
arrivo una spesa di circa 16 euro in più a famiglia.
Queste le dichiarazioni delle associazioni dei consumatori:
“Ancora una volta l’allarme lanciato dal Codacons sui rincari di
prezzi e tariffe per il 2017 si sono
rivelati corretti”. Lo sostiene il
presidente Carlo Rienzi che poi
avverte: “Ma gli aumenti non si
limitano a quelli entrati in vigore
oggi: nel corso dell’anno ci sarà
un incremento generalizzato di listini e tariffe che determinerà una
stangata stimata, al momento, in
986 euro a famiglia. Il rischio concreto è che le famiglie reagiscano
ai rincari dei prezzi contraendo
ulteriormente i consumi, rimasti
sostanzialmente fermi nel 2016,
con ulteriori danni per l’intera economia italiana”, conclude Rienzi.
A lamentare l’aumento dei costi per i consumatori sono anche Adusbef e Federconsumatori. “Non abbiamo fatto in
tempo a fare le previsioni del 2017 (stangata pari a 771 euro
annui)”, si legge in una nota, “che puntualmente sono arrivati aumenti tariffari che incideranno fortemente sul potere di
acquisto già esausto delle famiglie italiane. Infatti sono stati
comunicati da parte dell’Autorità dell’Energia aumenti tariffarti per luce e gas che scatteranno dal primo di gennaio per
una ricaduta totale di 58 euro ( 53 per il Gas e 5 per la Luce)
annui sulle bollette. E’ di queste ore la decisione dei ministeri
competenti di aumenti tariffari sulle autostrade italiane pari a
+0,77% e che avranno ricadute in termini diretti per le tasche
delle famiglie di 41 euro annui e con la certezza che queste
tariffe si riverbereranno su altri costi come ad esempio il trasporto merci portando tale ricaduta complessiva a 57 euro
annui complessivi. Nel giro di due giorni le nostre previsioni
sulla stangata annua cominciano a essere sottostimate se
solo per luce, gas e autostrade il dato complessivo degli aumenti è di 115 euro”.
In compenso il Consiglio dei ministri ha prorogato fino al 30
giugno il termine (precedentemente fissato al 31 dicembre)
per installare nei condomini i sistemi di termoregolazione e
contabilizzazione del calore.
15
INTERNI
Nuove norme per
il trasporto di bambini
Dal 2017 cambiano le regole in materia di seggiolini delle auto con a bordo
bambini. Un argomento spesso sottovalutato dai genitori, ma importante per
la salvaguardia dell’incolumità dei più
piccoli durante il trasporto in auto. Le
nuove regole vanno ad integrare quanto stabilito dall’art. 172 del Codice della
Strada, al fine di contrastare i rischi di
incidenti stradale con vittime i più piccoli che è un dato in allarmante crescita.
L’art. 172, del Codice della Strada, rubricato “Uso delle cinture di sicurezza e
sistemi di ritenuta per bambini” precisa
che “I bambini di statura inferiore a 1,50
m devono essere assicurati al sedile
con un sistema di ritenuta per bambini,
adeguato al loro peso, di tipo omologato
16
secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della
Commissione economica per l’Europa
delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie”.
Le modifiche da apportare saranno proprio le normative stabilite dal Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, ossia
le R44/04 e R129 (i-size) che riguardano i parametri per la scelta del modello
di seggiolino più adatto per i bambini,
valutandone il peso e l’altezza.
La prima fase della normativa (da gennaio 2017) è disciplinata dalla direttiva
ECE R44-04, e prevede che i bambini
al di sotto dei 125 centimetri di altezza
dovranno viaggiare in auto utilizzando
un apposito rialzo con schienale che
consentirà una migliore disposizione
della cintura sulle spalle e sul torace del
bambino. Invece, i rialzi senza schienale saranno permessi solo per i bambini
al di sopra dei 125 centimetri di altezza
e i modelli già in vendita per bambini al
di sotto di quest’altezza rimarranno in
commercio per un periodo limitato. Non
è dato però sapere a quale gruppo di
peso si applicherà la normativa in quanto si fa riferimento solamente all’altezza
del bambino.
A partire dall’estate 2017, infatti, entrerà in vigore la modifica alla normativa europea R129-02 e non sarà più
consentita la vendita di seggiolini auto
senza schienale. Inoltre, non sarà più
INTERNI
obbligatorio il sistema ISOFIX destinato
ai bambini da 100 a 150 cm di altezza
che dunque potranno viaggiare con le
modalità di installazione preferite dai
genitori. Per chi viaggia all’estero con
i bambini è bene conoscere i parametri
di riferimento per le regole sui passeggini auto. In Italia, tale parametro resta
fissato a 150 cm.
Verrà sanzionato chiunque non rispetta
l’obbligo di dotarsi di seggiolini d’auto e
non si adegua alle nuove regole previste per il 2017. In particolare, chi non
farà uso dei dispositivi di ritenuta, cioè
delle cinture di sicurezza e dei sistemi
di ritenuta per bambini, sarà soggetto
alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 euro a 323
euro.
Quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al
momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Quando il
conducente sia incorso, in un periodo di
due anni, in una delle violazioni di cui al
presente comma per almeno due volte,
all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della
sospensione della patente da quindici
giorni a due mesi.
Secondo quanto riportano alcuni siti
di studi legali anche chi, pur facendo
uso dei dispositivi di ritenuta, altera od
ostacola il normale funzionamento degli
stessi, sarà assoggettato alla sanzione amministrativa di una somma da 40
euro a 162 euro.
Anna Teprani
Incidenti d’auto in aumento
Incidenti d’auto in aumento anche nel 2016. L’esperto Vincenzo Di Michele lancia il grido d’allarme: “Ok a sistemi anti-sonno e scatole nere ma urge riformare il sistema delle
patenti. No alla sola patente B per i conducenti di camper
e auto con rimorchi, si alla formazione continua e patenti
speciali per le macchine agricole”
Roma, 11 gennaio 2016 – Sono in continuo aumento gli incidenti stradali in Italia. Dai dati diffusi dalle forze dell’ordine
risulta che nel 2016 gli incidenti d’auto sono stati ben 78.836,
lo 0,8% in più rispetto al 2015. In aumento anche i feriti, ben
50.472, con un 0,7% in ppiù rispetto al 2015 mentre i morti
sono stati 1.620, 76 in meno dell’anno precedente. Nel caso
delle morti le tecnologie di protezione e sicurezza presenti
nei modelli di auto più recenti hanno determinato un lieve
calo, ma il numero dei decessi rimane comunque sempre
molto alto.
Nonostante i vari provvedimenti insomma, presi di anno in
anno, gli incidenti non diminuiscono ma anzi continuano ad
aumentare.
Per assicurare maggiore sicurezza sulle strade tra le novità
in agenda per il 2017 del Codice della Strada vi sono allo
studio diversi provvedimenti tra cui il sistema anti-sonno, la
scatola nera obbligatoria ed una regolamentazione più severa e specifica per l’uso degli smartphone in auto.
“Per fermare le stragi ci sarebbe molto da dire e soprattutto
da fare in materia anche per quanto riguarda le patenti” ci
spiega Vincenzo Di Michele, scrittore e giornalista esperto
della tematica, collaboratore e consulente delle più importanti riviste del settore trasporti, mezzi pesanti e macchine
agricole.
“Bisognerebbe partire innanzitutto dalla cultura del guidatore: un patentato oggi, dopo aver conseguito la patente, non viene più sottoposto ad alcun tipo di test
o prova, salvo in casi di ritiro della patente stessa.
Dovrebbe essere prevista invece una formazione continua
e corsi di guida sicura obbligatori, per far capire ai guidatori come governare veramente un mezzo in ogni occasione
imprevista come acqua, ghiaccio, neve o un ostacolo imprevisto sulla strada” denuncia Di Michele, autore del libro
“Guidare Oggi”.
“Dovrebbe poi essere necessaria la patente di categoria “C”
per la guida dei camper che sono dei mezzi pesanti a tutti
gli effetti, basta guardarli per strada, sono delle vere e proprie case viaggianti, che oggi però possono essere guidati
con la sola patente “B”, e dovrebbe essere resa obbligatoria
la patente ”E” per i conducenti di automobili che trainano
rimorchi, anche se leggeri, perché questi ingenerano delle
problematiche che richiedono una maggiore perizia del conducente” commenta Di Michele.
“La mancata conoscenza tecnica dei veicoli pesanti e maggiorati è un elemento essenziale per prevenire gli incidenti
stradali. Un carico mal distribuito, un’imperizia di traiettoria,
una mancata cognizione sulla segnaletica specifica e indicazioni su come evitare tamponamenti attraverso lo studio
della distanza di sicurezza, sono concetti di vitale importanza” continua ancora Di Michele.
“Infine considerando l’evoluzione tecnologica e l’aumento di
massa e dimensioni delle macchine agricole si è riscontrata
anche per questi mezzi una maggiore complessità di guida.
Sarebbe necessaria quindi anche una patente speciale per
guidare i mezzi agricoli visto che oggi, in base al Codice
della Strada, è sufficiente la sola patente di categoria B per
poter circolare con le macchine agricole su strada” conclude
Di Michele.
17
ECONOMIA
Situazione contabile consolidata
dell’Eurosistema al 23 dicembre 2016
Voci non relative a operazioni di
politica monetaria
Nella settimana terminata il 23 dicembre la
voce 1 dell’attivo, relativa alle disponibilità e
ai crediti in oro, è rimasta invariata.
