"lasciarsi trasformare dal Vangelo e dall`incontro con l`altro" una

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Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2017 Civita Castellana 24 gennaio 2017

"lasciarsi trasformare dal Vangelo e dall'incontro con l'altro" una testimonianza di vita

Heike Vesper

1: titolo 2: Dresda-Meissen Sono molto contenta di poter esser stasera qui con voi e dare così la possibilità di far conoscere un po’ la vita nella Chiesa Luterana. Ho pensato di farlo in tre momenti: Una prima parte - per far conoscere la spiritualità luterana - parto da un breve contesto anche storico della parte della Germania dove sono nata e cresciuta. Una seconda parte la dedico al rapporto fra cattolici e luterani basandomi sugli ultimi documenti e sulla mia esperienza personale. La terza parte è la vostra - possiamo aprire un dialogo fra noi. Ma sentitevi anche liberi di fare delle domande se non capite qualcosa.

Prima Parte: la vita spirituale nella Chiesa luterana

Sono nata in Germania, esattamente nella Germania dell’est, a Meissen, nelle vicinanze di Dresda in Sassonia – una regione in maggioranza luterana dal tempo della Riforma – quindi dal 1539. Circa 150 anni dopo il re torna al cattolicesimo per la sua elezione a re della Polonia. La regola allora era che il popolo doveva aderire alla stessa religione del Re, ma in Sassonia c’è la liberta religiosa e la popolazione rimane con la Chiesa luterana. La minoranza cattolica è sostenuta dal sovrano. Iniziano anche costruzioni di nuove chiese cattoliche. Questo fatto ha influenzato molto la vita della Chiesa luterana della mia regione. Penso di poter dire che ha aiutato ad essere più autentici, convinti, forse a volte anche conservatori per non perdere la propria identità. Dopo la seconda guerra mondiale questa parte della Germania passòsotto l’occupazione sovietica e quindi sotto l’influenza comunista. Un anno dopo la mia nascita fu costruito il muro di Berlino che ci isolava ancora di più. Solo per inquadrare un po’ la mia esperienza. Quindi mi sono trovata in una società che negava totalmente ogni religione e la divisione della Chiesa era un assurdo totale. A scuola, solo il fatto di essere cristiani ci univa – eravamo 2-3 nella classe fra cattolici e luterani - ma era ancora un’unità senza fondamento, senza conoscenza reciproca. Eravamo vicini di casa della famiglia del pastore e la parrocchia era la nostra seconda casa. I miei non erano molto praticanti per motivi vari – ci educavano con un senso forte di giustizia, di libertà e di rispetto verso l’altro, trasmettevano la fede in Dio molto vicino alla vita. Non si parlava molto di quello che si ha in cuore – siamo tedeschi … In mio padre ho visto la certezza della presenza di Dio nella creazione, nella natura. La mamma ci diceva spesso che noi siamo cristiani e dobbiamo reagire, comportarci diversamente, non come gli altri. Soprattutto ho visto in entrambe una serenità e fiducia

3: organo 4: Lutero 5: Gerhardt – J.S. Bach Paul 6: Bach 7: della canone 8: 9: bibbia di traduzione nell’amore o forse meglio nei piani di Dio - per esempio quando è morto il mio fratello gemello. Tutti noi fratelli – eravamo in sette - ci siamo impegnati nel sociale e anche quasi tutti in strutture della Chiesa, nella parrocchia. A sei anni ho iniziato a frequentare le lezioni di religione con la catechista nella nostra parrocchia e più tardi con il pastore per la preparazione alla cresima – che noi chiamiamo confermazione. Base delle lezioni sono stati i racconti biblici presentati in un modo adatto all’età. Così anche nel culto dei bambini, ogni domenica dopo quello per gli adulti. Per i miei fratelli un appuntamento fisso della settimana era anche il coro della parrocchia. Io sono piuttosto stonata. Quindi … Con quello che vi ho detto finora ho già accennato ad alcuni dei cardini della spiritualità evangelica: la bibbia e la musica!

