Il freno e l`acceleratore,Dopo le ultime scosse, i

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Transcript Il freno e l`acceleratore,Dopo le ultime scosse, i

Chiara Lubich e la famiglia
Chiara Lubich e la famiglia
50° di Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari
Loppiano, 10-12 marzo 2017
In occasione del 50° di
Famiglie
l’anniversario
Nuove,
di Chiara
Lubich sarà dedicato al
contributo del Carisma
dell’Unità per il mondo
della famiglia.
A 50 anni dalla fondazione,
durante tutto il 2017, si
realizzeranno vari eventi e
iniziative
locali
in
diversi Paesi del mondo. Un percorso di vita e pensiero in più
tappe per mettere in luce il valore antropologico e universale
della famiglia nella prospettiva della “fratellanza
universale”, testimoniare la ricchezza delle diversità
culturali e sociali insieme all’ideale dell’unità incarnato
nella vita di famiglia.
Previste circa 800 persone in rappresentanza da tutto il
mondo. Le famiglie potranno immergersi pienamente nella realtà
della cittadella internazionale dei Focolari e testimoniare il
sogno di Chiara che attraversa tutti i continenti.
Al mattino, workshop per adulti, giovani ragazzi e bambini,
realizzati in collaborazione con il movimento parrocchiale, i
centri gen3 e gen4, AFNonlus e AMU. Nel pomeriggio l’incontro
presso l’Auditorium in diretta streaming accoglierà anche gli
esperti di tematiche familiari partecipanti al Seminario
Culturale che si terrà presso l’Università Sophia (10 -11
marzo 2017). Da questo seminario di respiro universale
prenderà inoltre il via il futuro Centro Studi sulla famiglia,
con l’obiettivo di approfondire il contributo della
spiritualità dell’unità per la famiglia nelle sfide di oggi.
ALTRE MANIFESTAZIONI IN ITALIA
Umbria: 18 – 19 marzo 2017
Il 18 pomeriggio: pomeriggio su “Chiara e la famiglia” aperto
a tuttI.
Il 19 partecipazione delle famiglie ad Assisi al “Convegno
sulla famiglia” proposto e preparato dalla Conferenza
Episcopale Umbra.
Per maggiori informazioni:
www.famiglienuove.org
[email protected]
L’infinito
In quanto astronomo, collaboro ad alcuni progetti della Nasa e
dell’Agenzia spaziale europea (Esa) riguardanti la
strumentazione: si tratta di progettare strumenti per studiare
sorgenti di raggi X molto lontane, ai confini dell’universo
osservabile.
Sempre ho provato un senso di vertigine, un’attrazione per ciò
che è infinito, per me coincidente col bello. Sentirmi portato
fuori dal mio io angusto è stato il motivo per cui mi sono
innamorato dei luoghi deserti (gli osservatori, in genere,
sono situati in cima a una montagna e possibilmente in posti
dove non piove mai, come può essere un deserto), luoghi dove,
trovandoti con poche persone attorno, sei essenzialmente solo
con te stesso e puoi più facilmente approfondire il tuo
rapporto con l’Assoluto, che per me credente significa con
Dio.
Comunque, se dovessi scegliere tra vivere nel deserto o in
mezzo alla gente, non avrei dubbi: sceglierei la seconda
opzione. Infatti mi porta fuori di me molto più il rapporto
con il prossimo che non l’intero universo.
Paolo – Italia
Fonte: Il Vangelo del giorno, Città Nuova, Febbraio 2017, p.13
Coinvolgimento
Lo avevo incontrato per caso. Da giorni non mangiava. Dopo il
fallimento del suo matrimonio, aveva consumato tutti i soldi
ed era entrato nel giro della droga. Lottando contro la
tentazione di non lasciarmi coinvolgere da una vita così
oscura, mi son messo nella disposizione di fare qualcosa per
lui.
Seguendo i miei consigli, è tornato nella sua patria e ha
cercato di ripartire da zero con una vita più ordinata. Un
giorno mi telefona: «Mi hai insegnato ciò che vale nella vita:
amare senza attendere nulla in cambio».
T. M. – Italia
Fonte: Il Vangelo del giorno, Città Nuova, Gennaio 2017, p.108
Il freno e l’acceleratore
Punti di vista n. 14
Eravamo a pranzo con una personalità del mondo ecclesiale, un
momento di grande cordialità e semplicità. Non era un
appuntamento “istituzionale”, gli argomenti erano i più vari e
non necessariamente impegnativi.
Naturalmente ci siamo scambiati qualche riflessione sul nostro
Paese, sull’impegno ecclesiale e civile che ci caratterizza,
sulle sfide che ci attendono come persone chiamate a
concretizzare il messaggio dell’unità dei Focolari.
Argomenti importanti quelli trattati e riflessioni
significative quelle emerse dal dialogo con la nostra “ospite”
di cui far tesoro nel nostro agire quotidiano e a più lunga
scadenza, cioè non aver timore di osare, pigiare
l’acceleratore e al tempo stesso avere pazienza. Saper
aspettare quando occorre e innovare quando si avverte una
spinta interiore a farlo.
In un’epoca di cambiamenti quale la nostra, fra queste due
tensioni si gioca il presente così come il futuro. Bisogna
saper alternare freno e acceleratore per arrivare a risultati
concreti nel campo delle migrazioni, del disarmo, della lotta
all’azzardo…
Rosalba Poli e Andrea Goller
Fonte: Rivista Città Nuova n. 1/Gennaio 2017 pag. 43
Dopo le ultime scosse,
progetti continuano . . .
i
19 gennaio 2017 – Ultimi sviluppi del Progetto RImPRESA.
L’intenzione del progetto è quella di sostenere allevatori,
agricoltori e apicoltori nella produzione e di sostenere
invece i commercianti nella vendita dei prodotti con i gruppi
di acquisto.
Le scosse di oggi ci hanno ancora di più reso consapevoli di
non poter intervenire con la tempestività che vorremo e di non
poterci sostituire alle istituzioni che hanno un iter
burocratico abbastanza lungo.
Il principale problema ad oggi sembra non essere il terremoto
quanto la neve e le basse temperature. I tubi si congelano,
gli agnellini nati muoiono, il bestiame non ha riparo perché
in alcune zone le tensostrutture per le stalle non sono ancora
arrivate, i locali non ci sono, il fieno sotto la neve
marcisce.. e le persone stanno perdendo fiducia.
Abbiamo stipulato un accordo con il COI di Amatrice e Accumuli
(Centro Operativo Intercomunale) che è una struttura
temporanea della Protezione Civile, con l’obiettivo di
muoverci sui territori in modo legittimo e avere conferma dei
reali bisogni delle aziende della zona.
Il primo evento di
lancio dei GAS del 18
dicembre
scorso
a
Grottaferrata è stato
come un momento di
famiglia fra chi sta
aderendo al Gruppo di Acquisto Solidale e alcuni produttori e
commercianti delle zone terremotate.
Fra le persone che abbiamo incontrato e con le quali stiamo
valutando i primi interventi ci sono, ad esempio, alcuni
ragazzi giovani di Arquata che vorrebbero costituirsi in
associazione di produttori con l’obiettivo di preservare il
territorio dall’abbandono ma le continue scosse e la
situazione che non migliora porta molti a perdere la speranza.
