VIENI E SEGUIMI 4 anno 4 - Parrocchia Sant`Ambrogio

Download Report

Transcript VIENI E SEGUIMI 4 anno 4 - Parrocchia Sant`Ambrogio

Gli appuntamenti di GENNAIO

• • • Venerdì 13 - Adorazione eucaris ca ore 17.30 Domenica 15 - Pozzo della bontà Domenica 22 - Pranzo comunitario delle famiglie ore 12.45

ORARIO MESSE Feriali

18.30

Festivi

08.30 10.00 11.00 12.15 18.30 Se sei impossibilitato a muover e vuoi ricevere il

sacramento dell’Eucaris a

, i sacerdo e i ministri straordinari della Parrocchia sono disponibili a venire a casa tua per portare la Comunione. Per info chiama: 06 6620067 negli orari di ufficio Orari di apertura dell’Ufficio Parrocchiale: • Martedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30 • Giovedì dalle 10.00 alle 12.00

Il centro d’ascolto Caritas

è aperto il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Naviga sul sito della Parrocchia:

www.santambrogioroma.it

Informazioni: [email protected] In caso di assenza del Parroco, per gravi necessità conta7are: 331 8771221 4

N U M E RO 4 – GE N N A I O A N N O 2 0 16/ 2 01 7

V89:8 9 ;9<=8>8!

Filo dire o….con S. Ambrogio

BEATI GLI OPERATORI DI PACE PERCHÉ SARANNO CHIAMATI FIGLI DI DIO

Carissimi, iniziamo il nuovo anno con una nuova bea tudine, quella promessa a quan operano in favore della pace, e subito mi vengo no in mente due par colari interessan . Il primo è che fin dal 1968 la Chiesa celebra nel primo giorno dell’anno la Giornata Mondiale di preghiera per la pace, quasi a volerci indicare che la pace dovrebbe dare il “

tono

” giusto ad ogni anno della nostra vita di cris ani. Il secondo par colare è che, se condo l’espressione di Ma7eo, l’impegno per la pace è una cara7e ris ca dei «

figli di Dio

», che vengono «

chiama

», riconosciu come tali proprio in forza di una scelta di non-violenza e di una tes mo nianza di adesione al Cristo «

nostra pace

», come lo definisce Paolo nella Le7era agli Efesini. La pace di cui parla il vangelo è evidente mente quella del cuore: non è il fru7o di accordi o compromessi, ma piu7osto di una vera e propria “

conquista

” spirituale, così co me ce la presenta, ad esempio,

L’imitazione di Cristo

, un tra7ato di asce ca medievale assai conosciuto e le7o da mol : «

Se, in primo luogo, manterrai te stesso nella pace, potrai dare pace agli altri. Colui che è turbato dalla passione trasforma anche il bene in male, pronto com’è a vedere il male dappertu!o; mentre colui che ama il bene e la pace trasforma ogni cosa in bene

». Solo chi è in pace “dentro” è capace di operare per la pace “al di fuori”! Più precisamente, però, gli “operatori di pace” secondo il vangelo sono «

persone che amano molto la pace, tanto da non temere di comprome!ere la propria pace personale intervenendo nei confli$ al fine di procurare la pace tra quan sono divisi

» (Dupont). Non si tra7a dunque dei pi calmi e tranquilli che evitano il più 1

VIENI E SEGUIMI!

possibile i contras (ques sono proclama bea da un’altra bea tudine, quella dei mi ) ma di veri e propri pacificatori, che aiutano persone in di scordia a riconciliarsi e a vivere in pace. La nostra società, le nostre fami glie, i nostri condomìni hanno bisogno di uomini e donne di Dio che “facciano” la pace, che siano terminali del male, che non fomen no le contese e i dissidi alimentando le chiacchiere e puntando il dito, ma che – anzi – offrano umilmente e decisamente una mano per “costruire” intesa, accordo, armonia tra le persone. Questo mese facciamo dunque nostra l’invocazione di San Francesco: «

Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa’ ch’io por amore

». Auguri di buon anno a tuP e buon mese di gennaio. Don Marco

A TU PER TU COL NOSTRO VESCOVO

Non capita tuP i giorni di ricevere un sms dal proprio parroco che avvisa i membri del Consiglio Pastorale di prepararsi a un appuntamento molto par colare: la Messa a Santa Marta celebrata da Papa Francesco. Ebbene, questo è quanto capitato ai membri del Consiglio di Sant’Am brogio qualche giorno p rima di quel meraviglioso 6 dicembre. Nessuno si aspe7ava una simile no zia e un dono così grande, ma per un credente “nulla è impossibile a Dio”. E così ecco che il sogno di conoscere il Santo Padre (sogno che personalmente era nato da quel famoso “Buonasera” del 2013) si stava trasformando in realtà. “Capitanato” da Don Marco, il gruppo si è presentato davan al palazzo del Sant’Uffizio alle 6,40 del maPno, con tanto freddo all’esterno ma tanto caldo dentro i cuori. Dopo un a7ento controllo, il Consiglio Pasto rale si è recato all’interno del complesso di Santa Marta. Qui il personale adde7o alla sicurezza ha dato tu7e le indicazioni necessarie per disporsi dentro la Cappella in maniera ordinata e secondo “protocollo”. Con un’emozione alle stelle, ognuno di noi si guardava intorno cercando di memorizzare quanto più possibile ogni de7aglio, consapevole di trovarsi 2

VIENI E SEGUIMI!

in un luogo accessibile solo a pochi fortuna . Il cerimoniere, a un certo momento, ha chiesto se ci fossero dei volontari per le le7ure e per il ser vizio alla Celebrazione; regalo nel regalo, al so7oscri7o è stata data la possibilità di servire la Messa (con lo sguardo di Don Marco che lasciava intendere il seguente pensiero: “speriamo tenga alto il nome della Par rocchia e che Dio ce la mandi buona”) e a mia moglie Maria il compito di leggere il Salmo. Ed ecco che, alle 7 in punto, il Santo Padre ha fa7o il suo ingresso nella Cappella. Un senso di meraviglia, misto a gioia ed emozio ne, ha a7raversato mente e corpo. Un uomo a prima vista stanco, con una voce “incerta” che col passare dei minu è diventata sempre più “forte” e “calda”. L’omelia che il Sommo Pontefice ha intrapreso, dopo la proclamazione del Vangelo fa7a da Don Marco, ha avuto come tema principale l’amicizia. Gesù chiama “amico” anche colui che non lo ama, ma anzi lo tradisce, come nel caso di Giuda, e non abbandona mai la pe corella smarrita, cullandosi nell’idea di averne altre novantanove. La va a cercare perché nessuno rimane escluso dagli occhi e dall’amore di Dio. Terminata la Celebrazione, dopo qualche minuto, il Papa è uscito nuova mente dalla sacres a e si è seduto tra i fedeli per un momento di raccogli mento e di preghiera. Cosa curiosa, ha occupato un posto proprio dietro il mio. Dare le spalle a un Papa non è certo il massimo, ma nella vita capita anche questo! Uscito dalla Cappella, Francesco ha incontrato Don Marco e Don Yair e poco dopo, con un “avan !”, ha dato il lasciapassare ai pre sen . Ed ecco la coronazione del sogno: a tu per tu col Vescovo ves to di bianco, con colui che smuove folle oceaniche, che avvicina i poten della Terra e che in quel contesto era lì, pronto ad accogliere tuP. La semplici tà, la dolcezza nello sguardo e la simpa a sono sta i tre ingredien che mi hanno colpito di questo Successore di Pietro. Dopo avergli affidato le preghiere del cuore, non ho potuto fare a meno di chiedergli: “San tà, la posso abbracciare?”, e lui: “Certo che sì”. E così ecco un conta7o pieno d’amore e di speranza. Lo stesso è avvenuto con mia moglie. Ci siamo congeda ricchi di una gioia come poche volte capita di provare nella vita. Un regalo del Cielo con un uomo che è veramente un segno di Dio. Grazie, San tà!

Stefano 3