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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Venerdì 27 Gennaio 2017
Nell’80 il 63% andava al lavoro in bici. Adesso la percentuale si è ridotta al 12%
I cinesi riscoprono le biciclette
I giovani utilizzano sempre più quelle prese in affitto
I
DI
ANGELICA RATTI
cinesi rimontano in sella.
Ma adesso inforcano le biciclette condivise e connesse, quelle dei servizi di bike
sharing come ci sono a Parigi,
Lione, Milano. In Cina bici blu,
gialle, arancio spuntano a ogni
angolo di strada. È sufficiente
con il proprio dispositivo mobile scannerizzare uno dei tre Qr
della bicicletta per sbloccarla da
dove l’utilizzatore precedente
l’ha lasciata e poi, via, montare
in sella. Tramite un’applicazione il privato si registra con
numero di telefono e carta di
identità e con un sistema di
pagamento mobile (WeChat o
Alipay) versa una cauzione di
300 yuans (41 euro). Attraverso il Gps, del quale è dotata la
bici di Mobike, l’applicazione
permette di localizzare quella
disponibile più vicina e di fare
una prenotazione con un anticipo di quindici minuti.
Dalla metà dell’anno
scorso il fenomeno delle
biciclette connesse è in piena espansione nelle città della
di espandersi ulteriormente,
ma piuttosto rimpiazzare il
servizio di un taxi.
Il patron di Mobike, Davis
Wang, è un vecchio dirigente di
Uber Cina e sa che
anche nel settore delle due ruote rischia di
consumarsi la stessa
battaglia combattuta
da Uber (compagnia
Usa di auto a noleggio con conducente)
in Cina, dove ha perso 938 milioni di euro
l’anno per tre anni,
contro il concorrente locale Didi, prima
Questo servizio
di gettare la spugna
di noleggio di binell’estate scorsa e
ciclette è visto con
di
vendere la propria
favore da parte delle
Le biciclette connesse di Mobike a Shanghai
attività cinese al suo
autorità cinesi dato
L’istituto di ricerca iRe- concorrente.
l’alto tasso di inquinamento
delle città e di congestionamen- search prevede un futuro
Didi ha già investito in
roseo per questo settore.
to del traffico.
A metà 2016 gli abitanti di Oggi, soltanto il 12% dei tragitti Ofo, quello delle biciclette
Shanghai sono stati i primi a casa-lavoro è percorso in bici- gialle (meno care delle Mosperimentare il servizio di bi- cletta. Nel 1980 la percentuale bike, 34 euro contro 409 per
ciclette connesse di Mobike. È era del 63. I cinesi percorrono quelle del concorrente in allustato un successo, cui è segui- al massimo tre chilometri in minio con le ruote arancioni)
ta una frenesia con il fiorire bicicletta, dunque il servizio che non sono dotate di Gps, e
di start-up dedicate a questo non può sostituirsi al trasporto che vengono localizzate grazie
libero servizio in tutta la Cina pubblico, che invece necessita al Gps dell’utilizzatore preceCina e sono nate una ventina di
start-up. Ofo (come tante startup create in un campus, quello
dell’università di Pechino da
Yu-Xin, 25 anni) conta già 10
milioni di iscritti e 2
milioni di utilizzatori
giornalieri. E spera
di invadere la Silicon
Valley (il lancio Usa è
previsto a febbraio) e
Londra. Il concorrente Mobike prevede di
installarsi a Singapore entro il primo
trimestre 2017.
con un’offerta diversificata (c’è
chi propone biciclette a pedalata elettrica) anche nel prezzo,
secondo quanto ha riportato Le
Monde.
dente. Una versione a basso
costo che ha i suoi vantaggi,
anche se Mobike è convinta
di risparmiare sui costi della
sostituzione del proprio parco
biciclette dal momento che le
sue sono fatte per durare almeno 3-4 anni. Comunque, la
sfida maggiore da vincere è il
vandalismo.
Questo mercato da un miliardo di clienti potenziali
attira gli investitori. All’inizio
dell’anno Mobike ha raccolto
215 milioni di dollari (201 mln
di euro) e tra gli investitori figurano Net Tencent, che possiede WeChat il social network
più famoso della Cina, e alcuni
fondi di investimento americani come Hillhouse Capital.
