Un mega parco del Ticino può unire tutto il Nord Ovest

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LA STAMPA
GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2017
.
Novara e provincia .67
Biblioteca
Marazza
Primo bilancio dell’ente che raggruppa le aree protette dal Lago Maggiore al Po
“Un mega parco del Ticino
può unire tutto il Nord Ovest”
Qui verranno
trasferiti
dalla carta
al web
migliaia
di documenti
storici
È il sogno del presidente novarese: le due sponde vanno unite
On line migliaia di documenti
Archivi dalla carta al web
per conservare la Storia
il caso
SIMONA MARCHETTI
NOVARA
l nuovo ente allargato del
parco del Ticino e del Lago
Maggiore compie un anno
e si pone come obiettivo la
crescita della «mobilità dolce», soprattutto con la bici, e
del turismo sostenibile: il
grande polmone verde che fa
da cerniera tra Piemonte e
Lombardia può diventare
cruciale in tempi di smog.
All’inizio del febbraio 2016
la nomina alla presidenza del
novarese Adriano Fontaneto
ha reso operativa, sulla sponda piemontese, l’unione di diverse aree protette che vanno
dal lago fino al Po. «In questi
mesi abbiamo dovuto fare i
conti con la nuova organizzazione - spiega il presidente - e
poi abbiamo puntato su una
serie di iniziative che credono
nelle due ruote e nel turismo
sostenibile».
E’ stato finanziato l’incarico per il progetto «In bici a
I
MARCELLO GIORDANI
BORGOMANERO
Villa
Picchetta
È la sede
del parco
del Ticino
e del Lago
Maggiore
creato
un anno
fa
pelo d’acqua», l’iniziativa che
vede come capofila l’Atl Novara
e vuole promuovere gli itinerari cicloturistici. Adesso c’è
un’altra urgenza: «La Regione
ci ha sollecitato a completare i
piani di tutela dei numerosi siti
di interesse europeo. Altrimenti si rischia che Bruxelles attivi
la procedura di infrazione».
Ma il sogno nel cassetto è un
altro: «Mi piacerebbe arrivare
all’unione delle due sponde del
parco, a un’unica area tra Lombardia e Piemonte». Il precedente c’è e viene dall’agricoltura. Il consorzio Est Sesia, con
competenze sia in provincia di
Novara sia di Pavia, ha appena
firmato un’intesa che consente
di operare con modalità omogenee su tutto il suo territorio.
«Purtroppo per noi è inevitabile attuare comportamenti differenti da una sponda all’altra conclude Fontaneto -: la diversa legislazione ci frena e gli interessi non sono gli stessi. Da
noi è tutelata soprattutto la zona di pregio ambientale, in
Lombardia sono inclusi anche i
grandi centri urbani».
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Vanno on line migliaia di documenti storici della biblioteca Marazza di Borgomanero,
dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e
nel Verbano Cusio Ossola
«Piero Fornara», dell’associazione Ecomuseo del Lago
d’Orta e Mottarone e del Museo del Rubinetto.
Il protocollo di intesa fra i
quattro enti è stato firmato alla Marazza, che sarà il luogo
in cui verranno trasferiti on line i documenti. «Il progetto
“Archivi digitali in rete” - dice
il presidente della Fondazione
Marazza, Lele Tacchini - ha
l’obiettivo di valorizzare il patrimonio raccolto nel corso
della Storia. Vogliamo avviare
un processo di digitalizzazione, anche attraverso la predisposizione di specifici progetti, consente una migliore con-
servazione e al contempo incrementa la possibilità di accesso.
Questo patrimonio verrà poi
valorizzato attraverso attività
didattiche e di animazione,
pubblicazioni, esposizioni».
Le quattro associazioni dispongono di migliaia di documenti (basti pensare ai fondi
antichi conservati alla biblioteca Marazza), che potranno poi
essere consultati on line, a disposizione di studenti e specialisti per tesi e ricerche. Il progetto prevede che anche gli impianti di digitalizzazione vengano poi messi a disposizione
degli enti che vorranno trasferire i documenti dalla carta al
web. «Un patrimonio importante - aggiunge il direttore
dell’Istituto storico, Giovanni
Cerutti - è quello riguardante
la Resistenza e la lotta partigiana. Possediamo una ricchissima documentazione e dovremo
operare una selezione».
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