La posizione netta dell’Eurosistema in valuta
estera si è ridotta di EUR 1,1 miliardi, raggiungendo EUR 277,8 miliardi.
Nel corso della settimana l’Eurosistema non
ha condotto operazioni finalizzate all’immissione di liquidità nel quadro dell’accordo
permanente di swap che la Banca centrale
europea ha concluso con il Federal Reserve
System.
I titoli negoziabili detenuti dall’Eurosistema
non connessi ai fini della politica monetaria
sono diminuiti di EUR 0,2 miliardo, portandosi a EUR 322,9 miliardi. Le banconote
in circolazione si sono accresciute di EUR
9,4 miliardi e sono state pertanto iscritte per
EUR 1.126,7 miliardi. Le passività verso le
amministrazioni pubbliche hanno mostrato
un calo di EUR 35,8 miliardi, collocandosi a
EUR 133,1 miliardi.
Voci relative a operazioni di
politica monetaria
Il rifinanziamento netto dell’Eurosistema a
favore di enti creditizi è aumentato di EUR
37,9 miliardi, situandosi a EUR 166,9 miliardi. Mercoledì 21 dicembre è giunta a
scadenza un’operazione di rifinanziamento
principale (voce 5.1 dell’attivo) per EUR 36,8
miliardi ed è stata regolata una nuova operazione per EUR 32,9 miliardi con scadenza a
una settimana.
Nel corso della settimana è giunta a scadenza un’operazione di rifinanziamento a più
lungo termine di EUR 4,6 miliardi ed è stata
regolata una nuova operazione per EUR 2,7
miliardi. Inoltre, un ammontare di EUR 14,2
miliardi erogato nel quadro della prima serie
di operazioni mirate di rifinanziamento a più
lungo termine (OMRLT-I) è stato rimborsato
prima della scadenza. In aggiunta, è stata
regolata la terza asta della seconda serie
di operazioni mirate di rifinanziamento a più
lungo termine (OMRLT-II) per un importo di
EUR 62,2 miliardi con scadenza a 1.456
giorni.
Il ricorso alle operazioni di rifinanziamento
marginale è ammontato a EUR 0,4 miliardi,
rispetto a EUR 0,1 miliardi della settimana
precedente, mentre i depositi presso la banca centrale (voce 2.2 del passivo) sono stati
pari a EUR 422,9 miliardi, a fronte di EUR
418,4 miliardi della settimana precedente.
I titoli detenuti dall’Eurosistema ai fini della
politica monetaria (voce 7.1 dell’attivo) hanno evidenziato un incremento di EUR 15,5
miliardi, collocandosi a EUR 1.659,5 miliardi.
La tavola seguente riporta la scomposizione
dettagliata della voce 7.1 dell’attivo nei diversi portafogli. Tutti i portafogli sono contabiliz-
zati al costo ammortizzato.
Portafogli dei titoli detenuti ai fini
della politica monetaria
Valore rilevato al 23 dicembre 2016: variazioni rispetto al 16 dicembre 2016 – acquisti;
Variazioni rispetto al 16 dicembre 2016 - rimborsi
Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite 1: EUR 12,8 miliardi - EUR 0,2 miliardi
Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite 2: EUR 6,9 miliardi - EUR 0,1 miliardi
Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite 3: EUR 204,1 miliardi +EUR 0,4 miliardi - EUR 0,2 miliardi
Programma di acquisto di titoli garantiti da
attività: EUR 23,0 miliardi + EUR 0,1 miliardi
- EUR 0,2 miliardi
Programma di acquisto per il settore societario: EUR 51,2 miliardi +EUR 0,6 miliardi Programma di acquisto per il settore pubblico: EUR 1.259,4 miliardi +EUR 15,1 miliardi
Programma per il mercato dei titoli finanziari:
EUR 102,0 miliardi - Conti correnti degli enti creditizi dell’area
dell’euro: a seguito di tutte le operazioni, la
del passivo, relativa ai conti correnti detenuti
dagli enti creditizi presso l’Eurosistema, è aumentata di EUR 51,2 miliardi e viene pertanto esposta per EUR 930,9 miliardi.
(fonte Banca Centrale Europea)
Limite al contante
A seguito dell’entrata in vigore della legge 208/2015 il limite
di denaro che può essere utilizzato in contanti per eseguire
le transazioni - si legge sul sito di informazione giuridica
studiocataldi.it - è stato innalzato a 3.000 euro. Non ci sono
limiti alle somme che possono essere prelevate o versate
da un utente presso un istituto di credito, ma il limite di
3.000 euro si pone per quanto riguarda le operazioni che
possono essere compiute verso un soggetto terzo, poiché
in tal caso si rivelerebbe necessario usare forme di pagamento come il bonifico o la carta di credito ecc. (strumenti
che siano comunque tracciabili).
La legge di stabilità del 2016 ha fissato il divieto di trasferimento di denaro contante, di libretti di deposito bancari o postali al portatore oppure di titoli al portatore in euro
o in valuta estera, realizzato a qualsiasi titolo tra soggetti
diversi, se le predette somme eccedano i 3.000 euro. In
virtù della nuova normativa - si legge - risultano dunque
ammissibili, anche se dovessero essere superiori a 3.000
euro, tutta una serie di operazioni, tra le quali i prelievi o i
18
versamenti in contanti effettuati presso gli sportelli bancari
o postali poiché non sono effettuate verso un soggetto terzo ma nei confronti di un intermediario abilitato (e rimangono comunque nella disponibilità del titolare); i pagamenti
rateali, purché risultino da un piano di ammortamento che
sia stato previamente accordato tra le parti e che risulti comunque da un documento scritto (o anche nella fattura);
l’acconto o la caparra.
Anche i prelievi di somme superiori ad euro 3.000 possono
essere concessi dall’istituto bancario o postale. Fermo restando che l’addetto potrebbe, al momento dell’operazione,
richiedere le motivazioni che abbiano indotto al prelievo.
Successivamente - spiega l’avvocato Paolanti - potrebbe
essere inoltrata la comunicazione all’Unione Informazione Finanziaria (UIF), organo di natura amministrativa. Se
l’ente ha il fondato sospetto che il denaro prelevato possa
essere impiegato per finalità di riciclaggio può trasmettere
le informazioni alla Procura della Repubblica.
Ulna Leminarsk
ECONOMIA
Ricapitalizzazione del
Monte dei Paschi di Siena
La differenza tra l’apporto di capitale
previsto per il Monte dei Paschi di Siena in base alla “soluzione di mercato” (5
miliardi di euro) e quello richiesto dalla
“ricapitalizzazione precauzionale” dello
Stato (8,8 miliardi) dipende dai diversi
presupposti e obiettivi delle due misure,
che implicano metodi di calcolo differenti
e determinano risultati anch’essi diversi.
La “soluzione di mercato” si rivolgeva ai privati e aveva come obiettivo la
drastica riduzione del rischio di credito
della banca, garantendo così la stabilità
della banca a fronte dell’esito negativo
della prova di stress resa pubblica nel
luglio 2016 dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). Essa prevedeva l’integrale
cessione dei crediti “in sofferenza” e
l’aumento del livello di svalutazione delle “inadempienze probabili”. Il costo di
queste operazioni veniva calcolato in 5
miliardi, di cui, all’incirca, 3 per coprire
la perdita derivante dalla cessione delle
sofferenze e 2 per aumentare il tasso di
copertura delle inadempienze probabili.
La “ricapitalizzazione precauzionale”
(precautionary recapitalisation) è una
misura prevista dalla normativa europea (Bank Recovery and Resolution
Directive, BRRD) in casi eccezionali,
per rimediare a una grave perturbazione dell’economia di uno Stato membro
e preservare la stabilità finanziaria. In
tali casi è ammesso, per rafforzare il
patrimonio di una banca, un sostegno
pubblico straordinario, di natura cautelativa e temporanea, a condizione che la
banca sia solvibile e che l’intervento sia
approvato in base alle regole sugli aiuti
di Stato. Queste ultime prevedono che
l’intervento dello Stato può essere effettuato solo dopo aver convertito in azioni le obbligazioni subordinate (principio
di “condivisione degli oneri” o burden
sharing). Qualora le obbligazioni subordinate siano state vendute a clientela
al dettaglio (retail) non rispettando corrette regole di trasparenza, è possibile
attenuare gli effetti dell’applicazione del
principio di “condivisione degli oneri”.
L’ammontare di capitale “precauzionale”
che una banca può chiedere allo Stato è
quello necessario a coprire il fabbisogno
patrimoniale che deriva dallo scenario
avverso di una prova di stress. Nel caso
della Banca Monte dei Paschi di Siena
tale fabbisogno è stato valutato dalla
BCE in 8,8 miliardi ed è riferito alla prova
di stress resa pubblica dall’EBA.
Tale ammontare è stato determinato considerando l’esito della prova di
stress in condizioni avverse (per il Monte dei Paschi un coefficiente relativo al
patrimonio di vigilanza di migliore qualità
– CET1 ratio – negativo e pari a -2,44
per cento) e calcolando l’ammontare necessario per riportare il CET1 ratio all’8
per cento e il Total capital ratio all’11,5
per cento, come deciso in una apposita
riunione dal Consiglio di vigilanza della
BCE.
