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Pubblica Assistenza Valnure
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Gravidanza
 La gravidanza è quella condizione biologica della
donna che dura dal giorno del concepimento al
parto ed è di circa nove mesi.
 Il bambino in fase di sviluppo intrauterino,
viene definito feto.
 I nove mesi di gravidanza vengono normalmente
divisi in trimestri.
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Gravidanza
 Durante il primo trimestre il feto si forma.
Poiché il feto rimane abbastanza piccolo
durante questo periodo, anche lo sviluppo
uterino è ridotto.
 Dopo il terzo mese, l’utero cresce rapidamente,
raggiungendo l’ombelico entro il quinto mese e
l’epigastrio entro il settimo mese
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Gravidanza
 Altre variazioni della madre sono:
 Aumento del volume ematico circolante
 Aumento della gittata 1/1,5 l/m e della
frequenza cardiaca 15/29 bpm
 La pressione arteriosa di solito diminuisce 5/15
mmHg
 La digestione è più lenta
 Aumentano i volumi respiratori e il consumo di
ossigeno.
 E si verifica una ricca vascolarizzazione
dell’utero e delle strutture ad esso correlate
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Gravidanza anatomia
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Gravidanza Trasporto
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Gravidanza Trasporto
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Gravidanza massaggio cardiaco
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Aborto spontaneo
 Si verifica di solito entro i primi tre mesi di
gravidanza e può essere causato da numerosi
fattori, come malformazioni dell’utero, fibromi,
rosolia ecc …
 Le donne che presentano questa evenienza
normalmente riferiscono:
 Dolori addominali con crampi
 Emorragia vaginale moderata o grave
 Talvolta emissione di frammenti di tessuto dalla
vagina
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Aborto spontaneo
 Esistono casi in cui l’aborto può avvenire anche
durante il secondo trimestre di gravidanza;
oggi, comunque, le possibilità di rianimazione di
tali neonati sono notevolmente migliorate,
consentendone la sopravvivenza già a 25-26
settimane.
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Parto prematuro
 Per definizione un neonato viene detto
prematuro quando viene partorito prima della
38° settimana, ossia non ha ancora raggiunto
la completa maturazione anatomica e funzionale
degli apparati e con un peso corporeo inferiore
a 2500 grammi.
 PARTO POST-TERMINE
Parto che si verifica oltre la 42a settimana di
gestazione
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Parto situazioni di particolare garvità
- Alterazioni di ABC
- Emorragia vaginale
- Liquido amniotico verdognolo
- Presentazione non cefalica del feto
- Prolasso del CORDONE OMBELICALE
- Parto pre termine (estrema gravità <30a settimana)
- Parto gemellare
-Ipertensione / Convulsioni della madre
LIQUIDO AMNIOTICO VERDOGNOLO
Indica la presenza di MECONIO (materiale contenuto nell’intestino
del feto)
Può indicare
COMPRESSIONE FETALE
SOFFERENZA FETALE
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Gravidanza extrauterina
 Si verifica quando l’embrione si impianta al di fuori
della normale sede uterina. Nella maggioranza dei
casi l’impianto avviene a livello delle tube. Sono
presenti i segni caratteristici della gravidanza,
accompagnati da forti dolori addominali,
contrattura della parete addominale e grave
emorragia che può portare ad uno stato di shock
ipovolemico. In questo caso è necessario
trasportare la paziente al più presto in ospedale
perché l’unica terapia possibile è quella chirurgica.
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Il parto
 Il parto è l’insieme dei fenomeni che hanno lo scopo
di far uscire il feto ed i suoi annessi (placenta,
membrane, cordone ombelicale), dal corpo della
madre. Il feto dovrà percorrere, spinto dalle
contrazioni dell’utero e dai muscoli addominali, il
canale del parto, costituito dalla vagina, dai muscoli
perineali e dalla vulva.
 Il parto normalmente viene definito eutocico,
quando avviene con le sole forze naturali e senza
complicazioni.
 In alcuni casi diventa operativo se viene espletato
con un intervento strumentale (applicazione di
forcipe o ventosa) o chirurgico (taglio cesareo).
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Travaglio di parto
 Ha una durata variabile, da 8-12 ore nella
nullipara, e 4-6 ore nella pluripara.
 Comunemente si divide in 4 periodi:
 Il periodo prodromico
 Il periodo dilatante
 Il periodo espulsivo
 E il periodo del secondamento.
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Travaglio di parto
 Al termine della gravidanza, il feto all’interno
dell’utero assume una particolare posizione: la
testa è flessa sul tronco, gli arti superiori sono
piegati sul torace, le gambe sono incrociate e le
cosce sono flesse sull’addome.
