Ipannisporchi - CISL Cosenza

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ISSN 0010-6348
Anno 69 - N. 13
SABATO 21 GENNAIO 2017
Quotidiano della Cisl
fondato nel 1948 da Giulio Pastore
y(7HA0B0*QNOKLO( +/!"!=!?!#
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Emergenza Centro. I soccorritori, in condizioni quasi proibitive, salvano diverse persone dell’hotel sul Gran Sasso
Lavorostraordinario
L
a tenacia, la fatica,
il coraggio. Lo
straordinario lavoro dei soccorritori
ha avuto alla fine tanti
premi quante sono le vite salvate sotto la slavina che ha travolto l’ho tel Rigopiano sul Gran
Sasso mercoledì scorso,
il giorno delle quattro
scosse di terremoto so-
pra magnitudo 5 nell’ar co di tre ore; e della contestuale, eccezionale nevicata che ha colpito
l’Abruzzo.
Di fronte a questa situazione, ieri mattina il Consiglio dei ministri ha esteso gli effetti della dichiarazione dello stato di
emergenza adottata il
25 agosto e autorizzato
un ulteriore, primo stanziamento, di 30 milioni
di euro destinato a far
fronte esclusivamente
ai primi urgenti interventi di soccorso legati alla
fase di emergenza. Lo
stanziamento andrà a valere sulle disponibilità
del Fondo per le Emergenze Nazionali.
Altro sarà certamente
necessario fare in tempi
rapidi. La Cisl nazionale
condivide e fa proprio
l’appello unitario dei
sindacati abruzzesi per
sollecitare al Governo la
proroga degli ammortizzatori in deroga per i lavoratori delle aziende
abruzzesi industriali, artigiane del commercio e
dei servizi che sono rima-
Usa, inizia l’era Trump
I
nizia l’era Trump. Ieri il 45esimo presidente degli Stati Uniti ha giurato nelle mani del
presidente della Corte Suprema, primo atto della giornata
di insediamento del successo-
re di Barak Obama a Washington. Una giornata iniziata con
gli scontri di piazza tra detrattori e sostenitori di The Donald,
che hanno costretto la polizia
ad intervenire in assetto anti-
sommossa. Altre proteste sono
state organizzate in diverse zone della città mentre il mondo
attende con ansia di capire quale sarà il vero volto del nuovo
inquilino della Casa Bianca.
I panni sporchi
sti senza lavoro. Osserva
la segretaria generale
Furlan: ”In questo momento così difficile per
le popolazioni colpite
dal sisma e dal maltempo occorre il massimo di
unità e di collaborazione
fra tutte le forze responsabili del paese per supportare il compito della
macchina dei soccorsi a
favore delle comunità
abruzzesi e delle altre regioni del centro d’Italia
colpite da questa tragedia immensa. Per questo come sindacato chiediamo al Governo di mettere in campo tutti gli
strumenti disponibili in
favore delle aree terremotate, a partire dalla
proroga degli ammortizzatori sociali straordinari ed in deroga, accelerandone l’iter burocratico in modo da sostenere
in tempi brevissimi il reddito di tante famiglie
che oggi si trovano in gravi difficoltà. Bisogna mettere da parte le polemiche e le strumentalizzazioni e concentrarsi sui
gravi problemi delle comunità nelle aree terremotate
colpite
dall'emergenza neve
con strumenti operativi
e rapidi”.
E le polemiche sono stigmatizzate anche da Cisl
Fp e Fns Cisl. Per il commissario Petriccioli e il
segretario
generale
Mannone ”al drammatico sovrapporsi di neve,
gelo e terremoto, una situazione senza precedenti nella storia nazionale e che sta mettendo
in ginocchio il cuore
dell'Italia, c’è ancora
qualche
campione
dell'odio che ha voglia di
speculare. Attaccare la
Protezione Civile vuol dire offendere il lavoro delle donne e degli uomini
che stanno operando in
condizioni quasi proibitive".
Giampiero Guadagni
altri servizi a pagina 2
Pubblico impiego: dal 2007
persi 237mila occupati,
età media oltre i 50 anni,
inflazione cresciuta
il doppio degli stipendi.
Bernava: va chiusa stagione
di strategia regressiva
Storti
a pagina 3
I sindacati internazionali
denunciano la deriva
repressiva del governo del
Bangladesh e delle aziende
del settore tessile contro gli
operai che protestano per
chiedere paghe dignitose
Masucci a pagina 4
Ennesima storia
di mala-burocrazia.
Aveva la Sla,
muore ma non era
invalido totale
A
veva la Sla ma non era invalido
totale. Almeno per lo Stato italiano. Piero Boccuzzi, 68 anni, ex sindacalista, di Bari, è morto dopo due
anni di malattia senza aver ricevuto
l’assegno per l’accompagnamen to. A raccontare la sua storia (su La
Gazzetta del Mezzogiorno) il figlio,
Giuseppe Boccuzzi, segretario generale della Cisl di Bari. Il padre Piero,
Livelli essenziali di assistenza
Cgil Cisl Uil scrivono
al ministro Lorenzin
e chiedono un incontro:
siamo preoccupati,
occorre adeguare
i finanziamenti
Servizio
a pagina 3
40 anni da sindacalista, prima in
Cgil, poi in Cisl, nel giugno del 2015
viene visitato dalla commissione invalidità della Asl perché la Sla avanza. “Aveva le braccia - racconta il
figlio - completamente paralizzate
e la deambulazione assistita”, racconta il figlio. Ma fu dichiarato invalido all’80%: niente 104, niente indennità di accompagnamento. Solo
un assegno mensile che per i malati
di Sla è di 500 euro al mese. La famiglia presenta ricorso in tribunale ad
agosto 2015. Tra rinvii e lungaggini,
l’iter processuale termina il 21 dicembre 2016. I famigliari trasmettono la sentenza all’ Inps. “Nel frattempo papà è morto - dice Giuseppe -. La Sla è stata più veloce ad uccidere”.
I. S.
Questo giornale è stato chiuso in redazione alle ore 18,45
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Attualità
sabato 21 gennaio 2017
Emergenza Centro
Cisl Scuola:
sindacato pronto
a dare il proprio
contributo
N
elle zone colpite dal
terremoto la situazione e pesantissima. Il
sisma che ha colpito
l'Italia centrale non ha risparmiato gli animali. Una vera e
propria strage, fanno sapere
Coldiretti e Ugc, dovuta al crollo delle stalle e all'isolamento
delle strutture. Le zone interessate dalle scosse sono prevalentemente agricole, con una
significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini. Sono
circa 3mila le aziende agricole
nei territori terremotati dei comuni di Lazio, Marche, Umbria
e Abruzzo. Oltre il 90 % sono a
conduzione familiare. E sono,
inevitabilmente, in ginocchio.