Nel dettaglio, alla determinazione degli
8,8 miliardi richiesti si arriva considerando i seguenti due fabbisogni:
• 6,3 miliardi occorrono per riallineare il CET1 ratio alla soglia dell’8 per
cento (tenendo conto dell’abbattimento prima e della parziale ricostituzione poi delle soglie di esenzione
per la deduzione degli elementi negativi del patrimonio); di questi 6,3
miliardi, circa 4,2 sarebbero coperti
dal burden sharing dei titoli subordinati e circa 2,1 sarebbero forniti
dallo Stato;
• altri 2,5 miliardi sono necessari per
raggiungere la soglia di Total capital ratio (TCR) dell’11,5 per cento,
per compensare il venir meno, per il
burden sharing, dei titoli subordinati (strumenti patrimoniali di minore
qualità) computati nel Total capital.
Fatte salve successive e più puntuali
verifiche, l’onere immediato per lo Stato
sarebbe quindi pari a circa 4,6 miliardi
(2,1 per coprire il primo fabbisogno e 2,5
per coprire il secondo); a esso va aggiunto il successivo ristoro dei sottoscrittori retail (circa 2 miliardi, da verificare in
base allo status dei sottoscrittori e all’effettiva volontà di adesione alla proposta
di compensazione da parte dello Stato),
per un totale complessivo di circa 6,6
miliardi. L’onere a carico dei soggetti diversi dallo Stato, invece, sarebbe pari a
circa 2,2 miliardi. Il costo totale, pertanto, si commisura a 8,8 miliardi.
Salvatore Federici
19
ECONOMIA
ABF - Arbitrato Bancario Finanziario
È un’ulteriore opportunità di tutela rispetto a quella offerta dal Giudice ordinario· Il procedimento si svolge solo
in forma scritta e non serve
un avvocato· Costa solo 20
euro, che vengono restituiti
in caso di decisione favorevole· Basta compilare il
modulo che trovi su arbitrobancariofinanziario.it · Se la
banca o la società finanziaria non rispettano le pronunce dell’ABF, l’inadempimento
è reso pubblico
Dopo una decisione dell’ABF
si può comunque ricorrere
al Giudice ordinario. Il preliminare ricorso all’ABF –
come anche il tentativo di
mediazione – è la condizione per potersi rivolgere al Giudice. Solo il Giudice
interviene con una decisione definitiva
nel merito delle questioni insorte tra
banche o società finanziarie e i clienti·
Accerta i fatti e individua le responsabilità.
Se si ha un problema con una banca o
con una società finanziaria ci si deve
rivolgere al loro ufficio reclami, che dovrà rispondere entro 30 giorni. Se non
si è soddisfatti, o non si è ricevuto risposta, un esposto da inviare alla Banca d’Italia. Non è richiesta l’assistenza
di un legale, basta compilare il modulo
che si trova nel sito www.bancaditalia.
it. La Banca d’Italia trasmette copia
dell’esposto alla banca o alla società
finanziaria sollecitandole a rispondere
tempestivamente al reclamante.
L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), è
un sistema di risoluzione stragiudiziale
delle controversie tra i clienti e le banche o gli altri intermediari finanziari.
È un sistema alternativo, più semplice,
rapido ed economico rispetto al ricorso
al giudice anche perché non prevede la
necessità di assistenza legale da parte
di un avvocato.
È un sistema “stragiudiziale”
perché la risoluzione delle
controversie avviene al di
fuori del processo ordinario.
L’ABF è un organismo indipendente e imparziale nei
compiti e nelle decisioni,
sostenuto nel suo funzionamento dalla Banca d’Italia,
articolato sul territorio nei
Collegi di Bari, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma
e Torino. L’ABF decide secondo diritto, su ricorso del
cliente, chi ha torto e chi ha
ragione in tempi rapidi e con costi di accesso minimi.
Le decisioni non sono vincolanti come
quelle del giudice, ma se l’intermediario
non le rispetta il suo inadempimento è
reso pubblico.
Informazioni sul funzionamento del sistema e sulle modalità di presentazione del ricorso sono disponibili sul sito
dell’Arbitro Bancario Finanziario www.
arbitrobancariofinanziario.it
Piano di garanzia a favore delle PMI
Sottoscritto dal Ministro Padoan, dal V/Presidente della
Commissione Europea, Jyrki Katainen, l’AD di Cassa depositi e prestiti (Cdp), Fabio Gallia, e dal Presidente del Fondo
Europeo per gli Investimenti (FEI) Dario Scannapieco, un
importante accordo di garanzia siglato nell’ambito dell’Investment Plan for Europe (il cosiddetto Piano Juncker) in
favore delle piccole e medie imprese.
Tale accordo attiva la Piattaforma di investimento “EFSI Thematic Investment Platform for Italian SMEs”, prima in Europa
ad essere promossa dal Gruppo BEI insieme a un Istituto
Nazionale di Promozione come Cdp. Le piattaforme di investimento sono uno strumento di cooperazione tra diverse
tipologie di investitori nell’ambito del Fondo Europeo per gli
Investimenti Strategici (EFSI), in particolare tra gli Istituti Nazionali di Promozione e il Gruppo BEI.
L’operazione pone le basi per l’implementazione di una serie
di iniziative di garanzie e risk-sharing in grado di attivare investimenti da parte delle Pmi per oltre 6 miliardi di euro. Cdp
e FEI-Gruppo BEI confermano quindi il loro pieno sostegno
alle piccole e medie imprese, attraverso una nuova iniziativa
in grado di garantire l’impiego efficiente delle risorse pubbli-
20
che, nazionali e comunitarie.
Cdp e FEI - facendo leva sulle risorse del Piano Juncker
messe a disposizione grazie al programma europeo COSME
(“Competitiveness of Enterprises and small and medium-sized enterprises”) dedicato al supporto delle PMI - rilasceranno controgaranzie in favore di istituzioni finanziarie, al fine di
facilitare l’accesso al credito delle imprese italiane e sostenere la realizzazione di nuovi investimenti.
Con uno stanziamento complessivo di 225 milioni (112,5 milioni da parte di COSME ed altrettanti messi a disposizione
congiuntamente del Ministero dell’economia e delle finanze
e dalla Cassa depositi e prestiti) si attiverà un effetto moltiplicatore in grado di sostenere un ammontare rilevante di
nuovi investimenti.
Il primo operatore a beneficiare dell’operazione sarà il Fondo
Centrale di Garanzia per le PMI, che acquisirà la contro-garanzia di Cdp e FEI su un consistente portafoglio di nuove
garanzie dirette per un valore massimo di 3 miliardi di euro
ampliando così la propria capacità di sostenere l’accesso al
credito delle imprese italiane.
Teresa Marluce
ECONOMIA
In dicembre si rafforza
il miglioramento di €-coin
€-coin
dicembre
2016
€-coin
e PIL
dell’area
• In dicembre €-coin ha registrato il settimo
incremento consecutivo (0,59 da 0,45 in
novembre), toccando il livello più alto dalla
primavera del 2011.
• L’indicatore ha beneficiato del miglioramento della fiducia di famiglie e imprese
e del contributo positivo derivante dall’au-
mento delle pressioni all’origine sull’inflazione.
• €-coin – sviluppato dalla Banca d’Italia –
fornisce in tempo reale una stima sintetica
del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro. €-coin esprime tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti
più erratiche (stagionalità, errori di misura
e volatilità di breve periodo). €-coin è pubblicato mensilmente dalla Banca d’Italia e
dal CEPR.
• Le prossime date di pubblicazione di
€-coin saranno venerdì 27 gennaio e venerdì 24 febbraio (da confermare).
esempio, gli indici di produzione industriale, i sondaggi congiunturali, gli indicatori di
domanda e gli indici di borsa) da cui viene
estratta l’informazione rilevante per la previsione della dinamica di fondo del prodotto nell’area.
Data la sua tempestività, la stima di €-coin
precede di alcuni mesi l’uscita del dato ufficiale sulla crescita del PIL nell’area rilasciata dall’Eurostat e si caratterizza per le
sue buone proprietà anticipatrici del tasso
di crescita del PIL trimestrale al netto delle
componenti erratiche e di breve periodo.
In particolare, l’indicatore fornisce una stima della dinamica di fondo del PIL con le
seguenti proprietà:
(i) ha frequenza mensile e anticipa di alcuni mesi la stima ufficiale della crescita del
PIL nell’area;
(ii) è immune da oscillazioni di breve periodo e errori di misura che caratterizzano
la crescita trimestrale del PIL, segnalando
così la dinamica di fondo dell’attività nell’area dell’euro.
I valori più recenti dell’indicatore sono riportati nella tavola seguente:
Mese
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
€-COIN
0,45
0,48
0,47
0,34
0,28
0,26
0,29
0,31
0,32
0,34
0,38
0,45
0,59
21
ESTERI
Singapore in crescita nelle tecnologie
e settore medico
In attesa di conoscere i risultati completi
della crescita economica di Singapore
per l’anno 2016, la citta’-stato ha registrato una leggera flessione nel terzo
trimestre. Le attivita’ legate ai servizi
meno tradizionali, quindi bio-tecnologie,
applicativi di softaware, ingegneristica ecc. mantengono le loro posizioni
e riescono a reagire bene ad una congiuntura che presenta alcune criticita’. Altri segmenti in espansione sono
rappresentati dai servizi sociali e medici e dall’offerta formativa/educativa.
anche questi ultimi, sembrano mantenere le loro posizioni e non risentono gli
effetti collaterali della crisi temporanea.
Anche se il settore medico registra
una crescita di quasi il 12% grazie
alla richiesta di impianti e attrezzature, la parte connessa al farmaceutico rimane stazionaria cosi’ come
quella dei trasporti per il segmento
dell’ingegneristica nautica e off-shore.
Gli investimenti nel settore sanitario da parte del Governo continuano con la recente nascita di nuove strutture medico/sanitarie (p.es.
