Russi, a Visti da Vicino, focus su sicurezza

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Russi, a Visti da Vicino, focus su sicurezza alimentare e patto
col consumatore
Venerdì 10 Febbraio 2017
Ieri sera la prima tappa della decima edizione della rassegna di incontri con i protagonisti
dell’economia e dell’agricoltura, promossa da Coldiretti Giovani Impresa Ravenna
La Sicurezza Alimentare quale strumento che caratterizza positivamente il quotidiano rapporto tra produttore e
consumatore, divenendo valore aggiunto qualificante per l’azienda e criterio per scegliere il luogo di acquisto per il
cittadino. Questo l’argomento che ha aperto la decima edizione di Visti da Vicino, gli incontri con i protagonisti
dell’economia e dell’agricoltura promossi da Coldiretti Giovani Impresa Ravenna.
Ad introdurre la ‘prima’ il Delegato Giovani Impresa Ravenna Marco Gambi: “E’ dal 2000 che Coldiretti crede fermamente ed
ha sviluppato la sua azione politica avendo quale riferimento ineludibile il ‘Patto con il Consumatore’ puntando a fortificare il
rapporto tra produttore e cliente finale attraverso certezza dell’origine unita a salubrità degli alimenti perché – ha aggiunto quello che a noi produttori può sembrare a “caldo” un obbligo, in realtà è in primis un valore aggiunto che si riflette sul nostro
reddito finale”.
La parola è passata poi al relatore della serata, il Responsabile Area Sviluppo Filiere e Sicurezza Alimentare Coldiretti EmiliaRomagna, Dennis Calanca che ha esordito ricordando come e quando si è iniziato a parlare apertamente del concetto di
sicurezza in riferimento al cibo. Il suo è stato un excursus dalle principali crisi alimentari degli ultimi anni – dal metanolo
all’aviaria – scandali e allarmi che ovviamente hanno coinciso con un crollo dei consumi, negli anni aggravato poi da una crisi
economica che sembra non avere fine.
A questi accadimenti ha fatto seguito una maggiore attenzione agli aspetti nutrizionali e all’origine dei prodotti da parte del
consumatore. E il futuro? "Si va verso equilibrio tra mangiar sano e piacere di mangiare – ha detto Calanca – già oggi il 56%
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dei consumatori cerca solo cibi italiani, il 65% prodotti IGP, DOC, DOP, il 34% a KM0. Tutto questo in uno scenario europeo
contraddistinto da 1.380 tra DOP e con l’Emilia-Romagna che detiene il record italiano ed europeo di prodotti a marchio: 44
nel food e 29 tra i vini".
“Chiaro, dunque – ha sottolineato Calanca – che la sicurezza alimentare è sempre più fattore chiave, ma al tempo stesso
delicato: basti pensare che in un’etichetta nutrizionale entrano in gioco 155 normative”. Con le quali è vietato scherzare.
Perché oltre a rischiare di perdere la fiducia del consumatore, così duramente conquistata, sbagliare nel campo della
sicurezza -dalle errate denominazioni di vendita alle pubblicità ingannevoli sino alle imprecisioni nell’elenco degli ingredienti si traduce in pesanti sanzioni, ovviamente a carico del produttore.
Tutelarsi sul fronte della sicurezza alimentare, dunque, diviene per ogni imprenditore e produttore agricolo una priorità.
Sarebbe assurdo infatti ‘gettare alle ortiche’ il valore aggiunto dato dall’origine ‘made in Italy’ guadagnato con fatica in questi
anni e anche il primato della food safety detenuto dal nostro Paese, nel quale solo lo 0,3% dei prodotti presenta residui di
pesticidi contro il 6,5% dei paesi extra UE, ben 22 volte le produzioni italiane.
Proprio per aiutare gli imprenditori ad autotutelarsi, Coldiretti ha lanciato il ‘consulente personale’ per la sicurezza
alimentare con referenti territoriali dedicati alla salvaguardia di quel valore reputazionale che ogni azienda può e deve
spendere sul mercato.
Economia
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