Sono soddisfatto di poter giocare una partita di Champions League

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Transcript Sono soddisfatto di poter giocare una partita di Champions League

Maurizio Sarri: “Sono soddisfatto di poter
giocare una partita di Champions League
contro il Real Madrid”
Il tecnico del Napoli Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga
intervista al giornalista di Sky Paolo Condò. Ecco le sue parole:
“Quando ho dovuto comunicare la scelta di pensare al calcio
sentivo più la responsabilità
di dirlo a mia moglie, che a mio
padre. Per fortuna che ho avuto la famiglia che subito è stata
d’accordo con me. Mia moglie e mio padre mi dissero che se questo
era un modo per sentirmi più sereno, erano d’accordo con me. Ad un
certo punto della mia vita mi sentivo allenatore e dovevo pensare
al calcio dalla mattina alla sera. Il mio lavoro di banchiere era
divertente, a volte giravo l’Europa per mesi, oppure per settimane intere. Lavoravo alla
banca Toscana che fa parte del gruppo Montepaschi Di Siena. Ora fa un brutto effetto che
questo nome venga accostato come un male per il paese Italia.
Per la prima volta mi
sono sentito un allenatore professionista, quando partii dalla Serie D, con la squadra
vincemmo la Coppa Italia di categoria, arrivammo secondi e fummo promossi in C2 vincendo
i Play Off. Fu una vera e propria
professionismo. Condurre
scalata, in due anni
passammo dall’ Eccellenza al
un paesino di 7mila persone in C2 fu gratificante, in seguito
sono diventato professionista e arrivammo di nuovo al secondo posto conquistando la C1.
A quel punto capii che potevo davvero svolgere la professione di allenatore. Gia 15 anni
fa la serie D era al limite del professionismo. Lavorare con dei giocatori semi
professionisti più o meno è uguale al tempo di oggi. Ho allenato gruppi straordinari,
professionali anche senza essere professionisti, ma ho
anche incontrato giocatori
professionisti poco professionali. A Filigine Valdarno per la prima volta ho svolto il
mestiere di allenatore degli allievi, perché il Mister litigò con il club e ci trovammo
senza allenatore. Dunque feci salire la squadra sul Pullman e dicemmo all’arbitro che
c’era stato un incidente.
Feci io la formazione e alla fine vincemmo quel match per
2-1. Quest’episodio soddisfò pure l’allenatore che ritornò ad allenarci. Sono stato
sempre un appassionato di sport ed in particolare del Ciclismo.
A casa mia tutta la
famiglia seguiva il Ciclismo. Mio padre, mio nonno ed i miei zii hanno fatto i
corridori. Quando c’è una tappa
appassionante
posso vederla pure interamente per 4 o 5
ore. Mi onore essere paragonato ad Arrigo sacchi, se io svolgo questa professione e
perché mi innamorai dei suoi metodi e del suo gioco. Ancora adesso glielo dico sempre.
In seguito spero di vincere qualcosa. Registravo le partite del suo Milan, lo guardavo
in VHS, poi riguardavo
possedeva
i movimenti difensivi. Mi interessava il senso di ordine che
la sua squadra, rispetto alle altre. Era incredibile l’ordine della linea
difensiva e l’organizzazione nella fase d’attacco che impostava. Ormai nei libri si
parla di un calcio prima e dopo i tempi i Sacchi. Nel mondo del calcio ci sono state tre
rivoluzioni importanti. L’Ajax, il Milan di Sacchi e il Barca di Guardiola. Io ho
analizzato il Milan e il Barcellona che nel mondo del calcio hanno portato a dei grandi
cambiamenti. Questi allenatori sarebbero stati ricordati anche se non avrebbero vinto,
come è successo per l’Olanda. Io nel mio lavoro ho bisogno di avere
me
che stimo, a cui
voglio bene. Il lavoro devo svolgerlo pure
sento più responsabilizzato sia per
persone accanto a
per loro, così mi
loro che per me. Se mi affeziono ad una persona in
modo particolare, mi sento obbligato a fare del bene per lui. Quando per esempio mi è
successo ciò , come ad Empoli, mi fa rendere di più. Sono una persona che crede molto
nel senso di responsabilità. Io sono una persona che manifesta poco i sentimenti, ma che
si affezione molto ai giocatori. Croce è il calciatore a cui sono più legato perché ha
passato più tempo con me dalla C alla A. Ad Arezzo non so perché, abbiamo avuto
difficoltà ad allenare sia io che Conte, quella squadra non poteva mai retrocedere con
gente tecnicamente valida come Ranocchia e Floro Flores. Da piccolino ero tifoso del
Napoli, ma anche quando sono cresciuto, vedevo le partite
di Diego al San Paolo, quando
avevo già 26 anni.In famiglia tanti erano tifosi della Fiorentina, dunque vedevo pure la
viola, sono le squadre della mia vita. Una è la città dove ho vissuto, mio nonno
abitava a Piazza Alberti che è 400 metri dallo stadio di Firenze, e Napoli dove sono
nato. Da piccolino ero sicuro
Quando ero bambino
che fosse logico tifare per la città dove si è nati.
ero l’unico tifoso del Napoli in paese. Io mi sento di rappresentare
i giocatori che sono partiti dai dilettanti. Rispetto al professionismo è tutto uguale,
tranne le qualità tecniche e le squadre che sono più organizzate a livello tattico. Poi
sta al calciatore reggere la pressione da un posto ad un altro. Appena ebbi la chiamata
del Napoli, per uno con me che tifava per la squadra azzurra dalle elementari fu
emozionante. Quando arrivai a Napoli, lo spogliatoio era silenzioso. Fu una cosa che mi
sorprese subito. Avevo l’impressione che il gruppo fosse triste, il lavoro è
divertimento, ci deve essere sempre allegria e entusiasmo per fare bene le cose. Volevo
un alto tipo di atteggiamento
e fortunatamente i calciatori mi hanno accontentato.