Singapore Cancer Society Rehabilitation Centre e Pearl’s Hill Care Home).
Per l’edilizia il clima continua ad essere
stazionario a seguito di un atteggiamento
molto cauto da parte degli investitori privati.
Un segnale positivo viene dato dal
comparto dell’elettronica, soprattutto i
22
semiconduttori,
che risente della maggiore domanda globale
di “chip” grazie
allo sviluppo di
nuovi
prodotti
anche nella telefonia
mobile.
I servizi finanziari
si sono contratti del 4,7% nel
terzo
trimestre
rispetto a quello precedente. Quelli legati al settore commerciale e degli affari
in senso piu’ allargato hanno mantenuto
le loro posizioni (consulenza operative,
accounting, noleggio attrezzature) mentre tutto il comparto dell’ITC e’ in crescita continua del 4,0% grazie ad una
richiesta di soluzioni innovative in questi campi che provengono da piu’ parti.
Il turismo continua ad essere una voce in
forte ascesa (+10% gli arrivi soprattutto
dalla Cina) e i ricavi degli alberghi segnano importanti numeri positivi (+7,0%).
I flussi turistici in aumento influiscono direttamente su molte vendite al dettaglio di
prodotti di lusso, gioielleria e orologeria,
In termini generali l’incremento e’ stato
dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.
Le previsioni per il 2017 indicano una
crescita possibile del PIL fino al 3% collegata anche ad una crescita globale piu’
sostenuta. Questi indici posititivi potrebbero essere determinati, però, piu’ dai
consumi interni che da importanti investimenti in apparecchiature e impianti.
In sintesi, gli ambiti di sviluppo piu’ promettenti restano quelli dei semi-conduttori e i servizi di ITC anche grazie alla
costituzione del Government Technology
Agency (GovTech) che dovrebbe avviare il progetto Smart Nation Platform
per rendere maggiormente efficiente la
crescita in maniera “intelligente” della
citta’ sia per la parte di trasporti che della gestione burocratico/amministrativa .
Non devono essere trascurate, comunque, le occasioni offerte dall’e-commerce
per molti beni di consume food e non-food.
Per il settore dei macchinari e impiantistica si segnalano le apparecchiature
medicali di avanguardia e la logistica/
imballaggio per la farmaceutica.
ESTERI
Missione economica a Singapore e
Indonesia per le imprese dell’UE del
settore del design contemporaneo
8- 14 marzo 2017
Sono aperte le iscrizioni presso il sito dell’UE alla missione
economica organizzata dall’UE e che si svolgera’ nella
Singapore Expo Hall nei gg 9-11.03 ( in concomitanza con
la International Furniture Fair – IFFS) e nel Trade Mart
Building (GPN) nei gg 13-14.03 di Jakarta parallelamente
Indonesia International Furniture Expo – IFEX.
Le aziende interessate possono rivolgersi direttamente al
sito dell’UE per sottoporre la propria candidatura.
Elenchiamo, inoltre, alcune manifestazioni fieristiche che si
svolgeranno a Singapore nel corso dei primi mesi dell’anno.
4 – 7 April 2017
MTA – Manufacturing Technology Asia 2017
Singapore Expo
4 – 7 April 2017
Metrology Asia 2017
Singapore Expo
Held alongside MTA, Metrology Asia is a dedicated area
featuring the top metrology players specializing in cutting-edge test and measurement technologies and solutions.
23 – 25 May 2017
CommunicAsia 2017
Marina Bay Sands, Singapore
CommunicAsia brings to light, the latest smart technologies, innovations and solutions that shape today’s disruptive
and hyper-connected world.
23 – 25 May 2017
BroadcastAsia 2017
Marina Bay Sands, Singapore
BroadcastAsia is Asia’s largest industry event for the
film, TV and entertainment industries. Its comprehensive
showcase spans the entire broadcasting value chain from
acquisition to post production and delivery.
La UE lavora con la BEI per
stimolare gli investimenti
Un anno dopo l’adozione del pacchetto
sull’economia circolare la Commissione
riferisce oggi sull’avanzamento e sui risultati delle principali iniziative del suo
piano d’azione del 2015.
Insieme alla relazione la Commissione
ha inoltre:
· adottato oggi ulteriori misure per istituire, di concerto con la Banca europea
per gli investimenti, una piattaforma per
il sostegno finanziario all’economia circolare che riunirà investitori e innovatori;
· pubblicato orientamenti per gli Sta-
ti membri su come convertire i rifiuti in
energia;
· proposto un miglioramento mirato della
legislazione relativa a determinate sostanze pericolose presenti nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Sfruttando lo slancio del piano di investimenti per l’Europa che, a fine 2016,
aveva già permesso di mobilitare investimenti per 164 miliardi di EUR. La piattaforma per il finanziamento dell’economia circolare permetterà di rafforzare il
collegamento tra gli strumenti esistenti,
quali il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) e l’iniziativa InnovFin - Finanziamento dell’UE per l’innovazione finanziata da Orizzonte 2020
ed eventualmente mettere a punto nuovi
strumenti finanziari per progetti nell’ambito dell’economia circolare. La piattaforma riunirà la Commissione, la BEI,
le banche nazionali di promozione, gli
investitori istituzionali e altri portatori di
interessi, farà conoscere le opportunità
di investimento nell’economia circolare
e diffonderà le migliori pratiche presso
23
ESTERI
possibili promotori, analizzandone i progetti e le esigenze finanziarie e fornendo
consulenze sulla strutturazione e le possibilità di finanziamento.
La comunicazione della Commissione
sul ruolo dei processi “dai rifiuti all’energia” nell’economia circolare, presentata
oggi, permetterà di massimizzare i benefici di questa piccola ma innovativa
componente del mix energetico nazionale. Essa fornisce agli Stati membri
orientamenti per trovare il giusto equilibrio nelle capacità di termovalorizzazione, mettendo in luce il ruolo della gerarchia dei rifiuti che classifica le opzioni di
gestione dei rifiuti in funzione della loro
sostenibilità e assegna assoluta priorità
alla prevenzione e al riciclaggio. Essa
contribuisce a ottimizzare il loro contributo all’Unione dell’energia e a valorizzare le opportunità di partenariati transfrontalieri, laddove ciò sia appropriato
e in linea con i nostri obiettivi in campo
ambientale.
Il pacchetto adottato oggi dalla Commissione contiene inoltre una proposta
per aggiornare la legislazione che limita
l’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed
elettroniche (la direttiva RoHS). La proposta intende favorire la sostituzione dei
materiali pericolosi al fine di rendere più
conveniente il riciclaggio dei componenti. I cambiamenti proposti faciliteranno
ulteriormente le operazioni sul mercato
dell’usato (ad es., la rivendita) e la riparazione delle apparecchiature elettriche
24
ed elettroniche. Si stima che tali misure
ci consentiranno di evitare la produzione di più di 3000 tonnellate di rifiuti pericolosi per anno nell’UE e di risparmiare
energia e materie prime. Soltanto nel
settore della sanità il risparmio sui costi
è quantificabile in 170 milioni di EUR.
Infine, nella sua relazione sui progressi
conseguiti nell’ultimo anno, la Commissione elenca le misure principali adottate in ambiti quali i rifiuti, la progettazione
ecocompatibile, i rifiuti alimentari, i fertilizzanti organici, le garanzie per i beni di
consumo, l’innovazione e gli investimenti. I principi dell’economia circolare sono
stati gradualmente integrati nelle migliori
pratiche dell’industria, negli appalti verdi, nell’uso dei fondi della politica di coesione e, mediante nuove iniziative, nei
settori idrico e della costruzione. Per
attuare sul terreno la transizione verso
l’economia circolare, la Commissione
invita inoltre il Parlamento europeo e il
Consiglio a procedere all’adozione delle
proposte in materia di legislazione sui rifiuti in linea con la Dichiarazione comune sulle priorità legislative dell’UE per il
2017. Per il prossimo anno la Commissione si impegna a conseguire ulteriori
risultati sulla base del piano d’azione
per l’economia circolare, mediante, tra
l’altro, una strategia sulle materie plastiche, un quadro di monitoraggio per
l’economia circolare e una proposta per
promuovere il riutilizzo dell’acqua.
Contesto
Il 2 dicembre 2015 la Commissione ha
adottato un ambizioso pacchetto sull’economia circolare composto da un piano d’azione dell’UE con misure relative
all’intero ciclo di vita dei prodotti: dalla
progettazione, all’approvvigionamento,
alla produzione e al consumo fino alla
gestione dei rifiuti e al mercato delle materie prime secondarie.
Il passaggio a un’economia più circolare, foriero di grandi opportunità per l’Europa e i suoi cittadini, rappresenta una
parte significativa dei nostri sforzi per
modernizzare e trasformare l’economia
europea, orientandola verso una direzione più sostenibile. L’economia circolare
offre alle imprese la possibilità di realizzare vantaggi economici considerevoli e
di diventare più competitive. Consente
di realizzare significativi risparmi di energia e benefici per l’ambiente, crea posti
di lavoro a livello locale e offre opportunità di integrazione sociale ed è strettamente correlato alle priorità dell’UE in
materia di posti di lavoro, crescita, investimenti, agenda sociale e innovazione
industriale.
Per illustrare i principali risultati fin qui
ottenuti e discutere con i portatori di interessi degli obiettivi futuri, la Commissione e il Comitato economico e sociale
europeo organizzano una conferenza
sull’economia circolare che si terrà il
9-10 marzo 2017. In tale occasione sarà
annunciata la creazione di una piattaforma dei portatori di interessi dell’economia circolare.
