Sempre più difficile effettuare visite e accertamenti in tempi rapidi tra

Download Report

Transcript Sempre più difficile effettuare visite e accertamenti in tempi rapidi tra

anno ii- n° 0 venerdì 27 gennaio 2017
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
Seguici anche Su Facebook e
twitter
Carmelo Parpiglia
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Carmelo Parpiglia. Il delegato regionale allo Sport è riuscito, ancora
una volta, ad organizzare una
splendida Giornata dello Sport a
Campobasso. Un momento di riflessione e di premiazioni sull’attività sportiva. Ora, però, ci vogliono
i soldi per impianti e attività.
L’Ardire
Frecciarotta e pere
I cittadini non sappiano
di Giuseppe Saluppo
C
he assurdità. Il Consiglio regionale del Molise era chiamato a votare una mozione per
l'istituzione di una Commissione chiamata a valutare l'operato di
Trenitalia in Molise dal 2006 ad oggi. A
fronte dei 90 milioni di euro che intascherà per il pregresso. La proposta,
però, è stata bocciata. Eppure, il Consiglio regionale, in termini di Commissioni, è stato sempre prodigo. Oggi, che
i cittadini volevano conoscere cosa è successo in tutti questi anni nel trasporto ferroviario molisano e, soprattutto, perchè
hanno dovuto viaggiare con treni sporchi, rotti, perennemente in ritardo quando
non si sono fermati in mezzo alle fratte,
il Consiglio ha fatto l'esatto contrario.
Eppure, non a caso, per Legambiente, la
Campobasso-Roma è tra le dieci linee
peggiori d'Italia per i pendolari. Ergo, i
pendolari delle rotaie molisane, autentici
eroi post moderni (pagano regolarmente
per un servizio che non c’è) di un contesto che li scosta, li ignora e non li considera. Giusto, allora, che non sappiano
nemmeno cosa sia successo e, i perchè,
in tutti questi anni. Sacrosanto, allora, la
bocciatura della mozione da parte del
Consiglio regionale che non ha ritenuto
istituire una Commissione conoscitiva.
Ma un po’ di coscienza, no? Possibile,
non provare imbarazzo quando si scende
a Termini in stazione” e vedere i treni Av
“moderni puliti, efficienti, con quattro
classi”, e, accanto, sulla stessa piattaforma il regionale molisano “in ritardo,
sporco, vecchio, da cui scendono lavoratori, studenti e utenti molisani? Già,
che fesso, dimenticavo: la politica molisana il treno non lo prende. Viaggia con
le auto blu. Cosa sa che in questa parte
del Paese viaggiare in treno assomiglia ai
racconti di viaggio dell’età pre-industriale o peggio alle immagini dei treni
del sud del mondo. Così, niente Commissione conoscitiva, forse, perchè non
è stato mai fatto un monitoraggio costante, riscontrato il deficit strutturale, la
qualità del servizio e il rispetto del passeggero. Tanto, da preferire il silenzio.
Non far sapere al cittadino quanto è
brutto Frecciarotta e pere.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
viMarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Pierpaolo Nagni
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a
Pierpaolo Nagni. L’assessore regionale ai Trasporti del Molise, avrebbe
dovuto facilitare l’approvazione
della commissione in sede di Consiglio regionale in materia ferroviaria.
Avrebbe, sicuramente, reso un servizio ai cittadini molisani almeno sul
piano della conoscenza.
Sempre più difficile effettuare visite
e accertamenti in tempi rapidi
tra disorganizzazione e assenza di piani
Servizio a pag.5
regione
Campobasso,
una città alla ricerca
di se stessa
Territorio
Scuole sicure,
15 milioni di euro
per il capoluogo
Il bilancio del Comune di Campobasso non definisce programmi e strategie per il futuro.
Accordo di programma RegioneComune per le scuole sicure.Liberati, 15 milioni di euro.
