Sulle manchevolezze della Protezione civile, la replica del delegato

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anno ii- n° 0 domenica 22 gennaio 2017
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Vincenzo Iacovino
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Vincenzo Iacovino. Il risultato ottenuto al tribunale di Bari, di revisione
dei procedimenti giudiziari adottati a
carico di Ignazio Annunziata, testimoniano la qualità professionale
messa in campo per giungere al risultato prefissatosi unitamente al collega, Ruggiero.
L’Ardire
Se la politica
è parodia
del condominio
di Giuseppe Saluppo
S
tiamo vivendo esperienze tragicomiche. Non si riesce a capire
se
le
piccole
fastidiosissime vicende di un
condominio siano la parodia della politica oppure è il contrario, la politica
come parodia del condominio. Ora, se
la politica regionale vuole redimersi
dalle litanie delle liti di condominio,
deve avere il coraggio delle scelte e
delle decisioni. I consiglieri regionali,
al di la delle polemiche, sono stati eletti
per rappresentare gli interessi di questa
terra. Non è pensabile che tutto debba
passare nelle stanze di chi non ne conosce storie, situazioni, speranze e afflati. Tutti i sistemi politici appaiono
malati, nel senso che non danno soluzioni soddisfacenti ai problemi, o peggio sembrano essere loro stessi buona
parte dei problemi. Tutti i “dottori”
guardano con grande interesse a come
sembra funzionare meglio il loro vicino, e suggeriscono di copiarne sia
istituzioni che regole di funzionamento
(della serie “l’erba del vicino è sempre
più verde”). Tutti alla fine si ritrovano
a concludere, dopo un minimo di approfondimento, è questo l’aspetto comico, che le soluzioni possibili ritenute
meritevoli di essere copiate, non funzionano bene nemmeno nella loro versione originaria, e dovrebbero essere
modificate prima di essere copiate, con
le modifiche da apportare che rimangono così vaghe e imprecise, da riportarci più o meno, al punto di partenza.
Siamo di fronte, forse, alla ennesima riconferma che “nessuno purtroppo ha la
soluzione”, oppure, forse, alla ennesima riconferma che vale il paradosso
in un certo senso contrario: i problemi
si possono risolvere solo se tutti sono
convinti che “fortunatamente nessuno
crede più di possedere la soluzione”.
E, allora, è possibile mai che il Consiglio regionale a non ha il coraggio di
fare scelte, di guardare al domani, di
essere degno della funzione legislativa
che gli viene dalla legge?
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
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redazione tel: 0874.484486
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Filippo Monaco
Il Tapiro del giorno lo diamo a Filippo
Monaco. Il consigliere regionale, oggi
di maggioranza, sembra essere uscito
fuori dai radar politici. Ci si sarebbe atteso un intervento sui problemi che attanagliano la regione. Da qualche
tempo, però, sembra essersi preso una
pausa di riflessione visto che non si raccoglie alcun suo intervento.
Sulle manchevolezze della Protezione civile,
la replica del delegato regionale,
Salvatore Ciocca
“Petraroia,
dov’eri quando
eri assessore?”
Servizio a pag.4
IL FATTO
pagina 3
Regione, un bilancio
ridotto all’osso
Il Bilancio di previsione regionale, che è giunto in commissione, presenta
pochi margini di manovra. Con i fondi ordinari, la spesa, dedotte quelle
per la sanità, trasporti, personale e istituzionali non supererebbe il milione
e mezzo di euro.
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TAaglio
lto
22 gennaio 2017
La mozione di sfiducia a Battista l’ho firmata
Gentilissima Redazione,
in merito all’articolo pubblicato
in data 20 Gennaio dal titolo:
“Scuole, Pilone si rifugia in Commissione. Le opposizioni preferiscono il silenzio”, il sottoscritto
intende avanzare alcune dichiarazioni per una corretta e doverosa
chiarezza delle cose.
In ossequio alla verità ed in relazione alla Mozione di sfiducia al
Sindaco più volte annunciata è il
caso di far presente che sempre il
sottoscritto, in data 5 Gennaio
u.s., in occasione della seduta di
Consiglio Comunale sulla questione Don Milani, ha ufficial-
ciosi le altre firme per la regolare
presentazione. Seppur ci risulta
che sia il Movimento 5 Stelle che
gli altri gruppi di opposizione
stanno studiando il nostro documento per sottoscriverlo nel giro
di pochi giorni (si pensa alla metà
della prossima settimana), sarebbe il caso di chiedere
ad altri e non a me la mancata
presentazione della mozione a
tutt’oggi.
Se poi la redazione giornalistica
ci volesse dare una mano nella ricerca di altre firme , a noi non farebbe che estremo piacere.