La musica

, dopo la teologia, per Lutero prende il primo posto. Per lui è il metodo più efficace per comunicare l’esperienza dell’amore di Dio che ci salva gratuitamente. Cantare e parlare per Lutero sono un binomio inseparabile. Sono i due modi con cui si può trasmettere il messaggio del Vangelo. Lui stesso ha composto tanti inni che si cantano ancora oggi. Un altro grande compositore e teologo è Paul Gerhardt (1607 – 1676). La sua vita fu segnata da molte sofferenze personali e famigliari. Vive al tempo dalla Guerra dei trent’anni. Sue poesie collegano teologia e vita quotidiana, l’agire di Dio nella vita di ciascuno, nella natura e sono piene di fiducia e di speranza basata sulla certezza dell’amore di Gesù nostro salvatore. Fino ad oggi i suoi inni sono particolari e sono cantati da giovani ed anziani, nella liturgia in Chiesa o a casa per la meditazione personale. Da nominare senz’altro è anche Johann Sebastian Bach (1685 – 1750). Le sue opere esprimono pienamente la teologia luterana: “Soli Deo Gloria”. La Gloria di Dio è il centro della sua musica. I testi in genere sono presi direttamente dalla sacra scrittura o da altri poeti come Paul Gerhardt.

Negli anni trenta del secolo scorso è stata ritrovata la sua bibbia personale con molti commenti fatti con la sua calligrafia. Bach ha composto opere musicali che si devono considerare fondamentali per la tradizione della spiritualità luterana. Così per esempio l’oratorio di Natale o la Passione secondo Giovanni e Matteo. Vi invito a sentire un brano dell’Oratorio di Natale – la musica è di Bach e il testo è di Paul Gerhardt: 1.

Davanti al tuo presepio, Gesù, o mia vita, io vengo e in dono reco a Te ciò che Tu mi hai dato: oh prendi: è il mio spirito, mia forza il cuore e l’anima: ti sian di gradimento. 2.

3.

Dovevo ancora nascere e Tu per me nascesti; presceglier hai voluto me che non ti conoscevo. E prima che la mano tua plasmasse me, pensavi già a diventare mio. E con diletto guardo TE non sazio di mirarti; ad altra opre inabile

10: una bibbia 11: bibbia e Papa Francesco nella chiesa luterana di Roma 12: Graf von Zinzendorf 13: Dietrich Bonhoeffer mi fermo a meditare: aver la mente fonda e il cuor e come il mare l’anima per darti accoglimento!

1 (2’11’’) Un altro punto centrale per noi luterani è la L’esperienza di Lutero con la bibbia era fondamentale per la sua fede. L’amore e la misericordia di Dio l’ha trovata soprattutto nella lettera ai Romani. Con la traduzione della bibbia in tedesco ha voluto che il popolo potesse leggerla direttamente. Per questo ha anche sostenuto forme d’istruzione – scuole popolari – affinché ognuno potesse imperare a leggere e scrivere.

Sacra Scrittura

. La struttura della nostra Liturgia è simile a quella della Santa Messa. Il punto centrale però è l’omelia che è importante quanto la lettura del Vangelo. L’omelia dovrebbe spiegare un brano della scrittura, la presenza di Dio nella Sua Parola e soprattutto deve preparare i fedeli a comprendere, a prepararsi a ciò che avviene nell’eucaristia, nella Santa Cena come noi la chiamiamo. Non si celebra mai una liturgia eucaristica senza l’omelia. Ma è possibile celebrare una liturgia della parola senza l’eucaristia. Come avevo già detto prima, da piccola ho sentito le storie della bibbia. Più tardi ho partecipato a incontri mensili di lettura biblica che si svolgono in ogni parrocchia. A volte anche tutta una settimana con delle serate tematiche per approfondire un testo scelto. Questi sono momenti di Meditazione e scambio comune guidati dal pastore. Indicativo per la mia vita è la parola che mi è stata data al momento della confermazione. È l’atto sacramentale per affermare la fede ricevuta nel battesimo, e corrisponde alla Cresima. Il pastore aveva scelto per me il versetto 11 del Salmo 90

“Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.”