Questi ragazzi vorrebbero ricreare ad Arquata le condizioni
favorevoli per un ambiente capace di ospitare una comunità,
che susciti il desiderio di tornare a vivere ad Arquata a
quanti stanno scegliendo di rimanere a vivere sulla costa.
Quattro sono allevatori professionisti che lavorano le carni e
coltivano patate e lenticchie. Altri due sono artigiani del
legno e due sono apicoltori hobbisti. In questo momento li
stiamo supportando nel percorso di costituirsi in
associazione, ed elaborando un piano di intervento specifico
da mettere a loro disposizione.
Siamo rimasti colpiti da un fornaio che con suo fratello ha
perso il forno di famiglia. Uno dei più antichi forni di
Arquata. Il lavoro di una vita. Ma nonostante questo emanava
una luce così forte da non riuscire a spiegare. Ci ha detto
con franchezza che se sopravvivi a 3 terremoti ci deve essere
un motivo. Dopo le scosse è riuscito a tirare fuori dalle
macerie 7 persone, 3 erano morte ma 4 erano vive. A distanza
di due mesi non si spiega come davanti agli occhi ha le
persone vive e su questa immagine sente che deve darsi da
fare. Ci ha raccontato che, nonostante la tragedia che sta
vivendo, vede intorno a sé anche tanto bene: da quando è sulla
costa ha conosciuto tante persone, tanta solidarietà e
associazioni disposte ad aiutare e sta imparando così tanto
che gli sembra di aver vissuto 20 anni di esperienza di vita,
in soli 2 mesi. Era contento perché era riuscito da poco a
trovare lavoro presso un forno a San Benedetto del Tronto ma
ha il desiderio di realizzare un bellissimo progetto vicino
Arquata, forse un po’ ambizioso ma ci ha detto chiaramente che
a lui non importa la riuscita perché sta avendo tanto ora
dalla vita e gli basta anche così.
La prossima settimana torniamo ad Amatrice per conoscere altri
agricoltori/allevatori e cercare di rispondere alle necessità
minori, in collaborazione con la protezione civile.
I primi di febbraio saremo a Macerata e siamo inoltre in
contatto con qualche azienda della zona di Norcia.
Si stanno inoltre delineando i prossimi due appuntamenti per i
gruppi di acquisto, l’11 febbraio in via Spinola, Roma, e il
25 febbraio in zona Montesacro, Roma.
Una caratteristica bella che sta assumendo il progetto
RImPRESA è quella di fare da connettore di aiuti provenienti
da diverse fonti. Siamo contenti che il progetto non stia
vivendo questa esperienza in solitaria perché stiamo
sperimentando che trae forza nella misura in cui riesce a fare
da perno anche per altre associazioni che hanno chiesto di
partecipare agli aiuti con i loro contributi e le loro
professionalità.
Stefania Nardelli
Emergenza terremoto: notizie
di giornata
Riportiamo alcune notizie arrivateci dalle zone del terremoto,
dopo le ultime forti scosse di ieri 18 gennaio, ed una
richiesta da parte della bottega solidale “Passamano”,
allestita per le più urgenti necessità di abbigliamento.
“Anche io vi do alcune informazioni dal “fronte”. Le scosse di
ieri, più che danni veri e propri,
hanno ravvivato nelle
persone quell’ansia e quella paura che a quasi tre mesi
dall’ultima grande scossa, si stavano attenuando. E in più in
un contesto apocalittico di neve, come non se ne vedeva da
anni, che ha reso tutto più complesso, anche l’istintivo
scendere nelle piazze. Insomma è tornata “la grande paura” e i
più vulnerabili sono i giovani e gli anziani.
Si sta lavorando insieme, in accordo con tante realtà
associative e di volontariato, soprattutto nell’aiuto alle
persone del territorio di Arquata (circa 1.500) che hanno
dovuto in qualche modo traslocare temporaneamente in alloggi
nel capoluogo o presso strutture ricettive della riviera.
Recentemente è stata
allestita,
per
iniziativa
della
Caritas e del Movimento
Diocesano del Movimento
dei Focolari,
una
bottega solidale presso
la Chiesetta di S.Croce
chiamata “Passamano”.
La bottega, aperta tre
pomeriggi a settimana,
è operativa dal 6 gennaio e almeno fino a tutto marzo sarà a
servizio esclusivo dei terremotati di Arquata. L’iniziativa ha
avuto grande successo: dal 6 gennaio sono stati distribuiti
circa 1.500 articoli di abbigliamento a circa un centinaio di
famiglie. Si tratta di capi nuovi che alcune aziende avevano
donato per i terremotati a partire dal 24 agosto scorso.
La
forte
richiesta,
dovuta anche alle avverse
condizioni atmosferiche,
sta esaurendo le scorte
di
abbigliamento,
soprattutto scarponcini,
giacconi e giacche a
vento, per cui siamo
proprio in queste ore
impegnati a mandare richieste
di
aiuto
ad
aziende
di
produzione e commerciali. Se conoscete aziende di questo tipo
disponibili
a
donare
contattateci a [email protected] e vi faremo avere
la richiesta ufficiale dove sono riportati in modo dettagliato
i bisogni e le modalità.
Come associazione B&F Foundation, oltre a collaborare
attivamente al gruppo d’acquisto Rimpresa, siamo in rapporto
con diversi piccoli produttori e allevatori della zona che
cerchiamo di sostenere sia con aiuti economici diretti sia
acquistando prodotti, sia cercando di capire le effettive
esigenze di ciascuno. A questo proposito è ora possibile fare
ciò che all’inizio non si riusciva a fare e cioè mettere
insieme le offerte che arrivano con i bisogni delle persone.
Per esempio proprio ieri, è stato possibile trovare per un
piccolo allevatore che ha bisogno di un fuoristrada in quanto
il suo è rimasto sotto le macerie, un azienda di Lugo di
Ravenna disponibile a donarne uno usato ma in buono stato: il
fuoristrada arriverà presto”.
Presentazione
Evangelii Gaudium
https://youtu.be/5o_tIlsw91w
Centro
Al primo posto tutto l’amore
possibile
Sento il desiderio di offrire la mia testimonianza alle
persone che hanno un malato di alzheimer e non sanno cosa
fare.
Dopo la morte del papà tutti dicevano che mia mamma aveva
l’alzheimer: non riconosceva più neanche me, sua figlia.
Dapprima c’è stata la disperazione. Essendo iscritta
all’associazione familiari alzheimer vedevo molti casi simili
al mio, persone agitate come la mia mamma.
Poi mi sono affidata al Signore e con l’aiuto della badante
che vive con noi abbiamo cominciato a portarla tutti i giorni
alla Messa; le facevo sempre fare la Comunione.
Pian piano ha cominciato a riprendersi, poi a ricordare le
preghiere della Messa, a riconoscermi. La sua coscienza si è
completamente svegliata, ed ora è lei che aiuta me. Credo sia
stato il Signore ad ispirarmi nell’affidarmi a Lui.
Certo ora i medici affermano che non era alzheimer, perché
questa malattia non torna indietro, ma forse una semplice
demenza temporanea. Tuttavia, anche il medico ha ammesso che
in questa guarigione v’è qualcosa di imponderabile.
Personalmente metto al primo posto il tanto amore dato ed
anche l’affidarsi all’Eucaristia.