Per le nuove scosse nel Maceratese, a Sarnano sono crollate
due stalle con venticinque tra
mucche e vitelli e una trentina
di pecore, a Gualdo nell'azienda Beccerica sotto le macerie
tra morti e feriti sono rimaste
circa settanta mucche mentre
nell'azienda Lai a crollare è stata la struttura temporanea dove gli animali erano stati sistemati per ripararli dalla bufera
di ghiaccio, uccidendo venti tra
pecore e agnelli. Solo nelle
Marche si contanto 600 mucche e 5mila pecore senza ricovero. Un bilancio destinato a salire.
Non solo, con la viabilità locale
bloccata dalla neve, risulta difficile trasportare il latte e l'alimentazione necessaria agli allevamenti. L'azienda agricola
Micarelli Gabriele di Accumoli
ra i tanti problemi che affliggono i
centri dell’area sismica c’è quello degli ostacoli o addirittura dell’im pedimento a svolgere regolarmente
le attività scolastiche. In queste condizioni, sottolinea la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi, ”non c’è solo il rischio di vedere
compromesso il diritto allo studio,
viene anche meno un presidio di aggregazione che può rivelarsi aiuto
prezioso, specie per le fasce d’età
più basse, a reggere l’enorme peso
che questa situazione comporta”.
Secondo Gissi ”non basta fare di tutto, occorre fare di più”. La Cisl Scuola ribadisce la piena disponibilità a dare il proprio contributo ”a tutti i livelli, nelle sedi in cui ciò possa rivelarsi
utile”. Per quanto riguarda la scuola
”siamo convinti che occorra dare un
segnale di grandissima attenzione.
Potrebbe essere utile e importante
che fosse la stessa Ministra
dell’Istruzione a farsi carico in prima
persona di promuovere azioni efficacemente coordinate da parte di
quanti, a partire naturalmente da enti e istituzioni locali, possono e devono concorrere ad affrontare e risolvere i tanti problemi che quotidianamente si presentano. Chi vive nelle
zone del terremoto - conclude Maddalena Gissi - non può rimanere né
sentirsi solo".
G.G.
3 mila le aziende agricole in ginocchio nei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo
Terremoto,danni
graviall’agricoltura
non è raggiungibile e non riesce a dare da mangiare agli animali da giorni mentre in quella
di Marco Terribile ad Amatrice
è crollata la stalla già lesionata
mentre quella nuova appena
montata e irraggiungibile. Solo
per citarne alcune.
Gli animali risentono delle condizioni meteo, spiega ancora
SPARLAmento
di Massimiliano Lenzi
Protezione
civile,
speculazioni
vergognose
E
T
roi e polemi-
che, ogni
volta è la solita storia. Succede da tempo ormai che in Italia
si consumi una
tragedia innescata da calamità naturali, terremoti, alluvioni, slavine,
maltempo, e che il bipolarismo di
questo nostro Belpaese si schiacci
tra, un "non disturbare gli eroi" ed
un "non ha funzionato niente".
Anche stavolta, seppure in queste
ore si stia consumando un mezzo
miracolo con persone trovate vive
sotto quel che restava dell'hotel Rigopiano, a Farindola, travolto da
una slavina dopo le scosse di mercoledì, il dibattito pubblico sembra
destinato ad essere ancora una vol-
l'associazione coltivatori. Per
effetto del gelo nelle zone terremotate è crollata fino al 50%
della produzione di latte e si registra anche un forte aumento
degli aborti.
Altri dati dalla Ugc: le forti scosse di terremoto registrate ieri
acuiscono la situazione limite
determinata nel Centro Sud
del Paese dalla grave ondata di
maltempo. Le aziende agricole
sono bloccate, oltre che in molti casi isolate e senza energia
elettrica, l'offerta sul mercato
inizia ad essere insufficiente e
il prodotto disponibile arriva
con pesanti rincari: attorno al
30% per lattuga e cavolfiori, il
50% per i finocchi e tra il 15 e il
40% per i prodotti da serra. A
essere preoccupati anche i frutticoltori. Negli allevamenti si registrano gravi perdite tra animali morti e dispersi e strutture fuori uso o distrutte. Il bilancio è pesantissimo per tutta
l'economia agricola ed agroalimentare e a pagare sono anche i consumatori che vedono i
prezzi salire alle stelle con prodotto proveniente dall'estero
che comunque non tampona la
richiesta di approvvigionamento. Per l'Unione generale coltivatori occorrono misure adeguate alla straordinarietà del
momento, sollecitudine nella
richiesta dello stato d'emergenza delle Regioni, eguale tempestività dello Stato, sgravi fiscali
e sospensione del pagamento
dei contributi nelle aree maggiormente colpite, dai comuni
terremotati alle province del
Mezzogiorno coperte da neve
e gelo. Servono decisioni immediate e corsie preferenziali ad
evitare intoppi burocratici.
Rodolfo Ricci
ta lo stesso. Certo, si odono le parole di circostanza della presidente
della Camera Laura Boldrini, “le
istituzioni - ha detto - devono assolutamente collaborare a tutti i livelli, perché non sono tollerabili inefficienze e ritardi sugli aiuti” e in questo momento “sarebbe bene evitare inutili polemiche“ ma basta
dare uno sguardo ai social ed al
web per capire che la pancia e anche la testa degli italiani è divisa. I
sindaci dei comuni colpiti dai terremoti e dal maltempo sono stanchi,
provati e per loro parlano le parole
usate da Sergio Pirozzi, il sindaco di
Amatrice: "Tabelle di marcia? Ormai farle è inutile" ha risposto a chi
gli chiedeva di ricalcolare i tempi
dell’emergenza in seguito alle nevicate record e allo sciame sismico
dei giorni scorsi.
Uno scoramento che è di molti sindaci. Ci sono stati dei ritardi per gli
interventi nelle zone terremotate?
La macchina dei soccorsi dopo il
cocktail assassino di terremoto e
maltempo ha avuto qualche falla?
La politica ha perso la propria capacità di affrontare emergenze così
difficili?
Sono domande legittime, tutte le
domande lo sono in democrazia,
ma il contesto e il tempismo con
cui vengono scandite forse quello
non è opportuno. Matteo Salvini,
leader della Lega, che giovedì è stato nei luoghi colpiti dal sisma ha
detto che "ci sono cose imprevedibili ma ci sono cose, invece, che si
possono prevedere e se i sindaci
non hanno spalaneve, mezzi e uomini non possono fare nulla. Sono
tre giorni - ha aggiunto - che alcuni
sindaci non riescono a contattare
l'Enel e interi paesi sono isolati".