Questo versetto mi è stato sempre molto caro e mi da la sicurezza di essere protetta, vista da Dio in ogni momento della mia vita. Vorrei nominare anche due grandi uomini della Chiesa che hanno segnato fino ai nostri giorni la vita di tanti luterani e riformati, e non solo … in tutto il mondo.

Graf von Zinzendorf

che ha vissuto dal 1700 – 1760: egli ha inventato un libretto di meditazione e guida per la lettura biblica: i

“Losungen”

in italiano si chiama “ogni giorno una parola”. Esiste da ormai duecento ottanta sette anni e oggi tradotto in più di cinquanta lingue. Questo libretto è per molti luterani, riformati – evangelici in tutto il mondo la lettura quotidiana – anche per me. L’altra personalità, forse più conosciuta, è spirituale e umana fino ai nostri tempi.

Dietrich Bonhoeffer,

nato nel 1906 e morto nel campo di concentramento nell’aprile 1945. Anche lui con le sue lettere e riflessioni teologiche cerca di rispondere alla domanda su come essere con Cristo oggi in questo nostro mondo. Le sue opere sono state pubblicate per la maggior parte dai suoi amici e sono di attualità per la vita 1 Innario/Gesangbuch; a cura della Chiesa Evangelica Luterana in Italia

14: dichiarazione di colpa di Stoccarda 15: chaft comunità Casteller Ring e Christusbruders 16: Lund In Germania, dopo la seconda guerra mondiale non era facile di essere cristiani. Anche se tanti pastori e laici si sono messi contro Hitler, la chiesa evangelica era influenzata e usata dal regime nazista. Dopo questa crudele esperienza della guerra, della shoah, credere ancora nella misericordia di Dio, nella chiesa, come tedesco – come tedesca, non era semplice. Importante era un percorso di conversione, di perdono, di riconciliazione personale ma anche come Chiesa che è stato fatto con la dichiarazione di Stoccarda nell’ottobre 1945. Durante e dopo la seconda guerra mondiale sono rinate le vocazioni alla vita consacrata nell’ambito luterano. Anche se non erano mai spente del tutto. Nascono comunità contemplative e caritative che prendono come base per la propria regola quella di San Benedetto. Suscitati dallo Spirito Santo in periodo di crisi sono anche oggi punti di speranza, oasi spirituali per molti – a volte anche solo temporaneamente.

seconda parte: “ dal Conflitto alla comunione”

2

- la commemorazione cattolica-luterana il 31 ottobre scorso a Lund in Svezia.

Vorrei iniziare questa seconda parte anche con un’esperienza personale: Quando avevo sedici anni, morì improvvisamente mio fratello gemello – nato con un grave handicap mentale. Fu per me il momento in cui la mia fede di bambina non mi bastava più. Sentivo di voler dare un senso alla mia vita e che lo potevo trovare solo in Dio. In questo periodo incontro giovani del Movimento dei Focolari. Era per me il primo vero contatto con cattolici. Da subito mi trovo a mio agio con loro. La Spiritualità del Movimento dei Focolari – per dirlo in poche parole – si basa sul vivere la parola, nel credere che Dio ci ama immensamente e nel mettere in pratica il comandamento nuovo di Gesù: cioè “amatevi gli uni gli altri – come io vi ho amato” (cf. Gv. 13;34). Meta e partenza è l’unità che Gesù ha chiesto al Padre prima di morire , cioè il brano di Giovanni 17: “Padre che tutti siano uno”. Con questa spiritualità ho trovato una risposta a quello che sentivo dentro. Cercando di vivere anch’io così ho scoperto che posso vivere sempre da cristiana. Non c’era più differenza tra la domenica e il resto della settimana. Sentivo anche che ci vuole l’aiuto dei fratelli, non lo posso fare da sola … da sola non ho la forza di andare contro la corrente della società. Mi sono trovata sempre più di frequente con questi giovani e come vedete, finora sono impegnata nel Movimento. È stato, ed è sempre di più un grande arricchimento. E’ un arricchimento reciproco. Soprattutto nei primi anni ho trovato tante cose che erano nuove per me, estranee e quindi ho chiesto: “ma perché fai il segno della croce, perché pregando il rosario ripeti tante volte la stessa cosa?” O viceversa mi chiedono: “ma per te, per la tua chiesa com’è? Cosa fate voi?” E’ sempre uno stimolo reciproco di andare a fondo, di formarsi, di 2 il Regno- documenti n.11;1 giugno 2013; 2017: la Riforma dal Conflitto alla Comunione

