MF 023, 2 febbraio 2017

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Transcript MF 023, 2 febbraio 2017

MF
il primo quotidiano della moda e del lusso
XXVIII n. 023- € 0,50
giovedìfashion
2 febbraio 2017
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
02.02.17
I
NELLA FOTO, UN’IMMAGINE FIRMATA ARMANI PRIVÉ
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
UOMO FALL-WINTER 2017/18
beauty
Il
made in Italy
brilla grazie
all’export (+12%)
Il settore archivia il 2016 a 10,5 miliardi
(+5%) con esportazioni per 4,2 miliardi e
una bilancia commerciale positiva per 2,3
miliardi. E scalda i motori del prossimo
Cosmoprof, a Bologna dal 16 al 21 marzo
I
l settore della cosmetica si conferma, anche nel 2016, uno dei più performanti in termini di tasso medio di crescita e margini di profitto nell’ambito delle
eccellenze manifatturiere del made in Italy. È questo quanto emerge dall’ultima analisi di bilancio congiunturale presentata ieri da Cosmetica Italia, che
quest’anno festeggia il suo 50° anniversario. Secondo i dati di preconsuntivo elaborati dal centro studi dell’associazione, nell’anno che si è appena concluso, il
fatturato globale del settore cosmetico tricolore si è attestato a 10,5 miliardi di
euro, in progressione del 5%, grazie alla buona performance dell’export, in crescita del 12% a oltre 4,2 miliardi. Valore, quest’ultimo, che ha compensato la
stagnazione del mercato italiano, in avanzamento dello 0,6% a 6,3 miliardi. «Ancora
continua a pag. II
Wise a tutto tessile con Imprima
Art Basel si allea con La Prairie
L’industria dei tessuti si prepara ad accogliere una nuova società, battezzata Imprima e dedicata interamente al finissaggio tessile. Il nuovo gruppo è
finanziato da un pool di investitori guidati dal fondo italiano Wisequity IV,
gestito da Wise Sgr, e ha come obiettivo quello di affermarsi come partner
preferenziale per brand e retailer del mondo fashion. Le prime mosse di
Imprima sono state l’acquisizione del 100% dell’azienda tedesca di stampa tessile Kbc e dell’italiana Guarisco. «Stiamo lavorando per finalizzare
altre acquisizioni di primissimo livello in Italia e all’estero», ha dichiarato
Chiaretto Calò, ceo di Imprima insieme a Paolo Gramaglia. Il settore della
stampa tessile oggi vale circa 20 miliardi di metri lineari.
Un matrimonio nel segno del beauty di lusso. La Prairie ha infatti annunciato la partnership con Art Basel, leader mondiale nelle esposizioni d’arte, per
la prossima edizione che si terrà a Basilea dal 15 al 18 giugno. «Siamo molto
entusiasti di questa partnership che rappresenta perfettamente la nostra ricerca di una bellezza senza tempo e la nostra passione per ciò che è audace»,
ha detto Patrick Rasquinet, presidente e ceo del gruppo beauty che si prepara a festeggiare il 30° anniversario della iconica linea Skin caviar. A fargli
eco, Marc Spiegler, global director di Art Basel. «Siamo molto contenti della
partnership con La Prairie, società che, come Art Basel, ha radici Svizzere e
ha costruito la propria reputazione grazie a un’eccellenza senza pari».
II
MF fashion
Interviste
Il Bisonte al rilancio
Il marchio da 21 milioni di euro di fatturato, che fa capo al fondo Palamon
capital, battezza il nuovo corso. Tra sviluppo retail e collaborazione creativa
con Emma Hill, per crescere double digit nell’anno. Matteo Minà (Londra)
I
l Bisonte stima una crescita double
digit nell’anno in corso, lanciando la
prima capsule collection disegnata da
Emma Hill, designer da poco annunciata come consultant creative director
del brand (vedere MFF del 26 gennaio).
Il marchio fiorentino di borse e pelletteria
fondato nel 1970 da Wanny Di Filippo
(vedere box a alto), da giugno 2015 è stato acquisito al 100% dal fondo inglese
Palamon capital, con l’ideatore rimasto in azienda nel ruolo di ambasciatore e
anima del marchio. La neonata capsule di
otto borse donna primavera-estate 2017,
con un range di prezzi tra 350 e 600 euro, è subito riconscibile per una doppia
striscia a sbalzo sui modelli. La proposta
sarà disponibile da metà mese sia sullo
shop online del marchio, che in alcuni selezionati monomarca diretti, come
Roma, Firenze e quello aperto a dicembre scorso a Londra, al civico 21 di Neal
street. «Siamo già al lavoro per la prossima capsule invernale, che avrà uno stile
differente, ma sempre mixando elementi
di archivio con la funzionalità del prodotto», ha spiegato a MFF la designer,
fondatrice del marchio Hill & friends
ed ex creative director di Mulberry. Ma
i progetti della label non si fermano solo allo stile, come ha spiegato in questa
intervista a MFF Sofia Ciucchi, da inzio anno nominata ceo del brand (vedere
MFF del 5 gennaio).
Sul fronte dei risultati, come si
è chiuso il 2016 e cosa prevedete per l’anno in corso?
Nell’anno appena concluso abbiamo raggiunto circa 21 milioni di euro di fatturato,
di cui il 70% donna, in leggera crescita
sul 2015. L’ebitda si dovrebbe attestare
a circa il 10% con una leggera riduzione
rispetto ai periodi precedenti per gli importanti investimenti economici (nel 2014
è stato intorno al 20%, ndr). L’azienda è
in utile e genera cassa. Quest’anno prevediamo una crescita a doppia cifra tra
Inoltre, ci concentreil 10 e il 20%, graremo in America ed
zie alla progressione
Europa e inizieredel Giappone, paese
mo probabilmente ad
che da solo vale circa
esplorare il canale del
l’80% delle vendite totravel retail.
tali, e a uno sviluppo
Ci sono ruin maniera qualificata
mors su un
del segmento whorafforzamento
lesale, oggi circa il
della presen10%, in Europa, con
za del brand a
focus su Germania,
Firenze, con
Uk, Francia e Italia.
l’apertura di uno
Sono previste
showroom e di
nuove aperture
un museo adiaretail dopo quelcenti al negozio
la londinese?
in centro città...
