“PARTECIPERÒ”

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Transcript “PARTECIPERÒ”

LABORATORIO DELLA FORMAZIONE
2017
Azione Cattolica
Arcidiocesi di Bologna
“PARTECIPERÒ”
Introduzione
Il Laboratorio della Formazione dell'Azione Cattolica si pone l’obiettivo di dire parole sempre
nuove per accompagnare ciascuno nel proprio cammino verso l’altro e verso il Signore, con
uno sguardo aperto all’attualità ed attento a cogliere i segni dei tempi.
La proposta di quest’anno conclude il triennio dedicato al tema della vocazione dei laici che,
dopo aver riflettuto sulla spiritualità laicale e sul rapporto del cristiano col mondo, si occupa
ora del ruolo del laico nella Chiesa.
Il titolo “Parteciperò” vuole farci pensare in maniera un po’ provocatoria alle nostre modalità
di adesione ad appuntamenti religiosi ma anche sociali e della vita civile: “Parteciperò” è la
risposta agli eventi di Facebook, che spesso non corrisponde poi ad un’effettiva presenza, o ad
una presenza realmente partecipe. Questo ci spinge a riflettere anche su quanto ci
preoccupiamo per gli altri quando disattendiamo la parola data, e sul valore che diamo agli
impegni presi.
Il social network consente di non rispondere soltanto con “Parteciperò” ma anche con “Mi
interessa”, che negli anni ha sostituito il precedente “Forse”, ma che sostanzialmente ha lo
stesso significato. Con “Parteciperò”, noi ci teniamo invece a dare una risposta certa ed
entusiastica all’invito ad essere parte attiva della comunità dei credenti.
Martedì 24 Gennaio 2017 - I incontro
“TU CHE NE DICI?”
Lectio su Gv. 8, 1-11: Gesù, l’adultera ed il volto della chiesa
Relatori: don Stefano Bendazzoli e padre Marco Bernardoni
“La misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, perché l’incontro tra Gesù
e l’ adultera è l'”icona” dello stile del cristiano”
(Papa Francesco)
Partendo dall’incontro finale dell’anno scorso –«Il sogno di Dio: una casa comune» – all’inizio
del nuovo percorso riflettiamo insieme su quale immagine abbia la Chiesa che sogniamo.
Partendo dal Concilio Vaticano II che la descrive così: «la Chiesa è, in Cristo, quasi sacramento,
ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano»
(Lumen gentium n. 1), possiamo dire che la Chiesa è chiamata a essere il «segno» visibile e lo
«strumento» al servizio del sogno di Dio. Per questo è nata l’idea di tratteggiare il volto di
Chiesa che sembra affacciarsi in questa nuova stagione.
Per aiutarci in questa riflessione iniziamo il nostro cammino con una lectio guidati dal brano
in cui Gesù incontra l’adultera. In questo incontro è chiaro che al centro di tutto c’è l’amore di
Dio per l’uomo, che è rivolto alla persona e al suo vissuto, che sa leggere nell’intimo
dell’uomo e leggerne il desiderio più vero e profondo, di essere capito e perdonato. Nel
Vangelo ‘non si incontrano il peccato e il giudizio in astratto, ma una peccatrice e il Salvatore’.
Emerge anche l’idea che all’uomo la libertà è data e donata da Gesù che ci mostra il volto di
una chiesa misericordiosa e aperta perché apre le braccia a tutti, che non giudica o condanna,
ma che accoglie e che ama, che è incarnata in un tempo storico perché nella storia Dio salva il
mondo.
Martedì 31 Gennaio 2017 – II incontro
“CON VOCE DI DONNA”
Un femminile da scoprire
Relatrice: Serena Noceti
«La Chiesa riconosce l’indispensabile apporto della donna nella società, con una sensibilità,
un’intuizione e certe capacità peculiari che sono solitamente più proprie delle donne che degli
uomini. Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali insieme con i
sacerdoti, danno il loro contributo per l’accompagnamento di persone, di famiglie o di gruppi ed
offrono nuovi apporti alla riflessione teologica. Ma c’è ancora bisogno di allargare gli spazi
perché il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale e nei diversi luoghi
dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali» [EG
103].
In questo incontro vorremmo ‘dar voce al femminile’ appunto, cioè mettere a fuoco il ruolo
della donna inteso come filtro di ciò che nella Chiesa ha un volto evangelico, di ciò che la
donna è nel cuore di Dio. Vorremmo chiederci cosa il femminile ha da portare nel Vangelo e
nella Chiesa di oggi, non attraverso le immagini stereotipate di fecondità, maternità, dedizione
o sacrificio, che spesso le vengono associate, e neppure attraverso una definizione per
negazione rispetto al ruolo maschile.
Vorremmo invece che si tenesse conto delle diverse anime che si alternano nel cuore delle
donne: la donna vergine che contempla nel silenzio, la donna madre che genera, la donna
sposa che ama, la donna sorella che ascolta e si fa prossima, la donna figlia che onora e
custodisce il passato. Ma anche la donna capace di leggere la scrittura e i segni dei tempi con
sguardo profondo, la donna che percorre sentieri nuovi, la donna che amministra con
saggezza, la donna che con coraggio resta dove c'è bisogno.