Anche oggi voglio fidarmi e
dire il mio sì
Dopo che ci siamo sposati in Chiesa davanti a Dio con il fermo
proposito di fare una bella famiglia ed abbiamo deciso insieme
di accogliere i figli che Lui avrebbe voluto inviarci (ne sono
nati tre: sani, intelligenti e volenterosi) ora in casa
qualcosa non funziona più.
Mio marito afferma che non che sente più d’amarmi. Io stessa
m’accorgo di non valere più nulla davanti ai suoi occhi. Sono
mesi di lacrime e preghiere senza fine. Mi chiedo: che cosa ho
sbagliato? Che cosa non ho fatto ed invece dovevo fare?
Fino ad ora ho trovato solo questa risposta: offrire a Dio la
mia situazione, sapendo che Lui solo sa il perché. Da parte
mia voglio continuare ad amare in casa il più possibile,
voglio dare senza misura. Se il Signore permette questa prova,
voglio fidarmi e dire anche oggi il mio sì.
Sono anni che continuiamo a
chiedere per nostro figlio
Sono già trascorsi undici anni da quando mio marito ed io,
aiutati dalle parole e dall’esempio di una coppia di amici,
abbiamo iniziato ad interrogarci sulla fede. Prima di quel
periodo solo battesimo, Comunione e Cresima per tradizione e
nulla più. Infatti, le nostre famiglie d’origine, belle, unite
e con profondi principi di onestà, non hanno alcuna formazione
religiosa. Così, quando abbiamo pensato al matrimonio, ci è
sembrato coerente sposarci in comune e non battezzare nostro
figlio.
Poi, appunto undici anni or sono, quando sono nate tante
domande, abbiamo chiesto un dialogo con un sacerdote e si sono
riaperte pian piano le porte della Chiesa che pensavamo chiuse
per noi.
La certezza dell’amore di Dio per ogni persona, anche per noi,
è stata una scoperta gioiosissima che illuminato la nostra
esistenza personale, i rapporti in famiglia e con i parenti;
poi il lavoro e tutto quanto vivevamo. La nostra vita si è
trasformata.
Ci siamo scelti una seconda volta, ciascuno vedendo nell’altro
un dono di Dio. Al matrimonio in Chiesa erano presenti tutti i
nostri cari, genitori e fratelli, in verità un poco stupiti
per le nostre nuove convinzioni ma anche per i nostri nuovi
atteggiamenti.
Abbiamo un unico desiderio: che anche nostro figlio scopra di
essere “figlio di Dio” e amato da Lui e Lo incontri nella
fede. Lo incoraggiamo con rispetto, ma non possiamo nulla di
più. Ogni tanto dice che questo nostro amore non è solo umano
e ci ringrazia; ma tutto si ferma qui. Da anni,
quotidianamente, chiediamo per lui a Gesù il dono della fede.
Chiediamo senza stancarci.
Ed è appena da qualche mese che abbiamo saputo che sta
frequentando – lui dice ‘per curiosità’ – un incontro di
dialogo sul Vangelo e che ritorna a casa affascinato. Noi
continuiamo a credere all’Amore di Dio per nostro figlio e a
chiedere per lui la fede, il dono più grande della vita.
Un atto d’amore in più
Mi adopero in ogni modo per facilitare i rapporti fra le
persone che abitano il mio stesso popoloso quartiere. Qualche
telefonata, una sosta presso una persona sola e malata, far
circolare le notizie più positive che riesco a trovare. In
questo impegno ho potuto coinvolgere qualche altra amica e
cresce, a parer mio, un clima di stima e fiducia.
Tutto tranquillo, fino a quando una mia amica apostrofata
aspramente da un condomino che afferma di sentirsi infastidito
dalle persone non residenti che vede circolare nel palazzo
dove abita.
Quando apprendo la cosa mi sento ferita nel mio impegno, mi
sembra che non valga la pena occuparsi degli altri. Poi,
riprendo serenità convinta che anche qui c’è l’amore di Dio
all’opera. Mi ricordo del Vangelo che afferma che anche l’oro
(cioè il bene) “deve essere purificato nel crogiolo sette
volte” per liberarlo dalle scorie.
Accetto questa situazione come un’occasione opportuna per
purificare il mio cuore. Adesso mi sento pronta ad incontrare
la persona che è rimasta infastidita e tutto si risolve nel
migliore del modi.
Il Signore voleva un atto d’amore in più.
Dopo aver
parte
fatto
la
nostra
Sono mesi che in fabbrica non arriva un ordine. Il titolare,
rassegnato, licenzia le operaie. Restiamo in cinque con
incarichi promozionali e ci stringiamo in un piccolo locale
per risparmiare anche sull’affitto del capannone. Fra le
licenziate c’è una donna prossima alla pensione: le mancano
solo tre anni, in questo momento di crisi impossibile per lei
trovare lavoro.
Non mi sento tranquilla a non fare niente. Chiamo le colleghe
e propongo: “Se ciascuna di noi rinuncia ad un decimo dello
stipendio ed il titolare versa i contributi, almeno un part
time può essere dato alla nostra amica. E’ una porta aperta
per mantenere la famiglia e camminare verso la pensione”.
Trovo il consento di tutti ed i sindacati avvallano la nostra
decisione. Ci sentiamo sereni, contenti. Adesso anche Dio farà
la sua parte, ne sono certa.
“Reinventare la
nostri auguri
pace”:
i
Di fronte ai venti di guerra che continuano a minacciare
l’umanità ci sentiamo interpellati in prima persona a
promuovere quella pace che ai più sembra impossibile
raggiungere.
«Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con l’azione, a
diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro
parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità
nonviolente, che si prendono cura della casa comune».
Così papa Francesco
conclude
il
suo
messaggio
per
la
Giornata mondiale della
pace del 1 gennaio 2017
il cui tema è “La
nonviolenza: stile di
una politica per la pace”.
Riproponiamo per l’occasione un editoriale di Chiara Lubich
pubblicato sul n° 24/2003 di Città Nuova, il cui titolo,
“No alla sconfitta della pace”
vuole essere al contempo un impegno e un augurio ai nostri
lettori per il Natale ormai prossimo e per il nuovo anno che è
alle porte.
La primavera del nostro sito
Nuova piattaforma digitale per Città Nuova. Da computer,
tablet e smartphone. Cultura e informazione sotto il segno del
dialogo, della condivisione, dell’attenzione a tutto quanto
muove la società verso il bene, il bello, il buono.
Eccoci! Dalla notte tra il
20 e il 21 dicembre, ora più ora meno, paradossalmente in
contemporanea con l’arrivo dell’inverno, arriva la primavera
del sito dell’intero Gruppo editoriale Città Nuova. Mettiamo
infatti online la nuova versione della nostra piattaforma
digitale.
Un anno dopo il cambio sulla carta – mensile e non più
quindicinale, ma con più pagine, contributi digitali esclusivi
e dossier su gravi temi d’attualità, e una nuova,
apprezzatissima grafica –, ecco che il gruppo editoriale Città
Nuova presenta il suo nuovo spazio digitale, con il quale si
potrà accedere a notizie e approfondimenti da computer, tablet
e cellulare. Cioè ovunque e in qualsiasi momento. Città Nuova
a casa, per strada, nell’autobus… E poi il servizio
abbonamenti e vendite di libri e riviste è tutto nuovo e più
efficace.