pagina 3
pagina 2
www.gazzettamolisana.com
2
TAaglio
lto
27 gennaio 2017
La giunta regionale ha approvato l’Accordo di Programma “Sistema scuole sicure,
città, mobilità cittadina” di 15,640 milioni di euro: edilizia scolastica e viabilità
Il Comune è alla prova dei fatti
Gli 11 milioni di euro per costruire la galleria che avrebbe collegato
il Terminal
delle
autocorriere a Via san Lorenzo se
li era procurati il sindaco Peppe
Di Fabio dal Fondo per lo sviluppo e la coesione del
2000/2006; Gino di Bartolomeo
che gli è succeduto quei soldi li
ha stornati, con l’avallo della Regione, ritenendo che fossero utili
alla sicurezza delle strutture scolastiche più che al collegamento
viario. Sulla stessa falsariga s’è
mosso il sindaco Antonio Battista
e solo il 20 gennaio 2017 la
giunta regionale ha approvato lo
schema del nuovo accordo che rimette in gioco quelle risorse finanziarie, la propria credibilità, e
quella altrui che, nel caso, corrisponde al Comune di Campobasso che in questa vicenda è un
esempio deteriore di perdita di
tempo e, se vogliamo, di scarsa
coerenza, se solo si riportano alla
mente le polemiche che ha procurato e alimentato intorno alle
scuole cittadine nessuna delle
quali antisismica nella misura necessaria per essere agibile. Dunque: risorse finanziarie del 2000
ancora in ballo nel 2017, senza
aver mai trovato la destinazione
giusta e, se trovata (la galleria),
sistematicamente messa in discussione. Cosa si può dire di una
vicenda del genere e, soprattutto,
Risorse finanziarie del 2000 ancora in ballo nel 2017: in altro luogo, con
altra opinione pubblica e con altri organi di vigilanza, parleremmo di
scandalo amministrativo, inchieste giudiziarie e rinvii a giudizio
di amministratori del genere? La
risposta è nello stato pietoso della
città capoluogo e, nella fattispecie, delle strutture scolastiche.
Evidente l’assenza dell’opinione
pubblica e degli organi di vigilanza sulla spesa pubblica, interni
ed esterni ai Palazzi Vitale,
D’Aimmo e san Giorgio. In altro
luogo, con altra opinione pubblica e con altri organi di vigilanza, parleremmo di scandalo
CAMPOBASSO. 15 milioni di euro
per la definizione dei poli scolastici a
Campobasso, per Vazzieri (6 milioni),
per via Crispi- Colozza (3,3 mln) e per
il Quartiere Cep (4.250.000). 1,5 milioni di euro stanziati per l’intervento
di adeguamento previsto per la scuola
D’Ovidio di via Roma. La proposta
avanzata dall’amministrazione comunale e accolta dalla Regione, con la riprogrammazione di oltre 11 milioni di
risorse Fsc 2000-2006 più 4 milioni di
cofinanziamento comunale, risponde
alla capacità e all’impegno che insieme, Comune e Regione, condividiamo di dimensionare le risorse a
disposizione al reale fabbisogno. Il relativo Accordo di programma è stato
siglato in Giunta regionale, dal presidente della Giunta, Paolo Frattura, dal
sindaco di Campobasso, Antonio Battista e dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni.
“L’attenzione per la sicurezza delle
scuole si concretizza nei 20 milioni che
abbiamo disposizione per il capoluogo
per quanto riguarda le scuole che una
volta chiamavano materne, elementari
e medie: il mutuo Bei per Mascione,
l’intervento Inail per via Crispi e la ri-
amministrativo, inchieste giudiziarie e rinvii a giudizio. Il 20
gennaio comunque la svolta. La
giunta regionale ha approvato il
nuovo programma degli interventi nei termini in cui è stato ridefinito nella riunione del
Comitato per l’Accordo di Programma “Sistema scuole sicure,
città, mobilità cittadina” del 19
dicembre 2016, dell’importo
complessivo di 15,640 milioni di
euro, di cui 11 milioni a carico
delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2000-2006, e
4,640 milioni di euro quale cofinanziamento comunale. Il nuovo
accordo relativamente al Comune
di Campobasso modifica gli interventi originariamente previsti
dal “Piano Scuola sicura” approvato dal Cipe con delibera 91 del
2012. Date e circostanze che mettono in risalto una pubblica amministrazione ingarbugliata e
controversa. Importante era
uscire dalla sabbie mobili. La Regione n’è uscita con la delibera
della giunta numero 14 del 20
gennaio 2017. Comunque, l’attivazione dei nuovi interventi è subordinata alle decisioni del
Tavolo dei sottoscrittori della delibera Cipe 14/2006 e dell’Accordo di Programma Quadro
“Scuola” 2012, nonché nuovamente all’esame del Cipe. Un
passaggio da fare e un pedaggio
da pagare alle incertezze, ai pensamenti e ai ripensamenti dell’amministrazione comunale di
Campobasso. Tutto lascia supporre che in sede romana non sor-
geranno ostacoli. Semmai sorgeranno, sarà nel momento in cui
l’amministrazione
comunale
dovrà dimostrare al responsabile
del Servizio di edilizia pubblica e
residenziale della Regione, l’architetto Peppe Giarrusso, di disporre dei progetti scolastici
quantomeno definitivi, se non
proprio esecutivi, ovvero con un
livello di progettazione tale da
consentire la definizione dei
crono programmi. Insomma basta
chiacchiere, rimodulazioni, riprogrammazioni, palleggiamento di
responsabilità. Il Comune è alla
prova dei fatti. Eccoli: 15.640
euro da investire per la realizzazione di edilizia scolastica a Vazzieri e al Quartiere Cep (alias poli
scolastici), in Via Crispi e in Via
D’Amato, per la scuola D’Ovidio
di Via Roma, nonché per la razionalizzazione della viabilità interna, con l’allargamento stradale
di Via delle Frasche, in parallelo
tra linea ferroviaria e il raccordo
con lo svincolo per l’Istituto tecnico per geometri.