Entro questo mese saSopra,
bag
de
Il
Bisonte
Per il momento posranno perfezionati due
so solo dire che il
opening in Giappone
in collaborazione con il nostro partner ed cuore del marchio rimane in riva d’Arè già definito un piano di due-tre aperture no e che la città avrà un ruolo sempre
all’anno fino al 2020, store che si aggiun- più importante nello sviluppo. (riprodugono agli attuali 36 in suolo nipponico. zione riservata)
E il fondatore Wanny Di Filippo regala
due palazzetti per lo sport a Firenze
Wanny Di Filippo rende omaggio a Firenze e allo sport,
donando un palazzetto alla città. L’eccentrico fondatore del
marchio Il Bisonte, patron
dell’omonima squadra di pallavolo che milita nel campionato
italiano di serie A-1 femminile, ha
annunciato la volontà di costruire un nuovo impianto sportivo da
circa 5 mila posti. Due le strutture adiacenti che sorgeranno, sotto
il nome di Palazzo Wanny, a San
Bartolo a Cintoia, nella periferia
Ovest della città: una con il campo di pallavolo, l’altra polivalente
e ausiliaria per gli allenamenti e
gli uffici, con tribune retrattili. La
seconda struttura sarà pronta il
prossimo settembre, quella principale nel giro di un anno, per un
investimento totale tra i 6 e i 7 milioni di euro, di cui 2 stanziati dal
Comune. «Ho deciso di fare questo gesto per rendere omaggio a
Firenze, dove sono arrivato dal
Veneto 50 anni fa, e allo sport»,
ha spiegato a MFF l’imprenditore. «Oltre alla nostra squadra che
giocherà all’interno della nuova
struttura potranno anche allenarsi le società del consorzio Volley
Art Toscana, lasciando la seconda location a disposizione di altri
sport e cultura». (riproduzione riservata)
L’EXPORT BILANCIA IL RALLENTAMENTO DEL MERCATO INTERNO
Valori in milioni di euro
Consuntivo Consuntivo Variazione Preconsun. Variazione Proiezione
2014
2014
2014/2014
2016
2016/2015 2017/2016
✦ Fatturato mercato Italia
✧ Canali tradizionali
✧ Canali professionali
✦ Esportazione
6.116
5.610
506
3.333
6.207
5.713
494
3.810
+1,5%
+1,8%
+2,4%
+14,2%
6.230
5.730
500
4.270
+0,6
+0,5
+1,3
+12
+0,8
+0,7
+1,5
+11,5
✦ Fatturato globale
9.449
10.013
+6%
10.500
+5%
+5%
settore cosmetico
Fonte: Centro Studi Cosmetica Italiana
GRAFICA MFF-MILANO FINANZA
segue da pag. I
una volta sono le esportazioni a sostenere il settore, a fronte di un mercato interno
poco dinamico», ha sottolineato Fabio
Rossello, presidente uscente di Cosmetica
Italia che, il 28 giugno, in occasione
dell’assemblea generale dell’associazione, vedrà succedergli un nuovo numero
uno. «Complessivamente, però, possiamo
ritenerci soddisfatti, soprattutto alla luce
di una bilancia commerciale positiva per
2,3 miliardi e di una proiezione sul primo semestre del 2017 ancora in crescita
nell’ordine del 5%». Da sottolineare, inoltre, il fatto che sia migliorato l’export intra
Ue, mercato più ricettivo in termini di nuovi lanci che, nel 2016, sono stati 146 mila
(+16%). In evoluzione è anche il quadro
dei canali di distribuzione, con un rallentamento della frenata degli acconciatori
(+1%), un rilancio dell’estetica (+2,1%),
una tenuta delle erboristerie (+1,7%) e della profumeria (+0,9%) e una staticità del
business delle farmacie. Continua invece
il calo della gdo (-1,1%), mentre sembra
inarrestabile la crescita delle vendite dirette, a domicilio o attraverso il web (+7,8%).
Positiva, infine, è la performance delle
aziende terziste (+4,2%), alla luce del fatto che il 60% del make-up mondiale viene
prodotto in Italia. Numeri confortanti che
accompagnano, con fiducia, il comparto
verso la prossima edizione di Cosmoprof,
la fiera di settore, che compie a sua volta 50 anni e che andrà in scena a Bologna
dal 16 al 21 marzo. (riproduzione riserChiara Bottoni
vata)
giovedì 2 febbraio 2017
Finanza
Bros manifatture corre
(+7%) e punta su
Brosway e Pianegonda
Bros manifatture guarda a un
futuro roseo, dopo aver archiviato
un anno fiscale in
positivo. Il gruppo marchigiano
di preziosi che fa
capo alla famiglia Beleggia e che controlla i marchi Bros, Dhiva, Brosway, S’Agapò,
Rosato e Pianegonda, quest’ultimo acquisito due anni fa (vedere MFF del 2 ottobre
2015) ha registrato nel 2016 ricavi per 39 milioni di euro, mettendo a segno una crescita
del 7% sull’esercizio precedente. I risultati
arrivano grazie a una strategia di internazionalizzazione intrapresa dall’azienda, che ha
visto l’apertura di due filiali dirette in Cina,
a Hong Kong e Pechino, e una negli Stati
Uniti, a Miami. «Brosway è il nostro marchio più performante. A ottobre abbiamo
inaugurato il primo monomarca a Miami e
abbiamo in progetto l’opening di altri punti vendita retail in Usa, che andranno a
rafforzare la rete di circa 100 punti vendita wholesale sul territorio. Lo stesso faremo
in Cina, dove abbiamo tagliato il nastro negli ultimi due anni a quattro store dedicati
al brand a Pechino, Shanghai, Shenyang
e Tianjin», ha spiegato a MFF Beatrice
Beleggia, figlia del presidente della società Lanfranco Beleggia. I marchi del gruppo
oggi sono presenti in circa 10 mila punti vendita dislocati in 30 Paesi nel mondo.
