2017_01_16_Comunicato_stampa BIM

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COMUNICATO STAMPA
L’AGENZIA DEL DEMANIO, IL POLITECNICO DI MILANO, L’UNIVERSITA’ LA
“SAPIENZA” DI ROMA E LA “FEDERICO II” DI NAPOLI PRESENTANO IL
PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITA’ DI STUDIO VOLTE ALLA
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO GRAZIE
ALL’IMPIEGO DEL BUILDING INFORMATION MODELLING (BIM)
Presentati in un convegno a Milano tre casi-studio esemplari su Villa Mirabellino a
Monza, il Palazzo di Giustizia di Pavia e la Certosa di Pavia
Milano, 16 gennaio 2017 – La collaborazione tra l’Agenzia del Demanio e il mondo
accademico nella sperimentazione del metodo e delle tecnologie Building Information
Modelling (BIM) per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, è stato il tema
centrale del convegno organizzato il 13 gennaio scorso presso la sede milanese
dell’Agenzia.
L’incontro è stata l’occasione per presentare il Protocollo di Intesa, già sottoscritto dal
Direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, dal Rettore del Politecnico
di Milano, Prof. Ferruccio Resta, dal Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma,
Prof. Eugenio Gaudio, e dal Rettore dell’Università di Napoli “Federico II”, Prof.
Gaetano Manfredi, che ha lo scopo di sviluppare una collaborazione per le attività di studio
destinate alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico attraverso l’applicazione
della modellazione digitale BIM.
Sono intervenuti quindi il Vice Preside Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza”
Roma, Luca Ribichini, e l’Ingegner Pietro Baratono, Provveditore alle Opere Pubbliche
della Lombardia ed Emilia Romagna, in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti.
Durante il convegno meneghino sono stati presentati tre casi-studio esemplari di
applicazione BIM, sviluppati nell’ambito di laboratori didattici del Politecnico di Milano: il
progetto di valorizzazione di “Villa Mirabellino” di Monza e quelli sul Palazzo di
Giustizia di Pavia e la Certosa di Pavia.
Il Prof. Ezio Arlati del Politecnico ha descritto i contenuti e motivato gli obiettivi del
Protocollo d’Intesa, quindi introdotto i quattro gruppi di studenti che hanno illustrato i Casi
di Studio esemplari citati.. Per la “Villa Mirabellino”, eseguito il sopralluogo e il rilievo dello
stato di fatto dell’immobile con l’individuazione degli aspetti di degrado del bene, il progetto
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di valorizzazione ha prodotto il modello parametrica BIM basato sulla destinazione d’uso a
sede di imprese rivolte all’innovazione.
L’applicazione BIM ha restituito progetti dettagliati nelle funzioni e nella soluzione dei nodi
architettonici e tecnico costruttivi, costituendo una sperimentazione rilevante ai fini degli
interventi sia di riqualificazione e trasformazione d’uso, che di conservazione degli edifici
esistenti con la loro complessità, anche di valore storico e monumentale, come la il
Palazzo di Giustizia e la Certosa di Pavia. Il modello BIM è la condizione di partenza per lo
sviluppo del “Sistema Informativo” dell’edificio, che conterrà gli insiemi di dati atti alle
attività di conservazione programmata, manutenzione gestione, nonché controllo della
sicurezza.
Analoghe attività sono state avviate per la Certosa di Pavia e il Palazzo di Giustizia di
Pavia ed ulteriori sperimentazioni partiranno a breve in Toscana, Liguria, Lazio, Campania
e Puglia.
“Questa sinergia con il mondo universitario e la PA è significativa perché le vittorie si
ottengono lavorando in squadra. Teoria e pratica si incontrano su un modello concreto di
sviluppo come il BIM che ci aiuterà a recuperare il nostro patrimonio, con particolare
attenzione a quello in disuso – ha dichiarato Roberto Reggi – BIM è un sistema selettivo di
qualità di progettazione e controllo, un sistema integrato unico di lavoro che ci permette di
gestire al meglio i beni pubblici. Il mio impegno è quello di prendere accordi con tutti i
provveditorati opere pubbliche per l’applicazione sistematica del BIM a partire da
Lombardia ed Emilia.” Reggi ha concluso dicendo che “abbiamo un serbatoio di progetti e
attività da sviluppare davvero straordinario: l’Agenzia gestisce 45 mila beni e siamo a
supporto degli Enti locali, lavoriamo anche sul recupero dell’esistente con criteri di
trasparenza per ridurre costi e tempi.”
“Lo sviluppo di forme di collaborazione tra Università e Amministrazioni appaiono in questo
periodo storico opportune, necessarie ed urgenti per la tutela e la conservazione del
patrimonio pubblico immobiliare – ha affermato il Professor Ferruccio Resta, Rettore del
Politecnico di Milano – le nostre competenze tecniche saranno messe a disposizione in
supporto alla pianificazione, programmazione, progettazione e attuazione degli interventi
necessari, consentendo al contempo di formare i nostri studenti sul campo”.
Il Professor Ribichini ha sottolineato che “Il nostro obiettivo è mettere a sistema diverse
competenze diversi modi di conoscere e di sapere e di unirli per lavorare insieme. La parte
dell’amministrazione pubblica, dell’università e infine la parte dell’impresa coinvolgendo il
mondo del lavoro.”
“L’imprescindibilità dell’uso di questi strumenti è dovuto alla necessità di una maggiore
razionalizzazione della spesa – ha dichiarato Pietro Baratono – alla trasparenza ma
soprattutto all’aumento di produttività del settore delle costruzioni. In questa ottica le
Stazioni Appaltanti assumono un ruolo fondamentale, anche come driver dell’innovazione
digitale del Paese.”
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