Lavori con il trucco sequestrata l`ex colonia Di Donato

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Transcript Lavori con il trucco sequestrata l`ex colonia Di Donato

-MSGR - 05_LATINA - 41 - 26/01/17-N:
41
Giovedì 26 Gennaio 2017
www.ilmessaggero.it
Latina
Lavori con il trucco
sequestrata
l’ex colonia Di Donato
Fondi
Problema al cuore
muore una ragazzina
Avrebbe compiuto 15 anni
ad aprile ma un’endocardite
acuta l’ha strappata
all’affetto dei suoi familiari e
dei suoi amici che non
hanno avuto neppure il
tempo di accorgersi di cosa
stava accadendo.
Ore di profondo dolore a
Fondi che da ieri piange una
studentessa dell’Itc Libero
de Libero e prima ancora
dell’istituto Don Milani.
Secondo quanto ricostruito
la ragazza sarebbe stata
portata al Dono Svizzero di
Formia a seguito di una
febbre fortissima che in un
primo momento aveva
persino fatto pensare a un
caso di meningite. Una volta
arrivata al nosocomio i
medici hanno constatato
che si trattava di altro,
ovvero di una grave
infiammazione
all’endocardio, il
rivestimento interno del
cuore. Nonostante l’equipe
del nosocomio formiano
abbia tentato il possibile, la
ragazzina è deceduta.
Dieci indagati, tra loro responsabili dell’Ipab, dirigenti
della Regione, funzionari del Comune di Formia e costruttori
`
L’INCHIESTA
La Procura di Cassino ha emesso
dieci avvisi di garanzia per peculato, falso ideologico, truffa e frode
nelle pubbliche forniture e posto
sotto sequestro, nella mattinata di
ieri, l’ex colonia “Di Donato”, lo
storico complesso architettonico
di oltre 15.000 metri ubicato nel
quartiere formiano di Castellone.
I sigilli a un patrimonio di oltre 10
milioni di euro sono stati apposti
dai militari del Gruppo della
Guardia di Finanza di Formia, che
hanno sorvolato anche con un elicottero l’area su cui insiste l’edificio risalente al 1300, che originariamente era un convento dei monaci Olivetani e nel dopoguerra
ospitava colonie estive per bambini e adolescenti prima di diventare la sede dell’ex Usl Lt6 e in parte
succursale di scuole medie e del
Magistrale. Il sostituto procuratore di Cassino Alfredo Mattei ha
iscritto sul registro degli indagati
dieci persone tra funzionari
dell’Ipab, costruttori e tecnici del
Comune di Formia e ha proceduto al sequestro preventivo dell’intero complesso. L’inchiesta riguarda la destinazione di 500mila
dei 980 mila euro finanziati dalla
Regione Lazio sotto la giunta Polverini per riconvertire la struttura in un albergo per i figli degli
emigranti laziali all’estero. L’Ipab
è l’ente di derivazione regionale
che gestisce anche le case di riposo per anziani di Gaeta e San Felice Circeo e che nel 2011 aveva avuto in comodato d’uso per 25 anni
l’immobile formiano per curarne
la riqualificazione con il finanziamento regionale.
Gli indagati sono l’ex dirigente regionale del settore Servizi Sociali
Raniero De Filippis, il presidente
facente funzioni dell’Ipab Santissima Annunziata Piero Bianchi, il
direttore dello stesso ente Giovanni Caprio, il responsabile unico
del procedimento Roberto Guratti (all’epoca dirigente del settore
urbanistica del Comune di Formia e ora in servizio a Gaeta), i costruttori Francesco e Umberto
Battista della società Sacen di Napoli aggiudicataria dei lavori di ristrutturazione, e, con ruoli minori, quattro dipendenti della Regione, Erasmo Valente, Giovanni Falco, Andrea Fumi e Giorgio Maggi.