«Stiamo avendo ottimi riscontri anche con
Pianegonda, dal 2017 inizieremo la distribuzione in Italia e all’estero, in primis negli
Stati Uniti». Infine, per quanto riguarda
Rosato, è stata ampliata l’offerta agli orologi (nella foto), e sul fronte espansione ai due
store malesiani a Kuala Lumpur si sono aggiunte due nuove location cinesi a Shanghai
e Shenyang. Il prossimo appuntamento del
gruppo sarà a Basilea, a Baselword, in calendario dal 23 al 30 marzo, dove presenterà
le novità di Rosato, Brosway e Pianegonda.
Alice Merli
(riproduzione riservata)
Exhibition
LONDRA CELEBRA IL
GENIO DI BALENCIAGA
Il V&A svela la maxi retrospettiva dedicata
al couturier, in scena dal prossimo 27 maggio
«L’
alta moda è come un’orchestra e Balenciaga
ne è il conduttore... Noi
couturier siamo musicisti e seguiamo la direzione che lui ci dà».
Così diceva Christian Dior di Cristóbal
Balenciaga. Ora l’opera del maestro spagnolo e la sua perdurante influenza sulla
moda contemporanea saranno oggetto della
più grande mostra sullo stilista mai allestita
nel Regno Unito. Lo ha annunciato il V&AVictoria & Albert museum di Londra che
ospiterà la rassegna intitolata «Balenciaga:
Shaping Fashion» a partire dal 27 maggio
(la mostra sarà aperta fino al 18 febbraio del
2018). «Non si tratterà di una retrospettiva,
bensì di una exhibition focalizzata sul tardo periodo della carriera del sarto: gli anni
50 e 60, in cui probabilmente la sua creatività aveva raggiunto l’apice», ha spiegato la
curatrice Cassie Davies-Strodder. In quegli anni, oltre a vantare clienti molto celebri,
Balenciaga aveva introdotto modelli rivoluzionari come la tunica, l’abito a sacco, il baby
doll e lo shift dress, che restano ancora oggi
pezzi cult dell’abbigliamento femminile contemporaneo. In mostra, vi saranno oltre cento
indumenti e venti cappelli, molti dei quali
esposti per la prima volta. Fra le highlights,
completi realizzati dal sarto per l’attrice
Ava Gardner, vestiti e accessori appartenuti all’ereditiera Gloria Guinness e capi
indossati da Mona Von Bismarck, una delle
donne più eleganti e facoltose dell’epoca, la
quale commissionava al couturier tutto il suo
guardaroba: dagli abiti da ballo ai calzoncini
per il giardinaggio. Gli abiti saranno accompagnati da schizzi, cartamodelli, campioni di
tessuto e filmati d’archivio. Da segnalare, la
tecnologia a raggi X utilizzata dal V&A per
la prima volta per dare un’occhiata quasi forensica ai dettagli nascosti delle creazioni. Le
immagini realizzate dall’artista Nick Veasey
rivelano strutture interne invisibili ad occhio
nudo: pesi posizionati in modo da creare una
precisa pendenza nelle gonne o stecche celate nel corpetto degli abiti. (riproduzione
Barbara Gallino (Londra)
riservata)
giovedì 2 febbraio 2017
MF fashion
Congiuntura
Tessile, 2016 in tenuta
In apertura di Milano Unica svelati i dati deIlo scorso esercizio, chiuso a -0,6%.
Gli Stati Uniti, insieme a parte dell’Europa, trascinano in ribasso le esportazioni
(-2%). Restano le incognite per l’anno in corso. Pagina a cura di Milena Bello
C
ina da una parte e Stati Uniti sono le due grandi incognite per i
tessuti italiani e, più in generale
per il made in Italy, nel 2017.
Ma rappresentano anche i due andamenti
differenti che, insieme anche un mercato
interno che sembra ormai risvegliato, ha
consentito al tessile tricolore di chiudere il 2016 con un leggero segno negativo
nel fatturato (-0,6% contro il -0,9% dello
scorso anno), risollevando parzialmente le sorti del segmento a monte della
filiera del tessile-moda. Secondo i dati
preconsuntivi dell’anno appena conclusi,
presentati in occasione della cerimonia
di inaugurazione della 24ª edizione di
Milano Unica alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan
Scalfarotto, dell’assessore alle politiche
del lavoro, commercio, moda e design
del Comune di Milano, Cristina Tajani
oltre al presidente di Smi-Sistema moda
Italia, Claudio Marenzi, e al presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala,
sul bilancio complessivo pesa in generale il calo delle vendite registrato fuori dai
confini nazionali, parzialmente compensato da un ritorno in positivo dei consumi
interni (+1,1%), mentre l’import è sceso
del 2,5%. Nel complesso le esportazioni
nel 2016 hanno peggiorato la performance già difficile del 2015, registrando una
flessione del 2%. La contrazione accomuna l’area europea e quella extra europea
che hanno registrato rispettivamente un
calo dell’1,3% e dell’1%. Restano ancora in territorio negativo le vendite in
Germania (-3,7%), la Francia (-1,2%) ma
soprattutto gli Stati Uniti dove il calo ha
raggiunto il 14,6%. Crescono invece gli
ordini in Cina (+2,8%), mercato strategico per il made in Italy. Lo dimostra il
fatto l’area Cina-Hong Kong abbia scalzato per la prima volta la Germania dalla
vetta di primo bacino di riferimento per
i tessuti italiani con un totale di 294 mi-
Scalfarotto ieri a Milano Unica
lioni di euro di esportazioni. Non è un
caso che il governo italiano abbia deciso, attraverso il piano straordinario per
il Made in Italy, di: «Quadruplicare gli
investimenti per la Cina da 5 a 20 milioni di euro», ha annunciato Scalfarotto.