Con lo slogan “cultura e informazione”, compiamo così un
indubbio passo in avanti, realizzato grazie al progetto
grafico di Humus Design e al supporto di ingegneria digitale
della società Seed. L’apparizione della nuova piattaforma
completa la proposta informativa e formativa del Gruppo. Il
nuovo sito si affianca ai libri e alle riviste del Gruppo
(Città Nuova, Nuova Umanità, Sophia, Unità e Carismi, Gen’s,
Big, Teens, Il Vangelo del giorno). Lo stile è quello
conosciuto e apprezzato (speriamo) dai nostri lettori:
informato, partecipato, sereno, dialogante, professionale,
familiare, per un sito rinnovato nella struttura e
nell’estetica, che vorrebbe rispondere alle richieste dei
palati più esigenti.
L’abbiamo organizzato in sei aree: Fatti: politica, economia,
lavoro, diritti, sociale, solidarietà, educazione, cultura e
scienza, oltre alle Storie (racconti, esperienze, vita vera);
Idee: con Pensieri d’autore (gli articoli delle firme di Città
Nuova), Focus (i dossier tematici, le raccolte di articoli),
Due punti (lo stesso tema trattato da differenti punti di
vista), Studi (gli approfondimenti); Nella città: cittadinanza
attiva, famiglia, educazione, ambiente e La Rosa dei venti
(cioè le pagine regionali); Io, Dio e l’altro: spiritualità,
Chiesa, religioni, Focolari; Nona ora: tempo libero, sport,
cinema, spettacolo, teatro, letteratura, arte, comunicazione;
Mondo: i Paesi (il punto di vista locale dai nostri inviati
nel mondo) e gli Scenari globali
In più abbiamo, anche questi in parte già rinnovati, i blog
degli autori, le loro voci. L’offerta verrà poi ampliata con
le opzioni social, su Facebook e Twitter in particolare, con
un lavoro di diffusione ad hoc.
Sulla carta e sul web continueremo la nostra sessantennale
avventura, cercando di dare spazio ai temi che più ci sembrano
confacenti alla nostra fonte ispiratrice, al “carisma
dell’unità” di Chiara Lubich, declinato in un’attualità sempre
più inquietante, ma anche ricca di nuove speranze. Ecco allora
l’impegno giornalistico e culturale nel campo delle migrazioni
che generano solidarietà e paura; della povertà che colpisce
ormai un terzo dell’Italia; della pace che continuiamo a
cercare pur nel mezzo di una Terza guerra mondiale; della
famiglia che pare scossa da attacchi sempre più forti ma che
vive e vivrà ed è il primo luogo dove si apprende e sperimenta
l’inclusione e l’accoglienza reciproca; della donna (e
dell’uomo) che cercano una convivenza più equilibrata e
reciprocamente valorizzante; della crisi non solo economica ma
anche culturale che attanaglia la nostra società; della
molteplice e multiforme dimensione spirituale dell’esistenza
umana… Il tutto con l’intero nostro patrimonio, ma anche con
nuove rubriche, nuove proposte, nuove firme, con molte più
possibilità di essere attivi e interattivi.
Il sito come vedete è nuovo, e quindi vi chiediamo la pazienza
di sopportare errori e incompletezze che via via verranno
corretti. Lo riempiremo e lo miglioreremo col vostro aiuto nei
prossimi mesi (segnalazioni a [email protected]),
aggiungendo anche nuove firme e rubriche, sempre in modo
coordinato con le riviste cartacee, in primis Città Nuova, e
con il settore libri. Contiamo, naturalmente, sulla vostra
partecipazione attiva, con commenti, lettere, articoli, foto.
Sì, perché senza di voi, lettori, non saremmo noi. Buona
lettura da tutta la redazione!
Michele Zanzucchi
Dal sito Città Nuova cultura e informazione
Condividere,
globale
tra
locale
e
Punti di vista n. 13
Intercettare le grandi questioni, individuare le buone
condividerle fino a fare sistema… Sono espressioni che
ripetuto e ascoltato in questo ultimo mese con gruppi
o meno piccoli di persone provenienti dalle diverse
italiane.
prassi,
abbiamo
piccoli
regioni
Un verbo vogliamo far nostro in particolare: condividere.
Condividere criticità e risorse, domande e offerte, necessità
e beni, interrogativi e risposte, punti deboli e buone prassi.
Condividere fra generazioni, fra gruppi religiosi, fra Stati,
oltre i propri confini nazionali, perché, se è vero che è nel
locale che può incidere la gran parte di noi, è pur vero che
una città non basta, una regione non basta, l’Italia stessa
non basta.
L’Europa dei popoli ci chiede di contribuire a superare la
frammentarietà e la mancanza di incisività che spesso colpisce
l’azione dei governi, così come il resto del mondo con i suoi
venti di guerra, odio, miseria. La situazione reclama
l’apporto corale degli altri Stati. Il locale e il globale
hanno mille sfaccettature, senza dubbio, ma l’uno non può
esistere senza l’altro, con altrettanta certezza.
Rosalba Poli e Andrea Goller
Fonte: Rivista Città Nuova n. 12/Dicembre 2016 pag. 43
Progetto RImPRESA a favore
delle imprese colpite dal
sisma
Le forti scosse di terremoto che si sono verificate a partire
dal 24 agosto 2016 nelle regioni Lazio, Umbria, Marche e
Abruzzo hanno causato, oltre al crollo delle case e alla
perdita di vite, anche il crollo delle piccole attività
produttive, commerciali e turistiche presenti sul territorio.
Diverse aziende hanno perso i locali dove svolgere la loro
attività o i macchinari necessari o le materie prime; molte
merci sono rimaste stoccate nei magazzini senza poter arrivare
alla loro destinazione finale, con gravi perdite di clientela.
In diverse situazioni, i lavoratori delle aziende danneggiate
non hanno potuto riprendere il lavoro per gli spostamenti
forzati, delle famiglie o delle stesse aziende, che la
situazione ha richiesto.
Il progetto RImPRESA vuole offrire un sostegno alla ripresa di
queste piccole attività, dal punto di vista commerciale e
logistico, ma anche relazionale e di prossimità.
Si lavorerà con le aziende dei territori lungo la via Salaria,
nell’area tra Amatrice ed Ascoli Piceno, nella Val Nerina e in
Abruzzo: zone rurali, con una economia basata prevalentemente
sull’agricoltura e sull’allevamento ovino e bovino, la cui
clientela era costituita dalla popolazione stessa e dai flussi
turistici estivi e dei fine settimana. Per questo, al momento
è necessario creare anche un bacino di utenza e di consumo
fuori dalle aree colpite dal terremoto, affinché le aziende
non siano costrette alla chiusura.
Il progetto si compone di due azioni complementari:
Fornire alle aziende materie prime, macchinari e piccole
infrastrutture provvisorie; laddove possibile, rafforzare tra
le aziende pratiche e processi virtuosi ispirati ai principi
etici dell’economia civile favorendo il gemellaggio con altre
imprese sul territorio nazionale;
Promuovere l’acquisto di prodotti dalle aziende colpite e la
ripresa del turismo locale, nello spirito dell’economia di
comunione che lega strettamente l’aspetto commerciale con
quello umano, sociale, di relazione.
RImPRESA promuove l’avvio di 4 Gruppi di Acquisto Solidale
(GAS) costituiti da famiglie, singoli, comunità: uno ai
Castelli Romani, due a Roma (zone Montesacro e Garbatella),
uno ad Ascoli Piceno.
I soci dei GAS potranno effettuare gli ordini attraverso
un’apposita piattaforma informatica, incontrare e conoscere i
produttori in appositi eventi o visite guidate alle attività.