Grato per l’attenzione e sicuro
che la redazione vorrà tener pre-
mente annunciato in aula (dichiarazione a verbale) la presentazione di una mozione di sfiducia
al Sindaco (in allegato) che presenta, per ora, le firme dei due
componenti del gruppo di Democrazia Popolare, ossia Pilone e
Cancellario. Poiché l’articolo 52
comma 2 del D. Leg. 267/2000 e
l’art. 21 dello Statuto Comunale
prevedono che la mozione di sfiducia al Sindaco deve essere presentata dai 2/5 dei Consiglieri
assegnati al Comune senza computare il Sindaco e nel caso di
specie del Comune di Campobasso parliamo quindi di almeno
13 Consiglieri, attendiamo fidu-
sente queste mie dichiarazione,
auguro un cordiale buon lavoro.
Francesco Pilone, capogruppo
Democrazia Popolare Campobasso
(ndr): Pubblichiamo volentieri la
lettera del capogruppo Pilone.
Solo due incisi: il primo, non
tocca a noi raccogliere le firme o
chiederle. Altrimenti, è come se
Pilone facesse il giornalista e noi
i consiglieri. Il secondo, non comprendiamo cosa ci sia da studiare
su di una mozione di sfiducia. O
l’operato dell’amministrazione è
ritenuto valido, oppure no.
Regione: la politicizzazione del personale è stato l’abbassamento più sconsiderato del livello
di responsabilità amministrativa e l’innalzamento del livello d’inefficienza
Non c’è giorno che alla Regione
Molise non venga preso un provvedimento che riguardi il personale: una girandola di nomi; un
viavai continuo di gente da un
Ufficio all’altro, da un Servizio
all’altro, da un Dipartimento all’altro. Un continuo tamponare
buchi in attesa, dicono, del piano
di riorganizzazione dell’Ente. La
riorganizzazione l’hanno sancita
fin dal tempo di Di Mirco direttore generale, per ribadirla in occasione della istituzione dei
dipartimenti e la vanno predicando ogni qualvolta debbono cucire uno strappo, rimpolpare un
Servizio,
accontentare
un
“cliente”, o accogliere la sollecitazione di un assessore, di un dirigente, di “amico che conta”. La
politicizzazione del personale è
stato l’abbassamento più sconsiderato del livello di responsabilità
amministrativa e l’innalzamento
del livello d’inefficienza. Ed è
così che gli amministratori, i direttori e i dirigenti si divertono al
gioco dell’oca cui abbiamo fatto
cenno. Una quantità industriale di
provvedimenti, di determinazioni, specie in questi primi
giorni del 2017. Evidentemente
“fioccano” le raccomandazioni,
crescono le esigenze di taluni uffici rispetto agli altri, e si cercano
posti migliori. Il risultato di tanto
attivismo “organizzativo” lo si
coglie sulla faccia di coloro (cittadini) che hanno rapporti con gli
uffici
regionali: ne escono carichi di
meraviglia (avviliti e allibiti); la
macchina regionale gira a folle. E
fintanto non verrà stabilito e stabilizzato l’organico, i servizi, gli
Fioccano le determinazioni per il personale: un viavai di
gente da un Ufficio all’altro, da un Servizio all’altro, da un
Dipartimento all’altro, ma la macchina regionale gira a folle
Il risultato di tanto attivismo “organizzativo” lo si coglie sulla faccia di coloro
(cittadini) che hanno rapporti con gli uffici regionali: ne escono carichi di
meraviglia (avviliti e allibiti)
uffici e i ruoli definiti in base ai
carichi di lavoro, sarà inevitabile
assistere allo sconcerto dei cittadini e alla perniciosa defaillance
della Regione. Dicevamo dei
provvedimenti di questi primi
giorni di gennaio 2017. I dipendenti Franca Marinelli e Adamo
Perazzelli, è stato determinato dal
direttore del II dipartimento Mariarosaria Simonelli, cambiano di
posto e di funzioni per completare le procedure (udite, udite)
relative alle attività di istruttoria
tecnico-amministrativa dei progetti del programma “Por Fesr
Molise 2007/2013”. Progetti che
avrebbero dovuti essere rendicontati al 31 dicembre 2015, miracolosamente ancora in vita!
Sempre a cura della Simonelli, il
funzionario Giampiero Oriente,
attualmente assegnato al Servizio
Difesa del suolo, opere idrauliche
e marittime, e responsabile dell’unità operativa organica deno-
minata Gestione Fondi Statali e
Regionali, si dovrà occupare (ad
interim) dell’unità operativa organica denominata Attività estrattive:
autorizzazioni, proroghe, ampliamenti e concessioni minerarie.