L’indagine della Procura di Cassino è scaturita da alcuni esposti
presentati alla Procura e all’Anac
dall’attuale commissaria regionale dell’Ipab, l’avvocato Luciana
Selmi. La Procura, intanto, ha nominato il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo custode giudiziario del cantiere sequestrato. E presto nominerà un consulente per
riscontrare gli effettivi lavori svolti e quelli che sarebbero stati ese-
guiti, secondo l’accusa, con una
variante in corso d’opera diversa
da quanto contemplato dal capitolato d’appalto. Un perito sarà nominato anche dal commissario
dell’Ipab, Luciana Selmi, che,
pronta a costituirsi come parte offesa, si è detta fiduciosa dell’esito
dell’istruttoria «che dovrà chiarire molti dubbi a tutela degli interessi pubblici». «L’attuale amministrazione è estranea ai fatti - ha
precisato il sindaco Bartolomeo Mi auguro che la vicenda venga al
più presto chiarita e possano riprendere i lavori, anche perché da
troppi anni il quartiere di Castellone e la città di Formia sono impossibilitati ad usare la struttura».
Sandro Gionti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SIGILLI Il complesso dell’ex colonia Di Donato a Formia
Stalking, obblighi violati e rapina:
tre arresti da parte dei carabinieri
I CONTROLLI
INDAGINE PARTITA
DA UN ESPOSTO
DELL’ATTUALE
COMMISSARIA
SUI SOLDI PER L’AREA
DA RIQUALIFICARE
VEDUTA
L’area
interessata
dal sequestro
e a sinistra
i finanzieri
durante
le operazioni
di ieri
Un rumeno è stato arrestato
dai Carabinieri della Stazione
di Sezze per il reato di atti persecutori contro l’ex fidanzata.
Il 28enne è finito in manette
perché poco dopo le 21 dello
scorso 24 gennaio aveva iniziato ad ingiuriare e minacciare di
morte l’ex compagna mediante
l’applicativo “WhatsApp”. Dopo le frasi sul telefonino, la
23enne, sempre di nazionalità
romena, era stata raggiunta
dall’energumeno presso la sua
abitazione in pieno centro storico, dopo che l’uomo aveva
sfondato il portone d’ingresso.
All’interno dell’appartamento
con la giovane donna, però, vi
era anche il nuovo compagno.
Tra i due uomini è nata una violenta colluttazione conclusasi
solo con l’arrivo dei militari
dell’Arma chiamanti dalla donna. L’aggressore è stato arrestato e trattenuto nelle camere di
sicurezza nelle more della celebrazione del rito direttissimo.
Nel Comune di Aprilia, invece,
sempre nella serata di martedì,
i Carabinieri hanno arrestato
un 24enne di nazionalità marocchina, attualmente sottoposto all’affidamento in prova ai
servizi sociali in esecuzione
dell’ordinanza di sospensione
della misura alternativa con
MILITARI IN AZIONE
A SEZZE, APRILIA
E SABAUDIA
PER ESEGUIRE
LE MISURE
CAUTELARI
quella restrittiva. L’uomo è stato tratto in arresto perché è stato più volte denunciato per violazioni alle prescrizioni imposte con la misura alternativa.
L’arrestato è stato associato
presso la Casa Circondariale di
Latina.
A Sabaudia, infine, nel pomeriggio della stessa giornata, i
Carabinieri della Stazione di
Borgo Grappa hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Latina, nei
confronti di un 38enne del luogo, poiché ritenuto responsabile del reato di “rapina”. L’uomo, il 31 maggio dello scorso
anno, aveva aggredito con calci
e pugni un cittadino del Bangladesh in località Bella Farnia rubandogli, successivamente, il
cellulare.
Alessandro Mattei
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovane immigrato si toglie la vita Escono dal centro di accoglienza
Indagine sulle cause del gesto
per rubare: arrestati tre bengalesi
PRIVERNO
Un immigrato di 22 anni, già da
qualche mese ospite presso una
struttura di accoglienza, nella
mattinata di ieri è stato trovato
impiccato con una corda fatta di
stracci in un albero di ulivo a
cento metri dall’abitazione dove viveva. A nulla sono valsi poi
i tentativi del pronto intervento
del personale dell’auto medica e
dell’ambulanza dell’Ares 118, di
stanza presso la postazione privernate. Il giovane era infatti
morto da non meno di tre giorni
e solamente il freddo intenso
delle notti passate, non ne aveva
deturpato la rigidità del cadavere che penzolava a soli dieci-quindici centimetri da terra.