«Resta però la ferma posizione contro la
concessione dello status di economia di
mercato (Mes) alla Cina». Posizione, che
trova sponda nelle parole del presidente
di Smi secondo cui le misure protezionistiche annunciate da Donald Trump
non dovrebbero: «Né migliorare, né peggiorare la situazione, perché i dazi sono
già elevati per la moda», e difficilmente potrebbero essere ulteriormente alzati.
«Piuttosto», ha poi continuato Marenzi,
«dobbiamo essere severi nei confronti
dei paesi emergenti e portare avanti le
battaglie italiane ed europee per certificare la qualità ed eccellenza della filiera».
Sul fronte, invece, delle strategie a livello italiano, gli occhi sono puntati sulla
settimana della moda di settembre, la
prima che presenterà nello stesso periodo, secondo i piani del Comitato per la
moda e l’accessorio, le sfilate e le principali fiere di settore. Allo studio c’è la
possibilità di far estendere la partecipazione anche all’oreficeria mentre Milano
Unica, che anticipa le due date a luglio,
sarà presente con un evento pubblico in
città. (riproduzione riservata)
Paul Smith: «Essere un buon designer
significa mettere d’accordo buyer e press»
L’importanza di saper trovare ispirazione in qualsiasi cosa, e l’abilità di
saper reinterpretare in maniera personale ogni ispirazione senza cedere
alla tentazione di fare proprie le idee degli altri. Sono questi alcuni dei
punti toccati da sir Paul Smith, in occasione della conferenza tenuta ieri agli studenti di diverse scuole di moda e textile design a Milano Unica,
in agenda fino a venerdì presso gli spazi di Fieramilano Rho. «Essere
un fashion designer oggi significa saper mantenere l’equilibrio tra ciò
che il mercato richiede e ciò che la stampa si aspetta di vedere a ogni
show», ha dichiarato il designer britannico, che lo scorso mese ha debuttato a Parigi con il suo primo défilé co-ed (vedere MFF del 24 gennaio).
Partito con un negozio di tre metri quadrati per tre nella sua città natale,
Nottingham: «Senza neanche una finestra», come lo stesso designer si è
divertito a precisare, la sua maison conta oggi 1.100 impiegati in Europa,
3 mila in Giappone e store sparsi in 63 paesi al mondo, ognuno con un
design differente. (riproduzione riservata)
Valentina Nuzzi
Iniziative
Milano, il lino veste il Quadrilatero
Celc insieme all’Associazione MonteNapoleone Quadrilatero porterà
a maggio in centro una installazione dedicata a questa fibra. Sarà
la seconda tappa della campagna triennale di valorizzazione che, dopo
il lancio a Parigi e la trasferta italiana, partirà alla conquista di New York
D
opo la Francia, la campagna
triennale di promozione del
lino messa a punto da CelcConfederazione europea
del lino e della canapa e cofinanziata
dall’Unione europea, arriva in Italia, prima
di approdare in Gran Bretagna, ultima tappa del progetto di promozione. Dal 5 al 12
maggio si terrà a Milano l’evento dedicato
a questa fibra, punto focale di Solo Lino,
la declinazione italiana della campagna a
sostegno di questa fibra. Anticipato in occasione di Milano Unica, nell’incontro di
ieri che ha ospitato gli interventi del presidente della sezione lino del Smi-Sistema
moda Italia, Clemente Sironi e della
direttrice di Celc, Marie-Emmanuelle
Belzung, l’evento di maggio, organizzato in tandem con l’Associazione
MonteNapoleone quadrilatero, porterà
nel cuore della città un’installazione luminosa creata dal designer Philippe Nigro
e realizzata con oltre 400 metri di tessuti
di lino. La scenografia si accompagnerà al campo di lino che si estenderà dalla
piazzetta Croce Rossa fino a Piazza San
Babila, ideato per presentare le diverse tappe della trasformazione della pianta. Negli
stessi giorni, sarà poi organizzata di una
campagna di informazione commerciale
dallo slogan Amo il Lino, attraverso una
selezione di punti vendita che avranno come epicentro via Montenapoleone. Oltre
ai due eventi in programma a maggio, la
campagna Solo Lino prevede altre due
aree tematiche. Da una parte c’è il progetto Academy con la creazione di laboratori
di ricerca dedicati al lino in collaborazione con istituti di moda, design e marketing
come Poli.design, Istituto Marangoni e
Sda Bocconi. Il secondo elemento del
piano di Celc prevede la messa online del
sito dedicato sololino.it, una piattaforma
di informazioni e notizie che esplora le
caratteristiche e le applicazioni del lino.
Il progetto Solo Lino per Milano (riproduzione riservata)
Speciale Milano Unica
III
Interviste
Bonotto, dopo l’approdo
nel gruppo Ermenegildo
Zegna, mette il turbo
all’upgrade industriale
Far dialogare le caratteristiche della manifattura tradizionale, con i suoi rituali
produttivi che passano attraverso l’uso
di telai meccanici, e la vocazione per l’arte con le esigenze di un approccio più
moderno, industriale e internazionale.
Saranno queste le sfide aperte, e in via di
definizione, del nuovo corso della manifattura Bonotto sotto l’egida del gruppo
Ermenegildo Zegna che, quattro mesi fa,
ha acquisito il 60% delle quote della manifattura di Molvena (Vicenza). In occasione
del suo trasloco all’interno della sezione di IdeaBiella, primo segno tangibile del
nuovo percorso, il direttore creativo della
manifattura, Giovanni Bonotto (nella foto), ha raccontato a MFF quali saranno i
prossimi progetti allo studio.
Dallo scorso ottobre potete contare su
di un socio di grande portata come il
gruppo Zegna. Cosa è cambiato nel vostro approccio produttivo?