Inoltre, due avvisi pubblici riservati al personale dipendente della
Regione, delle soppresse Comunità montane e degli Enti del cosiddetto Sistema regionale
(Asrem, FinMolise, Molise Dati,
Arsarp,e via
dicendo) consentono che due soggetti di categoria D (quella delle
famose retribuzioni aggiuntive!),
con profilo amministrativo/ contabile, in posizione di distacco,
vadano in soccorso del Servizio
risorse finanziarie, bilancio e ragioneria generale, mentre tre soggetti di cui uno di categoria B
(amministrativo/informatico) e
gli altri due di categoria C (amministrativo/contabile) vadano a
loro volta, sempre in posizione di
distacco, a dare una mano al Servizio programmazione economica/finanziaria del Servizio
sanitario regionale presso la direzione generale della Salute (Marinella D’Innocenzo).
Evidente, in questo caso, la necessità di manovalanza in un Servizio in cui abbondano i cervelli.
Peccato, poi, che di questi soccorsi nessuno riesca a valutarli in
termini di concretezza, permanendo l’espressione di avvilimento dei cittadini molisani
all’uscita dai palazzi regionali.
Dardo
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lto
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22 gennaio 2017
Bilancio regionale 2017: è come friggere con l’acqua
I numeri son impietosi e questi
che ci apprestiamo a trascrivere,
con il loro linguaggio crudo e
nudo, dicono che la Regione Molise è povera e le poche risorse
che può mettere in circolo sono
lo specchietto che i cacciatori
usano per sparare alle allodole. I
numeri sono quelli del Bilancio
2017 coi quali, in assenza di altri
finanziamenti, di altri interventi,
di altri contributi e di altri sussidi
esterni (Europa e Governo), dovremmo campare. Col rischio accattonaggio. D’altronde, la quasi
totalità di coloro che vengono
consultati per giudicare il Bilancio e per dare suggerimenti, rilasciano dichiarazioni di aperto
sconforto. Sconfortato sì, ma determinato a fare del Bilancio un
serio motivo di dibattito, è il consigliere (ex Pd ed ex assessore
della giunta Frattura) Michele
Petraroia, capace di fare una sintesi degli stanziamenti e delle destinazioni e da essi ricavare,
appunto, una e più argomentazioni affinché i numeri perdano
staticità e diventino dinamici.
Proiettati a sostenere le ragioni
che portano a concludere come
sia spaventoso il divario tra le attese e le speranze alimentate dal
programma di legislatura sottoscritto dalle nove formazioni politiche che hanno dato vita alla
coalizione del 2013, e la manovra di Bilancio per il 2017. Allora
(il 2013) una rappresentazione
enfatica del ruolo della Regione;
oggi (2017) la dichiarazione di
resa. L’impossibilità di muovere
e promuovere sviluppo, crescita
e benessere, e la sopportabilità di
una condizione di sopravvivenza
nella quale però, a fronte della
A fronte della povertà crescente e del divario di classe
i 5,7 milioni di euro per il funzionamento del consiglio
regionale e 4,7 milioni di euro per il funzionamento
della giunta, sono inammissibili e intollerabili
Un milione per l’editoria, un milione per l’emergenza neve, le 550 mila
euro alla Protezione Civile sono una miseria
povertà crescente e del divario di
classe, stridono i 5,7 milioni di
euro per il funzionamento del
consiglio regionale e 4,7 milioni
di euro per il funzionamento
della giunta. A dirla più chiaramente, non è accettabile che
Paolo di Laura Frattura, Pierpaolo Nagni, Vittorino Facciolla
e Carlo Veneziale e l’apparato
che li sostiene, pesino sull’erario
regionale per oltre 8 miliardi del
vecchio conio, ai quali vanno aggiunti i circa 11 miliardi per i
consiglieri di Palazzo D’Aimmo.
Queste cifre sono inammissibili e
intollerabili nella condizione ge-
l’intervento
Abbiamo preso in esame con attenzione
le voci che compongono il Bilancio di
previsione per il 2017-2019, ed è evidente che ci troviamo di fronte a un bilancio vuoto. Dove si parla di
investimenti? Dove sono le scelte che dovrebbero caratterizzare e motivare questi
investimenti? Come si vuole produrre occupazione, lavoro e sviluppo senza la
corretta pianificazione degli interventi da
mettere nell’agenda politica?
Analizzando le singole voci resta difficile
comprendere quale sia il percorso che
questa amministrazione regionale vuole
intraprendere per affrontare le problematiche più importanti del momento e iniziare, finalmente, un percorso di uscita
dalla crisi. Senza dubbio è più un bilancio
tecnico che programmatico, un atto contabile dal quale non si evidenzia in maniera chiara quale sia l’orientamento del
nerale del Molise e dei molisani.