In questo modo gli acquirenti non saranno solo consumatori, ma
cittadini solidali che contribuiranno efficacemente alla
RIPRESA sul lungo periodo, garantendo acquisti continuativi.
Avendo come orizzonte lo sviluppo sostenibile delle aziende e
del territorio, RImPRESA punta a favorire anche l’aspetto di
ergoterapia (terapia del lavoro) e di resilienza delle persone
coinvolte.
Depliant Rimpresa
Maggiori informazioni Progetto rimpresa
Sviluppo
di
progetti
a
sostegno
delle
comunità
terremotate
Il nostro sostegno alle comunità terremotate continua con i
progetti già avviati ed altri nuovi che potremmo avviare con
il vostro contributo.
1 – Sostegno alle aziende
In seguito ai sismi di agosto e ottobre 2016 nel Lazio, in
Umbria, Marche e Abruzzo, la situazione dei relativi territori
si è rivelata drammatica. Al crollo delle case, alla perdita
di vite, si è aggiunto il crollo delle piccole attività
produttive, commerciali e turistiche o la perdita consistente
dell’abituale clientela a causa dell’abbandono dei luoghi di
vita ordinaria.
Molte famiglie hanno perso i locali dove svolgevano la loro
attività o i macchinari necessari per il proprio lavoro o le
materie prime per allevare gli animali. Molte merci sono
rimaste stoccate nei magazzini senza poter arrivare alla loro
destinazione finale, con gravi perdite di clientela. In
diverse situazioni gli stessi lavoratori delle aziende
danneggiate non hanno potuto riprendere il proprio posto di
lavoro perché hanno dovuto allontanarsi, avendo perso la casa,
o perché le aziende hanno dovuto forzatamente spostare la
propria sede.
Il progetto RImPRESA vuole offrire
colpite dai terremoti, supportando
attività produttive, dal punto
logistico, ma anche relazionale
un sostegno alle famiglie
la ripresa delle piccole
di vista commerciale e
e di prossimità.
Si lavorerà con le aziende dei territori lungo la via Salaria,
nell’area tra Amatrice ed Ascoli Piceno, nella Val Nerina e
nell’Abruzzo Ulteriore.
Si tratta di zone rurali, la cui economia è basata
prevalentemente sull’agricoltura e sull’allevamento ovino e
bovino, la cui clientela era costituita dalla popolazione
stessa e dai flussi turistici estivi e dei fine settimana. Al
momento molte di queste attività produttive, commerciali e
turistiche sono impraticabili ed è pertanto necessario creare
anche un bacino di utenza e di consumo fuori dalle aree
colpite dal terremoto, affinché le aziende non siano costrette
alla chiusura.
Il progetto si compone di due azioni complementari:
Fornire alle aziende materie prime, macchinari e piccole
infrastrutture
provvisorie,
laddove
possibile,
rafforzare tra le aziende pratiche e processi virtuosi
ispirati ai principi etici dell’economia civile
favorendo il gemellaggio con altre imprese sul
territorio nazionale;
Promuovere l’acquisto di prodotti dalle aziende colpite
e la ripresa del turismo locale appena possibile, nello
spirito dell’economia di comunione ove all’aspetto
commerciale è strettamente legato quello umano, sociale,
di relazione
L’indirizzo mail a cui rivolgersi
informazioni è: [email protected]
per
maggiori
2 – Invio di aiuti economici attraverso i conti AMU-AFN:
Causale: Emergenza Terremoto Italia
Azione per un Mondo Unito ONLUS (AMU)
IBAN: IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434
presso Banca Popolare Etica
Codice SWIFT/BIC: CCRTIT2184D
Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN)
IBAN: IT55 K033 5901 6001 0000 0001 060
presso Banca Prossima Codice SWIFT/BIC: BCITITMX
I contributi versati sui due conti correnti con questa causale
verranno gestiti congiuntamente da AMU e AFN. Per tali
donazioni sono previsti benefici fiscali in molti Paesi
dell’Unione Europea e in altri Paesi del mondo, secondo le
diverse normative locali.
I contribuenti italiani potranno ottenere deduzioni e
detrazioni dal reddito, secondo la normativa prevista per le
Onlus, fino al 10% del reddito e con il limite di € 70.000,00
annuali, ad esclusione delle donazioni effettuate in contanti.
Progetto-rimpresa-favore-delle-imprese-cRimpresaolpite-dalsisma/
Come
moltiplicare
estendere
il
valore
nostri auguri
ed
dei
Per molti è ormai un’abitudine consolidata, soprattutto a
Natale: lo spirito di questa ricorrenza ci porta a condividere
qualcosa di noi con persone più svantaggiate in ogni parte del
mondo, non solo attraverso il proprio singolo contributo ma
coinvolgendo amici e parenti. Come? Ecco qualche idea.
ORGANIZZARE UNA CENA DI BENEFICENZA. È quello che stanno
facendo, ad esempio, gli amici della provincia di Frosinone,
che stanno preparando una cena a favore delle famiglie siriane
sfollate per la guerra. “Il dolore – dicono – non fa
distinzioni fra italiani e stranieri, ma ci unisce come
fratelli di un un’unica famiglia.”
METTERE A DISPOSIZIONE I PROPRI TALENTI. Come Vincenzo
Lamagna, compositore musicale italiano che vive e lavora a
Londra: ha voluto donare la sua musica per aiutare Amatrice e
la gente colpita dai recenti terremoti nel Centro Italia.
Vincenzo dà la possibilità di acquistare la sua singola
composizione (Requiem for Amatrice) a partire da 1 £.
Tutte le indicazioni a questo link: Requiem
I MERCATINI: ecco dove trovare i nostri.
Poche cose evocano l’atmosfera delle feste come i mercatini
natalizi: vivaci e chiassosi si aprono nelle nostre città
portando colori, suoni e odori inconfondibili. Passeggiando
fra le bancarelle non è raro incontrare vecchi amici o
intavolare lunghe conversazioni con perfetti estranei. Come
tutti i mercati, anche quelli natalizi sono luoghi di scambio,
ma con qualcosa in più che li rende speciali.
Alcuni ci riguardano direttamente perché ad organizzarli sono
gruppi di amici e sostenitori dell’AMU. Mercatini diversi tra
loro ma accomunati dallo stesso obiettivo: quello di
condividere la gioia del Natale con chi si trova in necessità,
che sia vicino a noi o dall’altra parte del mondo.
Dall’8 all’11 dicembre troveremo a Pignataro Maggiore (CE) il
mercatino organizzato dall’Associazione Insieme per l’Unità
dei Popoli. Saranno messi in vendita prodotti provenienti
dalle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. L’orario è
dalle 17 alle 22 e l’appuntamento si ripete dal 16 al 18
dicembre e poi dal 23 dicembre all’8 gennaio.
Il 10 dicembre il gruppo AMU di Scarlino (GR) allestirà una
bancarella in piazza Agresti, davanti alla Coop di Scarlino
Scalo. In vendita biancheria per la casa e maglieria, tutta
confezionata dalle volontarie del gruppo. Il ricavato andrà a
beneficio dei terremotati.
Dal 20 al 21 dicembre a Trieste, in piazza Sant’Antonio, come
negli anni scorsi saranno messi in vendita oggetti di
artigianato palestinese. I proventi del mercatino saranno
destinati in parte per aiutare famiglie palestinesi in
difficoltà e in parte per i progetti in Burundi sostenuti
dalla sede AMU di Trieste.