Sarà la volta buona?
Dardo
“Sensibilità per la sicurezza scolastica”
Firmato ieri l’Accordo di programma tra la Regione e il Comune di Campobasso
programmazione delle risorse Fsc
2000-2006 per gli interventi appena
elencati. Con il sindaco Antonio Battista, ci siamo dati tempi certi per la realizzazione dei lavori: subito le
progettazioni esecutive per procedere
a gara“, ha detto il presidente Frattura.
“Oggi parliamo di Campobasso, ma il
Piano delle scuole coinvolge e interessa tutto il nostro Molise. Lo costruiamo sulla base dei dati registrati
dall’anagrafe scolastica che incrocia,
appunto, due fattori: da una parte il
fabbisogno edilizio e dall’altra il dimensionamento scolastico. Sono gli
elementi che ci consentiranno di garantire sicurezza degli edifici, aspetto
non negoziabile, e qualità della vita
scolastica nel suo complesso: non possiamo più immaginare la realtà della
pluriclasse. Gli interventi da realizzare
saranno in funzione della popolazione
s c o lastica: contenitori sicuri con contenuti
di qualità, questo è lo standard per il
nostro Molise“. Soddisfazione è stata
espressa dal sindaco di Campobasso,
antonio Battista. “Questo Accordo ci
garantisce un cospicuo intervento per
migliorare l’edilizia scolastica mentre
ci attrezziamo per una nuova programmazione al fine di rinnovare completascolastiche
strutture
le
mente
cittadine”. Di continuità nel lavoro
svolto dalla Regione Molise per le
scuole, ha parlato l’assessore ai Lavori
pubblici, Pierpaolo Nagni. “La sensibilità al problema manifestata da questa amministrazione regionale è reale
tanto che in campo abbiamo messo i
fondi del FSC. Degli 84 milioni di
euro, abbiamo già impiegato 11/12 milioni di euro e, ora, attendiamo gli altri
stanziamenti del governo per chiudere
la partita di rinnovo delle strutture scolastiche e assicurare una maggiore
tranquillità per i ragazzi che le frequentano”.
3
TAaglio
lto
27 gennaio 2017
La città capoluogo alla ricerca di se stessa
Campobasso in cerca di ruolo e
d’identità: un rincorrere il tempo
da diversi decenni, sperando che
il continuo, progressivo, abbassamento del livello della qualità
della vita si arresti per poi risalire
sotto la spinta della voglia di rinascita; del miglioramento delle
strutture e dei servizi pubblici;
della razionalizzazione del traffico e della mobilità; della armocommercio
del
nizzazione
attraverso una sintesi tra la grande
e la piccola distribuzione; della
rianimazione culturale attraverso
l’interazione con l’università, con
la Fondazione “Molise Cultura” e
con il Conservatorio “Perosi”; di
una programmazione territoriale
rispettosa delle vocazioni dei luoghi e delle architetture; della valorizzazione del verde pubblico
attrezzato; del coinvolgimento
strutturale degli artisti e degli intellettuali locali nella ricerca e
nella proposizione del bello;
della esaltazione delle pubbliche
funzioni sottratte ai potentati
(economici e politici).
Purtroppo è un rincorrere invano.
La città è depressa, non ha animo,
né forza e né voglia, si trascina:
distratta e rassegnata.