Il fatto è avvenuto in via Torretta Rocchigiana, nei pressi del civico 94, a pochi passi dalla vecchia statale 156 dei Monti Lepini. È lì che un agricoltore, andando sul proprio fondo, ha notato la penzolare da una robusta
pianta di ulivo. Spaventato, l’uomo ha immediatamente avvertito i carabinieri di Priverno, i
quali sono intervenuti al coman-
do del luogotenente Antonio Calabresi, per le indagini del caso,
risalendo alla sua identità. Il giovane è un ex studente ghanese.
Il ragazzo era ospite della Cooperativa Sociale “Karibu”, , dove
operano educatori ed educatrici
al servizio degli extracomunita-
ERA SPARITO
DA ALCUNI GIORNI
DALLA CASA
GESTITA
DALLA COOPERATIVA
“KARIBU”
ri di passaggio o in attesa di permesso di soggiorno. Il giovane,
secondo alcune notizie trapelate nella stessa struttura e da un
suo amico, molto provato dalla
morte del connazionale, era assente da almeno tre giorni, se
non addirittura da venerdì scorso.
Soltanto dopo la denuncia di
scomparsa ci si è effettivamente
impegnati a tutti i livelli per cercare di trovarlo a Priverno come
nei comuni vicini, dove la rappresentanza centroafricana comincia ad essere abbastanza folta. Purtroppo però ogni ricerca
è risultata vana fino alla scoperta casuale avvenuta ieri in un
fondo olivicolo. Da qui la rimozione della salma ad opera del
necroforo
Michele
Izzo
dell’agenzia “Carbonara” che su
disposizione del sostituto procuratore di turno, Gregorio Capasso, l’ha trasportata presso l’obitorio di Terracina per l’autopsia. Intanto però, le indagini dei
carabinieri proseguono per
chiarire meglio l’aspetto di questo suicidio.
Sandro Paglia
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TERRACINA
Tentano il colpo in una villa sulla Migliara 58 ma i padroni di
casa riescono a fermarne uno,
agli altri due ci pensano gli
agenti del Commissariato di Polizia di Terracina. A finire in manette con l’accusa di tentato furto aggravato sono stati tre cittadini bengalesi che alloggiavano
nel Centro di Accoglienza
Straordinario aperto di recente
a San Vito. Quel Cas scoperto
quasi per caso dall’amministrazione comunale appena pochi
giorni fa e che attualmente accoglie 22 cittadini di nazionalità
bengalese, tutti richiedenti asilo
politico.
Alla luce di quello che è successo la richiesta dei tre stranieri
sarà rimessa immediatamente
agli organi territoriali competenti. I fatti risalgono alla prima
serata di martedì scorso quando i tre uomini, due 18enni e un
22enne, si sarebbero introdotti
nel giardino di una villa a San
Felice Circeo, probabilmente
pensando di non trovarvi nessu-
no in quel momento, e con degli
attrezzi da scasso, tutta roba poi
sequestrata dalla Polizia, hanno
scardinato una serranda per entrare. In quel momento, però, la
villa non era vuota e il rumore
fatto dai tre, oltre all’abbaiare
dei cani, hanno richiamato l’at-
E SCOPPIA
LA POLEMICA
SULLA PRESENZA
IN CITTÀ
DEI RICHIEDENTI
ASILO
tenzione del padrone di casa
che è uscito fuori per capire cosa stesse succedendo. Quando si
è accorto degli intrusi non si è
lasciato intimidire tanto che ne
è scaturita una colluttazione; alla fine uno dei tre è stato bloccato, mentre gli altri sono riusciti
a fuggire. Nel frattempo era partito l’allarme al 113 e gli agenti
del vice-questore Bernardino
Ponzo hanno raggiunto la Migliara 58 e, dopo aver bloccato
all’interno della Volante l’uomo
già fermato dai padroni di casa,
in poco tempo sono riusciti a
rintracciare anche gli altri due,
che si erano nascosti in un canale vicino. Sono, quindi, scattate
le manette per tutti e tre. Un tema di grossa attualità quello dei
Cas sorti nella provincia di Latina, un argomento che martedì
mattina aveva animato anche il
consiglio comunale di Terracina tra i favorevoli alla rete
Sprar, per il sindaco Procaccini
l’unica difesa contro il moltiplicarsi dei Cas, e chi proponeva
una gestione diversa della complessa questione.
Rita Recchia
-TRX IL:25/01/17 20:58-NOTE:
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