E se pensassimo semplicemente di regalare a qualcuno una
donazione per un progetto a suo nome?
Scegli un progetto e regala il tuo contributo ad una persona
speciale! Con un solo gesto avrai fatto gli auguri a lei, e
insieme avrete donato i vostri auguri ad altre persone più
lontane.
Hai altre idee da condividere o vuoi una mano per realizzare
un evento di solidarietà? Contatta il nostro ufficio!
Per informazioni: Giuliana Sampugnaro
Sito: AMU Associazione Mondo Unito
[email protected] tel 06-94792170
“Economia disarmata”: gruppo
di riflessione e azione
Gruppo di riflessione e azione su disarmo, riconversione e
cammino della pace
Italia
promosso dal Movimento dei Focolari Zona
Dopo la prima assemblea generale del Movimento dei Focolari in
Italia, tenutasi a Castel Gandolfo dal 23 al 25 ottobre 2015,
si è costituito un gruppo di lavoro per dare attuazione alla
direttiva di seguire l’impegno per la costruzione della pace a
partire dalle scelte nel campo della finanza e dell’industria
del nostro Paese.
Il gruppo, che si è autodefinito, perciò, con il nome di
“Economia Disarmata”
Esercita un’attività di riflessione a servizio di azioni
coerenti e consapevoli
Promuove direttamente e sostiene le attività di
formazione e di impegno che si intende intraprendere in
tal senso in Italia
Esprime posizioni nel dibattitto pubblico in concorso e
condivisione con i responsabili nazionali del Movimento
dei Focolari.
L’impegno per la pace è coessenziale al carisma dell’unità del
Movimento nato storicamente con Chiara Lubich, sotto il
bombardamento della città di Trento, e che ha come cofondatore
Igino Giordani, che si definiva “deputato di pace” e perciò
segno di contraddizione. Un tratto mantenuto ben saldo nel
servizio svolto da Città Nuova con riferimento ai ricorrenti
scenari di guerra.
Il primo compito da affrontare è quello dell’educazione
integrale capace di alimentare una coscienza in grado di
ribellarsi sempre verso la menzogna e la violenza.
Come
osserviamo
abitualmente,
la
consapevolezza
dell’ingiustizia può produrre, invece, solo un’indignazione
temporanea perché prevale l’accettazione della sconfitta,
l’inutilità dell’azione secondo giustizia.
La diffusione più efficace del messaggio con i social media o
la presenza agognata sui maggiori mezzi di informazione non
risolvono la questione principale di trovare un soggetto umano
capace di prendere posizione, anche da solo se necessita. Ce
ne accorgiamo con molti dei nostri compagni di viaggio, anche
e soprattutto credenti, che, pur bravi e sensibili, hanno
interiorizzato una sconfitta profonda, fino a percepire
l’impossibilità di poter fare qualcosa per cambiare il mondo.
Esiste una frattura molto profonda nel vissuto personale
conseguente alla fine di ogni mito rivoluzionario. Il campo
educativo, non solo per giovani, va quindi pensato a partire
da questo stato di cose trovando il modo efficace per andare
alle radici della coscienza con percorsi di interiorizzazione
della vicenda di Milani, Mazzolari, La Pira, Giordani,
Capitini, ecc.
Tra le tappe del percorso di questo gruppo di lavoro si
segnala il sostegno all’iniziativa sulla politica di pace e
disarmo promossa il 16 marzo 2016 presso la Camera dei
deputati dai Giovani per un mondo unito e dalle scuole di
partecipazione del Movimento politico per l’unità. Il dialogo
avviato con alcuni parlamentari e pezzi della società civile
ha condotto i responsabili del Movimento dei Focolari in
Italia a prendere esplicita posizione sulla violazione della
legge 185/90 che vieta l’invio di armi nei Paesi in guerra.
Di Economia civile e disarmata si è parlato, in maniera sempre
più approfondita, e creando sinergie, con l’istituto
universitario Sophia , il Polo Lionello per l’economia di
comunione e Banca Etica a Loppiano il 19 aprile 2016.
Sempre a Loppiano, l’11 maggio si è svolta un’intera giornata
seminariale promossa da Made in the world (associazione di
riflessione per l’impegno sindacale), dove è stata affrontato
il nodo della politica industriale di Finmeccanica e il ruolo
dei lavoratori nelle aziende di armi.
Per dare continuità all’impegno e all’esplicita presa di
posizione del Movimento dei Focolari in Italia, si è stimolato
un confronto aperto in sede parlamentare con un seminario
promosso dal Movimento politico per l’unità il 5 luglio
2016 presso la Camera dei Deputati su “Guerre, scelte di pace
e riconversione industriale”. L’incontro è stato promosso
assieme a numerose associazioni e reti civili con la
partecipazione, oltre di deputati senatori diversi
parlamentari delle commissioni industria e difesa, di due
relatori di prestigiosi centri di ricerca: l’istituto Archivio
Disarmo, con il quale è già iniziato un rapporto
collaborazione, e l’istituto Affari internazionali.
di
Alla questione dell’Economia disarmata è stata dedicata una
parte significativa del programma della scuola estiva promossa
a Siracusa dal 2 al 12 agosto 2016 dai Giovani per un mondo
unito.
Il Movimento dei Focolari ha aderito e invitato alla
partecipazione della Marcia Perugia Assisi 2016 per la pace e
la fraternità del 9 ottobre, facendo precedere tale gesto, che
ha coinvolto come sempre un centinaio di migliaia di persone
di diverse culture, da un convegno svoltosi il 5
ottobre presso il Centro La Pira di Firenze assieme a diverse
associazioni (Fondazione Balducci, Rete Disarmo, Fondazione
don Milani, Dialogo interreligioso).
In questa occasione i presenti, hanno ricevuto l’invito a
continuare nella strada intrapresa da Michele Gesualdi, uno
dei ragazzi della scuola di Barbiana che resta l’esperienza
feconda di formazione delle coscienze alla pace senza sconti e
compromessi fino alla necessaria disobbedienza alle leggi
ingiuste.
Nell’ottica di andare alle radici di una scelta di pace è
stato avviato un percorso di confronto tra la scuola del
pensiero del realismo politico che giustifica la guerra giusta
(Niebuhr), il centro La Pira di Firenze e l’associazione
italiana Thomas Merton.
In vista della settimana mondo unito a Firenze del maggio
2017 si vuole offrire, tra l’altro, una conoscenza sempre più
diretta dell’esperienza di don Milani andando alle radici del
ripudio della guerra espressa nella lettera ai cappellani
militari.
Nel più lungo termine, si vuole proporre
a cominciare
dall’estate 2017, nel pieno del triennio di rievocazione del
primo conflitto mondiale, un percorso di approfondimento sui
luoghi dove si è consumata “l’inutile strage” che, secondo una
certa retorica, avrebbe forgiato l’unità nazionale, ma che, in
effetti, rappresenta la rottura epocale, spesso rimossa, che
continua a segnare la nostra epoca avvolta da quella che papa
Francesco invita a riconoscere come una guerra mondiale a
pezzi alimentata da un’insensata economia delle armi.