Quando a Beijing Bikelock
Technology Co., l’impresa dietro Ofo, ha ricevuto 100 milioni
di dollari (93,6 mln di euro) a
settembre 2016 che hanno fatto salire il suo valore a 500 milioni (468 milioni di euro). Oltre
a Didi conta anche sul sostegno
di Lei Jun, fondatore della Xiaomi (telefoni cellulari).
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RICERCA PROMOSSA DAL CENTRO DI AVANGUARDIA DI OSAKA
UN CLICK PER FILMARE ANCHE SOTT’ACQUA
In Giappone si studia l’efficacia
della risata nel trattamento oncologico
Videocamera Nikon,
fa tutto da sola
DI
Q
MAICOL MERCURIALI
uante volte abbiamo sentito dire che
ridere fa bene alla salute e che una
risata può essere la migliore medicina
per diversi malesseri. Anzi, addirittura una valida prevenzione. Il sorriso non è solo
l’aspetto più evidente di uno stato d’animo,
ma innesca una serie di reazioni, nervose e
fisiche, all’interno del nostro corpo
che, come hanno indagato diverse
università al mondo, possono portare benefici alla salute.
(in genere legato al livello dello stress) prima e dopo gli spettacoli, per cercare eventuali
differenze.
La struttura giapponese è stata recentemente rinnovata e a marzo verrà
tenuto a battesimo l’Osaka international cancer institute, a cui questa ricerca farà capo.
L’esperimento inizierà a maggio, al momen-
La Nikon KeyMission 360
Ma in Giappone sta per partire
una ricerca che vuole verificare
se la risata può risultare efficace
nel trattamento contro il cancro. Lo
studio è promosso dall’Osaka medical center for cancer and cardiovascular diseases, uno dei centri più
all’avanguardia del mondo, che per
quattro mesi misurerà le reazioni
dei pazienti prima e dopo la visione
di spettacoli comici. Lo racconta il
Japan Times spiegando che la struttura di ricerca ospedaliera è in conUna performace di Rakugo, genere tradizionale
tatto con alcune agenzie teatrali che
nipponico che consiste in un monologo comico
organizzeranno spettacoli Manzai,
in cui un narratore racconta una storia,
una classica commedia giapponese,
a Kyoto l’ottobre scorso
tipica della regione di Osaka, che
propone sul palco un duo comico: da una par- to non si sa ancora quante persone verranno
te un protagonista serio, dall’altra uno buffo coinvolte, ma è stato spiegato come alcuni
che si alternano in battute veloci e taglienti. pazienti saranno invitati a partecipare solaAl centro di questo progetto di ricerca, poi, ci mente a una seduta, mentre altri completesarà anche un altro genere teatrale nipponico, ranno il percorso. Questo per capire se ci può
il Rakugo, cioè un monologo.
essere una connessione tra la frequenza con
cui si guardano spettacoli comici, e quindi si
L’Osaka medical center, ha spiegato un ride, e gli eventuali effetti sugli indicatori
suo funzionario, vuole misurare l’attività delle monitorati nella ricerca.
cellule killer dei tumori e i livelli di cortisolo
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N
ikon fa il suo ingresso nel settore delle action cam, le
videocamere sportive, e la reinventa con il modello
KeyMission 360 capace di immagini straordinariamente nitide grazie ai sensori da 23,9 megapixels e
ai suoi obiettivi grandangolari. A tenuta stagna, è capace di
registrare video 4k (ultra alta risoluzione) a 360 gradi, dunque
con visuale sferica, e può filmare anche sott’acqua. Può arrivare fino a 30 metri di profondità senza protezioni speciali.
È equipaggiata con lenti realizzate appositamente per le
riprese sottomarine. Dal design futurista con i suoi due
obiettivi emisferici, la KeyMission 360 può essere protetta
da una custodia di silicone e conta diversi accessori (piede
e strumenti di fissaggio). Essendo sprovvista di uno schermo è necessario affiancarle uno smartphone per procedere
alle diverse impostazioni anche se è possibile utilizzarla
in maniera indipendente. Le immagini vengono registrate
su una carta microSD e la batteria assicura più di un’ora
di autonomia.
Il funzionamento è facilissimo. Fa tutto da sola. Un solo
bottone serve a far partire e a fermare la registrazione video.
Nessun rischio di immagini sfocate perché è munita di un
sistema di stabilizzazione ottica. Inoltre, è possibile anche un
display stereoscopico che permette di godersi le sequenze con
un casco della realtà virtuale fornito dalla Nikon. La KeyMission 360, evoluzione della videocamera, costa 499 euro.
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