Notai subito che qualcosa stesse cambiando, quando vidi che Insigne imitò uno dei miei
urli. Dopo un paio di mesi, vidi che ci fosse la stima totale nei miei confronti, anche
se non arrivavano i risultati. Dopo le due vittorie per 5-0 contro
Lazio e Bruges iniziammo la nostra marcia trionfale. Sulle parole dure di Maradona nei
miei confronti, dubitavo che mi conoscesse. Non riuscirei mai a litigare con lui. Il
primo anno era in ritiro a Regello vicino casa mia e andavo a vedere tutti i suoi
allenamenti. Poi in qual periodo le critiche ci stavano perché i risultati non
arrivavano. In seguito mi ha rivolto belle parole e ciò mi ha fatto piacere. Sarebbe
bello vederlo di nuovo nel suo stadio, anche se per i molteplici impegni che ha tutto
ciò è difficile. De Laurentiis come presidente è sereno,anche se ogni tanto ha delle
brevi arrabbiature. Nelle riunioni o al telefono con me è abbastanza tranquillo. Io al
presidente sul mercato non ho chiesto nulla, non sono un tecnico di questo tipo, ormai
in questo lavoro tutti parlano solo del mercato. Ci sono gli stadi vuoti, ma tutti
parlano solo di un solo argomento. Secondo me si migliora con il lavoro. Pure perchè
sono in un club che non ha fatturati elevati, altri in Europa hanno fatturati molto
elevati. E’ giusto che il presidente pensi a salvaguardare la società. Il Napoli come
squadra è
piacevole da vedere, giochiamo con tecnica in velocità, però con qualche
limite perchè non sempre la prestazione corrisponde al raggiungimento del risultato. Non
otteniamo quello che meriteremmo e questo è un nostro
limite che dobbiamo cercare di
risolverlo. Quest’anno siamo molto più giovani rispetto allo scorso anno. AlbiolKoulibalySono difensori
forti, Kalidou è molto forte fisicamente, ed
è migliorato
tatticamente. Con Albiol abbiamo lavorato come reparto, a livello individuale era messo
bene, con il senso della posizione, con una buona postura, perdendo pochi palloni quando
doveva impostare l’azione. Higuain è un ragazzo molto particolare, che ha bisogno di
alcune
cose per rendere al meglio. Ho sempre ripetuto
che è il centravanti più forte
del mondo, ma gli chiedevo tanto in allenamento. Deve pretendere tanto da se stesso,
erano più rimproveri che elogi, ma pubblicamente lo elogiavo. Quando è andato via mi
sarei aspettato che scegliesse la Premier League, mai la Juventus. Per qualche tempo
non l’ho sentito e
fosse
non avevo nemmeno voglia di chiamarlo. L’ho considerato come se
un figlio che ti fa arrabbiare, lo sbraneresti per qualche giorno, ma resta
sempre un figlio. Nonostante abbia una scelta discutibile, resta sempre un ragazzo a
posto. Insigne è un ragazzo che ha sempre il sorriso sulle labbra. Qualche volta va
istruito su come comportarsi, ma ti affezioni. Da Lorenzo
pretendo molto, è un
giocatore che ha talento è può fare molto di più in mezzo al campo.Il Real Madrid è una
squadra che ti può ribaltare una partita in pochissimo tempo, ma siamo soddisfatti di
poter giocare una partita in uno degli stadi più importanti del mondo il
Bernabeu. La
paura di non essere mentalmente pronti esiste, nessuno è un robot. Non sappiamo se
saremo all’altezza di una squadra così importante, ma un giorno potremo raccontare di
aver disputato un match di Champions League al Bernabeu. Passare da un piccolo paesino
come Sansovino è stata molto dura. Io indosso la tuta perchè faccio un lavoro da campo,
mi sembra non idoneo scendere sul rettangolo verde di gioco con vestito elegante. Però
quando devo
gioco mai. Su
devo rappresentare la società metto la divisa sociale, ma nel campo di
questo aspetto il
presidente non mi ha mai detto nulla Bukowski
mi
piace soprattutto per il suo modo di scrivere. Nel mondo del calcio mi sento Criticato,
a volte in maniera giusta, altre volte ingiustamente, ma non mi sono mai sentito
condizionato. Sono fatto in questo modo e
tardi
in serie A a 56 anni”.
Il sondaggio di mundonapolisport24
forse per questo motivo che sono arrivato
"Qual
i di
quest
i
calci
atori
del
Real
Madri
d
potre
bbe
causa
re
maggi
ori insidie al Napoli agli ottavi di Champions?"
Cristiano Ronaldo
Gareth Bale
Luka Modric
Sergio Ramos
Alvaro Morata
Toni Kroos
Karim Benzema