Portafogli sostenibili per i vescovi italiani

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N. 748
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Plus24 - Il Sole 24 Ore
SABATO 28 GENNAIO 2017
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17
professionisti
del risparmio
analisi
finanza etica
MARKA
Società benefit,
Milano capitale
con 23 aziende
sulle 64 censite
Usa, recuperato 1 miliardo con i whistleblower di Vitaliano D’Angerio
Agroalimentare e sanità
i settori dove le imprese
sono più presenti
N
egli Stati Uniti, dal 2012, i
segnalatori di frodi e
illeciti aziendali
(whistleblower) hanno consentito
all’amministrazione finanziaria
di recuperare 935 milioni di
dollari. A fronte di tale incasso, i
whistleblower sono stati
premiati complessivamente con
il 15% circa dell’enorme somma
(149 milioni di dollari). Questi
dati sono stati forniti di recente
dalla Sec, l’authority Usa che
vigila sui mercati finanziari e che
protegge i segnalatori,
utilizzando le loro informazioni
per scoprire frodi e truffe di
società quotate e intermediari,
americani e stranieri. L’ultimo
premio è stato annunciato dalla
Sec il 23 gennaio: tre informatori
hanno ricevuto in totale 7 milioni
di dollari per aver aiutato
l’authority a perseguire un fondo
d’investimento. Quanti episodi di
«risparmio tradito» avrebbe
schivato l’Italia grazie
all’introduzione della pragmatica
soluzione americana? Chi
corrompe non sarebbe infatti più
sicuro di farla franca.
Nel nostro Paese, dopo i
ripetuti crack e raggiri ai danni
dei risparmiatori, si è deciso
finalmente di varare un serio
piano di educazione finanziaria
(vedi Sole24Ore del 25 gennaio).
Plus24 da anni invita le istituzioni
a darsi una mossa su tali temi: il
processo è però da avviare e ha
tempi lunghi. Nel frattempo che
facciamo? Non si può delegare
tutto alla magistratura nell’attesa
che le nuove generazioni
imparino i rudimenti della
finanza per non farsi truffare.
Il sistema dei segnalatori (o
sentinelle, come definite a livello
di legislazione Ue) premiati per le
informazioni che forniscono,
non è stato preso nemmeno in
considerazione da Parlamento
italiano. Che nei provvedimenti
allo studio non prevede, tra
l’altro, alcun fondo per le spese
legali dei whistleblower. La
domanda è: ma perché una
persona dovrebbe dare
informazioni a Consob o ad altre
authority, per poi doversi pagare
l’avvocato e anche le eventuali
cure mediche? Visti i risultati
americani, le strade sono altre e
pazienza per quelli che ripetono il
ritornello «chi fa la spia non è
figlio di Maria». Come diceva il
grande Indro Montanelli, a volte
bisogna turarsi il naso.
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Vaticano. Piazza San Pietro
Portafogli sostenibili
per i vescovi italiani
La Conferenza episcopale
applica i criteri Esg
al patrimonio finanziario
No black list, ora si guarda
al miglior punteggio
cessaria sostituzione progressiva
della tecnologia basata sui combustibili fossili con le energie rinnovabili.È
delle scorse settimane infine la notizia che la Chiesa Anglicana ha lanciato una piattaforma online dove c’è
una classifica delle principali aziende
energetiche mondiali quotate in base
al loro impatto sul clima.
Vitaliano D’Angerio
monitoraggio e advisor
+ Un patrimonio finanziario di
«centinaia di milioni di euro» a cui si
applicano ora i criteri di sostenibilità
noti con la sigla inglese Esg (ambiente, sociale e governance). È quanto è
stato deciso e avviato dalla Cei, la
Conferenza episcopale dei vescovi
italiani. «Negli ultimi 18 mesi sono
stati realizzati passi importanti per la
gestione del patrimonio finanziario
in base ai criteri di responsabilità sociale – spiega Livio Gualerzi, responsabile Cei per la gestione delle risorse
finanziarie e progetti speciali –. Abbiamo superato il metodo della black
list. Ora c’è un elenco di aziende che
hanno raggiunto un determinato
punteggio e che formano il nostro
universo investibile». Una lista in cui
vengono inserite soltanto società
quotate che hanno superato il punteggio in base all’«asticella» decisa
dalla Conferenza dei vescovi italiani.