La nostra particolarità da sempre è quella
di poter contare su una tecnologia d’epoca
che consente di realizzare filati particolari. Siamo e restiamo una fabbrica lenta,
intesa come slow food, con un savoir faire
particolare. Quello che stiamo imparando, però, è l’approccio più industriale,
ormai necessario di fronte alle nuove sfide. Sentivamo il bisogno di aprirci a una
mentalità più internazionale, prendere un
piccolo tesoretto e amplificarlo nel palcoscenico globale.
Cosa vi aspettate in termini di numeri?
Partiamo da un fatturato di 30 milioni di
euro che ovviamente prevediamo in crescita nei prossimi esercizi. È però ancora
presto per definire i nostri obiettivi in termini di numeri perché il nuovo consiglio di
amministrazione sta studiando proprio ora
il percorso da intraprendere.
Amplierete anche la produzione?
Si ma non in termini di metri. Non produrremo più tessuto quanto piuttosto un
tessuto di qualità e che duri nel tempo.
Pur in un’ottica più industriale, intendiamo mantenere fede alle caratteristiche del
gruppo. Resteremo poi focalizzati sulla
donna che rappresenta la quasi totalità della nostra offerta.
Da sempre siete legati al mondo dell’arte, grazie alla fondazione. Quali sono i
vostri prossimi progetti?
Da sempre la nostra azienda ha ospitato
moltissimi artisti che hanno trovato terreno
fertile per la loro creatività e hanno ispirato
anche le nostre produzioni. L’arte è pane
quotidiano per noi. Siamo circondati addirittura da 17 mila opere d’arte. Abbiamo
poi una Fondazione che è stata ospitata all’ultima Biennale di Venezia. L’arte è
parte imprescindibile della nostra azienda.
Così abbiamo voluto organizzare un evento anche in occasione di Milano Unica. Nei
giorni della manifestazione ospiteremo nel
nostro showroom di via Durini a Milano
una mostra dedicata agli abiti privati di
Maria Callas (vedere MFF di ieri). (riproduzione riservata)
IV
Sfilate Uomo a New York
MF fashion
Strategie
Boss riparte con Wilts
Lo storico designer del brand torna al timone e debutta a New York dopo il
restyling delle linee e lo stop alla donna: «È importante offrire al consumatore
nuovi modi di vestire capi tradizionali». Pagina a cura di Ludovica Tofanelli (New York)
Q
uando l’heritage incontra
la contemporaneità senza
snaturarsi. La passerella
di Boss per la fall-winter
2017/18 è un racconto dal taglio
navy e funzionale che sigilla un
doppio debutto per il brand tedesco.
Da una parte la prima prova di Ingo
Wilts, chief brand officer della griffe chiamato dallo scorso novembre
come responsabile di brand e creative management (vedere MFF del
23 aprile 2016), dall’altra l’arrivo
nella cornice di New York fashion
week: men’s. «New York è il posto
giusto per presentare il nostro menswear, è un panorama dinamico e
vogliamo supportarlo», ha raccontato a MFF Wilts, in un momento di
Nelle immagini, quattro creazioni fall-winter 2017/18 di Boss
grande rinnovo per la label. Oltre ad
aver cancellato lo show della collezione donna, disegnata da del sartorialismo secondo un approccio performante. «È imJason Wu, per concentrarsi solo sulla passerella menswear, il portante offrire al consumatore nuovi modi di indossare i capi
marchio ha infatti ridotto le sue linee maschili alle due etichet- tradizionali. Il suit rimane fondamentale per Boss, ma vogliate Boss e Hugo, incorporando nella prima sia Boss orange sia mo renderlo moderno, rivolgendoci a un pubblico giovane,
Boss green. «Il consumatore finale guarda a Boss come a un ma senza perdere il consumatore esistente». Focus sull’uomo
unico mondo, per questo lo abbiamo riunito per declinarlo poi quindi, senza però dimenticare la donna. Wilts e Wu lavoranin modo trasversale attraverso i diversi usi», ha aggiunto il de- do infatti oggi a stretto contatto con i team creativi per creare
signer, che aveva fatto parte del mondo creativo Boss già negli un mondo coerente e legato. «Anche se per ora non abbiamo
anni passati ed è tornato ora con il nuovo ruolo di guida estetica intenzione di riportare il womenswear in passerella, ciò non
del marchio da 2,69 miliardi di euro nel 2016 (-4%). «Questa esclude che in futuro potremo fare degli show uomo e donna
collezione nasce dal desiderio di coniugare capi tradizionali in cui presentare insieme le collezioni».
con la figura del global traveller. Oggi le persone viaggia- Giudizio. C’è coerenza e c’è rinnovo senza stravolgimenti.
no e hanno bisogno di un guardaroba completo e versatile. Wilts riesce nel suo intento, regalando al marchio un twist acAbbiamo guardato indietro, riprendendo capi dell’archivio, per cattivante. E per adattarsi a un mercato dinamico sarà varato un
riportarli oggi con una nuova veste». Un’idea di funzionalità progetto di capsule collection che saranno rilasciate nel corso
che si ritrova così nei dettagli, nei materiali e nelle silhouette dell’anno. Quelle che Wilts stesso definisce: «Injections» e che
attraverso giochi di contrasti. Tessuti water resistant e cuciture saranno dedicate a prodotti, come a tessuti, ma anche all’arte.
sigillate dalle influenze nautiche si mescolano ai tagli rigorosi Nel segno di Hugo Boss. (riproduzione riservata)
Eventi
USA STYLE À LA RALPH LAUREN
La griffe torna nella Grande
mela per svelare la linea
luxury Purple label, rileggendo
i must-have del guardaroba
maschile, con tocchi di ironia
Shows
I gutter punk salgono sulla
passerella di N.Hoolywood
Stratificazioni di capi, texture ruvide e tessuti accorpati salgono
sulla passerella fall-winter 2017/18
di N.Hoolywood. Guardando al
mondo dei gutter punk come ispirazione, Daisuke Obama traccia per
la sua label una storia di strada, tra
outerwear trasformati in coperte e
maxi sacchetti in mano. E portando
così lo streetwear nel contesto del
vagabondaggio metropolitano.