Martedì 7 Febbraio 2017 – III incontro
“UN CUOR SOLO, UN’ANIMA SOLA”
Riflessioni sulla Chiesa che verrà
Relatore: S.E. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena
«Il vescovo deve sempre favorire la comunione missionaria nella sua Chiesa diocesana
perseguendo l’ideale delle prime comunità cristiane, nelle quali i credenti avevano un cuore solo
e un’anima sola. (...) Nella sua missione di favorire una comunione dinamica, aperta e
missionaria, dovrà stimolare e ricercare la maturazione degli organismi di partecipazione con il
desiderio di ascoltare tutti. Ma l’obiettivo di questi processi partecipativi non sarà
principalmente l’organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti» [EG
31].
Con questo incontro vorremmo fornire una panoramica sulla visione di Chiesa che abbiamo
ricevuto dal Concilio Vaticano II per capire da dove siamo partiti, vedere quale situazione
viviamo oggi e, attraverso stimoli e intuizioni, immaginare dove possiamo arrivare e dunque
quale Chiesa possiamo costruire con questa eredità. Vogliamo far emergere alcuni temi
centrali quali il laico, il principio della corresponsabilità, i vari organismi di partecipazione
alla vita della Chiesa. Questo perché ci troviamo in un tempo straordinario, in cui la Chiesa è
chiamata a ripensare se stessa; come scrive Padre Sorge: “La Chiesa vive un kairòs, un tempo
difficile, ma prezioso, che lo Spirito Santo le concede per rinnovarsi e ritornare alla purezza
delle origini”. Una Chiesa per camminare insieme, in cui c’è spazio per tutti.
Martedì 14 Febbraio 2017 – IV incontro
“CI SONO ANCHE IO”
Giovani, fede. chiesa
Relatrice: Paola Bignardi
«La pastorale giovanile, così come eravamo abituati a svilupparla, ha sofferto l’urto dei
cambiamenti sociali. I giovani, nelle strutture abituali, spesso non trovano risposte alle loro
inquietudini, necessità, problematiche e ferite. A noi adulti costa ascoltarli con pazienza,
comprendere le loro inquietudini o le loro richieste, e imparare a parlare con loro nel linguaggio
che essi comprendono. Per questa stessa ragione le proposte educative non producono i frutti
sperati» [EG 105].
In questo incontro vorremmo indagare il rapporto fra giovani, fede e Chiesa. Le giovani
generazioni, cresciute spesso «fuori parrocchia», percepiscono la Chiesa come luogo di
omologazione e le sue norme morali come imposizioni limitanti la libertà personale e fuori dal
tempo. Nonostante questo nei giovani esiste un senso di spiritualità, seppur non conforme agli
stili tradizionali. Non sono i temi della fede che non condividono, ma le modalità e gli
strumenti con cui la Chiesa li propone che non rispondono alle loro esigenze. Questo incontro
dunque dovrebbe dare un quadro completo delle cause che hanno allontanato e allontanano i
giovani oggi, ma in un’ottica non paternalistica che ci mostri quale Chiesa essi immaginano,
mettendola nelle loro mani, rendendoli protagonisti come pensatori intelligenti, sognatori che
amano la propria società, menti capaci di critica e di azione positiva.
Giovedì 23 Febbraio 2017 – V incontro
“COMUNITA’ STRA-ORDINARIE”
Nuove parrocchie all’orizzonte
Relatori: don Roberto Mastacchi e Camillo Neri
«La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può
assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e
della comunità. Sebbene non sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e
adattarsi costantemente, continuerà a essere “la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei
suoi figli e delle sue figlie” . Questo suppone che realmente stia in contatto con le famiglie e con la
vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che
guardano a se stessi. (...) Dobbiamo riconoscere che l’appello alla revisione e al rinnovamento
delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e
siano ambiti di comunione viva e di partecipazione (…)» [EG 28].
Il punto di partenza è lo stato attuale della parrocchia nella società moderna considerando la
crisi delle vocazioni, lo scarso numero di sacerdoti e i repentini cambiamenti della società, che
tuttavia non tolgono il fatto che la gente chieda sempre alla Chiesa di celebrare i tratti
fondamentali della vita. L'attuale modello di parrocchia però ha finito per essere considerato
o un’istituzione amministrativa e burocratica; o un luogo di cui i fedeli si servono solo di
passaggio, soprattutto per ricevere i sacramenti; o un'agenzia di culto, gestita dal parroco
come unico responsabile nei confronti dei fedeli, considerati come oggetto di cura pastorale e
non soggetti attivi nell'azione pastorale. Con questo tema vorremmo immaginare il ruolo
della parrocchia, come comunità cristiana che vive in e a servizio di un determinato territorio,
alla luce dei cambiamenti che stiamo vivendo e delle esortazioni di papa Francesco. Si è scelto
di dare all’incontro un’impronta fortemente locale, legata ai problemi e alle risorse del nostro
contesto. Per questo ci è parso interessante ascoltare l’esperienza e la visione sia di un
parroco sia di un laico, per capire come attraverso la loro sensibilità, fantasia ed esperienza le
nostre parrocchie possano passare da ‘stazione di servizio’ a una comunità di compagni di
viaggio, in cui si vivano relazioni umane che siano espressione dell'amore e della tenerezza di
Dio. Inoltre l’attenzione al territorio come luogo specifico di impegno e spazio in cui si
realizza la natura missionaria della chiesa, richiede alla parrocchia di uscire fuori dal ‘tempio’.