Banche in crisi: i prestiti alle imprese calano di oltre €18mld, ma il

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30 gennaio 2017
Banche in crisi: i prestiti alle imprese calano di oltre €18mld, ma
il marketplace lending può colmare questo gap.
BorsadelCredito.it spiega perché
A Cura dell’Ufficio Studi di BorsadelCredito.it
-
I prestiti delle banche alle imprese sono calati di oltre €18mld (-2%) nell’ultimo anno
Quasi 3.300 sportelli bancari verranno chiusi nei prossimi 4 anni
Per le banche tradizionali prestare alle micro e piccolissime imprese è particolarmente oneroso,
mentre il marketplace lending è strutturato per investire nell’economia reale
Solo il 30% delle sofferenze bancarie di sistema sono riconducibili alla categoria delle piccole e
medie imprese
BorsadelCredito.it si conferma come leader del prestito p2p con un valore cumulato di €7mln di
prestiti erogati nel 2016 (in crescita di 1mln mese su mese) e un rendimento per i prestatori che
si attesta intorno al 5,61%
Crollano i prestiti bancari alle imprese; le sofferenze a bilancio continuano ad avere dimensioni
monstre – nonostante un lieve miglioramento; chiudono sempre più sportelli e dunque rischia di
svanire la dimensione fisica degli istituti di credito, mentre non sembra aver fine la necessità di
aumenti di capitale per rispettare requisiti sempre più stringenti e soprattutto per reggere la
mancanza di redditività “pandemica” che coinvolge gli operatori in tutto il globo.
Siamo ancora, senza alcun dubbio, in credit crunch. E le forme alternative di finanziamento alle
imprese hanno la grande occasione di riempire un vuoto sempre più profondo. Soprattutto per
quei target, come le micro e piccolissime imprese, a cui prestare è particolarmente oneroso, oltre
che assorbente capitale, per le banche tradizionali che stringono i cordoni del credito. Non c’è QE
che tenga: la liquidità non viene trasferita all’economia reale – quelle delle aziende con cui ci
rapportiamo tutti i giorni – e si ferma al sistema finanziario.
Un’occasione ghiotta per il marketplace lending che BorsadelCredito.it sta provando a cogliere: e i
numeri in crescita del nostro erogato (a fine anno superiore ai 7 milioni di euro, in crescita di un
milione mese su mese, e un rendimento per i prestatori che si attesta intorno al 5,61%) mostrano
un interesse sempre crescente da parte delle imprese. Le potenzialità di crescita sono enormi.
Ma proviamo a inquadrare il contesto con un maggiore livello di dettaglio.
Partiamo da un dato dirompente: secondo l’ultimo rapporto mensile redatto dal Centro studi di
Unimpresa, che si basa sui dati della Banca d’Italia, i prestiti delle banche alle imprese, negli
ultimi 12 mesi, sono calati di oltre 18 miliardi di euro (-2%), pur in un contesto in cui, invece, sono
aumentati crediti al consumo (+5 miliardi) e mutui ai privati (+5 miliardi).
Lo stesso rapporto segnala che le rate non pagate (sofferenze) sono lievemente calate di 1,9
miliardi da 201 miliardi a 199 miliardi con gli “arretrati” delle aziende scesi di 1,2 miliardi da 143
miliardi a 142 miliardi. Un lieve miglioramento che riscontriamo anche analizzando altre fonti.
Come il rapporto The Italian Npl Market di PwC, secondo cui, nel 2016, per la prima volta dal 2008,
le sofferenze si sono ridotte a livello di sistema Italia: in particolare gli Npe (Non Performing
Exposures – una macro-categoria in cui è incluso tutto, sofferenze, incagli, crediti dubbi,
l’esposizione totale a ciò che è non performing) si sono fermati a 331 miliardi a giugno 2016 (-3%
rispetto a fine 2015); mentre i bad loans (sofferenze) si sono attestati a 197 miliardi, in
diminuzione di circa 3 miliardi dai livelli di fine 2015.
Ma non c’è da sparare fuochi d’artificio, considerando che il 2016 sarebbe dovuto essere l’anno di
accelerazione sulle dismissioni degli Npl, che in realtà non è stata così forte come nelle attese.
La crisi perenne delle banche non è solo una questione di bilanci: il mondo bancario sta
cambiando pelle e non lo fa neppure troppo silenziosamente. Cambiano necessariamente i
modelli di interazione. Basti pensare al numero di sportelli che chiuderanno nei prossimi anni:
fanno specie gli 800 di UniCredit che saranno cancellati dal nuovo piano industriale nei prossimi
quattro anni. Ma, “in base ai progetti presentati dai 10 maggiori gruppi creditizi (BancoPosta
compreso), la rete degli sportelli bancari vedrà quasi 3.300 chiusure, oltre un decimo della rete
territoriale nazionale, mentre altre migliaia saranno coinvolti in procedimenti di razionalizzazione
dell’offerta.” Il che vuol dire che dovrà cambiare il modello di interazione dei clienti con la banca.
Gli istituti tradizionali stanno diventando sempre più virtuali perdendo quell’atout dell’accesso
fisico che è da sempre il vero valore aggiunto del banking tradizionale, soprattutto per la fascia di
popolazione con scarsa o nulla alfabetizzazione informatica.
Insomma, tutto converge perché Internet e le forme alternative di banking prendano il
sopravvento, o almeno trovino la loro giusta posizione al fianco dei servizi bancari tradizionali. Le
banche spariranno? Certo che no. Ma per alcune categorie di servizi, e i prestiti alle micro e piccole
imprese sono tra questi, saranno sostituite in maniera sempre più pervasiva dal Fintech.
Informazioni su BorsadelCredito.it
BorsadelCredito.it è il primo operatore italiano di peer to peer lending per le PMI.
Specializzata nel credito alle micro, piccole e medie imprese, BorsadelCredito.it vanta oggi più di 15.000 imprese clienti
provenienti da tutta Italia, oltre 1000 prestatori e oltre 15 milioni di euro finanziati.
La start-up fintech è nata nell’ottobre 2013 come piattaforma digitale di brokeraggio per il credito alle aziende,
aprendo nel settembre 2015 il canale del P2P lending come primo operatore per le aziende in Italia, in qualità di
Istituto di pagamento autorizzato da Banca d’Italia, e ricevendo a dicembre 2015 un finanziamento da 1 mln di euro
dal fondo di venture capital P101.
BorsadelCredito.it è gestita da un gruppo societario, la cui Holding è la Business Innovation Lab S.p.A., che controlla al
100% altre due società: Mo.Net S.p.a. con socio unico (società iscritta all’albo degli istituti di pagamento ex art. 114
septies del T.U.B con il codice 36058.6), la società del gruppo autorizzata a svolgere i servizi di social lending,
attraverso cui gli utenti possono prestarsi il denaro e restituirlo a rate; e Crenway S.r.l. con socio unico (società di
mediazione creditizia, Iscritta all’Elenco Mediatori Creditizi presso OAM con il n° M252) tramite cui BorsadelCredito.it
può presentare alle sue aziende clienti le offerte delle banche partner.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.borsadelcredito.it
Ufficio Stampa – ddl studio
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