Giudizio. L’ispirazione è evidente ma ben ricostruita nella cornice
street di New York fashion week:
men’s. A dar forma alla collezione
sono i giochi di layering, creando
sovrastrutture ed effetti over. Senza
dimenticare di portare in passerella l’appeal commerciale
grazie alla collaborazione con Vans.
Ovadia & sons, military
in chiave sporty-college
Giacche aviator e bomber tra il maculato e il camouflage, piumini over e
furry coat. È l’outerwear il protagonista
della passerella di Ovadia & sons, che
ha giocato con il tema militare rileggendolo secondo l’ottica del soccer
player. Un’ispirazione che viene dalla storia dei due fratelli fondatori del
marchio, Ariel e Shimon Ovadia, che
hanno voluto raccontare il passato del
loro stesso padre, quando negli anni
di servizio militare in Iraq si destreggiava sui campi di calcio.
Giudizio. I look sono street e young,
risulta una coerenza d’insieme secondo uno spirito cool. Poco incisivo lo
styling, che poteva essere spinto un
po’ oltre per dare una nuova personalità all’insieme.
Alexander Wang e i
bad boy di Venice beach
Mentre New York è animata dalla fashion week maschile dedicata
alle collezioni fall-winter 2017/18,
Alexander Wang esce dal coro e svela le immagini del suo menswear per
la prossima estate. Così, nell’ottica di
espansione della linea uomo (vedere
MFF del 14 dicembre 2016), l’anima
creativa e manageriale del brand rilegge l’estetica della sua linea maschile
portando alla luce una spring-summer
2017 tra il preppy e lo street, inserendola nel contesto di una scottante
Venice beach. Dopo il racconto estivo,
a breve arriverà comunque il turno del
capitolo invernale. Il creativo americano di origini taiwanesi dovrebbe infatti portare la collezione
uomo fall-winter 2017/18 sulla passerella del suo womenswear, in agenda a febbraio durante New York fashion
week. E continuando nel frattempo a lavorare a un nuovo progetto speciale per la seconda collaborazione con
Adidas originals
D
ai look casual al formalwear passando per i dettagli
sportivi e arrivando al tailoring. Ralph Lauren torna
a New York, dopo le ultima stagioni di Milano moda uomo, per svelare l’autunno 2017 dell’etichetta
Ralph Lauren Purple label, ricreando un guardaroba menswear completo e trasversale. L’American style della griffe
è così rivisto nella sua versatilità a partire dai motivi Western
e Navajo. Due declinazioni dell’estetica folk a stelle e strisce,
tra frange e ricami, che conquistano knitwear e tuxedo per poi
interagire con gli altri mondi del wardrobe maschile. Subentra
l’appeal sportivo con nuove versioni dei jogging, mentre il suit si modernizza con inaspettate interpretazioni. I completi si
fanno leggeri e destrutturati con le lane e il cashmere per poi
trovare nuova coolness nelle versioni in suede. C’è l’heritage della maison, nelle sue declinazioni lussuose ma secondo
nuove prospettive. Catturare il pubblico moderno offrendo
una visione trendy e playful dei capi classici e iconici, accompagnati da varsity jacket e felpe con cappuccio. C’è la
voglia di vivere la moda con una forma di divertimento che
non stravolge, ma cattura l’attenzione. L’allure sofisticato non
manca, i dettagli curati dei capi made in Italy legano l’insieme attraverso una continuità che non è spezzata dalle diverse
ispirazioni, ma che li rendono coesi in un unico mondo. Un
universo che Ralph Lauren ha deciso di svelare da vicino
durante la settimana di New York fashion week: men’s, attraverso una presentazione su appuntamento per mostrare con
mano la nuova direzione della griffe in un momento di forte
rinnovo. Dal focus sulle due linee Ralph Lauren Purple label
e Polo Ralph Lauren, con il piano Way forward per accelerare il supply chain fino, alla nomina di Kevin Carrigan
giovedì 2 febbraio 2017
Kanye West ritorna a
New York con la sua Yeezy
Due look firmati Ralph Lauren Purple label
in qualità di creative director e senior vice president, il marchio inaugura un anno di importanti cambiamenti. Complice
un ultimo semestre in cui i profitti sono passati da 224 a 23
milioni di dollari (rispettivamente da circa 206 e 21,1 milioni di euro al cambio di ieri) e le vendite sono scene a passate
da 3,5 miliardi di dollari (circa 3,2 miliardi di euro al cambio
di ieri) (riproduzione riservata)
Kanye West torna ufficialmente nel calendario della fashion
week della New York portando in pedana la Season 5 della sua Yeezy. Il rapper Usa, che dal 2013 collabora con
Adidas originals per la creazione dell’etichetta, dopo le polemiche dell’ultima stagione, ha scelto come location i Pier
59 studios nel quartiere newyorchese di Chelsea. La pop
star, che secondo indiscrezioni starebbe anche lavorando
alla creazione di un nuovo brand, porterà in scena la collezione fall-winter 2017/18 con un evento ad hoc in agenda
il 15 febbraio alle ore 17. (riproduzione riservata)
V
MF fashion
giovedì 2 febbraio 2017
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Abercrombie & Fitch
Avon Products
Coach
Coty
Estee Lauder
Fossil
Gap Inc
Guess
Iconix Brand Grp
Kate Spade & Co.