Grazie a Petraroia, possiamo pertanto rendere noto che la manovra
di
Bilancio
è
di
1.749.035.127 euro, da cui bisogna sottrarre 319.316.420 euro
per il Fondo accantonamento.
Sostanzialmente è un Bilancio di
1.419.538.937 euro, “somma
delle spese correnti, delle spese
in conto capitale, delle partite di
giro e del rimborso dei muti e dei
prestiti”. Gli importi trasferiti
dallo Stato sono 719.050.077
euro per la Sanità, 31.810.920
euro per i trasporti, 25.387.437
euro per l’ambiente, 58.526.642
euro per la quota annua del
Fondo Sviluppo e Coesione,
9.232.669 di euro per le Politiche
Sociali, 6.112.121 euro per i finanziamenti europei 2014-2020,
e 815.000 euro per la cooperazione. Tolte le spese vincolate e
le partite di giro, i fondi a libera
destinazione su cui si sta sviluppando il confronto con il partenariato
socio/economico,
le
istituzioni locali, le associazioni
di categoria e le forze politiche,
sono pari a 144 milioni di euro
che, in realtà, per la quasi totalità
sono vincolati alle spese obbligatorie. Infatti, ai 144 milioni biso-
gna sottrarre 25 milioni di rimborso dei mutui e dei prestiti;
9.883.000 euro per le restituzioni
del disavanzo sugli accertamenti
dei residui passivi pregressi;
1.938.825 euro per restituzione di
parte dei debiti sanitari posti a carico del bilancio regionale, e
4.647.375 euro per accantonamenti fondi ex legge 118/2011.
Sottratti i ratei per i debiti pregressi, restano 100 milioni di
euro destinati per 38,5 milioni
agli stipendi del personale, 5,3
milioni al cofinanziamento annuo
di fondi europei, 4,2 milioni ad
altre spese sanitarie, 7,7 milioni
ai trasporti, 10,6 milioni agli Enti
sub-regionali, 1,8 milioni tra Molise Dati e altri servizi informatici, 7,7 milioni per la centrale
unica di committenza,
1 milione per l’editoria, 1 milione
per l’emergenza neve, 2 milioni
ad altri Enti e Fondazione Molise
Cultura, 2,3 milioni all’Avvocatura, 550 mila euro alla Protezione Civile, 5,7 milioni al
Consiglio Regionale e 4,7 milioni alla Giunta Regionale.
Commenti?
Dardo
Un bilancio senza ossigeno
Governo regionale per rilanciare il sistema Molise.
Una manovra che, tra le altre cose, accentra ancora maggiori poteri nelle mani
della Regione, a discapito invece delle
Province sempre più depotenziate, nonostante i nostri continui richiami per portare l’attenzione su una burocrazia più
vicina al cittadino, snella, efficace e funzionale.
Fare dei tagli non è mai semplice, lo sappiamo tutti, purtroppo è una scure cui non
possiamo sottrarci soprattutto se ci vengono imposti dal governo nazionale, ma
a fronte di questi tagli le risorse dove
vengono concentrate? E per fare cosa?
Il quadro generale che ne deriva è di una
manovra che in più parti annaspa, che
non contiene al suo interno un disegno
strategico, che non comprende i veri bisogni del territorio, della popolazione,
delle imprese, dei lavoratori. C’è troppa,
eccessiva, contingenza, con la quale non
si è in grado di dare nessuna certezza.
Dietro tutto questo c’è un modello di sviluppo per il Molise? Se sì, su quali linee
ci si sta muovendo?
Abbiamo trovato una scarsa attenzione
per quanto riguarda le politiche sociali,
dove oltre ai finanziamenti trasferiti dal
governo nazionale per il resto di competenza regionale c’è davvero ben poco, secondo un trend oramai consolidato, i tagli
sui trasporti, sulle politiche attive del lavoro, sulla sanità, le forti criticità nel settore edile con, di nuovo, l’annoso
problema dei fondi in perenzione, ma
anche le esigue somme stanziate in settori come quelli del turismo e della cultura, verso i quali dovrebbe esserci invece
la massima attenzione perché elementi
trainanti per la valorizzazione del nostro
territorio e delle potenzialità presenti in
esso, temi per i quali più volte abbiamo
sollecitato il Governo regionale a muoversi con decisione.
Quale futuro si intende disegnare per il
Molise?
I Consiglieri regionali di Centrodestra
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22 gennaio 2017
A rispondere alle esternazioni del consiglier del Pd, il delegato regionale al settore, Salvatore Ciocca
“Protezione civile, ma Petraroia
dov’era quando era assessore?