informarsi e scoprire il senso più profondo e spirituale di tante usanze che finora si facevano in modo abituale. Abbiamo scoperto tante cose che sono anche simili, se non uguali. Ma ci sono anche cose che ci dividono – che fanno male, ed è un dolore comune. Quindi anche questo ci unisce … Devo dire che grazie al rapporto con i cattolici sono diventata ancora più luterana. Da più di trent’anni vivo in comunità, nel Focolare con cattolici, ma anche con anglicani, ortodossi, riformati … nella vita quotidiana non ci sono differenze – in genere solo la domenica quando si va in Chiese diverse ci rendiamo conto della divisione tra noi cristiani. molto Volevo fare questa promessa per dire ora qualche parola su quest’anno della commemorazione della Riforma 2017. È il primo anniversario della Riforma che accade in un’era ecumenica … possiamo anche festeggiare 50 anni di dialogo teologico. Anche il mondo è cambiato – siamo in una globalizzazione forte. Non possiamo fare diversamente che affrontare quest’anniversario insieme. In questo cammino si vede sempre di più la necessità di riconciliazione, di perdono reciproco per l’immagine che si è fatta gli uni degli altri durante i secoli. Il Cardinale Koch in un articolo, pubblicato la settimana scorsa nell’Osservatore Romano ha detto che ci sono tre le esigenze per il 2017: gratitudine, perdono e speranza.

3 17: 1999 dal alla Comunione” Augsburg 18: Concilio di Trento e “Confessio Augustana” 19: documento “Conflitto Una pietra angolare nel rapporto fra le chiese luterane e la chiesa cattolica è stata nel 1999 la firma della dichiarazione congiunta sulla giustificazione. Con questo abbiamo riconosciuto che le condanne del sedicesimo secolo non sono più valide. Di conseguenza in seguito una commissiona cattolica - luterana ha elaborato un documento in vista dell’anniversario che ha per titolo “dal Conflitto alla Comunione” con delle proposte per comuni celebrazioni di perdono, di riconciliazione. Già il titolo descrive la direzione che ha preso il nostro cammino. All’inizio di questo rapporto, ancora molto prima che il dialogo iniziasse ufficialmente, sta il fatto che alcuni amici teologi, raccontandosi reciprocamente della loro vita con Dio, si rendono conto che non coincide con quello che si impara sull’altro, con quello che da secoli viene trasmesso di generazione in generazione. Questa scoperta li ha portati ad andare a fondo per capire il perché di questi pregiudizi. Quindi con lo studio dei fatti, dei documenti dei Riformatori e dei documenti del Concilio di Trento si sono trovati punti d’incontro, controversi da tutte le due parti. Dal Conflitto alla comunione è un cammino, un processo di affrontare diversamente la storia. Non possiamo cambiarla, ma possiamo raccontarla oggi diversamente. Il documento conclude con cinque imperativi ecumenici. Sono delle chiavi per andare avanti nei nostri rapporti, come possiamo assumere responsabilità per la nostra società. Il 31 ottobre scorso c’è stata a Lund, in Svezia, la commemorazione 3 card. Koch: un anniversario in comune; osservatore romano

