I SISTEMI SCOLASTICI nei paesi di provenienza dei

BAMBINI ADOTTATI

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La SCUOLA è il “viaggio di iniziazione” che segna ufficialmente l’ingresso del minore nella comunità, nel gruppo dei pari, nelle parole della seconda lingua, nelle regole – implicite ed esplicite – del vivere insieme.

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I bambini /i ragazzi vengono inseriti in contesti per loro completamente nuovi e sconosciuti confrontandosi quindi con numerosi cambiamenti che “lasciano alle spalle” pezzi di storia difficili di cui sappiamo poco . Potrebbero aver ricevuto un’esigua scolarizzazione , non averla ricevuta affatto o se ricevuta, in maniera differente da quella attualmente adottata in Italia. Imparare a “fare l’alunno” in un’altra scuola comporta un’ulteriore fatica: ri-orientarsi nello spazio, nel tempo, nelle modalità diverse di apprendimento e di gestione delle relazioni in classe .

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POSSIBILI DIFFICOLTA’ PSICO-EMOTIVE

• • • • • • • • •

Incapacità di controllare ed esprimere le proprie emozioni.

Difficoltà nel tollerare le frustrazioni.

Percezione dell’ambiente come ostile e pericoloso Rappresentazione di sé come soggetto indesiderato.

Non conoscenza delle regole.

Comportamenti aggressivi /remissivi.

Deficit nella concentrazione, nell’attenzione, nella memorizzazione.

Difficoltà di apprendimento.

Tempi medio-lunghi per acquisire modalità di relazione adeguate .

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SCOLARIZZAZIONE NEI PAESI D’ORIGINE

•

Aspetti critici comuni L’inserimento scolastico non è un diritto penalizzano i più poveri o le femmine).

(alcuni paesi

•

Deboli infrastrutture scolastiche e dotazioni tecnologiche scarse.

•

Paesi prevalentemente rurali, con strutture sociali fragili.

•

Tasso di analfabetismo elevato; abbandono scolastico precoce.

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SCOLARIZZAZIONE NEI PAESI D’ORIGINE Aspetti non trascurabili

•

Differenti età di inserimento scolastico

•

Classi multilivello

•

Rapporto numerico operatori/alunni

•

Centralità alle capacità logico-matematiche / artistiche-espressive

•

Metodi e tecniche dell’osservazione e della valutazione diversi

•

Relazione tra pari e con gli operatori

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•

INOLTRE………………………… Difficoltà di comunicare perché non si parla bene!

•

Difficoltà a giocare perché non si conoscono i giochi!

•

Difficoltà di interazione perché in istituto, nella strada, si è imparato che i bambini piccoli sono l’ultima ruota del carro e dai bambini grandi è meglio difendersi…Attaccando!

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PER PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO NEL PERCORSO SCOLASTICO E’ IMPORTANTE CERCARE DI CONOSCERSI E COMPRENDERSI A VICENDA

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Favorire l'accoglienza scolastica di bambini e ragazzi adottati-Contributo Enti Autorizzati-Materiale non riproducibile FILIPPINE 10

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SELVA COLOMBIANA

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Favorire l'accoglienza scolastica di bambini e ragazzi adottati-Contributo Enti Autorizzati-Materiale non riproducibile AFRICA 13

CINA Favorire l'accoglienza scolastica di bambini e ragazzi adottati-Contributo Enti Autorizzati-Materiale non riproducibile 14

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LA SCUOLA IN SUD AMERICA

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PUNTI DI ATTENZIONE:

A partire dal 2004 si è verificato permanendo un aumento della crescita del PIL forte divario economico tra ricchi e poveri , pur nella maggior parte delle nazioni del Sudamerica, la alti: complessivamente, il 61%.

scolarizzazione ha raggiunto valori molto Presentano valori nettamente al di sotto della media alcuni stati centro americani: Guatemala, Honduras, il Paraguay e la Repubblica Dominicana nei Caraibi.