CAMPOBASSO. “Sebbene non
sia il destinatario dell’interrogazione del collega Petraroia e non
entrando nel merito delle domande che lo stesso intende rivolgere al presidente Frattura,
sento il dovere – in qualità di delegato alla Protezione Civile – di
sottolineare all’attenzione dell’ex
vicepresidente della Giunta regionale nonché ex assessore al
Lavoro nonché componente della
maggioranza attuale in Consiglio
regionale alcuni “dettagli” che
sembra abbia dimenticato”. Così,
prende inizio la replica del delegato regionale alla Protezione civile, Salvatore Ciocca, dopo le
esternazioni del consigliere, Michele Petraroia.
“In primis, ne approfitto per rivolgere il sentito e forte ringraziamento al nostro personale,
qualificato e sensibile, che sta lavorando senza soluzione di continuità da settimane. Assieme a
loro le associazioni di volontariato che – come ho sempre sottolineato – sono il motore di ogni
attività della Protezione Civile
che, come ben sa il collega Petraroia, ha ruolo, compiti e responsabilità delimitate dalla legge. Al
collega mi preme solo ricordare
Lettera aperta
Siamo indignati con l’amministrazione Battista perche’ nonostante la volonta’ dei propri
cittadini persiste nelle sue iniziative politiche che cozzano totalmente con l’interesse comune. In
particolare
vorremmo
sapere,dopo le notizie provenienti
dal consiglio di stato di ieri,dopo
i crolli avvenuti anche nelle ultime settimane,dopo i nostri appelli disperati,dopo
che
c’abbiamo messo la faccia direttamente a palazzo San Giorgio,il
motivo per cui non si lascia spazio all’iniziativa privata sull’edificio che ospitava il vecchio
cinema ariston. Ci sono motivi
che francamente ci sfuggono
,poco chiari,e’ un accanimento
che lede i diritti di tutti,non solo
del privato…ma evidentemente a
battista ed ai suoi assessori poco
interessa;anzi sono complici ed
utilizzando la tecnica dello scaricabarile rimbalzano le responsabilita’ su questa vicenda che
ormai
e’
divenuta
vergognosa!Vorremmo sapere
dall’assessore Colagiovanni per-
che il personale e i mezzi a disposizione della “nostra” Protezione Civile sono gli stessi che
sono intervenuti – assieme ai Vigili del Fuoco dei nostri comandi
provinciali – nei luoghi del sisma
dell’Italia Centrale, fin dal 24
agosto, a seguito delle direttive
impartite dal Dipartimento nazionale. E solo per citare gli accadimenti più rilevanti e conosciuti.
La colonna mobile della “nostra”
Protezione Civile è la stessa che
ha raggiunto Amatrice e le zone
limitrofe dove mi sono recato
personalmente – e non solo una
tantum – per verificare la presenza fra le popolazioni colpite
dal terremoto e le eventuali altre
necessità da soddisfare. La “nostra” Protezione Civile è stata fra
le prime ad arrivare e l’ultima ad
andare via; gli uomini e le donne
che ne fanno parte sono gli stessi
che, allora, i sindaci di quei Comuni martoriati dal terremoto
avrebbero voluto rimanessero,
per la loro elevata professionalità
e per le indubbie qualità umane.
Gli stessi per i quali abbiamo ricevuto lettere di encomio e richieste ufficiali affinché- a fronte
della loro esperienza e professionalità – non venisse a mancare il
loro supporto lì dove la “nostra”
Protezione Civile era impegnata.
Gli stessi che in questi giorni di
emergenza sotto molti profili,
sempre nel rispetto della normativa nazionale troppo spesso confusa
con
altre
tipologie
d’intervento, hanno coordinato i
soccorsi da prestare, gli interventi
da effettuare, le operazioni da
portare a compimento per garantire la pubblica incolumità. E poi,
permettimi Michele… Possibile
che ti sia sfuggito che la ricognizione sulle attrezzature sia stata
richiesta proprio dal sottoscritto
non appena indicato dal presidente Frattura come consigliere
delegato alla Protezione Civile?