Gli investitori religiosi stanno dunque acquistando un ruolo sempre più
importante nell’ambito della finanza
sostenibile. «La nostra piattaforma
tecnologica ci consente un monitoraggio continuo del nostro portafoglio finanziario – sottolinea il responsabile finanziario Cei –. Vi è lo
screening di azioni, obbligazioni e di
tutti prodotti finanziari in cui siamo
investiti. Per noi è fondamentale il rischio reputazionale diretto o indiretto. È da giugno che realizziamo questa radiografia e ogni 15 giorni riceviamo un report». Advisor della Cei è
la società di Trento Nummus.info. «Il
sistema di rendicontazione qualitativo realizzato dall’advisor è supportato dai dati del provider FactSet e dalla
ricerca di Msci», aggiunge Livio Gualerzi. La ricerca Msci è molto utile,
viene sottolineato, perché ha consentito una maggior profondità di analisi
in molti settori e in particolare nell’healthcare.
le due encicliche
Papa Benedetto, nell’enciclica «Caritas in veritate», aveva chiesto di correggere disfunzioni e distorsioni del
modello di sviluppo economico: era il
settembre 2009, un anno dopo il
crack Lehman. Nel maggio 2015, nell’enciclica «Laudato Sii» di Papa
Francesco viene evidenziata la ne-
controversie e azionariato attivo
L’attenzione al rischio reputazionale
è massima. Cosa avviene, per esempio, se l’azienda quotata è coinvolta in
una controversia? «Se la controversia
ha qualche chance di chiudersi in maniera positiva, attendiamo i successivi due/tre report per fare una valuta-
zione. In altri casi invece c’è un’immediata uscita dal titolo». E l’azionariato attivo? «È un’attività meritoria e
lodevole – afferma Gualerzi – ma per
il momento non siamo impegnati su
tale versante». In futuro chissà.
linee guida per le diocesi
La Cei però non si ferma qui. C’è l’intenzione di mettere a punto delle linee guida per gli investimenti da rendere poi disponibili a tutte le diocesi
italiane, ovviamente nel rispetto delle loro autonomie. «È stato costituito
un gruppo di lavoro a cui partecipano
rappresentanti di Apsa e Ior (le due
istituzioni economiche della Santa
Sede, ndr) e di diocesi come Milano,
Trento, Bergamo, Brescia, Roma»,
ricorda il responsabile finanziario
Cei. Questo gruppo ha già avuto due
incontri con docenti ed esperti di finanza sostenibile. Si vedranno di
nuovo a fine febbraio (da ricordare
che ieri alla Pontifica Università si è
tenuto il convegno «Laudato Sii e investimenti cattolici» promosso dalla
Focsiv – Volontari nel Mondo).
L’obiettivo è di individuare le best practice, le migliori procedure internazionali nella finanza sostenibile
ritagliate però sulle esigenze della
Chiesa Cattolica. «Per noi la ricerca
Msci deve essere soltanto un punto di
partenza – dichiara Gualerzi –. Poi
bisognerà andare oltre. Un esempio?
La Francia investe il 4% del Pil nelle
politiche per la famiglia. Bene. I titoli
di Stato transalpini dovrebbero di
certo avere un posto nel nostro portafoglio rispetto a Stati che destinano
cifre ben inferiori a tali scopi».
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+ Milanese, opera nell’agroalimentare ed ha la forma di una Srl. È l’identikit della società benefit italiana, nata sulla scia dell’esperienza americana delle B-corp ma che a differenza di
quest’ultime ha nell’oggetto sociale
il perseguimento di «una o più finalità di beneficio comune».
A un anno di distanza dall’introduzione nel sistema giuridico in Italia delle società benefit, è stato fatto
un bilancio: la ricerca del centro studi Officina delle idee benefiche
(Odib) ha indicato in 64 le aziende di
questo tipo in Italia di cui ben 24
hanno sede a Milano e provincia (sono 29 in tutta la Lombardia). Ben 58
hanno la forma giuridica di Srl e i
settori con la maggiore presenza sono l’agroalimentare (13), la sanità
(10) e l’ambiente (6). Dal punto di vista della compagine sociale, 13 fanno capo a enti no profit o sono da
questi partecipate; 11 sono controllate da società commerciali e 29 partecipate solo da persone fisiche. La
ricerca di Odib è stata presentata nel
corso di un convegno a Milano organizzato dallo studio legale tributario
Legalitax. Laura Bellicini, partner di
Legalitax ha sottolineato che dal
punto di vista fiscale «è opportuno
che anche l’Amministrazione finanziaria prenda atto di questo nuovo
fenomeno, dando risposte chiare e
innovative al nuovo concetto di reddito di impresa».
La prima società benefit quotata
è stata l’azienda editoriale Vita che
a inizio febbraio avrà un’assemblea degli azionisti decisiva per il
suo futuro (vedi anche articolo sul
web del Sole24Ore all’indirizzo
http://bit.ly/2jmSfoJ). — V.D’A.
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giro di poltrone
nella finanza etica
agenzie di rating
Bottoni (ex Cometa)
in Standard Ethics
Walter Bottoni, ex consigliere
d’amministrazione del fondo
pensione Cometa
(metalmeccanici), entra nella
squadra dell’agenzia di rating
etico Standard Ethics. Si
occuperà del progetto di
commercializzazione di prodotti
passivi index-linked che
l’agenzia ha messo a punto con
una primaria banca italiana.