Carlo Ceccarelli
ESTERI
Piano di investimenti per l’Europa:
360 milioni di Euro per le PMI italiane
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI),
Artigiancredito Toscano (ACT) e cinque
enti garanti (“confidi”), hanno firmato un
accordo quadro in Italia nel contesto del
programma COSME della Commissione
europea. Tale transazione beneficia del
sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che rappresenta
il fulcro del Piano di investimenti per l’Europa.
Grazie al supporto finanziario della Commissione europea, il FEI fornisce una
controgaranzia che consente all’ACT di
concedere, insieme ai cinque “confidi”,
360 milioni di Euro in garanzie a piccole
e medie imprese (PMI) dell’Italia settentrionale e centrale nei prossimi tre anni. Si
prevede che in tal modo oltre 10.000 PMI
italiane avranno accesso a finanziamenti
che altrimenti non sarebbero stati per esse
disponibili.
Le parti firmatarie dell’accordo sono, oltre
all’ACT come entità di coordinamento, i
seguenti “confidi”: Italia Comfidi Scrl (IC),
FidiToscana Spa (FT), Neafidi SC (NF),
Cooperfidi Italia SC (CI) e Artigianfidi Vicenza SC (AV).
ACT ha commentato: “Questo accordo
quadro è esattamente ciò a cui puntavamo.
Consentirà infatti a molte delle nostre PMI
associate in Toscana di migliorare il proprio
accesso ai servizi finanziari delle banche
attraverso le garanzie fornite dal FEI. Con
il FEI condividiamo gli stessi obiettivi e lavoriamo insieme per il consolidamento e lo
sviluppo del sistema delle piccole imprese
nel territorio della Toscana.”
Il FEI: informazioni quadro
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI)
fa parte del gruppo della Banca europea
per gli investimenti. Il FEI elabora e sviluppa strumenti di capitale di rischio e di
capitale di crescita, strumenti di garanzia
e di microfinanza destinati specificamente
a questo segmento di mercato. In questo
ruolo il FEI promuove gli obiettivi dell’UE
nei settori dell’innovazione, della ricerca e
dello sviluppo, dell’imprenditorialità, della
crescita e dell’occupazione.
Il piano di investimenti per l’Europa mira
ad aumentare gli investimenti europei in
modo da promuovere la crescita e creare
posti di lavoro attraverso un uso più intelligente delle risorse finanziarie sia esistenti
sia nuove, la rimozione degli ostacoli agli
investimenti, una maggiore visibilità e assistenza tecnica ai progetti di investimento. Il
Piano di investimenti sta già producendo risultati. Si prevede che i progetti ed accordi
approvati fino ad oggi per il finanziamento
a titolo del FEIS mobilitino oltre 164 miliardi di Euro in investimenti complessivi in 28
Stati membri e sostengano oltre 388.000
PMI. La Commissione europea ha proposto, il 14 settembre 2016, di estendere
il FEIS, potenziandolo e aumentandone
la durata, nonché sfruttando i suoi punti di
forza.
COSME: informazioni quadro
COSME è il programma dell’UE per la
competitività delle imprese e le PMI per il
periodo 2014 – 2020 e con un bilancio di
2,3 miliardi di EUR. Almeno il 60 % delle
risorse del programma sarà destinato ad
agevolare l’accesso delle PMI ai finanziamenti in Europa, tramite due strumenti finanziari. Lo strumento di garanzia dei
prestiti del programma COSME fornisce
garanzie e controgaranzie alle istituzioni finanziarie per aiutarle a erogare nuovi
prestiti e finanziamenti tramite leasing alle
PMI. Lo strumento prevede anche la cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi
alle PMI. Attraverso lo Strumento di capitale di rischio per la crescita, il programma
COSME fornisce capitale di rischio a fondi
di investimento destinati principalmente a
piccole e medie imprese che si trovano in
fase di espansione e crescita. Il programma COSME si fonda sul successo del programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP), che, tra il 2007 e il 2013
ha contribuito a mobilitare oltre 20 miliardi
di EUR di prestiti e 3 miliardi di EUR di capitale di rischio a favore di oltre 384.000
PMI in Europa.
Le imprese possono contattare le istituzioni finanziarie selezionate del loro paese per accedere ai finanziamenti dell’UE:
http://www.access2finance.eu/.
Carlo Ceccarelli
Cena di Natale in famiglia
In un periodo pieno di incertezze come quello attuale non
c’è da stupirsi se il ritorno al pranzo di Natale in famiglia riscuote un così ampio consenso da parte degli italiani. Per
le festività del 2016 ben 9 italiani su 10 hanno infatti optato
per il tradizionale pranzo parentale, complici molteplici fattori
tra cui la paura degli attentati, la deflazione ma soprattutto
la propensione degli italiani alla gestione sempre più attenta
del portafoglio familiare.
A confermarlo anche i professionisti del settore, come ad
esempio il dr. Riccardo Fornasier, food and beverage manager e titolare del brand italiano Vignantica con all’attivo
120 punti vendita dedicati al suo vino, che ci ha informato
su come sono andate le vendite delle festività natalizie del
2016 e su qual’è il trend dei consumi del food and beverage
Made in Italy.
25
ESTERI
In Russia schiaffi alle donne? Si può
La chiamano la “legge sugli schiaffi”, per
le donne è invece un “incoraggiamento
ai tiranni in casa”. Dopo la scontata approvazione di stamattina in terza lettura,
la legge che depenalizza le violenze domestiche in Russia passerà al Senato e
poi sul tavolo del presidente russo Vladimir Putin e diventerà presto effettiva.
Picchiare mogli e figli non sarà più reato.
Il testo rimuove dal Codice penale russo
il reato di “percosse in famiglia” declassandolo a un illecito amministrativo punibile con
un’ammenda tra i 5mila
e i 30mila rubli (80-470
euro), l’arresto da 10 a
15 giorni o 60-120 ore di
servizio civile. La violenza domestica resterà un
crimine punibile con due
anni di carcere solo nel
caso in cui venga ripetuta più volte nello stesso
anno o sia motivata da
odio o teppismo. Il crimine
ritorna inoltre nell’ambito
delle “azioni giudiziarie
private”, dove spetta alla
vittima raccogliere le prove e denunciare l’abuso.
La trsi di fondo: non sono
affari di Stato. La tesi di
fondo dei promotori del disegno di legge è che ciò
che succede tra le pareti
domestiche non sia affare
dello Stato. Per gli oppositori invece legittimizza
gli abusi. Il dibattito in
seno al Paese è iniziato
nel luglio scorso quando il governo ha recepito
una sentenza della Corte
suprema depenalizzando
le percosse che non provocano danni fisici, ma
non nel caso in cui siano
inflitte a familiari. La Russia infatti è uno dei tre Paesi in Europa
e Centrasia che non ha leggi specifiche
sulla violenza domestica, ma la considera una forma di “assalto”, ignorando così il fatto che mogli e figli sono le
vittime più vulnerabili. La mossa del
governo allora piacque alla società civile, ma irritò Chiesa ortodossa e politici
conservatori. Molti, in testa la senatrice
Elena Mizulina, già autrice della legge
contro la propaganda gay, obiettarono
che così un genitore avrebbe rischiato
26
il carcere solo per una sculacciata, “tradizionale mezzo di educazione russo”.
Putin: “Meglio non esagerare con le
punizioni”. Incalzato da un giornalista
durante la conferenza annuale a fine
dicembre, Putin era infine capitolato dicendo: “Così si distruggono le famiglie.
Meglio non esagerare con la punizione.
Non fa bene”. Dopo questa dichiarazione il testo che depenalizza “le percosse che non causano danni duraturi”
proposto da Mizulina ha avuto un iter
tutto in discesa. Soddisfatto Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma:
la legge – ha detto – aiuterà a costruire
“famiglie forti”. E rassicurati i tanti genitori che temevano che la polizia potesse
abusare del potere di intervenire nelle
loro faccende domestiche o che lo Stato potesse controllare i loro metodi di
educazione. “La famiglia è un ambiente
delicato dove bisogna risolvere le cose
da sé”, sostiene Maria Mamikonian, a
capo di un movimento di genitori che ha
raccolto firme a sostegno della misura.
Le statistiche. Non la pensa così Irina
Matvienko, presidente della Fondazione
“Anna Center”, l’unica linea amica contro
le violenze domestiche aperta in Russia.
“Le percosse in famiglia non sono un
valore tradizionale, sono un crimine”, sostiene. Nel 2016 la linea ha ricevuto oltre
5mila telefonate, benché sia operativa
solo dalle 7 del mattino alle 9 di sera.
Ma oltre il 70 percento delle
donne che hanno chiamato
non ha mai denunciato gli
abusi alla polizia. “La legge
esonera i tiranni in casa”,
le fa eco Maria Mokhova,
direttrice del centro per le
vittime di abusi “Sorelle”.
“Il messaggio – prosegue
– è: non puniamo chi pesta
i familiari, solo perché ha il
diritto di farlo”. Le statistiche ufficiali sono impietose:
mostrano che il 40% di tutti i crimini violenti avviene
tra le pareti domestiche.
Ma, secondo le ricerche
indipendenti, lo scenario
è persino peggiore: per
un rapporto delle Nazioni
Unite del 2010, 40 donne
al giorno e 14mila l’anno
vengono uccise in Russia da mariti o compagni,
mentre 600mila subiscono
abusi domestici. Del resto,
un sondaggio di Vtsiom ha
rivelato che il 19 percento
dei russi pensa apertamente che picchiare moglie
e figlio sia “accettabile”.