Una risposta alle critiche, in queste
ore, è arrivata dalla Cisl, in particolare da Pompeo Mannone, Segretario generale della Federazione Nazionale della Sicurezza, e da Maurizio Petriccioli, Commissario Cisl
Funzione Pubblica. "Al drammatico sovrapporsi di neve, gelo e terremoto, una situazione senza precedenti nella storia nazionale e che
sta mettendo in ginocchio il cuore
dell'Italia - ha detto Mannone - c'è
ancora qualche campione dell'odio
che ha voglia di speculare. Attaccare la Protezione Civile vuol dire offendere il lavoro delle donne e degli uomini che stanno operando in
condizioni quasi proibitive".
Lo stesso Mannone e Maurizio Petriccioli, poi, hanno ringraziato
"l'operato dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate, dei volontari di
protezione civile, delle forze dell'ordine, della Croce Rossa e degli operatori del sistema sanitario che si
stanno spendendo in queste ore,
prestando il proprio soccorso a chi
è in difficoltà. Il sistema di protezione civile, finita la fase di soccorso,
necessita comunque di una revisione per renderlo ancora più efficace
a partire dalla scelta inadeguata fatta in passato con la quale la materia della protezione civile e' tra
quelle a legislazione concorrente
tra Regioni e Stato”. E aggiungono: ”Tutto si può migliorare, la prevenzione, la previsione e la ricostruzione ma sul soccorso tutti coloro
che hanno partecipato lo hanno fatto e lo stanno facendo al limite delle loro possibilità ed i soccorritori
italiani sono invidiati nel mondo".
Nelle parole dei due esponenti Cisl,
senso di responsabilità ma anche rilievi per una burocrazia che troppo
spesso diventa una zavorra nel nostro Paese. La legislazione concorrente sulla protezione civile tra Stato e Regioni non va. Adesso affrontiamo l'emergenza, aiutiamo i nostri concittadini nella tragedia,
usciamo dal dolore e poi risolveremo anche il problema della burocrazia. Si chiama buonsenso.
Vertenze
Sanità,
sindacati
preoccupati
per livelli
essenziali
I
lavoratori statali sono sempre di meno, sempre più
“vecchi”, sempre meno
pagati. Questo, in sintesi,
il quadro emerso dai conteggi della Ragioneria generale dello Stato. Tra il 2007 e il
2015 si sono persi 237mila occupati. L'età media dei dipendenti pubblici ha sfondato la
soglia dei 50 anni. Il combinato disposto di blocco del turn
over e blocco del contratto
(durato 7 anni, fino all’accor do del 30 novembre scorso) è
stato micidiale. Negli ultimi otto anni la crescita degli stipendi nella Pubblica amministrazione non è stata in grado di
agganciare il costo della vita,
che ha proceduto con una velocità quasi doppia. Sull'intero periodo 2007-2015 - rileva
la Ragioneria - il tasso di inflazione ha avuto un incremento
del 13,5% ed è stato significativamente più elevato della variazione registrata dalla retribuzione media di fatto rappresentativa dell'intero pubblico
impiego che, sul medesimo
periodo, ha avuto un incremento del 7,8%.
Sono dati che la Cisl sottolinea con preoccupazione.
“Va chiusa una stagione che
negli ultimi 10 anni ha visto solo una strategia regressiva sottolinea il segretario confederale Cisl, Maurizio Bernava
-, caratterizzata da interventi
sul costo del lavoro con il blocco dei contratti, del turnover,
i tagli dei servizi, l' assenza di
innovazione tecnologica, organizzativa e di formazione
del personale”. E’ ovvio, evidenzia il segretario cislino,
che “dopo tanto rigore senza
alcuna strategia ed investimenti ci si trovi con personale
di mezza età e con uffici importanti privi di impiegati e di
professionalità e con un esercito di precari”. Per questo la
Cisl chiede di dare attuazione
immediata all'intesa siglata
del 30 novembre, che contie-
R
eggio Calabria (nostro
servizio). Il 2017 si apre
all’insegna dell’incer tezza al porto di Gioia Tauro.
La Medcenter, azienda leader
nel trasporto container, ha dichiarato oltre 400 esuberi su
circa 1.300 dipendenti e la situazione non accenna a migliorare. “Queste risorse umane
sono attualmente in cassa integrazione straordinaria a rotazione” riferisce Annibale
Fiorenza, segretario regionale
Fit Cisl Calabria “e percepiscono mensilmente solo l’80%
del precedente stipendio”.
Ma non si può vivere di ammortizzatori sociali. Il porto di
Gioia Tauro è un’infrastruttu ra che va rilanciata a livello generale, nel quadro di un complessivo riassetto dei trasporti
in Calabria, per creare un circolo virtuoso, in cui il lavoro crea
sviluppo e lo sviluppo crea altro lavoro.
Gli incentivi come l’azzera -
C
gil, Cisl e Uil, in una lettera unitaria inviata al ministro della Salute Beatrice
Lorenzin, chiedono un incontro con il ministro esprimendo preoccupazione in relazione ai finanziamenti previsti per i nuovi
Lea, i livelli essenziali di assistenza. Scrivono i segretari confederali Rossana Dettori,
Maurizio Bernava e Silvana Roseto:
”L’emanazione del Dpcm che definisce i
nuovi Lea rappresenta un atto di fondamentale importanza per assicurare il diritto alla tutela della salute e alle cure dei cit-
sabato 21 gennaio 2017
3
3
tadini. Ora si tratta di darne compiuta attuazione, per garantire i Lea in tutto il territorio nazionale, come prevede la nostra
Costituzione”. Tuttavia, proseguono i sindacati rivolgendosi alla Lorenzin, ”le è nota la nostra preoccupazione circa la necessità di adeguare le risorse destinate al finanziamento dei Lea e l’urgenza di costruire una nuova Governance sulla base di indirizzi condivisi, mirata al superamento dei
diversi modelli regionali oggi esistenti. Ciò
al fine di rendere, realmente, esigibili le
prestazioni e i servizi a tutti i cittadini, costretti a rinunciare alle cure per ragioni
economiche o a cercare risposte lontano
dal proprio territorio”. I sindacati si dicono che ”per costruire le migliori condizioni per un’appropriata ed effettiva attuazione dei Lea, rafforzando il nostro Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, occorra attivare una responsabile
partecipazione del sindacato e delle associazioni dei cittadini”.
I. S.
Dal 2007 meno 237mila occupati, retribuzioni falcidiate. Petriccioli: persi 10 anni
Glistataliperdonoposti
esalario.El’etàaumenta
ne “un percorso chiaro di indirizzi ed obiettivi per coniugare la ripresa del confronto sindacale, la partecipazione dei
lavoratori con una non più rinviabile modernizzazione dei
servizi della Pubblica Ammministrazione”.