L Brands
Lululemon Athletica
Men`s Wearhouse
Michael Kors
Nike Inc
Phillips-Van Heusen
Polo Ralph Lauren
Quiksilver
Prezzo ieri
11,56
5,63
37,92
18,86
80,35
25,03
22,62
12,65
10,05
18,38
58,98
67,05
21,46
41,45
53,12
90,55
87,30
0,46
Var.% % 12m
-0,4
-4,2
1,5
-1,8
-1,1
-2,1
-1,8
-0,9
-2,3
-0,7
-2,0
-0,7
1,0
-3,2
0,4
-3,5
-1,3
-
-56,2
86,9
2,1
-23,7
-5,5
-23,7
-6,9
-31,4
61,6
0,1
-38,0
8,1
56,5
-17,3
-15,1
20,5
-21,9
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
32,90
78,40
26,74
21,66
51,17
2,98
-1,6
-0,4
0,8
-0,6
-2,5
15,3
23,0
51,0
-49,8
-17,9
-40,5
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
Prezzo ieri
1,14
3,26
21,06
1,27
8,87
1,09
0,97
1,95
12,64
4,75
48,68
18,00
Var.% % 12m
0,4
0,9
0,7
0,3
0,6
-0,6
-2,3
-1,6
-2,0
1,1
-16,8
-19,2
36,2
33,5
-46,4
17,0
-8,7
-44,0
-25,3
-79,3
-9,7
34,6
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
5,25
1,13
6,35
26,07
0,14
66,80
23,37
0,03
1,6
0,4
-7,5
6,6
5,6
0,1
1,0
2,0
-9,2
-5,0
-21,5
28,4
-33,2
-7,6
-21,9
3,1
Dati in euro
GERMANIA
Prezzo ieri
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
147,30
59,41
285,80
20,45
36,62
Var.% % 12m
1,1
0,2
1,5
0,2
0,3
56,6
-16,3
54,7
-15,4
16,8
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in euro
FRANCIA
30,53
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
SVEZIA
Dati in franchi svizzeri
-0,0
SVIZZERA
Borsa
Matrimonio eyewear
tra Marcolin e Lvmh
Il gruppo italiano, controllato dal fondo Pai, rifinanzia il debito con 250 milioni
di euro di bond. Il colosso di Arnault sottoscriverà invece un aumento di
capitale da 21,9 milioni, oltre a creare una newco per la produzione
degli occhiali a marchio Céline e Vuitton, in attesa di sviluppi. Stefania Peveraro
P
rende sempre più forma il pro- linee di credito super senior per un togetto di collaborazione tra tale di 40 milioni e che i proventi del
Marcolin e Lvmh, dopo il pri- bond serviranno a rimborsare in anticimo timido avvicinamento dello po sia un vendor loan sia il bond quotato
scorso settimane (vedere MFF del 20 all’ExtraMot Pro da 200 milioni di eugennaio). Ieri, la società italiana pro- ro a scadenza novembre 2019 e cedola
duttrice di occhiali, delistata da Piazza 8,5% che era stato emesso nel 2013 per
Affari nel 2012 e controllata dal fon- rifinanziare il debito esistente e finanziado Pai partners, ha annunciato, da un re l’acquisizione della statunitense Viva
lato, un’operazione di rifinanziamento optique. Marcolin si prepara dunque a
del debito che avverrà con l’emissione diventare il partner privilegiato del grupdi un nuovo bond da 250 milioni di eu- po di Arnault sul fronte eyewear, forte di
ro e, dall’altro, un aumento di capitale da un 2015 in cui ha venduto circa 15 mi21,9 milioni di euro che verrà sottoscrit- lioni di occhiali, realizzando un fatturato
di 434,8 milioni di euro
to dal polo di Bernard
(erano 382,1 milioni nel
Arnault, contestual2014), un ebitda rettifimente alla creazione di
cato di 50,2 milioni e un
una joint venture tra il
debito finanziario netto
colosso francese (51%)
di 213,9 milioni. Il grupe Marcolin (49%), alla
po italiano, che ha chiuso
quale sarà affidata la proi nove mesi del 2016 con
duzione degli occhiali a
335,1 milioni di ricavi
marchio Céline, recentenetti, 35 milioni di ebitmente uscito dall’orbita
da rettificato e un debito
di Safilo (vedere MFF
finanziario netto di circa
del 12 dicembre 2016),
215 milioni, ha precisato
e Louis Vuitton.
nel Preliminary Offering
Successivamente
memorandum del bond
nell’orbita della newco
precisa che il gruppo si
graviterà anche la proaspetta che i ricavi netti
duzione dell’eyewear di
e l’ebitda rettificato degli
altri marchi del gruppo
11 mesi 2016 siano in lifrancese attualmente in
nea con quelli degli 11
capo ad altre realtà conmesi del 2015, con i ricorrenti. Nel dettaglio,
l’emissione obbligazioLook e occhiali Vuitton cavi in lieve aumento. A
oggi l’eyewear dei marnaria, che sarà a sei anni
con opzione call dopo i primi 12 me- chi che fanno capo a Lvmh, colosso che
si, ha rating atteso B2/B di Moody’s ha archiviato l’anno con ricavi per 37,6
e S&P’s e pagherà una cedola varia- miliardi di euro (+5%), vale, secondo stibile. Il roadshow organizzato dai joint me di mercato, circa 500 milioni di euro
bookrunner Credit Suisse, Deutsche di fatturato. I vari brand, attualmente, sobank e Unicredit , come anticipato ie- no suddivisi tra diverse realtà come la
ri da MF Milano Finanza, è partito ieri stessa Marcolin, legata da Emilio Pucci,
e si prolungherà sino al prossimo 6 feb- o Luxottica, partner per Bulgari fino al
braio. L’operazione rientra nel quadro 2020, senza dimenticare L’Amy group
dell’annunciata joint venture con il co- (Kenzo) o De Rigo (Loewe). Tra le più
losso del lusso francese, che punta ad esposte Safilo (vedere box a lato) che ha
acquisire una quota del 10% del capita- appena rinnovato con Dior fino al 2020,
le per utilizzare la società italiana come e a cui fanno capo anche gli occhiali firunico produttore di tutte le sue linee di mati Fendi, Marc Jacobs o Givenchy.
