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Mercati
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Martedì 31 Gennaio 2017
L’ASSEMBLEA DI APRILE DARÀ AL CONSIGLIO LA DELEGA PER L’AUMENTO DA 400 MILIONI
Così Ubi integra le good bank
La fusione degli istituti Marche, Etruria e Chieti nella capogruppo dovrebbe avvenire in autunno
A breve potrebbe aprirsi la vertenza su oltre mille uscite. In arrivo anche novità sulle remunerazioni
di Luca Gualtieri
UBI BANCA
quotazioni in euro
4,0
C
onclusa la lunga trattativa con il fondo di risoluzione e in attesa che si
concluda l’iter autorizzativo, Ubi Banca prepara l’integrazione delle tre good bank.
Un’integrazione che, secondo
quanto risulta a MF-Milano
Finanza, dovrebbe avvernire
sulla base di quel modello di
banca unica che il gruppo lombardo ha adottato dopo la trasformazione in spa. La volontà
dei vertici è infatti fondere i tre
istituti nella capogruppo, portandoli così sotto le insegne
Ubi entro la fine dell’anno.
Anche perché le attuali ragioni sociali non potranno essere
mantenute se non per il tempo
strettamente necessario a completare l’operazione. Il passaggio decisivo sarà rappresentato
dalla tradizionale assemblea di
bilancio, che al più tardi potrà
essere convocata per la prima
settimana di maggio. Quasi certamente in quella sede i soci saranno chiamati ad approvare la
proposta di aumento di capitale
da 400 milioni, conferendo così
al cda una delega che sarà esercitata nei mesi successivi. Se
nel frattempo (preferibilmente
entro marzo) saranno arrivate le
autorizzazioni della Commissione Europea e della Bce, Ubi
potrà sottoporre ai soci anche il
3,5
3,0
IERI
3,318 €
-6,80%
2,5
2,0
1,5
Victor
Massiah
26 ott ’16
26 gen ’17
Poste, oggi cda su cessione di Banca del Mezzogiorno
di Guglielmo Valia MF-DowJones
er oggi è convocato il cda di Poste Italiane che,
P
tra le altre questioni, esaminerà la cessione di
Banca del Mezzogiorno a Invitalia, come antici-
pato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza. È
quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Dal
gruppo guidato da Francesco Caio hanno precisato però che quello di oggi sarà uno step intermedio: il via libera all’operazione dovrà arrivare da
un’ulteriore riunione del board. Tra indiscrezioni
e smentite, dell’operazione si parla da oltre un anno e la cessione dell’ex Medio Credito Centrale è
prevista anche dal piano industriale al 2020 che
progetto di fusione che consentirà di completare l’operazione.
Non è ancora chiaro se il passaggio assembleare su quest’ultimo punto sia davvero necessario, visto che l’integrazione è
comunque passata al vaglio del
Caio ha messo a punto per la quotazione di Poste.
Il valore della cessione è intorno ai 400 milioni.
Mediocredito Centrale è nato nel 1952, istituito
dal governo De Gasperi come ente pubblico, e
nel 1999 venne privatizzato e ceduto dal Tesoro a
Banca di Roma. Lo scorso anno Banca del Mezzogiorno aveva siglato un accordo con Simest per
offrire alle imprese esportatrici, prevalentemente
del Sud, l’assistenza necessaria per strutturare e
finanziare progetti di sviluppo volti alla crescita
e all’internazionalizzazione. Ora, con la cessione
a Invitalia, diventerà lo sportello a cui imprese
e start-up potranno rivolgersi per finanziare lo
sviluppo. (riproduzione riservata)
consiglio di sorveglianza, l’organo espressione dei soci.
Resta comunque confermata
la volontà di far confluire in
tempi rapidi le tre good bank
nel gruppo Ubi, presumibilmente tra ottobre e dicembre,
facendo in modo che il passaggio sia contestuale alla migrazione dei sistemi informativi su un’unica piattaforma.