Esprime preoccupazione anche il commissario della Cisl
funzione pubblica, Maurizio
Petriccioli, che sottolinea la
flessione dello stipendio medio degli statali ma anche la riduzione degli organici del
6,9%. “Siamo pronti a collaborare con il Governo a un piano assunzionale che passi dalla stabilizzazione dei precari e
abbia come fine un generale
rinnovamento della pubblica
amministrazione - afferma Pe-
triccioli -. Ciò, chiaramente,
può avvenire solo invertendo
la tendenza; riaprendo un tavolo tra governo e sindacati
per il rinnovo del contratto; lavorando a un modello nuovo
che metta al centro l'efficienza e i servizi al cittadino. Oggi i
freddi numeri ci consegnano
l'immagine di un Paese tornato indietro di dieci anni”. Un
Paese che, come dimostra plasticamente la vicenda del pubblico impiego, ha fermato il ricambio generazionale. Nel periodo 2001-2015 l'età media
riferita al totale del personale
- spiega la Ragioneria - è cresciuta di sei anni e quattro mesi, anche se con differenze notevoli fra i vari comparti. Non
solo. Il totale della forza lavoro impiegata nelle amministrazioni pubbliche nel 2015 è
in calo rispetto al precedente
anno. L'ingresso dei nuovi enti nella rilevazione avvenuto
nel 2011 e nel 2014 maschera
il trend effettivo del totale del
personale pubblico. Al netto
dei nuovi ingressi “si osserverebbe una riduzione ininterrotta che prosegue dal
2008”.
Per questo la Cisl, ribadisce
Bernava, chiede “chiarezza
di obiettivi condivisi, più investimenti, superamento del
blocco del turnover, nuovi sistemi per il reclutamento di
personale e di tanti giovani
con elevate professionalità”.
“In tal senso - aggiunge il segretario confederale - il confronto sul Nuovo Testo Unico
ed il rinnovo del contratto nazionale vanno utilizzati pienamente e subito per raggiungere questi obiettivi ed aprire,
così, una stagione di innovazione per il Pubblico Impiego”.
I. S.
Trasporto container. Sono 400 gli esuberi della Medcenter e lo sviluppo resta in alto mare
IlPortodiGioiaTaurorestanell’incertezza,
lacassaintegrazioneèancoraprotagonista
mento delle tasse di ancoraggio o l’utilizzo di fatto di tutti
gli spazi e le banchine a disposizione nel porto non sembrano essere sufficienti alla Medcenter per incrementare il traffico contenitori o attirare nuovi clienti.
Per poter ridurre gli esuberi occorre nuova attività, la quale
deriva sempre da nuove commesse e nuovi investimenti,
che nella situazione attuale latitano.
L’attuale parco macchine del
terminalista, gru e mezzi di terra soprattutto, andrebbe incrementato per favorire l’in gresso di nuove navi e consentire a Gioia Tauro di tornare
ad essere il primo porto del
Mediterraneo; neanche il recente aumento dei volumi di
container movimentati è bastato ad invertire la rotta.
È a rischio il più importante bacino occupazionale calabrese,
che nel corso degli anni ha già
lasciato andare via tante valide risorse. Abbiamo conosciuto ingegneri calabresi, ma anche di diverse altre nazionalità, che un tempo lavoravano
al “porto” e che, dopo la perdita dell’impiego, hanno abbandonato questa regione iniziando una nuova attività altrove, comprando casa altrove, mandando i loro figli a
scuola altrove. Che questo al-
trove si chiami Lazio, Piemonte o Liguria conta poco. Di certo non si chiama Calabria. Qui
all’impoverimento economico si aggiunge quello umano
ed il rischio desertificazione
avanza a passi da gigante. “La
Cisl - prosegue Annibale Fiorenza - pur chiedendo nei limiti del possibile una riduzione
del numero di unità in esubero, ricorda l’importanza
dell’avvio dell’Agenzia per la
somministrazione del lavoro
portuale prevista con decreto
ministeriale, fondamentale
anche per la riqualificazione
professionale di questi lavoratori; fermo restando che per
rendere operativa questa real-
tà occorre la nomina e l’inse diamento ufficiale del nuovo
presidente dell’Autorità portuale”.
Anche l’Agenzia, tuttavia, se
non adeguatamente strutturata e gestita, rischia di trasformarsi, quasi prima di nascere,
in un ammortizzatore sociale
di nuova generazione.
I punti dell’Accordo di programma dello scorso 27 luglio
prevedono anche l’istituzio ne del bacino di carenaggio,
del gateway ferroviario e di
una piattaforma di riparazione dei containers: sono già
passati sei mesi, e qui servirebbero iniziative rapide e concrete.
Con riferimento specifico
all’Agenzia, secondo diversi
sindacati, sarebbe bene evitare, tanto per cominciare, prassi clientelari nella gestione della stessa ed occorrerebbe considerare il grande numero di
portuali diplomati e laureati,
anche per le attività del nuovo
ente.
Inoltre sembra indispensabile
un confronto con Mct sui criteri di individuazione degli esuberi e sulle iniziative aziendali
tese a ridurre il numero dei
portuali da destinare all’Agen zia ed un dialogo con l’Autori tà Portuale in merito alla costituzione del nuovo ente ed alle
modalità di gestione dello stesso, per far sì che diventi davvero uno strumento di valorizzazione e miglioramento delle
professionalità esistenti.
Elisa Latella
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4
Global
sabato 21 gennaio 2017
Zuckerberg
vuole privacy:
via i nativi
hawaiani dal
suo paradiso
U
na settimana
di proteste, oltre 1.600 lavoratori sospesi,
sindacalisti arrestati,
un clima di tensione e
intimidazione che rischia di soffocare il già
duramente provato movimento sindacale locale. Sono questi alcuni
dei drammatici risultati
delle recenti proteste
avvenute a fine dicembre in Bangladesh dove
migliaia di operai del
settore garment hanno
scioperato per chiedere un aumento salariale. Gli episodi avvenuti
a fine anno e il perdurare della tensione fra autorità governative e organizzazioni dei lavoratori hanno convinto le
organizzazioni sindacali
mondiali a intervenire
per impedire che i timidi ma evidenti progressi, ottenuti a seguito
dell'accordo internazionale sulla sicurezza siglato all'indomani della
tragedia di Ranza Plaza,
siano azzerati. In difesa
del movimento sindacale e dei lavoratori del
Bangladesh sono dunque scesi in campo i sindacati globali dell'industria, IndustriAll, e dei
servizi, Uni, quello americano dell'Afl-Cio, oltre
che molte organizzazioni non governative, fra
cui la Campagna Abiti
Puliti.
