La Protezione civile mette ordine

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TRENTINO LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2017
di Elena Baiguera Beltrami
◗ MADONNA DICAMPIGLIO
Mai come in questo momento, dopo gli eventi calamitosi
del centro Italia, la legge delega sulla Protezione Civile Nazionale, che verrà votata al Senato martedì 7 febbraio, ha
avuto una corsia preferenziale
così aperta. Si tratta di un testo
dirimente, che avrà il compito
di riordinare ruoli, competenze, modalità di intervento nelle fasi di emergenza, nella prevenzione, nella ricostruzione e
nei finanziamenti. Il tema è
stato affrontato, sabato a Madonna di Campiglio dai relatori del convegno dal titolo “Il sistema nazionale di Protezione
Civile: quale futuro e quali prospettive”, a chiusura della 14°
edizione dei Campionati Nazionali di Sci della Protezione
Civile. La Provincia di Trento,
in questo contesto gioca un
ruolo di primo piano quale coordinatrice della Commissione Speciale della Protezione
Civile Nazionale, ha spiegato il
dirigente provinciale ingegner
De Vigili. «Dal 2008 abbiamo
fatto grandi passi avanti – spiega, ma bisogna proseguire rafforzando il concetto di
“modulo prestazionale” a disposizione in ogni regione, il
censimento delle risorse e dei
volontari disponibili. Sarà un
percorso lungo anche per l’integrazione dei sistemi regionali, compreso il livello legislativo, ma finalmente un percorso
tracciato». A Roberto Giarola,
Consigliere Giuridico della
Protezione Civile nazionale, il
compito di delineare il perimetro della nuova legge. «La legge
delega è un’opportunità - ha
detto- perché rimette in gioco
L’incontro conclusivo è arrivato al termine dei campionato di sci della Protezione civile
Un momento del dibattito sulla Protezione civile
La Protezione civile mette ordine
Da Madonna di Campiglio le riflessioni per ristudiare organizzazione e metodi di intervento
i principi della Zamberletti del
‘92, dell’importanza di fare sistema tra Stato/Regioni/Comuni, di concerto con le varie
componenti della Protezione
Civile sui territori, tenendo
conto delle risorse in campo e
valorizzando il volontariato. I
fatti recenti ci hanno aperto gli
occhi su molte cose, sulla velocità negli interventi, sulla fati-
OR
ca del coordinamento, forti di
queste esperienze oggi possiamo davvero lavorare insieme».
Sulla necessità di superare la
burocrazia nelle fasi emergenziali ha puntato il dito Giampaolo Bottacin assessore regionale del Veneto, auspicando che:
«le competenze gestite dai Prefetti vengano gestite dalle Province, che in Veneto verranno
mantenute, perché funzionano benissimo», ha sottolineato. Preoccupato Marco Iachetti referente protezione civile
Anci. «Alla fine le responsabilità delle catastrofi ricadono
sempre sui sindaci – ha ricordato – vogliamo partecipare ai
vostri tavoli tecnici e allora daremo alla riforma tutto il nostro contributo». Dopo l’appel-
lo ai giovani perché vadano a
rimpolpare le fila del volontariato lanciato da Giorgio Debiasi, presidente Protezione
Civile Ana di Trento, l’assessore provinciale Tiziano Mellarini nel ringraziare tutti i partecipanti, ha definito la legge delega migliorabile con i decreti attuativi. «Li scriveremo insieme
– ha auspicato – con tutte le
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componenti della Protezione
Civile, i Comuni, le reti dei professionisti per la prevenzione
e la pianificazione e magari
coinvolgendo il Miur e gli studenti. L’importante è che si
crei quella cultura della responsabilità, che potrà fare
della Protezione Civile una
grande famiglia in aiuto a chi è
in difficoltà».