UNIVERSITÀ ITALIANE CERCANO PARTNERSHIP NEGLI USA – di

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UNIVERSITÀ ITALIANE CERCANO PARTNERSHIP NEGLI USA – di Claudio Salvalaggio
NEW YORK\ aise\ - “L’Italia sbarca per la prima volta negli Usa con il suo sistema universitario per cercare di rafforzare la
collaborazione sul fronte degli scambi di studenti e ricercatori, nonché dei progetti comuni, anche legati al mondo industriale.
Promotrice dell’iniziativa l’Ambasciata italiana a Washington, che è riuscita a mettere insieme la Conferenza dei rettori delle
università italiane (Crui), con rappresentanti di 35 atenei, e alcune delle maggiori associazioni universitarie americane, come
l’Association of public an Land-Grant University (Aplu), il National Council of University research administrators (Ncura),
l’Association of international education admnistrators (Aiea) e l’American Council for international education (Acie)”. A scriverne
è Claudio Salvalaggio su “America oggi”, quotidiano diretto a New York da Andrea Mantineo. “Una iniziativa di tre giorni
culminata giovedì in un Forum che ha esplorato come e in quali settori stimolare una partnership più forte rimuovendo gli
ostacoli esistenti, sfruttando i programmi di finanziamento americani ed europei. Il compito di presentare le eccellenze del
sistema universitario italiano è stato affidato al rettore dell’università di Pavia Fabio Rugge, delegato per le relazioni
internazionali della Crui, al suo collega dell’ateneo veneziano Ca’ Foscari, Michele Buglisi, e al rettore dell’università di Sassari
Massimo Carpinelli.“Oggi a Washington ha debuttato la nuova politica estera dell’università italiana”, ha spiegato Rugge
all’Ansa, preannunciando altri “sbarchi” analoghi in Israele e in India. “Il nostro sistema universitario – ha sottolineato – ha già
molte eccellenze e primati, ma ora possiamo fare un ulteriore balzo nella internazionalizzazione, spinti da un crescente numero
di corsi in inglese, oltre 900 nell’ultimo anno accademico, e da una strategia condivisa che coinvolge oltre alla Crui i Ministeri
dell’Istruzione, degli esteri, dell’Interno (per i visti), Unitalia e Confindustria. La sfida è dimostrare che si può venire a studiare in
Italia non solo architettura, design e archeologia, ma anche economia, ingegneria e medicina”, ha aggiunto ricordando ad
esempio “l’adroterapia con ioni di carbonio contro il cancro esistente solo in Italia, Germania e Giappone e che ora viene
importata in Texas”.“Il forum di oggi è una iniziativa utilissima, soprattutto per la possibilità di dialogare con le “agenzie”
universitarie americane, che possono finanziare possibili porgetti comuni”, ha commentato Marco Gilli, rettore del Politecnico di
Torino. “È la prima volta che si ritrovano così tanti esponenti del mondo universitario italiano e americano”, ha commentato
l’ambasciatore italiano a Washington Armando Varricchio, ricevendo gli ospiti nella sua residenza. “La ricerca – ha proseguito –
è cruciale nella cooperazione culturale perché le idee non conoscono barriere e gli sforzi in questa direzione sono sempre
vincenti per tutti””. (aise)