La lettera inviata dal Coordinamento Rifiuti Zero

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Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero
Circolo Ambiente Ilaria Alpi, WWF Lecco, Comitato Prealpino Cittadinanza Attiva, L’Altra Via,
Gruppo Difesa Natura Suello, Qui Lecco Libera, Associazione Monte di Brianza , Rete Donne Brianza,
Arci Civate, Comitato Lecchese Acqua Pubblica, La Foglia, Gruppo Valle della Nava, Mani Tese Bulciago,
Cittadini residenti in provincia.
Contatti: [email protected]
https://leccorifiutizero.wordpress.com/
Gentili Consiglieri
Consiglio Regionale Lombardia
Civate, 22 gennaio 2017
OGGETTO:
PROPOSTA DI RISOLUZIONE N. 81
Risoluzione ai sensi dell’articolo 38 del Regolamento generale inerente l’impianto di termovalorizzazione di Valmadrera (LC).
VI COMMISSIONE CONSILIARE
Relatore: Cons. Gianmarco Corbetta
CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA
Gentile Consigliere,
Il giorno 24-01-2017 sarete chiamati a discutere la Risoluzione N. 81 che riguarda la prescrizione indicata
nell’AIA rilasciata con DDUO n. 8532 del 17-09-2014 alla Società SILEA S.p.A. gestore dell’impianto di
incenerimento rifiuti di Valmadrera.
Chi vi scrive è il Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, che rappresenta un insieme di Associazioni (Circolo
Ambiente Ilaria Alpi, WWF Lecco, Comitato Prealpino Cittadinanza Attiva, L’Altra Via, Gruppo Difesa Natura Suello, Qui Lecco Libera, Associazione
Monte di Brianza , Rete Donne Brianza, Arci Civate, Comitato Lecchese Acqua Pubblica, La Foglia, Gruppo Valle della Nava, Mani Tese Bulciago)
e
più di mille cittadini della Provincia di Lecco. In questi anni ci siamo mobilitati per evitare un aumento delle
quantità dei rifiuti inceneriti a Valmadrera conseguenza dell’AIA citata che ha portato il forno al massimo
carico termico (max. 123.000 ton.) e la relativa realizzazione di una rete di Teleriscaldamento.
Riassumiamo brevemente la posizione e le richieste del Coordinamento che sono già state illustrate
nell’audizione in Commissione VI^ che si è tenuta il giorno 09 giugno 2016:
-
limitare l’incenerimento dei rifiuti alla necessità legata alla gestione integrata della Provincia,
ricordando che il RUR (Rifiuto Urbano Residuale) dell’anno 2015 per tutta la Provincia di Lecco è
stato di 47.124 ton. contro la potenzialità dell’inceneritore di 123.000, o comunque non
aumentare rispetto alla potenzialità dell’AIA precedente (87.000 ton.) scongiurando la possibilità
di importazione di rifiuti da incenerire da fuori Provincia/Regione.
-
effettuazione di uno Studio Epidemiologico “caso controllo geo-referenziato” che permetta in
tempi brevi di avere un quadro della situazione rispetto alla salute delle persone esposte alle
ricadute dell’inceneritore ed eventualmente procedere ad una Indagine più approfondita
rispetto a patologie più ampie. L’inceneritore di Valmadrera funziona da oltre 35 anni in una
infelice posizione orografica senza che sia mai stato fatto uno Studio Epidemiologico, un’ analisi
delle ricadute completa degli inquinanti ed una Valutazione di Impatto Sanitario che forse
andavano fatti prima di quest’ultima AIA.
-
proporre scelte a livello Provinciale nell’ottica dell’attuazione delle Direttive Europee, recepite
anche da Regione Lombardia, che prevedono l’indirizzo verso una economia circolare ed il
recupero di materia.
-
poiché l’ammortamento degli investimenti sostenuti per la realizzazione dell’attuale impianto
terminano nel 2023-2024, si hanno a disposizione 7 – 8 anni per attivare tali scelte che portino
ad un aumento significativo della raccolta differenziata, come la Tariffazione Puntuale (la
Provincia di Lecco all’inizio degli anni 2000 era al primo posto in Italia, ora naviga verso metà
classifica con incrementi di raccolta differenziata minimi) e sostituire l’attuale impianto con
sistemi che prevedano un recupero di materia realizzando cioè una Fabbrica dei Materiali. Ciò
porterebbe ad un abbattimento del RUR con conseguente superamento dell’incenerimento;
-
evitare di realizzare una rete di Teleriscaldamento collegata all’inceneritore i cui pesanti
investimenti finanziari (per la parte Silea il progetto definitivo consegnato alla regione cita 27
milioni di € a cui si aggiunge una stima di 35 milioni per la rete peraltro non ancora progettata)
vincolerebbero la nostra Provincia, ancora per decenni, a questa tecnologia, con conseguente
importazione dei rifiuti da fuori Provincia e anche da fuori Regione. Oltre a ciò tutto questo
determinerebbe localmente, a parità di calore generato, un aumento in quantità e pericolosità
degli inquinanti emessi (aumento dei rifiuti bruciati e caldaie di integrazione a gas).
Prendiamo atto e consideriamo importante che a livello Regionale venga affrontato il dibattito su questi
temi e sulla nostra realtà in particolare. Il potenziamento degli inceneritori a noi pare in forte
contraddizione con la politica che Regione Lombardia intende portare avanti per il futuro.
Per quanto riguarda la risoluzione in oggetto contiene una presa d’atto dell’aumento della potenzialità
dell’inceneritore e della realizzazione della rete di teleriscaldamento che non condividiamo per i motivi
prima esposti. Nello stesso tempo riteniamo essenziali i punti che dovrebbero essere oggetto di un attento
monitoraggio:
Questi punti dovevano e devono essere valutati prima di procedere nelle decisioni relative all’aumento del
carico termico e alla realizzazione del Teleriscaldamento.
Vi chiediamo pertanto che il parere in merito al monitoraggio sui punti sopraccitati contenuti nella
risoluzione preveda la sospensione della procedura di prescrizione relativa al Teleriscaldamento. In attesa
di dati certi, soprattutto per quanto riguarda lo Studio Epidemiologico, riteniamo che gli atti amministrativi
e gli investimenti per la realizzazione del Teleriscaldamento, lotti A e B, debbano essere posticipati al
completamento delle valutazioni previste nella risoluzione.
Fiduciosi che le nostre osservazioni vengano tenute nella dovuta considerazione,
Cordialità.
Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero