Preoccupanti gli ultimi dati per il settore Attività in ginocchio e

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anno ii- n° 0 Sabato 28 gennaio 2017
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Mauro Natale
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Mauro Natale, presidente di Assindustria Molise. In queste ultime
settimane ha restituito vigore all’Associazione proprio per potere
fungere da controparte nel difficile
momento di congiuntura economica. Del resto, Assindustria non
può restare fuori dal dibattito.
L’Ardire
Valige e computer
Il Molise non è più terra
per i giovani
di Giuseppe Saluppo
U
no studio della Fondazione
Moressa sulle città che attraggono di più e sulle città
che si spopolano sempre più,
tra queste Isernia e la sua provincia.
Sono, soprattutto, sui giovani che scappano dal Molise. Nel silenzio, colpevole, della classe politica regionale i
giovani vanno via perché non intravedono prospettive in una terra che non
concede loro spazio per affermarsi, per
far valere le loro conoscenze, per promuovere il loro talento. Del resto, come
potrebbero rassegnarsi a restare in un
posto che lascia loro ben poche speranze? Meglio, allora, molto meglio,
scommettere su se stessi e tentare altrove la propria sorte. Nulla più di questa perdita del “capitale umano”,
rappresentato dall’intelligenza e dalle
competenze di migliaia e migliaia di
giovani, testimonia il declino ultimo del
Molise, che assiste all’allontanamento
progressivo delle sue energie più vitali.
La crisi del Molise si riflette, ancor
prima che nel peggioramento degli indicatori economici, nel venir meno di
una visione dello sviluppo. Sulle prospettive di crescita della società molisana è calata da tempo una cortina di
silenzio. Da venti anni a questa parte si
è andata a spegnere quella svolta tecnico-economica, che aveva esaltato
obiettivi di industrializzazione, di formazione, di capitale infrastrutturale, di
riforma e rilancio dell’agricoltura, di radicale miglioramento della cultura di
base e di creazione di una classe dirigente meno retorica e tesa a fare sviluppo dell’economia reale. Con gli
interventi finanziari e organizzativi di
tipo “straordinario”: Cassa per il Mezzogiorno, consorzi ed enti di bonifica e
di sviluppo agricolo, banche di credito
speciale, enti di formazione e di assistenza tecnica. Oggi tutti dissolti e non
sostituiti se non dal nulla. E dinanzi al
nulla i nostri ragazzi sono costretti a voltare le spalle ai luoghi natii. Così, il Molise si spegne, deperendo, invecchiando,
incarognendosi nell’accidia.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
ViMarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Ferdinando Massarella
Il Tapiro al consigliere Ferdinando Massarella, nonché presidente della commissione
lavori pubblici, per la battaglia sulla sicurezza della scuola Don Milani. Suo anche
un odg in tal senso. Meritato se non altro
per il dubbio che la sua presa di posizione
possa essere dettata da presenze familiari
tra i banchi di quella scuola, visto il disimpegno verso i problemi delle altre.
Preoccupanti gli ultimi dati per il settore
Attività in ginocchio e mancanza
di un piano regionale
Servizio a pag.5
Territorio
Maria Giua Federico
il nuovo prefetto
di Campobasso
Finalmente, nominato il nuovo
prefetto di Campobasso. E’
Maria Giua Federico.
Regione
Il bilancio c’è con pochi
spiccioli nei capitoli
Assente la programmazione
Il Consiglio regionale ha approvato, a
maggioranza, il bilancio. Pochi i soldi
mentre manca la programmazione.
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28 gennaio 2017
Un Fondo di rotazione di 5 milioni di euro per la progettazione delle opere infrastrutturali del “Patto per lo sviluppo della regione Molise”
SOTTO A CHI TOCCA
Il “Fondo rotativo di progettazione per gli interventi infrastrutturali” la Regione Molise
erano decenni che non lo metteva in moto. Lo ha riavviato la
giunta Frattura, sorprendentemente e sorprendendo l’apparato
professionale molisano. Un
Fondo da cinque milioni di euro.
Un provvedimento destinato a
mettere in fibrillazione gli studi
professionali, per un verso, e per
l’altro ad agitare le segreterie politiche per non farsi cogliere impreparate nel caso potranno
trattare. Per gli uni e per le altre
comunque sarà molto difficile
che riescano a cogliere qualcosa
da quel “monte premi” di cinque
milioni a rotazione. Chi ha naso
e vista lunga, s’è detto certo che
l’attivazione risponde ad un
piano operativo già predisposto
nelle stanze di Palazzo Vitale, in
Via Genova, a Campobasso,
dove al vertice della giunta impera un architetto, e alle sue dipendenze,
a
capo
dei
dipartimenti che contano, agiscono a comando l’ingegnere
Mariolga Mogavero e l’ingegnere Massimo Pillarella, che
con il vertice regionale hanno
anni alle spalle di collaborazione
professionale, di progettazioni,
di dimestichezza coi meccanismi
tecnici e amministrativi per la
gestione dei finanziamenti (europei e nazionali). Di quel Fondo
sono praticamente i custodi e i
gestori e ne faranno certamente
Pronto l’avviso pubblico per l’accesso alle risorse. Siamo alle solite: tempi ristretti, urgenza, scadenze per giustificare procedure veloci, che in
genere favoriscono coloro che dispongono di notizie di prima mano
e sono nella condizione di progettare in tempi brevi
buon uso, “per avviare e sostenere un percorso unitario di intervento sul territorio molisano
finalizzato allo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale, nonché alla sostenibilità
ambientale ed alla sicurezza del
territorio stesso”. Il
26 luglio 2016, il governo regionale e il governo di Roma hanno
siglato l’accordo interistituzionale detto “Patto per lo sviluppo
della regione Molise”. E’ tempo
dunque di mettervi mano. La dotazione finanziaria complessiva
è di 378 milioni di euro: ce n’è
dunque di carne da spolpare.
L’avvio del Fondo di rotazione
corrisponde a quella finalità e
alla tempistica per cogliere gli
obiettivi da conseguire entro il
2017, ovvero le opere infrastrutturali ritenute urgenti e necessarie, sapendo che le obbligazioni
giuridicamente vincolanti
(Ogv) per l’affidamento dei la-
Cresce la povertà, subito
il reddito di inclusione
di Filomena Calenda*
Concordo con il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei ed arcivescovo di Genova sulla
necessità di introdurre il reddito di inclusione e la
predisposizione di un ‘piano nazionale contro la
povertà. Il reddito d’inclusione, per chi è valido
al lavoro, deve essere una misura destinata a sostenere per un periodo, chi è in grave difficoltà
economica. Esso, in sintesi, può rappresentare un
utile strumento, per affrontare emergenze, come
quelle che stiamo vivendo, ma certamente non
può essere la soluzione radicale al problema.
Certo – sottolinea Calenda - deve far riflettere il
dato relativo al numero delle persone, in povertà
assoluta, nel nostro Paese che, dal 2007 ad oggi,
cioè da quando è iniziata la crisi, sono aumentate
del 155%, passando dal milione e ottocentomila
del 2007, ai 4milioni e seicentomila attuali. Non
ci si può girare dall’altra parte di fronte al perdurare di una crisi che colpisce in maniera pesantissima, chi è già in difficoltà e coinvolge nuovi
cittadini, in questa spirale di povertà e miseria,
sempre più grave ed insopportabile.
A questa situazione, il Governo dovrebbe rispondere con iniziative tese a rilanciare l’economia e
con essa, la produzione e la creazione di nuove
opportunità di lavoro.
*Acai Isernia
vori devono essere rese inderogabilmente entro il 31 dicembre
2019. Siamo alle solite: tempi ristretti, urgenza, scadenze. Tutto
ciò che può e deve giustificare
procedure veloci, che in genere
favoriscono coloro che dispongono di notizie di prima mano e
per questo sono nella condizione
di poter progettare in tempi
brevi. Pertanto se ne accorgeranno i tecnici che prenderanno
parte all’avviso pubblico per
l’accesso alle risorse del “Fondo
rotativo di progettazione per gli
interventi infrastrutturali” curato
dal direttore del Quarto dipartimento, Massimo Pillarella. Lo
ha incaricato la giunta con la deliberazione numero 16 del 20
gennaio 2017. Per le prime opere
infrastrutturali finalizzate al più
ampio progetto di sviluppo incluso del Patto, sono stati resi disponibili 20 milioni, anche
questa una dotazione finanziaria
di rilievo su cui muoversi e
creare agitazione, mobilitazione,
accelerazioni cardiache e riprese
economiche. Cominceranno gli
studi professionali, specie quelli
che ruotano intorno al cerchio
magico della presidenza regio-
nale, per essere i più dinamici, i
più pronti, e i più concreti nel
progettare e nel rispettare i tempi
che saranno stabiliti nel bando
che Pillarella è stato incaricato di
disporre. deve disporre. Il
“Fondo di progettazione per gli
interventi infrastrutturali”, dicevamo, ha carattere rotativo, in
quanto, una volta ottenuto il finanziamento di ciascuna opera, è
possibile reintegrarlo con la
stessa quota, ed è diretto a favorire l’efficace avanzamento delle
attività progettuali delle opere,
nonché a renderle immediatamente cantierabili. Lo abbiamo
detto e lo ribadiamo. Il 2017 è
l’anno dei fuochi d’artificio: programmi, progetti, bandi pubblici,
promesse di finanziamento, incarichi professionali, consulenze. A febbraio 20128 si vota
per il rinnovo del consiglio regionale e per il presidente della
Regione. Una faccenda tutta da
sbrigare all’interno del centrosinistra molisano. E il centrodestra? Lo stanno a fatica
riesumando.
Dardo
Venafro, spostare
le scuole dal centro
Sentiti i dati sull’inquinamento nella nostra città media “Pilla” a ridosso
della trafficatissima arteria cittadina sulla quale ogni mattina si riversano
migliaia di vetture di ogni regione d’Italia- riteniamo urgentissimo che
si lasci il plesso scolastico della Colonia Giulia, in modo da allontanare
bambini e fanciulli da smog, rumori e pericoli di varia natura. Delle due
l’una : o si allontana il traffico o si trasferiscono altrove le classi dell’obbligo in questione. Previo restauri, consolidamenti e messa in sicurezza -aggiungono genitori e nonni degli studenti della Colonia Giuliava considerato quale adempimento di assoluta urgenza la riapertura e
l’utilizzo dei plessi scolastici di Via Maiella e Via Dell’Acquedotto, entrambi evacuati e chiusi da anni per questioni di sicurezza.Ci rendiamo
conto della priorità di determinati adempimenti in materia di restauri,
consolidamenti e messa in sicurezza dei plessi scolastici evacuati al fine
di garantire il massimo della sicurezza agli alunni ospitandoli in locali
idonei e sicuri. Alla luce di tutto questo emerge l’urgenza di mettere
mano ad interventi immediati di ripristino dei plessi scolastici di Via
Dell’Acquedotto e Via Maiella in modo da riaprirli nel più breve possibile. L’auspicio di tanti tra noi è che già dal prossimo anno scolastico
2017/2018 i nostri figli e nipoti possano lasciare le aule della Colonia
Giulia per accedere in quelle di Via Maiella e Via Dell’Acquedotto,
senz’ombra di dubbio da preferire in fatto di sicurezza e tranquillità una
volta restaurate e rinnovate, presupposti che garantiranno anche una
migliore e più incisiva azione didattica.
I genitori degli studenti del Pilla
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28 gennaio 2017
Essere oppositori e fare opposizione a Palazzo D’Aimmo
La mozione al consiglio regionale di Michele Petraroia con la
quale veniva chiesta l’istituzione
di una commissione consiliare
d’inchiesta (termine poi nel
corso del dibattito emendato) è
stata respinta. Lo avevamo previsto e scritto. Previsto sulla
scorta di una convinzione che si
va progressivamente radicando e
confermando nei fatti. Il consigliere Petraroia, ex Pd ed ex assessore della giunta Frattura, in
fase di adesione al costituendo
partito “Sinistra Italiana”, è un
corpo estraneo alla maggioranza
(e lo si può capire), ed anche alla
minoranza (e lo si capisce di
meno). E come tale, solo formalmente riesce a esercitare la sua
missione di amministratore e di
legislatore. Perché nella sostanza, come diciamo, non ha
alcun peso specifico: è un
ameba. Gli va dato atto, però,
che riempie le redazioni giornalistiche e televisive di comunicatati stampa, di riflessioni
politiche, di considerazioni sociali, di valutazioni economiche
di un livello raramente percepibile in altri della fauna politica
regionale. Insomma fa notizia,
alimenta la cronaca molisana,
costantemente “borderline”, mai
capace, comunque, di andare
fino in fondo ed essere consequenziale nella sua azione critica. Il corpo flaccido della
maggioranza mostra di non risentire delle sue iniziative e il
corpo esangue della minoranza
non avverte alcuno stimolo. Naturale che la mozione con cui
avrebbe voluto fare luce sul
modo e sulle cause che dal 2009
al 2016 hanno fatto maturare 94
milioni di euro in favore di Trenitalia, e luce sul modo e sulle
cause che hanno generato decine
di contrattempi, disfunzioni, rischi e pericoli nella gestione del
collegamento ferroviario agli
utenti molisani, finisse per essere
respinta. Alla lunga, più che una
funzione politica, la sua sembra
essere curiale (etica e morale).
Vuoi mettere Scarabeo che vota
“no” al bilancio con Petraroia
con la coda tra le gambe dopo il
“no” alla mozione su Trenitalia
Né
può essere esclusa una punta di
masochismo politico in tutto
questo suo inutile agitare lo spettro dell’illegittimità a un governo regionale che non se lo fila
e va dritto per la sua strada e
come un carro armato stritola
tutto ciò trova davanti.
La reazione di Petraroia all’ennesimo buco nell’acqua? Eccola:
docile, melliflua, a tratti condiscendente: “Si è persa un’occasione preziosa di chiarimento
sulle cause che hanno determinato innumerevoli violazioni
contrattuali, disservizi, ritardi
cronici, omissioni e/o inadempimenti di varia natura sopportati
dai viaggiatori nel corso degli ul-
timi
sette anni. Compito della commissione speciale era quello di
accertare le responsabilità di
Trenitalia e/o della Regione Molise, per verificare l’inoltro delle
sanzioni e/o la promozione di
iniziative di recupero dei crediti,
sanzioni disciplinari o intimazione delle penalità previste
dalle clausole inserite nel Contratto di servizio approvato con
delibera di giunta regionale 169
del 15 marzo 2010. Pur di evitare
ogni equivoco sulle finalità della
commissione speciale avevo
protocollato un emendamento
esplicativo che focalizzava l’attività di accertamento, prevedendo specifiche audizioni dei
dirigenti di Trenitalia del Compartimento Campania – Molise e dei
dirigenti della Regione Molise.
Nonostante l’esplicitazione del
mandato, il Consiglio regionale
ha bocciato a maggioranza sia
l’emendamento che la Mozione
privando i pendolari, i lavoratori
del settore, le associazioni degli
utenti e le amministrazioni locali
della possibilità di conoscere i
costi dell’attività svolta pari a
94,2 milioni di euro per il solo
saldo, in rapporto alle disfunzioni e ai disservizi che si sono
generati nel tempo. Va rispettata,
ma lascia perplessi, la preclusione del Consiglio Regionale ad
autolimitare le proprie funzioni
istituzionali.
Al cospetto di atti di sua competenza come l’approvazione del
Piano Energetico – Ambientale,
norme di programmazione e attività di pianificazione, è un errore
non affrontare temi di stretta attualità e di forte rilevanza so-
ciale,
in assenza di motivazioni plausibili”.
L’autoflagellazione è inequivocabile nelle parole, al pari del
politicamente corretto che egli
ritiene possa tornargli utile per
restare in circolo nella realtà politica molisana. Molto diverso,
invece, l’atteggiamento critico e
consequenziale di Massimiliano
Scarabeo che alle critiche fa seguire l’azione: voto contrario al
Bilancio regionale 2017 unanimemente valutato pernicioso dai
sindacati, dalle associazioni di
categoria, dal partenariato sociale, finanche dal capogruppo
Pd, Francesco Totaro (a parole),
tranne la maggioranza di centrosinistra di Palazzo D’Aimmo, la
minoranza di Michele Iorio, e il
cireneo Petraroia. Contro, con
Scarabeo, anche i grillini Manzo
e Federico.
Dardo
Maria Guia Federico nuovo prefetto di Campobasso
Il Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha nominato la dott.ssa Maria Guia
Federico nuovo Prefetto di Campobasso. La Federico subentra a Francescopaolo Di Menna. Maria Guia
Federico è nata a Palermo il
19/01/1956. Laureata in Giurisprudenza, nel 1978 si abilita all’esercizio
della professione forense. Consegue la
specializzazione in Diritto amministra-
tivo all’università di Bologna e il diploma di Disaster manager alla presidei
Consiglio
del
denza
ministri-dipartimento Protezione civile.
Tra vari e prestigiosi incarichi, nel 2003
è vice prefetto di Messina. Nel 2008,
nelle Marche, è Vicario del prefetto di
Ancona. Nominata prefetto dal CdM
nel 2009, nello stesso anno, fino all’agosto u.s. è prefetto di Prato. Dall’8
agosto 2013 era prefetto di Catania.
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28 gennaio 2017
Interrogazione parlamentare del Movimento Cinque Stelle
Porto di Montenero: interrogazione alla Camera del Movimento Cinque Stelle sui
legami sospetti con Banca
Etruria
Dopo l’azione in Consiglio
regionale contro i danni ambientali causati dall’opera e
dopo che il progetto è finito
negli atti d’indagine di tre
Procure, ora arriva anche
l’interrogazione M5S alla
Camera dei deputati sul maxi
finanziamento da 13,5 milioni di euro concesso anni fa
da Banca Etruria per la realizzazione del porto turistico.
Un super “prestito facile”,
erogato senza controlli né garanzie che ha causato danni
ai risparmiatori; un esempio
di quanto potrebbe accadere
anche con Mps
“Il tema è quanto mai attuale
visto che è ancora aperto il
contenzioso tra migliaia di risparmiatori e la vecchia
Banca Etruria e dato che il
governo è alle prese con il
salvataggio del Monte dei
Paschi di Siena. Ma cosa
c’entra il porto turistico ‘Marina Sveva’ di Montenero di
Bisaccia con tutto questo?
Come abbiamo raccontato nei
giorni scorsi il progetto su
un’area di 100 mila metri
quadrati doveva servire a rilanciare l’economia marittima molisana, invece a
distanza di anni la sua realizzazione ha causato danni ambientali irreparabili ed è
oggetto di tre inchieste a
vario titolo. Senza contare le
anomalie sui costi dell’opera:
il costo complessivo previsto
era pari a 8 milioni 500 mila
euro, ma già nel 2006 l’im-
“Porto di Montenero,
risposte sul finanziamento”
porto appaltato era di 13 milioni 800 mila, mentre la
spesa finale ha superato i 17
milioni 487 mila euro.
Il Movimento 5 Stelle Molise
ha già presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere se l’opera
soddisfa ancora il “rilevante
interesse pubblico” alla base
della concessione demaniale
che peraltro ha trasformato in
modo irreversibile un tratto
di costa. Tra le altre cose la
Regione deve spiegare se
giudica quanto meno anomalo l’incremento dei costi,
se sono state rispettate tutte
le prescrizioni ambientali
contenute nella concessione e
se sono state seguite le norme
antisismiche.
Il progetto, intanto, è oggetto
di varie indagini. A Larino è
aperto un fascicolo per abuso
d’ufficio e reati edilizi, mentre ad Arezzo la Procura indaga su una più ampia
inchiesta per bancarotta fraudolenta su alcuni finanziamenti di Banca Etruria tra cui
proprio quello per il porto di
Montenero. La Procura di
Ferrara, infine, indaga sul
fallimento della coop emiliana Cmr, Cooperativa muratori riuniti di Filo di
Argenta, che ha ricevuto da
Banca Etruria ben 13 milioni
e mezzo di euro di “fido fa-
Siai laterizi, sciopero contro i licenziamenti
FILCA CISL E FILLEA CGIL unitamente
alle R.S.U. di stabilimento di Petacciato, oggi
27 gennaio 2017 comunicano che lo sciopero
alla Fornace della SIAI Srl è andato benissimo
con adesioni che sfiorano il 96% dei lavoratori
impegnati sulla produzione di Laterizi.
Lo sciopero si è reso necessario dopo che
l’Azienda unilateralmente ha deciso di licen-
ziare (tre) unità lavorative su un totale di 26,
ricordiamo, senza nemmeno convocare le Parti
Sociali al fine di poter accedere a forme di ammortizzatori sociali.
“Il giorno 30 gennaio c.m. dinanzi alla Direzione territoriale del Lavoro ribadiremo la nostra contrarietà ai licenziamenti e proporremo
di nuovo – forme alternative agli esuberi”.
cile” per la costruzione del
porto.
Proprio questo finanziamento
è al centro di un’interrogazione presentata alla Camera
dei deputati da sedici portavoce M5s, con prima firma
Daniele Pesco. Come scritto
nell’atto “risulterebbe che tra
i motivi delle indagini sul finanziamento da 13,5 milioni
di Banca Etruria ci sia la non
corrispondenza tra l’importo
erogato e i costi dell’opera.
Opera che doveva essere eseguita da un consorzio di cooperative, che con precedenti
atti ispettivi, è risultato evidente lavorare spesso oltre il
rispetto delle regole consen-
tite”.
interroaltri
Il tema apre ad
gativi? “Se in una banca
come Bpel ci sono tanti finanziamenti erogati senza
nessun controllo, senza garanzie sufficienti, classificabili come “fidi facili” (non
onorati e interessati dalla
procura per probabile bancarotta), quanti ce ne potrebbero essere in una banca
come Mps guidata da condizionamenti politici oltre che
in tutte le altre banche italiane? Il tutto considerando
che la Vigilanza di Bankitalia
e la normativa antiriciclaggio
sembra abbiano fallito in
molti casi”.
Il Movimento 5 Stelle ha
chiesto al governo se intende
adoperarsi per permettere
alla Guardia di Finanza di verificare subito tutte le grandi
esposizioni dei gruppi bancari a rischio insolvenza o
bail-in, in primis Monte dei
Paschi, per evitare danni ai
risparmiatori e danni erariali
allo Stato. Ma ha chiesto
anche a quanto ammonta il
totale complessivo dei depositi oltre i 100 mila euro di
società partecipate da Stato
ed Enti locali sui conti correnti a loro intestati presso
.
s
p
M
dal
sia
Attendiamo risposte,
governo nazionale che da
quello regionale”.
Azione nazionale
“La viabilità interna
è al collasso”
Azione Nazionale Molise esprime solidarietà alla situazione
che stanno vivendo cittadini, sindaci e sacerdoti di diversi comuni del basso Molise in questi giorni, annunciamo che saremo il 3 febbraio a manifestare presso la Prefettura a
Campobasso alle ore 11. La situazione viabilità della regione
è al collasso totale, purtroppo la mancanza di manutenzione
e prevenzione ha ridotto ad un colabrodo la viabilità, tutto
questo causa mancanza fondi dicono gli enti, ma noi di
Azione Nazionale crediamo che oltre alla mancanza di fondi
c’è dietro una cattiva politica Regionale che affligge il Molise in questi anni. Ci sono problemi alla circolazione ovunque non solo nel basso Molise causando disagi alle aziende,
cittadini ai lavoratori.. Noi diciamo no a questo governo regionale e provinciale manifestando il 3 febbraio alle ore 11
presso la prefettura di Campobasso insieme a tutti i cittadini.
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28 gennaio 2017
A Fano: bocciata definitivamente la variante urbanistica per fare di un ex zuccherificio un supermercato
Centri commerciali,
è ora di rivedere
la pianificazione territoriale
A Campobasso è regola costante, cercata e tollerata, che l’interesse privato prevalga su quello pubblico
Un ex zuccherificio a Fano aveva
fatto gola ai padroni della grande
distribuzione per trasformarlo in
un supermercato. In ciò sostenuti
dalla sentenza favorevole del
Tar. Ma non avevano fatto i conti
con il Consiglio di Stato. Per cui
sono passati da una comprensibile euforia ad uno stato depressivo. Il Consiglio di Stato, infatti,
ha bocciato definitivamente la
variante urbanistica richiesta
dalla società commerciale e concessa dall’amministrazione locale. Sollievo per la categorie dei
commercianti al minuto che
avrebbero subito certamente un
danno alla loro già precaria possibilità di sopravvivere alla concorrenza, per un verso, alla crisi
economica, dall’altro. Il Consiglio di Stato – ed è questa forse
la parte più interessante della decisione assunta – tra le considerazioni che ha preso in esame,
ritendole legittime, congrue e
corrette, ha sottolineato di non
doversi soffocare il commercio
locale con un’area così vasta,
quale quella dell’ex zuccherificio, destinata alla grande distribuzione. Allargando il concetto,
e magari dandogli anche una valenza politica, si può dire che in
L’intervento
Ancora una volta dobbiamo constatare che il Presidente Coia preferisce i proclami stampaagli
incontri.
Infatti, il Presidente Coia, nel suo
ultimo comunicato, tutto fa fuorché fornire “assicurazioni”, e cita
un elenco di passaggi che poco
ha a che fare con quanto il Comitato ha più volte richiesto.
Tocca, allora, riportare l’attenzione sulle “criticità” degli edifici scolastici di competenza
della Provincia che emergono
dalla documentazione trasmessa
il 28 novembre e dalle dichiarazioni pubbliche rese dallo stesso
Presidente. Quelle stesse “criticità” ben motivate nella richiesta
di un ulteriore incontro presentata dal Comitato in data 13 di-
questa circostanza l’interesse
pubblico ha prevalso sul privato.
A Fano, però. Perché a Campobasso è regola costante, cercata e
tollerata, che l’interesse privato
prevalga su quello
pubblico: nell’edilizia, nel commercio, nell’artigianato e nel
pubblicità, per restare ai casi di
maggiore evidenza e compromissione, mascherati da arzigogoli
tecnici, deliberati amministrativi
in bilico sul filo della discrezionalità verso i quali, nel gioco
delle parti in causa, ciascuna ha
motivo di starsene buona, di non
agitare le acque.
Non è azzardato ritenere i centri
commerciali della grande distribuzione favoriti nel loro impianto
sul territorio, dentro e fuori il perimetro urbano, da una serie di
provvedimenti tecnici e amministrativi di scopertamente di favore: dal cambio di destinazione
di capannoni e garage alle varianti ad hoc, agli accordi di programma
(all’interno
di
lottizzazioni magari in zona agricola, già sature della superfici
commerciali).