20: imperativo 21: imperativo 22: imperativo 1. 2. 3. congiunta del quinto centenario con la presenza di Papa Francesco per la Chiesa Cattolica e il vescovo Younan e il Rev. Junge da parte della Chiesa Luterana, rispettivamente presidente e segretario generale della Federazione mondiale. Dopo un momento di perdono e riconciliazione, il solenne impegno di tradurre in vita i cinque imperativi è stato firmato con una dichiarazione che invita anche tutte le parrocchie luterane e cattoliche, e comunità «…

perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta. […]. Radicati in Cristo e rendendo a Lui testimonianza, rinnoviamo la nostra determinazione ad essere fedeli araldi dell’amore infinito di Dio per tutta l’umanità.» 4 “Primo imperativo: cattolici e luterani dovrebbero sempre partire dalla prospettiva dell’unità e non dal punto di vista della divisione, al fine di rafforzare ciò che hanno in comune, anche se è più facile scorgere e sperimentare le differenze.“ 5

Secondo me questo è importantissimo in ogni rapporto – non solo fra cattolici e luterani. Richiede la fiducia nell’altro, anche se pensa diversamente, se ragiona diversamente di me. Per me è stato un po’ così. Quando ho conosciuto il Movimento dei Focolari ho visto, ho sentito – penso che non era una strategia di qualcuno, se non quella dell’eterno Padre – che Dio è amore, che si può rispondere a questo amore cercando la sua volontà, per capire cosa è la sua volontà si mettono in pratica le parole della Scrittura. Solo più tardi ho sentito anche parlare di Maria, della Chiesa e qui ho trovato visioni diverse, tradizioni diverse. Però con l’unità sperimentata sugli altri punti non erano più cose che potevano dividere – piuttosto arricchirci. Anche la condivisione dei punti critici può far venire fuori la parte più profonda e divina. Ci possiamo aiutare di “spolverare” un po’ i nostri modi di fare e alla fine anche quello che ci divide ci unisce.

“Secondo imperativo: continuamente trasformare dall’incontro con l’altro e dalla reciproca testimonianza di fede.” 6 luterani e cattolici devono lasciarsi

Vivendo insieme, anche concretamente 24 ore su 24 ore, ti trasforma. Quello che è caro e importante per l’altro diventa importante anche per te. L’amore, l’amore per Cristo ti spinge – come dice il motto di questa settimana – a conoscere meglio l’altro, farti conoscere anche con le cose più intime – quello che succede fra te e Dio. Solo se sono fedele alla mia Chiesa, posso dare testimonianza insieme agli altri. Quindi vale anche per l’altro – deve vivere bene quello che la sua chiesa insegna.

“Terzo imperativo: cattolici e luterani dovrebbero di nuovo impegnarsi a ricercare l’unità visibile, a elaborare e sviluppare insieme ciò che questo

4 DICHIARAZIONE CONGIUNTA in occasione della Commemorazione Congiunta cattolico-luterana della Riforma Lund, 31 ottobre 2016 5 2017: la Riforma - dal Conflitto alla Comunione, p. 384 6 idem

23: imperativo 24: imperativo 4. 5.

comporta come passi concreti, e a tendere costantemente verso questo obiettivo.“ 7

Spinto dal comandamento nuovo di Gesù e la sua preghiera per l’unità (Gv 15+ Gv 17) nel Movimento si è stabilita una usanza fin dai primi tempi di Chiara Lubich e i suoi compagni ancora a Trento nei primi anni 40: di fare un “patto” di amarci come Gesù ci ha amato. Quindi Gesù ha amato i suoi, ha guarito chi era malato, ha ascoltato chi era disperato o nel buio – fino a dare la sua vita per noi. Questo patto dell’amore reciproco ci fa sperimentare una profonda unità al di là dell’ appartenenza ad una chiesa o all’altra, a una nazione o all’altra. Un punto cardine della Spiritualità del Movimento che da ragione ed è la chiave per poter fare questo patto e ripartire con una fiducia grande è Gesù crocifisso e abbandonato che, sulla croce grida “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato”! (Mt 27 + Mc 15). In quel momento Gesù ha amato tutti noi, ha sofferto e ha vissuto tutti i perché della nostra vita umana – portandoli, donandoli nel Padre. Tutto può prendere un senso da questo Suo “Perché”! Gesù ha perso per me, per te, per noi la sua unità con Dio … mi apre così la strada per affrontare anche le cose difficili.

