accoglienza aiuta nella malattia

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“Casa del Sorriso”: quando
l’accoglienza aiuta nella malattia
VARESE, 1 febbraio 2017Quando per potersi curare, bisogna andare lontano da casa, si prova un senso
di smarrimento. Poter contare su una struttura che accoglie i propri
famigliari, rassicura e rende più facilmente accettabile la situazione di
malattia. Questo era quello che ci eravamo prefissati, aiutare e portare
serenità in famiglie con situazioni complesse.
Sono già rilevanti i dati registrati nei primi tre mesi della “Casa del
Sorriso”, struttura di accoglienza che finora ha accolto circa 60 famiglie e
oltre 200 persone, tra adulti e bambini, hanno animato la struttura. Alcune
famiglie restano per molte settimane o mesi, altre ritornano più di una
volta, ma tutte ringraziano per l’accoglienza e la gentilezza.
Siamo quindi catapultati ogni giorno in emozioni differenti, dalla malattia
alla gioia di una nuova rinascita, siamo portati a sperare e gioire insieme
alle famiglie che ospitiamo.
Come nel caso di una famiglia di Brindisi il cui figlio adolescente, a
seguito di un brutto incidente in moto, avrebbe dovuto rimanere ricoverato
per un paio di settimane. A causa di alcune complicazioni ha dovuto invece
passare molti giorni in rianimazione, in pericolo di vita e la degenza è
durata mesi. Abbiamo condiviso con loro tutte le fasi del ricovero fino alla
felicità del giorno in cui lo hanno potuto riportare a casa.
Oppure come per una famiglia di Roma con il loro bimbo non udente di quattro
mesi. Dopo aver intrapreso il lungo percorso di visite ed esami, in attesa
dell’impianto cocleare definitivo gli sono state applicate delle protesi
temporanee con le quali ha sentito il mondo intorno a sé per la prima volta.
Abbiamo vissuto insieme i primi momenti di felicità e sorrisoni del bimbo che
aveva negli occhi un’espressione di curiosità e stupore, regalandoci profonda
commozione.
Vi sono bambini che rimangono con noi molto tempo, a volte per mesi, tanti
tornano regolarmente per i controlli. Li vedremo crescere, superare la
malattia, affrontare il futuro con fiducia.
Tutte queste realtà, con le quali siamo a contatto quotidianamente, ci
rendono fieri di aver intrapreso questo progetto.