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della mielina, la guaina che riveste i prolungamenti neuronali e facilita la
diffusione del segnale elettrico, e la plasticità, ovvero la base neuronale del
processo di apprendimento. Nel cervello, l'ippocampo (la regione legata
all'immagazzinamento dei ricordi) contiene alti livelli di recettori per gli estrogeni
e il progesterone. Non stupisce quindi che variazioni dei livelli ormonali nel corso
della vita della donna si riflettano sulla funzionalità del cervello".
31-01-2017
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iniziative per autori e lettori
L'impatto della menopausa sulla memoria era già stato esplorato nel 2012 da un
gruppo di ricercatori del Rochester Medical Center e dell'università dell'Illinois a
Chicago. Somministrando alcuni test neuropsicologici a 75 donne tra i 40 e i 60
anni, gli studiosi avevano notato che nel primo anno post-menopausa le donne
mostravano risultati significativamente peggiori non solo nei compiti di
apprendimento verbale e della memoria, ma anche nell'attenzione, rispetto alle
donne non ancora in menopausa. Nella nuova indagine, oltre ai test
neuropsicologici, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) su 200 donne tra i 45 e i 55 anni, a cui era stato chiesto di eseguire
un'operazione di codifica verbale.
Osservando il cervello con la scansione durante l'esecuzione del compito, i
ricercatori hanno scoperto un'alterazione della connettività a livello
dell'ippocampo nelle donne in menopausa. "In particolare – spiega ancora
Matteoli - si è visto che basse concentrazioni del 17beta-estradiolo (il principale
ormone sessuale prodotto dalle cellule dell'ovaio) erano correlate ad alterazioni
più pronunciate della connettività dell'ippocampo e a prestazioni peggiori in test
di tipo mnemonico". Conclusione: il calo ormonale durante la menopausa gioca
un ruolo significativo nella regolazione dei circuiti della memoria, già nelle prime
fasi del processo di invecchiamento.
La correlazione tra menopausa e memoria, tuttavia, potrebbe non essere così
stretta. "Molti ricercatori – aggiunge la neuroscienziata - ritengono che la
confusione mentale in questa fase della vita non sia causata direttamente dalla
mancata azione degli ormoni su recettori specifici, ma, in modo indiretto, dalle
variazioni ormonali in generale. Sappiamo infatti che queste alterazioni
provocano altri sintomi come gli sbalzi d'umore e i disturbi del sonno, che a loro
volta possono avere un impatto negativo sulle funzioni cognitive".
Come dissipare allora questa nebbiolina che a volte rende complicato ricordare
azioni o parole? "Alcuni esperti raccomandano l'uso della terapia ormonale
sostitutiva. Ma, sottolinea Matteoli, le conclusioni non sono definitive: alcuni studi
hanno concluso che questa migliori la memoria e gli altri aspetti cognitivi, altri
suggeriscono che non abbia alcun effetto o possa averne uno negativo sulle
facoltà cognitive. A tutt'oggi il quadro non è del tutto chiaro". Di certo per
mantenere buone capacità mnemoniche e cognitive anche in menopausa, è utile
un regolare esercizio fisico aerobico, in grado di aumentare nel cervello la
produzione di fattori neurotrofici che proteggono la connettività dei neuroni e la
loro plasticità, fondamentale per l'apprendimento, così come una dieta sana,
povera di grassi, che riduca il carico infiammatorio dell'organismo. Infine una vita
sociale attiva, la lettura, l'interesse per le cose, il costante apprendimento di
nuovi compiti, come imparare uno strumento o una lingua.
menopausa memoria estrogeni ormoni
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31 gennaio 2017
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