Oltre il muro del silenzio - istitutocomprensivocastellanza.it

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Per celebrare la Giornata della Memoria e ricordare altri tremendi genocidi, le classi terze A/B/C/D della scuola secondaria “Da Vinci” si sono recate a Milano presso il Teatro Centro Asteria dove hanno partecipato ad un interessante incontro con due testimoni autorevoli: Vera Jarach e Aurora Meloni.
Vera Jarach, ebrea italiana nata a Milano nel 1928, è sopravvissuta alle leggi razziali del 1938 emigrando con la sua famiglia in Argentina, ma ha incontrato
sulla strada la dittatura militare di Videla, che le ha sottratto l’unica figlia, Franca, finita tra i 30.000 desaparecidos, giovani fatti sparire a causa delle loro idee politiche. Come rappresentante delle Madri di Plaza de Mayo, persegue da anni con coraggio e perseveranza tre obiettivi: sapere la verità sulla tragica fine di tanti giovani innocenti, avere giustizia attraverso l’individuazione e la punizione dei colpevoli e perpetrare la memoria di tutti gli scomparsi affinché questi tremendi crimini
non vengano dimenticati. Per le due storie di cui è testimone, quella di piccola ebrea il cui nonno è finito ad Aushwitz e quella di madre di desaparecida, si definisce
una militante della memoria, anche se la parola “militante” non le piace molto. Il suo impegno, infatti, è quello di conservare la memoria di ciò che non deve cadere nell’oblio e creare una memoria collettiva, passandola con “un ponte” ai giovani che sono il futuro, affinché le persecuzioni, i genocidi e le guerre del secolo
scorso non accadano più. Vera Jarach sottolinea più volte il valore della solidarietà, che vuol dire non rimanere indifferenti di fronte a certi orrori, e quello dell’impegno di ciascuno affinché le speranze di un mondo migliore diventino realtà. Si augura, in ultimo, che i giovani, grazie agli strumenti che la democrazia fornisce,
sappiano riconoscere “certi segnali preoccupanti”, come quelli del nostro secolo, agendo prima che sia troppo tardi.
Aurora Meloni è rimasta vedova giovanissima a causa dell’Operazione Condor, il patto che negli anni ‘70 strinsero le dittature militari di Argentina, Brasile,
Uruguay, Perù, Bolivia e Paraguay per scambiarsi informazioni con lo scopo di reprimere, perseguitare ed eliminare gli attivisti di sinistra o quelli impegnati nella
lotta per i diritti civili. Il suo scopo è avere giustizia per il marito e per le tante altre persone barbaramente uccise e fare conoscere al mondo, soprattutto ai giovani,
una pagina di storia poco nota.
“MAI PIÙ SILENZIO!” è stato il messaggio che Vera e Aurora hanno voluto trasmettere ai ragazzi presenti, invitati a vigilare sulla Storia, a non perdere l’ottimismo, a non bloccarsi di fronte alle paure, ad agire pacificamente “perché non solo SI DEVE, ma SI PUÒ realizzare l’utopia di un mondo migliore”.
Desirèe La Bruna
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