 La presentazione, cioè la prima grossa parte del
feto che si mette in rapporto con lo stretto
superiore del bacino, può essere rappresentata
dalla testa, dal podice e dalla spalla.
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Presentazione
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Il periodo prodromico
 Ha un inizio variabile con una durata massima di
un paio di giorni. E’ caratterizzato dalla
comparsa di contrazioni uterine irregolari sia
per intensità che per durata e percepite come
fastidiose dalla gestante. Si verifica anche la
discesa della parte presentata del feto nello
scavo pelvico. Durante questo periodo si
verifica l’espulsione, a volte non riconosciuta,
del tappo mucoso.
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Il periodo dilatante
 E’ caratterizzato dalla dilatazione del collo
uterino e dall’espansione del segmento uterino
inferiore. Le contrazioni uterine sono dolorose,
intense, frequenti e regolari. Inizia la
progressione della testa fetale, poi la rottura
delle membrane, che si manifesta con la
fuoriuscita di liquido amniotico. La massima
dilatazione di 10 cm viene raggiunta in 6-8 ore
nella nullipara e 3-4 ore nella pluripara.
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Progressione nel canale del parto
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Il periodo espulsivo
 Consiste nella fuoriuscita all’esterno del feto
dal canale del parto. La durata abituale è di
circa 1 ora nella nullipara, mentre può durare da
un minimo di 5 minuti a un massimo di 20, nella
pluripara.
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Il periodo del secondamento
 Comprende il distacco e l’espulsione della
placenta, delle membrane e del cordone
ombelicale all’esterno. Viene preceduto o
seguito da una perdita di sangue. Può avvenire
dopo soli 5 minuti dal parto o dopo un massimo
di 1 ora.
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Il parto
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Come intervenire sulla madre
Riscaldare il più possibile l’ambulanza
Assistere psicologicamente la donna
Assicurarsi che sia in posizione comoda
Assecondare l’espulsione del neonato
sorreggendogli la testa. NON CERCARE DI
ACCELERARE L’EVENTO TIRANDOLO. Quando è
visibile l’intero capo, continuare a sostenere la
testa con una mano e con l’altra ripulite la bocca e il
naso.
 Massaggiate il basso ventre della donna dopo
l’espulsione per facilitare l’emostasi
 Portare la donna immediatamente in ospedale.
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Sorreggere il capo del neonato
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Sorreggere il capo del neonato
Una volta uscita la testa del bambino si noterà
una rotazione spontanea verso la coscia materna
(solitamente la DX) assecondarla.
Lasciare che la testa si abbassi per facilitare il
passaggio della spalla.
Se il cordone ombelicale dovesse arrotolarsi
districarlo delicatamente con le dita
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Sorreggere il capo del neonato e sostenere il
tronco
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Sorreggere il corpo del neonato
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Come intervenire sul neonato
 Rendere pervie le vie aeree (naso e bocca)
utilizzando dei tamponi di garza sterile o meglio il
microaspiratore, liberandole da muco e sangue.
 Tenerlo con la testa leggermente più in basso del
corpo, in modo da consentirgli di espellere altro
eventuale muco dalla gola, aspirando nuovamente.
 Controllare che il neonato stia respirando.
Generalmente una volta aperte le vie aeree, il
neonato respira da solo e iniziano i primi vagiti.
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Come intervenire sul neonato
 Mantenete il neonato al caldo, prima di iniziare
a pinzare il cordone ombelicale.
 Quindi pinzate il cordone ombelicale con due
pinze sterili: applicare una pinza sul cordone
ombelicale ad una distanza di 20-25 cm dal
neonato e l’altra ad una distanza di 7-8 cm dal
neonato.
 Avvolgere il neonato in telini sterili
possibilmente caldi.
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Come intervenire sul neonato
 N.B. : Una volta pinzato il cordone
ombelicale, esso andrebbe reciso utilizzando
forbici sterili. La sezione del cordone
ombelicale è un atto estremamente delicato
e pertanto andrebbe eseguito con estrema
accuratezza. Il soccorritore deve pertanto
limitarsi alla legatura del funicolo, lasciando
tale manovra al personale specializzato cui
affiderà il neonato.
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Secondamento
 Dopo aver eseguito le operazioni
precedentemente descritte, si attenderà il
secondamento, che consiste nella completa
espulsione della placenta.
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Secondamento
 Si procederà verso il Pronto Soccorso più
vicino al quale verranno affidati sia la
madre che il neonato.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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