Nei prossimi mesi dovrebbe
aprirsi anche la trattativa sugli
esuberi, che potrebbero esse-
Finanza & Futuro festeggia
Consulenti finanziari,
30 anni con una convention raccolta boom a dicembre
di Andrea Giacobino
di Paola Valentini
I
icembre boom per le reti di consulenti finanziari. Il dato di
D
Assoreti indica una raccolta netta positiva di quasi 5 miliardi
di euro (4,96 miliardi), valore pressoché triplo rispetto a quello
l trentennale di Finanza & Futuro (F&F) Banca, la rete di
consulenti finanziari e private banker guidata da Armando
Escalona e controllata da Deutsche Bank Italia, finisce con
una grande convention. Oggi pomeriggio a Milano i lavori
prenderanno il via infatti al Teatro Arcimboldi con uno speech
di Escalona, cui farà seguito la premiazione di consulenti
finanziari e banker in base ai risultati e all’anzianità aziendale. A chiudere la serata saranno ancora l’amministratore
delegato e Flavio Valeri, presidente di Finanza e Futuro Banca
e numero uno di Deutsche Bank in Italia. Il 2016 della banca
si è chiuso con un raccolta di circa 1 miliardo di euro, al 60%
in gestito, che ha portato il totale degli asset under management a 14 miliardi di euro, di cui il 92% in gestito. F&F ha
impostato una politica di reclutamento di private banker con
asset superiori ai 35 milioni di euro (nel 2016 ne sono entrati
circa 30) e di consulenti finanziari con almeno 10 milioni
di portafoglio (circa 70 i nuovi ingressi), raggiungendo alla
fine dello scorso anno quota 1.400 professionisti. La banca
lancerà a breve un piano di formazione specializzata per i suoi
professionisti frutto di un assessment sull’azienda condotto
assieme a Pwc. Nel 2017 Finanza & Futuro proseguirà nella
politica di apertura di flagship (spazi di oltre 1.400 metri
quadrati) nelle grandi città, da Milano a Roma, da Torino
a Napoli, da Genova a Catania fino a Bari. Domani la convention per festeggiare i 30 anni di attività proseguirà con la
presentazione dei piani commerciali per il 2017, seguita da
un intervento di Mario Cingotto, responsabile della divisione
retail di Deutsche Bank Italia. A seguire due tavole rotonde
con i rappresentanti di nove case di gestione partner: Amundi,
Anima sgr, Deutsche Asset Management, Franklin Templeton,
Jp Morgan, Morgan Stanley, Nordea, Pictet e Pimco. Escalona
concluderà i lavori. (riproduzione riservata)
di novembre grazie al traino dei prodotti di risparmio gestito, che
hanno registrato flussi per 3,4 miliardi (più del doppio rispetto a
novembre) coinvolgendo positivamente tutte le macrotipologie di
prodotti finanziari e servizi di investimento. Anche il comparto
amministrato, con una raccolta pari a 1,6 miliardi, risulta in netta
crescita rispetto a novembre (+145%), sostenuto dagli importanti
flussi di liquidità riscontrati nel mese (3 miliardi), in grado di
più che compensare i disinvestimenti realizzati sugli strumenti
finanziari in regime amministrato (-1,4 miliardi). Con il risultato
di dicembre si può così tracciare un primo bilancio delle attività delle reti nel 2016. La raccolta nei 12 mesi è stata positiva
per 32,9 miliardi, in linea con il risultato record del 2015 (33,4
miliardi). Le scelte di investimento nel corso dell’anno hanno
privilegiato i prodotti del risparmio gestito, con risorse nette per
18,4 miliardi (il 55,9% della raccolta totale). Importante anche
l’apporto di liquidità, prossimo ai 15 miliardi. Nell’ambito del
risparmio gestito, il 65,3% degli investimenti netti ha coinvolto il
comparto assicurativo, con una raccolta di 12 miliardi; di questi,
7,7 miliardi sono investiti in unit linked e 4,6 miliardi in prodotti
vita tradizionali, mentre per le index linked il bilancio è negativo
per 272 milioni. Gli investimenti netti effettuati direttamente in
quote di fondi ammontano a 3,2 miliardi e rappresentano il 17,6%
del comparto. Le risorse si concentrano sui fondi aperti di diritto
estero, con volumi netti complessivi per 3,8 miliardi, mentre il bilancio annuale sui fondi aperti di diritto italiano è negativo per 626
milioni. La raccolta netta sulle gestioni patrimoniali individuali
è stata pari a 2,3 miliardi, di cui 1,4 nelle gestioni in fondi (gpf),
mentre i flussi di risparmio destinati alle gestioni in titoli (gpm)
sono ammontati a 940 milioni. (riproduzione riservata)
re gestiti in due tornate: una
prima e l’altra dopo l’integrazione nel gruppo. Al momento non circolano ancora cifre
ufficiali, ma è possibile che le
uscite siano oltre mille. L’auspicio dei sindacati del credito comunque è che vengano
gestite ricorrendo allo strumento dei prepensionamenti
volontari. «Sedendoci a un tavolo, cercheremo le soluzioni
giuste che su base volontaria
portino a degli esiti positivi
per tutti», ha recentemente
dichiarato Massiah.
Nel frattempo a breve Ubi potrebbe annunciare interessanti
novità sul fronte delle remunerazioni. Secondo quanto risulta, il gruppo guidato da Victor
Massiah avrebbe allo studio
per le prime linee un nuovo
schema focalizzato sui meccanismi incentivanti e dunque
in grado di potenziare la produttività del top management.
Venerdì scorso intanto Quaestio sgr ha firmato per conto
del fondo Atlante II il memorandum of understanding per
l’acquisto di 2,2 miliardi di
crediti deteriorati di Banca
Marche, Etruria e Carichieti.
L’investimento di Atlante (che
nelle prossime settimane potrebbe intervenire anche sui
deteriorati di Carife) arriverà a
515 milioni al netto di almeno
200 milioni di finanziamento.
(riproduzione riservata)
PILLOLE
PRYSMIAN
N Prysmian ha siglato un
contratto da 27 milioni di
sterline con East Anglia
One per la fornitura e l’installazione di un sistema in
cavo terrestre per un parco
eolico off-shore.
BANCO BPM
N L’orrganismo di Vigilanza
231 di Banco Bpm sarà composto da Federico d’Andrea
(presidente e componente
esterno), Gherardo Colombo,
Iole Anna Savini, Alfonso
Sonato, e Sergio Sorrentino.
HERA
N Waste Recycling, società toscana del gruppo
Hera, ha acquisito il ramo
d’azienda impianti della
pisana Teseco, attiva nel
trattamento e recupero dei
rifiuti industriali.
AIFI
N Ha aperto ai corporate
venture capital con l’ingresso
di Banca Sella, Enel, Cln,
Intesa, Poste e Tim.