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Senato della Repubblica – 4-06845 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dal Sen. De Pin (GAL) il 18 Gennaio 2017. Pagina | 1
Senato della Repubblica – 4-06845 – Interrogazione a risposta
scritta presentata dal Sen. De Pin (GAL) il 18 Gennaio 2017.
DE PIN - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:
la Banca centrale europea (BCE) nel 2015 ha attuato un piano finanziario detto di "Quantitative Easing" (QE, allentamento
monetario), che permette alla stessa BCE di poter acquistare azioni o titoli di Stato, mettendo così in circolazione più denaro ed
incentivare altresì la crescita economica dell'Unione europea;
da notizie di stampa, però, si evince che, a distanza di un anno dall'introduzione di questo strumento finanziario, i risultati in termini
di liquidità finanziaria nei riguardi delle imprese non sembrano essere soddisfacenti;
la CGIA di Mestre ha bocciato il provvedimento messo in atto da Mario Draghi, dichiarando che, ad un anno dalla sua applicazione,
sono stati 87 i miliardi di titoli pubblici italiani acquistati dalla BCE, ma l'inflazione è a zero e i prestiti alle imprese sono diminuiti di 15
miliardi di euro;
a partire dal giugno 2016, la BCE ha stabilito l'estensione del Quantitative Easing ai bond societari, con lo scopo di amplificare gli
effetti di questa misura espansiva di politica monetaria, attraverso l'azione delle banche centrali europee, che avranno il compito di
scegliere i titoli da acquistare;
considerato che:
la "Corporate Europe observatory" (un'organizzazione non profit che si occupa di documentare gli effetti della lobbyng aziendale sui
processi decisionali in seno agli organi dell'UE) ha fatto luce sull'elenco dei beneficiari dell'acquisto delle obbligazioni societarie da
parte della BCE, rivelando che hanno ricevuto sostegno finanziario le multinazionali del petrolio, del gas e combustibili fossili vari, le
case automobilistiche, tra cui quelle coinvolte nello scandalo sulla rendicontazione fraudolenta di emissioni (come la Volskwagen);
si tratta di un numero elevato di transazioni di denaro pubblico che sta arrivando alle multinazionali, in particolare a quelle che più
stanno contribuendo ai cambiamenti climatici, le cosiddette "società energetiche sporche", come alcune tra le più grandi compagnie
petrolifere, nonostante la politica dell'UE sia, almeno sulla carta, completamente dedita alla lotta contro i cambiamenti climatici;
sostenere tali settori con decine di miliardi di euro favorisce a parere dell'interrogante soltanto le multinazionali, tralasciando, al
contrario, le piccole e medie imprese che sono quelle ad avere più necessità di accesso al credito e che di certo non vendono
obbligazioni, né hanno competenza nei mercati finanziari, così come i settori più innovativi che non sono presi minimamente in
considerazione,
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si chiede di sapere quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere, nell'ambito delle proprie competenze, considerando
che in ambito, sia nazionale, che europeo, sarebbe opportuno vigilare con maggiore attenzione, affinché l'enorme massa monetaria,
messa a disposizione dal sistema del quantitative easing, possa effettivamente essere canalizzata in favore del sistema produttivo
per la ripresa dalla crisi economica e soprattutto riguardo ad un indispensabile equilibrio, rispetto al sistema delle piccole e medie
imprese, considerando anche l'elevata pressione fiscale, le difficoltà burocratiche e la scarsità dei mezzi infrastrutturali a cui le stesse
vanno incontro. (4-06845)
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