La mobilitazione. Contro il
progetto di legge si è mossa la “Human Rights Watch”, una petizione in rete
ha raccolto oltre 200mila
firme ed è intervenuto persino il segretario del Consiglio d’Europa
Thorbjorn Jagland inviando una lettera
ai leader delle due Camere. Migliaia di
persone
erano attese sabato 28 in piazza Bolotnaya – già teatro delle oceaniche manifestazioni del 2011 – per protestare, ma
il municipio ha però negato loro l’autorizzazione. Ora gli organizzatori sperano di
riuscire a indire una nuova manifestazione per il 4 febbraio.
Elena Borissova
AGRIZOOTECNICA
L’olio extravergine piace
nel Sol Levante
Cresce l’interesse dei giapponesi per la
dieta mediterranea e soprattutto per le
note proprietà del pregiato olio extravergine d’oliva.
Una folta delegazione di importatori alimentari del Giappone sono arrivati in Italia, e sono stati in Puglia dove hanno
visitato alcuni impianti di oliveti e alcuni
stabilimenti per la trasformazione, la lavorazione e l’imbottigliamento dell’olio di
oliva extravergine.
L’incontro tra la domanda e l’offerta, del
prodotto made in italy, è stato promosso
dall’Associazione Nazionale Produttori di
Olive. La visitadei bayers giapponesi si
28
è svolto nell’ambito di un vasto programma di iniziative promozionali tendente a
sconfiggere il “taroccato - made in italy”.
E’ necessario, infatti, battere il prodotto
chevenell’etichetta la scritta “Olio extravergine di oliva” dopo e di seguito: “
prodotto con la tecnologia made in italy”;
ingenerando così nel consumatore straniero la convinzione chesitratti di un prodotto italiano.
E’, d’altronde, di 57 miliardi l’anno il fatturato del “taroccato made in italy” , il doppio delle nostre esportazioni; e questo
secondo la recente indagine commissionata dalla Coldiretti.
Le visite guidate degli ospiti giapponesi
hanno avuto un grosso impatto benefico
nei confronti delle nostre esportazioni
dell’olio, gli importatori sono rimasti entusiasti, durante i pasti, della bontà delle
pietanze servite con al centro l’olio e degli assaggi effettuati.
E’ stato stilato un accordo con l’Associazione Assaggiatori Olio per un corso,
da tenersi in Giappone per rendere commercianti e cuochi in grado di riconoscere “l’extra vergine made in italy”.
Carlo Rizzitelli della Cooperativa Indipendente
di Adria
AGRIZOOTECNICA
Le lunghezze burocratiche
per la vendita di prodotti
agroalimentari all’estero
Quando non è il caso dei dazi, ci pensano le lungaggini burocratiche a trasformare le vendite di prodotti agroalimentari
all’estero in una vera e propria corsa ad
ostacoli. È il caso ad esempio dei pomodori trasformati che Conserve Italia
esporta da Bologna verso l’Indonesia.
Come racconta il Direttore Commerciale
Estero Cesare Concilio, “possono intercorrere anche più di 12 mesi dal momento in cui l’acquirente sigla il contratto di
fornitura fino a quando il prodotto può
essere finalmente spedito”.
Il motivo di tali lungaggini è presto spiegato. In Indonesia, come in gran parte
dei paesi asiatici, esiste una normativa
molto scrupolosa e articolata che regola l’accesso delle merci nel paese. Alle
aziende esportatrici viene puntualmente
richiesto di esibire documentazioni che
dimostrino la veridicità di quanto riportato in etichetta, ad esempio che si tratti
di materia prima coltivata e lavorata in
Italia. Per molti prodotti è fatto obbligo
anche di produrre una specifica certificazione halal che in Indonesia ha un iter diverso da quello di altri paesi musulmani.
“Nonostante tutte le difficoltà che ancora
rendono lenta e macchinosa la penetrazione commerciale in Indonesia dei
nostri prodotti, ulteriormente complicata
anche da una distribuzione organizzata
molto frammentata, - spiega Concilio – la
nostra azienda è stata tra le prime a credere nelle enormi potenzialità dei mercati del sud est asiatico. Non dimentichia-
mo che con i suoi
255 milioni di abitanti
l’Indonesia è il primo
paese musulmano al
mondo per numero
di abitanti e il quarto
paese in assoluto più
popoloso al mondo”.
Conserve Italia ha
già 20 anni di esperienza di vendita in
Indonesia, con un
fatturato che è triplicato nel giro di pochi
anni, passando dagli
iniziali 70.000 euro
agli attuali 200.000
euro, e che è destinato a crescere ancora. “In paesi come
questi – spiega Concilio - vince chi riesce
ad investire per tempo, poiché i risultati
arrivano solo con gli
anni e chi investe
oggi riuscirà poi ad
avere una posizione
di privilegio”.
Le lunghezze burocratiche e le complicazioni che le aziende europee devono purtroppo ancora
fronteggiare per esportare in Indonesia
sono state una delle questioni su cui il
Commissario all’Agricoltura Europea
Phil Hogan ha garantito l’impegno e la
massima attenzione politica da parte
della Commissione, nel corso della sua
recente missione strategica che lo ha
visto impegnato in incontri istituzionali
in Indonesia, Vietnam e Singapore, accompagnato da una delegazione di 50
aziende europee.
Conserve Italia ha partecipato alla missione insieme ad altre cooperative e alla
delegazione dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, guidata dal Presidente Giorgio Mercuri.
Alina Fiordellisi
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AGRIZOOTECNICA
Sisma in Italia: aumenta il sostegno
alle comunità agricole interessate
La Commissione europea sta ulteriormente mobilitando gli strumenti a sua
disposizione per offrire assistenza alle
comunità agricole recentemente colpite
dal terremoto aumentando la flessibilità
nell’attuazione di diverse misure con effetto finanziario immediato.
Il Commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, ha dichiarato:
“In linea con quanto promesso dal Presidente Juncker, tutte queste misure sono
destinate a dare una risposta concreta
alle aree che sono state devastate da
questi drammatici eventi e a dimostrare
Inoltre, la Commissione accoglierà la
richiesta dell’Italia di aumentare i settori
per i quali ha già autorizzato i pagamenti
anticipati per alcuni regimi di pagamento
diretto e ha acconsentito ad anticipare il
pagamento di alcune misure di sviluppo
rurale.
La politica di sviluppo rurale dell’UE può
finanziare il ripristino del potenziale agricolo e forestale danneggiato dal recente
terremoto. La riassegnazione di fondi
finalizzata a rafforzare le misure già disponibili può essere adottata rapidamente. La Commissione prevede che le re-
solidarietà alle persone colpite, con la
consapevolezza che nessuna di esse
può aspirare a compensare la perdita di
vite umane e le perdite materiali subite
da così tante persone”.
Nelle regioni colpite, le autorità italiane
potranno integrare la quota dei 21 milioni di euro di fondi UE ricevuti a luglio
2016 stanziata per le regioni colpite dal
sisma con fondi nazionali fino al 200%,
triplicando così il sostegno finanziario
disponibile. La Commissione aumenterà
dall’85 al 100% la percentuale di pagamenti anticipati per alcune misure di
sviluppo rurale. Per ridurre la pressione
sulle amministrazioni locali, questa possibilità sarà accompagnata dal rinvio da
marzo a giugno 2017 del termine per la
presentazione delle relazioni sui controlli
relativi ad alcune misure di sviluppo rurale.
gioni interessate presentino proposte di
modifica dei loro programmi ed è pronta
a contribuire.
Le misure di sostegno sono state presentate nel corso di una riunione tenutasi oggi a Bruxelles, a margine del Consiglio dal Commissario Hogan e Maurizio
Martina, Ministro delle Politiche agricole,
alimentari e forestali. Nel corso di un dibattito ad ampio raggio, il Commissario
Hogan ha espresso le sue più sentite
condoglianze per le perdite e per la situazione difficile delle popolazioni dell’Italia centrale colpite dalle recenti scosse
di terremoto, che hanno provocato danni
ingenti alle comunità agricole nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio e in Umbria.
Nell’ambito della misura di ripristino del
potenziale produttivo agricolo danneggiato dall’evento catastrofico e di esecuzione di adeguati interventi di prevenzio-
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ne, già prevista nei programmi pertinenti,
le autorità italiane possono anche finanziare alloggi temporanei per il bestiame
o altri investimenti opportuni finalizzati a
preservare il potenziale di produzione.
Gli aiuti allo sviluppo rurale sono a disposizione per gli investimenti connessi
ai servizi di base e alla ricostruzione dei
paesi nelle zone rurali colpite dal terremoto.
Le autorità italiane hanno già annunciato
che utilizzeranno parte dell’importo ricevuto nell’ambito del pacchetto di aiuti
di luglio come sostegno una tantum per
capo di bestiame (bovini, ovini/caprini,
suini), quale reddito per superare l’anno
interessato dalla catastrofe naturale, che
sarà pagato esclusivamente nei comuni
colpiti dal sisma (cofinanziamento UE/
Stato membro).
Carlo Ceccarelli
AGRIZOOTECNICA
Siamo di fronte alla più pericolosa
fusione della storia
Le due potenti multinazionali della chimica
Monsanto e Bayer, sempre nel mirino della polemica per la produzione di pesticidi e
ogm (organismi geneticamente modificati), hanno deciso di unirsi formando così
una mega-multinazionale da 100 miliardi di
dollari che può controllare l’intero sistema
mondiale della produzione del cibo.
