73° anniversario deportazione nei lager nazisti

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73° ANNIVERSARIO DEPORTAZIONE NEI LAGER NAZISTI
DEI LAVORATORI DELLA FRANCO TOSI
LEGNANO, 18 GENNAIO 2017
Intervento di Alberto Centinaio, Sindaco di Legnano
«Anche questa volta l’annuale manifestazione organizzata per ricordare i
lavoratori della Franco Tosi deportati nei lager nazisti vede intrecciarsi la
storia con la cronaca.
Il 5 gennaio 1944 - 73 anni fa - due camion pieni di SS, coadiuvati da
reparti della milizia fascista, irruppero nello stabilimento per mettere fine a
una lunga sequela di scioperi che paralizzava la produzione bellica.
Arrestarono un gruppo di lavoratori sindacalizzati, alcuni dei quali
esponenti di primo piano del movimento antifascista legnanese. Otto
furono deportati nei lager tedeschi. Uno solo sarebbe tornato a casa; tutti
gli altri morirono di fame, freddo, lavori forzati e malattia. Questo è il
motivo principale per cui siamo qui oggi riuniti ed è doveroso fare
memoria di coloro che persero la vita per non rinunciare ai loro ideali di
libertà e democrazia.
La cronaca ci offre purtroppo, ancora una volta, motivi di riflessione sul
futuro della Franco Tosi Meccanica Spa.
Rivolgo il mio saluto a don Virgilio Colmegna, l’oratore ufficiale
chiamato dalle organizzazioni sindacali per questa manifestazione.
Conosco il suo impegno come presidente della Casa della Carità, una
istituzione fortemente voluta dal compianto cardinale Carlo Maria Martini,
di cui fu uno dei più stretti collaboratori sul difficile fronte della lotta alle
povertà e all’emarginazione.
Voglio ricordare l’intervento che Martini fece proprio in questo
stabilimento il 30 aprile 2002 in occasione della sua ultima Veglia
Diocesana dei Lavoratori da Arcivescovo di Milano. Salutando i presenti,
sottolineò che la Franco Tosi “rappresenta la grande tradizione di lavoro
di Legnano” e che l’azienda “è stata centro di grandi speranze e che ha
alimentato giusti orgogli di lavoratori. Tutti conoscono – disse – quanto i
lavoratori, dagli operai ai dirigenti ed ai tecnici, abbiano sviluppato opere
esigenti di altissime competenze ed abbiano contribuito alla scienza e al
benessere non solo di Legnano ma, con il proprio lavoro, anche di molte
popolazioni per il mondo”. Parole impegnative e importanti che è bene non
dimenticare in questi momenti di nuova incertezza per l’azienda.
Desidero oggi ribadire con forza un concetto che ho già avuto modo di
richiamare in passato: Legnano non può accettare passivamente che la
Franco Tosi abbandoni la città. La mia Amministrazione ha fatto e farà
tutto quanto è in suo potere per scongiurare un eventuale trasferimento
delle linee produttive. Tutte le forze politiche presenti in Consiglio
comunale sono concordi nel mettere in campo ogni azione concreta per
raggiungere tale obbiettivo.
E’ finito il tempo delle generiche manifestazioni di solidarietà ai lavoratori
perché rischiano di essere un rituale doveroso ma insufficiente: è arrivato
il momento in cui chi di dovere deve assumersi le proprie responsabilità.
Troppe parole sono già state spese, troppi politici sono passati da piazza
del Monumento senza vedere risultati concreti. Occorre che il Governo
dica con chiarezza se l’Italia intende continuare ad avere una propria
politica industriale ed energetica. E’ inconcepibile che un’azienda come la
Franco Tosi non venga considerata strategica e sia lasciata sola. Garantire
un futuro certo all’azienda è un interesse nazionale, che va ben al di là
delle pur legittime aspettative dei lavoratori e dell’imprenditore.
Governo e Regione Lombardia hanno fatto delle promesse e queste devono
essere mantenute. Il mio auspicio è perciò che l’annunciato incontro al
Ministero dello Sviluppo Economico possa avviare un percorso che
garantisca finalmente un futuro all’azienda.
E’ per tutti questi motivi che ricordare oggi il 73° anniversario della
deportazione nei campi di sterminio nazisti dei lavoratori non è soltanto un
doveroso omaggio alla loro memoria ma uno stimolo per restituire vitalità
e un domani certo alla Franco Tosi».