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L’educazione prescolare comincia in genere non è obbligatoria (salvo il Messico).

tra i 3 e i 4 anni di età , La scuola primaria è generalmente gratuita e abbastanza funzionante.

L’età di inizio è 7 anni.

Le lezioni si articolano generalmente su 5 giorni settimanali e sono divisi in turni (mattina o pomeriggio).

Numero di alunni per classe in maggioranza donne.

media 30-35 . I docenti sono in I bambini con molto elevati.

disabilità frequentano scuole spe ciali che hanno costi La distribuzione sul territorio non è omogenea e ci sono differenze significative di frequenza fra aree rurali e aree cittadine e fra ceti sociali diversi.

La partecipazione della famiglia scolastica è pressoché assente.

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alla vita

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Il metodo educativo privilegia un approccio direttivo-informativo che mira a stimolare l’autonomia e un apprendimento molto attivo, basato sul fare.

Grande importanza viene data al lavoro cooperativo e di gruppo .

In una scuola come la nostra dove vengono richieste prestazioni di tipo cognitivo, i bambini possono avere iniziali difficoltà.

La lingua d’insegnamento a volte non corrisponde alla lingua parlata dalla popolazione residente nelle zone rurali .

Non comprendere la lingua dell’insegnante porta all’abbandono scolastico con percentuali talvolta del 50%.

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LA SCUOLA IN ASIA

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PUNTI DI ATTENZIONE:

Gli indici bassi di scolarizzazione di alcuni paesi dell’Asia fanno di questo continente uno tra quelli con la percentuale più alta di analfabetismo . La povertà delle famiglie rende impossibile il pagamento delle rette scolastiche e spesso suggerisce di impiegare il figlio in un lavoro che contribuisca alla stentata economia domestica.

Oltre al problema economico, tra le cause dell’alta percentuale di analfabetismo bisogna annoverare anche la discriminazione femminile : il valore umano attribuito alle figlie è minore rispetto a quello dei maschi, tale da rendere lo studio un investimento percepito come inutile rispetto ad un matrimonio o un lavoro . Classi multilivello ed estremamente selettive (scuole modello per allievi più dotati). Si registra un alto livello di discriminazione nei confronti dei minori che arrivano dalle strutture di accoglienza.

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In molti paesi asiatici l'istruzione non è gratuita e spesso i costi scolastici sono più alti del reddito familiare.

Laddove è gratuita l’offerta scolastica è insufficiente rispetto al numero elevato dei bambini in età di obbligo.

Età di inizio è 6 anni .

Le lezioni si articolano generalmente su 5 giorni settimanali.

Numero di alunni per classe : nelle zone urbane in zone rurali due docenti possono insegnare a media 30 oltre 100 alunni , nelle . I docenti sono in maggioranza donne.

I bambini con disabilità frequentano scuole speciali che hanno costi molto elevati.

Condizioni climatiche scuola.

possono impedire il raggiungimento della La partecipazione della famiglia alla vita scolastica è pressoché assente.

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Il metodo educativo è di tipo ripetitivo, con ampio spazio alle attività nella classe. Si punta all’acquisizione di competenze di base e allo sviluppo di abilità pratiche.

I percorsi scolastici sono molto selettivi e le regole educative rigide.

Grande importanza assumono il rispetto dei “valori”: il valore della comunità prima dell’individuo; il rispetto per gli anziani, l’ordine, l’obbedienza; il valore del lavoro, la disponibilità a sacrificare se stessi e i propri desideri per la famiglia.

Ruolo centrale dell’insegnante.

In molti paesi le lezioni vengono svolte nella lingua dell'ex potenza coloniale che occupava il paese, e, se questa non è parlata a casa, i problemi di apprendimento si accumulano.

In alcuni paesi assenza dell’alfabeto e uso degli ideogrammi.