Per aggiornamenti,
scrivere
a
contributi,
promozione
[email protected]
[email protected]
Facebook
https://www.facebook.com/economiadisarmata/
Blog tematici
iniziative,
http://economiadisarmata1.blogspot.it/
http://guerragiusta.blogspot.it/
http://menzognagrandeguerra.blogspot.it/
“Mille Italie”, storie e
sorprese del Belpaese nel
mondo
L’”altra
Italia”,
quella
delle
eccellenze e dei cervelli in fuga.
Quella che adora l’italiano e il “made
in Italy”. Quella che sogna di venirci
o di tornarci. Quella che non dimentica
le sue radici.
L’Italia di quasi ottanta milioni di persone (tra emigrati
recenti e pronipoti vari) sparsi in tutti i continenti. Con
una lingua tra le più studiate al mondo e un marchio, Made in
Italy, terzo assoluto per popolarità. Una storia lunga e
spesso travagliata, di orgogli e pregiudizi, di successi
memorabili e di tragedie, pubbliche e private.
Un libro per ripercorrere il senso dell’italianità, la storia
della nostra emigrazione, la diffusione della nostra lingua e
cultura nel mondo, le nostre eccellenze, le principali
istituzioni impegnate sul campo, l’impegno della tv pubblica,
i giovani e le nuove rotte dell’emigrazione tra passato,
presente e futuro.
Ciascun capitolo contiene una intervista a protagonisti che
incarnano l’eccellenza italiana nel mondo. Tra questi:
Samantha Cristoforetti, Renzo Arbore, Carla Fracci, Dacia
Maraini, Andrea Riccardi, Cristina Ravaglia e Piero Corsini.
Franz Coriasco è un giornalista torinese da anni trapiantato a
Roma. Scrittore, dee-jay radiofonico, autore televisivo e
teatrale, lavora attualmente per il programma “Community” di
Rai Italia, un magazine televisivo per gli italiani
all’estero. È stato inoltre autore e coordinatore artistico
della syndication Radio InBlu e autore di grandi eventi
televisivi per RAI Uno. Per “Città Nuova” ha pubblicato tra
l’altro il saggio Di tutto un rock, musica giovani e società
dal blues alla video-music e la biografia dedicata a Chiara
Badano: Dai tetti in giù.
Editrice Città Nuova – Mille Italie
Progetto Mondo Unito – United
World Project
Siamo i Giovani per un Mondo Unito, viviamo in 180 Paesi dei
cinque continenti e siamo di culture, religioni e nazionalità
diverse. Ci unisce la scelta di vivere per la fraternità
universale.
Vogliamo che essa diventi il nuovo cardine della politica,
dell’economia, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente,
dello sport, della comunicazione, della scienza, dell’arte.
Ci impegniamo a vivere la regola d’oro:
“Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te; non fare
agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”.
Essa è cuore di tante civiltà e tradizioni, perché il
cambiamento comincia da ciascuno in prima persona. L’idealità
che ci anima suscita svariate azioni a livello locale e
mondiale: i “frammenti di fraternità ”.
A livello mondiale, interveniamo tempestivamente per assistere
vittime di terremoti, alluvioni, carestie, guerre. A livello
locale, attiviamo micro realizzazioni di tutti i generi
per costruire la fraternità nella nostra città, quartiere,
università. C’è un fermento d’iniziative nei cinque
continenti: opere a favore di bambini di strada, senzatetto,
anziani abbandonati, carcerati, immigrati, secondo le
necessità più urgenti del posto.
Sosteniamo la costituzione dello United World Watch che possa
dare rilievo all’idea della fraternità anche attraverso studi,
ricerche, e azioni di sensibilizzazione. Aperto alla più ampia
collaborazione, dovrà monitorare e far conoscere, in tutto il
mondo, le esperienze di fraternità messe in atto da singoli,
gruppi e istituzioni.
Chiediamo il riconoscimento a livello istituzionale
e internazionale della Settimana Mondo Unito, operativa
dal 1996: sono sette giorni in cui si concentrano le più
varie iniziative per incidere sull’opinione pubblica dei
nostri Paesi, e testimoniare insieme che costruire un mondo
unito è possibile. È una proposta alle città, alle
istituzioni, a tutti, per promuovere la fraternità e la pace
ad ogni livello.
http://www.unitedworldproject.org/it/
http://www.milongaproject.org
Atlante della fraternità universale
GEN ROSSO:
Italia per”
“Tour
Lo spettacolo “Campus – the
originale di Chiara Lubich e
accaduti, tra i quali l’attacco
Madrid. Arriva sulle scene dopo
e artistica.
progetto
musical” nasca da un’idea
si ispira a fatti realmente
terroristico alla stazione di
anni di ricerca contenutistica
Le tematiche proposte dal musical toccano le grandi sfide del
terzo millennio come il dialogo interculturale, i terrorismi
di ogni tipologia, l’ingiustizia sociale e la non equa
distribuzione delle ricchezze, i problemi ambientali quali, ad
esempio, la deforestazione, la mancata integrazione tra razze
e culture diverse. I contenuti del musical intendono offrire,
più che risposte, delle proposte di riflessione e di percorsi
inediti.
Il progetto, ideato per l’Italia, intende contribuire al
comune intento portato avanti da istituzioni, enti pubblici e
privati, associazioni e aggregazioni di ogni tipo per
rimuovere le cause che favoriscono l’odio tra le diverse
etnie, le religioni, le culture. Pertanto sul nostro
territorio, ormai in ogni punto del Paese, “ITALIA
per”diventa:
Italia per il dialogo, l’integrazione, la pacifica convivenza,
la legalità, etc.
Tuttavia,
se
la
mission
di
riferimento può avere un carattere
generale e valevole per tutta la
realtà italiana, è noto che ogni
regione, addirittura ogni città, può
avere delle problematiche specifiche,
delle accentuazioni disuguali, un
sentire i problemi in maniera
diversificata. Pertanto in una data
località il Progetto “ITALIA per” si
declina, ad esempio, in progetto
Italia per l’accoglienza, oppure per
il lavoro, oppure per la legalità, etc. Già in alcune città
sono stati attivati dei progetti che vanno in questa direzione
e che intendono proporre spazi di riflessione.
A Firenze l’associazione UNITI SENZA BARRIERE, nata nel
contesto di persone disabili, realizzerà presso il Mandela
Forum un progetto finalizzato al superamento sia delle
barriere fisiche e materiali, che delle barriere mentali,
culturali e razziali.
A San Severo, il progetto è stato ideato dall’Associazione
“SUNUTERRA” appositamente costituita in partenariato con tante
altre associazioni e aggregazioni della società civile ed
ecclesiale. L’associazione intende favorire l’integrazione di
un folto numero di braccianti, in gran parte africani,
presenti nel tristemente noto Gran Ghetto di Rignano sul
Gargano.
Il progetto parte a dicembre 2016 con Campus – the musical
alla presenza di varie rappresentanze culturali presenti sul
territorio in centri di accoglienza o di lavoro. Sarà un
inizio di tour privilegiato e diretto in primis a persone di
etnie diverse. Location: lo studio/teatro del Gen Rosso a
Loppiano (FI).
Tappa 1: Il progetto culturale “ITALIA per” sarà presentato
presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (FI).
L’evento avverrà nel pomeriggio di venerdì 20 gennaio 2017
alla presenza di giornalisti e operatori dei media. Vi
potranno partecipare studenti, docenti, dirigenti scolastici,
rappresentanti di diverse religioni, mediatori culturali, etc.