Le agitazioni nelle fabbriche tessili sono iniziate verso la metà di dicembre con uno sciopero in un distretto di Dacca. Le proteste degli
operai, che chiedevano
un aumento del salario
minimo, si sono presto
diffuse in altre sessanta
fabbriche del paese
coinvolgendo decine di
migliaia di persone. Il salario minimo di un operaio del garment del
Bangladesh si attesta a
68 dollari al mese, limite stabilito dal governo
nel 2013. Un compenso
inadeguato, secondo i
sindacati locali e gli or-
A
ltro che social. Quando si tratta di tutelare la propria privacy, Mark Zuckerberg, il patron di Facebook, non guarda in
faccia a nessuno. Tant’è che pare si sia
messo addirittura in testa di cacciare centinaia di hawaiani, la cui unica colpa è di vivere da sempre su alcuni appezzamenti di
terra che, incidentalmente si trovano su
una spiaggia di sua proprietà. E poco importa se gli hawaiani in questione abitano
quelle terre da ben prima che Zuckerberg
le acquistasse per la modica cifra di 100
milioni di dollari. Secondo quanto risporta
l'Independent, il fondatore del social network più famoso del mondo avrebbe lanciato un'azione legale per cercare di costringere i proprietari di questi piccoli pezzetti di terreno a cedere la loro proprietà
nell'isola di Kuai.Una legge del 1850, conosciuta come Legge Kuleana, dà a decinedi
famiglie native il diritto di vivere in piccoli
pezzetti di terreno, che sono oggi nel'ambito della proprietà del miliardario, il quale evidentemente non gradisce la prospet-
tiva di avere degli estranei nel suo paradiso.Così, in maniera riservata, Zuckerberg
ha avviato una serie di iniziative legali contro centinaia di hawaiani attraverso diverse compagnie di cui è proprietario, spiega
l'Independent. La difficoltà principale per
il magnate, al momento, appare quella
d'individuare l'identità dei diversi proprietari, che sono discendenti degli assegnatari e spesso hanno suddiviso le loro microproprietà tra eredi o vendendole.
E.C.
I sindacati internazionali denunciano l’attacco ai diritti dei lavoratori in atto nel paese asiatico
Bangladesh,pugno
durocontroglioperai
ganismi internazionali,
sia in considerazione
del costo della vita, visto che Dacca è la settantunesima città più
costosa del mondo al
pari di Montreal, sia in
relazione alle retribuzioni dei paesi limitrofi: il
salario minimo in Cina
si attesta a 265 dollari
In base a queste considerazioni, i rappresentanti dei lavoratori sono partiti da una richiesta di aumento del salario minimo a 191 dollari
al mese. Le proteste
hanno immediatamente preso una piega
drammatica con la polizia impegnata a disper-
la sono valse le proteste dei sindacati che
chiedevano l'annullamento della misura.
Il licenziamento degli
operai ha rappresentato solo il primo atto
dell'escalation di intimidazione nei confronti
dei lavoratori e dei loro
rappresentanti. Le auto-
accusato le autorità del
Bangladesh di operare
detenzioni arbitrarie ricorrendo anche alla tortura. La violenta iniziativa del governo sembra
aver prodotto i primi risultati con alcuni sindacati che, pur non coinvolti direttamente nello sciopero, avrebbero
al mese, in Indonesia a
220, in Vietnam a 131,
in India a 128, in Cambogia a 100. Secondo una
recente indagine di Forbes, ci vorrebbero i salari di 16 mila lavoratori
del Bangladesh per
eguagliare lo stipendio
di uno dei “top 350”
amministratori delegati
statunitensi.
dere i manifestanti con
l'ausilio di proiettili di
gomma. Dopo cinque
giorni di sciopero e una
lunga sequela di arresti
fra i dimostranti, le fabbriche hanno riavviato
la produzione ma per oltre 1600 lavoratori che
avevano partecipato allo sciopero i cancelli sono rimasti chiusi. A nul-
rità hanno infatti intrapreso un'azione repressiva che ha condotto in
carcere un numero imprecisato di lavoratori e
almeno undici sindacalisti coinvolti nelle azioni
di protesta. Una repressione che non ha escluso operatori dei media
e di organizzazioni non
governative che hanno
deciso di sciogliersi nel
timore di rappresaglie.
Un duro colpo per il movimento del lavoro organizzato in Bangladesh il
cui sviluppo era stato recentemente stimolato
dall'accordo internazionale sulla sicurezza siglato dai sindacati globali, dalle imprese occidentali e dall'Ilo, l'Orga-
Il Giappone
ratifica il Tpp,
sperando
che Trump
cambi idea
P
roprio nel giorno dell’insediamento
di Donald Trump alla Casa Bianca, il
Giappone ha ratificato l'accordo di Partenariato trans-Pacifico (Tpp), il trattato di
libero scambio firmato da 12 paesi sulle
due sponde dell'oceano, che il nuovo
presidente degli Stati Uniti ha dichiarato
di non considerare parte dei suoi programmi. Dopo che il governo di Shinzo
Abe - fa sapere l'agenzia di stampa Kyodo - ha approvato l'accordo, Tokyo ha comunicato alla Nuova Zelanda, paese
presso il quale è registrato, che il Giappone ha completato la procedura di ratifica.Il Tpp, promosso dagli Stati uniti
nell'era di Barack Obama, sarà probabilmente una delle vittime più illustri della
svolta protezionistica annunciata da
Trump in campagna elettorale. Il miliardario ha spiegato che non intende andare avanti con la sua applicazione in campagna elettorale. Abe, che pure ha ammesso l'inutilità di procedere senza la
partecipazione Usa, non smette tuttavia
nizzazione Internazionale del Lavoro.
In risposta all'escalation del governo e degli
imprenditori, la campagna Abiti Puliti, in congiunto con altre 25 organizzazioni della società
civile, ha inviato una lettera ai maggiori brand
internazionali operanti
in Bangladesh, fra cui
Zara, Gap, H&M, chiedendo di far pressione
su Dacca e ottenere il rilascio immediato dei detenuti e la fine della repressione. Posizione dura anche quella dei sindacati
americani
dell'Afl-Cio che hanno
chiesto sia al governo
degli Stati Uniti sia
all'Unione Europea di rivedere il programma di
aiuti nei confronti dei
paesi in via di sviluppo
per porre pressione sul
governo di Dacca. Valter Sanches, segretario
generale di IndustriAll,
il sindacato mondiale
dell'industria, ha invitato il governo del Bangladesh a rilasciare i sindacalisti e i lavoratori detenuti: “La repressione
governativa – ha detto
Sanches – non metterà il bavaglio ne a loro
ne a noi perché i lavoratori del Bangladesh hanno il diritto di organizzarsi e avere un salario
dignitoso; il governo, se
non è in grado di trattare i suoi lavoratori in maniera umana, rischia di
veder collassare la sua
preziosa industria del
garment”.