L’appuntamento con l’esame e
l’approvazione del Bilancio dovrebbe essere l’incrocio di energie pubbliche e private, entrambe
impegnate ad integrarsi in funzione di obiettivi comuni: sviluppo economico, ordine sociale,
sicurezza, dinamismo, pluralità
d’interessi e di espressione. L’appuntamento con il Bilancio co-
Il Bilancio è la traduzione numerica della povertà
delle idee, dei progetti, dei servizi e della difficoltà
a reggere finanche l’ordinaria amministrazione
La giunta non conosce il passato della città, vive agnosticamente il
presente e non ha stimoli per il futuro
munale 2017 è l’esatto rovescio,
almeno formalmente: distanza siderale tra l’apparato pubblico e
quello privato, entrambi estranei
all’ordine sociale, alla sicurezza,
al dinamismo e alla pluralità d’interessi e di espressione.
Il Bilancio è la traduzione numerica della povertà delle idee (nemmeno l’ombra di un progetto di
prospettiva: il discrimine poteva
essere la nuova sede regionale ma
Lettera Aperta
“Caro sindaco,
all’ordine del giorno della seduta consiliare di oggi è iscritta l’approvazione del
bilancio di previsione 2017/2019. Un documento fondamentale di programmazione, la cui competenza spetta al
Consiglio comunale che, tuttavia, sarà
costretto solo a ratificare in quanto già
predisposto in altre sedi. Ciò nonostante
voterò “si” se, perlomeno in questa circostanza, si è dato seguito ad almeno uno
dei principi sanciti nel nostro Statuto
(Carta costituzionale del Comune di
Campobasso) nelle risoluzioni delle linee
programmatiche di mandato e negli altri
impegni assunti verso la città ed i cittadini. In particolare: l’adeguata conoscenza di ogni fase del procedimento
delle funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale; l’applicazione dell’articolo 50
dello Statuto comunale, in base al quale il
Comune riconosce nella informazione la
condizione essenziale per la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e poli-
non è stata), della povertà dei servizi, della difficoltà a reggere fil’ordinaria
nanche
traduzione
la
E’
amministrazione.
asmaggioranza
politica di una
dell’edilizia
servita alle risorse
privata, alle speculazioni fondiarie, alle transazioni dei reciproci
loro vantaggi. Asservita agli uomini di potere della giunta regionale e del consiglio. La giunta
comunale è una protesi per l’arti-
colazione degli interessi elettorali
di Frattura, Ruta, Niro, Nagni
(per citare i maggiori), e delle
loro strategie personali. La giunta
non conosce il passato della città,
vive agnosticamente il presente e
non ha stimoli per il futuro. La
redazione, l’esame e l’approvazione del Bilancio non sono altro
che rituali addomesticati, e non
l’esplosione delle idee e delle volontà da far fluire nel corso del dibattito e del confronto. I gruppi
consiliari si oppongono gli uni
agli altri nell’ambito della coalizione di maggioranza e sul fronte
della minoranza, venendo meno
con ciò, alla base, la ragione
stessa del confronto tra chi ha la
responsabilità del governo e chi
ha la responsabilità del controllo.
Nell’appiattimento dialettico e
analitico è rimasto coinvolto
anche l’organo di revisione (Nicandro Volpe, Gabriella Di Pietro
e Annarita Pizzuto). Le osservazioni/suggerimento al Bilancio si
sono così sostanziate:
riguardo alle previsioni della
parte corrente del Bilancio, il collegio s’è limitato a invitare l’Ente
a prestare particolare attenzione
all’attività di riscossione dei cre-
diti “attivando specifiche procedure volte al recupero dell’evasione tributaria”, nonché la
massima attenzione nel creare
economie da destinare a potenziali passività da soccombenza in
giudizi legali, atteso la criticità
che la gestione del contenzioso riveste per l’Ente. In altri termini, i
revisori dicono di un Comune che
non lotta l’evasione ancorché sovraccarico di ricorsi e contenziosi: omissivo e pretestuoso.
Riguardo agli investimenti, l’invito è a dotarsi (il
Comune) di un crono programma
per le spese correnti e per gli investimenti. Mancando il crono
programma è evidente che manchino le risorse, soprattutto per le
spese d’investimento. Più del
crono programma, il Comune dovrebbe dotarsi quindi delle risorse
finanziarie attingendole ai Fondi
europei e pretendendoli dal Bilancio regionale.
Purtroppo non riesce né nell’una
né nell’altra delle cose. Essendo
orfano di strutture esecutive all’altezza, e della necessaria volontà politica.
Dardo
Caro Battista, sul bilancio i cittadini spettatori passivi?
tica, curandone la più ampia diffusione;
il bilancio partecipativo, quale modalità
di elaborazione del bilancio comunale, ricorrendo alla partecipazione diretta dei
cittadini nella definizione delle scelte finanziarie del comune; il punto di vista del
Consiglio dei ragazzi sui vari problemi
della vita cittadina, impegnandosi altresì
a valutarne le proposte ed a consultarlo
su tematiche di particolare rilevanza; la
convocazione e la tenuta di una conferenza dei Servizi cui, con proprie relazioni, partecipano le associazioni e le
organizzazioni interessate, competenti al
bilancio ed alla verifica della qualità,
quantità, efficienza ed efficacia dei servizi; il confronto con la competente Commissione consiliare permanente; la
predisposizione dei documenti contabili
sulla base delle consultazioni con gli enti,
le istituzioni, le forme organizzative e associative agenti sul territorio comunale,
al fine di assicurare il più efficace collegamento degli interventi con le esigenze
della comunità interessata; la portata a
conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi
allegati in favore dei cittadini e degli organismi di partecipazione; la predisposizione del bilancio sulla scorta del
confronto con i cittadini, con la comunità,
con gli stakeholder, con la società civile
attraverso la partecipazione della città di
cui si sia recepita la volontà popolare; la
riduzione in modo incisivo della pressione
derivante da imposte,
tasse, tributi ed ogni
altro balzello locale che
grava in ultima analisi
sui cittadini, e l’intrapresa di una decisa
azione di contrasto e
recupero dell’evasione
e del sommerso”. Il
consigliere Ambrosio
appartiene al gruppo di
posimaggioranza,
zione che non gli ha
impedito di esprimere
liberamente il proprio pensiero e la propria convinzione là dove erano soggetti a
condizionamenti e a strumentalismi politici. Con questa ultima iniziativa, alla
serie di chi vota sì e chi vota no, ha aggiunto quella di chi vota se….
Michele Ambrosio, capogruppo Udc
Comune di Campobasso
4
TAaglio
lto
27 gennaio 2017
A sollecitare le amministrazioni pubbliche, il presidente dell’Ance Molise, Umberto Uliano
Umberto Uliano, Presidente dell’Ance Molise, l’Associazione
dei costruttori edili, illustra la situazione del settore edilizio regionale anche alla luce dei dati
relativi all’anno appena trascorso.
“Contrariamente a quanto abbiamo ascoltato nei giorni scorsi
da altre associazioni, i dati effettivi del comparto delle costruzioni in Molise testimoniano una
realtà molto difficile. Non so
come si sia potuto parlare di ripresa del settore; noi abbiamo
preferito effettuare una ricognizione attenta della situazione
prima di pronunciarci, abituati,
come siamo, a parlare con i dati
alla mano”. Nel Molise, dal 2013
ad oggi: la forza lavoro risulta
praticamente dimezzata, con –
45,7% di occupati; circa 500 sono
le imprese chiuse; i permessi di
ridotti
sono
si
costruire
dell’80,3%. A livello nazionale si
sono registrati: la brusca frenata
dei lavori pubblici. Il problema
principale è quello di trasformare
le risorse in cantieri; l’ulteriore
calo dell’occupazione. L’edilizia
è, nei primi mesi del 2016,
l’unico comparto a segno negativo, con -4,9%. Dal 2008, i posti
di lavoro persi nel settore sono
600.000; la chiusura dei rubinetti
del credito. Nei primi 9 mesi del
2016, i flussi di finanziamento
delle banche registrano -4,3% nel
comparto abitativo e -14,1% nel
non residenziale; la contrazione
degli interventi di edilizia resi-
“Drammatica la realtà
nel settore dell’edilizia”
denziale. Gli investimenti, anche per
il 2016, si sono ridotti del 3.4%.
“Cos’altro aggiungere? – dice
Uliano – Sono numeri che fanno
paura. L’edilizia – aggiunge il
Presidente dell’Ance – è da anni
in una situazione di piena emergenza. Gli appalti del piano regionale della viabilità hanno
costituito soltanto un palliativo.
Per far ripartire il comparto ci
vuole ben altro: occorre un vero e
proprio “scatto di reni”, attuando
subito nuovi investimenti per rimettere in moto il settore. In altri
termini, l’edilizia va riportata al centro dell’agenda politica regionale.