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LA SCUOLA IN EUROPA

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PUNTI DI ATTENZIONE:

Dopo il crollo dei regimi comunisti, le riforme scolastiche hanno trasformato i programmi e i cicli d'istruzione, ma la maggior parte degli insegnanti, formata durante il regime comunista, ha continuato ad applicare i metodi d'insegnamento in vigore anteriormente.

Si alternano paesi all’avanguardia con un alto tasso di scolarizzazione, a paesi che registrano un alto tasso di dispersione scolastica .

Nonostante i contributi dello stato e la frequenza scolastica obbligatoria spesso, nelle zone rurale, i bambini seguono percorsi di scolarizzazione discontinui.

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In alcune zone la scuola può essere all’interno della struttura di accoglienza.

I gradi d’istruzione sono 4; la scuola dell’obbligo copre l’arco fra i 6 e 14 anni.

Età di inizio è 6/7 anni.

Le lezioni si articolano generalmente su 5 giorni settimanali; alcune volte si studia in strutture residenziali.

Numero di alunni prevalentemente donne.

per classe 20-25 .

Insegnanti I bambini con disabilità frequentano scuole speciali, nella maggior parte dei casi sostenute dallo stato.

La partecipazione della famiglia alla vita scolastica è pressoché assente.

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L’approccio didattico prevalente è di tipo direttivo informativo. La disciplina è piuttosto severa e l’insegnante è una persona autorevole, distaccata ed esigente. Grande valore viene data all’attività sportiva e musicale artistica.

Rispetto alla lingua, si possono avere più o meno consolidate situazioni di bilinguismo .

Possibile presenza di alfabeti non latino (es. cirillico).

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LA SCUOLA IN AFRICA

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PUNTI DI ATTENZIONE:

•

Nonostante i progressi compiuti, il sistema dell’istruzione è caratterizzato da: insufficiente numero di strutture

•

gravi disparità regionali

•

discriminazioni di genere

•

condizioni economiche e sociali precarie In molti casi le lezioni si svolgono all’aperto per mancanza di infrastrutture .

Le scuole sono spesso sostenute da progetti di cooperazione internazionali che possono provvedere anche alla formazione degli insegnanti e al reperimento dei materiali didattici.

I bambini contribuiscono al mantenimento della classe (pulizie, assistenza agli operatori…).

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Età di inizio è 7 anni ma l’effettiva età di ingresso è in realtà variabile, essendo possibile accedere all’istruzione di base fino ai 16 anni (educazione non formale) Le lezioni si articolano generalmente su 5 giorni settimanali.

Numero di alunni per classe 50/60.

Nella maggior parte dei territori permane dei bambini disabili dal sistema scolastico; l’esclusione totale spesso sono presi in carico da strutture private sostenute dalla cooperazione internazionale.

La famiglia non interviene su metodi e strumenti utilizzati.

L'insegnante, spesso un uomo , è considerato depositario della saggezza e della conoscenza e gode di una grande stima. Come figura sociale/educativa è visto allo stesso livello del proprio genitore.

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La didattica è autoritaria e non sono escluse le punizioni fisiche a suon di bacchetta e i castighi. Il rapporto tra insegnanti ed allievi si basa sulla regola del dell’adulto.

rispetto incondizionato Ampio spazio viene riservato all’attività fisica.

Nella maggior parte dei Paesi sono lingue d’uso presenti numerose etnie e che non trovano un adeguato riconoscimento all’interno della scuola.

La lingua “ufficiale”, quindi di insegnamento, non sempre coincide con quella parlata dai bambini.

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Maestra , insegnami il fiore e il frutto.

Col tempo, ti insegnerò tutto.

Insegnami fino al profondo dei mari Ti insegno fin dove tu impari.

Insegnami il cielo, più su che si può Ti insegno fin dove io so E dove non sai?

Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, un albero e un seme Insegno ed imparo insieme perché … Io insegno se imparo da te.

Bruno Tognolini

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