Concessioni amministrative sempre forzate in
favore dei richiedenti. Ce n’è per
tutti gusti e per
tutte le statiche che
eventualmente si
volessero fare. Ma
è certo che nessuno
si prenderà la briga
di farlo, tanti e talmente diffusi sono
gli interessi e i
vantaggi che i supermercati
riescono a ripartire;
su alcuni dei quali
potrebbe interessarsi la magistratura andando a
considerare la natura di taluni improvvisi arricchimenti. Per cui a
Campobasso, città fortemente
squilibrata in favore dei centri
commerciali nel rapporto tra la
grande distribuzione e la popolazione residente, il commercio al
minuto è sull’orlo del collasso e
ogni serranda abbassata va ad incrementare il numero dei disoccupati. Ma il cinismo delle
amministrazioni comunali che si
sono alternate a Palazzo san
Giorgio, senza distinzione di colore politico, non ha mai dato
segni di flessione né ha mai valutato il danno che andava a creare
al tessuto commerciale locale.
Appena un paio di mesi fa è stato
inaugurato l’ennesimo supermercato che da chi mastica di urbanistica, di lottizzazioni chiuse e
però riaperte, di aree commerciali
sature ma ugualmente derogabili,
viene considerato meritevole di
approfondimento, comunque sul
quale discutere perché ancora
una volta l’interesse pubblico ha
dovuto cedere il passo all’interesse privato.
Dicono che la storia della grande
distribuzione nel capoluogo regionale del Molise, perdurando il
cinismo amministrativo, non sia
chiusa; che all’interno di nuovi
insediamenti edilizi già si vanno
profilando ipotesi di nuovi centri
commerciali. La sentenza del
Consiglio di Stato, se letta e soprattutto meditata a Palazzo san
Giorgio, potrebbe chiudere finalmente la finestra sul cortile del
clientelismo, dell’opportunismo,
del favoritismo, delle interpretazioni elastiche ed estensive che
hanno alimentato la grande distribuzione e avvilito la piccola.
Scuole sicure, Coia lasci stare i proclami
cembre, e per le quali sonoancora
attesele dovute risposte.
Diversamente da quanto affermato dal Presidente Coia,durante
l’UNICO incontro tenutosi con i
Tecnici della Provincia e con il
Sig. Di Pilla l’11 novembre
scorso (il Presidente Coia era assente), i chiarimenti li ha forniti
il Comitato all’Ente, e non il contrario. I Tecnici dell’Ente, in
quella sede, hanno dovuto riconoscere la validità delle argomentazioni portate dal Comitato,
non hanno replicato alle contestazioni e, anzi,hanno informatodell’esistenza di un progetto per
una nuova scuola, addirittura già
approvato. Di tale progetto, però,
oggi si sono poi perse le tracce.
In merito poi al “presunto” de-
creto di abbattimento è curioso
che il Presidente disconosca la
Delibera della propria Giunta del
29 novembre con la quale è stato
deciso l’abbattimento del terzo
piano del Fermi e l’adeguamento
di solo2 unità strutturali su 8.
Perciò il Comitato prende atto,
con rammarico, che con il predetto comunicato il Presidente
Coia continua a sottrarsi alnecessario confronto diretto. Confronto che il Comitato, costituito
da cittadini e genitori di studenti
che frequentano le scuole di Isernia, invece auspica che possa avvenire quanto prima, e che, sia
chiaro,vorrebbe rispettoso, sereno, civile e costruttivo, non essendo interessato a intrattenere
sterili polemiche con chicchessia.
In ultimo, il Comitato “Scuole sicure per Isernia”, stigmatizzando
ogni tentativo di sminuire la validità del proprio operato,fermamente rivendica e ribadisce la
propria autonomia ed equidistanza da qualsiasi partito politico
o
organizzazione
“parapolitica”, essendo costituito
esclusivamente da genitori preoccupati, come abbondantemente già motivato, per lo stato
degli edifici scolastici di Isernia
di ogni ordine e grado.
Il Comitato scuole sicure Isernia