Manlio Masucci
di sperare in un ripensamento del leader
americano.Il capo del governo nipponico, durante il viaggio appena concluso in
diversi paesi dell'Asia sudorientale e in
Australia, ha insistito con i paesi firmatari - tra i quali anche il Vietnam - sull'esigenza di continuare a premere su Washington per rilanciare l'accordo di libero scambio che, se realizzato, ingloberebbe il 40 per cento degli scambi mondiali.
E.C.
Cronache
Cementir, P
ad Arquata Scrivia
continua
lo sciopero.
Un dipendente
colto da malore
rosegue la protesta dei dipendenti Cementir dello stabilimento di Arquata Scrivia, in
provincia di Alessandria. In sciopero ad oltranza, siamo al quarto giorno di blocco, il clima
resta teso dopo l’annuncio dei 23 licenziamenti tanto che ieri un dipendente è stato colto da malore. Si tratta, probabilmente, di una
delle persone inserite nella lista degli esuberi
che proprio durante il presidio si è sentito male ed è ricorso a cure mediche.
”Resistiamo grazie all’aiuto dei parenti che
portano viveri e attrezzature da campeggio spiega Massimo Cogliandro (Fillea Cgil) -. la
sabato 21 gennaio 2017
notte si passa alla meno peggio, chi con sacchi
a pelo, chi con coperte. Qualcuno si è sistemato nel locale dei distributori automatici, altri
nell’ufficio sindacale, altri ancora all’aperto.
La vigilanza privata ha avuto ordine di non far
rientrare i lavoratori che escono per andare a
casa a cambiarsi o per altre necessità”. I sindacati si augurano che si riapra il prima possibile il tavolo delle trattative, come assicurato da
Regione, Provincia e dal Commissario di Governo per il Terzo Valico. ”Determinante è capire come proseguiranno i lavori per il Terzo
Valico, in vista del commissariamento di Cociv
- rimarca Pierluigi Lupo (Filca Cisl) - . A questo,
infatti, è legato il futuro dei lavoratori. Gli esuberi Cementir erano 25: 2 hanno scelto la Napsi, 10 dovevano essere assorbiti nel secondo
centro di betonaggio con un appalto da 50 milioni di euro, per gli altri 13 Cociv aveva preso
l’impegno di impiegarli tra i 150 lavoratori da
assumere entro la primavera 2017 sulla base
del protocollo firmato in Prefettura. L’azien da, invece di accogliere la richiesta di proroga
di 15 giorni chiesta in Regione, ha mandato le
lettere di licenziamento”.
La denuncia. ”Contro la paralisi al voto a Pasqua”: in un documento le rivendicazioni della Cisl regionale
EmergenzaSicilia:
dagliappaltiairifiuti
P
alermo (nostro servizio). La regione Sicilia è
seduta sulla bomba ad
orologeria di una serie
di questioni indifferibili:
dagli appalti ai rifiuti al Patto per
la Sicilia. Ma Governo e Assemblea sembrano preferire il disarmo e la chiusura di una legislatura farsa. Una denuncia articolata quella della Cisl regionale siciliana che aggiunge: “Roma alzi
la voce con Palazzo d’Or leans”. La Cisl Sicilia non usa
mezzi termini per sostenere le
sue rivendicazioni e proposte.
“Finiamola con questa legislatura farsa. Parlamento e Governoregionalisimostrino all’altez za delle emergenze nelle quali la
Sicilia affoga. O se ne vadano e
prima di Pasqua si voti”. È un
documento dai toni aspri quello
con cui la Cisl Sicilia punta il dito
contro la classe politica regionale che “si accinge ad archiviare
una legislatura senza una riforma degna di questo nome”.
Manonsolo. “Alla palude politica preferiremmoil sussultodi dignità dei parlamentari”, si legge nel documento che invita
l’Ars a darsi una mossa attraverso“una corsia preferenziale pa-
BREVI FNP
a cura di Ileana Rossi
rallela alla sessione di bilancio,
che consenta di far fronte subito
alle questioni indifferibili: dagli
appalti ai rifiuti al Patto per la Sicilia”. L’Isola, dice Mimmo Milazzo segretario generale della
Cisl regionale, è seduta su una
bomba a orologeria. E per questo “anche al Governo naziona-
le, che oggi sarà in Sicilia con il
ministro per la Coesione Claudio
de Vincenti, chiediamo di alzare
la voce con Palazzo d’Or leans”. Perché, scrive la Cisl,
“se il governo regionale una
maggioranza all’Ars ce l’ha, governi; se non ce l’ha si vada al
voto senza attendere l’autun -
5
5
no”. Gli Urega per un verso i rifiuti perun altro, rilevail sindacato,sono“gli emblemidiuna stagione politicafallimentare” nella quale persino l’unica riforma
fatta, quella su Liberi consorzi e
Città metropolitane, fa acqua da
tutte le parti e, con l’eventuale
reintroduzione dell’elezione di-
Cavalletti (Pensionati Cisl) ER:
“Tocca a noi anziani trasmettere
la memoria ai giovani”
“Tocca a noi anziani trasmettere la memoria ai giovani,
perché in futuro non si ripeta mai più l’orrore
dell’Olocausto”. Così Loris Cavalletti, responsabile dei Pensionati Cisl (Fnp) dell’Emilia-Romagna,
in occasione delle ricorrenza del 27 gennaio prossimo, giornata della memoria. Per non dimenticare le vittime della Shoa e l’orrore delle stragi e
delle leggi razziali, i Pensionati emiliano-romagnoli della Cisl hanno prodotto un video di tre
minuti, in occasione della loro visita al campo
di concentramento di Dachau. “Questo video /testimonianza - spiega Cavalletti - sarà
divulgato nelle scuole e nelle associazioni
giovanili di tutto il territorio della regione”.
Piemonte: Fnp verso il Congresso
La Fnp del Piemonte ha proiettato al consiglio generale una selezione di video-interviste tratte dalla mostra multimediale
”Oltre le generazioni”, realizzata
dall'Anteas nazionale e presentata al Festival delle Generazioni di Firenze, per ricordare i 20 anni di attività dell'associazione di volontariato e l'impegno sul tema intergenerazionale che negli ultimi
anni la Fnp sta portando avanti con successo. Nella sua relazione, la segretaria generale Rosina Partelli ha sottolineato come, dopo il positivo accordo
sulla previdenza occorre che il con-
S.B.
retta, tornerebbe, come nel gioco dell’oca, al punto di partenza.