I pericoli di questa fusione, ed i motivi
che li spinge a realizzarla, nascono dal
fatto che assieme sarà per loro più facile
far passare scelte produttive, più redditizie per loro anche se incompatibili con
la salute, l’ambiente e quindi con la vita.
In questo momento, i due colossi della chimica, stanno mettendo in piedi un esercito
di avvocati e lobbisti per ottenere il via libera sia dal governo degli Stati Uniti, che
dalla Commissione Europea. Per fermarli
c’è bisogno di una lobby ancora più grande: quella dei cittadini di tutto il mondo.
La comunità umana è già riuscita a batterle entrambe in passato, quindi oggi si
sa come fare per batterle ancora: bisogna
dimostrare che l’opinione pubblica è fortemente contraria a questa fusione, e questo
deve essere fatto con grandi campagne
informative e mobilitazioni, bisogna mettere le autorità di controllo dalla parte degli
interessi delle persone e dell’ambiente,
mettendole di fronte alla loro responsabilità, facendo appello direttamente alla
loro coscienza di decisori e passare al
microscopio ogni aspetto sia giuridico che
legale della incompatibilità di strutture megalattiche con gli interessi della collettività
e dell’ambiente..
Ogni cittadino deve fare la sua parte per
fermare queste nozze sciagurate, e questo
prima che siano consumate, perché allora
sarebbe troppo tardi.
Lucia Carbonaro
Premio nazionale per il giornalismo e la
scrittura agricola di qualità. Ad Agriumbria
2017 nasce il premio Antonio Ricci
Raccontare e indagare l’agricoltura italiana contemporanea in un’ottica di sviluppo multifunzionale e sostenibile. In occasione di Agriumbria 2017 nasce il Premio
Antonio Ricci per il giornalismo e lo
studio dell’agricoltura. Il Premio è
dedicato a uno dei giornalisti più noti
e apprezzati del settore, Antonio Ricci, padre fondatore dell’associazione
Arga (Associazione Interregionale
Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Energie Rinnovabili e
Territorio), scomparso all’età di 80
anni. Laureato in Scienze Agrarie
presso l’Università di Perugia, è stato dirigente di organizzazioni economiche nel settore agricolo, presidente dell’Accademia
Agraria di Pesaro, socio consulente dell’Accademia Olio
e Olivo di Spoleto e animatore di enti olivicoli, di premi e
rassegne di settore. È stato tra i fondatori di Edagricole
e ha scritto numerosi libri. Ma la sua grande passione è
stata quella per il giornalismo, soprattutto di categoria.
Come spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere:
“Il suo esempio e il suo insegnamento non andranno perduti. Antonio ha contribuito non solo alla crescita dell’agricoltura italiana, ma anche al successo di Agriumbria, essendone uno
storico consulente. Amico dell’Umbria e amante dell’olivicoltura, Antonio ha sicuramente lasciato un segno
che non poteva essere dimenticato”.
Così Umbriafiere, in collaborazione
con la Facoltà di Agraria di Perugia
e con Edagricole, ha deciso di indire il premio che avrà due sezioni:
una giornalistica, al professionista del settore che si è distinto per
raccontare l’agricoltura italiana, e una dedicata a uno
studente dell’Università di Perugia che con un lavoro
di tesi abbia affrontato i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la multifunzionalità in agricoltura.
Il premio sarà assegnato durante la giornata inaugurale
di Agriumbria 2017.
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CULTURA
E’ morto Zygmunt Bauman
E’ morto il filosofo e sociologo polacco
Zygmunt Bauman, all’età di 91 anni.
La notizia è stata data dal quotidiano
Gazeta Wyborcza. Con la sua morte,
se ne va uno dei massimi intellettuali
contemporanei, tra i più prolifici e attivi
fino agli ultimi momenti della sua vita.
Bauman, nato a Poznan in Polonia nel
1925, viveva e insegnava da tempo a
Leeds, in Inghilterra, ed era noto in tut-
viduo e quindi la sua esposizione brutale alle spinte, ai cambiamenti e alle
“violenze” della società contemporanea
dell’incertezza, che spesso portano a
omologazioni collettive immediate e a
volte inspiegabili per esorcizzare la “solitudine del cittadino globale”, come si
chiama uno dei suoi lavori più celebri.
Un tema fondamentale del pensiero di
Bauman, uno degli intellettuali più aper-
to il mondo per essere il teorico della
postmodernità e della cosiddetta “società liquida”, che ha spiegato in uno
specifico ciclo della sua produzione
saggistica, dall’”amore liquido” alla “vita
liquida”. Per Bauman, infatti, il tessuto
della società contemporanea, sociale
e politico, era “liquido”, cioè sfuggente a ogni categorizzazione del secolo
scorso e quindi inafferrabile. Questo a
causa della globalizzazione, delle dinamiche consumistiche, del crollo delle
ideologie che nella postmodernità hanno causato uno spaesamento dell’indi-
ti al confronto umano e all’interazione
con la viva realtà, era il rapporto con
“l’altro” e dunque anche con lo straniero. Soprattutto durante le ultime crisi
migratorie che hanno coinvolto l’Europa dopo le primavere arabe e la guerra
civile in Siria, Bauman è stato sempre
un intellettuale in prima linea a favore
dell’accoglienza dei profughi e dei migranti scappati dall’orrore. Detestava la
nuova Europa dei muri e del razzismo,
nuova perversione della società contemporanea spaventata dalla perdita di
un benessere fragile e anonimo e preda
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di un “demone della paura” sempre più
ingombrante. Fondamentale, in questo senso, è stato il suo “Stranieri alle
porte” (ed. Laterza). “Un giorno Lampedusa, un altro Calais, l’altro ancora
la Macedonia”, notava in una recente
intervista. “Ieri l’Austria, oggi la Libia.
Che ‘notizie’ ci attendono domani? Ogni
giorno incombe una nuova tragedia di
rara insensibilità e cecità morale. Sono
tutti segnali: stiamo precipitando, in maniera graduale ma inarrestabile, in una
sorta di stanchezza della catastrofe”.
Sempre a proposito degli emigranti
Bauman aggiungeva: “Questi migranti,
non per scelta ma per atroce destino,
ci ricordano quanto vulnerabili siano le
nostre vite e il nostro benessere. Purtroppo è nell’istinto umano addossare
la colpa alle vittime delle sventure del
mondo. E così, anche se siamo assolutamente impotenti a imbrigliare queste
estreme dinamiche della globalizzazione, ci riduciamo a scaricare la nostra rabbia su quelli che arrivano, per
alleviare la nostra umiliante incapacità
di resistere alla precarietà della nostra
società. E nel frattempo alcuni politici o
aspiranti tali, il cui unico pensiero sono i
voti che prenderanno alle prossime elezioni, continuano a speculare su queste
ansie collettive, nonostante sappiano
benissimo che non potranno mai mantenere le loro promesse. Ma una cosa
è certa: costruire muri al posto di ponti
e chiudersi in ‘stanze insonorizzate’ non
porterà ad altro che a una terra desolata, di separazione reciproca, che aggraverà soltanto i problemi”.
Lia Vallimi
CULTURA
50 Poesie di Nicola Castellini
50 Poesie è il titolo del volume licenziato
da Nicola Castellini per i tipi di Bertonieditore di Perugia, 2016.
Come ha detto lo stesso Autore, al momento della presentazione, l’opera è stata concepita nel tempo senza uno scopo
ben preciso, segnando però un percorso
intimo e personale. Egli fissava sulla carta le sue emozioni, i suoi sentimenti. Poi,
in un secondo tempo, i fogli sparsi sono
stati raccolti e passati nel computer assumendo un corpo definitivo, sino all’incontro, si può dire fortuito, con l’editore.
Castellini, come spesso fanno molti autori, si confessa. Ora è il “suono / d’un
uccello canterino”, che lo attrae. Mentre
in altri momenti, dall’osservazione della
natura, egli ci svela le sue angosce, il
suoi dolori, la sua rabbia e le sue gioie.
Sono le piccole gioie della vita quotidiana: i piaceri della tavola, dell’eros,
visto nelle sue varie declinazioni (“uniti
da buia luce di lascivi commenti”), ma
anche la compagnia degli amici, dove
il tutto però è transeunte: “sembravi ... /
una maschera / che il vento / sciolse”.
Allora bisogna cogliere il momento, il
carpe diem, “il soffio felice / che ogni dì
/ ci regala il giorno”. E di questo “regalo”
si deve bere tutto il calice, persino il vizio
e la solitudine. Così, alla “pagina bianca”
Nicola affida il messaggio della scoperta
dell’universalità della triste condizione
umana: “pensavo al mio passato / e non
sapevo / che combaciava col tuo”, perché nessuno sfugge al dolore che accomuna tutti gli esseri.
Non mancano riferimenti storici, denunce sociali e giochi di lingua, quasi scioglilingua.
Senza peli sulla lingua, si potrebbe dire,
l’Autore usa un lessico realistico declinato in vari registri, che talvolta può sembrare crudo e che potrebbe urtare qualche sensibilità, ma è il linguaggio degli
uomini in tutte le sue evoluzioni.
Salvatore Statello
Prendiamo ilo thè in Giardino
Prendiamo il thè
in giardino
ma non fu sempre così
Da quel giorno
ti cerco
Ti cerco
da quel giorno
in ogni lettera
Ti cerco
cerco di riempire quella tazzina
da te lasciata vuota
Come quando cala la notte
e non ti vedo
nel freddo
appare un botto di pigna
e preciso e vago fumo,
ma non sei tu
e non cerco il riempir di te
la tazzina non bucata
stabile tazza
rimani sola
Sei bella
tazza inviola
e bianca tazza
E tutto quello
non è più!