Possibile che non ti sia accorto
che alle tue stesse domande il presidente Frattura ha anche già risposto in aula? Possibile che tu
non sappia che i mezzi in dotazione sono stati “censiti”, oggetto
di riparazioni, revisioni e alcuni
di questi, a fronte del loro stato,
dismessi? Eppure eri in Giunta all’epoca, ne eri vicepresidente! Ultimo, ma non per ultimo: mi pare
davvero irrituale che tu abbia
fatto ricorso ad una interrogazione per avere contezza – legittimamente sia chiaro – del
funzionamento e della dotazione
di mezzi della “nostra” Protezione Civile. Sai bene che avresti
potuto fugare ogni tuo dubbio con
una semplice visita nel “ nostro”
Centro di Campochiaro dove c’è
il cuore pulsante della Protezione
Civile del Molise. Avresti potuto
farmi qualche domanda mentre
lunedì mattina eravano in seduta
di Terza Commissione. Avresti
potuto utilizzare persino le prerogative del consigliere che, in base
all’articolo 103 del Regolamento
del Consiglio regionale, ha diritto
ad avere tutte le informazioni di
cui necessita in tempi brevissimi.
Peccato che tu non abbia mai visitato il “nostro” Centro funzionale e che, in tempo di pace, non
ti sia mai interessato alle attività e
alle necessità della “nostra” Protezione Civile. Noi siamo sempre
a disposizione, comunque.
Quando vuoi”.
Ex Ariston, un edificio a pezzi in pieno centro
che’ non ascolta le istanze di noi
commercianti che gravitiamo intorno all’ex ariston?l’assessore
Chierchia ed il sindaco Battista
perche’ non si preoccupano dell’incolumita’ dei cittadini,residenti e non ,che quotidianamente
e piu’ volte al giorno rischiano di
rimanerci sotto alle macerie del
“teatro piu’ amato e conteso d’italia”?dobbiamo veramente venire
tutti sotto palazzo san Giorgio per
farvi capire che i ricordi non ci
fanno pagare le tasse comunali e
che se ci scappa il morto la colpa
e le responsabilita’ saranno tutte
le vostre?Non sappiamo piu’
come dirvelo,UN TEMPO
L’ARISTON TRAINAVA COMMERCIALMENTE TUTTE LE
ATTIVITA’
DELLA
ZONA,ORA POTREBBE ACCADERE LO STESSO E SOLO
PER COLPA VOSTRA QUE-
STA ZONA NON PUO’ TORNARE A SPLENDERE CARI
ASSESSORI
COLAGIOVANNI,CHIERCHIA E SINDACO BATTISTA!Ci uniamo
anche alla protesta della scorsa
settimana dei colleghi di via mazzini,altra zona assolutamente abbandonata da voi e non solo per il
piano neve fallimentare.A campobasso ormai e’ chiaro che ci
sono cittadini di serie a e di serie
b ma le tasse che vi paghiamo
sono le stesse e di questo ce ne ricorderemo quando verrete a chiederci consenso cari assessori e
caro sindaco.Inoltre restiamo attoniti quando vediamo che ci
sono ancora concittadini(pochissimi a dire il vero)che continuano
ad ostacolare la rivalorizzazione
di questa zona di citta’,ma che addirittura raccolgono pseudo firme
su face book per salvare una struttura che sta crollando e lo fanno
per un hobby personale o per il
gusto di fare polemiche sterili ex
ante.Infine un messaggio anche al
CODACONS….dovreste preoccuparvi di difendere i diritti dei
consumatori,non fare battaglie di
pirro per scopi personali e secondari ed invece permettete che ci
crollino calcinacci in testa e che
le nostre attivita’ chiudano.veramente un modo strano di difendere l’interesse dei consumatori.
PRETENDIAMO RISPETTO
DAL SINDACO E DAGLI ASSESSORI CITATI,UNA VOLTA
PER TUTTE CHE SI DIA SPAZIO ALL’INIZIATIVA PRIVATA SULL’EX CINEMA
ARISTON E CHE SI RESTITUISCA DIGNITA’E DECORO
URBANO AD UNA ZONA
DEL CAPOLUOGO DEGRADATA A CAUSA DI MANCATA PROGRAMMAZIONE
E DIMENTICATA DA TROPPI
ANNI ORMAI!
I residenti ed i commercianti di via Cardarelli,via Isernia e via Larino.
TAaglio
lto
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22 gennaio 2017
A sottolineare la portata del provvedimento, il presidente dei Consulenti del lavoro, Casimiro
Meno fondi, comunque, alle regioni in fase di transizione come il Molise
“Incentivi all’occupazione per il Sud?
I benefici solo dopo il Regolamento”
CAMPOBASSO. La legge di bilancio ha introdotto, a partire dal
1° gennaio 2017, un incentivo per
tutte le aziende private che assumono lavoratori in unità produttive delle Regioni del Sud.
“L’incentivo viene riconosciuto a
quelle aziende che assumono lavoratori di età compresa tra i 15 e
i 24 anni da avviare con contratto
di apprendistato professionalizzante e lavoratori che hanno
un’età superiore a 25 anni e che
sono privi di un’occupazione da
almeno sei mesi. La misura dell’incentivo consiste nella “soppressione” dei contributi a carico
del datore di lavoro con un massimale di Euro 8.060,00 annui.