Riguardo agli appalti, “se l’Ars
non approva ora la riforma degli
Urega - si legge nella nota Cisl l’Isola perde i 3,2 miliardi del
Patto per la Sicilia che, in gran
parte, dovrebbero essere spesi
entro quest’anno”. E “bene
ha fatto il presidente dell’Ars
Giovanni Ardizzone - puntualizza Milazzo - a fissare per martedì, in ogni caso, la discussione
sul tema”. Idem sul fronte della
depurazione delle acque (“bu on lavoro al neo-commissario
straordinario anti-infrazione Ue
annunciatodal governonazionaleper leRegioni chehanno accumulato ritardi e multe milionarie, Sicilia compresa”), e su
quello dei rifiuti. In tema di
”monnezza”, annota la Cisl
che il sistema-colabrodo degli
Ato registra 1,8 miliardi di debito, la raccolta differenziata sul
piano regionale è ferma al 13%.
E che, in assenza di impianti per
il recupero energetico, la Sicilia
è rimasta “l’ultima in Europa”
a conferire in discarica gli scarti.
Così “nel giro di qualche mese rimarca il sindacato - e comunque prima della pausa estiva”,
la Sicilia si ritroverà di fronte a
un bivio: l’esplosione delle discariche ormai sature o il trasporto fuori dalla regione, con
costi esorbitanti. Insomma, sarà
“l’ennesima
maleodorante
beffa”, sulla pelle dei siciliani,
di una politica autoreferenziale
capace, fin qui, di decidere solo
su nomine, elezioni e promozioni.
Umberto Ginestra
fronto continui anche con il nuovo Esecutivo presieduto
da Gentiloni, al fine di mettere finalmente mano a una
seria riforma del fisco, non più rinviabile. La strada verso il
Congresso è ormai aperta, la segretaria ha individuato tre
parole chiave che saranno al centro della discussione: rinnovamento, ricambio e ruolo delle donne e dei giovani
all'interno dell'organizzazione. Il segretario organizzativo
Gianni Vizio ha poi presentato alcune modifiche allo Statuto che sono state approvate all'unanimità.
Fnp Abruzzo/Molise:’Accordo sulle pensioni ok,
ora rivalutiamole’
L’accordo sulle pensioni e le politiche sociali per ridare
dignità ai pensionati e non solo.
“L’accordo sulle pensioni raggiunta con il Governo restituisce a noi pensionati quella dignità che per anni ci è stata negata. I provvedimenti sulla previdenza concordati tra
governo e sindacati reintroducono un po’ di equità, dopo
anni di interventi volti a fare cassa sulle spalle dei lavoratori e pensionati a danno dei giovani”. Così il segretario generale Fnp Abruzzo e Molise Luigi Pietrosimone. “Abbi amo organizzato delle assemblee nei territori per illustrare e condividere l’intesa - osserva Pietrosimone - perché
nel testo sono contenute alcune delle nostre rivendicazioni, portate avanti in questi anni a difesa dei diritti degli
anziani: l’erogazione della quattordicesima per le pensioni più basse e l’equiparazione della no tax area a quella
dei lavoratori dipendenti”. È stato importante la ripresa
del confronto con il Governo, ma per l’esponente Fnp
“ora deve proseguire sul sistema di rivalutazione delle
pensioni e sulla separazione tra assistenza e previdenza”. Il sindacato vigilerà affinché il Parlamento approvi
integralmente le misure previste dall’intesa sulle pensioni.
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Focus
sabato 21 gennaio 2017
Conpiùculturaelavoro
siabbattelaviolenzasulledonne
I
l 2017 appena iniziato
non promette niente di
buono per le popolazioni del centro Italia, di
nuovo alle prese con lo
spettro del terremoto e
con l’ondata eccezionale
di freddo e neve che ha isolato alcuni piccoli comuni e
che purtroppo ha provocato ancora morti, come nel
caso della slavina che si è
abbattuta sull’hotel di Farindola in provincia di Pescara. Nuove difficoltà dunque per il Governo che
adesso deve necessariamente accelerare sul progetto “Casa Italia” e
“mettere in campo tutte
le risorse umane ed economiche disponibili - come ha
detto la nostra segretaria
generale Annamaria Furlan
- per alleviare le sofferenze
di tanta gente che oggi ha
perso tutto” e vive in condizioni di estremo disagio.
Su questo la Cisl è pronta a
fare la sua parte per rendere gli interventi dell’Esecu tivo più concreti e in linea
con le reali esigenze di queste popolazioni così tanto
martoriate. Un altro fenomeno che non accenna minimamente ad allentare la
sua morsa è quello della violenza sulle donne che ha
“inaugurato” il nuovo anno inanellando una triste
serie di episodi. La “matta nza”, come è stata definita in una recente iniziativa
istituzionale, continua senza sosta. Dopo i femminicidi di Cuneo e altri casi di violenza durante e dopo l’Epi fania, è stata nei giorni scorsi la volta di Milano, due
omicidi in soli quattro giorni, in cui hanno perso la vita
Tiziana Pavani, segretaria
di un asilo, e Rosanna Belvisi, impiegata Inps, per mano, rispettivamente, di un
32enne conosciuto in rete
e del marito, entrambi rei
confessi. Un fenomeno,
per carità, che non riguarda solo il nostro Paese, ma
da noi sta acquisendo un ritmo sempre più serrato e
una maggiore efferatezza.
Qualcuno parla ancora di
campanello d’allarme ma
se contiamo le vittime degli
ultimi anni siamo già oltre,
siamo di fronte ad un problema di carattere perma-
nente. Dobbiamo superare
la fase dello sgomento e
della condanna, evitando il
rischio di essere ripetitivi e
poco credibili, o peggio ancora, indifferenti e assuefatti ad una normalità da alcuni erroneamente definita “conseguenza di troppo
amore”. Occorre invece
strutturare interventi efficaci e rapidi, a partire da
una seria messa in sicurezza delle vittime. Se da un lato le donne non denunciano, dall’altro non basta
chiedere semplicemente
che lo facciano, bisogna assicurare loro con i fatti che
l’atto della denuncia non è
la sola scelta possibile ma
l’unica strada che porta
concretamente verso la liberazione, che ti introduce
da subito in un percorso vero di protezione, dove qualsiasi tipo di violenza non sarà più possibile, senza tergiversare e aspettare che la
violenza diventi, come spesso accade, grave e “defini tiva”. Molte esperienze
passate non aiutano in questo senso, perché quando
hai a che fare con un violento non basta “intimare”
ma bisogna agire facendo
conquiste
Sconti sui premi Inail
per le aziende che applicano
l’Accordo su molestie
e violenze
L'Inail prevede sconti sui premi per le
aziende che applicano l'”Accordo
Quadro contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro”, siglato a livello europeo il 26 aprile 2007, recepito
da Confindustria Cgil, Cisl e Uil il 25
gennaio 2016 e sottoscritto lo scorso
21 dicembre, anche con Confimi, tap-
immediatamente quadrato intorno alla vittima, mettendo fuori gioco il suo
aguzzino ed eliminando
ogni possibilità di contatto.