La conferenza stampa sarà preceduta da alcuni interventi
tematici presenti in Campus – the musical proposti da Sophia
University.
Tappa 2: Il progetto artistico partirà il mattino del 21
gennaio 2017 nell’Auditorium della Cittadella Internazionale
di Loppiano con il coinvolgimento dei giovani delle scuole
superiori del territorio limitrofo del Valdarno fiorentino e
aretino.
Il tour Italia “ITALIA per” Campus – the musical il progetto
prevede il suo svolgimento nel biennio 2017-2018.
Rappresentanti di enti ed associazioni, comitati locali e
aggregazioni di ogni tipo, in diverse località italiane ne
hanno già chiesto la realizzazione del progetto in loco.
Saranno esaminate con attenzione eventuali ulteriori
richieste.
Il progetto si articola in:
– Un evento / convegno di apertura e presentazione del
progetto unito ad una conferenza stampa.
– Lo svolgimento di 5 workshop: danza 1, danza 2, teatro,
canto e percussioni presso scuole, università e associazioni
giovanili.
– Rappresentazioni del musical integrato in alcune scene dai
partecipanti dei workshop. Lo spettacolo serale sarà diretto
al grande pubblico e il matinée agli studenti.
L’intera documentazione sarà a disposizione di studenti e
docenti di ogni disciplina; inoltre costituirà un patrimonio
culturale e artistico quale modello di riferimento per eventi
e progetti analoghi.
Il management del Gen Rosso è a disposizione per supportare i
richiedenti e gli organizzatori del progetto in tutte le sue
fasi.
Per maggiori informazioni:
Gen Rosso International Performing Arts Group
Località Loppiano 50063 Figline e Incisa Valdarno (FI)
Tel.+39 055 833 52 09 Fax +39 055 833 60 13
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cell. +39 3806592166
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Metodo: “Sei
obiettivo”
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un
Per maggiori informazioni:
[email protected]
Mai
più
la
guerra.
Riconvertiamo l’economia che
uccide
Il Movimento dei Focolari in Italia scrive a papa Francesco
al termine del Giubileo della Misericordia. Sarà in piazza San
Pietro il prossimo 20 novembre per testimoniare l’impegno sui
temi della pace.
Al termine dell’anno giubilare della misericordia abbiamo
sentito l’urgenza di inviare a papa Francesco un segno di quel
cammino interiore che siamo stati chiamati a compiere per
purificare la nostra mente e il cuore superando le paure e i
compromessi.
Come Movimento dei Focolari in Italia abbiamo inviato una
lettera al papa in risposta al suo invito a prendere sul serio
il no alla guerra, a partire dalla radice dell’economia che
uccide perché invece di agire per ridurre le inaccettabili
diseguaglianze, causa di tutti i mali sociali, fabbrica le
armi da destinare ai Paesi attraversati da orribili conflitti.
Non possiamo restare indifferenti e accettare l’atteggiamento
di chi dice «a me che importa?», come ha detto papa Francesco
quando, il 13 settembre del 2014, si è recato al cimitero dei
caduti della Grande Guerra a Redipuglia e ha affermato,
davanti alle tombe di tanti giovani mandati al macello un
secolo addietro, che «anche oggi dietro le quinte ci sono
interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere,
c’è l’industria
importante!».
delle
armi,
che
sembra
essere
tanto
Nel marzo del 2016, dopo un incontro nelle aule parlamentari,
abbiamo affermato che non potevamo accettare il fatto che dal
nostro Paese partissero delle bombe destinate per il terribile
conflitto in corso nello Yemen. Concordiamo con Rete Disarmo
ed altre associazioni che, di fronte a troppi silenzi, hanno
deciso di denunciare davanti alla magistratura la violazione
della legge 185/90 sulla produzione, il commercio e il
transito di armamenti verso Paesi in guerra o che violino i
diritti umani. Rischia di rimanere disattesa, infatti, una
legge nata grazie alla testimonianza e all’impegno della
migliore società civile italiana, a cominciare da coloro che
hanno rischiato il lavoro facendo obiezione di coscienza alla
produzione di armi.
Per non restare davvero indifferenti e lasciare interi
territori senza alternative, sappiamo bene che tutta la nostra
economia è chiamata ad una conversione integrale capace di
incidere sulle cause strutturali dell’inequità.
Su questo cammino, aperto a tutti come percorso di liberazione
delle coscienze, vogliamo continuare ad andare avanti nel
segno del vangelo di pace che abbiamo scelto di abbracciare.
Carlo Cefaloni (+39) 328 0531322
[email protected]
[email protected]
Segue il testo della lettera inviata a papa Francesco
Caro papa Francesco,
il percorso di quest’anno giubilare ci ha radicato nella
scelta di lasciare sempre aperta a Dio la porta della nostra
coscienza per essere pronta ad abbattere i muri
dell’indifferenza e dell’odio.
Sappiamo che non possiamo costruire ponti di pace senza aver
rifiutato ogni compromesso con «l’economia dell’esclusione e
dell’inequità». Non possiamo dire «a me che importa?».
Non possiamo restare inerti di fronte alle tue parole che ci
invitano a riconoscere l’esistenza dei «sistemi economici che
per sopravvivere devono fare la guerra. Allora si fabbricano e
si vendono armi e così i bilanci delle economie che
sacrificano l’uomo ai piedi dell’idolo del denaro ovviamente
vengono sanati. E non si pensa ai bambini affamati nei campi
profughi, non si pensa ai dislocamenti forzati, non si pensa
alle case distrutte, non si pensa neppure a tante vite
spezzate».
Di fronte al grido “mai più la guerra!” che «si leva in ogni
parte della Terra, in ogni popolo, in ogni cuore», restiamo
sgomenti di fronte a chi giustifica l’orrore del fratricidio
con le ragioni del cosiddetto realismo politico. Affermiamo
invece che, non solo per i credenti, «Gesù Cristo è il più
grande realista della storia» e vogliamo seguirti in questo
cammino di edificazione della pace. Come ci ha insegnato Igino
Giordani, «Non si fa male per avere bene. “Se vuoi la pace,
prepara la pace”». E gli operatori di pace, secondo Chiara
Lubich, «non sono quelli che amano la tranquillità, non
sopportano le dispute per non essere disturbati» ma «coloro
che amano tanto la pace da non temere di intervenire nei
conflitti per procurarla a coloro che sono in discordia».
Per essere credibili sappiamo, infatti, che non servono le
dichiarazioni o le buone intenzioni. Come hai detto ai
movimenti popolari in Bolivia nel luglio 2015, è «l’amore
fraterno» che conduce a «ribellarsi contro l’ingiustizia
sociale». Così oggi noi in Italia e nel mondo non possiamo
accettare che si continuino a inviare armi verso i Paesi in
guerra o che non rispettano i diritti umani. Come risposta al
tuo invito, che conferma la scelta della nostra coscienza, ti
dichiariamo che vogliamo contribuire a disarmare “l’economia
che uccide” impegnandoci a lavorare per una riconversione
integrale della produzione e della finanza. Adesso non domani.
Alcuni di noi saranno il 20 novembre in piazza San Pietro per
confermarti questa scelta esponendo la scritta: “Mai più la
guerra, riconvertiamo l’economia che uccide”.
Non resti inefficace la traccia del Giubileo della
misericordia nel nostro cuore e nella nostra mente.
Il Movimento dei Focolari in Italia
Comunicato stampa 2016_18_11