A parole, tutti riconoscono che
quello delle costruzioni è il comparto più importante, l’unico in
grado di rilanciare l’economia del
territorio; ma poi, nei fatti, dalla
Regione e dagli enti pubblici
scarsissima attenzione. Avevamo,
ad esempio, accolto con favore
l’apertura del confronto sulla realizzazione della “Mignano-Montelungo”, opera che dovrebbe
essere finanziata con i fondi un
tempo assegnati al Molise per la
realizzazione dell’autostrada Termoli-S.Vittore; ma da tre mesi
non ne sappiamo più nulla”. Il
Presidente dell’Ance sottolinea
che anche il tema delle scuole è
caduto nel dimenticatoio. “La situazione degli edifici scolastici
sul territorio è drammatico: per risolverlo, occorre creare un mix
tra finanziamenti statali e regionali per risanare un patrimonio
immobiliare prezioso per il futuro
del Molise. Noi, come Ance Molise, abbiamo fatto una proposta
concreta che si chiama UN PRO-
GETTO,
UN CANTIERE, che si sostanzia
nella redazione a nostre spese –
cioè GRATUITAMENTE – ogni
anno di un progetto per la ricostruzione di un edificio scolastico
sia a Campobasso che ad Isernia. Ma, anche in questo caso,
dalle istituzioni non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E così si
perde tempo prezioso, mettendo
sempre più a rischio l’incolumità
dei nostri ragazzi”.
“La sicurezza sul lavoro non può essere dimenticata”
La notizia della denuncia di alcuni imprenditori o di responsabili di ditte edili molisane
per il non rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e lo sfruttamento
del lavoro nero, preoccupa e, al contempo,
conforta Roberto D’Aloia, Segretario regionale della FeNEAL UIL del Molise.
“Siamo preoccupati per l’ampia portata del
fenomeno: nonostante il settore delle costruzioni sia in crisi nel nostro territorio e
molti lavoratori abbiano perso il posto,
troppo frequenti restano gli infortuni e le
malattie professionali in edilizia, segno che
la salute e la salvaguardia dell’integrità
psico-fisica degli addetti non sono ancora
diventati per tutti obiettivi da perseguire e
questo non è ancora diventato costume e
impegno quotidiano per tutte le aziende. Per
non dire del lavoro nero, dei lavoratori edili
pagati con i voucher, della mancata tutela
del lavoro minorile o del rispetto dell’orario
di lavoro o delle altre prescrizioni di legge o
contrattuali.” Questa la chiara accusa di
D’Aloia. “Ci conforta però sapere – continua – della costante azione svolta dai Carabinieri e, specificatamente, dai Nuclei
Ispettorato del lavoro dell’Arma. La loro attività è meritoria e continuativa e il Sindacato sarà sempre al fianco delle forze
dell’ordine e degli ispettori degli Enti pre-
La Feneal Uil torna a sottolineare l’importanza delle norme
videnziali e assicurativi per far rispettare
norme e conquiste sindacali, ma soprattutto
per affermare la legalità. L’edilizia è da sempre un settore esposto a criminalità e illegalità – argomentava qualche giorno fa il
Segretario generale della FeNEAL, Vito
Panzarella – e non si può nascondere che
molti hanno approfittato della crisi e della
situazione di debolezza che ha caratterizzato
il settore negli ultimi anni. La crisi difatti
non ha solo impoverito il comparto ma lo
ha destrutturato ed i cambiamenti introdotti
dal governo non hanno aiutato a mantenere
la situazione sotto controllo, lasciando piuttosto che degenerasse completamente. In
questa situazione di caos, moltissime ditte
hanno trovato diversi modi di elusione, ricorrendo a forme di lavoro alternative al
contratto di settore e molto spesso tagliando
i costi sulla regolarità e la sicurezza.” “E’ necessario – secondo la FeNEAL UIL – non
lasciare nulla al caso ma intervenire in maniera mirata per eliminare qualsiasi fonte di
incertezza che possa fornire un alibi agli imprenditori poco onesti, per tutelare invece i
lavoratori e favorire le imprese sane e che
rispettano le regole. Va invece perseguita e
realizzata una relazione positiva tra stabilità dei
lavoratori, il contrasto al lavoro nero e alla
precarietà e il rilancio del settore edile”. Le
proposte degli edili della UIL: “L’edilizia
resta un settore strategico e di traino per
l’economia di un paese e siamo convinti che
non possa realmente ripartire senza la giusta
attenzione a questi temi che sono per noi
centrali. Ne siamo convinti e, insieme a
Filca e Fillea, lo abbiamo scritto chiaramente nella nostra piattaforma per il rinnovo
del contratto edile, mettendo al centro la ne-
cessità di qualificare il settore attraverso una
serie di proposte che portano a compimento
il contratto precedente, ma introducono
anche nuove norme per migliorare la condizione del lavoratore, fortemente indebolita dalla crisi. La vera sfida è qualificare il
sistema perché sia in grado di reggere alla
nuova domanda di rigenerazione e messa in
sicurezza del territorio. Puntiamo ad avere
imprese più strutturate, un mercato del lavoro trasparente che premi la regolarità e
l’occupazione di qualità ed un sistema della
formazione per la sicurezza in grado di qualificare ulteriormente il mercato. Nella piattaforma abbiamo proposto varie misure al
fine di evitare gli abusi e garantire il massimo rispetto del contratto di lavoro e la
massima diffusione della legalità e della sicurezza contro il dumping contrattuale, in
questo senso è per noi fondamentale ripristinare il Durc (il documento fornito dall’Inps che certifica la regolarità nel
versamento dei contributi) nella sua formula
originaria e passare in breve tempo alla congruità, vietare i voucher in edilizia e prevedere una nuova disciplina per i lavoratori
autonomi e i contratti a termine.”