Questa è la strada maestra
che può aiutare le vittime
ad uscire dall’ombra. L’al tro aspetto fondamentale
su cui bisogna concentrarsi
è l’autonomia economica
delle donne. Il nostro modello economico, come conferma anche il Rapporto Oxfam 2017 sulle disuguaglianze, rimane sessista; la
precarietà occupazionale e
la violazione dei diritti dei
lavoratori colpiscono, infatti, maggiormente le donne,
sono loro a svolgere la maggior parte del lavoro di cura
non retribuito. La mancanza di autonomia e la paura,
dunque, diventano un macigno insormontabile, favorendo in molti casi la rassegnazione e l’autoconvinzio ne che le cose difficilmente
possano cambiare. Una
donna che dipende in tutto
e per tutto dal proprio compagno è più “disposta”
ad accettare, soprattutto
in presenza di figli, angherie e soprusi come se fossero il “male minore”. Que-
sto messaggio non deve assolutamente passare, ed è
per questo che come Cisl e
Coordinamento nazionale
donne ci stiamo adoperando in tutte le sedi e a tutti i
livelli perché la tutela ed il
reinserimento sociale delle
vittime passi anche per l’in troduzione ed il reinserimento nel mondo del lavoro, con un vero e proprio
piano occupazionale femminile e giovanile non solo
come deterrente contro le
persistenti disuguaglianze
ma come opportunità per il
rilancio dell’intero sistema
Paese. Ribadiamo, infine,
essendo la violenza di genere un fenomeno principalmente culturale, l’impor tanza dell’azione educativa. Bene l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione che
ha dato il via in questi giorni al progetto di sensibilizzazione tra i giovani #NoViolenzaControLeDonne, dal
mondo dello sport alle
scuole. Auspichiamo che
iniziative educative vengano rivolte quanto prima anche nei confronti degli autori delle violenze che in molti casi ripetono il reato.
Liliana Ocmin
Osservatorio
Cronacheeapprofondimenti
delleviolenzesulledonne/356
SENATO. CONTRO
IL FEMMINICIDIO ARRIVA
UNA COMMISSIONE
D’INCHIESTA
Consenso unanime al Senato per
l’istituzione di una Commissione
d’inchiesta contro il femminicidio.
Un fenomeno impressionante che
non si arresta come attestano gli ultimi dati. Nel 2016 sono state uccise
120 donne e in questi pochi giorni
del 2017 sono già 5 le donne assassinate. La Commissione d’inchiesta
monocamerale del Senato avrà il
compito di indagare anche su ”ogni
forma di violenza di genere”. Il provvedimento, passato praticamente
all’unanimità, con 227 sì e 5 astenuti, e raccoglie il consenso unanime
delle senatrici Pd che da giugno 2016
si stanno alternando in Aula in una
sorta di staffetta oratoria contro la
violenza sulle donne. L’organismo
sarà composto da 20 senatori, durerà un anno e avrà gli stessi poteri della magistratura. Tra i suoi compiti,
quello di studiare il fenomeno per individuare le misure di contrasto più
idonee e quello di valutare lo stato di
attuazione delle Convenzioni contro
la violenza di genere, a partire da
quella di Istanbul. La nascita di questa Commissione, come prevedibile,
è accompagnata da valutazioni diverse come quelle di altri gruppi politici
che la ritengono inefficace, Di certo
c’è soltanto che le donne continuano a morire e solo uno sforzo comune e determinato di tutta la collettività nel costruire una cultura di rispetto ed uguaglianza potrà davvero fermare questa atroce ”mattanza”.
SCUOLA. AL VIA IL PROGETTO
PER IL CONTRASTO
ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
L’iniziativa #NoViolenzaControLeDonne entra nelle scuole. Si tratta di
un progetto innovativo di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che vede scendere in campo degli
uomini, in particolare degli sportivi.
Da settembre infatti la squadra di pallacanestro di Crema è impegnata progetto #NoViolenzaControLeDonne,
slogan che ha preso il posto degli
sponsor sulla maglia di gioco. Attraverso la collaborazione con la Direzione dello Studente, l’esperienza dei
giocatori di Crema diventerà un modello da replicare con i giovanissimi
sportivi dei Campionati studenteschi
e sarà inserita come buona pratica
sul portale del Ministero della Pubblica Istruzione www.noisiamopari.it.
(A cura di Silvia Boschetti)
delle
donne
pa ulteriore nel percorso di promozione e sviluppo dello stesso Accordo avviato dalla Cisl con la Campagna “To gether be happy at work”. Per avere
diritto allo sconto, come ci ricorda in
un’apposita circolare il Dipartimento
nazionale Cisl Industria Sicurezza Ambiente e Mezzogiorno, le aziende che
hanno già applicato l’Accordo devono
presentare domanda entro il prossimo 28 febbraio tramite mod. OT/24
2017, per le azioni poste in essere nel
2016 (mod. scaricabile sul sito
dell’Inail), che prevede quanto detto
alle voci A11 e B11. Lo sconto comprende una riduzione di tasso riconosciuta in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratori-anno del periodo.
(L.M.)
“Mamme e Lavoro”
in un seminario
dell’Ust Cisl di Alessandria - Asti
Importante iniziativa seminariale - formativa dell’Ust Cisl di Alessandria-Asti, in collaborazione con il Coordinamento Politiche di Genere, in programma il prossimo 31 gennaio presso
la sede Cisl di Alessandria, sull’argo mento della tutela delle lavoratrici madri dal titolo “Mamme e Lavoro”. Il
progetto, realizzato da Tonio Anselmo, della segreteria dell’Ust, su iniziativa e supervisione di Virginia Gastaldi,
responsabile Coordinamento Politiche di Genere, è nato dall’esigenza di
fare chiarezza rispetto alle numerose
disposizioni di leggi in materia che nel
corso degli anni si sono aggiunte e, talvolta, sovrapposte alle precedenti,
percorrendo e non dimenticando i trascorsi storici/normativi e la situazione
presente negli altri paesi dell’Unione
Europea. (Fonte: Cisl Alessandria-Asti)
A cura del Coordinamento Nazionale Donne Cisl - www.cisl.it - [email protected] - telefono 06 8473458/322