“Quarto imperativo: luterani e cattolici dovrebbero riscoprire congiuntamente la potenza del Vangelo di Gesù Cristo per il nostro tempo.” 8

Se leggiamo attentamente il Vangelo troviamo tante promesse, tante indicazioni per la vita date da Gesù: “Date e vi sarà dato” (Mt 7); ama il tuo prossimo come te stesso (Mt19); tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli l’avete fatto a me (Mt 10) “dove due o più sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18) e si potrebbe continuare. Vivendo tutto questo insieme si scopre una potenza enorme. Negli anni sessanta è stato proprio quello l’inizio di un cammino del Movimento che ha aperto a un dialogo ecumenico con tutte le chiese. Erano pastori luterani, che sentendo parlare Chiara Lubich in una conferenza in Germania della sua esperienza di vita con il Vangelo e del Movimento dei Focolari, affermarono: come i cattolici vivono il Vangelo – allora lo possiamo fare insieme!

“Quinto imperativo: cattolici e luterani dovrebbero rendere insieme testimonianza della misericordia di Dio nell’annuncio del Vangelo e nel servizio al mondo.” 9

Questo mi piace particolarmente. Fa vedere che possiamo annunciare, portare Dio nel mondo solo con la nostra vita – con la nostra vita insieme! E c’è un'altra cosa che vorrei sottolineare: l’unità fra i cattolici e i luterani – e possiamo prendere dentro anche tutti gli altri, gli ortodossi, gli anglicani, i 7 idem 8 idem 9 idem

25: citazione del Papa 26: lo schermo con la croce di Lund valdesi … non è fine a se stessa, ma la chiediamo per il mondo, per amore di chi ci sta accanto, chi è nel bisogno, i soli, gli abbandonati … Per concludere riporto alcune parole di Papa Francesco alla Plenaria del PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL'UNITÀ DEI CRISTIANI il 10 novembre scorso

“L’unità dei cristiani è un’esigenza essenziale della nostra fede. Un’esigenza che sgorga dall’intimo del nostro essere credenti in Gesù Cristo. [...] Amo ripetere che già uniti. […]

l’unità si fa camminando

In secondo luogo, , per ricordare che quando camminiamo insieme, cioè ci incontriamo come fratelli, preghiamo insieme, collaboriamo insieme nell’annuncio del Vangelo e nel servizio agli ultimi siamo

l’unità non è uniformità

. Le differenti tradizioni teologiche, liturgiche, spirituali e canoniche, che si sono sviluppate nel mondo cristiano, quando sono genuinamente radicate nella tradizione apostolica, sono una ricchezza e non una minaccia per l’unità della Chiesa. […] Infine,

l’unità non è assorbimento.

collaborare.“

10

[…] L’ecumenismo è vero quando si è capaci di spostare l’attenzione da sé stessi, dalle proprie argomentazioni e formulazioni, alla Parola di Dio che esige di essere ascoltata, accolta e testimoniata nel mondo. Per questo, le varie comunità cristiane sono chiamate non a “farsi concorrenza”, ma a

Andiamo per qualche minuto a Lund e lasciamoci prendere da questa atmosfera che era lì fra Papa Francesco e il vescovo Younan. (4 minuti – dalla trasmissione di TV2000)

La terza parte dialogo…

Biografia:      Peter Zimmerling: Evangelische Spiritualität, Wurzeln und Zugänge; Vandenhoeck& Ruprecht, Göttingen 2003 Dietrich Bonhoeffer: La vita comune; 6. edizione Queriniana, 1976 il Regno- documenti n.11;1 giugno 2013; 2017: la Riforma dal Conflitto alla Comunione www.vatican.va

Osservatore romano – 17 gennaio 2017 10 www.vatican.va

: Papa Francesco alla Plenaria del PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL'UNITÀ DEI CRISTIANI il 10 novembre 2016