5
TAaglio
lto
27 gennaio 2017
Sanità, sempre più lunghi i tempi per visite e accertamenti. Permangono i soliti errori
Liste di attesa, nessun correttivo
Il male delle liste d’attesa.
Sembra incurabile; anzi lo è.
Diversamente si sarebbe dovuto avere un miglioramento
dopo la sequenza impressionante di denunce di casi limite
(mesi e mesi per un elettrocardiogramma; per una visita dall’endocrinologo in media dai
quattro ai cinque mesi; per
un’ecografia ortopedica non
meno di tre). Tempi biblici, ai
quali vengono sottomesse, al
solito, le fasce sociali più deboli. Chi può, s’avvale delle
strutture sanitarie private,
anche non convenzionate. E’ il
frutto di una accertata disorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, complice la
flebile risposta ai bisogni e alle
necessità anche del personale
che a sua volta difetta di numero e, spesso, di qualità. L’attenzione della gente sulla
sanità è tutta obbligata dai
media sul Piano di rientro dal
deficit, mentre dalla cronaca
giornalistica restano fuori i
problemi veri, tra cui, ribadiamo, l’abbattimento delle
liste d’attesa e la riorganizzazione della medicina territoriale. E’ il caso che il sistema
dell’informazione allenti, dunque, la presa sul deficit e sull’andirivieni di commissari e
sub commissari, e si dedichi
con maggiore impegno alle faccende della sanità regionale
raccogliendo le doglianze, le
preoccupazioni, le paure, talvolta i drammi di gente che in
attesa di un esame, di un’indagine diagnostica ci lascia la
pelle. Una situazione che s’ag-
grava di giorno in giorno favorita, lo ribadiamo, dalla disattenzione generale e dalla
capacità del sistema sanitario a
coprire le proprie magagne
salvo quando, caso raro però,
non si levi una voce dall’interno a farsi sentire. E dall’interno del sistema è tornata ad
alzarsi la voce contro le liste
d’attesa e le insufficienze organizzative dando anche conto
del perché e del per come. Abbiamo letto, infatti, con attenzione, una delle cause e
l’ostilità che trova ad essere rimossa. E’ buona regola dove la
sanità è gestita con criterio e
senso di responsabilità che i responsabili dei vari poliambulatori ogni qualvolta che si
formano ritardi esagerati nelle
liste d’attesa trasmettono la richiesta all’Asrem regionale attraverso il responsabile di zona.
L’Asrem provvede a pubblicare
l’elenco di queste richieste e
nell’arco di poche settimane gli
stessi poliambulatori si avvalgono di specialisti ‘ingaggiati’
appositamente per aumentare il
numero delle visite e quindi ridurre i tempi di attesa.
Nel Molise invece le richieste
dei poliambulatori si infrangono contro un muro di silenzio e finiscono nel nulla. Nella
casistica delle richieste finite
nel nulla c’è stato un tempo in
cui i Distretti sanitari della
provincia di Campobasso
hanno chiesto ore di medicina
specialistica
ambulatoriale
nella misura necessaria, poi re-
sponsabilmente ridotta in base
alla verifica delle risorse finanziarie disponibili, comunque
ore sufficienti a coprire almeno
in parte i turni e a ridurre le
liste d’attesa. Tutto inutile. Il
muro del silenzio si sta dimostrando più tetragono del muro
di Berlino. Infatti, non crolla.