occhiali, un progetto a lungo studiato e Licenze che genererebbero, secondo stitrapelato già alla fine dello scorso an- me, insieme a Dior e a Céline, circa 350
no (vedere MFF del 17 dicembre 2016). milioni di euro di ricavi l’anno, ovvero
Marcolin ha precisato infatti che il ri- il 30% del fatturato totale di Safilo. (rifinanziamento includerà anche nuove produzione riservata)
Var.% % 12m
0,6
-0,6
0,7
0,8
0,3
30,7
29,3
44,7
29,5
8,0
5.254,01
1.639,00
150,00
1.060,00
3.877,87
Var.% % 12m
-0,2
-0,1
2,4
-3,3
1,2
73,0
40,3
11,9
8,8
-42,4
Safilo a -7,5%
a Piazza affari
Quello che, a dicembre, sembrava solo una supposizione,
sta oggi prendendo concretamente forma. Grazie al deal con
Marcolin, Lvmh sta ponendo le
basi per costruire una sua divisione eyewear sulla scia di quanto
fatto da Kering con Kering eyewear. Il che, concretamente, si
tradurrà nella cessazione delle licenze in essere, molte delle quali
legate a Safilo (vedere articolo
in pagina). Questo comporterà
una necessaria ridefinizione del
business del gruppo padovano
di occhialeria che ha annunciato nei giorni scorsi (vedere MFF
del 27 gennaio) la creazione di
una divisione Atelier, finalizzata
a scommettere sull’artigianalità dell’altissimo di gamma,
e che ieri, attraverso le parole del suo ceo, Luisa Delgado,
ha comunicato l’intenzione di
puntare sempre di più sull’italianità e sui marchi di proprietà.
«Intendiamo investire nella modernizzazione degli stabilimenti
italiani con l’obiettivo di portare
in casa il 70% della produzione entro il 2020. Mentre due
anni fa eravamo al 30% oggi siamo vicini al 50%», ha spiegato
l’ad, aggiungendo che: «Le licenze vanno e vengono. Una joint
venture sarebbe stata contraria ai nostri piani che vedono il
rafforzamento dei marchi di proprietà, ad oggi 35 milioni di pezzi
prodotti, pari al 23% del fatturato. Al 2020 stimiamo saranno
il 40% del nostro business e saranno ancora di più se faremo
acquisizioni». Questo non è però stato sufficiente a placare i
timori del mercato. Il titolo della
società ha infatti chiuso la seduta borsistica cedendo il 7,5% a
6,35 euro. (riproduzione riservaChiara Bottoni
ta)
75,85
350,70
Richemont
Swatch I
Prezzo ieri
245,90
Var.% % 12m
-1,6 -10,2
HONG KONG
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Chow Tai Fook Jewellery 6,86
Esprit Holdings
6,04
Global Brands
0,94
L’Occitane
15,78
Prada
32,00
Samsonite
24,70
3,6
-0,5
-4,1
3,0
-0,9
0,8
46,6
-24,9
-18,3
14,8
37,6
14,6
Dati in corone danesi
DANIMARCA
900,00
Pandora
-0,2
-3,7
Dati in yen giapponesi
3.168,00
Shiseido
0,3 27,7
Dati in real brasiliani
BRASILE
Prezzo ieri
-1,1 18,1
0,3 3,5
Dati in dollari Hong Kong
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
Var.% % 12m
2,3
199,90
399,90
221,65
188,00
168,90
Dati in pence
Hennes & Mauritz
Prezzo ieri
Prezzo ieri
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
10,27
Alpargatas
News
-1,2 37,7
a cura di
Roberta Maddalena
Ferragamo, boom in Borsa
Quella di ieri è stata una giornata da ricordare per Salvatore
Ferragamo. Che dopo aver annunciato un fatturato stabile
nel 2016 a 1,43 miliardi di euro (+1%), ha visto il titolo balzare in Borsa a Piazza affari del 6,6% chiudendo a 26,07
euro. Positivi i commenti degli analisti, in attesa di scoprire
il piano messo a punto dal nuovo management che sarà svealto domani a Firenze all’Investor day.
Versace, ceo Reebok, maxi
Usa è Henke shop a Parigi
Brian Henke (nella foto) è da
oggi il nuovo ceo di Versace
Usa. Il manager, che prende il posto di Michele
Sodi, nel team dell’azienda dal 2009, vanta una
solida carriera nel lusso,
avendo ricoperto il ruolo di
presidente di Jimmy Choo
Usa per otto anni, oltre che
quello di vice-president
della divisione
retail e
marketing per
Prada
Usa.
Reebok si prepara a sbarcare nel quartiere Madeleine a
Parigi, con un punto vendita al piano terra del museo
della Pinacothèque (nella
foto sopra), che ha chiuso
i battenti lo scorso febbraio.
Nel nuovo spazio di 1.750
metri quadrati comprenderà anche una sala dedicata
allo sport che si troverà nel
seminterrato della costruzione.
Delpozo debutta a Dubai
Delpozo (nella foto un look) si prepara a inaugurare il suo primo flagship
store nel Middle east. La maison,
affidata alla guida di Pedro Trólez e
controllata dalla holding Perfumes y
Diseño, aprirà a settembre il nuovo
spazio di 135 metri quadrati nel Dubai
mall. Partner del progetto è il fondo
Alabbar enterprises, parent company
di Symphony investments.
Prima fragranza per Wu
Jason Wu (nella foto a sinistra) si prepara a presentare in autunno la sua prima
fragranza al femminile. Il designer taiwanese, che detiene un accordo di licenza
con l’americana Parlux per il segmento profumi, svelerà il nuovo progetto il
prossimo 10 febbraio in occasione della
presentazione della sua collezione ready-to-wear a New York.
L’Andam scalda i motori
L’Andam prize 2017 si prepara al via aprendo le candidature. Tante le novità di questa edizione, a partire dal
Fashion innovation prize, sponsorizzato da Hermès e
Matchesfashion.com, che si aggiungerà ai 430 mila euro
complessivi messi sul piatto dai classici tre premi. Inoltre il
ceo di Saint Laurent, Francesca Bellettini, sarà official mentor dell’Andam 2017. Il finalisti saranno nominati in maggio
e la giuria annuncerà i vincitori il 30 giugno, durante le giornate parigine della couture. (riproduzione riservata)