Condizione essenziale è che il
rapporto di lavoro sia a tempo indeterminato. La legge è già operativa e pertanto le aziende
possono sicuramente avviare lavoratori beneficiando dell’agevolazione, ma devono comunque
provvedere al pagamento per intero dei contributi dovuti fino a
di Nunzia Zarlenga
Ho letto l’articolo del Direttore generale della Salute della Regione
Molise,Marinella D’Innocenzo,
pubblicato sul Quotidiano sanità e
del quale vi segnalo il link per una
completa
e
attenta
lettura: http://www.quotidianosanita.it/molise/articolo.php?articolo_id=46792.
Non sono
un’addetta ai lavori come la D’Innocenzo, sono una semplice cittadina che vive sulla propria pelle e
su quella dei propri cari la riorganizzazione sanitaria, quotidianamente e nel concreto, che questi
signori ci confezionano nel chiuso
delle loro stanze, in situazioni
avulse e lontane dalle nostre realtà.
Il diritto di entrare nell’argomento
mi viene dall’essere non solo utente
,ma soprattutto contribuente di un
servizio che spesso e volentieri non
risponde adeguatamente alle esigenze sanitarie delle nostre zone. La
D’Innocenzo “prova a riflettere seriamente sull’organizzazione dei
Pronto soccorso” dopo i fatti di
Nola, e,tra le sue conclusioni,giunge
alla constatazione che “non si è
posta sufficiente attenzione a situazioni epidemiologiche come quelle
dei virus influenzali”. Dottoressa,mi
perdoni,ma sta scherzando?
Eppure i recenti e devastanti fenomeni atmosferici avrebbero dovuto
dimostrare che l’attenzione che
quando non verrà emanata dall’INPS la circolare attuativa che
indichi le modalità di accesso al
beneficio e i codici di decontribuzione nonché le modalità di recupero dei contributi già pagati”. A
piegare il provvedimento, è il presidente dei Consulenti del lavoro,
Galileo Casimiro.
“Va segnalato che l’accesso al beneficio è subordinato alla presentazione di una domanda
esclusivamente in via telematica
e l’INPS provvederà alla concessione del beneficio fino ad esaurimento fondi.
Va segnalato a tale proposito una
criticità molto importante di questa disposizione legislativa.
La dotazione finanziaria è stata
disposta in maniera diversificata
a seconda se si tratta di Regioni
“meno sviluppate” e Regioni “in
transizione”.
Alle prime (Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia) è stata
assegnata una dotazione finanziaria complessiva di Euro
500.000.000 e alle seconde
(Abruzzo, Molise, Sardegna) una
dotazione finanziaria di Euro
30.000.000. Ogni singola Regione appartenente al gruppo
delle “Regioni in transizione”
potrà usufruire di una dotazione
quindi di soli 10.000.000 di Euro
(contro i 100.000.000 di ogni singola Regione del gruppo “meno
sviluppate”) che in sostanza consentirà un avviamento al lavoro di
circa 1250 unità.
Si ritiene precisare che la norma,
così come in analoghe disposizioni incentivanti, subordina il ri-
conoscimento dell’incentivo ad
una situazione di “regolarità” ,
non solo contributiva,
dell’azienda destinataria; di rispetto
in generale di tutta la normativa
in materia di lavoro, di sicurezza
ecc. ecc.
Le aziende private quindi, per
poter beneficiare materialmente
del beneficio dovranno attendere
l’emanazione della circolare
INPS che indichi i modi e i tempi
per la presentazione della domanda di accesso ai benefici.
Va da ultimo precisato che il beneficio rientra nel cosiddetto regime “de minimis” e quindi
bisogna fare attenzione a non superare le soglie stabilite dalla normativa; tuttavia la disposizione
prevede che è possibile superare
i limiti stabiliti dal “regime de minimis” solo nel caso in cui l’incentivo riguarda lavoratori che
incrementano i livelli occupazionali rispetto alla media dell’anno
precedente”.
E’ da chiudere l’ospedale di Agnone?
manca è quella dovuta al territorio
dove l’ospedale insiste, altro che il
virus influenzale.
E, la prego, non ci venga a dire che
è stata un’annata eccezionale: noi
viviamo costantemente nelle annate
eccezionali!
Il nostro territorio è eccezionale…altrimenti non saremmo stati
considerati “area fortemente disagiata”. La informo che tutti gli anni
ci sono paesi che restano tagliati
fuori dal resto del mondo per le abbondanti
nevicate
(
o,al
contrario,d’estate triplicano la popolazione grazie all’afflusso del turismo anche di ritorno) e che
l’eccezione è diventata la norma.