Per cui le liste s’ingrossano, i
tempi d’attesa si dilatano, le
necessità dei pazienti restano
inevase, il malcontento si radica sempre più a fondo nella
coscienza collettiva.
Situazione cristallizzata sulla
insensibilità di chi gestisce il
sistema sanitario nel quale - diciamolo apertamente - in nessun Piano di rientro del
disavanzo è scritto di tagliare i
servizi agli utenti. Eppure accade. Ciò in quanto si preferisce stare dietro alle polemiche
della politica, all’utilità o meno
dei commissari ad acta, e alla
fanfaluche dei tanti soloni che
s’improvvisano maestri, e sono
semplici apprendisti stregoni.
Accade. Intanto non viene
sciolto il nodo degli errori, le
cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle dei cittadini.
Mentre taluni assurdi privilegi
economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di
salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a
restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi
deve attendere mesi e mesi, e
forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia,
di
una
visita
dell’endocrinologo.
Calce (Usb)
“Mobilità,
perchè
la Regione
non paga?”
“Circa 2 mila lavoratori attendono, ormai da troppo tempo,
di ricevere le spettanze dovute
e tirare , di conseguenza, un
sospiro di sollievo avendo
maturato un diritto acquisito
con la presentazione ai sensi di
legge e entro i termini previsti
della domanda di Mobilità in
Deroga”. Lo sostiene, Sergio
Calce dell’Usb.
“Purtroppo il tempo passa inesorabilmente e a tuttora ancora
non si hanno risposte e certezze sui pagamenti della Mobilità in Deroga relativi anche
all'anno 2016 con risorse finanziarie già assegnate alla
Regione Molise la quale si è limitata a saldare solo 2 mensilità per il 2014 e 5 mensilità
per il 2015. Al riguardo la
USB Molise invita la Regione
Molise a provvedere con urgenza ai pagamenti delle spettanze dovute anche per l'anno
2016. Se in tempi brevi non ci
saranno risposte e certezze
questa Associazione Sindacale, insieme ai lavoratori interessati,
inizierà
in
contenzioso legale. Nel contempo si informano tutti i lavoratori interessati che la USB
è a loro disposizione nei locali
siti a Isernia in Via Petrarca.
“Bilancio, qual è il progetto del Molise?”
Il Segretario Generale della UILTuCS Molise, Pasquale Guarracino, commenta così la proposta
di bilancio regionale per l’anno
2017. “E’ assolutamente scandalosa la proposta di bilancio per il
2017. Uun bilancio freddo, cattivo, irresponsabile, un bilancio
che non punta sul lavoro, un bilancio che evidentemente non
può produrre effetti positivi per
que sta regione. Ci vorrebbe un
gesto di orgoglio, delle competenze non solo matematiche, ci
vorrebbe coraggio.
Invece, approvando questo bilancio, la politica, che già ha alle sue
spalle centinaia di situazioni non
risolte, continuerà sulla strada del
fallimento, con l’eccezione di
quei pochi consiglieri che hanno
già annunciato un giudizio nega-
Posizione critica, sul documento finanziario regionale, di Pasquale Guarracino della Uiltucs
tivo sul bilancio e di qualcun
altro che, avendo già da tempo
iniziato la campagna elettorale, è
contro tutto e contro tutti, come
sempre. E poi ci troviamo di
fronte ad alcuni casi emblematici. Uno su tutti: che qualcuno
mi spieghi la consistenza, la metodologia e la strategia messe in
atto dal Consigliere Di Nunzio
nell’espletamento della sua delega. Ricordo a tutti che in Consiglio Regionale siede il
Consigliere Di Nunzio e che il
Presidente Frattura gli ha”donato”, non si sa per quale motivo,
la delega al turismo. Ebbene,
oggi dovremmo capire cosa intenderà fare il Consigliere Di
Nunzio, che nella proposta di bi-
lancio per il 2017, ha subito un
ulteriore taglio alle sue già esigue
risorse. Dovrebbe votare contro
la proposta di bilancio, ma rischierebbe di far incazzare
troppo il suo Presidente e, quindi,
sono certo che sarà il primo ad
alzare la mano e a dare un giudizio positivo sul bilancio regionale.
Ma il mio augurio, la mia speranza, il mio invito è che sia solo
Di Nunzio a votare positivamente questo bilancio, perchè la
stessa proposta di bilancio è stata
ritenuta dai molisani una vergogna, uno scandalo.
Del resto, dopo tanti anni di mala
gestione, un bilancio che non
punta sul lavoro, che bilancio è?”