Elena S.
Che il tuo volo
possa rimanere nella memoria
del verde parco
Che il tuo piccolo cuore
possa dimorare al meglio
Che il tuo corpo
possa volteggiare
abbellirsi
e proseguire.
Pulsa e fa bene
Pulsa...
e fa bene a pulsare
la città
Dell’acqua la fonte
sgorga demente nel suolo acuto
trillan gli uccelli cazzuti nell’aria
Fresco inizio d’estate
il più lungo giorno
dell’anno perugino
conosciuto come duemilatre
per luce solare
È storto
Palazzo dei Priori
è unica la campana
e i miei denti sporchi
Sugli scalini
della Chiesa più Grande
pozzette accadueo
tutto pervade
come un senso italico
Come se le leggi
si facessero da sole
Come sentire
dilanianti trascorsi
di dittature novecentesche
continuare inopportune
quest’oggi.
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Oroscopo 2017
Felice Anno nuovo!
Tanti di noi hanno concluso un percorso importante nell’anno 2016.
Hanno dovuto lottare molto i nativi dei segni mobili – Gemelli, Vergine,
Sagittario, Pesci- per la presenza di Saturno in Sagittario, in opposizione al segno dei Gemelli, in aspetto pesante, quadrato a Nettuno
in Pesci e in quadrato a Giove in Vergine (fino a settembre 2016).
L’entrata di Giove nel segno della Bilancia a settembre ha sollevato
questo peso, portando tanti benefici primariamente ai segni del Gemelli e del Sagittario, che avranno la loro grande ripresa nell’anno
2017. Specialmente i nativi del primo e del secondo decade di questi
segni vedranno capovolgersi la situazione negativa dell’anno scorso
sorprendentemente, come in un incantesimo, al positivo al massimo.
Anche Urano in Ariete é in aspetto favorevole tutto l’anno a questi
segni.
Il segno dei Pesci andrá molto meglio quest’anno, non dovendo subire piú l’opposizione di Giove da settembre dell’anno scorso. Avranno
molto da fare, giá subito dall’inizio dell’anno, con Marte nel loro segno. Anche la Vergine va meglio, che sará in bell’aspetto di trigono
con Plutone tutto l’anno, inoltre tanti pianeti si trovano in posizione
neutra ad esso. L’unico che gli lancia una sfida, e lo fa solamente ai
nativi dell’ultimo decade del segno, é Saturno, come anche ai nativi
dell’ultimo decade dei altri segni mobili suddetti potrebbero ancora
trovarsi a risolvere dei piccoli problemi associati al pianeta.
I segni fissi – Toro, Leone, Scorpione, Acquario – non possono
lamentarsi per niente per l’andamento dell’anno scorso, hanno concluso un anno abbastanza felice, e nell’anno 2017 avranno il meglio
ancora. Il Toro e lo Scorpione non avranno a che fare con Saturno,
non avendo un aspetto principale con esso. Al Leone e all’Acquario lo
stesso pianeta é in aspetto favorevole, contribuisce alla realizzazione
dei loro grandi progetti lavorativi e relazionali. Urano in Ariete é favorevole al segno del Leone e all’Acquario, e con il Toro e con lo Scorpione invece non forma aspetto principale, quindi non puó nuocere.
Giove in Bilancia dará i suoi vantaggi al Leone e all’Acquario fino
all’inizio dell autunno, questi segni faranno dei passi importanti nella
loro carriera e situazione economica entro il mese di ottobre. Febbraio sará il mese vincente per loro, riusciranno in ogni impresa, e anche
da metá aprile avranno delle bellissime aspettative di realizzazione. Il
Toro e lo Scorpione hanno subito l’inizio dell’anno l’aspetto favorevole
di Marte, che incita ad agire, a procedere con dei passi importanti, in
piú sono in aspetto favorevole tutto l’anno anche Plutone.
I segni cardinali – Ariete, Cancro, Bilancia, Capricorno - hanno
concluso un anno soddisfacente, l’anno 2017 continuerá a portare
del bene. Sono favoritissimi i nativi del segno della Bilancia che hanno nel loro segno Giove fino all’autunno, che li protegge e porta dei
benefici a livello della carriera, della autorealizzazione e nel modo di
gestire la loro vita. Inoltre hanno l’aspetto benefico sestile di Saturno, quindi potranno realizzare qualcosa di importante durante l’anno,
a cura di EDIT PERMAY
che dará il fondamento sicuro alla loro vita. Sicuramente otterranno
degli incarichi lavorativi piú importanti verso la fine della primavera. Solo i nativi del terzo decade della Bilancia potrebbero ancora
avere a che fare con Urano in opposizione, quindi potrebbe sorgere
qualche imprevisto da risolvere nei primi due-tre mesi dell’anno, ed
eventualmente a fine settembre, primi di ottobre. Ci vorrá particolare
attenzione nel mese di febbraio, quando anche Marte si rivelerá un
poco ostile nel segno difronte dello zodiaco. Il Cancro va abbastanza
bene nell’anno nuovo, solo i nativi del terzo decade potrebbero avere
qualche piccola difficoltá per l’aspetto di quadratura con Giove e con
Urano. Probabilmente saranno costretti a fare delle scelte importanti, che avrebbero ancora rimandato piú volentieri. L’Ariete, che puó
contare fino a dicembre del 2017 sull’aspetto favorevole di Saturno in
Sagittario, fará dei passi importanti durante l’anno nuovo, sia a livello lavorativo che relazionale. Ai nativi del secondo decade potrebbe
lanciare qualche difficoltá Plutone in aspetto quadrato. Ai nativi del
terzo decade potrebbe creare cose da risolvere nei primi due-tre mesi
dell’anno Giove in opposizione. Dovrebbero riflettere, -che é giá difficile chiedere da un nativo dell’Ariete, che é portato subito ad agire,
senza pensarci su - valutare delle situazioni, scegliendo quello che
risulta piú favorevole in una data circostanza. Il Capricorno, che conclude un anno abbastanza importante che gli ha portato dei risultati
concreti, il 2017 porterá ancora delle cose positive. Nettuno in Pesci
é a suo favore, in un aspetto sestile benefico, peraltro anche l’anno
parte con un Marte in aspetto positivo, saranno pronti a tutto, intraprendenti. Le loro aspettative verranno coronati di massimo successo
dall’entrata di Giove in Scorpione, a ottobre. Da allora in poi, possono
contare sul miglioramento della loro vita in modo notevole fino alla fine
dell’anno. Solo ai nativi del terzo decade potrebbe sorgere qualche
difficoltá a livello dell’organizzazione del lavoro, o avere da fare dei
lavori nella propria casa o con dei immobili da gestire saggiamente
nei primi due-tre mesi dell’anno, per la quadratura di Giove e di Urano.
Nella previsione dell’anno abbiamo preso come punto di riferimento i
transiti dei pianeti lenti e semilenti.
I movimenti dei pianeti dell’anno 2017:
Marte inizio anno é in Pesci, percorre 8 segni durante l’anno, per
arrivare a dicembre nello Scorpione.
Giove – in Bilancia fino a ottobre, favorirá i segni Gemelli, Bilancia,
Acquario, Leone e Sagittario, poi, da ottobre, nello Scorpione agevolerá il Cancro, lo Scorpione, i Pesci, la Vergine e il Capricorno.
Saturno, in Sagittario fino a dicembre, favorirá l’Ariete, il Leone, la
Bilancia e l’Acquario, poi da dicembre, entrando in Capricorno dará
i suoi vantaggi ai segni del Toro, della Vergine, dello Scorpione e dei
Pesci.
Urano tutto l’anno in Ariete, agevola i segni Ariete, Leone, Sagittario,
Gemelli, Acquario.
Nettuno tutto l’anno in Pesci, favorirá i segni Cancro, Scorpione, Pesci, Toro, Capricorno.
Plutone tutto l’anno in Capricorno, dará i suoi benefici ai segni Toro,
Vergine, Capricorno, Scorpione, Pesci.
I pianeti veloci, Mercurio e Venere percorrono l’intero zodiaco durante l’anno, sono in movimento piú veloce del Sole, quindi avanzano piú
di 1 grado al giorno, ma spesso sono anche in moto retrogrado. Essi
vanno guardati con particolare attenzione nella previsione mensile,
perché spesso cambiano segno anche durante il mese. Essi comunque sono sempre in vicinanza del Sole, di solito non si allontanano
piú di un segno dal segno dove si trova il Sole. Il percorso della Luna
bisognerebbe valutarlo giornalmente, considerando che percorre 1213 gradi in media al giorno nello zodiaco, e che influisce molto sulle
persone, allo stato d’ animo e alle cose.
Una piccola saggezza per l’anno da avvenire:
É importante non dare mai un peso eccessivo alle situazioni della vita.
Possiamo rallegrarci per un transito positivo di un pianeta al nostro
Sole, comunque vanno valutati tutti gli altri singoli aspetti che gli altri
pianeti formano con il cielo natale personalizzata della persona.
I transiti difficili vanno considerati solo come sfide, dobbiamo trovare
nelle nostre risorse le qualitá della nostra personalitá che possiamo
mettere in campo per superare l’ostacolo che viene a crearsi sul nostro cammino.
Dell’utilizzo saggio della conoscenza dell’astrologia e del “timing” -datazione degi eventi- potete leggere al mio sito: www.astrocoach.tk.
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