Quello che però più colpisce nel suo
articolo è questa affermazione :
“In questo tipo di dibattito il rischio
è che riprendano forza posizioni
campanilistiche che difendono piccole strutture più pericolose che inutili, spesso difese dagli operatori non
come luoghi di cura, ma come luoghi di lavoro facilmente accessibili.
Non è inutile sottolineare che in
molte località l’Ospedale, anche
piccolo, rappresenta la maggior
concentrazione di posti di lavoro in
quel territorio, al di là di quanto e
come fornisca assistenza.”
Posizioni campanilistiche? Si riferisce all’ospedale “Caracciolo”? Di-
fendere il proprio diritto alle cure sanitarie è adesso diventato campanilistico? Lo vada a dire a
Capracotta,Vastogirardi, Belmonte,
Pietrabbondante,
Castiglione
M.Marino ecc.ecc. Anzi ci faccia un
favore,prenda una cartina geografica dell’Alto Molise e guardi da
sola quanti “campanili” suonano in
questa zona. Per quanto riguarda gli
operatori e le motivazioni per
cui,secondo Lei,difenderebbero
solo i propri interessi personali,lascio a loro la risposta ( ops…dimenticavo
che
li
avete
imbavagliati): sono sicura che sapranno spiegarle ,con una calma che
io non so,cosa significhi lavorare in
queste condizioni dove è solo il loro
Lato B a rischiare (oltre quello dei
pazienti,ma pare sia un particolare
insignificante) insieme alla propria
credibilità professionale:altro che
luoghi di lavoro facilmente accessibili.
Per quanto riguarda invece il rischio
dei pazienti volevo dirle che ha ragione:le piccole strutture sono inutili e pericolose, ma solo se sono
depotenziate e prive dei servizi che
dovrebbero avere. Sono pericolose
se ridotte nello stato in cui VOI le
avete ridotte! Scrive ancora che
“dobbiamo incidere e lavorare “su
altre tipologie di assistenza residen-
ziale a partire da quelle destinate
alla popolazione più anziana e fragile”E da quando l’assistenza residenziale
è
una
risposta
all’emergenza/urgenza? Da quando
sostituisce le cure ospedaliere? A
noi non servono le patatine fritte:ci
manca l’arrosto. E di quella cospicua fascia di popolazione non anziana e fragile( la informo che
esiste) che ne facciamo? C’è un’età
giusta per rivolgersi ad un ospedale
e una per mettersi nelle mani del Padreterno,magari così evitiamo
anche il tiket? Anche a noi “il Meridione è tanto caro”, ma in una accezione diversa dalla sua:
certo,costiamo di più,siamo carissimi,perché paghiamo prezzi altissimi per vivere in queste zone,li
paghiamo in termini di assenza di
servizi,di viabilità da terzo
mondo,di abbandono da parte delle
Istituzioni. Se davvero le fossimo
“tanto cari” l’avremmo al nostro
fianco, si batterebbe con noi perché
ci sia riconosciuto nella realtà quello
che alti burocrati riconoscono solo
sulle carte.
Mi è gradito inviarle un servizio fotografico di questi giorni…no…stia
tranquilla…non di Agnone ( non sia
mai detto che sia campanilista), le
foto sono state scattate a Castiglione
Messer Marino, provincia di Chieti,
Abruzzo:hanno la sfortuna di far
parte dell’utenza che afferisce all’unico ospedale di zona, quello di
Agnone.
Ecco il link
: https://www.facebook.com/simone.tatangelo.18/posts/13102494
75685392?pnref=story. Non sono
diverse da quelle di altre decine di
comuni alto molisani, ma almeno
spero di dimostrale che non sono
“di parte”!.Ecco…lo vada a dire a
loro che le piccole strutture sono
inutili e pericolose , lo vada a dire
alle decine di dializzati che avete
saltato a piè pari nell’atto aziendale,
glielo spieghi che non sarà un problema raggiungere Isernia o Campobasso, e ,già che c’è gli e ci
spieghi anche l’importanza “dell’ora d’oro”, quella che ti salva la
vita…se Le riesce! E lo faccia
ORA. Venga ORA in Alto Molise, non in condizioni tranquille
come ha sempre fatto. Il gatto delle
nevi dei pompieri o quello dei carabinieri sono a disposizione. L’Ospedale Caracciolo è stato riconosciuto
come di area fortemente disagiata e
non come ospedale da rendere “disagiato”,a quello già avete provveduto da tempo. Sono certa si
adopererà per non renderlo pericoloso e inutile…allora sì “giù il cappello” per il suo lavoro e quello dei
suoi colleghi.